Cahill racconta Sinner: “Sorride, è divertente. Lavorare con lui è esaltante, ha ampi margini di crescita. Uno Slam? Lo vincerà”
“Non sono sorpreso del livello raggiunto da Sinner in queste settimane. Conosco il tennis che può esprimere e quello che potremo vedere in futuro. Ha ancora ampi margini di miglioramento e, proprio per questo motivo, lavorare con Jannik è esaltante”. Così inizia la bella e interessante intervista rilasciata da Darren Cahill, coach di Jannik Sinner, al Corriere dello Sport (per i colleghi Nizegorodcew – Ercoli). L’australiano ha maturato in passato esperienze da coach molto importanti, guidando campioni come Agassi, Murray, Hewitt, Halep, e ora sta dando un contributo fondamentale alla crescita di Sinner, trascinatore dell’Italia in Davis nelle finali di Malaga, finalista alle Finals e n.4 del mondo. Cahill nell’intervista ha raccontato molti aspetti del gioco, della crescita e del lavoro con Jannik, che condivide insieme a Simone Vagnozzi, tecnico che stima in modo particolare per la conoscenza del gioco. “Affinché due allenatori lavorino bene insieme è necessario, prima di tutto, che siano disposti a collaborare, a inserire delle regole e a sostenersi a vicenda. E così è stato. Simone è la prima voce, il ‘main coach’, ed è per me un onore lavorare al suo fianco. Credo che tra 20 o 30 anni ne parleremo come di uno dei migliori coach del circuito” racconta Cahill.
Per Darren sono pochi i giocatori così determinati all’età di Sinner: “Pensando al passato mi vengono in mente gli svedesi Borg e Wilander o alcuni australiani tra cui Cash. La pressione dei grandi palcoscenici non li schiacciava ma, anzi, li spingeva a far meglio. Ed è quello che è accaduto in Coppa Davis a Jannik, che negli ultimi tre mesi, dopo gli US Open, è maturato moltissimo sotto ogni aspetto. Comprende sempre meglio il gioco, conosce ancor di più il proprio corpo, lo ascolta. Sono apparentemente piccoli dettagli che fanno però la differenza. Il lavoro svolto con Umberto Ferrara (il preparatore atletico, ndr) negli ultimi due anni sta dando grandi frutti: Jannik è molto più forte, resistente e anche veloce”.
“Il trionfo in Canada è stato molto importante, perché si tratta del primo ‘big tournament’, è stato un trampolino di lancio; ma oltre a quel titolo hanno inciso molto i successi su Top10 e Top5. In questo 2023 ha capito tanti aspetti del circuito ATP. Ha imparato molte lezioni. Siamo andati a scuola. Jannik ha preso spunto dalle sconfitte, dalle delusioni. Ha capito cosa migliorare e come. Negli ultimi mesi sta unendo i puntini”.
Il 2022 è stato un anno di alti e bassi per Jannik, infortuni, qualche delusione, ma per Cahill è stato molto importante: “Il 2022 è stato un anno di insegnamenti, seppur buono sotto il profilo dei risultati. Credo che Vagnozzi sia stata per Jannik manna dal cielo, perché tecnicamente è uno dei coach più preparati che abbia mai conosciuto. Il mio compito, avendo tanta esperienza nel circuito, è stato più quello di capire quale fosse la giusta direzione da intraprendere per il team ed esser sicuro che tutti la seguissero. Alla fine della passata stagione ho anche capito quanto Jannik tenesse alla Nazionale. L’infortunio a Parigi Bercy gli aveva precluso la possibilità di giocare le finali di Coppa Davis e ci era rimasto malissimo”.
“Piatti? Riccardo ha costruito le basi di Jannik portando avanti un lavoro incredibile. Ho però allenato tanti giocatori e a volte è bello avere a che fare con una nuova voce, opinioni diverse, un paio di nuovi occhi. Una rinnovata ispirazione e direzione. Magari fra tre anni Jannik avrà bisogno di nuovi stimoli e sceglierà un altro allenatore. Il cambiamento spesso è importante per il tennista professionista. Credo che Jannik sia destinato a grandi traguardi a prescindere dai suoi coach, è palese agli occhi di tutti”.
