Tsitsipas esalta il valore delle ATP Finals: “Le ritengo anche più grandi di uno Slam”
Rinfrancato dalla buona prestazione al Masters 1000 di Bercy, Stefanos Tsitsipas è sbarcato a Torino per le ATP Finals con rinnovate ambizioni e soprattutto una maggior fiducia. Il greco si è qualificato per il “masters” come sesto nella Race, al termine di una stagione agrodolce. Aveva iniziato col “botto”, la finale a Melbourne, battuto solo da un Djokovic straripante; quindi ha vissuto alti e bassi fino all’inizio dell’estate, dove le sue azioni sono crollate dopo aver vinto l’unico torneo in stagione, il 250 di Los Cabos. Incertezze tattiche, poca intensità in campo, un po’ di caos nel suo team con l’addio, ritorno e di nuovo addio con Mark Philippoussis. Non un’annata indimenticabile per Stefanos, che torna alle Finals sognando di ripetere il successo del 2019, quando da esordiente nella kermesse di fine anno alzò la coppa del vincitore. Parlando con i colleghi del sito ufficiale delle Nitto ATP Finals, Tsitsipas ha parlato dell’importanza dell’evento, che vista la presenza dei soli migliori al mondo considera pari, o superiore, a uno Slam.
“È una celebrazione continua. Le ATP Finals sono una commemorazione e una celebrazione del meglio del meglio del nostro sport”, ha detto Tsitsipas. “Ci riuniamo tutti insieme e giochiamo gli uni contro gli altri concentrandoci sul fatto che siamo i migliori al mondo e cerchiamo di lottare per questo mega trofeo, che è un grande premio nel nostro sport. Significa molto. Lo considero probabilmente qualcosa di ancor più grande di uno Slam. Ha un grande prestigio ed è un titolo molto prezioso se riesci a vincerlo. Per farlo devi battere tutti i migliori. Qua ci sono solo i migliori”.
Grazie alle tre semifinali consecutive (Anversa, Vienna e Parigi-Bercy), Stefanos ha ritrovato buone sensazioni dopo mesi difficili. Crede che vincere partite consecutivamente sia l’unica medicina per ritrovare la miglior versione di se stesso: “Vittorie come queste ti danno così tanta sicurezza, così tanta fiducia in quanto bene puoi giocare e quanto bene puoi sentirti in campo quando giochi bene. Sono queste esperienze decisive e questo tipo di vittorie sono gli ingredienti che ti elevano e ti portano davvero al punto più alto della sua performance. È importante che io riesca a stabilizzarmi ed essere in grado di tenere questo livello, di andare avanti nei tornei. Potrei non vincerle tutte, ma per me è importante riuscire a raggiungere ripetutamente semifinali, finali o addirittura vincere. La continuità nel nostro sport è fondamentale. Spero di continuare queste strisce vincenti” conclude il greco.
Stefanos non sarà tra i favoriti a Torino, ma una ritrovata fiducia e una buona condizione fisica potrebbe consentirgli di essere un outsider di lusso. Aspettiamo il sorteggio per vedere chi troverà nel suo girone, anche questo è un fattore di non poco conto.
Marco Mazzoni
TAG: ATP FInals 2023, Nitto ATP Finals 2023, Stefanos Tsitsipas
Il problema di Nadal con le Finals era la superficie, a cui non è riuscito ad adattare abbastanza il suo stile di gioco. Nient’altro. Non è scarso Nadal né il valore del torneo.
Pur non ritenendomi “iota”, mi permetto di dire che:
– Tsitsipas non è la massima autorità nello stabilire il valore dei tornei;
– non è noto per essere obbiettivo nei pareri;
– ha vinto un’edizione delle finals ma mai uno slam.
– è un tipo da cui ti aspetti il pensiero “l’uva che non riesco a raggiungere è acerba”.
Nadal nin ga mai vinto nemmeno a Miami e a Shangai.
Ah! Ah! Ah! Saranno contenti gli invasati nadalioti, che da anni ed anni cercano di svalutarlo, in quanto lo spagnolo non ha MAI vinto il Masters, cioè
zero tituli .
In realtà chi straparla è un utente che dopo gli US Open è solito prendersi un periodo sabbatico considerando chiusa la stagione.
Non capisco perché considerare il Master un’esibizione visto che non vi si partecipa su invito ma dopo, io la vedo così, un lungo percorso di qualificazione dove tutti possono partecipare ma solo i migliori 8 vi accedono.
