Davis Cup, un sogno diventato realtà. Una vittoria azzurra che viene da lontano…
4 dicembre 1998. Io c’ero. Sembra impossibile, sembra ieri, invece sono passati quasi 25 anni... In quel freddo venerdì pomeriggio, nel grigiore di una Milano che più grigia non si può, nella pancia del Forum di Assago c’è tutta l’Italia tennistica e non solo, a supportare Andrea Gaudenzi, Davide Sanguinetti, Diego Nargiso e Gianluca Pozzi, la nostra squadra di Coppa Davis capitanata da Paolo Bertolucci. In palio la Coppa Davis 1998, col sogno di riportarla in Italia dopo l’unico successo targato ’76, quando il “braccio d’oro” di Paolo, il talento di Adriano, la sostanza di Corrado e il tocco di Tonino prevalsero a Santiago, l’unica insalatiera della nostra storia. Di fronte una Svezia non così stellare come ai tempi d’oro di Wilander & Edberg, ma c’è tanta sostanza nel tennis di Norman e nel diritto assassino di Gustafsson. Impossibile dimenticare le ore passate a sostenere lo sforzo di Gaudenzi in quel primo infinito e maledetto singolare. Andrea è tosto, Magnus ancor più. Il tendine della spalla dell’attuale Presidente dell’ATP fa crack dopo ore e ore di battaglia, sul 6 pari del quinto set, non c’era il tiebreak allora, era una Davis d’antan. Cala il silenzio, disperazione. Di fatto la nostra finale termina lì, in quel dolore di Andrea e di tutti i presenti, nel Forum o in tv. Sanguinetti vince solo 5 games contro un Gustafsson troppo forte sul rosso, anche se indoor, e poi al sabato il forte doppio vichingo fa calare il sipario. È solo l’anticipo del dramma sportivo che avrebbe vissuto la squadra italiana di Davis.
Da lì a poco quella buona generazione di giocatori cala e vive un weekend a dir poco disastroso il 23 luglio 2000, a Mestre. L’Italia cade malamente nello spareggio salvezza per mano del Belgio dei fratelli Rochus, è la prima retrocessione nella “serie B” della Davis, eravamo l’unica nazionale ad esser stati sempre del World Group. Io c’ero, insieme al mio sconforto e alla netta sensazione che la discesa fosse appena iniziata… Nessuna risalita, anzi nel 2003 tocchiamo il fondo, crollando nel Gruppo II con una terribile sconfitta in Zimbabwe. L’inferno dura solo un anno, nel 2005 torniamo sul Gruppo I, ma bisogna aspettare fino al 2011, di nuovo a Santiago del Cile (già, proprio Santiago…) affinché la nazionale trascinata da Fognini torni nel World Group. Non molte soddisfazioni per diversi anni, solo la semifinale in Svizzera nel 2014, ma in realtà, sotto sotto, già da tempo qualcosa si muove.
Lo spettatore che guarda il tennis in tv non se ne accorge, ma in realtà, in molti club di periferia e non, si sta costruendo pian piano un nuovo movimento. E i tempi per ottenere risultati al vertice sono lunghi. Serve lavoro, tanto, capacità e visione. Il tutto guidato dal Presidente Binaghi che è uomo di sport e manager, conosce il mondo ed è determinato ad arrivare in vetta, convinto che seminando bene, lavorando coi circoli piccoli e grandi, stimolando l’eccellenza, si possa costruire e risalire. È stato criticato, osteggiato, deriso pure, ma alla fine aveva ragione lui. Con lavoro e capacità di tanti ottimi maestri e club, con un’importante sinergia d’intenti, risolvendo problemi ed errori – tanti ne sono stati commessi, ma chi non fa niente mai sbaglia… – si è creata una base, un movimento, una mentalità di lavoro per esaltare il talento dei ragazzi. Si è costruito una serie di team vincenti, di giocatori che sono cresciuti e che, stimolandosi l’un l’altro, hanno alzato il livello generale. Molti tornei in Italia a fare da veicolo per la crescita. È sbocciato quel circolo virtuoso necessario a sostenere il talento e chi lavora bene.