Ecco dove Jannik è migliorato maggiormente per l’australiano: “Direi lo slice di rovescio, con cui ha lavorato a lungo con Simone in questi mesi. È un aspetto tecnico che gli ha permesso di sfruttare ancor di più la sua arma principale: il dritto. Uno dei fondamentali più incredibili che abbia visto in tutta la mia carriera”.
Per Cahill c’è ancora molto lavoro per crescere: “La disponibilità al cambiamento è una dote di Sinner: se dovrà cambiare dieta, lo farà; se modificheremo la routine degli allenamenti, non avrà problemi a farlo. E questo ovviamente si rispecchierà anche nel gioco. È disposto a farlo, a superare i propri limiti, a sacrificarsi per migliorare. Lavorare con un atleta come Jannik è un privilegio. Vedrete comunque qualche novità tecnico- tattiche nei prossimi 18 mesi. Servirà tempo per assimilarle”.
Un bel momento per Sinner, risultati e non solo: “È felice di passare del tempo con i suoi coetanei e anche con persone della mia età. Jannik è come l’acqua che scorre: è in continuo movimento e crea onde che si dipanano ovunque ci sia bisogno. È in grado di adattare la propria personalità, l’umorismo, la sua enorme competitività e di sentirsi così a proprio agio in qualsiasi ambiente. È accaduto anche a Malaga. Come? Ha assorbito l’ambiente Davis totalmente. Sembrava un veterano alla decima finale. È un grande merito di Jannik, che arriva dal profondo del suo essere” .
La vittoria in uno Slam ormai è un obiettivo: “Sono fermamente convinto che Jannik vincerà uno Slam, questo è l’obiettivo. Non so quando, ma ne è capace. Serve resilienza, fiducia e anche un pizzico di fortuna. Le sue potenzialità non hanno limiti. Noi dobbiamo essere bravi a non mettergli pressione”
Cahill racconta il programma di Sinner nelle prossime settimane: “Jannik si prenderà un po’ di meritato tempo libero, una dozzina di giorni, perché sono stati mesi estenuanti. Non giocherà la prima settimana di tornei in Australia. La preparazione verrà svolta in Spagna per 2/3 settimane: prima la parte fisica con Umberto Ferrara e poi quella tecnica con Simone. Giocherà un paio di match al Kooyong Classic, un’esibizione molto competitiva e utile che si svolge a Melbourne prima degli Australian Open. I Giochi Olimpici rappresentano una priorità assoluta di Jannik, che ama giocare per l’Italia. Le Olimpiadi sono già nella nostra agenda”.
La foto di Darren di Jannik fuori dal campo: “Sorrisi, sempre sorrisi. Molto simpatico, intelligente e ancor più competitivo: il momento peggiore della sua giornata è quando perde a carte contro qualcuno di noi! A parte gli scherzi, l’energia che trasmette è coinvolgente”.
Un ritratto di un grande campione che sta facendo sognare gli appassionati italiani e si presenterà nel 2024 come uno degli uomini da battere.
Marco Mazzoni
TAG: Darren Cahill, Intervista, Jannik Sinner, Nizegorodcew
Dai ma perché queste esagerazioni?
Io tifo Sinner, ma potrei tranquillamente chiederti: quanto tempo è stato top 10 Sinner? E Rublev?
Quante volte ha partecipato alle Finals Sinner? E Rublev?
Quanti 1000 ha vinto e quante finali 1000 ha fatto Sinner? E Rublev?
Quanti tornei hanno vinto l’uno e l’altro?
Sinner ha più potenziale, anche secondo me, ma al momento ( novembre 2023 ) sono paragonabili come carriera.
Guarda che già il Sinner che abbiamo visto da Pechino in poi ha avuto bisogno delle sue pause. A Shanghaij e Bercy.
Se si spreme sulla terra, poi ne risente dopo.
Sicuramente le indicazioni che ha ogni anno, gli serviranno ed ogni anno andrà meglio, ma non aspettiamoci che sia al top per tutti gli eventi.
Dopo la finale di Davis con De Minaur, non vorrei essere nei panni dei giocatori che si troveranno nel girone di Sinner agli A.O.