Vero, si può perdere e vincere ma pure in un match di Davis un perdente il venerdì poteva risultare decisivo vincendo la domenica, il tennis lo ha previsto per decenni mi pare.
Quanto al giocare indoor la sera ricordiamo dove nasce il Master :New York, la città più importante del mondo, match al Madison Square Garden dove la boxe ha visto match epici.
È la cornice ma la tela è l’albo d’oro.
Le esibizioni sono dove si è invitati, dove l’ingaggio è già garantito, dove vincere o perdere conta poco, dove si lascia spazio a soluzioni per il pubblico.
Al Master non si recita, ci si sfida.
@ Mauro N (#3831934)
Beh dire che Pennetta e Schiavone sono peggio di Svitolina Cibulkova e Garcia…
Paragonare il Sinner di Sofia 2022 mezzo rotto con quello che ha appena battuto due volte Medvedev non ha molto senso.
Tsitsi e Rune sono in ripresa ma Rublev e Medevedev sono in grande forma e con Zverev comunque sarebbe stata dura.
L’unico che era meglio affrontare era Alcaraz al posto di Nole, ma così se passa almeno non trova Nole in semifinale.
Se non passa, vuol dire che gli altri han giocato meglio e non ha fornito le stesse prestazioni che abbiamo visto di recente (Il Sinner di Pechino e Vienna con Tsitsipas non ci perde mai e neanche col Rune visto a Parigi, anche se in ripresa entrambi)
Evitati Zverev e Rublev con cui venivano fuori battaglie all’ultimo sangue.
Per me brutto sorteggio per sinner. In svantaggio con tutti e 3. Pescato Nole che salvo sorprese dovrebbe portarsi a casa il trofeo e poi 2 con cui jannik si incastra molto male per come giocano. I precedenti sul veloce indoor dicono KO con rune a Sofia nel 2022, vittoria con tsitsi a rotterdam 2023 e poi doppio KO a melbourne negli AO 2022 2023
Per mia modesta opinione poteva andare meglio, il gruppo è molto più tosto di quanto dicano gli stati di forma attuali
l’avevo detto!!!!
Ovviamente è Dammi retta!!!
Sei ironico?!? Dammi tetta Questo è il peggior sorteggio possibile Poi magari le vince tutte e tre Però poteva andar meglio
@ tinapica (#3831868)
Non è un’esibizione. E’ un titolo a cui i campioni che l’hanno in bacheca tengono tantissimo. Molto ma molto di più di qualsiasi master 1000. Sta proprio a metà tra gli slam e i master 1000.
Sorteggio con Nole, Tsitsi e Rune….bene così
Non c’è paragone tra Slam e Finali Master. Parla così solo perché ne ha vinta una. Probabilmente è un po’ come la volpe e l’uva. Mi sa che rosicchia un poco. Se vinci Wimbledon, nel tuo paese ti fanno una statua. Guardate Berrettini, che ha fatto parata con una finale (persa).
I gironi all’italiana col tennis c’entrano poco però col tabellone a 8 non puoi fare altro Giocassero a eliminazione diretta sarebbero 7 match Troppo pochi Con questa formula son 15 Cambia tutto Ora però comincia il sorteggio Credo
Not agree
@ espertodipallacorda (#3831736)
meglio una carriera da Dimitrov (ne ha avuti 2: 1 master, 1 final) che una – fino ad ora – da Ruud con tante finali di prestigio e tanto tempo in top10, ma solo alcuni 250 in bacheca insomma. Assolutamente d’accordo.
è l’unico evento tennistico che nel mondo fa concorrenza alle partite dell’nba, per capirci.
per sponsor e marketing, che a quel livello sono fondamentali per incrementare N volte i propri guadagni, sono molto più importanti di qualsiasi altra cosa.
Disse la volpe che non poteva arrivare all’uva……
Tsitsipas non sarà simpatico a molti, ma è un giocatore eccellente.
Non capisco tutto questo sarcasmo contro la sua espressione ‘probabilmente è ancora qualcosa di più grande di uno Slam’.
Sono punti di vista.
Fossi un giocatore preferirei vincere Slam di gran lunga, ma anche avere un solo grande acuto vincendo, quello che io chiamo ancora Master, non è che sia da buttare! Rimane nella Storia.
