ATP Finals 2023 – Torino: Le dichiarazioni di Alcaraz e Zverev. Lo spagnolo si congratula con Djokovic ma si lamenta della velocità della superficie. Zverev felice per essere ritornato al top e rassicura sulla caduta (Video)
Alexander Zverev ha iniziato il suo percorso nelle ATP Finals 2023 con una vittoria significativa, sconfiggendo il numero 2 del mondo, Carlos Alcaraz. Il tennista tedesco, noto per il suo servizio potente, ha mostrato una forte determinazione nel voler concludere l’anno in bellezza, specialmente dopo la recente ripresa da un infortunio al piede. Durante la conferenza stampa post-partita, Zverev ha fatto il punto sulla sua stagione, esprimendo l’importanza della sua vittoria contro il giovane talento spagnolo e dissipando le preoccupazioni riguardo una sua caduta durante il match.
“Questa è una grande vittoria,” ha commentato Zverev a Torino, sottolineando il prestigio di vincere in un torneo dove si affrontano i migliori giocatori al mondo. Ha riconosciuto in Alcaraz uno dei due migliori giocatori del mondo, ricordando i suoi recenti successi nei Grand Slam. “Sì, è un ottimo inizio per me in questo torneo,” ha aggiunto.
– Sulla sua caduta
“Non mi sono slogato la caviglia. Sapevo esattamente che non era una distorsione. Sono solo scivolato e forse ho strizzato un po’ il tendine d’Achille. È stato solo questo. Spero non sia nulla di troppo grave e che possa continuare a giocare. Entrambe le caviglie hanno fatto lo stesso movimento. C’è stato dolore per un minuto, come quando si colpisce il gomito e il nervo. Non era una sensazione piacevole, ma sapevo che sarei stato bene.”
– Su come è stata la sua stagione
“Con molti alti e bassi. Forse si potrebbe dire che i primi quattro o cinque mesi della stagione sono stati pessimi in un certo modo perché stavo a malapena vincendo partite. Non ero nemmeno vicino a competere per Torino. Sono migliorato nella seconda parte della stagione e sono tornato sulla strada della vittoria. In un certo modo sono tornato al mio vecchio io, ed è per questo che sono qui.”
– Un “successo” importante a Torino
“Non sono così cattivo (ride). Ho battuto buoni giocatori prima. Come ho detto prima, dopo l’infortunio dell’anno scorso, la mia prima stagione di ritorno, essere di nuovo tra gli otto migliori giocatori, a Torino, è in un certo senso un traguardo per me. Ma ovviamente, ora che sono qui, voglio vincere diverse partite.”
– L’importanza della vittoria contro Alcaraz
“Nel testa a testa con Carlos, ora siamo 4-3. Chi lo sa quante volte giocheremo l’uno contro l’altro. All’inizio di quest’anno non ero nemmeno vicino al suo livello, come si è visto nel match di Madrid dove ho vinto a malapena tre giochi. Non ero vicino a batterlo. Sono felice di essere tornato al livello in cui posso competere con questi ragazzi, dove sento di poter vincere e sento di poter competere alla pari nei tornei nuovamente.”
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— Tennis TV (@TennisTV) November 13, 2023
In un contesto sportivo sempre più esigente, Carlos Alcaraz si trova di fronte a una serie di ostacoli inaspettati alle ATP Finals 2023. Nonostante sia uno dei talenti più promettenti del tennis mondiale, Alcaraz ha subito la sua terza sconfitta consecutiva, cedendo di fronte ad Alexander Zverev. In conferenza stampa, Alcaraz ha condiviso le sue riflessioni, evidenziando la durezza dell’incontro e la difficoltà di sfruttare le opportunità contro un avversario con uno dei migliori servizi del circuito.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Alcaraz non ritiene che la mancanza di pratica sia la causa dei suoi recenti insuccessi. Sottolineando il suo buon stato fisico, l’atleta ha espresso soddisfazione per il suo gioco, nonostante i risultati negativi. Tuttavia, ha evidenziato l’importanza di migliorare la consistenza nel suo gioco, citando Novak Djokovic come esempio di costanza e precisione.
La superficie veloce degli ATP Finals ha suscitato critiche da parte di Alcaraz, che ha espresso perplessità sulla scelta di un campo cosi rapido a conclusione di una stagione caratterizzata da campi più lenti. Questa scelta, secondo lui, ha influenzato significativamente il gioco.
Alcaraz ha inoltre criticato l’uso di diverse tipologie di palline nei vari tornei, sottolineando come questa variabilità possa contribuire all’aumento degli infortuni tra i giocatori. Propone una standardizzazione delle palline per ogni tour, suggerendo che ciò potrebbe migliorare la salute e le prestazioni degli atleti.