Io capisco voler essere cauti,ma hai fatto confronti con atleti che non hanno la mentalità vincente di Jannik (e neppure la sua varietà di gioco).
Se si è sbilanciato Cahill le probabilità che Sinner vinca uno Slam sono altissime,l’erede di Djokovic probabilmente non ci sarà mai perchè è quasi impossibile che un giocatore riuscirà mai a ripetere e superare i suoi risultati. Nel 2024 io vedo in ascesa Shelton ed ovviamente Rune,negli Italiani secondo me Arnaldi migliorerà di molto il suo Ranking e credo vincerà un torneo ATP.
Mmm… Insomma. Il dritto di Ivan, con l’apertura di “taglio” (gomito aderente al corpo) era tremendamente efficace ma piatto puro (e con quell’ovale non poteva essere diversamente) e soprattutto più “meccanico” a dispetto della fluidità di quello di Jannik che colpisce in assoluta decontrazione,guarda il polso più “morbido” mentre Lendl l’aveva ingessato.. Come i suoi famosi polsini (P.S., li comprai a Monaco nel 1985,io tifosissimo di Mac, e li indossai tutta l’estate. Immagina il contrasto con l’abbronzatura: Un paio di volte provai con una crema di mia madre a risolvere… Idea pessima, effetto terracotta ).
@ Silvano (#3859904)
Vabbè Fritz e Rublev in due non valgono mezzo Sinner.
Io comunque ci andrei con i piedi di piombo,non dimentichiamoci che dopo gli Us Open é partita la stagione indoor e si sa che Sinner è lì che da il meglio di sé,anche a Pechino che era outdoor ho visto che il centrale dove giocava sempre era quasi coperto da farlo essere quasi al chiuso,non mi esalterei neanche sul servizio se adesso serve sopra il 70% perché l’indoor fa alzare a tutti i giocatori le percentuali di prime di almeno un 10/15%,si vedrà all’aperto com’è il suo reale servizio come ha detto Medvedev adesso Sinner sta cavalcando l’onda ma è molto difficile rimanerci,un finale di stagione così l’hanno fatto anche Felix Auger-Aliassime,Ruud e poi si è visto che quest’anno non hanno confermato quanto di buono fatto l’anno scorso,sarà il 2024 l’anno dove Sinner dimostrerà se veramente è l’erede di Djokovic o un giocatore discreto come Tsitsipas,Rublev,Fritz da top 10 ma niente a che vedere con le leggende di questo sport facendo capire che il 2023 è stato il classico anno magico andando oltre le proprie possibilità come i due citati sopra ma quasi irripetibile
Addirittura il suo colpo migliore?
Non sono d’accordo. Chiaro che quando è centrato anche il suo diritto diventa devastante, però in linea di massima il rovescio resta oltre che il suo colpo più naturale anche quello più affidabile che raramente lo tradisce. Col diritto abbiamo visto anche nella recente finale di Torino come ci siano giornate in cui è troppo falloso al netto della pressione imposta dall’avversario. Quando Jannik riuscirà ad avere un dritto comparabile al rovescio in termini di affidabilità, beh a quel punto da fondocampo sarà totalmente ingiocabile. Ci stiamo avvicinando sempre più a quel momento ma non è ancora arrivato.
@ Lo Scriba (#3859724)
Mannaggia, m’hai fregato!
Se Jannik non fosse uno dei migliori tennisti del mondo (per adesso…) credo che sarebbe perfetto come fratello di Heidi. 😯
I punti delle finals non sono da sottrarre,se non sbaglio.
Su cemento indoor Tsitsi ragionevolmente non vincerà più una partita contro Sinner in buone condizioni( mi gratto va …), su hard outdoor credo che Jannik sia in vantaggio, su terra invece non saprei ma dovessi per forza scommettere scommetterei su Stefanos ad oggi, poi magari ad aprile maggio e giugno avremo Jannik schiacciasassi e allora saremo tutti contenti.
Si esatto…ma vado ancora più indietro,chi si ricorda del dritto di Ivan il “terribile”…,con una somiglianza anche nel fisico…
@ Jannik the Goat (#3859650)
Cahill dice che è già uno dei fondamentali più micidiali che lui abbia mai visto. E Cahill parla degli ultimi 40 anni….
