Moya parla del rientro di Nadal: “Nessun dubbio sul gioco, è da verificare come starà dopo aver sfidato un big”
Uno dei temi più interessanti di quest’inizio 2024 è stato l’atteso rientro di Rafael Nadal dopo l’ennesimo infortunio, l’operazione della scorsa primavera, il lungo e incerto recupero. Il maiorchino è sbarcato a Brisbane per ritrovare in campo le emozioni di sentirsi giocatore, tornato in buona salute dopo una lunga e difficile riabilitazione. Due buone, anzi ottime partite, poi il primo match tosto contro Jordan Thompson. Le cose non sono andate benissimo per Rafa, una battaglia di tre ore e sconfitta, con un risentimento muscolare nell’area interessata dall’infortunio grave del 2023. Panico. Obbligata la scelta di tornare a casa e addio AO24. Per fortuna già dalle prime diagnosi la situazione di Rafa è subito apparsa non così grave: un infortunio muscolare nella stessa zona già lesionata, ma di tipo diverso e non così severo. Un problema che può capitare quando il corpo viene da uno stop così lungo ed è sottoposto per la prima volta allo stress intenso della competizione.
I tifosi di Nadal masticano amaro. La paura di averlo perso per sempre è cancellata dalla speranza di rivederlo, quindi lo ritrovano in campo bello carico e pimpante, ma alla fine è tanta la delusione dello stop dopo il primo match davvero impegnativo per il suo fisico. Che ne sarà quindi di Nadal nel 2024? Potrà tornare competitivo a Parigi, sia per Roland Garros che per le Olimpiadi? Non c’è una risposta certa, tutto è legato non alla sua motivazione, al suo tennis, ma a come risponderà il fisico. C’è un cauto ottimismo nel team dello spagnolo, affermato dal suo coach Carlos Moya. Il campione di Roland Garros 1998, storico amico di Rafa e da tempo al suo angolo al posto di “zio” Toni, ha rilasciato un’interessante intervista a Jose Moron di Puntodebreak, nella quale parla a 360° di Nadal, come è andata in Australia, i suoi prossimi passi (è atteso al rientro a Doha, prima di volare negli USA per i mille primaverili) e le aspettative per la stagione. Secondo “Charlie”, Nadal continua a dare ampie garanzie per qualità di gioco nella singola partita, ma è totalmente da verificare come reagirà il suo corpo dopo aver affrontato un big, con uno sforzo notevole. Riportiamo i passaggi più interessanti della lunga intervista.
“Come sta Rafael? Sta migliorando, ma siamo prudenti” afferma Moya. “Visto da dove veniamo, dobbiamo stare molto attenti. Stiamo lentamente ricominciando ad allenarci. Non era grave l’infortunio, ma lo era abbastanza per non giocare gli Australian Open, che era uno dei grandi obiettivi che aveva”.
“Sapevamo che non era la stesso infortunio perché non ha reagito come l’anno scorso. Lì si è subito visto che c’era una lesione importante. In questo caso non è stato lo stesso. Ha giocato. Un grave infortunio gli avrebbe impedito di fare quel che è riuscito a fare contro Thompson. Naturalmente ora non si sa mai perché avevamo già avuto problemi in passato che sembravano destinati a risolversi a nulla e poi sono passati un paio di mesi prima di superarli. Una pausa a questi livelli dura 3-4 settimane e in questo caso siamo stati fortunati che la situazione non sia peggiorata. Nello sport succede, ma il colpo al morale è stato forte perché sembrava preparato e invece problemi del passato si ripresentano“.
Le aspettative erano altre, ma c’era la consapevolezza che ogni match sarebbe stato a rischio ricaduta: “La mia paura era sapere cosa sarebbe successo in partite dure. Abbiamo fatto molta simulazione in allenamenti di tre ore o giocando diversi set, ma la competizione è un’altra storia. Non hai quella tensione in più e si vede, soprattutto dopo un anno e a questo punto della tua carriera. È normale che ci siano questi passi indietro nell’adattamento alla competizione di massimo livello”.
Rafa tornerà a Doha, niente terra battuta in America Latina come molti si attendevano. Moya spiega la scelta: “I cambi di superficie non sono facili. Sebbene sia vero che la terra dovrebbe essere migliore per le sue articolazioni, passare da veloce a terra, per tornare negli Stati Uniti e poi di nuovo a terra in primavera… abbiamo pensato che fosse un po’ eccessivo. Ecco perché abbiamo scelto questo calendario, senza tanti cambiamenti di superficie”.