Riguardo ai suoi prossimi avversari, Daniil Medvedev e Andrey Rublev, Alcaraz li ha descritti come giocatori di alto livello, ognuno con un proprio stile distintivo. Mentre Medvedev è noto per la sua consistenza e per essere un muro da fondo campo, Rublev è riconosciuto per la potenza dei suoi colpi, in particolare il suo potente dritto.
In conclusione, Alcaraz ha espresso ammirazione per il numero uno mondiale, Novak Djokovic, riconoscendo i suoi meriti e il suo incredibile record di quest’anno. Nonostante le proprie ambizioni, Alcaraz ammette che Djokovic merita pienamente la prima posizione mondiale, e si impegna a lottare per raggiungere tale livello il prossimo anno.
Marco Rossi
TAG: Alexander Zverev, Carlos Alcaraz
Ma che c’entra Sinner…
Io lo scrivo da almeno un paio d’anni, da quando veniva indicato vincitore di 50 Slam e 200 ATP 1.000. E il motivo principale è il gap che ha – e continuerà ad avere – rispetto agli altri big sul servizio, che sul veloce, soprattutto indoor, viene accentuato. Inoltre pur essendo il più tecnico e completo di tutti i suoi avversari soffre del “paradosso” di chi ha potenzialmente tutti i colpi, quando non in fiducia o quando sta patendo fisicamente, ovvero la scelta del colpo sbagliato (magari la palla corta che non c’entra piuttosto che il contropiede inutile). Resta fortissimo e insieme a Djokovic il primo favorito di ogni Slam, vincerà tanto ma vincerà meno di quanto la sua precocità unita alla classe cristallina farebbe pensare. Anzi penso che sulla terra diverrà sempre più dominante, potendo unire grande forza fisica a ottima manualità e capacità di variazioni. Per contro per avere solo 20 anni già palesa troppi problemi fisici…
Torino è, a detta degli esperti, la superficie più veloce dell’intero circuito. Francamente non mi piace molto. Favorisce troppo i big servers con il risultato che gli scambi sono una rarità. No prendetemi per un nostalgico di Higueras – Barazuttti, per carità, Dio ce ne scampi e liberi. Ci sono, però, troppi games che si risolvono con quattro pallate oppure con un servizio + dritto e lo spettacolo ne risente molto. Brekkare gente come Zverev o Medvedev in queste condizioni è un’impresa quasi impossibile. Personalmente è un tennis che mi annoia molto. Credo che lo spettacolo stia soprattutto nella costruzione del punto. A Torino è difficile perfino vedere scambi tra i 4 e i 9 colpi. Penso a cosa succederà l’anno prossimo quando a Torino sbarcherà, molto probabimente, Shelton. Il tennis sarà finito. La competizione si ridurrà a un allenamento di tiro al piccione. A chi giova tutto questo?
Mi sembra anche che quando è in difficoltà alcaraz abbia meno capacità autonoma di trovare delle soluzioni e guardi il suo angolo in attesa di illuminazioni
Alcaraz è un fenomeno e vincerà molto, ma non è imbattibile e tutti i Top 10 gli hanno preso le misure. Quando non è in forma smagliante può perdere da molti di loro, a parità di forma credo che solo Nole e forse Jannik possano superarlo.
Comunque dopo aver visto ieri Zverev credo che per la vittoria finale si debbano fare i conti anche con lui, non mi stupirei di ritrovarlo in semifinale con Alcaraz escluso da Medvedev.
Sulle palline non è il primo e non sarà l’ultimo a lamentarsi, anche Nole e Medvedev in passato hanno avuto da dire.
Sul campo veloce per favorire Sinner direi che non l’ho letto, si è lamentato del campo veloce dopo tanti tornei su superfici più lente. Sicuramente chi gode di più su campi così rapidi è Medvedev, anche più di Jannik.
Penso che una superficie ultrarapide vada a favorire il gioco aggressivo di Sinner.
Si gioca in Italia cavolo, ci mancherebbe aggiustassimo campi per la concorrenza!
Bene così!
Anche Zverev, come Sinner, 4-3 con Alcaraz nei confronti diretti
Lo stai insinuando tu, lui non l’ha detto
È più facile fare l’amicone quando si vince che quando si perde…
È più facile fare l’amicone quando si vince che quando si perde…
La sensazione è quella che ora gli avversari di Alcaraz conoscano meglio il suo gioco e sappiano contrastarlo di più tatticamente; lo spagnolo dal canto suo sembra non riuscire a trovare altri colpi efficaci e quelli che prima lo facevano sembrare un marziano ora sono diventati colpi contro attaccabili. Naturalmente parlo di avversari forti, i più forti, come quelli che sono presenti alle finals di Torino.
hai capito l’iberico… fa l’amicone e poi insinua che il campo sia stato fatto per favorire Sinner…
… e delle palline.
Ahi ahi ahi, quando uno inizia a lamentarsi della superficie
Zverev è sicuramente tra i top 3 sul veloce …cliente scomodo in semifinale