Tutto è migliorabile, ma è evidente che già adesso il dritto è il suo colpo migliore. Pur avendo un rovescio che gestisce con naturalezza da tutte le posizioni.
Tanto per chiarire che non amo le dichiarazioni ” di maniera”, non solo su Sinner, la fesseria di oggi e’ di Alcaraz su Djokovic.
Secondo Carlitos, a 37 anni, il Serbo puo ‘ fare lo Slam.
Peccato che gia’ agli AO lo danno sopra alla pari, cioe’ al 45% circa di vincere.
Anche se la quota fosse circa la stessa per tutti i 4 Slam,un banale calcolo delle probabilta’ dice che lo Slam avrebbe meno del 5% di essere realizzato.
Basta fesserie, su chiunque e da parte di chiunque.
Il Sinner del maggio 2023 non fa testo. Per me Sinner sarà quello che abbiamo visto da Pechino in poi, come presenza in campo, a prescindere dalla superficie. Poi ci sono sempre i momenti di forma buoni o meno buoni.
Spero che incontri Tsitsipas sul rosso il prossimo anno.
Più degno di lui o sullo stesso piano ci sarebbero Tamberi, Paltrinieri, Jacobs se si qualifica, poi ci dovrà essere necessariamente anche una donna per delle direttive del CIO sulla parità di genere se non erro.
Nel tennis nessuna olimpiade vale più del numero 1, a meno che non ti trovi nelle scarpe di Djokovic, a cui manca solo l’oro olimpico, ma è uno “sfizio” dopo essere stato numero 1 eterno.
Sinner dimostra di avere buon cuore e di sostenere chi è in difficoltà…
Sinner in una delle sue prime interviste disse che non seguiva molto il calcio e che un vicino di casa a Bordighera, milanista fanatico, lo aveva asfissiato al punto da farlo diventare milanista.
Bisognerebbe processare (e, ovviamente, condannare) il vicino per plagio di minore.
Concedere le attenuanti generiche per non averlo fatto diventare uventino.
Penso anche io che possa fare grandi cose su terra, ma per farlo deve essere in grande condizione fisica.
Per esserlo, rischia di mettere a rischio altri momenti della stagione.
Il prossimo anno ci saranno le Olimpiadi. Lì sarà al massimo.
Secondo me è improbabile che lo sia a maggio.
Io penso che la sua preparazione ricalcherà quella di quest’anno, con focus per maggior focus gli Slam e per le Olimpiadi. Mescolare troppo le carte, potrebbe essere rischioso
Paltrinieri e Tamberi sono sicuramente più degni di Sinner che, peraltro, non ha mai partecipato ad un’olimpiade.
Tsitsipas è nettamente migliore di Sinner su terra, almeno fino ad ora la cartiera di entrambi dimostra questo.
Medvedev no, ma Tsitsi è top 5 comodo su terra se è in condizione, Jannik, forse, lo diventerà ma non lo è al momento.
Non concordo, per me il portabandiera deve avere una storia olimpica o di campionati mondiali alle spalle.
@ gisva (#3859433)
beh sulla terra può guadagnare tanti punti preziosi, tolta la semifinale di montecarlo non difende quasi nulla. Può e deve approfittarne, anche se è la superficie a lui meno congeniale
Amburgo ci starebbe prima delle olimpiadi per riabituarsi alla terra rossa, giusto?
Aspetta che perda prima delle semifinali in un qualunque torneo slam o mille, vedrai che torneranno, come se perdere ai quarti di uno slam fosse un fallimento assoluto.