Moya crede che Nadal possa tornare a giocare a grande livello: “Sì, perché no? Ha vinto bene le prime due partite e ha quasi battuto un giocatore che poi ha quasi battuto Tsitsipas in Australia la settimana successiva. Penso che per quanto riguarda la singola partita, non ho alcun dubbio sul livello che Rafa può offrire. Quello che non è dato a sapere è cosa possa accadere all’indomani di un match contro un Top, una vittoria, e dovendo tornare subito in campo contro un altro. Non ha ancora sperimentato quel ritmo della competizione e questo ci manca. Sono un ottimista, ma anche realista. Rafa vinse il Roland Garros un anno e mezzo fa. Se non ha avuto continuità è a causa degli infortuni. Fino all’infortunio di Wimbledon aveva avuto un anno spettacolare. Non so se a quei livelli, ma se gli infortuni non lo impediranno, penso che sarà un candidato per i tornei che disputerà. Avrà bisogno di continuità, ma se ci riuscirà tornerà al suo livello”.
Moya non ha alcuna idea se il 2024 sarà l’ultimo anno di Nadal, ma è sorpreso dalla voglia del suo assistito di tornare in campo e competere, nonostante i problemi e il lungo stop alla sua età: “Sono sorpreso dalla voglia che ha, dal suo comportamento in campo, dal voler sempre di più, dalla sua ambizione di migliorare. È incredibile. Questo è ciò che lo ha portato ad essere quello che è. Mantenere quella motivazione per tanti anni, quando la cosa più semplice sarebbe dire “basta, ho già dato”. La professionalità che ha la vedi da quanto male è stato nell’ultimo anno e nonostante tutto da come sia tornato dopo l’operazione”.
Un cammino davvero duro quello del rientro… “Se riguardo i video dei primi allenamenti che abbiamo fatto ad agosto… non eravamo né ottimisti né positivi. Allora capivi che il processo da affrontare per essere competitivo era enorme, almeno 3-4 mesi e sperare. Ogni giorno accadevano cose che tiravano tutto all’indietro. Non si muoveva alla velocità alla quale pensava di essere. È lì che ti vengono i dubbi. Avevo dubbi che non potesse più giocare per come l’avevo visto nel primo o nel secondo mese, dove i progressi erano minimi. Giocavamo per 15-20 minuti e qualche volta si sdraiava a terra a causa del dolore. Situazioni difficili, ma sapevamo dai medici che doveva affrontare questo, un adattamento del corpo. Tutto era molto controllato. C’erano giorni in cui dubitavamo davvero sul futuro”.
Parole pregne di realismo ma anche ottimismo per il futuro a breve di Nadal. Non resta che attendere il suo prossimo torneo, a Doha, per ammirarlo di nuovo in azione e verificare come reagirà il suo corpo alle sollecitazioni di partite di alto livello.
Marco Mazzoni
TAG: Carlos Moya, Marco Mazzoni, Rafael Nadal
@ Nadal GOAT (#3917857)
SENZA I SUOI OGGETTIVI PROBLEMI FISICI STAREMO A PARLARE INDISCUTIBILMENTE DEL GOAT.L’AVER VINTO QUALCOSA COME 22 SLAM IN QUESTE CONDIZIONI PRECARIE COSTANTI DAL 2005 SINO ALL’ULTIMO LEGGERO INFORTUNIO A BRISBANE DOVREBBE TOGLIERE OGNI DUBBIO SOPRATTUTTO HAI FANATICI DEL FALSO GOAT.CARO NADALGOAT CREDIMI POTREMO SCRIVERE LE NOSTRE GIUSTE MOTIVAZIONI PER L’ETERNITA’ MA QUESTI SORDI E CIECHI NON CAPIRANNO MAI.LO STESSO DICASI DEI FEDERIANI,PERO’ LORO NUTRONO UN SINCERO E PROFONDO RISPETTO DEL CAMPEON RICONOSCENDONE LA GRANDEZZA ED IN CERTI ASPETTI LA SUA SUPERIORITA’ RISPETTO AL LORO CAMPIONE.EL CAMPEON PER ME PROPRIO PER LE SUE LIMITAZIONI FISICHE E LA SUA CONTEMPORANEA CAPARBIETA’ E RESILIENZA CHE SI TRADUCONO IN UNA FURIBONDA CAPACITA’ AGONISTICA LO RENDE IL GOAT ASSOLUTO DI QUESTO SPORT E NON SOLO.VAMOS CAMPEON.
