Un nuovo circuito potrebbe rivoluzionare il panorama del tennis mondiale. Taylor Fritz è a favore di questo cambiamento
In un mondo del tennis sempre più in fermento, è emersa la suggestiva ipotesi di un nuovo circuito che potrebbe rivoluzionare l’attuale schema dei tornei. La voce di corridoio, ancora non ufficializzata, parla di un possibile circuito parallelo che ingloberebbe i tornei del Grand Slam e i Masters 1000. La proposta ha già trovato un sostenitore d’eccezione: Taylor Fritz, attuale numero 10 della classifica ATP.
Durante un’intervento riportato da tennishead, Fritz ha espresso un parere decisamente positivo: “È un’ottima idea. Dovremmo avere circuiti separati. Chi gioca nel circuito principale dovrebbe essere pronto ad affrontare tutti i grandi appuntamenti. Tutti questi eventi dovrebbero avere un tabellone leggermente più ampio per permettere la partecipazione di quasi tutti i giocatori tra i primi 100 del mondo. Onestamente, questi sono gli unici tornei che dovremmo giocare”.
Fritz immagina quindi un calendario semplificato, composto da soli 14 tornei principali. “Questo renderebbe il tennis più semplice da seguire per i fan, che dovrebbero concentrarsi solo su questi eventi. Non ci sarebbero giocatori che accumulano punti in tornei minori come i 250 o i 500 e, soprattutto, non ci sarebbe un calendario folle per noi giocatori”.
L’idea di un circuito ristretto ma di alta qualità trova consensi anche tra gli addetti ai lavori. Craig Tiley, direttore dell’Open di Australia, ha accolto con favore il concetto: “La visione di una ‘tour premium’ per il futuro dello sport è stata discussa per anni. È un’opportunità fantastica per il tennis di offrire un prodotto più coordinato e di qualità superiore”.
Nonostante non vi sia ancora nulla di concreto, e le fonti ufficiali non abbiano rilasciato dichiarazioni in merito, il fermento è palpabile. Gli Slam, col loro fascino e la loro storia, hanno sempre rappresentato l’apice della visibilità e del guadagno per i tennisti. Un nuovo circuito, più snello e focalizzato, potrebbe non solo mantenere questo status ma anche elevare il livello generale del tennis mondiale. Sarà questo il futuro del tennis? Saranno i giocatori, con il loro supporto, a determinare l’evoluzione di questo sport tanto amato.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Taylor Fritz
Premesso che su tutti i Post nessuno ha centrato il punto (o solo parzialmente) bisogna fare un calcolo:
Diritti televisivi, abbonamento che permette immagini splendide dei 4 Slam e 9 o 10 “1000” (incluso Montecarlo e magari squaluficato Bercy) li completano 200milioni di persone al mondo a, ipotesi, 50 dollari Anno.
Quanto fa 200.000.000 x 50 ?
Tra le stupidaggini ritenere che essere in forma a gennaio (AO) e poi avanti fino a novembre (Finals) sia poca Coda e’ forse la piú stupudaggine di tutte.
Oggi i vecchi campioni che NON andavano MAI agli Australian Open (Panatta, ecc. ) straparlano di dare la vita pur di non mancare un incontro della nuova “DAVIS PAGLIACCIATA CHE DAVIS NON E'”
mentre dovrebbero capire che essere al massimo in AO e ancora al massimo a novembre alle Finals significa una cosa sola: INFORTUNI SU INFORTUNI.
P.S. 200milioni x 50 da 10 miliardi di dollari, o diecimila milioni di dollari, che dir si voglia
Se un MILIARDO all’ anno viene destinato al circuito B, Li stesso diventa CENTO VOLTE piu’ ricco di oggi
Infatti, non è brutta. È pessima.
Ma non si può semplicemente snellire il calendario senza necessariamente creare due classifiche separate?
@ Ctbk (#3866260)
Sotto sotto c’è questo: alcuni giocatori accumulano 250 per costruire la classifica, mentre il loro valore non è coerente ex il povero Ruud è stato n. 2 senza 500 o 1000.
