Australian Open: Sinner piega un ottimo Rublev, è semifinale vs. Djokovic! Jannik non ha ancora perso un set nel torneo (con le statistiche complete della partita)
Non esiste una formula matematica per misurare la grandezza di un tennista. Dobbiamo affidarci al campo, alle qualità tecniche e alle sensazioni che suscita il suo incedere in partita, come si muove, come pensa, come colpisce la palla nei momenti delicati. Far sembrare semplici anche le cose più difficili, il giocare con freddezza, qualità e precisione tutte le fasi decisive, facendo sentire al rivale massima pressione, è una misura adeguata a descrivere un Campione come Jannik Sinner e la sua splendida vittoria nei quarti di finale degli Australian Open. In un match iniziato drammaticamente tardi (22.42) per uno schedule scellerato, l’azzurro ha piegato la resistenza di un ottimo Rublev, mai così intenso ed efficace nei precedenti contro Jannik, col punteggio di 6-4 7-6(5) 6-3 in 2 ore e 39 minuti di ottimo tennis, terribilmente intenso e combattuto. Sinner si mostrato ancora superiore al moscovita (contro il quale ha perso solo per ritiro), ma il match di oggi Melbourne è stato una vera battaglia, mai “Rublo” aveva trovato un livello di gioco così alto, una durezza che gli ha permesso di restare aggrappato alla partita quando Jannik volava, e di produrre un secondo set di altissimo livello, ceduto solo al tiebreak. Qua è arrivato il vero capolavoro di Jannik.
L’azzurro ha condotto un primo set ottimo, zero sbavature, l’ha dominato ben più di quanto non indichi lo score. Rublev spingeva tanto, ma andava a “sbattere” in un tennista superiore, in ogni colpo. Una scheggia Sinner nel correre a sinistra sull’accelerazione inside out di Rublev dal centro e colpire con massimo equilibrio dinamico un rovescio profondo e quindi recuperare la posizione al centro; una situazione che mette enorme pressione al russo e lo porta a cercare una bordata ancor più forte, con errori frequenti e frustrazione a mille, visto che il suo colpo più efficace viene così neutralizzato. Quasi banalizzato. Serve bene l’azzurro, di fatto domina.
Nel secondo parziale c’è stata bagarre e pure un po’ di paura, perché Sinner ha iniziato a toccarsi l’addome a metà set, il ricordo di troppi infortuni – …pure vs. Rublev!!! – è tornato in testa come un’emicrania lancinante. C’ha pensato Sinner a fare da analgesico, ritrovando anche quel rovescio che s’era un filo perso in sicurezza e servendo bene, issandosi al tiebreak per decidere un set durissimo. Il capolavoro, il metro del Campione, è venuto da come ha recuperato da uno svantaggio di 1-5. Rublev è scappato avanti con merito, impeccabile, spingendo dal centro come un cecchino, con un’intensità mostruosa. Ma ancor più SPAVENTOSA è stata la bordata di diritto cross sul 2-5 che ha tramortito l’avversario. Da lì in avanti una sinfonia di scelte perfette, esecuzioni da maestro della Scala del Tennis. Sei punti di fila, uno più bello e perfetto del precedente, a ribaltare un tiebreak che pareva perso e così rimontare, distruggere tennisticamente e moralmente la resistenza di un rivale mai così attrezzato contro di lui. Il terzo set Jan l’ha gestito con precisione, un allungo a metà set di pura classe, cambiando letteralmente passo, e via, sicuro verso il successo.
From 1-5 down in the tiebreak, Jannik Sinner rattles off six points in a row to claim the set!
Tell you what, it’s a bad night to be a tennis ball when these two are on the court…@janniksin • @AndreyRublev97 • #AusOpen • #AO2024 pic.twitter.com/W81NzOgJCj
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 23, 2024
Sinner ha vinto senza mai perdere il servizio (ha annullato tutte le 8 palle break concesse), servendo in campo due prime su tre e vincendo tre punti su quattro, con ben 34 vincenti e 24 errori. Ha dominato il russo negli scambi brevi, cosa tutt’altro che facile e che dimostra come Jannik abbia trovato una progressione più rapida all’occorrenza. Numeri stellari. Ma quel che i numeri non dicono, e che urliamo noi di felicità, è che Jannik ha giocato benissimo tutte le fasi decisive, mostrando una classe superiore e ponendo ad Andrey problemi tecnici abbinati ad una pressione psicologica che non ha retto. Eppure Rublev ha disputato davvero una partita formidabile per i suoi canoni. Ha spinto come un forsennato, ha servito anche piuttosto bene (ha chiuso con il 70% di prime vincendo il 76% dei punti), ha trovato a tratti una risposta più che discreta, e quando ha potuto comandare dal centro del campo ha messo Jannik in difficoltà.
Proprio nella bagarre del secondo set, quando ha ottenuto 4 palle break (senza sfruttarne nessuna), ha compiuto il suo massimo sforzo, riuscendo a riguadagnare il centro del campo, con una serie di accelerazioni davvero formidabili. Ha anche retto piuttosto bene col rovescio, cercando con coraggio il cambio col lungo linea in spinta, non proprio l’esecuzione più sicura del suo repertorio. C’ha davvero provato con tutto quel che aveva, e c’è andato davvero vicino nel secondo set. Chissà, in caso di successo in quel tiebreak, la partita si sarebbe potuta complicare per Sinner. Qua la grandezza di Jannik. È rimasto calmo quando l’altro ha tirato alcune sbracciate irresistibili, ha controllato la pressione ed è riuscito a mettere a sua volta tonnellate di pressione ad Andrey, che non è riuscito a gestirla. Ma oltre alla pressione, Jannik ha prodotto schemi tecnici superiori alle qualità difensive dell’avversario. Ha risposto con profondità, e poi è andato a spostare lateralmente Rublev, impedendogli di costruire una contromossa efficace. Ha spinto, ma senza esagerare. Ha controllato i tempi di gioco, il campo, oserei dire anche la mente dell’avversario. In quella clamorosa rimonta da 1-5 nel tiebreak, Sinner si è davvero “travestito da Djokovic” per freddezza e qualità.