Se poi ti nasce un Jannik Sinner, e hai la bravura e fortuna di farlo crescere in un ambiente sano e dove si conosce l’alto livello come da Riccardo Piatti, si finisce per vincere. Ma sarebbe sbagliato e semplicistico relegare il trionfo di ieri a Malaga in Davis in un solo “effetto Sinner”. Non è così. Jannik è la nostra punta di diamante, è il fuoriclasse che eleva tutto il gruppo, è colui che ha talento e forza per battere il più forte dell’epoca moderna, Mr. Djokovic, nel match sul quale Nole aveva puntato tutta la parte finale del suo stellare e irripetibile 2023. E così trionfare. Sinner è decisivo, ma senza la grinta di tutta la squadra, capace di rialzarsi dal “disastro” col Canada a Bologna nei gironi a settembre, senza la pazienza di Capitan Volandri nel compattare il gruppo e far esplodere di nuovo la vivacità di Sonego, il talento di Musetti e la qualità di Arnaldi, a Malaga a giocarci la coppa non ci saremmo mai andati. Ed è ancor più corretto tornare all’inizio della gestione Volandri, con le esperienze del 2021 e del 2022, necessarie e formative per vincere oggi, e anzi, ancor più indietro…
“Forza del gruppo, capacità di passare attraverso le difficoltà, disponibilità. Su questi punti fermi Filippo Volandri ha costruito un capolavoro in tre anni da capitano di Coppa Davis. Fin dalla sua nomina, a gennaio del 2021, i pilastri del Volandri-pensiero non sono cambiati”, così scrive l’amico e bravissimo collega Alessandro Mastroluca su Supertennis, e condivido ogni sillaba del suo pensiero. Forza del gruppo, resilienza, capacità di reazione, disponibilità. Queste sono le chiavi della vittoria di questa meravigliosa e indimenticabile Final 8 di Malaga, che non potremo mai dimenticare. Nel 2021 a Torino abbiamo perso contro la Croazia nel doppio decisivo, Fognini e Sinner hanno ceduto al fortissimo duo Nikola Mektic-Mate Pavic, i migliori. Ci fu tanta delusione, Fabio è un doppista “doc” e campione Slam col “Bole”, ma non ci fu troppa intesa con Jannik, un Sinner ancora acerbo. Però fu un’esperienza importante, anche se negativa. Formativa. Nel 2022 rischiammo di uscire a Bratislava, con Sonego e di nuovo il doppio k.o., ma quella volta fu il talento di Musetti a salvarci, e fu un’altra esperienza che ha rafforzato il gruppo. Un gruppo che poi l’anno scorso nei gironi a Bologna ha battuto una dopo l’altra Croazia, Argentina e Svezia, ed è volato a Malaga superando nei quarti il forte team USA, col capolavoro di Bolelli–Fognini su Paul-Sock. Il Canada ci superò in semifinale, col tanto discusso doppio Berrettini–Fognini, sconfitto da Auger Aliassime–Pospisil. Altro boccone amaro, e polemiche non finire, ma situazione negativa dalla quale abbiamo imparato. Solo perdendo s’impara, è la dura ma giusta legge dello sport.
Solo vivendo esperienze, come singoli e poi come squadra, si matura, si impara, si cresce. È cresciuto Volandri nella gestione di un gruppo che ci ha portato in finale a Malaga, facendo da parafulmine mille volte, motivando tutti, dando grinta e serenità, maturando scelte difficili, con coraggio e visione. È cresciuto a dismisura Sinner, tennista che oggi, 27 novembre 2023, possiamo considerare serenamente come il miglior tennista al mondo visto che negli ultimi mesi ha battuto tutti i migliori e l’ha fatto più volte, alzando la Davis ed arrivando ad un passo dal vincere le Finals a Torino. La vittoria di Jannik su Novak in semifinale sabato è entrata nei libri d’oro come una delle imprese sportive più alte della storia dello sport italiano. Sinner è diventato leader, forte e silenzioso. Non ha risposto con classe immensa alla marmaglia che ha cercato – invano – di infangarlo, e ha fatto parlare il campo, la sua racchetta, i suoi colpi meravigliosi, che hanno fatto esplodere il tennis nelle case di tutti gli italiani come mai prima. Classe infinita. Jannik ha trascinato Sonego nei doppi, esaltandone le qualità e dandogli quella sicurezza di cui aveva bisogno per tirare fuori il suo meglio. Ha dato serenità a tutto il gruppo, capace di superare difficoltà e diventare vincente. Un gruppo che ha accolto anche Berrettini, non ci dimentichiamo del Matteo-nazionale, che vogliamo fortissimamente rivedere sparare missili sportivi dal 2024 e tornare una delle punte di diamante del nostro team di Davis. Mancava Fognini, e bene ha fatto il Presidente Binaghi ai microfoni di Sky a ricordarlo a caldo, perché Fabio ha dato tanto negli anni e si è sempre speso per la maglia azzurra.
Io c’ero a Malaga, almeno col cuore e la penna. Abbiamo tutti insieme vissuto un’avventura straordinaria, indimenticabile, che ci ha arricchito come poche altre cose. E pazienza se questa insalatiera è un filo meno scintillante del passato… La nuova formula in fondo piace poco, ma ha reso la competizione ancor più difficile, non hai alcun margine di errore con soli tre match, uno dopo l’altro. Si può discutere quanto vogliamo, e a ragione, sul cambiarla, sul tornare almeno in parte ai match casa – trasferta che erano l’essenza della competizione, ma alla fine quando giochi con la maglia azzurra addosso, è qualcosa di unico, qualcosa che ti tocca dentro e provoca emozioni indescrivibili.