Si è generata una corsa parallela a fare quanti più tornei bassi possibili esponendo a infortuni e stanchezza per stare al passo. Detto questo i giocatori andrebbero a fare le ricche esibizioni e quindi è più una questione di soldi.
Attualmente comunque si è generata la stortura di 500 molto competitivi e i 1000 più facili. Ex i due 1000 Canada e Cinci si dividono i top player e rendono più facile vincerne uno. Poi ci sono i tornei scomodi ex quelli asiatici di fine anno in cui vanno in pochi e che quindi rendono tanti punti facili (infatti Ruud timbrava sempre).
Gli aspetti da decifrare sono molti. Ex come ti prepari agli slam? Adesso ci sono due slam senza 1000 di preparazione, con le buffonate a squadre che danno punti, e due con addirittura due o tre 1000 di preparazione. Questo andrebbe riequilibrato. Personalmente penso che tra un 1000 e i 2000 degli slam ci sia troppa poca differenza. Ma atp non cederà mai su questo anzi vorrebbe equivalere agli slam privati. Infine c’è il discorso della permeabilità tra i due circuiti. Sicuro che sarà aperto tutto l’anno per evitare di avere lo stesso tabellone, avere dentro giocatori scoppiati e stanchi ed congelare per un anno le stelle emergenti. I punti andrebbero però calibrati bene ex il secondo circuito dovrebbe dare pochi punti , ma dare un premio extra se il giocatore accumula più vittorie nei tornei. Cioè se vinci molti tornei di seconda categoria è probabile che sei da livello 1 e quindi ti assegno un extra premio punti per riuscire ad entrare in prima categoria. Lo stesso al contrario nel primo livello avrai una penalità se perdi sempre.
Amico Fritz,lascia perdere. Ci hanno già provato nel calcio e hanno fallito. Il giocattolo funziona e diverte gli appassionati,perché si vuole rompere per costruirne un altro che così com’è impostato, mi sembra un circo Barnum? Lascia perdere. Per fortuna non sempre i soldi sono tutto nella vita.
Sono sempre contrario ai cambiamenti negli sport dovuti al condizionamento di sponsor e tv (piuttosto che da esigenze prettamente agonistiche / sportive), in quanto in genere essi snaturano la bellezza delle discipline.
Tuttavia, un cambiamento nel circuito potrebbe essere in effetti ipotizzato, perchè è da anni che qualcosa non va e si dice che la stagione è troppo lunga e i viaggi eccessivi: semmai non mi spaventa il cambiamento in sè, quanto i possibili esiti.
Io… farei così:
– Due categorie di tornei, con due classifiche separate.
TORNEI 1°FASCIA) 15 tornei, cioè i 4 Slam, 10 Master 1000 (uno in più degli attuali), un torneo finale (per i migliori 16 della classifica). Tabelloni a 128 o 96 posti, tutti di 2 settimane. Torneo finale a 16, ad eliminazione diretta.
– Tali tornei dovrebbero mantenere un certo numero di posti per i qualificati (vi parteciperebbero i tennisti che non hanno l’accesso diretto). Non ci dovrebbero essere Wild card per i tabelloni principali, ma solo per le qualificazioni.
– Classifica apposita, esclusivamente formata con i risultati di tali tornei.
– A fine anno, ai migliori tot (60? 70?) di tale classifica annua si garantisce la partecipazione ai tornei dell’anno successivo. Tali tennisti con carta fissa non potrebbero partecipare ai tornei di altra fascia. Così ci sarebbe peraltro certezza di programmazione, spostamenti e allenamenti.
– Chiaramente, se a un torneo ci sono rinunce, possono parteciparvi i primi degli esclusi.
TORNEI di 2° FASCIA: tornei di 7 categorie: ATP 500/250/125/75/50/25/10
Per questi tornei si crea apposita classifica, formata anche dai punti eventualmente conquistati da un tennista che ha partecipato ai tornei di 1° fascia. Tabelloni a 32, con eventuali wild card
A fine anno, i primi tot di questa classifica (10? 20? 30?) acquistano la carta per partecipare a tutti o ad alcuni tornei di 1° fascia dell’anno successivo.