Nella partita Jannik ha forse variato fin poco: non molte le discese a rete (solo 11, vincendo 9 punti), quasi assenti le palle corte e i back di rovescio. Ma c’è una spiegazione: Rublev è molto rapido nel muoversi in campo, e rallentare o offrirsi ad un passante senza un attacco perfetto sarebbe stato rischioso. La palla poi viaggiava davvero a tutta, quindi rischiare una variazione rallentando e tagliando con quei ritmi era percentualmente molto pericoloso. Per questo Sinner si è affidato alle sue storiche certezze, la potenza, il ritmo, la progressione. Ha avuto ragione lui.
Sinner vola in semifinale, la sua seconda Slam in carriera, in un torneo nel quale non ha ancora perso un set. Incredibile. Il prossimo avversario è semplicemente il più forte: Djokovic, quasi imbattibile nel “suo” torneo. Adesso la missione è scrivere la storia.
Marco Mazzoni
La cronaca
Il quarto di finale Sinner – Rublev inizia col russo al servizio, alle 22.42 di Melbourne. Un vincente col suo diritto a sventaglio, il marchio di fabbrica, poi un doppio fallo, segno di quanto tema la risposta di Sinner. Con due ottimi servizi, variando angolo e tagli, muove lo score, praticamente non si è scambiato. Eccellente ingresso nel match anche per Jannik, tre prime palle molto precise e un Ace esterno a chiudere il game. Funziona bene il servizio slice di Andrey, gli permette di colpire il colpo successivo con i piedi sulla riga e spingere col diritto. Anche il rovescio lungo linea è preciso, con il secondo vincente del match chiude anche il secondo game, ai vantaggi. Tennis rapido, verticale, in massima spinta da parte di entrambi. La palla “fuma” per la potenza con la quale è colpita. Rublev vince il primo lungo scambio, bravo a tenere anche col rovescio, nel quarto game. Con un altro eccellente cambio col rovescio lungo linea, Andrey si procura due palle break sul 15-40. Jannik le annulla, comanda con un gran ritmo e poi prima palla al T, perfetta. Quando la prima di servizio entra, è tutta un’altra musica per l’azzurro, detta i ritmi e sposta molto il rivale. 4 punti di fila di Jan, e due pari. Scampato il pericolo, Sinner mette in moto la combinazione risposta + rovescio, trova profondità e precisione, vola 0-30. Rublev sente la pressione, sparacchia malamente un diritto a mezza rete, troppa fretta nel colpire con un equilibrio pessimo. 0-40, tre palle break per Jannik. Alza il muro l’azzurro, Rublev cerca di tirare al massimo col diritto ma sbaglia. BREAK Sinner, a zero, con 7 punti di fila, 3-2 e servizio. Con un solido turno di battuta l’altoatesino consolida il vantaggio sul 4-2, tutto sembra scorrere liscio finora nel suo tennis. L’allungo di Jannik ha irrigidito Rublev, il servizio non è preciso e il suo sguardo non cela la tensione, costretto a rincorre ma soprattutto rivivere una sorta di film già visto. Rischia al massimo la seconda palla per tamponare la risposta ficcante di Jannik, resta in scia 3-4 il moscovita. Rublev spinge più che può, ma non sfonda la difesa di Sinner, e la frustrazione del sentirsi disarmato lo porta ad inscenare uno dei suoi teatrini autodistruttivi, tirandosi una serie di racchettate sulle gambe, …quando le sue gambe sono tutt’altro che lente. Andrey serve 3 prime in campo su 4, ma non gli basta, e questo è un metro della forza di Sinner. Jannik serve seconde palle davvero efficaci, a questi 170 km/h di media, ma soprattutto varie e precise, così il russo non ha punti di riferimento in risposta. Sotto 3-5, Andrey gioca il miglior game dell’incontro, incluso un diritto terrificante a 162 km/h. Sinner serve sul 5-4. Troppo bravo l’azzurro, trova anche un rovescio diagonale in corsa magnifico su di un’accelerazione ottima del rivale. Il servizio resta preciso, 40-0 e Tre Set Point. Basta il primo: seconda di servizio carica di kick, precisa al centro, la risposta in allungo di “Rublo” vola via. SET Sinner, 6-4. Un solo break, ma la sensazione di un gap superiore allo score. 82% di punti vinti con la prima palla in campo da Sinner e ben 64% sulla seconda. Molto bene.