Djokivic ha vinto quello che ha vinto solo dopo che i due più grandi si sono fatti da parte. Ha vinto metà dei suoi titoli Slam dal 2018, ognuno può farsi la sua opinione ma è certo che qui si parla di Rafa, uno che quando sta bene è più forte del serbo
sono fin troppo sereno sei tu che tutte le volte che entri qui dentro continui a rosicare e si vede nei commenti fatti di fuffa e basta….sei tu che a tempo debito hai dormito poco…Nole è di un altra categoria e sa accettare quello che gli riserva il futuro e piantala una buona volta con ste olimpiadi che dal per 60 anni nel tennis non si sono disputate affievolendo notevolmente il loro valore …vale solo per il paese che rappresenti
@ deuce (#3915141)
Guarda, il discorso non è di ciò che hai vinto o ciò che non hai vinto (ed ovviamente Djokovic in generale ha vinto più degli altri… e stai sereno e magari rilassati un pochino che quanto a numero di vittorie nessuno lo nega, quantomeno certamente non io) bensì il discorso è di come lo vivi ciò che hai vinto ma soprattutto ciò che NON hai vinto… e vai pure tranquillo che Djokovic, se farà flop pure a questa ennesima Olimpiade, essendoci di mezzo che ai Giochi non gareggia a titolo personale bensì ci va a rappresentere la sua amatissima Serbia lui non ci dormirà di notte a tempo indeterminato
con 71 BIG TITLE non dorme di notte….aahahahahaha e perchè lo svizzero ? quante ne ha vinte ? ZERO pure lui e lascia perdere il doppio che vale quello che vale ….era meglio vincere Montecarlo e Roma …sei sempre in difetto fattene una ragione ormai per arrivare primo sei arrivato in ritardo …puoi solo essere secondo primo degli….ultimi
se non lo sapessi Nole ha sverniciato prima Alcaraz e poi Sinner a Torino solo 2 mesi e mezzo fa portando a 7 le Finals ….lo sapevi? come lo sai di 71 BIG TITLE …sai cosa sono? credo di no perchè se no non scrivevi che in Serbia dormono male ….Nole 4 slam consecutivi li ha sempre vinti lo sapevi questo? quanto rosicate per scrivere quello che hai scritto non ne potevi più ti sei sfogato …..bravo
@ Sabatino (#3914293)
Già facciamogli affrontare Rublev e vediamo se regge! Un test oggettivo di efficienza. Li nessuno può nascondersi o reggi o vieni travolto.
Federer da cosa è stato sconfitto?!?!?!? Federer si ritirato a 40 anni, fino al 2020 non ha avuto mezzo problema fisico, è stato competitivo fino ai 39 anni. Nadal a 18 anni aveva gia un fisico da uomo e oggi la sta pagando probabilmente.
Ma cosa stai dicendo. Federer dai 30 anni in avanti, ha vinto 1 slam in più di wawrinka e murray.
Può anche competere con i big ma al massimo nella partita secca,il problema è che in un torneo tipo 500,1000 e slam per trovarli deve necessariamente giocare prima un paio di partite e il fisico ne può risentire,con Thompson anche se avesse vinto concretizzando uno dei 3 match point che ha avuto non credo che avrebbe retto un’altra partita(soprattutto con Dimitrov)perché già a fine secondo set si erano viste delle crepe sulla sua tenuta fisica,poi dalla sua assenza il modo di giocare è cambiato,ci sono big e big…Djokovic,Tsisipas,Medvedev,Dimitrov e Zverev che hanno un tennis di alto livello ma da ritmi medi li può reggere,giocatori molto aggressivi che anticipano e tirano lavatrici da ogni parte del campo come Sinner,Alcaraz,Rune,Shelton,Rublev non li può più reggere,al massimo sulla terra può diminuire questa differenza ma se riesce a spuntarla con loro finirà la partita massacrato
Praticamente si è ritirato, solo quelli che scambiano i campioni per dei immortali non lo vogliono capire. È stata una splendida epopea che non si ripeterà più. Sinner, Alcaraz e gli altri a 30/31 anni smetteranno per godersi la vita fuori dal campo (giustamente)