Personalmente vorrei che la finale fosse 3/5, mentre non sono a favore del girone all’italiana, né alla differenza set o amenità simili, però il Master o Finals che dir si voglia, ha una sua tradizione di valore.
Esempio che lascia il tempo che trova…Devo citarti tutti quelli che tra uomini e donne hanno vinto degli slam? A cominciare da Johanson e Majoli, Pennetta, Schiavone etc etc?
Nadal agli Australian Open:
2007 quarti (Fernando Gonzales)
2008 semi-finale (Tsonga)
2009 Vinti (FEDERER)
2010 quarti (MURRAY)
2011 quarti (David Ferrer)
2012 Finale (DJOKOVIC durata quasi SEI ORE)
2013 assente
2014 Finale (Wawrinka)
2015 quarti (Berdych)
2016 primo turno (Verdasco)
2017 Finale (FEDERER)
2018 quarti (Cilic)
2019 Finale (DJOKOVIC)
2020 quarti (Thiem)
2021 quarti (Tsitsipas)
2022 Vinti (Medvedev)
Ci sono ben 6 finali disputate da Nadal agli AO, tra le quali 2012, 2014, 2017, 2019 e 2022 e non era certo agli inizi di carriera oltre i 25 anni di età…
In confronto a Wimbledon ha disputato 5 finali.
In confronto agli US Open ha disputato 5 finali.
Per fortuna che “.. in verità Nadal ha accorciato le stagioni, limitandosi a 4 / 5 mesi…”: ma le pare possibile che non fosse già ultra super maxi PREPARATISSIMO e STRA-PREPARATISSIMO, per mettere a segno una striscia di risultati STORICI, come quelli segnati agli AO Open ?
Chi mai ha fatto più di sei finali agli Australian Open, dove il Nadal, in verità, accorciava la stagione ?
Ma è vero che il sorteggio agli US Open 2023 è stato effettuato non in diretta tv?
Si potrebbe dire quasi ‘secretato’.
Questo a Torino si potrà seguire? Sarà pubblico?
La penso in modo simile al tuo preciserei però che le Finals sono tennis eccome, grandissimo tennis, match dopo match. Le finals inoltre hanno una storia e un albo d’oro di livello altissimo quasi pari agli slam. Sono solo un torneo un po’ diverso e infatti, a calmierare un po’ quello che tu giustamente osservi, prevedono una notevole quantità di punti per ogni singola partita che, da sola vale quasi quanto un torneo.
Il tuo pensiero però è secondo me azzeccato.
Le finals sono spettacolari e prestigiose ma…
…ma non sono tennis, ad esempio:
– sparisce il concetto di eliminazione diretta (che anche la Davis garantisce, attraverso l’equparazione della nazione al giocatore e della partita al set, prima 3/5 ora 2/3);
– le partite non hanno lo stesso valore. Paradossalmente si puo’ scegliere di perdere una partita per incontrare l’avversario più adeguato.
– viene mortificato il concetto di tds e di torneo ed in alcuni casi i risultati delle altre partite contano più delle proprie, concetto che non appartiene al tennis
– puoi incontrare due volte lo stesso giocatore nel torneo, col paradosso di essere il campione ma aver perso un match con un giocatore affrontato al primo turno, anche questo assolutamente inconcepibile nel tennis
E’ spettacolo dunque. Molto bello da vedere e divertente senza dubbio ma non ha nulla a che vedere con uno slam
Vi porto il caso al femminile:le finals le hanno vinte Radwanska Cibulkova Svitolina Garcia….
Non sono necessari altri commenti
Quante volte è successo?
Tsitsi forse tira fuori queste considerazioni “pro domo sua”, consapevole che nei GS non ha avuto il successo che si aspettava, ma va ricordato che nell’anno in cui vinse le Finals (2019) lo fece battendo Medvedev, Zverev, Federer e Thiem. Perse unicamente l’ultima partita del RR con Nadal, ma era ininfluente per il suo passaggio alla semi (e anche per Nadal già eliminato).
Analogamente l’altro finalista Thiem perse l’ultima partita del RR con Berrettini ed era ininfluente sia per l’uno già classificato che per Matteo già eliminato. In quell’edizione anche Djokovic fu eliminato nel RR.
