Zverev doma Alcaraz in quattro set, sfida Medvedev in semifinale all’Australian Open (sintesi video della partita)
La gioia trasforma l’urlo liberatorio di Alexander Zverev in un sorriso smagliante, quello di chi ha giocato un tennis magnifico, uno dei migliori in carriera, e poi se l’è vista davvero brutta, con un Alcaraz tornato molto pericoloso… L’aveva praticamente vinta, anzi dominata, e quindi il tedesco ha rischiato fortemente di perderla non chiudendo il match servendo sul 5-3 del terzo set. Sono bastati un paio di scambi meno incisivi, senza la prima di servizio, e Carlos s’è fatto trovare pronto, a riaprire un match in cui era stato dominato senza appello. Vince il tiebreak Alcaraz con 7 super punti e rimette tutto in discussione, ma alla fine Zverev strappa un break decisivo sul 4 pari del quarto set e stavolta chiude, a braccia alzate. Sasha trionfa 6-1 6-3 6-7(2) 6-4, volando per la seconda volta in carriera in semifinale agli Australian Open dove lo attende un nuovo capitolo della “dura” rivalità contro il collega e ben poco amico Daniil Medvedev.
Durissimo oggi è stato Sasha, una macchina da tennis quasi perfetta, un vero “panzer” per come è entrato forte nel match e non ha mollato di un centimetro, mai un momento di pausa, sbandamento o incertezza fino al momento di chiudere l’incontro nel terzo set. Era stato praticamente perfetto, sostenuto da un servizio monumentale che gli aveva consentito di vincere con buon agio tutti i suoi turni di servizio – aveva concesso solo due palle break fino al 5-3 del terzo! – e quindi giocare libero da tensione in risposta. La combinazione servizio e rovescio era formidabile, dopo una prima di battuta potente davvero rapido nel fare un passo in avanti e scaricare dei cross devastanti, che Alcaraz non riusciva a controbattere. Ottimi anche i cambi col lungo linea, e nemmeno col diritto ha sofferto molto. Zverev fluido, preciso, potente, in comando. Una partenza razzo e un servizio talmente efficace da mandare totalmente in tilt Alcaraz, dominato totalmente fino a quel fatidico 5-3 del terzo set. Lì Carlos è stato bravo a crederci, a rispondere e non regalare più niente, mettendo ulteriore pressione al tedesco, che ha avvertito il peso del momento, è stato incerto e meno offensivo, subendo un break che ha riaperto il match. Al tiebreak scatta bene Zverev, 2-0, ma qua entra in scena il Carlos Alcaraz Show: 7 punti di fila, uno più potente e bello del precedente, con Zverev annichilito. La partita va al quarto, break e contro break all’avvio, quindi c’è lotta. Leggermente più stanco il tedesco, meno perfetto al servizio; più vivace e finalmente centrato e paziente Alcaraz. La partita si spacca sul 4-3 Alcaraz: Zverev vince un turno di battuta durissimo, intenso, con alcuni big point. Sembra più stanco, ma moralmente è pronto a dare la zampata in risposta, prendersi il break che chiude la partita.
Davvero applausi a Zverev, che ha giocato un tennis fantastico e che se fosse riuscito a chiuderla sul quel “maledetto” 5-3 del terzo, beh, avrebbe disputato una partita impeccabile, una delle migliori in carriera. Del resto fino a quel momento serviva in campo il 90% di prime, e forte di una battuta eccezionale aveva braccio sciolto e tempo per colpire con potenza, senza crollare indietro, senza attendere troppo, senza tremare. È stato bravo a reggere il contraccolpo del set perduto essendo stato due volte a due punti dalla vittoria, e restare focalizzato contro un Alcaraz tornato sciolto, meno falloso e incisivo.