Ma non pensate che a federer e nadal siano contenti di aver meno slam di djokovic, cosa che sarebbe stata per djokovic se nadal avesse finito con più slam di lui. È ovvio che djokovic più e più volte l ha espresso e l’ha detto, gli altri magari non l’han mai espresso così in maniera esplicita ma a quel record li ci tengono in maniera pazzesca anche perché è il dato n.1 che tutti tengono conto su chi è il più forte. Io sono sicuro che tutti e 3 ci tengono/tenevano tantissimo a quel record, come credo che ai tempi ci tenessero sampras e agassi, ancora prima lendl, ancora prima borg e mcenroe e via dicendo…è ovvio che questi 3 han raggiunto numeri che chi c’era prima neanche nel massimo dei sogni avrebbero pensato di ottenere, per ovvi motivi
1) le carriere ai 30 anni si fermavano oggi con i continui aggiornamenti le carriere possono esser competitive anche oltre i 35 anni(e i 3 passati quest età hanno vinto tutti e 3 degli slam)
2) l’omologazione delle superfici ha fatto si che gli specialisti di superficie scomparissero. Tanto per far un esempio sampras sulla terra non era minimamente competitivo come muster sul veloce
@ NICK (#3914182)
Cerchiamo di essere obiettivi: è uscito malconcio da un 250 abbastanza agevole, ma se dovesse incontrare un Sinner al 75% in qualunque superficie oggi come oggi porterebbe a casa in un due su tre massimo 4 game e credo che questa cosa non riuscirebbe mai ad accettarla. Il suo tempo è passato. Poi libero di fare con Murray o Stan , ma consapevole di giocare per divertimento non per vincere Slam …
@ SlamdogMillionare (#3914001)
E secondo te perchè Djokovic ha dichiarato che quest’anno, se deve scegliere un obiettivo che vorrebbe centrare, quelle sono le Olimpiadi? semplicemente perchè non ci dorme di notte dall’aver fatto flop totale davanti alla sua Serbia in ben 4 Olimpiadi (nemmeno una finale raggiunta, quindi oro olimpico visto sempre e soltanto con i binocoli sia in singolare che in doppio)
Esistono nello sport anche grandissimi campioni che a un certo punto, da giovani e nel pieno, smettono e non sono per questo meno grandi, nel tennis Borg su tutti che senza il riutiro a 26 anni sarebbe probabilmente al livello di Djokovic come slam vinti
E’ un fatto di carattere
Lo spirito del campione, che gli impone di non arrendersi mai finché é possibile. Lo stesso spirito che fa combattere ancora Djiokovic. Non fosse così non sarebbe arrivato dove é.
Se arriva sano al rosso possono esser cazzi per tutti, big compresi
Inoltre, a differenza di Federer e Nadal, che sono stati sconfitti solo dagli infortuni e dall’età, Djokovic, dopo aver dichiarato che voleva tutti i record, sarà spinto al ritiro dalla generazione successiva che lo ha battuto nei suoi tornei preferiti e in cui ha trovato la sua nemesi. Tre sconfitte su quattro incontri conto Sinner non se le scorderà più.
Io non ci credo manco un poco, ma lui secondo me ci può credere di farle benissimo: torneo di 6 partite 2 su 3 al Roland Garros.
Se arriva in forma decente Rafa su terra rossa è pur sempre rafa su terra rossa.
Di fatti Nole quando ha detto, dopo la partita con Jannik agli AO, che se gioca il Roland Garros Rafa il favorito è lui sicuramente lo ha fatto per dare il giusto riconoscimento a un campione, ma anche perché un poco ci crede pure perché in questo momento non ci sono iperspecialisti sulla terra rossa (forse il solo Zverev è proprio giocatore da rosso, gli atri ci vanno bene, ma sono principalmente giocatori di duro)
Credo che ognuno dei 3 abbia dato il massimo di ciò che aveva per prevalere sugli altri 2 e Djokovic è, giustamente, davanti. Grazie ad un fisico e ad una testa inarrivabili che gli permettono ancora oggi a 37 anni di presentarsi come numero uno e uomo da battere ad ogni appuntamento importante
Credo che pure se si presentasse a Parigi in stampelle nessun tennista presente in tabellone vorrebbe incrociare Rafa sul rosso.Se poi,dovesse arrivarci sano e affamato,men che meno.
e tu non leggerle. come io non leggo le tue.
saluti
caro capitano ricordati che i soldi non fanno la felicità. 4 slam in più si
@ SlamdogMillionare (#3914001)
Rode molto di più a Nole la Davis che non ha portato in Serbia.
La prima sconfitta in semifinale agli AO.
Il sogno svanito forse per sempre di fare il grande slam.