Vincere uno Slam, anche quando non si sono incontrati tanti top, è ben più faticoso, non basta l’ispirazione di qualche giornata, e su questo concordo. Ma anche il valore simbolico di una vittoria alle Nitto è indiscutibile, per l’importanza che gli stessi giocatori (e non solo Stefanos, per giustificarsi) attribuiscono agli H2H con gli altri big. Un successo anche isolato con uno di loro vale di per sé come un’iniezione di fiducia per il futuro, figuriamoci quattro o cinque di seguito. Anche la considerazione degli altri cresce, Sinner ad esempio è riconosciuto ormai universalmente come un big per aver superato più volte i big più affermati (e dando l’impressione di poterli superare di nuovo) pur se nel corso di tornei non-major, mentre l’aver vinto quel MM a Toronto è certamente un bel successo, ma vi sono riusciti anche giocatori di seconda fascia (Fritz, Coric, Carreño ecc. ecc.) quando ne hanno avuto l’occasione propizia.
Quindi bisogna essere equanimi, Tsitsi non ha fatto un ragionamento abnorme dicendo che il valore simbolico delle Finals è molto alto. Poi, quanto al discorso che alle Finals alcuni dei big (vedi Nadal) non vi arrivano in forma, lo stesso potrebbe dirsi di alcuni Slam come l’AO, che apre la stagione, e (per molti) anche il RG o WDN per motivi legati al cambiamento di superficie
@ nicola 1984 (#3831744)
Può essere tutto condivisibile, ma la parte finale invece di essere una scusante per alcuni, deve essere intesa come un merito e ha secondo me un grande valore tecnico.
La stagione è logorante PER TUTTI, e tutti arrivano con le gomme un po’ sgonfie a novembre. E proprio perchè non si è al 110% che vengono secondo me fuori i valori tecnici. Cioè riuscire a giocare benissimo a tennis anche quando le gambe non girano a 1000, mettere la componente tecnica davanti a quella fisica, che è diventata sempre più preponderante. Per questo secondo me Roger le ha dominate per anni. Perchè alle finals non pagava il gap fisico.
Invece Nole dopo averle vinte per 4 volte consecutive ho la sensazione che le abbia snobbate per qualche anno salvo adesso invece avere un grande interesse perchè vuole rimandare il cambio generazionale. E’ una cosa che sente molto e non manca mai di ribadirla alle premiazioni dei tornei vinti.
@ Pier no guest (#3831769)
Ribadisco il mio sproloquio (dato che straparlai, anzi: strascrissi…), tenendo a sottolineare che non per NadalParera feci il tifo ma, finchè gareggiava, per Federer:
di esibizione trattasi.
Comunque tutti i torti NadalParera non aveva (ne scrivo al passato perché non credo potrà essere e esaudito nel breve scampolo di carriera che, forse, gli resta): considerato che le superfici sono sostanzialmente tre, di cui una occupa circa il 60% del calendario, la seconda circa la metà, cioè il 30%, e la terza il 10%, a rotazione, in un decennio, questa esibizione tra i primi 8 della stagione, andrebbe disputata 6 volte sul duro, 3 sulla terra rossa ed una sull’erba, tipo: tre cicli triennali, due anni sul duro ed uno su terra, per poi chiudere il ciclo decennale con un’edizione su erba .
E se avere campi in erba al coperto fosse un problema (cosa che, con adeguati investimenti, non credo sia), ogni 10 anni si disputi quest’esibizione all’aperto: in India, in Australia od in Nuova Zelanda dove campi in erba in adeguate strutture certo non mancano e la stagione può essere propizia. Certamente in caso di pioggia tutto il programma slitterebbe e questo televisivamente/pubblicitariamente non può accadere. Ed è questo il motivo per cui la disputano sempre al chiuso e sul duro.
A me non pare un pregio, tutto il contrario.
Se danno più soldi sono più importanti, se danno meno punti lo sono meno. Se si giocano meno set sono più tecniche e se si giocano su rapido indoor eliminano i troppo terraioli. Se evitano tabelloni facili o farsa sono più importanti.Quindi a seconda dell’importanza che attribuiamo a questi fattori per noi sono più importanti o meno degli altri tornei!
Non diciamo put nate, uno slam qualunque sia,devi seguire un percorso,scalare una montagna per arrivare in cima. Il master è per vedere chi ce l’ha più duro. Un altra cosa
Oggi alle 15
va beh, ma quand’è il sorteggio?
visto che giocano a giorni alterni, io farei le finals 3 su 5, equiparandole agli slam, anche perchè il vincitore si porta a casa potenzialmente 1500 punti.