Il dritto di Del Potro era devastante soprattutto quando aveva tempo per caricare tutta la sua potenza di braccio, da questo punto di vista vedo più affinità con quello di Berrettini fatte le debite proporzioni. Quello di Sinner invece da fermo è meno dirompente ma riesce a sfruttarlo meglio in situazioni dinamiche. Ho sempre ritenuto inappropriato valutare l’efficacia di un fondamentale a priori. Proprio per questo considero nel fondamentale in questione quello di Federer il miglior che si sia mai visto in epoca moderna, visto che il suo diritto era micidiale in qualunque situazione anche e soprattutto quando costretto a giocarlo di controbalzo. Quello di Nadal invece era l’arma atomica per antonomasia su terra grazie all’uso spasmodico del topspin che lo rendeva inattaccabile su quella superficie, mentre diventava molto più arginabile e falloso sulle superfici rapide. In assoluto penso che il diritto di Sinner possa diventare una via di mezzo tra quello di un Del Potro(potenza) e quello di un Federer(timing) ma ancora deve lavorarci affinché diventi un fondamentale affidabile quanto il rovescio.
Un difetto si può concedere (lo dice il mio fidanzato, io non seguo il calcio 😆 ).
Ormai da qualche mese, in quello che dicono ma soprattutto nei fatti, continuano a trasmettere la stessa impressione: ogni pezzo sta andando al proprio posto per restituire un quadro via via più completo. E lo fanno con una calma e una tranquillità invidiabili. Credo che l’esperienza di Cahill sia stata fondamentale da questo punto di vista, senza nulla togliere a Vagnozzi. Anzi, a me sembrano perfettamente complementari.
Ci sarà da aspettare, ma sono contenta di come stiano impostando la programmazione per questa prima parte di stagione. Meglio un po’ di riposo e distrazioni in più, poi un po’ di preparazione fatta con più calma, piuttosto che giocare uno dei tanti 250 pre-Melbourne.
A Malbourne senza preparazione in tornei minori??
Ho potuto vedere qualche allenamento di Sinner a Torino. Mi sono reso conto, inopinatamente, che è Vagnozzi che dirige l’ allenamento mentre Cahill interviene saltuariamente quando lo ritiene opportuno. Effettivamente, da questa intervista, si capisce bene come sia ben assemblato il duo di allenatori, con un ruolo più di campo per Vagnozzi e di supervisione, strategia in partita, direzione dei miglioramenti, di “respiro” (per così dire, internazionale per Cahill. Ben attenti a non “invadersi” reciprocamente, nei rispettivi ruoli. Occorre grande intelligenza e tatto, e soprattutto rispetto. Gran bella squadra. Poi si sa, quando le cose funzionano bene, vanno maneggiate con cura…
Negli ultimi mesi guardando alcuni punti chiusi col dritto da Jannik non ho potuto fare a meno di pensare a Del Potro proprio mi è ricomparso davanti agli occhi, non è stato un pensiero volontario. Quel dritto spinto in avanti con una pesantezza quadi irreale… Spero che il mio inconscio sia sulla strada giusta
Cahill è il classico Coach a metà servizio. Senza Vagnozzi non caverebbe un ragno dal buco.
D’accordissimo. Se giochi bene i risultati arrivano.
E l’Olimpiade c’è solo ogni 4 anni…
@ ALEXIEJ 70 (#3859452)
…anche perchè chi potrebbe essere un portabandiera più degno di lui?
@ Vesciche e polline!! (#3859465)
Sono tanti perchè è il numero 4. Non arrivi così in alto se non hai tanti punti da difendere. Vale anche per quei 3 che gli sono sopra. Mi sembra ovvio.
Impossibile prevedere il futuro, troppe variabili.
Ma essendo tra i favoriti in ogni torneo, la tua previsione non è campata in aria. Vedremo. Bisogna godersi ogni torneo.
Intanto non sento più la cantilena “arriva dopo Nole, Alcaraz, Medvedev, Tsitsipas, Rune e Zverev” oppure ” vincerà solo le briciole che gli lascerà Carlitos”
Si però i gusti calcistici…
Le Olimpiadi valgono più del n.1 momentaneo. Il n.1 è un obiettivo correlato alla continuità di prestazioni e ai risultati negli slam. Sinner ci vuole arrivare dopo aver vinto slam, non per aver difeso i punti di Toronto. Poi non dipende solo da lui, ma non sarà un problema o un obiettivo prioritario per il 2024. Ora slam, olimpiadi e master sono gli obiettivi. Seguendo il miglioramento fisico e tecnico che ancora è in fase d’opera.