Quello che dorme male è in Serbia.
Rischia di più Murray con la protesi all’anca.
Ma non è che rischiano la paralisi, al massimo un logorio superiore alla media.
Ma la vita va vissuta giorno per giorno. Cosa fai a 38 anni, stai a casa sulla sedia a dondolo con la coperta sulle ginocchia?
Io dovevo smettere secondo i medici 15 anni fa. Faccio ancora trail, padel, tennis. Quando non potrò più fare sport sarà un giorno triste, non mi interessa se poi farò fatica ad andare dal letto alla cucina. Ma ho vissuto le mie passioni finchè ho potuto.
Penso che il discorso valga anche per loro.
Fanno cose che li fanno stare bene, pazienza se il fisico deve sopportare. Ma la goduria per l’anima non ha prezzo.
Spero che Sinner abbia lo stesso attaccamento al suo sport di questi grandi campioni. Ci metto anche Federer, Nole, Murray, lo stesso Monfils. Ultramilionari, in alcuni casi senza più speranze di vittoria (Murray, Monfils) eppure disposti ad ogni sacrificio fisico pur di competere nello sport che è stato la loro vita.
Sì certo alle olimpiadi, se gli fanno un sorteggio amichevole e gli rifilano tutti scartini… 🙂 🙂
C H E. U O M i N i
uno a caso! 😉
Ecco, forse per le Olimpiadi potrebbe essere un grande exploit, ma vincere il 15° Roland Garros no, direi bastano e avanzano quelli gia` in tasca…meglio che vinca un giovane…
@ SlamdogMillionare (#3914001)
Confermo è condivido ….nadal gli rode eccome essere stato sorpassato da djoko…tra l altro sorpassato in tutto ma proprio tutto, non solo come nr di slam
Esistono due risposte a questa domanada, diametralmente opposte:
-Perché ama questo sporte e gli piacerebbe poter fare un altro grande exploit, più alle olimpiadi che al Roland Garros, che sono meno partite e non tre su cinque (per qualificarsi lui, in quanto già campione olimpico, basta essere 400 al mondo)
-Perché a tirare questa storia resta nel mondo delle sponsorizzazioni.
Le due risposte sono assolutamente soggettive e, ovviamnete, anche sovrapponibili e nessuno, tranne Rafa se lo conosci personalmente, potrà dirti quale conta di più.
Se ancora ce la fai può essere ma essere il più forte scordartelo.
Anzi, a pensarci bene, speriamo che al prossimo torneo incontrerà Jannik.
Ancora ⚓
Patetici entrambi. È la fine, godetevi le montajne di milionj
@ SlamdogMillionare (#3914001)
Non perdi occasione per dire sciocchezze
Ma chissenefrega di Djokovic, qui si parla di Rafa. Djokovic non è rilevante.
Federer grazie a quello che ha vinto è diventato un imprenditore miliardario, dopotutto lo sport è un lavoro. Giustamente se la sta godendo, di sicuro quel mancato numero 25 sulle scarpette hanno reso le notti insonni a qualcun’altro.
I 24 del grande Novak Djokovic! Gli rode da morire essere dietro. Federer non ci dorme la notte.
Tanto è vero che a ogni intervista si affrettano a ribadire che a loro non interessa nulla.
Miracolosamente thompson è diventato il parametro di riferimento per tentare la scalata ai trofei più importanti ed alla classifica mondiale. Poffarbacco che notizia. Ihihihihihihih
Si certo,comprensibile,ma a quale prezzo…?
Ipotesi vincendo il 15° RG Rafa….,cosa aggiungerebbe alla sua fantastica e fenomenale carriera?,essendo comunque già nell’olimpo della storia del tennis.
Perchè se trovi le motivazioni per vincere 14 Roland Garros su 17 tentativi vivi per questo sport! Ed è difficile smettere perchè magari dentro di te vuoi provarci un’altra volta per vedere se ancora ce la fai e sei il più forte.
Caro Carlos Moya ti scrivo, tu che vivi senza dubbi non dubitare che Nadal una volta sfidato un Big, starà con le orecchie basse. Il Tempo passa e non guarda indietro.
Beh pensare di battere un big dopo aver faticato con Thompson è già ottimistico! Inoltre non è solo il big più forte di Thompson ma tanti altri.
Ma perché rischiare la salute?
Perché rischiare di andare con le grucce a 50 anni?
Ha vinto l’ inimmaginabile, cos’ altro resta?