Gli ho di Zverev-Alcaraz
Già, Alcaraz… La sua modestissima prestazione fino a quel 5-3 si spiega per la forza del rivale, davvero in grandissimo spolvero, ma anche per la sua difficoltà nel girare le partite quando le cose non vanno come sperato, quando non ha il comando del gioco, quando è falloso ed è costretto a ringhiare e rincorrere. Ancora Carlos non è in grado di giocare “sporco”, di reggere mentalmente e restare in scia aspettando tempi migliori. Alcaraz sembrava un toro che vede rosso, senza alcun controllo. Nervoso, falloso, affrettava i tempi di gioco perché non li controllava, ma così era facile preda di troppi errori e scelte tattiche errate, finendo per fare esattamente il gioco del rivale. Forzava appena possibile, sperando di ribaltare l’inerzia a suo favore, invece di riguadagnare campo, spostare all’indietro Zverev e così aprirsi il campo per l’affondo. Zero pazienza, pochissima lucidità, in preda ad una furia autodistruttiva. In questo, Sinner è maturato moltissimo, Alcaraz sembra aver fatto addirittura qualche passo indietro. È una sconfitta amara per lui, che lo costringerà a ripensare all’approccio alla partita ma soprattutto alla gestione delle emozioni in campo e della tattica. Appena si è sciolto è tornato a colpire alla grande e fare punti clamorosi. Ma non puoi regalare due set e mezzo a un rivale così forte.
Il mondo del tennis e quello italico in particolare è totalmente focalizzato sulla super sfida Sinner – Djokovic. Ma occhio a Zverev, il livello di gioco prodotto nei quarti dal tedesco è difficile da contrastare per tutti…
Marco Mazzoni
La cronaca
Zverev scatta benissimo dai blocchi, Alcaraz è contratto. Il servizio e rovescio del tedesco filano via che è un piacere, sicuri e potenti, mentre lo spagnolo cede malamente il suo turno di servizio con un doppio fallo in apertura e tre errori. Con un parziale di 12 punti 2, lo score segna già 3-0 Zverev. Si butta avanti Carlos, come per scuotersi ed entrare in partita. Rischia, ma la tattica aggressiva funziona nonostante il servizio non entri in ritmo. Lo spagnolo spinge forte sul diritto di Sasha, cercando di farlo correre verso destra, dove è meno sicuro. Vince un game Alcaraz, ma Zverev è terribilmente sicuro, la prima di servizio è perfetta, i suoi colpi potenti e aggressivi. Sente bene la palla il tedesco, trova impatti notevoli e Alcaraz è nervoso, forse non si aspettava uno Zverev così incisivo. Sasha dal centro del campo colpisce alcuni rovesci regali, nemmeno le rincorse di Alcaraz servono a qualcosa. Ha fretta Carlos, fa fatica da fondo e attacca, ma nel sesto game un approccio di diritto corto è punito dal passante di diritto di Zverev, che ha la palla del doppio break. Male Carlos, comanda col diritto ma ne spara uno a mezza rete, in totale confusione. 5-1 e poi 6-1 Zverev, chiuso col secondo Ace del set. Un parziale perfetto per il tedesco, in totale controllo del campo e dei tempi di gioco. Male, in tilt, Alcaraz, con 11 errori e solo 55% di prime in campo.
Alcaraz entra meglio nel secondo set, crescono le prime palle in campo, è più pronto a scaricare la potenza del diritto, e questo allontana Zverev dalla riga di fondo. Nel terzo game fa il pugno dopo un gran vincente col diritto, una delle sue accelerazioni fulminanti dopo il servizio che non ti lasciano scampo e che nel primo set erano totalmente assenti. Carlos cerca l’allungo nel sesto game, strappa due palle break con ottimi colpi (15-40) ma Zverev si difende forzando gli errori del rivale, che spreca le chance. Il settimo game, sul 3 pari, è durissimo. Carlos serve, ma torna a forzare i tempi di gioco, mentre Zverev continua a spingere con terribile potenza e sicurezza. Strappa una palla break ai vantaggi e il break arriva! Sbaglia col rovescio, sotto pressione del rivale, ma continuando a non trovare il giusto ritmo, tanta fretta, tante indecisioni. Il break manda avanti Zverev 4-3 e servizio, con un game solidissimo vola 5-3 e stappa un secondo break nel nono game, con due errori di rovescio. Grande pressione di Zverev sul lato sinistro del rivale, ma il rovescio di Carlos oggi non è nella sua giornata migliore. Ma niente davvero funziona nel tennis dello spagnolo, incerto, nervoso, con poco aiuto del servizio e 10 errori, il doppio del rivale, quasi perfetto con un incredibile 90% di prime palle in campo. Quando il servizio lo sostiene così bene, Zverev gioca libero, sicuro e vincente.