@ gisva (#3859433)
Resto convinto che sarà fortissimo anche su terra. Specie al RG. E a Roma se ci arriva nelle giuste condizioni può ripetere le prestazioni di Torino con una bolgia a spingerlo. Se hanno vinto su terra Tsitsipas e Medvedev, lui che è più forte non vedo perchè non possa farlo. Disse Piatti dopo il primo RG dove arrivò ai quarti (si giocava a settembre su campi pesantissimi per l’umidità): Sinner farà grandi cose anche su terra perchè può spingere anche su palle pesanti e molli. Mentre quasi tutti devono appoggiarsi ai colpi altrui per generare velocità.
Le Olimpiadi capitano in un brutto momento per la sua classifica perché dovrà difendere i 1000 punti di Toronto,è facile adesso dire che sceglierà le Olimpiadi per amor dell’Italia ma come la mettiamo se difendere quei punti o una parte gli potrebbero dare la possibilità di diventare il numero uno del mondo? Specialmente se ci sará pochissima concorrenza non essendoci soprattutto Djokovic e Alcaraz che sceglieranno di sicuro le olimpiadi
Gia solo lo scalpo di Nole e l’eliminazione della Serbia è un successo da festeggiare..!!
Chissà perché non l’ha rilasciata alla Gazzetta
Sul valore da attribuire alla Davis, specie col format attuale, invito ad una rilettura di molti commenti risalenti a quando Sinner non gioco’ a Bologna.
Commenti magari di quelli che ora suonano le fanfare.
Jan Mito. Vagnozzi Cavaliere del Lavoro per meriti sportivi. Cahill statua di fronte al Colosseo.
Se non si fa male …. vinciamo tutto. Prevedo una media di almeno uno Slam all’anno per i prossimi 10Anni. Direi che Jan potrebbe posizionarsi alla fine, suvito dietro la triade anni Duemila, e vi farei un torto a dirvi a chi mi riferisco … 😉
La domanda non è quando vincerà uno Slam, ma quando vincerà un Grande Slam !!!!!
Il 2024 deve difendere 6500 punti che sono tanti tanti quindi bisogna partire a razzo con gli Ao almeno semi..poi ha un bel po di punti Americani dove stavolta basta vincere 1 masters…sulla terra quest anno voglio che fa progressi e non male come l anno addietro…1000 punti sull erba e fare almeno una finale nel doppio masters cinci toronto per puntare al torneo che secondo me jannik potrà vincere cioè Us Open…con altri 2000 punti in saccoccia basta fare solo i mille fino alla fine della anno e ripetersi magari vincendo le finals
abbiamo già il nome del porta bandiera ai giochi olimpici di Parigi:
JANNIK SINNER. Lo potremmo schierare in singolare e in doppio con Sonego. NON VEDO L’ORAAAA !!!!
Bella intervista, e bellissime le parole di stima verso Vagnozzi (poi, dette da uno con la sua esperienza e palmares, valgono doppio). Cmq diciamo che Jannik è stato anche un fenomeno nel scegliersi la squadra giusta 🙂
Ah, ma Vagnozzi non era scarso e faceva tutto Cahill? E non si diceva che Sinner tenesse poco alla nazionale?
Caro Jannik, ora va tutto bene, ma per il futuro vai per la tua strada e corrici anche veloce. Via dai saltacarro metereopatici.
Bravissimi Piatti, Vagnozzi.
Però a me pare che Cahill abbia portato qualcosa in più.
È la ciliegina sulla torta:-)
D’altra parte gli australiani hanno una grossa cultura del lavoro e nello Sport vanno forte.
Ho già raccontato probabilmente che quando andai a Mumbai, fresco di patentino FIDAL, mi misi a ridere a vedere i loro allenamenti.
Beh però non ho mai detto che un mio amico australiano mi disse che noi ci allenavamo poco, rispetto a loro.
