Rune crede in Becker: “Mi capisce, condividere i miei pensieri con uno che è stato campione da giovane è importante”
Che il 2024 possa essere l’anno di Holger Rune? C’è molta curiosità per vedere il livello di gioco ed eventuali novità nel tennis del danese ai prossimi Australian Open, con il fisico ristabilito e qualche settimana di allenamento insieme al suo nuovo super coach, Boris Becker. Rune è sbarcato alle ATP Finals di Torino insieme all’immancabile mamma, ad un paio di allenatori del team di Mouratoglou, che non è più il suo coach ma presso il quale fa base per i suoi allenamenti, e soprattutto il leggendario campione tedesco, fresco di nuova collaborazione. A Torino era davvero troppo presto per pensare di trovare qualche novità nel gioco di Holger, ma è stato assai interessante vederli lavorare insieme a bordo campo durante gli allenamenti.
Boris, un po’ zoppicante dopo i gravi problemi alle caviglie, era sempre molto attento alla sessione di lavoro con Holger, isolandosi dal discreto baccano circostante e dai continui richiami degli appassionati per una foto, un saluto o solo un sorriso. Niente, Becker osservava ogni minimo dettaglio dei colpi, posizione in campo e postura del suo giovane assistito. Spesso l’ha fermato dopo un colpo per un breve conversazione, focalizzandosi soprattutto sull’equilibrio nell’apertura dei colpi, sul finale della corsa della racchetta sul rovescio, su quanto spazio fare alla palla per l’affondo col diritto inside out, una delle soluzioni di gioco preferite dal danese. Ma il vero focus delle tre sessioni di allenamento del team Rune-Becker che ho potuto osservare a Torino è stato sui colpi di inizio gioco, servizio e risposta. Ormai nel tennis moderno eccellere nei primi tre colpi (battuta, risposta, primo colpo dopo il servizio) è decisivo, vedi anche i progressi enormi di Jannik Sinner che abbiamo raccontato nelle ultime, fantastiche, settimane.
Becker ha chiesto a Rune totale attenzione nel lancio di palla. Può sembrare banale, ma è la chiave di ogni grande servizio. Pete Sampras parlava poco, ma in una delle sue rare interviste quando gli chiesero il segreto del suo super servizio, disse “il lancio di palla, tutto parte da lì”. Come dargli torto… ancor più se hai sofferto di problemi alla schiena come Holger nel 2023, proprio per un eccesso di caricamento all’indietro della schiena sulla battuta. OK cercare di lavorare la palla, dare un effetto “kick” consistente, ma se ti scassi la spina dorsale a occhio il gioco non vale la candela… Boris ha innescato il nuovo servizio di Djokovic, lavoro poi completato (bene) da Ivanisevic, e Rune in questo fondamentale ha ancora molto da imparare. Becker a Torino cercava di indicare un lancio di palla più basso, leggermente più avanzato, che lo porti a una slancio verso la palla più in avanti e dinamico, meno un strappo con la forza bruta dei suoi quadricipiti, davvero scultorei. In risposta Becker ha insistito sul fare un mezzo passi avanti per bloccare col rovescio, senza grande apertura ma tagliando il campo in diagonale. E sul primo colpo dopo la battuta, tanto tantissimo anticipo, con una botta a tutta profonda ma centrale, per guadagnare spazio al successivo affondo. Prodromi di un gioco più verticale e offensivo.
Quel che mi ha colpito particolarmente nelle sessioni di lavoro è stata l’attenzione e ampi sorrisi di Rune, assai pronto ad ascoltare la voce ferma del suo nuovo coach. Ma anche il relativo distacco di Boris dalla panchina quando Rune sedeva per rifiatare, con mamma a suo fianco. Mai Becker si è avvicinato per parlare a tre, se ne restava in campo, racchetta in mano e sguardo su palla e corde, concentrato ma distante dalla coppia mamma – figlio. Non è mia intenzione innescare la minima illazione. Probabilmente il tedesco, lavorando, non voleva semplicemente intromettersi in quei minuti di riposo. Auguro insomma che sia stato solo un caso, che ci sia unione e unità d’intenti, perché mamma Aneke è persona tostissima e totalmente influente nella vita di Holger…
Becker è personaggio ingombrate, sempre sopra le righe, uno che divide, lo ami o lo odi, ma di tennis ne capisce e ha dato un contributo importante ai miglioramenti di Djokovic nei due anni passati insieme. Vedremo se il rapporto con Rune porterà altrettanti successi. Holger ne è convinto. Ne ha parlato in un’intervista al media brasiliano Bola Marela, dicendosi lusingato dall’aver un ex campione così grande a guidarlo, felice per come si capiscono e lavorano insieme.