Il match non cambia nel terzo set. Zverev serve come un treno e in risposta spinge, non regala niente, continua a mettere pressione al rivale, sempre più furibondo nella sua disperata ricerca di vincenti, di tenere in mano l’iniziativa senza riuscirci. Dopo un discreto primo turno di battuta, Carlos va in tilt nuovamente sul 2-1. Scivola sotto 0-30 e 15-40, recupera con il servizio, ma ai vantaggi sbaglia troppo, non ha la pazienza per tenere lo scambio ad alta velocità e provare a spostare Zverev, e strappando i colpi sbaglia per primo. Abituato a fare la differenza con un paio di colpi, la resistenza di Zverev lo manda in confusione. Affronta una terza palla break, Zverev è bravo a farlo giocare sul rovescio, palle angolate e veloci, tanto che Alcaraz cerca di uscire con un’accelerazione cross troppo difficile. La palla è larga, è BREAK, 3-1 e servizio Zverev, in totale controllo del match. Più laborioso il quinto game per Sasha, cerca una disperata reazione Carlos, ma alla fine, ai vantaggi, lo porta ancora a casa il tedesco, volando avanti 4-1. Il pubblico cerca di scuotere Alcaraz, non si aspettava una partita così dominata da Zverev. Trova un paio di belle giocate il murciano, resta aggrappato alla partita sul 2-4, ma non è più in controllo di niente, tutto è nelle mani di Zverev, a due passi dalla semifinale. Serve per chiudere sul 5-3 Zverev, ed avverte la tensione. Scivola sotto 0-30, bravo qua Alcaraz a colpire con potenza ma non regalare. Nel momento del bisogno, ecco il servizio, il colpo che l’ha portato a dominare l’incontro. Due grandi battute per il 30 pari. Sembra ripreso, invece ecco l’impensabile. Sbaglia di volo Sasha, un tocco non facile ma nemmeno impossibile, errore che gli costa una palla del contro break. È bravo Alcaraz a rispondere bene, buttarsi avanti e chiudere di volo. Il miglior game del suo match, giocato sull’orlo del burrone, ma un po’ passivo il tedesco sul 30 pari. Serve sul 4-5, e il suo tennis torna frenetico, ma riesce a impattare sul 5 pari con un passante non difficile. Sorride, per la prima volta nel match, è stato due volte a due punti dalla sconfitta. Il match si decide al tiebreak. Inizia male Alcaraz, sceglie una smorzata difficilissima, senza senso visto che in questa fase il rivale più titubante. Alza il muro il tedesco, 2-0. Carlos si prende due punti in risposta con due passanti, a punire gli attacchi poco profondi del tedesco. Si gira 4-2 Alcaraz, ora vola sul campo, ha altro piglio ed energia positiva. Vince altri due grandi punti, domina! 7 punti di fila, l’ultimo una perentoria accelerazione di rovescio. Set Alcaraz, 7 punti a 2.
Inizia male Alcaraz nel quarto set, torna a commettere errori e regala un break in apertura che rimette Zverev al comando. Ma la bagarre continua, ora è Carlos a rispondere sempre e Zverev a sbagliare. Pesante sulla volée in rete che gli costa l’immediato contro break. Per la prima volta nel match c’è equilibrio, la lotta si è accesa con Alcaraz finalmente sicuro al servizio, meno falloso e pronto a quelle giocate spettacolari che l’hanno già reso un’icona dello sport. Meno sciolto con le gambe il tedesco, sicuramente pesa il finale di terzo set, dove ha sfiorato la vittoria, ma regge bene nei suoi turni di battuta. Grande spettacolo nell’ottavo game, Zverev si fa rimontare da 40-0; ai vantaggi vince uno scambio rocambolesco, che però gli costa molta fatica per i continui scatti. Ancor più bello il diritto che gli vale il 4 pari, formidabile anche la difesa di Carlos. Paga la fatica la game precedente l’iberico, crolla 15-40 con due errori in spinta, mentre scattano le tre ore di gioco. Attacca corto Alcaraz, è ottimo il passante di rovescio lungo linea del tedesco, gli vale un break che inchioda lo score sul 5-4. Ha una seconda chance per servire per il match, dopo il 5-3 del terzo set. Ride amarissimo Alcaraz sull’errore di rovescio, dopo aver rimesso due smash di Zverev, che lo condanna a difendere un Match Point. Il servizio di Sasha è una sentenza, una bordata che esce dal campo. Grande Zverev, per come ha reagito all’avvio del quarto set, quando il mondo gli era praticamente crollato addosso e il rivale era tornato pimpante e molto aggressivo. Adesso Medvedev, nuovo capitolo della loro dura rivalità, per sognare la seconda finale Slam in carriera.