Rublev scatta nel secondo parziale con un buon turno di battuta, e ci prova a tutta in risposta, ma nei punti importanti Sinner fa sempre la cosa giusta, trova la giocata con sicurezza. Esempio: l’Ace sul 30 pari nel secondo game, a deprimere lo sforzo del russo. Impressionante il controllo trovato da Jannik quando rischia in risposta, sia in salto sul primo punto del terzo game, che in allungo sul secondo, palle che destabilizzano Andrey, lo portano a forzare ancor di più. Come sul rovescio sul 15-30 sparato a rete con trappa fretta, cercando un lungo linea improbabile, ad altissimo rischio, 15-40. Rublev annulla la prima palla break con un bel servizio esterno, idem da sinistra. Vince pure un gran punto rincorrendo uno smorzata (male Jannik al passante…), resta avanti 2-1 Rublev, sempre molto vicino al suo limite. Impressionante la velocità delle accelerazioni in questa fase, da parte di entrambi. Andrey non può spingere e giocare meglio di così, Jan è costretto ad alzare il livello, e anche leggermente la parabola dei suoi drive per recuperare campo tanto viaggia la palla. Sinner non trova punti col servizio, Rublev trova un vincente di diritto lungo linea che gli vale una palla break. ACE! Che classe Jan, ritrova la 1a nel momento più delicato. Spreca tutto col primo doppio fallo del match l’azzurro, brutto lancio di palla… Tira missili Rublo col diritto, ma la palla gli esce di un niente, che rischi, e che rischio corso da Sinner. È il game più lungo del match. Lo chiude con l’aiuto del servizio Jannik, 2 pari. C’è più lotta e bagarre nel set rispetto alla prima fase. Ora è Jannik a strappare la palla break (30-40), giocando solido su di un “Rublo” più nervoso, probabilmente per la chance precedente non sfruttata. Non una gran risposta stavolta per Sinner, tanto che il diritto del rivale è efficace. Sul 3-2, all’improvviso sulla faccia di Jannik arriva una smorfia, si tocca l’addome a destra, e guarda il suo angolo, qualcosa forse non va. Rischia una smorzata ai vantaggi, non va, e concede una palla break. Di nuovo con l’Ace la cancella. Serve a 207 km/h, quindi la spinta con la battuta è ancora al massimo. 3 pari, ma continua a toccarsi l’addome e arrivano errori in spinta che fino a pochi minuti fa non commetteva. Sembra che il fastidio lo avverta colpendo col rovescio, probabilmente nella rotazione del busto, perché la battuta anche nell’ottavo game sembra funzionare a dovere. Meno bene l’attacco sul 15 pari, un po’ corto, e il passante di Rublev lo fulmina. Un errore in recuperi verso destra costa a Jannik una nuova PB sul 30-40. Regala col diritto Andrey, in spinta termina ben lungo. 4 pari. Sale la tensione, e come nel primo set Rublev si irrigidisce… Perde precisione e perde soprattutto il focus, tirando a tutta di puro istinto ma senza alcun raziocinio. Due errori e 0-30. Lo aiuta la battuta, due punti. Vince un gran braccio di ferro Jannik, profondo e intenso. 30-40, palla break (sua quarta nel set). Comanda col diritto e si salva il russo, sbattendo l’italiano ben dietro la riga. Con una risposta CLAMOROSA di diritto cross, una rasoiata imprendibile in totale anticipo, ecco la PB #2! Qua regala Sinner, era in controllo dopo una risposta profonda, ma colpisce lungo col diritto. La lotta è feroce, come il rovescio lungo linea di Jannik che spacca uno scambio durissimo. 14 punti per il 5-4 Rublev, due chance non sfruttate da Jannik. Finalmente torna un turno di battuta comodo per l’azzurro, con due Ace, e 5 pari. L’equilibrio non si spezza, Tiebreak. Durissimo il primo punto vinto da Jan, fa fare chilometri al rivale. Rublev è il primo ad allungare, gran risposta cross col diritto, 2-1. Perfetto il russo, due prime palle e diritto preciso, 4-1. Altro diritto vincente dal centro, Andrey scappa via 5-1. BIG Point per Jannik sul 2-5, duro scambio chiuso con il 24 colpo, un diritto cross splendido. Splendido l’azzurro nel chiudere il rivale nell’angolo sinistro a bassa velocità e via col lungo linea. 4-5, due mini-break recuperati! Anche la seconda di servizio veleggia super-carica di spin, 5 pari (4 punti di fila vinti). Servizio e attacco di diritto, chiuso di solo. 6-5, sorpasso ma soprattuto Set Point! Fantastico SINNER!!! 6 punti di fila, l’ultimo forzando un errore col rovescio. Che Tiebreak a tirato su, mamma mia che testa e freddezza. Jannik nel set ha progressivamente perso la capacità di spostare Rublev dal centro, consentendo al rivale di tirare a tutta il diritto dalla “piazzola di sparo” ideale, ma ancora una volta nel momento cruciale ha alzato il livello, mentre Rublev ha pagato la tensione, oltre alla forza del rivale. Sinner dal 1-5 nel tiebreak ha giocato una serie di punti nei quali per gestione delle emozioni, dei colpi, della tattica, si è travestito da Djokovic. Non una scelta errata, ha fatto sentire a “Rublo” il peso di chi aveva di fronte, non ha sbagliato o concesso niente.
Rublev al cambio di campo ha quasi una crisi isterica, ero avanti 5-1 ripete al suo angolo. Un disco rotto. Riesce a tenere il suo primo turno di battuta, era un momento delicatissimo che avrebbe potuto sbatterlo fuori dalla partita. Il decimo Ace aiuta Jannik in un pericoloso 15-30, ma un errore di rovescio lo condanna a palla break da difendere sul 30-40. Male qua il russo in risposta, affossa un rovescio in risposta in rete, sembra abbia cambiato idea sulla traiettoria al corpo che non si attendeva. Servizio e diritto per Jan per annullare anche la 2a chance nel game. Resta avanti 2-1 Sinner, game complesso ma ne esce bene. Lo strappo arriva nel sesto game: da 40-15 Rublev si fa agganciare da Sinner, che ai vantaggi prende in mano il ritmo dello scambio e con una progressione micidiale “stritola” la resistenza del rivale. Fantastico il diritto conclusivo, lungo linea con la palla bassa ma controllata ottimamente dopo essersi aperto il campo. Da manuale. Un BREAK che manda Jannik al servizio avanti 4-2. Forte del vantaggio, scorre fluido il tennis dell’azzurro, servizio, colpo profondo e via affondo. 1, 2, 3. Jan ha la forza di far sembrare banali cose tutt’altro che facili. 5-2, è un passo dalla seconda semifinale Slam in carriera e nuova sfida al più forte. Jannik chiude con ottimo turno di battuta al al primo Match Point, con un facile diritto sotto rete dopo un’ottima prima esterna. Una vittoria meritata, che dimostra ancor più che razza di tennista, di campione, di durezza fisica e mentale abbia raggiunto. Il tiebreak del secondo set resterà nella sua carriera. Monumentale. Ora c’è Djokovic venerdì. C’è da scrivere la storia.