Lasciate le cose come stanno…non complicatele ulteriormente…tutti i tennisti devono cercare di farsi strada come possono…non creiamo una casta elitaria dove solo pochi possono parteciparvi…
I petrodollari comprano l’anima dello sport….già successo nel calcio e nel golf, a breve accadrà per basket e tennis.
Ho scritto ieri sera ma il messaggio per qualche strano motivo è rimasto in canna quindi lo ricopio
Sembra la Superlega del tennis
Non c’è bisogno di fare un circuito parallelo, esistono già i challenger e gli ATP, e gli atp si dividono in 4 categorie e con le qualificazioni. Basta sistemare il calendario, anche se fai un altri circuito i giorni all’anno rimangono 365.
Sicuramente sono io che non capisco, ma non è già possibile fare una cosa del genere? Vuoi giocare solo i 1000 & Slam? Gioca solo quelli, il calendario ti si sfoltisce.
A meno che il problema non sia che giocando solo i 1000 & Slam non si campa, ma allora forse la questione non è fare un “super circuito” è distribuire diversamente i soldi, anche nel sistema attuale.
Ma come ho già detto, probabilmente mi sfugge qualcosa.
Sentire questo discorso da un tennista che in questi giorni sta facendo avanti e indietro per il pianeta a suon di esibizioni proprio non si può!
Tolti slam e 1000 i tennisti non hanno obbligo di partecipazione a NIENTE (l’unica penalità sono degli 0 nei 5 slot di punti dedicati a Montecarlo, ai 500 e ai tornei minori: non ci sono obblighi di partecipazione), se il suo calendario è troppo duro tolga qualche torneo minore.
E in ogni caso è un discorso che potrei tollerare per gli Australiani e per qualche nazione più periferica, visto che loro stanno davvero lontani da casa 11 mesi su 12. Americani ed Europei per pudore dovrebbero fare molta più attenzione a come pongono il problema.
@ Gimaxx75 (#3866123)
sìììììì…..Ciaaaoooo!!!!! (ed aggiungerei: cippirimerlo!!!)
E’ tutto molto confuso, si parla di circuito parallelo ma di ingresso per classifica (i primi 100..). Se si entra per classifica, a stagione in corso, non è un circuito parallelo. Uno che entra nei 100 a maggio, per dire, potrebbe disputare i restanti tornei a scapito di un altro che era dentro, ma che è uscito dai 100. Se fosse così, non capisco l’innovazione. Ma se è un circuito parallelo, le “carte” dovrebbero darsi all’inizio della stagione e i field dei tornei di questo circuito dovrebbero rimanere bloccati per tutto l’anno. Senza osmosi tra i due circuiti. Sarebbe un po’ la morte del tennis, se la partecipazione non fosse collegata al merto sportivo.
Non è proprio così. I professionisti atp hanno l’obbligo di partecipare anche a un certo numero di 250 e 500
Potrebbero portare anche i master 1000 a tre su cinque.E ci sarebbe spazio per ripristinare il formato davis simile all’originale….non è una brutta idea…
Fritz, bisogna capire, è statunitense, paese in cui, per tante cose, vige la mentalità WTA intesa come Winner Takes All, non come circuito femminile.
Questo li ha condotti ad essere un grande paese, ma anche a vedere poco oltre il circolo di chi ha successo, di chi ce l’ha fatta.
Chi ha successo prende tutto, gli altri nisba.
Credo che si potrebbe fare più una riforma sull’obbligatorietà dei tornei, invece che fare il circuito premium e quello scarsoni e bisognerebbe anche vedere che tipo di mobilità ci può essere tra i giocatori di entrambi i circuiti, per farsi un’idea più precisa.