(6) A. Zverev vs (2) C. Alcaraz
TAG: Alexander Zverev, Australian Open 2024, Carlos Alcaraz, Marco Mazzoni
Se mi mostri dove ho scritto che è “un fallito”, ti seguo. Ho voluto solo dire che, troppo frettolosamente, qualcuno gli assegnava la patente di “fenomeno”. Tutto qui.
Ho sbagliato. Dovevo scrivere “al minimo”.
Si. Dovevo scrivere “al minimo”. Chiedo venia.
Borg, Mac, Agassi, Connors, tutti intorno ai 180 cm, insieme, hanno portato a casa 34 Slam. Non male per dei nanerottoli……
CARLITOS CHE LEGNATA… 🙂 🙂
Fatto salvo che l’osso più duro in semifinale ce l’ha Jannik direi che se proprio vogliamo giocare coi pronostici Zverev si sta scrollando di dosso la nomea di perdente e non darei per scontata la vittoria di Medvedev.
Il tedesco dopo l’infortunio sta migliorando anche sotto il profilo mentale. Un tempo dopo un TB perso come oggi al terzo set nel prosieguo l’avversario avrebbe avuto gioco abbastanza facile, non per forza Alcaraz, diciamo quasi tutti i Top20.
Invece oggi avrebbero potuto completare la rimonta solo il miglior Nole e forse il miglior Jannik, a mio parere neanche il russo ce l’avrebbe fatta. Figurarsi la controfigura di Carlos.
Se dovesse accadere di vedere un italiano per la prima volta in finale nello Slam australiano spero sia contro Medvedev, perché questo Zverev è imprevedibile e decisamente onfire.
Poi potrebbe essere come dici e potrebbe farsi sopraffare dalla tensione emotiva, ma preferirei non scoprirlo.
Quoto, aggiungo però che Carlito (che io ammiro) si è un po’ impantanato dopo wimbledon del 2023, e che questo non vuol dire che si è involuto ma può voler dire che da essere umano sente la pressione. Aggiungo anche che i top tipo Nole, Sinner, Medvedev, Zverev cominciano a prendergli le misure, sanno come affrontarlo. Adesso, è arrivato il momento in cui il buon murciano agisca di contromossa.
La sopravvalutazione dell’Alcaraz attuale porta, poi, a sopravvalutare anche Zverev. Ricordo che in questo torneo ha vinto al tie break del quinto non solo contro Norrie, ma anche contro Klein.
E perché non mettere le categorie come nel pugilato?
Nel tennis l’altezza come il peso nel pugilato 😎
Ma per piacere.
Quanti giocatori sotto l’uno e ottantacinque hanno vinto Slam e quanti di due metri?
Ok. Vince Nole e ti tieni mia suocera.
Con tutto il rispetto per Courier non è paragonabile agli altri due per prestigio, carisma, incidenza in questo sport. Becker e Agassi hanno non solo segnato un’epoca ma hanno fatto da spartiacque :Boris ha portato la potenza, l’esplosivitá anche se con una mano piuttosto delicata, André ha portato il “corri e tira”, spingendo da ogni posizione del campo.
Courier in fondo ha portato in alto un tennis da picchiatore puro,con una tecnica personalissima ma anche esteticamente discutibile.
Naaa…. Sta sul gradino basso di questo podio.