(4) J. Sinner vs (5) A. Rublev
### Service Statistics
| Statistic | J. Sinner 🇮🇹 | A. Rublev 🇷🇺 |
|——————————|—————|—————|
| Aces | 10 | 10 |
| Double Faults | 3 | 2 |
| 1st Serve In | 64% (75/117) | 70% (71/101) |
| Win 1st Serve | 76% (57/75) | 76% (54/71) |
| Win 2nd Serve | 52% (22/42) | 37% (11/30) |
| Fastest Serve (km/h) | 209 | 215 |
| 1st Serve Average (km/h) | 196 | 194 |
| 2nd Serve Average (km/h) | 158 | 164 |
### Winners & Errors
| Statistic | J. Sinner 🇮🇹 | A. Rublev 🇷🇺 |
|—————————–|—————|—————|
| Winners | 34 | 34 |
| Return Winners | 1 | 0 |
| Unforced Errors | 24 | 32 |
| Return Unforced Errors | 2 | 2 |
### Points Won
| Statistic | J. Sinner 🇮🇹 | A. Rublev 🇷🇺 |
|————————–|—————|—————|
| Break Points Won | 29% (2/7) | 0% (0/8) |
| Net Points Won | 82% (9/11) | 70% (7/10) |
| Receiving Points Won | 34% | 30% |
| Total Points Won | 115 | 103 |
### Serve and Return
| Statistic | J. Sinner 🇮🇹 | A. Rublev 🇷🇺 |
|————————–|—————|—————|
| Service Points Played | 75 | 71 |
| Service Points Won | 57 | 54 |
| Return Points Played | 71 | 75 |
| Return Points In Play | 42 | 45 |
| Return Points Won | 17 | 18 |
### Rally
| Statistic | J. Sinner 🇮🇹 | A. Rublev 🇷🇺 |
|———————-|—————|—————|
| GroundStroke Winners | 13 | 11 |
| Volley Shots | 2 | 1 |
| Approach Shots | 0 | 1 |
| Passing Shots | 1 | 0 |
| Lob Shots | 0 | 2 |
| Overhead Shots | 1 | 0 |
| Drop Shots | 0 | 0 |
TAG: Andrey Rublev, Australian Open 2024, Jannik Sinner, Marco Mazzoni
Ha battuto il numero 59, il 29, il 15 ed il numero 5 del mondo durante il torneo.
Questa volta è attendibile?
È stato un tabellone facile per arrivare in semifinale?
“Jannik the Goat” hai scritto uno dei commenti più appropriati di questa discussione, forse il più preciso tecnicamente.
Attualmente uno dei punti di forza di Sinner è la seconda di servizio, dove riesce a fare numerosi punti diretti, a non farsi attaccare con una risposta vincente, e soprattutto riesce ad impostare il gioco successivo a suo piacimento.
Ecco perché è quasi costretto a fare un paio di doppi falli a set, ma c’è da essere contenti quando li fa, significa che sta spingendo al limite.
Per tutte le altre giocate è ovvio ricordare che è migliorato molto su tutto.
Ed è per quello che ho scritto, al di là degli infortuni che sono in agguato per tutti i tennisti, che io lo vedo favorito in ogni torneo e soprattutto, a breve, per la conquista del n° 1.
Dopo aver letto l’elvetico … mi tocco
Sta cosa dei set persi lascia il temo che trova, l’importante è vincere anche perdendone uno. La prossima potrebbe perderne pure 3 di fila
Quarti di finale AO 24
Jannik ed Andrei
Due titani.
Due semidei, due figli di giganti, alti quasi due metri, con le chiome fulve del sacro fuoco, inanellate attorno ai loro nobili visi.
Due corpi potenti nevrili forti scattanti, come quelli dei Bronzi di Riace o del Discobolo.
Forse meno muscolosi, forse più asciutti ma estremamente elastici e resistenti.
Due levrieri da corsa, due purosangue..
Ma soprattutto 2 menti esplosive che tramite la loro forza e prestanza fisica danno voce ad una fine intelligenza tattica, esprimono capacità di connessioni sinaptiche ad altissima velocità: problema > risoluzione… Problema
risoluzione e poi ancora e poi ancora~ .. per quante volte? fino a 20 30 colpi..
e le gambe e le braccia i polsi, ogni muscolo ogni fibra ogni nervo, tutto collegato con l’occhio che fissa la pallina senza perdere di vista l’avversario e i suoi movimenti e le linee che delimitano il campo.
E poi, in un secondo decidono: di dritto rovescio incrociato lungolinea. forte piano smorzata volleè palla corta…
Un miracolo della natura, uno spettacolo raro ed affascinante…
E non sono che due ragazzi, di cui uno veramente ancora così giovane: il nostro Jannik Sinner, il dono degli dei del tennis che l’Italia intera tennistica attendeva da cinquant’anni..