“Penso di aver già fatto un passo decisivo alla fine del 2023. Ho iniziato a lavorare con Boris ed è importante per me avere un allenatore con esperienza come giocatore di primo livello, ma anche come allenatore di primo livello” racconta Holger. “Imparo molto ogni volta che siamo in campo e ho la sensazione di ricevere una risposta saggia e qualificata ogni volta che faccio una domanda, su qualsiasi argomento. Condividere i miei pensieri con qualcuno che era tra i migliori quando era così giovane significa molto, è importantissimo quando parli con qualcuno che ascolta e ti capisce. Non molte persone lo fanno”.
Rune crede che Becker possa aiutarlo a superare i momenti difficili: “Ho già passato molti momenti difficili, Becker mi aiuterà anche in questo. Quando è il momento giusto per fare una pausa, quando è il momento di aumentare o diminuire l’allenamento, parliamo e ci regoliamo. È difficile quando le cose non vanno per il verso giusto, ma penso che faccia parte della vita, soprattutto quando sei giovane. Non posso aspettarmi di sapere tutto e di fare tutto bene. Imparo e voglio imparare, lavoro per diventare più forte mentalmente mentre affronto le difficoltà”.
Rune pensa in grande, non ha paura di affrontare le sfide più difficili: “È vero, mi trovo molto bene sui palcoscenici più grandi, nei grandi tornei, lì è diverso. L’atmosfera è incredibile. Forse perché sono appassionato di tennis mi sento ancora meglio quando sono circondato da tante persone entusiaste. Ti arriva qualcosa in più, credo di essere adatto ai grandi tornei”.
L’obiettivo del 2024? “Voglio ottenere grandi risultati sui campi veloci outdoor. Ho fatto molto bene su terra battuta, su erba e cemento indoor, quindi ora è il momento di mostrare il mio valore anche sui campi in cemento all’aperto. Se potessi scegliere una sfida, vorrei giocare la finale dell’Australian Open contro Novak“.
È ambizioso Rune, forte dei propri mezzi e convinto di poter dire la sua già al prossimo Australian Open. Dopo un 2023 funestato da seri problemi alla schiena, alle Finals il danese è parso in buone condizioni e questo gli permetterà di svolgere una preparazione completa. Nel 2024 Holger sarà sicuramente uno dei tennisti da tenere d’occhio.
Marco Mazzoni
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8 commenti
Era spesso in piedi perché stare seduto a lungo gli crea problemi a causa dell’intervento all’anca.
Forse l’ unica eccezione puó essere Wozniaky… Ma sicuramente “allenatore papá” non puó essere distaccato ed oggettivo come un “esterno”.
Se poi l’ “esterno” ha un vissuto immenso nel Tennis ad alto livello (anche solo come allenatore) questa cosa é destinata a venire fuori praticamente ad ogni allenamento.
Se il genitore é sempre presente non va bene.
La prima cosa che dovrebbe fare Rune è lasciare a casa la madre.
Tutti i tennisti con genitore appresso vivono un rapporto malsano con lo staff che li inibisce mentalmente.
Non importa se il coach è Becker, Mouratoglou o pincopallo,il cordone ombelicale deve essere tagliato, perchè il tennis è uno sport singolo.
A Nole il servizio lo ha migliorato Goran. Becker gli ha migliorato il rovescio in back (che era comunque già buono).
@ Markux (#3860753)
Ma daiiii… Hahahaha Diciamo che tifo più per Boris che per il suo assistito. A Torino era sempre in piedi mi piaceva vederlo così gasato.
Rune in prospettiva e’ quello più pericoloso di tutti e credo che Becker sia la persona giusta.
Becker da allenatore ha una serietà fenomenale: è una pesona radicalmente diversa da quella chiacchierata nel privato.
Rune da Becker al massimo può imparare ad evadere il Fisco.