Certo, ma saltando tanti tornei minori rischierebbero di essere superati in classifica da chi invece fa tanti 500 e 250.. e la cosa dà un un po’ fastidio al buon Fritz, che vuole giocare poco, ma mantenere per “diritto acquisito” la classifica raggiunta.
ma Fritz andrebbe pure in Burundi a riscattare qualche assegno… è il giocatore che ha giocato più tornei di tutti quest’anno.
Per fortuna la cosa gli ha giocato contro visto che nel finale non ne aveva più e non è riuscito a qualificarsi al master
Vogliono scimmiottare la UEFA ???
Se un circuito di questo genere e di queste dimensioni non è ancora stato fatto per il tennis ci sono delle ragioni. Il tennis si basa sullo scontro diretto. Dopo il primo turno metà dei giocatori di questo circuito di “elite” starebbero a casa, non è come nel golf dove esistono più modalità di competizione o nella formula 1 che anche la scuderia più debole arriva comunque in fondo al Gran Premio. I perdenti si riverserebbero sui tornei minori, “lasciati” all’ATP impoverita. Altrimenti come potrebbero fare a crescere e migliorarsi? Ci si lamenta del fatto che guadagnino in maniera accettabile solo 150 giocatori nel circuito, non vedo in che modo la situazione potrebbe migliorare per questi giocatori, se non per quelli già al vertice. L’unica cosa vera su cui fare leva per questi ultimi è che giocherebbero di meno avendo garantiti, almeno sul breve termine, gli stessi guadagni se non di più. E non è un aspetto trascurabile
Ma che ideona. I primi 100 si prendono tutto, gli altri… si facciano il loro circuito di scarsoni.
Ma poi in questo modo, come si accede tra i primi 100?
Potremmo stabilire che ogni giocatore lascia il suo posto a un erede designato, magari a un figlio adottato per questo scopo, come nell’impero romano.
@ tinapica (#3865966)
[Invio errato e prematuro, continua…]
per selezione all’ empireo ben retribuito.
Ma non è un caso che ciò non esiste in alcuna disciplina individuale, eccezion fatta per le arti marziali, piuttosto frammentate in tante micro-leghe, ognuna delle quali attribuisce (e si attribuisce) la rappresentatività totale.
@ Tim Mayotte (#3865923)
Con la sostanziale, non risibile, differenza che allora per danaro quella era una casta che si auto-escludeva dalla possibile Storia del tennis, così invece la casta superiore si papperebbe tutta la torta (inclusi gli ingaggi in nero sottobanco che i 250-500 continuerebbero a pagar loro pur di aver qualche nome di richiamo in tabellone), restando tutto (Storia, prestigio e danari) nella sue tasche, privando di ogni possibilità, presente, e rendendo molto difficile anche il futuro per chiunque non ne faccia parte.
Mi chiedo: in qual modo si può continuare ad affermare che ad essere premiato puntualmente sarà il merito?
Già ora le leghe professionistiche, di “cultura” stelle e strisce, mostrano chiaramente come, al di sotto del loro livello, chiunque pratichi la stessa disciplina (pallacanestro, palla ovale…) valga economicamente (e quindi ottenga) poco o niente.
Ma si tratta di giochi di squadra, dove ogni atleta almeno ha la possibilità speranzosa di accedere
Anche la Uefa voleva fare una superlega con questi criteri di un campionato a se stante delle migliori squadre. Progetto per ora in stallo, morirebbero tutte le piccole Societa’ perche’ avrebbero molti meno introiti tra tv e sponsor.
@ wild (#3865922)
“Includere alcuni giocatori della serie B in alcuni tornei sarebbe poco woke”
Cioè?!?!?
Povera Italia.
Beh la PTPA è a favore, prevedo un futuro nebuloso per gaudenzi & co che non hanno certo il potere dei 4 slam per opporsi
FAVOREVO A NON DI LOL
Torniamo ai Pro Slam: dopo oltre 100 sfide Laver-Rosewall vedremo 100 Alcaraz-Sinner…
ok se:
1) eliminiamo le esibizioni. Chi si lamenta di un calendario troppo pieno poi corre subito a prendere i tanti soldi delle esibizioni
2) si definisce come si passa dalla serie B alla serie A e viceversa. le retrocessioni annuali non valgono. Includere alcuni giocatori della serie B in alcuni tornei sarebbe poco woke.