Jannik Sinner, nato assai piu vicino al cielo della maggior parte di noi, tra le vette innevate, a pochissimi chilometri dal confine con l’Austria, come che la cicogna che ce l’ha portato in dono volesse ulteriormente sottolineare l’eccezionalità dell’accadimento…
Jannik, che dei due combattenti odierni è quello più freddo e più scientifico, quello più portato all’autoanalisi, quello che ha percorso in uno straordinario breve tempo un assai lungo cammino, come tennista e come giovane uomo.
E’ colui che ha compiuto un miglioramento incredibile e che sa mantenere il sangue freddo quando credo chiunque altro di noi qui seduti a scrivere alle nostre tastiere, si farebbe portare chissà dove dall’emotività di certi frangenti.
Io di sicuro almeno, non reggerei minimamente a nessuna delle sollecitazioni estreme che lui ha affrontato e risolto, oggi.
Perché per Jannik adesso, più il confronto è difficile e complicato, più riesce a concentrarsi e a raccogliere le sue energie psicofisiche per esplodere nei suoi affondi potentissimi, precisi intellegibili ed irraggiungibili.
Non difensibili.
Oggi, Andrei ha giocato bene, molto bene: ha interpretato una delle sue migliori partite.
Io l’ho visto migliorato molto: è riuscito anche a dominare in grande parte quella componente fumantina del suo carattere che lo rende da un lato estremamente resistente e reattivo ma dall’altro lato lo limita, assorbendogli notevoli quantità di energia: oggi Andrei e’ riuscito a gestire quel suo limite e a renderlo convoglio per nuove risorse, nel cercare di vincere questa partita.
Proprio per questo oggi Jannik ha giocato una partita di rara intelligenza tattica, durante la quale ha richiamato a sé tutti gli insegnamenti, tutte le parole che ha ricevuto in questi ultimi mesi da quei due grandi coach di Vagnozzi e Cahill e dagli altri suoi ‘amici’ del team, come lui li considera.
Ha attinto a piene mani all’ingente quantità di informazioni che in questi ultimi due anni essi gli hanno offerto, prendendoli direttamente dalla propria personale esperienza, in uno scambio di valori umani e tecnici..
Oggi i nervi di Jannik erano fili elettrici scoperti: la reattività è stata massima. Ma glaciale .
Un mix che ha portato la partita ad essere vinta in tre set, di cui il terzo totalmente dominato, mentre avrebbe potuto facilmente andare in un modo diverso.
Perché meglio Andrei giocava e più forte tirava e con maggiori angoli e maggiore precisione, meglio Jannik rispondeva e contrattaccava e più velocemente portava il povero Andrei verso una sconfitta che davvero con moltissimi altri avversari non avrebbe patito.
In molti avrebbero perso oggi contro di lui ma non il nostro ragazzo.
E’ stato uno spettacolo raro ed eclatante, affascinante.
Ed anche Jannik l’ha detto, nell’intervista, che si era divertito tanto e che era molto contento di come aveva giocato , affrontato e risolto ogni problema postogli dal suo avversario.
Così come ha detto che si sente pronto a scendere di nuovo in campo per la semifinale contro Djokovic, anzi, che non ne vede l’ora.
Così, come tutti noi temevamo ed attendevamo, saranno di nuovo loro due a sbarrarsi reciprocamente la via verso la finale: il giovane dai capelli rossi ed il fulgido futuro ed il grande campione, dall’incredibile passato ma ancora numero uno ed attuale GOAT.
Io credo, però , che il serbo non dormirà affatto tranquillo, nelle due notti che lo separano dalla semifinale, perché lui ha già assaggiato l’amara medicina che il nostro ragazzo sa propinare ai suoi avversari.
Il vecchio campione sa come il giovane opponente conosca le vie per entrare sotto la pelle, tra le sicurezze di chi si pone sulla sua strada, e portarlo a sbagliare e a perdere.
Lo sa così bene che ancora il sapore muffito delle aspre ed inattese sconfitte impostogli dal nostro Jannik, gli è rimasto ancora attaccato al palato.
E quindi scenderà in campo con ogni sua arma disponibile affilata e scintillante.
E sarà di nuovo una epica e mitica battaglia, che comunque andrà a finire sarà uno spettacolo difficile da dimenticare per tutti coloro che avranno la fortuna di poterla guardare.
Ma oggi Jannik è il mio eroe: io che lo aspetto a questi livelli da sempre, perché li ho intravisti subito quando lo vidi per la prima volta in TV vincere le Next Gen Finals, nel 2019, quando Jannik era poco piu che un adolescente, lungo e magro magro, quasi il nidiaceo di un airone.
Per fortuna o per preveggenza, non so, ma io ho subito visto che lui sarebbe diventato così implacabile ed invincibile, esattamente come ora so che egli non è ancora minimamente arrivato alla sua massima potenzialità: il fisico può ancora migliorare, i colpi possono ancora migliorare e ogni partita che vincerà da qui in avanti lo porterà ad avere un bagaglio di certezza e fiducia in se stesso che gli permetterà di risolvere ogni prossima difficoltà e di vincere ogni prossimo incontro.
Ma oggi, Jannik, si, sei il mio eroe e vedere che non mi sono affatto sbagliata mi rende felice, come non so dire..
E nel tuo sorriso semplice, di ragazzo comune, quasi quello della porta accanto, io vedo una speranza per il futuro di questo pianeta.
In questa tua rinnovata leggerezza, allegria, simpatia, in questa tua semplicità , – sei miliardario e davvero sembra che non te ne importi, minimamente – diventerai il migliore di tutti ma tu non ostenti orgoglio o vanagloria perché la tua è una ricerca interiore, una scommessa contro te stesso, una moderna via dell’antico e prezioso ‘gnozis seauton’ di greca memoria, che porti nelle nostre TV, nelle nostre case e ce lo mostri come via umana e vincente.