Commento equilibrato, ma bisogna ammettere che siamo su un piano diverso da quello che si dicevai non più di sei mesi fa, in questo forum. Era tutto un coro – al quale non ha mai partecipato – all’ormai acclamato e indiscusso dominatore di tutti gli slam. Ma lo avete visto, non dico oggi, ma contro Sonego? Pensate che questo Sinner avrebbe lasciato un set al pur straordinario Sonego, per poi giocarsela al tie break del quarto? In questo momento non c’è paragone tra i due, a vantaggio del nostro ovviamente. Poi domani potrù cambiare, ma io mi fermo a quello che vedo oggi
Zverev è colui che potenzialmente potrebbe essere…
Io non ci perderei tempo, ha già due slam in saccoccia, è già stato numero uno e si devono leggere simili baggianate. Io in tutta franchezza non simpatizzo Alcaraz come tennista, il suo fisico mi pare “poco naturale”, non ho simpatia per gli spagnoli nello sport per le vicende del doping, ma non mi sognerei mai nemmeno sotto tortura di negare che sia un grandissimo tennista, anche non dovesse vincere più nulla.
hai colto nel segno. con zverev e medvedev sinner se la gioca almeno alla pari ma contro nole e’ sfavorito.
speriamo faccia il miracolo ma il serbo a melbourne è abituato a vincere.
Mi dimenticavo Cilic fra i giganti che hanno vinto degli Slam Anche lui solo uno
Di giocatori intorno ai 2 metri capaci di vincere uno Slam io me ne ricordo solo due Del Potro e Medvedev Evidentemente l’altezza non basta Peraltro ne hanno vinto uno a testa Alcaraz che è poco più di 1,80 ne ha già vinti due Federer e Nadal sono 1,85 Djokovic 1,88 C’è da dire che Zverev per essere così alto si muove bene e quindi è forte anche da fondo Come Medvedev E tutti e due hanno del talento E’ per questo che Zverev uno Slam potrebbe anche vincerlo Anche qui se la gioca Poco ma sicuro
Alcaraz è da un po’ che non c’è con la testa. Va a intermittenza. Ha forti problemi di concentrazione e sembra abbia perso quell’entusiasmo di un tempo. Sembra che dopo Wimbledon si sia accorto tutto assieme quanto è il peso della responsabilità che si porta dietro nel “dover vincere” nel prosiego della sua carriera ma nel contempo i suoi avversari sono più agguerriti che mai. Occorre un reset mentale e poi anche fisicamente è dura correre sul campo come non ci fosse un domani per enne mesi l’anno. a un certo punto vai in overtraining, un logorio fisico e mentale. Poi non so se ci sono anche altri motivi personali però ha di sicuro vari problemi da risolvere.
Non lasciamoci andare a commenti a caldo che sono “azzardati”…
I motivi per i quali Alcaraz è stato sconfitto sono tanti…
Il più importante è l’ avversario…
Zverev è un top 5 vero e non deve certo dimostrarlo…
Oggi ha fatto un gran match, certo aiutato anche dallo spagnolo…
Carlos è partito male, esattamente come contro Medvedev a New York e col tedesco in spolvero si è smarrito…
Poi è stato bravo a rientrare nel match giocandosi il tutto per tutto e approfittando di un game del tedesco un po’ timido…
Era l’ ultimo treno e lo ha preso…
Nel quarto è stata battaglia vera e Zverev è stato bravo a non subire il contraccolpo del tie break e a restare concentrato, mentre Carlos ha confermato di non essere continuo in questo momento…
Morale è che questi due sono campioni di razza e vinceranno ancora, soprattutto lo spagnolo data la giovanissima età, su questo non avrei dubbi…
(rispondo a lei come a tutte le persone a cui il giovane murciano sta sulle scatole, e lo date benissimo a vedere)
Ma che c’entra? Ha perso, non ha vinto. Moralmente non si vince, a meno di slogarsi una caviglia in finale sul punteggio di 6-0 6-0 5-0, 40-0 a proprio favore…
Io sostengo solo che pur contro un ECCEZIONALE Zverev AlcarazGarfia nei pochi momenti di lucidità oggi era più forte. Se proprio proprio vuol togliermi le parole dalle dita, può al limite affermare che a me piace più come gioca il Murciano. Ogni altra considerazione dalle mie parole è pura illazione, fuffa.