E mi mancano le finali dei 1000 al meglio dei 5 set (Roger-Rafa a Roma resta nella leggenda)
Ha vinto 2 montecarlo ed un master di fine anno, ovvio che si autoincensi. Anche se è vero che è un torneo molto sottovalutato. Soprattutto quando si giocava a Shanghai spesso si faceva fatica anche a trovare le riserve che avessero voglia, strapagate, di andare in cina a novembre.
No spiaze Stefanos.. ok che sei a secco, ma non si possono proprio paragonare. Anche l’Australian Open porta decisamente più prestigio della Finals, gli altri tre tornei poi sono completamente di un altro livello
Ovvio che uno Slam vale più delle finals, però obiettivamente anche se tifoso di Nadal devo dire che l’unica macchietta nella sua carriera è non essere riuscito a vincere le finals
A maggior ragione dunque…
Per me la vittoria in uno Slam non ha prezzo. Per tutto il resto c’è MasterFinals!
anche a me piacciono molto le finals, stefanos, però non direi mai che sono meglio di uno slam.
e non lo direi nemmeno se avessi vinto solo quelle
sono assolutamente d’accordo con tsitsi. qua si affrontano solo i migliori e non ci sono dubbi sulla facilità dei vari tabelloni che invece si incontrano negli slam.
capitolo a parte su mostri come Nadal che non sono mai riusciti a vincerlo, ma ovviamente se le finals fossero giocate sulla terra la storia sarebbe ben diversa.
Sono due tipologie di tornei differenti, difficili da paragonare.
Come al solito l’importanza di un torneo la fa la tradizione, il price money e la visibilità e l’interesse del pubblico.
La domanda è: C’è più risonanza e più aspettativa per il torneo di Wimbledon, per il Roland Garros e per gli Us open o per le finals?
Non ho i dati di ascolto ma credo gli slam.
Se chiedi a un giocatore qual è il suo sogno e la sua aspettativa per la carriera credo che al 99% ti dica Wimbledon, US open, Roland Garros. Vincere le finals sono una cosa difficilissima, più difficile che vincere uno slam ma negli anni ho riscontrato un minore appeal tra i tifosi e i giocatori. Metterei quindi le Finals come quinto torneo più importante come prestigio e primo come difficoltà.
dunque, se tsitsi avesse ragione, Nadal che non lo hai mai vinto, e’ quasi una pippa??????? e Djokovic che ne ha vinti per ora 6 come roger sono giganti il cui solo confronto diventa improponibile????
col cavolo che è un’esibizione, ha un monte premi faraonico e distribuisce punti atp quasi quanto uno slam, e ti devi scannare in una settimana contro gli altri 7 più forti dell’anno, (una settimana e non quindici giorni) non a caso è chiamato anche il quinto slam. L’unica differenza vera e non di poco conto è la superficie di gioco, non a caso nadal non ne ha mai vinta una
Tecnicamente, si possono vincere le Finals perdendo due partite nel girone, ovvero vincendo complessivamente 3 partite.
Non è paragonabile a uno slam su….io manco mi ricordavo che Tsitsipas lo avesse vinto….
P.S.
Sono tifoso di Nadal.
Pronostici sorteggio: un girone con Djokovic, Sinner, Tsitsipas,Zverev e l’altro girone con Alcaraz,Medvedev Rublev, Rune.
La stagione può essere logorante alla fine per qualcuno, che magari ha cominciato a giocare ad alto livello già a Gennaio, ma meno per altri. Si tratta di situazioni spesso non cercate, ma comunque fanno parte del gioco. Un Berrettini che rientra per Wimbledon, al netto degli infortuni successivo, potrebbe essere in ottima forma alle Finals, per fare un esempio. E’ vero che chi arriva in fondo ha giocato cinque anzichè sette partite, ma in uno Slam (ed in un Master) i primi turni incontri tennisti di livello inferiore, non un top8. Il pricipio del girone all’italiana (siamo un po’ nazionalisti, per una volta!), anomalo nel tennis, permette però di misurarsi virtualmnete con tutti, con fino a 5 avversari e non solo 3, quindi è più probante da un punto di vista tecnico. I casi in cui si incontra un avversario già battuto in precedenza è relativamente raro, quindi la selezione funziona, ed il risultato valido. Ribadisco, chi lo disprezza ha un po’ di volpi sotto l’ascella….