E di questo io ti ringrazio con tutto il mio cuore, e ti porterò in esempio ai miei nipotini, sperando che nel loro piccolo animo brilli oggi e billerà domani la tua medesima luce.
Caro Jannik, ci vediamo in TV fra un palo di giorni, per la semifinale.
E anche se tu non sai quanto sei importante per me e non lo saprai mai, io ci sarò sempre, a guardarti e sostenerti.
E’ l’unico modo che ho per dirti grazie, grazie per far ardere ancora il cuore di questa vecchia ed ammalata signora dell’amore per quello sport che tanto posto tenne nella sua gioventù perduta e che ancora riempie le sue stanche e silenziose giornate di dolci ricordi, di voci, di colori.
Grazie davvero, caro ragazzo.
Ma adesso…
Adesso, riposa, te lo sei meritato e ne hai bisogno.
Ma, ti prego, stai attento a quello che mangi prima di scendere in campo, venerdì: pensa a noi, pensa a quanto ci siamo spaventati vedendoti mettere una mano sulla pancia e fare quelle smorfie!!!!
Ha avuto anche un po’ di fortuna il nostro Jannik…perchè una componente di casualità c’è sempre in questi match equilibrati con palle che sfiorano costantemente le righe…
Però, però,però …
però se i Khachanov e i Rublev contro Sinner trasformano zero palle break su millemila…vuol dire che la fortuna c’entra solo in parte…
Si è vero.
In bacheca.
Per alcuni solo Jannik difende punti…pensa ai punti che difende Rune sulla terra..è un attimo uscire dai primi dieci…
Chiaro e forte.
In bacheca.
In effetti…non fa una piega.
Esaustivo.
In bacheca.
Se Sinner servisse come Zverev avrebbe già vinto almeno un paio di slam e sarebbe numero 1…ma anche se servisse come Berrettini, Hurkacz e via dicendo…ma diamo tempo al tempo
Hai ragione, credo abbia annullato tre palle break (almeno due sicuro) con seconde profonde al corpo perfette.
Al di là dell’esecuzione del colpo (che se sbagli di 20 cm con uno come Rublev ti arriva un missile sulla riga in risposta) è impressionante come lo abbia preservato per i momenti decisivi senza abusarne per non dare al russo il modo di trovare le contromisure.
Un computer!!!
3 su 5 è un altro sport e Sinner lo sa bene visto che a Wimbledon 2 anni fa ci ha perso da che era in vantaggio 2-0 e non solo lui ma anche Musetti al Roland Garros e Djere agli Us Open l’anno scorso, perciò se Sinner dovesse ripresentarsi di nuovo in questa situazione di 2 set a 0 e questa volta anche avanti di un break nel terzo io non credo a Nole sconfitto finché non sento “game set and match Sinner”
Finito ora di vedere la registrazione. Vi dico la mia prima di leggere i commenti.
Partiamo dall’avversario. Rublev mi è sembrato in condizioni atletiche strepitose a dispetto delle energie profuse nei precedenti match.
Mi è sembrato anche molto centrato al rimbalzo, non solo di dritto, ma anche sul lato sinistro.
Insomma sarà anche uno “sparapalline” ma oggi le sparava veramente bene. Bordate micidiali sulle righe e correva come un dannato.
Jannik mi è sembrato dal punto di vista atletico leggermente meno brillante degli ultimi match, non tanto nella copertura del campo ma nella reattività.
Credo che abbia risentito dell’orario… Lui ha bioritmi da bravo ragazzo di montagna, all’ora che ha iniziato il match normalmente si corica.
Su queste premesse il fatto che anche oggi abbia vinto in tre set ce la dice lunga e ci conferma ancora di più che razza di fenomeno è diventato.
Partita vinta con il carattere e la testa.
Aggrappato al servizio nel momento del bisogno e capace nei punti chiave di trovare quel qualcosa in più per spostare dalla sua parte un ago della bilancia che spesso sembrava dannatamente in equilibrio.
Memorabile in tal senso la serie di 6 punti consecutivi (uno più bello dell’altro) che lo ha portato a ribaltare il TB dal 1-5 al 7-5 e con cui ha letteralmente spaccato la partita.
Insomma un Campione con la C maiuscola
Jannik fino ad ora è stato semplicemente strepito. Ora contro Djokovic sarà durissima, ma il nostro lotterà su ogni palla e lo porterà al quinto set: lì potrà succedere di tutto.
Se giocheranno di giorno, entrambi soffriranno il caldo, ma Nole oggi sembrava soffrirlo terribilmente. Come lui stesso ha confermato.
@ Giuliano (#3903233)
amo jannik e ormai ho imparato che è meglio non dubitare mai di lui, ma che vinca 3-0 anche con nole mi sembra fantascienza onestamente. Poi oh, succedesse sarei l’uomo più felice di sempre
Mi fai morire
@ Giorgio (#3903270)
il gioco di sinner è più esposto agli errori, perché tira più forte e cerca più frequentemente il vincente rispetto a nole, anche se jannik ha imparato pure a vincere i punti alla nole, cioè senza spingere a tutta se non necessario, proprio come oggi
In effetti lo sappiamo tutti che Nole è un mostro.
Pensa che non perdeva in Davis da 11 anni! 😉
Eppure gliel’avevo detto di non mangiare le pizze australiane.
Soprattutto appena prima di un quarto agli AO.
E’ sempre un piacere leggere i resoconti di Mazzoni. E mi conforta vedere che lui sostanzialmente rileva quanto io stesso ho visto nelle partite commentate, compresa quella Sinner-Rublev. Dico solo una cosa: non mi soprenderei affatto (anzi!) se Jannik giocasse altre 2 partite e se vincesse la seconda.
Ma no dai. Io sarei un po’ più ottimista.