Proprio brutto!
Tutt’al più accorciare l’area di battuta o, meglio, unica battuta e non prima e seconda
Intanto c’é da battere Djiokovic, impresa possibile ma ardua
Voglio ammettere di aver preso una grossa cantonata con Alcaraz, che davo per sicuro finalista, anche se poi sfavorito eventualmente con Sinner. Ma voglio riprovarci perché, in fondo, se ognuno di noi non si butta con i propri pronostici, questo forum diventerebbe anche noioso. Per me il russo mazzolerà il russo-tedesco, sia perché si presenterà con più energie, sia perché è più abituato alla vittoria sui grandi palcoscenici. Manco a dirlo, la vera finale è l’altra semi… e, su questa, non voglio pronunciarmi, semplicemente fremo…
sembra ibra in queste foto hahaha
Diciamo che agli USO era comunque arrivato alla semifinale, alle finals era reduce, mi sembra, da qualche problema fisico, insomma veniva da una stagione erano emerse molte criticità, e nonostante questo aveva battuto dopo non so neppure io quante partite Diokovic a W. Quin invece siamo di fronte ad una situazione nuova, fisicamnte stava bene, forse ha più “distrazione” da un po’ di tempo, ma non credo sia solo quello.
l’avevo detto!!zvevo e’ un grandissimo e ci poteva stare benissimo
Nessuno ricorda la prima partita di Carlos Alcataz a Torino? Mi sembra che fosse la fotocopia di questa solo che io ho pensato che la causa fosse il poco adattamento al campo veloce.
Vero! Ci si era scordati di quanto fosse forte Sascha, che era “il predestinato” un bel po’ prima di Jannik e Carlos.
Detto questo, avendo notato alla stretta di mano quanto Sascha sia più alto di Carlos, mi è tornato in mente un discusso argomento: quanto influisce l’altezza nel gioco del tennis?
La mia risposta è “tantissimo”: oggi il servizio è forse diventato il colpo più importante, chi serve bene può chiudere se non con un ace, già al colpo successivo (servizio a uscire da una parte seguito da vincente dall’altra), certo tocca essere bravi, ma in top 100 sono bravi tutti…
Comunque dopo un buon servizio si può comandare il gioco a piacimento.
Ora, chi serve meglio? Osservando oggi i replay del servizio di Zverev, si vedeva come lui salti per colpire e distenda tutto il braccio; essendo un “over 2m” mi sembra probabile che il punto di impatto della racchetta con la palla sia almeno a 3m di altezza. Io che sono 1,72 me lo sogn(avo).
Questo è un indubbio favore che si consente ai giocatori più alti, costringendo tutti gli altri a partire con un handicap, che a mio modo di intendere lo sport, è ingiusto.
Che cosa fare per eliminare l’handicap? Be’, basterebbe introdurre la regola che si batte dopo aver fatto rimbalzare la palla e colpendola “da sotto”…
Brutto? Certo, per noi vecchi tennisti e appassionati, ma giusto. O no?
Perché i cognomi sono sempre gli stessi: Sanchez, Martinez, Garcia, Gonzales, Rodriguez, Fernandez e Lopez. Aggiungendo il cognome della madre sparigli un pò e crei meno confusione nelle anagrafi.
@ Koko (#3904589)
Esatto. Non so ai tempi di Franco e prima ancora, ma comunque da decenni questa legge c’è.
Sinner ha imparato a battere Medvedev. Benché il russo sia più solido, mi pare che Zverev abbia più armi per mettere in difficoltà Jannik. Se – e sottolieno se – sarà finale, sembrerebbe forse preferibile Medvedev, anche se lo troverebbe avvelenato dall’ultima striscia di sconfitte. Il tedesco forse arriverebbe in parte più appagato e, in parte, attanagliato dalla tensione per i suoi noti precedenti perdenti negli slam. Insomma, non so cosa augurarmi..
@ Matteo (#3904577)
Insomma…contro lo Zverev odierno proprio tutti tutti, anche solo pensando a chi disputa questo livello di tornei, non credo.
Secondo me il principale problema di Zverev, è che nei momenti fondamentali, per usare parole sue “shit in his pants”.