Perchè non le ha mai vinte, come non ha mai vinto Bercy ed ha vinto un solo torneo indoor sul veloce, per cui devono svalutarli. La verità è che Nadal, per preservare a lungo il suo fisico ha di fatto accorciato, tranne i primi anni della sua carriera, la sua carriera a sostanzialmente 4/5 mesi,invece dei normali 10, iniziando di fatto a Marzo e finendola con gli USO. Infatti ha vinto solo due volte gli AO, e mai il Master di Shanghai. Nadal è stato molto abile nella gestione del calendario, evitando la dispersione delle energie che gli altri Fabs (ed anche i non Fabs) hanno avuto nel corso delle lunghe stagioni.
Parlare di esibizione con 200 punti in palio a vittoria, milioni di montepremi, match contro i migliori 8 dell’anno che son lí a “scannarsi” per il prestigio, soldi e punti, fa ridere..
Tsitsipass con questa dichiarazione crede di essere furbo come una volpe. Forse però non conosce la storia della volpe e l’uva.
Che maligni che siete… La sua è stata una vittoria di prestigio e non può certo definirla inferiore ad uno Slam, gli sponsor non converrebbero ma a tutti una vittoria magari al RG farebbe molto, molto piacere.
È un torneo particolare, in cui l’avversario che batti nel round robin ti può battere poi, ci sono anomale condizioni da affrontare (ricordo un doppio Wilander-Becker in proposito).
Per chi, fan iberici in particolare, parla di esibizione… Straparla.Forse lo assimila ad una sorta di All Star Game di basket tanto amato da Magic Johnson quanto poco da Larry Bird (tranne forse per la gara dei tiri da 3): è il Master, si sfidano i Maestri e, aggiungo, proprio oggi con l’uniformità di superfici diventa una competizione dove nessuno può dire di non essere adeguato a prescindere. E chi lo pensa lo fa per una scusa puerile: Rafa ad esempio ha vinto ovunque, se indoor veloce pecca è un suo limite (almeno uno ne ha) altrimenti Sampras avrebbe voluto un Masster su erba e direi pure il Cash monstre del 1987(oltre a Mac, Becker,Edberg ecc) .
Con buona pace di Ivan Lendl.
Le numerose differenze a favore degli slam ci sono, è chiaro.
Ma non dobbiamo dimenticare che in un caso ci sono 7 incontri in due settimane, mentre nell’altro 5 incontri in una settimana e tutti al massimo livello, giocando solo contro i migliori. Non credo che il logorio fisico sia così tanto inferiore
@ rob67 (#3831741)
Minimo margine di errore?!?
Ma se si può perdere un intero incontro ed alla fine risultare vincitore lo stesso!
Il tennis, individuale (ovviamente le competizioni a squadre sono tutt’altro), quello serio, a prescindere se al meglio delle 3 o delle 5 partite, è gioco ad eliminazione diretta, senza appello, dentro o fuori (ed in questa”crudeltà” risiede buona parte del suo fascino)!
Ergo, questo non è tennis agonisticamente vero.
È un’esibizione; la meglio retribuita (valido incentivo a sputare l’anima in campo invece che star lì a giochicchiare con palline e racchette) ed al più alto livello possibile, ma sempre di esibizione trattasi.
lo slam più importante, il master più affascinante
A mio parere si tratta di due eventi non paragonabili tra loro.
Tutto vero sul prestigio delle finals e sulle difficoltà nel vincerle,
visto che si affrontano i migliori dell’intera stagione.
Ma gli Slam rimangono,secondo me,di un’altra categoria.In primis,la
differenza-non secondaria-è che per sollevare il trofeo dei maestri bisogna disputare,5 partite,mentre per arrivare in fondo a uno slam bisogna vincerne 7;in più,come già successo in passato,la formula round robin permette anche a chi non vince tutte le partite di poter ambire al titolo delle finals….diversamente,negli slam e in tutti gli altri tornei,per vincere devi fare percorso netto.
Una seconda differenza è il campo di partecipazione:negli SLAM,magari non sarà poi effettivamente così sul campo,ma le probabilità di vincere sono 1 su 128(se non ricordo male),alle finals,sebbene giochino i migliori della stagione,è sì difficile vincere il torneo ma le probabilità,almeno statisticamente e in partenza sono più alte.