Non è che incontra uno fortissimo.
Quello che stanno facendo Jannik e Novack è impressionante ma anche divertente perché sembra che si sfidano a distanza:Djokovic vince il terzo set con Popyrin dopo che gli ha annullato 3 set point consecutivi,Jannik vince il secondo set con Khachanov dove più di una volta ha rischiato di andare sotto mentre il russo non ha concesso nulla ma la chiude senzaneanchebisognodel tie-brek,oggi Djokovic vince il primo set dopo aver annullato ancora 2 set point consecutivi,sembra mezzo morto nel secondo tanto che sembra che non può continuare e poi nel terzo e quarto annichilisce Fritz,a questo punto Jannik accetta la sfida e dice “io posso fare meglio”,dopo un buon primo set prima si fa venire un attacco di cagotto e lo fa passare per un infortunio serio e il secondo set non solo lo vince ma lo fa recuperando da uno svantaggio di 5-1 senza far arrivare mai a set point Rublev e lo batte 3-0 senza perdere il servizio e annullando 8 palle break,immagino quali giochetti mentali si inventeranno tra di loro venerdì
Però rispetto a Fritz Jannik risponde molto meglio! E nei primi due set Nole ha servito da cani, se dall’altra parte della rete ci fosse stato Sinner, col cavolo che portava a casa un set: si trovava sotto di due in meno di un’ora.
E nello scambio da fondo Jannik è molto meno falloso e più incisivo, fate vobis!
C’è sempre una prima volta…e a volte quando meno te l’aspetti.
C’è un modo molto semplice per vincere incontri al meglio dei 5, basta vincere in 3 set…quello che farà Jannick contro Novax.
Aggiungo che 24 errori non forzati si perde minimo minimo un set con Djokovic,oggi lui nel terzo set ha fatto 11 vincenti ed ha commesso 1 solo errore non forzato,se gli errori di Sinner saranno sulla ventina anche in quella partita i vincenti andranno più che raddoppiati
@ zedarioz (#3903203)
Forse non ti sbagli del tutto, magari non vuole dare inutili vantaggi e non dice tutto. Ci sta.
@ Viri (#3903234)
Io però non cambierei Rublev con Hurkacz e Zverev, anche se è davanti in classifica.
@ brunodalla (#3903166)
Per il bersaglio grosso serve vincere gli slam. Iniziamo a vedere come se la cava venerdì. Nole è in formissima, oggi ha schiantato Fritz fisicamente, distrutto proprio. Sono curioso di vedere se si allunga la partita, come riesce a gestirla Jannik.
Sarò pignolo ma le percentuali al servizio che ha messo oggi Sinner contro Djokovic saranno insufficienti,c’è’di servire costantemente alla Zverev 3 prime palle su 4 e forse neanche basta per stare tranquilli al servizio perché la palla tornerà quasi sempre indietro,Fritz che ha un ottima prima di servizio nel terzo ha servito il 68% di prime e ne ha totatalizzate il 52%,al servizio a meno che non si incarti Djokovic come oggi nel primo set sarà un impresa titanica solo portarlo ai vantaggi,nel terzo set ha fatto paura,c’è stato un momento dove ha servito il 94% di prime con solo ace o servizio vincente,servirà gestire bene i propri turni di servizio ed essere super attenti e cinici ai tie-brek
Due brevi riflessioni:
1) I progressi di Sinner degli ultimi 3-4 mesi sono evidenti a tutti, anche a coloro che non hanno mai creduto che avesse le qualità, tecniche e/o mentali per aspirare alle primissime posizioni. E non credo di dovermi soffermare sui motivi (leggasi fatti) di tale evidenza.
Senza dubbio la partita di oggi certifica ulteriormente anche il netto distacco tra il livello attuale dei primi 4 del mondo e il resto.
Jannik è lì, tra i più forti, a giocarsela senza paura e timori reverenziali, con una nuova consapevolezza.
Oggi anche Medvedev e Nole non scendono più in campo sicuri, in qualche modo, di vincere.
2) Sinner sta esprimendo un livello di tennis altissimo in questo torneo, sotto tutti i punti di vista: tecnico, fisico e mentale.
Oggi è riuscito persino a ribaltare un tie break sotto 5 a 1 con un giocatore forte come Rublev. Emblematico della fiducia e sicurezza che oramai ha acquisito.
Proiettandoci verso la semifinale:
da una parte non vedo come Sinner, che ancora non ha mai raggiunto una finale slam, possa battere Djokovic nel “suo” torneo.
Dall’altra, non vedo come questo Sinner possa perdere.
In ogni caso, credo che sarà una bellissima partita per tutti gli amanti del tennis, di quelle che ricorderemo a lungo.
Buon tennis a tutti!
Forza Jan!
Almeno 7+, ha vinto in tre set contro il 5 al mondo e nel secondo set ha recuperato un TB che sembrava perso. Jannik conquista meritatamente la seconda semifinale Slam in carriera. E la gioca di nuovo con il numero 1 al mondo, con il giocatore più forte che c’è. L’obiettivo minimo è stato raggiunto, con Nole siamo nel complesso sfavoriti ma proviamo a giocarcela al massimo e proviamo a vincerla.