Anche oggi, più per merito di Alcaraz che demerito suo stavolta, è successo, ma è stato bravo a reagire
@ Pier no guest (#3904542)
Speremm de no! (…povera suocera…)
@ Sudtyrol (#3904536)
Ma, perché, Courier avrebbe fatta una carriera migliore di Becker e, soprattutto, di Agassi (capace di vincere tutti e 4 i Tornei Maggiori)?!? Non credo proprio…
si ma non volevo parlare di sinner, parlavo di alcaraz, e volevo dire che carlitos, più di tutti, ha sfruttato meglio il coaching libero da quando è stato introdotto (ovvero pochissime settimane prima dell’us open).
me ne sono reso conto soprattutto nello scontro con sinner e anche nei mesi successivi.
ma siamo d’accordo che da ottobre, il nostro sinner ha fatto un ulteriore step però non riesco a dare per scontato nulla.
per me, attualmente, zverev resta uno scoglio perché ci ha dato troppo filo da torcere, lo temo ma allo stesso tempo ho fiducia in jannik.
a questo punto, speriamo in una finale sinner vs zverer per dirimere la questione
Esatto.
Giusto per complicare le cose, comunque in Spagna l’uso del doppio cognome si è affermato dal 1600, e non credo per problemi di parità di sesso
Fortunatamente ho avuto la possibilità di vedere la partita.
Premesso che il mio pronostico era Alcaraz vincente 3 a 1, la sintesi a mio parere è questa:
Dall’inizio del match fino al game in cui Zverev ha servito per il match, il tedesco è stato semplicemente perfetto. Ciò detto, Alcaraz disastroso, sia sul piano tecnico che tattico.
Dal break nel 3° set che ha evitato la sconfitta, Alcaraz si è svegliato: ha iniziato a giocare una palla più lavorata da fond, senza strafare, facendo muovere molto l’avversario e trovando le soluzioni giuste. Nel tie break del terzo set, poi, si è esaltato e ha giocato alcuni colpi eccezionali.
Quarto set confuso e a tratti indecifrabile, con Zverev che si è dimostrato più solido e lucido nelle scelte, nonostante l’inerzia del match dopo il terzo set non fosse certamente a suo favore.
Tirando le conclusioni:
Alcaraz è un talento ed un campione eccezionale, su questo non credo ci siano dubbi. Pecca, però, di intelligenza tattica ed è ancora troppo istintivo.
Sia chiaro, con Zverev si può perdere, ma non così.
Anche in una giornata stratosferica al servizio per il tedesco, Alcaraz può (anzi deve) restare attaccato al singolo set e poi vedere che succede.
Il tedesco sta tornando in grande spolvero e credo che a breve sarà n. 5 del mondo, che secondo me è la posizione che rispecchia il suo livello attuale.
Quindi complimenti a lui per la vittoria, più che meritata, ma credo che questa sia stata per distacco la peggiore partita di Alcaraz mai vista.
Saluti
Secondo me non tenete conto del cambiamento di Sinner.
Non si può dire che Sinner ha da poco iniziato a battere Medevedev e nella stessa frase mettere in evidenza il confronto con Zverev.
Da Pechino in poi è scattato qualcosa, come se testa e colpi avessero fatto un ulteriore step, per cui ha rollato tutti tranne nole.
Medevedev l’ha battuto 3 volte consecutive, Zverev non l’ha mai incontrato. Quindi i precedenti con Zverev non contano nulla in una eventuale previsione, altrimenti con Medevedev avrebbe dovuto perdere all’infinito.
Secondo me Zverev è più pericoloso perchè ha molti più colpi vincenti di Medvedev, che invece ha una testa da vincente ed è più solido, non ti regalerà mai nulla, ma dal punto di vista tattico e mentale Jannik ormai gli ha preso le misure.
P.s. E anche il vecchio Jannik, quello pre-pechino, con Zverev ci ha perso al quinto set coi crampi e in precedenza a Montecarlo con una grandissima occasione. Quindi non è mai andato sotto nel gioco, ma non aveva ancora la convinzione e sicurezza che ha ora.
Detto questo, smetto di pensare a quei due, c’è di mezzo un everest da scalare…..