Emozioni che i nostri giocatori hanno vissuto sulla propria pelle, in campo e panchina, e che li renderà ancor più forti e sicuri l’anno prossimo, quando in Davis saremo la squadra da battere e nei tornei del tour saremo sicuramente protagonisti. Emozioni che avremmo voluto vivere quel 4 dicembre 1998, quando la spalla di Gaudenzi fece crack e furono solo lacrime. “Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.” Parole e musica di Michael Jordan, uno dei più grandi sportivi di sempre. Beh, allora questa fantastica Davis 2023 di Malaga abbiamo iniziata a vincerla ad Assago, a Mestre, in Zimbabwe, a Santiago, a Bologna. È una vittoria che viene da lontano.
Marco Mazzoni
TAG: Angelo Binaghi, Davis Cup 2023, Editoriale, Filippo Volandri, Finali Coppa Davis 2023, Jannik Sinner, Livetennis Magazine, Lorenzo Sonego, Marco Mazzoni
@ enzo la barbera (#3858137)
Gli Usa persero contro il Messico (sconfitta di Connors contro Ramirez) ed il Cile aveva una buona squadra ( Fillol 14 atp) ma inferiore alla nostra. Informarsi prima di digitare a vanvera si può.
Non è che erano favorevoli, lo hanno proprio voluto loro
Gli americani erano più che favorevoli al regime cileno
@ enzo la barbera (#3858137)
Enzo…il barbera fa sempre effetto: Io ho scritto, testuali parole: Ero piccolo, poche immagini, ma ricordo il clamore e le polemiche politiche….non sono sceso per niente nel particolare, tutto il resto lo hai aggiunto tu…
@ enzo la barbera (#3858131)
Perché?
Furono i russi (USSR) a boicottare la semifinale contro il Cile. Informarsi prima di scrivere è proprio il requisito minimo.
@ Fede-rer (#3858168)
Il mio discorso è molto più semplice. In Federazione mi pare che si stanno attaccando sul petto medaglie al valore più grandi dei meriti reali, pur avendone di meriti, per carità. Mi pare che vogliano far passare l’idea che Sinner sia la concretizzazione definitiva del grande lavoro svolto dalla Federazione, benché la realtà sia un’altra.
Ok, però quello che affermi è abbastanza lapalissiano.. Certo, senza un fuoriclasse come Sinner non l’avremmo vinta, è oggettivo.. Ma anche senza coloro i quali hanno sostituito Yannik quando a settembre non c’era non avremmo vinto.. Se non avessero passato il turno non saremmo neanche arrivati a Malaga.. E senza Arnaldi che sconfigge Popiryn o Sonego assoluto protagonista in doppio avremmo vinto? Se contro l’Australia fossimo arrivati al doppio avremmo vinto? Sinner è colui il quale ha compiuto l’impresa, colui il quale ha sconfitto Nole annullando tre MP consecutivi.. La sua impresa è epica, ma la coppa l’ha vinta tutta la squadra.. Per esempio la vittoria sul Cile a Settembre senza Sinner e con un Jarry on-fire non era scontata.. E questa squadra ha margini di miglioramento! Per me Arnaldi è fortissimo e può ancora crescere tanto, Musetti deve riprendersi e può fare molto meglio di così, Berrettini possiamo sperare che torni competitivo.. E poi abbiamo nuovi giovani come Nardi in rampa di lancio! Bisogna dire che Volandri, rispetto ai predecessori, è un capitano assai fortunato!
Grande Italia
@ Rovescio al tramonto (#3857687)
Concordo, Senza Jannik la coppa sarebbe ancora lontana…
Obiettivamente uscivamo già con l’Olanda.
Grande Jannik.
@ Adriano non Panatta (#3858055)
Non dimenticare che l’Italia vinse la Coppa Davis per il ritiro degli americani dalla competizione. Giocò da favorita perchè i cileni, pur giocando in casa, erano poca cosa. Non voglio sminuire il successo, però andiamoci piano con le lodi. Gli Usa non parteciparono per protesta contro il regime cileno del generale Pinochet. In quel momento erano fortissimi, non avremmo mai potuto batterli. Così come Mennea vinse i 200 metri alle Olimpiadi di Mosca, sempre per la mancata partecipazione degli americani, a modo loro, anticomunisti. Però, come si dice in questi casi? Gli assenti hanno sempre torto. enzo
@ Adriano non Panatta (#3858062)
Credo che non ne hai azzeccata una che sia una. enzo
Jannik ha il merito di aver dato il plus per portare a casa l’insalatiera nessun dubbio,senza di lui tutto questo non sarebbe mai successo.
Negli ultimi mesi il benzinaio ha fatto il vero salto di qualità psico fisico e sopratutto mentale,che io chiamo la svolta….ma….
Rimaniamo con i piedi per terra,vero le potenzialità del benzinaio sono da ora in poi tutte da scoprire, ormai risulta chiaro che se la gioca sia con Nole,Carlitos e Daniil…ma vediamo… cosa succede outdoor con gli slam al meglio dei 5 set…
Ad oggi il risultato più importante dopo Adriano…lo ha conseguito Matteo “the hammer” con la finale nel tempio del tennis a Church Road nel 2021…
Jannik il più forte tennista della storia italiana…,ultimo step,manca la sua firma negli slam…
Vai grande Jannik vai…
@ Peter (#3857722)
Tutto un pastrocchio per dire: Se non c’era Sinner col cavolo che vincevamo, tipo: Se mio nonno avesse le ruote sarebbe una una cariola…Che minchiata.