Comunque sul 5 a 1 per Rublev ho pensato al tie break di Sinner a Vienna contro Medvedev ,che ha tutt’altra mentalità di Rublev e poteva ancora accadere di tutto. Infatti Rublev,come un pollo ha commesso gli stessi tragici errori di Shangai,quando era a due punti dal titolo e si è messo a scambiare da lontano,pensando di avere il controllo del gioco. Comincia a perdere i primi due punti e lui insiste a non chiudere, con lo stesso tipo di gioco .Giustamente Sinner sa di avere più variazioni e lo tramortisce lentamente e quando si presenta al servizio comanda il gioco e ribalta il tie break. Terzo tie break di fila perso dal russo,grande ,grandissima mazzata sul morale,nemmeno all’ennesima occasione di breakare sa cosa fare e successivamente,con il suo servizio si impasticcia da solo dal 40-15, consentendo a Sinner di breakarlo. Si vede qui la differenza tra i due ginger,nonostante la differenza d’età. Forse il russo ha cominciato troppo tardi a lavorare sulla mente,a volte ribalta il match altre volte involve paurosamente.
Grazie, è rincuorante sapere che ha superato il fastidio e ha dato tutto per riprendersi!!!
Se sei il numero 4 ATP ed ai quarti incontri il numero 5 hai avuto il peggior tabellone che potesse capitarti!
Ad esempio Nole non ha incontrato nessun top10 ad ora (Fritz nella classifica ufficiale è 12).
Fino agli ottavi l’avversario più impegnativo per Carlitos è stato Sonego, che gli ha tolto un set.
Ed anche Meddy, che ha faticato ai primi turni, ha in Hubi, attuale 9 ATP, l’avversario più complesso fino ad ora.
Sinner ha la semifinale più tosta della storia recente del tennis,anche peggio della semifinale dell’anno scorso a Wimbledon,praticamente è come sfidare Nadal in semifinale al Roland Garros ma le statistiche di Djokovic fanno molta più paura,è da 9 anni che non solo non perde il torneo raggiunta la semifinale ma solo Federer gli ha strappato un set,praticamente Sinner farebbe una piccola impresa anche se dovesse perdere portandolo però al quinto,dovesse vincere sarebbe già adesso la vittoria più importante della sua carriera e se dà anche a lui 3 set a 0 sarà la partita del secolo tanto che gli dovranno intitolare un campo in questo slam
bellissima maglietta invece. porterà fortuna. che la tenga.
Grazie Alex!
@ Paolo Papa (#3903199)
Terzo set è sembrato il vero Sinner. Un set simile a quelli giocati contro Rublev a Miami. Non è stato normale lasciare così tanto l’iniziativa al russo che quando comanda è un demonio. Quando comanda Sinner, non c’è partita come nel terzo set.
Certo che poteva fare meglio eh! Cioè tipo 6/0 6/1 6/0. Davvero una ENORME delusione.
Io l’ho scritto perchè credo che Jannik, per un motivo che mi è oscuro o solo per privacy, sulla sua salute tenda a mentire. Un esempio: a Barcellona faceva fatica a respirare, si soffiava il naso ecc. Una partita in sofferenza ma al solito vinta di carattere col giapponese e a fine partita “sto bene, nessun problema”. Il giorno dopo non è sceso in campo contro Musetti, lasciando il comunicato stampa che non stava bene. L’ho scritto anche perchè si toccava dove non c’è lo stomaco e soprattutto non spingeva al massimo, e si è salvato col servizio con la testa da fuoriclasse in un secondo set problematico. Un fastidio può essere anche una piccola contrattura dovuta allo sforzo che poi si scioglie e passa coi minuti. Ma è solo la mia impressione. L’importante è che stia al 100% venerdì. Almeno per far vedere un po’ di sorci verdi a Nole.
il secondo set è stato duro perché sinner non era tranquillo per quel fastidio (è stato un vero incubo perché non si sapeva l’entità) e quindi il nostro non spingeva come ci ha abituato.
non ha realizzato tantissime palle break a suo favore che potevano fargli vincere anche il secondo set con tranquillità.
il tie break del secondo set è stato epico, l’ho rivisto poco fa, rublev macinava a tutta forza ed è arrivato 5 a 1 con la battuta a jannik.
Cambio campo e arriva un altro sinner (o meglio vecchio sinner), una macchina da guerra, sei punti di fila e set a casa al 7-5 con rublev ormai super depresso.
il punto del 5-3 è stato un capolavoro di sinner. lì forse rublev ha capito che per quanto poteva impegnarsi non c’era più nulla da fare.
Bellissimo l’urlo liberatorio di jannik! è arrivato fortissimo dalla tv!
da vedere e rivedere!
il terzo set me lo gusto adesso (perché prima ho dovuto chiuedere per un impegno improrogabile)
Dai non esagerare, anche stavolta il quarto di tabellone di Sinner era facile se confrontato con gli altri. Come a Wimbledon arriva in semifinale solo per grazia ricevuta. (ero ovviamente in sarcastic mode)
@ Leftwing (#3903148)
Il tuo discorso non fa una piega, però diciamo che considerando quanto visto nei due match mi sembra più il serbo vicino alla sua migliore versione possibile rispetto al nostro. Hai citato i primi due set contro Fritz, sul piano del gioco l’aveva sovrastato già nei primi due parziali, semplicemente Fritz che come Rublev ha giocato un match al limite delle proprie possibilità ha avuto il merito di annullare tutta quella industriale quantità di palle break prendendosi spesso dei rischi di coefficiente 10/10. Djokovic ha messo sotto pressione in quasi ogni turno di battuta uno dei più prolifici big server in circolazione. Il serbo ha servito e risposto divinamente e al tempo stesso sul palleggio ha minimizzato i gratuiti, segno che è super centrato al momento. Fa oggettivamente paura, quindi il problema non è il livello di gioco di Sinner che è già altissimo, ma è la solita consapevolezza che il destino di ogni match ancora dipende soprattutto dal serbo. Poi spero vivamente di sbagliarmi e di vederlo venerdì sottotono anche per merito della pressione imposta dal nostro(che sotto questo aspetto, prima di servizio a parte, è molto più consistente di quella di un Fritz).