Un’ultima differenza,a mio parere,riguarda la collocazione degli eventi durante la stagione agonistica:eccezion fatta per gli Aus Open che sono collocati all’inizio dell’anno,ma vengono preceduti da tornei preparatori(anche se non tutti,ovviamente,vi partecipano),tutti gli Slam sono concentrati in una fase centrale dell’annata e quindi in una fase in cui lo stato di forma per gli atleti è ancora relativamente buono(salvo,casi specifici).
Le finals invece,si collocano alla fine di ogni stagione,stagione che si definisce sempre logorante,ma che poi,in realtà,si vuole far durare quasi all’infinito;quindi,la condizione fisica con cui ci si presenta nel torneo dei maestri è una componente,a mio modesto avviso,assai rilevante e che ha una sua incidenza sull’esito del torneo.
Giusto per dire,incontrare Alcaraz oggi-a novembre-per le finals, probabilmente,visto il logorio fisico a cui tutti i giocatori sono sottoposti,non credo che-in linea generale-sia la stessa cosa che incontrarlo in una finale al Roland Garros o a Wimbledon,sempre al netto di infortuni specifici in determinati momenti della stagione.
Poi,è chiaro che se hai la sfortuna di incontrare Djokovic,fa poca
differenza che sia in finale a Melbourne o a Torino,lì siamo di fronte a mostri sacri e tutti i discorsi vanno a farsi benedire.
Eh, certo, è storia risaputa: la volpe e l’uva…
per me il master, preferisco chiamarlo cosi, sa di storie di tennis leggendarie.. è un concentrato di tecnica e spettacolo altissimo, e difficilissimo, con margini di errore minimi.
rimane un gradino sotto agli slam solo per la tenuta fisica richiesta in questi, ma chi lo vince batte i migliori 7 dell’anno, non si discute….
E il fatto che io ne abbia vinta una, mentre negli Slam sto ancora a secco non significa nulla (cit. improbabile).
Mhhh…se le Finals fossero ad eliminazione diretta, sarei con te.
Ma in linea teorica e anche pratica potrei vincere le Finals perdendo un incontro. Lo Slam non ammette errori.
Io preferirei vincere uno Slam e credo lo preferirebbe qualsiasi tennista.
Comunque mi andrebbe benissimo che Jannik trionfasse a Torino!
Gli Slam hanno il prestigio della storia e del vincere 7 partite 3 set su 5. Ma chi considera le Finals una esibizione non capisce niente. Non saranno superiori agli Slam, ma il quinto evento dell’anno assolutamente. Devi battere solo i migliori. Se non ricordo male Nadal vinse un US Open (o Parigi non ricordo) battendo solo gente fuori dalla top 15.. per fare un esempio.
Battuto sul tempo mannaggia 😀
Mah al meglio dei cinque set rimane il migliore (a mio parere naturalmente)
Forse è il complesso della volpe che lo spinge a dichiarare, ma non ha neanche torto. Si tratta pur sempre di vincere (almeno) quattro partite su cinque con dei top 8. Ci sono stati casi di Slam vinti affrontando, al massimo, un solo top ten.
(PS con un ragionamento analogo si potrebbe affermare che il 500 vinto da Sinner a Pechino, battendo in fila Alcaraz e Medvedev, è stata un’impresa superiore al MM 1000 di Toronto ove ha incontrato i vecchietti Murray e Monfils e giocatori del calibro di Paul e De Minaur. E il ragionamento avrebbe senso, se non per i punti conquistati, almeno moralmente)
Tipico caso clinico di “Vulpis et Uva”…
Una boutade per alimentare il dibattito. Fuffa
Su questo concordo con Stefanos, si incontrano i migliori 8 della stagione, tutte partite sulla carta che da semifinale nei mille in su ci starebbero bene.
Poi ho scoperto che il vincitore guadagna anche più di quanto guadagni il vincitore di uno slam.
mah… a sentire i tifosi di Nadal sono poco più di una esibizione
@ l Occhio di Sauron (#3831681)
Già, mi stavo giusto chiedendo quanti slam avesse vinto, la volpe non arriva all’uva.
Lo penso anch’io.
Guarda caso lo dice per averne vinta una.. e perché uno Slam probabilmente non lo vincerà mai