1)Sinner esiste, gioca per l’ Italia, se la Serbia non avesse Novax cosa sarebbe?
2) A Bologna Sinner non c’era.
3) Dimentichi un piccolo ENORME particolare, abbiamo giocato senza Berrettini, non Pippo Mazzetta, il numero 8 mondiale e sul veloce in forma sicuramente tra i primi 5.
4)Anche non ci fosse stato Arnaldi potevamo schierare Sonego e Musetti, con le stesse possibilità di vittoria.
Volandri solo culo? Si è inventato lui il doppio Sinner/ Sonego, un azzardo per molti ( anche per me) ma evidentemente ne capisce più di noi
Avevo 10 anni quando vincemmo la prima Davis, ero piccolo e di immagini poche, però ricordo quanto se ne parlò ( persino le polemiche politiche).
Ricordo poi le molte finali perse ( quella scandalosa contro la Cecoslovacchia di Lendl), già eravamo in forte calo.
Poi per anni il buio, di Davis in Italia non si parlava quasi più ( Però il turno contro il Brasile in uno stadio bolgia rimane indelebile).
La gestione Binaghi inizialmente non sembrava aver dato molti frutti, i pochi discreti giocatori non potevano scaldare le masse se non quelle degli appassionati, ma sicuramente é stata una buona gestione, non può essere frutto di fortuna la nascita di così tanti giovani forti e fortissimi.
Personalmente credo che un click al movimento maschile lo abbia dato la semi Roland Garros di Ceck, come un: Ma allora è possibile!
Non dimentichiamo poi che invece il movimento femminile è rimasto sempre costantemente competitivo, ancora adesso, seppur senza Campionissime abbiamo 4/5 buone giocatrici.
O step al posto di progresso.
Sinner si trova benissimo nelle condizioni indoor di fine anno. In queste condizioni è certamente top 2 e forse anche meglio di Nike (anche se Nole ha vinto la partita più importante a Torino) Sospendiamo il giudizio sulla classifica generale almeno fino agli Australian Open. Vorrei vederlo lì in condizioni spesso ventose che tipicamente non gli sono piaciute. Poi interessante vedere come va sulla terra
Ammazza che pippone sto Sinner.
Ricordo sommessamente che un Sinner che valeva meno del 70% di quello attuale è praticamente andato ad una palla dal vincere gli us open (a meno che qualcuno crede che avrebbe perso da tiafoe o ruud).
Il Sinner che vediamo da Pechino in poi non c’entra nulla con quello visto fino agli us open. È proprio scattato un click, battendo medvedev con serve &volley e variazioni continue, scendendo 30 volte a rete, che gli ha dato consapevolezza e sicurezza di poter giocare alla pari con tutti.
Sinner secondo me in questo momento non è inferiore a nessuno a livello slam.
Neanche a Nole per il semplice fatto che Nole per stargli dietro tira fortissimo e poi ha sempre delle pause perché va anche lui sopra ritmo. E 3 su 5 non si può giocare sopra ritmo. Non è detto che Sinner vincerà slam, ma in questo momento non è battuto in partenza da nessuno.
L’articolo era cominciato bene, caro Mazzoni, dopo un po’ di nostalgia, aveva correttamente messo in luce la grande intuizione della Federazione (che ha avuto bisogno di qualche anno per dare risultati, infatti perdemmo due generazioni di tennisti, prima dell’ultima esplosione!), quello che io chiamo “il movimento dei cento fiori ” (mi si scusi il riferimento ancora più antico). Peccato che poi ti sia un po’ perso nel panegirico di Binaghi, e possiamo ancora accettarlo, mentre mi sembra quantomeno eccessivo il merito attribuito a Volandri, che è stato soprattutto fortunato, in quest’ultimo anno, a trovarsi un Arnaldi imprevedibile (uno scartato dalla Federazione, altro che capacità di programmazione) ed un Sonego che ha sfoderato, a Bologna e Malaga, prestazioni clamorose (dopo peraltro delle figuracce altrettanto clamorose). A Malaga, in particolare, è riuscito a creare una situazione depressiva per il ruolo del secondo singolarista, non riuscendo a far capire se e a chi andava la sua fiducia. Per fortuna Matteo, che ha due spalle larghe quasi quanto quelle di Jannik, si è scrollato di dosso la giubilazione contro la Serbia, e pur non giocando una partita da incorniciare ha portato il punto fondamentale. Volandri è una brava persona, l’ho conosciuto personalmmnete anni fa all’AON Challenger, veramente cortese ed educata. Però manca di una cosa fondamentale: il carisma. Ma quello, per fortuna, lo ha messo qualcun’altro.