3) tutti i 14 tornei dovrebbero avere lo stesso numero di partecipanti altrimenti gli esclusi che fanno in quei giorni a 0 punti possibili? esibizioni a Vienna Stoccolma Halle Amburgo e via dicendo?
4) si dimostra che così il tennis cresce come movimento e non solo come soldi in tasca ai top players. Anzi secondo me i maggiori soldi dei premi sono minori delle perdite degli sponsors
Grossa assai me pare pure a mme
Come dicevano i Trettré…l’acqua scarseggia e la papera non galleggia…a me…me pare ‘na strunzat’ !
Per me la soluzione è evitare la obbligatorietà di giocare un certo tipo e numero di tornei … Gioca solo quelli che vuoi
Ni mancava…
Pessima idea secondo me. E comunque se Fritz o altri top ten vogliono possono già fare una cosa del genere…vedi Djokovic che ormai gioca solo gli slam e i master mille e poco più
Ma non si capisce bene una cosa, ma i tennisti ,master a parte che sono obbligatori, non possono decidere a quale torneo partecipare già adesso?
Mi sembra sensato. Significa che i giocatori top giocheranno obbligatoriamente i tornei premium, mentre l’atp gestirà la serie b dei tornei. Nessuno vorrà andare a Wimbledon senza prima aver giocato un torneo preparatorio,per esempio. Certo gaudenzi e la dirigenza pagherà per le scelte scellerate fatte negli ultimi anni, per le dichiarazioni fuori luogo (sui challenger) e sul fatto di non aver ascoltato i giocatori, i quali giustamente ora guardano con simpatia alla nuova proposta
Se lo scopo o la conseguenza inevitabile della riforma è quella di tracciare un solco tra tennisti di serie A e di serie B (ed è difficile ipotizzare che non sia così) mi sembra una pessima idea.
Se i top 100 possono giocare solo gli Slam ed i master 1000 significa che i tornei 500 e 250 diventerebbero simili agli attuali challenger.
È giusto che il torneo del Queens o quello di Vienna (per dirne 2 a caso) diventino dei challenger?
È giusto che in Sudamerica, in Germania e in Giappone (ma anche in Svezia, Olanda, Belgio, Austria e Svizzera) non si possa più veder giocare un top 100?
I tornei 500 e 250 sono fondamentali per promuovere la diffusione capillare del tennis e per consentire il confronto tra tennisti di prima fascia e tennisti che non lo sono, ma che magari lo diventeranno
Un circuito parallelo? Gestito da chi? ATP o un muovo Ente. E la classifica? Ce ne sarà una o due? Mi sembra un modo (pasticciato) per mettere ancora più in difficoltà i tennisti di seconda fascia. Già adesso, in un certo, senso, esistono due circuiti paralleli (ATP e Challenger + ITF). Non mi sembra una grande idea.
credo potrebbe funzionare. In effetti il calendario com’è ora è troppo affollato e caotico. Rimane qualche dubbio per i 250 e 500, che vedrebbero giocatori che ora sono nei challenger, quindi dovrebbero declassare di più i challenger? o uniformarli e quindi circuito maggiore per top 100 e circuito minore per tutti gli altri?
Con buona, o cattiva, pace di favole, quali recentemente quelle di Marcus Willis o di Nadia Podoroska (per non andare a scomodare da scaffali impolverati il remoto debutto a Wimbledon di McEnroe).
Il tennis, come lo sport tutto, in futuro non avrà più spazio per epica e romanzi, dimenticando che sono alla base della passione di massa e che senza di quella anche gli incassi presto tenderanno a zero.
Se pensato bene ed attuato meglio sarebbe veramente una svolta epocale.
Ma bisogna vedere ogni dettaglio, ci vuole un ente organizzatore con i controfiocchi.