1-1, palla al centro 🙂
Molti considerano Sinner un giocatore che non eccelle quando è l’avversario ad avere l’iniziativa nello scambio, ergo, non è un grande difensore. Premesso che il meglio lo esprime quando è lui a mettere pressione all’avversario da fondocampo, detto ciò a me sembra che abbia fatto passi da gigante anche nell’aspetto difensivo. Per esempio nella semifinale di Torino contro Medvedev malgrado nei primi 2/3 di match sia stato molto passivo ha rischiato lo stesso di vincere quella partita in 2 set. Probabilmente la difesa di Sinner non sarà mai ai livelli di quella di un Djokovic o un Nadal e forse neanche di un Alcaraz, ma non mi sento di dire che sia un suo punto debole a prescindere che la sua indole resterà sempre quella di giocatore offensivo di chi vuole comandare lo scambio.
Io penso però che sia convinto anche lui che giocare sulla Terra gli porti via energie importanti per il prosieguo della stagione.
Per questo mi immagino che sarà presente ai vari tornei (non necessariamente tutti), ma che li affronterà in maniera leggera, pensando a dare poi il meglio da Wimbledon in poi.
Il torneo olimpico complicherà il passaggio da Wimbledon al cemento americano.
Sperando che nella prima parte della stagione crescano ancora i punti in classifica, non ci sarà nemmeno da preoccuparsi troppo per le cambiali che gli scadranno.
@ zedarioz (#3859420)
Io a febbraio farei Rotterdam e Dubai/Acapulco
@ zedarioz (#3859424)
Magari farà Amburgo dopo Wimbledon e Canada dopo olimpiadi sarà un mille dove andare a prendere punti per giocatori di seconda fascia
Sinner un Uomo speciale!!
E’ la prima volta in vita mia che ammiro in questo modo un atelta , e mi piacerebbe veramente potergli stringere la mano e digli che per me è un Mito per come è..in campo e fuori .
Aggiungo, magari rinuncia al Canada per le olimpiadi e fa solo Cincinnati in preparazione agli US Open.
L’anno prossimo prevedo quasi una programmazione alla Djokovic.
I 250 li fa solo come preparazione, ma secondo me se arriva in fondo agli AO (diciamo quarti/semifinale), di indoor europeo fa solo Rotterdam, e dopo il double sunshine, sulla terra fa solo i 1000, rinunciando a Barcellona. Idem dopo Parigi secondo me fa solo Halle e non più Stoccarda, troppo ravvicinato al RG (non prendo neanche in considerazione che quest’anno esca al secondo turno come l’anno scorso), per il resto programmazione uguale al 2023.
Tutto dipende dalla condizione fisica e dalla bravura e fortuna di evitare infortuni pesanti. Ma si prepara per essere competitivo da Gennaio a Novembre, esattamente come Nole.
Certo che si respira un’aria davvero rarefatta intorno a Sinner.
Jannik è una persona straordinaria sotto ogni aspetto, un uomo eccezionale che riuscirà in qualsiasi aspetto che la vita gli porrà davanti. Ho conosciuto altre persone come lui che mi hanno dato la precisa sensazione di avere di fronte un “animo” universale, cioè completo e armonico.
Cahill, da questa intervista, si dimostra persona di grande intelligenza ed equilibrio. Non una parola fuori posto, sempre esprimendosi con il linguaggio della “non violenza”.
Vagnozzi è così straordinario di non aver bisogno neanche di parlare e di farsi inquadrare dalle telecamere per essere in ogni inquadratura.
Proprio un “disgraziato” questo tecnico.. battuta a parte, molto interessante l’intervista e la parte dove parla di novità tecnico tattiche.. al di là della sua competenza, di Cahill apprezzo anche l’attitudine molto tranquilla, infonde calma e sicurezza a Jannik in campo e fuori, veramente un’ottima scelta la sua come supervisore, ma anche quella di Vagnozzi non stata da meno, bravi! Ps Jannik torna direttamente agli AO, sarà lunga per me, spero passi in fretta
Due considerazioni.
La prima: i complimenti a Vagno sono sacrosanti. Che fosse un grande coach lo si poteva già intuire con quanto fatto con Cecchinato e Travaglia. Poi se hai sotto mano materiale umano sinneriano…
La seconda:Jannik ha il DNA del campione che significa la capacità di migliorare oltre quei limiti che gli altri giocatori non possono neppure lontanamente immaginare. Quando dice ” O vinci o impari”, per lui e quelli come lui vale veramente, per gli altri invece sono solo parole di conforto.