Allora, però, spiegami perchè è quarto, i tuoi conti non tornano…
no
È una baggianata di formalità. Come dire Champions League al posto di Coppa dei Campioni. O meeting al posto di riunione. 😀
Viene da San Candido!
Bravissimo Marco Mazzoni.
Virtuale no ma reale su.
Li ha battuti tutti :Djokovic, Alcaraz, Medvedev,Rune,Tsitsipas ecc……
Più chiaro di così.
Le tribune vuote le hai viste solo tu… E non è la prima volta che scrivu questa str..amberia.
La Davis così piace a pochi, ma almeno limitiamoci alle critiche nel merito e non riportiamo fake…
Dipende,sull’indoor sì ma deve stare al 100% sia fisicamente che mentalmente ed in più deve avere un buon feeling con palle e campo,all’aperto è da top 5 dietro a Djokovic,Alcaraz,Medvedev ed al pari del miglior Zverev,sull’erba è dietro a Djokovic,Hurkacz e il miglior Berettini mentre penso che sulla terra è da top 10 ma al momento almeno 7/8 gli sono ancora superiori tra cui il miglior Tsitsipas perché lì servono maggior uso delle variazioni ed ancora non ha la piena padronanza di quelle che ha introdotto quest’anno,negli slam fisicamente ancora non siamo nemmenotra i primi 10,c’è chi si aspetta una vittoria nel 2024 ma su questo genere di tornei che sono un altro sport serve pazienza per almeno un altro anno ancora per il completamento fisico ed un’adeguata resistenza,poi non è che come Alcaraz alle prime 2 finali le vincerà entrambe a meno che com’è successo a Toronto ed adesso in Coppa Davis non incontri le sue vittime preferite come De Minaur dove non ci perde neanche se è tesissimo,come nei 1000 almeno con una sconfitta in finale per avere più esperienza dovrà passarci
Non credo.
Son d’accordo, ma ho un’osservazione: l’ultima settimana non è stata la ciliegina sulla torta, l’ultima settimana è stata la torta,la cena, lo champagne, il dopocena.
I precedenti turni sono stati la mise en place.
Leggo dei commenti e trasecolo, addirittura, dopo un solo giorno, adesso si fa già revisionismo, c’è chi sostiene che avremmo potuto vincerla senza Sinner.
E che gli vuoi rispondere?
Nulla, si sorride, si legge bonariamente la marea di commenti e si passa oltre
Lo consiglio.
Se Sinner avesse giocato a Bologna, avrebbe giocato anche a Malaga dove poi, è storia recentissima, ha vinto la finale.
Senza Sinner a Malaga l’Italia avrebbe giocato al massimo la semifinale e la FITP avrebbe continuato a sognare.
Arnaldi è stato importantissimo, senza la sua vittoria sarebbe stato molto difficile vincere il doppio.
Dopo di che: la nazionale italiana ha vinto la coppa del mondo di tennis, siete stati fantastici ragazzi!
Ma dai,parliamoci chiaro senza Sinner nemmenoavremmosuperatoi quarti,nel girone senza di lui abbiamo sofferto tantissimo con squadre scarse con giocatori fuori dalla top 200 ed avevamo un doppio imbarazzante dove abbiamo perso con chi non era specialista 2 partite su 3,anche a Malaga per 2 volte siamo stati sotto e per due ci ha tirato fuori dai guai Sinner,se era molto difficile contro l’Olanda con Djokovic si è superato per come ha vinto annulando 3 match point consecutivi(mai nessuno ci era riuscito controdi lui,)di sicuro da scolpire nella storia di questo sport ed è stato un farò anche nel doppio tant’è che sia con l’Olanda che con la Serbia il compagno Sonego era quello che faceva più fatica e sbagliava tantissimo in risposta e al servizio ed in più il trucchetto di Djokovic di farli innervosire con Sonego,Volandri e il resto della squadra ha funzionato perché hanno un pó perso la testa nel secondo set,meno male che ci ha pensato il solito Sinner che è diventato più granitico di prima e questo cose se le fa scivolare addosso a ridare la calma e tranquillità,con un mezzo miracolo che non sa neanche lui com’è potuto accadere Arnaldi ha portato il punto contro l’Australia poi per Sinner contro De Minaur è stata una semplice formalità chiudere,attualmente non eravamo la squadra più forte,nel complesso anche la Gran Bretagna e l’Olanda come completezza di squadra era meglio di noi ma la differenza tra loro e noi è che noi abbiamo un fenomeno della stessa pasta di Messi e Ronaldo nel calcio che sono talmente forti e dominati da riuscire da soli a portarsi i compagni sulle spalle,almeno l’80% della vittoria in Davis è merito di Sinner
Chiaro e forte.
In bacheca.
Mi sa che concordano con onestà soprattutto i compagni di squadra di (e sottolineo sia compagni sia squadra) di Jannik (e magari a qualcuno scoccia anche un po’ e ci sta ma fidati che tutti lo sAnno e non se lo nascondono). Jannik è un campione gentile che potrebbe far crescere tutti anche a volte facendosi da parte o concentrandosi su altro come nel tennis top ten o top five è normale.
Esiste il Fantacalcio… Stai inventando il Fantatennis.
E non mi mandare a quel paese come hai già poco elegantemente fatto quando mi sono permesso di rivolgere una piccola critica ai tuoi dotti interventi. A me piace giocare con l’ironia, oltre che veder giocare a tennis.
Togliamo “a parte Nole”?
@ Atom (#3857632)
Io aspetto che diventi quello reale, il n. 1 virtuale non mi interessa ma solo perchè non sono “giovincello” e preferisco le cose tangibili a quelle intangibili… semplice opinione personale.
In questo momento indoor sul veloce direi di sì; sono sempre state le sue condizioni ideali.
Ora deve avere come obiettivo gli Slam.
All’aperto le condizioni sono variabili, ma sono convinto che avendo oramai vinto contro tutti anche lì è da considerare se non numero 1 molto vicino ad esserlo, e ci arriverà presto!
Classifica ATP dal 15 luglio al 27 novembre
1 Djokovic 5300
2 Sinner 3370
3 Medvedev 2525
4 Zverev 2330
5 Alcaraz 2180
6 Hurkacz 1975
7 Rublev 1860
8 Shelton 1500
9 Dimitrov 1465
10 De Minaur 1390
@ Tafanus (#3857626)
I tuoi interventi li leggo spesso, ma difficilmente intervengo. La tua vena polemica spegne in me ogni desiderio di contraddittorio ed è un peccato perché i temi che tratti sono spesso interessanti. Però di professori in cattedra ne ho già visti molti al tempo dei miei studi e quei tempi fortunatamente da un lato e sfortunatamente dall’altro perché sono vecchio, sono finiti.
Però continuerò a leggerti!
Dal tuo punto di vista, appunto.
Scusate, solo una curiosità,qualcuno sa a quanto ammonta il premio della federazione (suppongo ci sia) per la vittoria della Davis?
Forte Roberto, nuovamente d’accordo con te.
SBAGLIATO: abbiamo vinto la Coppa Pique-Messi-Shakira, che è una cosa diversa dalla Coppa Davis.
Gran poesia & cuore sportivo, bravo Marco!
Domanda insidiosa a tutti gli amici: per voi Sinner e’ il numero 1 virtuale ?
Concordo su tutto
Se mia zia avesse le ruote, sarebbe una carretta. Se, se, se…
Nessun paese vince con un giocatore “da solo”, altrimenti dovresti spiegarci perchè la Serbia del mostruoso Djokovic ha vinto una sola volta, 13 anni fa…
Per evitare equivoci e botte di “gonfiamenti da rane”, preferirei aspettare che la Davis ridiventi la Davis, con cinque incontri su tre giornate, e con partite per le quali non si devono oscurare le tribune per nascondere il vuoto cosmico.
Poi magari ci spieghi come abbiamo vinto la Bologna senza Sinner.
Per Supertennis: sono trascorse settimane senza che la rete TV di tennis più bella del mondo abbia trasmesso solo fotocopie di repliche, servizietti sul padel o sul rovescio di Cecchinato, e non abbia trasmesso uno straccio di diretta sulla Davis… Forse perchè vuole indirizzare a pagamento su suopertenniX? Ma non sa fare neanche quello: l’applicazione sul PC non funziona (non si riesce neanche a pagare, ma ti dicono che se prendi la tessera FITp – che costa l’ira di Dio – allora sei salvo) Ma poi: se Supertennis non ha comprato i diritti di alcune sezioni del ‘universo-tennis, puoi mettere tutte le SupertenniX del mondo, ma potrai trasmettere solo qualche fotocopia di una replica di replica. Quante dirette avresti visto questo mese basandoti solo su Supertennis?
Di chi sia nato prima tra un uovo e una gallina non saprei proprio, di certo però dopo è nato Sinner…
Forse perchè è nata 130 anni fa (quella vera) ad opera di quattro tennisti dell’Università di Harward, che sfidarono quattro tennisti britannici?
O forse vuoi renderti ridicolo come i francesi che chiamano “filet” il “net”, “balle de match” il match-ball, e “ordinateur” il PC?
Ubi maior, minor cessat…
@ Roberto Eusebi (#3857596)
Vittoria di squadra. Del campione, che ha fatto la differenza in campo, di chi ha costruito il gruppo, di chi ha costruito un movimento.
saluti
dal mio punto di vista il discorso “senza quello, senza quell’altro….” non ha nessun senso. si gioca una competizione a squadre con quelli che sono disponibili a giocare in quel determinato periodo. e tutti vincono, sia quelli di bologna che quelli di malaga. e a partire dalla federazione.
senza quelli di bologna, non ci sarebbe stato nessun sinner a malaga. è nato prima l’uovo o la gallina?
SI
Pezzo interessante, condivisibile in molte parti, diciamo che senza Jannik a Malaga non l’avremmo mai portata a casa, poco da dire, altrettanto vero che qui ci siamo arrivati con le vittorie di Bologna per cui tutti hanno dato il loro apporto.. il “lavoro culminante” rimane quello di Jannik, comunque, questo si
Per carità… Tuttavia mi pare che l’articolo sottolinei particolarmente i meriti della Federazione che è partita da lontano. E a sentire il Presidente Binaghi nella sostanza degli interventi, è grazie alla Federazione che ce l’abbiamo fatta. I meriti non li nego perché sarei uno sciocco a farlo, ma senza Sinner la Federazione questa Davis non l’avrebbe mai vinta. Jannik non è figlio dei programmi della Federazione, ma di Piatti che per anni in passato mi pare sia stato anche osteggiato. Anche Maradona senza gli altri 10 non avrebbe vinto il mondiale, ma gli altri 10 senza Maradona il mondiale se lo sognavano. Poi, per carità, io sono nessuno e le mie opinioni valgono zero ma questa Davis in calce ha una firma ed è quella di Jannik.
Senza fuoriclasse i grandi traguardi non li raggiungi, a meno che gli avversari non siano del tuo livello. A Bologna bastava quella squadra, qui ci voleva il fenomeno.
Ma l’articolo mi pare voglia sottolineare particolarmente i meriti della federazione nel raggiungimento di questo obiettivo, che è innegabile ci siano e non li nego, ma la vittoria a Malaga è frutto sì delle vittorie di Arnaldi e Sonny in doppio e di quelle precedenti di Bologna, ma Jannik è il sole intorno al quale sono ruotati tutti i pianeti. E la Federazione con questo astro splendente non ha molto a che vedere
E’ il bello dello sport individuale giocato in squadra: Musetti, Bolelli e Sinner, hanno tutti e 3 titolo e diritto di dire “in carriera ho vinto una coppa Davis”
Infatti senza il gruppo la squadra non sarebbe arrivata a Malaga,su questo siamo d’ accordo,ma senza Sinner la coppa la potevamo vedere solo con un buon cannocchiale.
@ Roberto Eusebi (#3857561)
ciao Roberto,
ho scritto chiaramente che “Jannik è la nostra punta di diamante, è il fuoriclasse che eleva tutto il gruppo, è colui che ha talento e forza per battere il più forte dell’epoca moderna, Mr. Djokovic, nel match sul quale Nole aveva puntato tutta la parte finale del suo stellare e irripetibile 2023. E così trionfare. Sinner è decisivo”.
Ma senza gli altri, Sinner non avrebbe giocato la F a Malaga
buon tennis!
Mazzoni molto politicamente corretto, elogi a tutti per il lavoro e la dedizione, sono d’accordo.
I fatti dicono però che la Davis l’ha vinta da solo Jannik Sinner, con il contributo dei volenterosi Sonego (che ha avuto coraggio e moltissima fortuna contro Jarry a Bologna e si è fatto trascinare dal mostro nel doppio) e Arnaldi (soprattutto con Garin a Bologna dopo lo scempio fatto da Sonego e Musetti col Canada). Il contributo alla davis di Musetti è quello di essere stato asfaltato da Diallo? La partita con Kecmanovic non fa testo, il Musetti di fine 2023 non può giocare a questi livelli. Magari in futuro sarà lui determinante, ce lo auguriamo tutti, ma la davis 2023 ha un nome e un cognome….
Parole sacrosante che corrispondono alla realtà.Concordo al 100%.
Senza Jannik la conquista di questa Davis Cup sarebbe rimasta una chimera.
Ci saremmo fermati ai quarti o al massimo in semifinale.
@ Roberto Eusebi (#3857561)
ma è assolutamente palese che senza sinner non avremmo vinto a malaga, ma, ed è scritto nell’articolo, senza il doppio sonego-musetti, che ha dato il terzo punto fondamentale per arrivare a malaga contro il cile (per non parlare di sonego che anulla match-point con jarry, e arnaldi che la debutto assoluto vince anche lui), non ci sarebbe stato nessun incontro sinner-djokovic.
è questo il senso dell’articolo, la vittoria è della squadra, tutta, e viene da lontano, da tutto l’anno, non solo dall’ultima settimana. l’ultima settimana è la ciliegina sulla torta. quindi non si vince una competizione di squadra solo con una prsona, ci vuole tutto il team.
The Final 8 of Davis Cup addirittura
No perchè a Bologna c’erano le Davis Cup Finals.
Sempre più sul ridicolo …
OK, la prima giornata del campionato di calcio di Serie A è la finalissima di Champions League a questo punto. Tanto è buono tutto.
Ah, perchè era impossibile vincere l’altro singolare ed il doppio, secondo te, no ?
L’anno prossimo io ho come il presentimento che Sinner non giocherà la Davis ( soprattutto vincendo US Open ed ATP Finals ), quindi sarà la volta di Berrettini.
Credo che a questo punto Berrettini la voglia vincere anche lui, per non rimanere nella storia come l’ospite che l’ha vista vincere agli altri.
Vagnozzi l’ha detto : la squadra è ben compatta e forte che anche se mancasse Sinner, o Berrettini o Musetti, può vincere lo stesso.
( tradotto : non rompete tanto il razzo, l’anno prossimo pensiamo ai nostri obiettivi, mica a questa striminzita Coppa Davis che vi abbiamo fatto già vincere con gli altri top 10 già in ferie tranne Djokovic ).
Il punto di vista soggettivo è che l’Italia senza Sinner ha superato i gironcini, senza Sinner non puoi dire che avrebbe perso il singolare recuperato da Sinner.
Tu escludi categoricamente che l’Italia potesse vincere un singolo ed un doppio.
Senza Sinner non è assolutamente da escludere che l’Italia avesse schierato Fognini ( che mi sembra sia in forma visto che ha fatto fuori Albert Ramos e Bautista Agut a casa loro vincendo un challenger che nelle semifinali si è travestito da torneo ATP con un livello analogo alla Coppa Davis tranne Sinner e Djokovic ).
Fognini e Bolelli in doppio avrebbero portato a casa il punto del doppio con molte probabilità.
Lo stesso Vagnozzi ti smentisce, dicendo che il gruppo è cresciuto e può sostenere l’assenza di chiunque per passare il turno.
OK, è partigiano, però dice che anche senza Sinner il gruppo è vincente lo stesso ( per forza : l’anno prossimo cercheranno di bigiare la Coppa Davis vinta quest’anno e nessuno potrà dire nulla visto che come dici tu, ce l’hanno fatta vincere loro ).
Se fosse come dici tu, la Finlandia non sarebbe in Coppa Davis. Al Canada l’anno scorso chi l’ha fatta vincere la Coppa Davis ? Sinner forse ?
@ brunodalla (#3857540)
Anche io plaudo il Sig.Mazzoni per il suo articolo, ma se sei convinto che la Davis 2023 l’avremmo vinta senza questo fenomenale Sinner, allora significa che sei un ottimista ancor più ottimista di me. Con la Serbia saremmo usciti perché non vedo quale giocatore italiano disponibile avrebbe potuto battere Djoker.
Tengo conto dei risultati dal 1974 in poi, anno un cui il Sud Africa vinse senza giocare la finale contro l’India la Coppa Davis portandola fuori dalla 4 nazioni che organizzano il Grande Slam per la prima volta.
Ma a parte i 6 successi francesi ed i 9 inglesi, prima del 1974 dal 1900 in poi l’han vinta solo gli USA e gli Australasiani ( le prime compresa la Nuova Zelanda ). Non solo : dal 1937 al 1973 l’han vinta solo americani ed australiani.
Quindi per il conteggio tengo conto dell’era moderna ( in questo caso open, aperta anche alle vittorie di altre nazioni ).
Andrebbe anche tenuto conto solo della Vera Coppa Davis fino al 2018, ma mettiamo dentro anche la Coppa Davis striminzita, che permette grazie alla formula che premia più il caso del valore, di andare a vincere a nazioni come il Canada e di andare in finale a nazioni come la Finlandia che estromette proprio i campioni uscenti.
…
BENE, nelle ultime 49 edizioni, l’Italia ha raggiunto in quarti di finale ben 25 volte, quindi più della metà, quindi la maggior parte delle volte arriva almeno ai quarti di finale di questa manifestazione. Ma ha avuto anche il buco di più di un decennio fuori dai giochi nei tabelloni mondiali inferiori.
Ecco la classifica delle nazioni che hanno raggiunto i quarti di finale :
1.USA 33 volte nei quarti di finale
2.FRANCIA 31
3.AUSTRALIA 30
4.SVEZIA 28
5.ITALIA 25
6.ARGENTINA 23
7.SPAGNA 22
8.GERMANIA 21
Alla FITP credo debba poco, se non la WC alle NextGen.
Se non ricordo male, sarebbe entrato anche senza.
tutto il tuo ragionamento cade su un unico punto, che è scritto nell’articolo, del quale condivido parola per parola. bravo Mazzoni.
Articolo scritto di cuore, per larghi tratti condivisibile, per altri un po’ meno, ma è questione di punti di vista, naturalmente.
Il movimento tennistico italiano è in crescita e non mi permetto di negare i meriti di Binaghi e il suo staff, anche perché ci ha regalato SuperTennis. Ma questa Davis arriva dal Vicino Nord ed è targata Jannik Sinner. Senza di lui, queste Finals non le avremmo mai e poi mai vinte perché per battere questo Djoker in questo modo ci voleva un fenomeno della natura come Jannik, nato in mezzo alla neve, plasmato a Bordighera e trasformato in fenomeno dal duo Vagnozzi Cahill. Alla FITP credo debba poco, se non la WC alle NextGen, cosa che a SuperTennis non si stancano di ripetere. Ma Jannik sarebbe diventato Sinner comunque mentre la Federazione senza Jannik la Davis non l’avrebbe mai portata a casa.
È una bestemmia dire oggi che a parte Nole jannik è ingiocabile?
Perché non “Coppa Davis? Davis Cup fa più figo?