Ons Jabeur e il trionfo del cuore a Cancún: Un’emozionante dedica oltre il Tennis “Ho deciso di donare parte del mio premio in denaro per aiutare i palestinesi” (Video)
In una serata che resterà impressa nella storia del tennis, Ons Jabeur ha conquistato, a Cancún, la sua prima vittoria nelle WTA Finals. Tuttavia, è stato il suo gesto fuori dal campo a catturare l’attenzione e i cuori di molti.
Dopo una partita esemplare, dove la sua maestria tecnica e il suo spirito combattivo l’hanno portata a trionfare, Jabeur ha lasciato il pubblico senza parole con un commovente discorso. La tunisina, figura di spicco nello sport arabo, ha espresso il suo dolore per la situazione attuale nella Striscia di Gaza, un conflitto che tocca profondamente il mondo intero.
“Sono molto felice per la vittoria, ma non sono stata molto felice ultimamente. Sono stata triste. La situazione nel mondo non mi rende felice, sento che mi dispiace molto”, ha detto Jabeur, visibilmente emozionata. Le sue parole, cariche di sincera commozione, hanno rivelato un cuore grande, capace di guardare oltre i successi personali.
Jabeur, con il suo gesto, non solo ha mostrato la sua sensibilità verso una crisi umanitaria che continua a infiammare il Medio Oriente, ma ha anche dimostrato come lo sport possa essere un veicolo per messaggi di pace e solidarietà. La decisione di donare una parte del suo premio in denaro al popolo palestinese è un segnale forte di umanità e impegno sociale.
“È molto difficile vedere bambini e neonati morire ogni giorno. È straziante. Ho deciso di donare parte del mio premio in denaro per aiutare i palestinesi. Non posso essere felice per questa vittoria. Non è un messaggio politico, è umanità. Voglio pace in questo mondo. È questo”, ha continuato la Jabeur, sottolineando come la sua azione non sia motivata da posizioni politiche, ma da un profondo senso di giustizia e compassione umana.
La Jabeur, con questa vittoria e il suo successivo annuncio, non solo si conferma come una delle migliori tenniste del mondo, ma emerge anche come un esempio di sportiva che comprende e abbraccia un ruolo più ampio nella società. La sua voce, arricchita da lacrime di dolore ma anche di speranza, riecheggia come un appello alla pace e all’unità in un mondo troppo spesso diviso e tormentato da conflitti.
Il suo gesto va ben oltre la sfera sportiva, diventando un messaggio potente che trascende le reti del campo da tennis, e tocca le corde più profonde dell’umanità. Ons Jabeur, con la sua umiltà e sensibilità, dimostra che il vero successo non si misura solo in titoli e trofei, ma anche nell’impatto che possiamo avere sulla vita degli altri.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Ons Jabeur
Le domande le facciamo tutti, è normale.
Il “problema” nasce dalle risposte che accettiamo per ideologia o per partito preso.
Speriamo che i soldi non finiscano nelle tasche di Hamas però..
@ Purple Rain (#3823771)
In rete è pieno di foto e video di bambini palestinesi feriti. Di quelli israeliani niente. Forse converrebbe farsi qualche domanda…
Ons è una che si espone, cercando anche di evitare l’estremismo almeno da quel che leggo dei suoi discorsi, merita il mio rispetto.
La tua visione è parziale, come quella di tutti quanti, indipendentemente da quanti “si badi” ci puoi scrivere.
La scelta è personale, uno può credere che sia nel giusto Israele o che sia uno stato di merda, la scelta è personale, possiamo ( postea ) giustificarla con tutte le teorie che vogliamo.
Negarlo è un pò credere alle favole, che è una cosa anche bella a volte.
Ha parlato con il cuore in mano, ha detto ciò che tutte le persone con un minimo di umanità stanno pensando in questo momento, per favore non sminuite queste parole con un messaggio politico che non le appartiene, come detto da lei chiaramanente
è la frustrazione di qualcuno che in questo momento vive in una bolla, consapevole però dell’orrore reale che la circonda e che sta colpendo in maniera tremenda migliai di bambini.. io non ho la vita di Ons ma quasi quotidianamente ho lo stesso tipo di pensiero.
Esatto o peggio ancora venga speso in armi (non certo per colpa del popolo)
peccato che è una bufala.
Ma la swiatek non dice nulla?
@ tinapica (#3823946)
è vero il conflitto non inizio il 07 ottobre scorso, quanto meno nel 1948 in grande stile ma ancor prima con scaramucce e agguati;
nella storia non c’è mai stato uno stato palestinese anche perchè gli sponsor di tale stato non l’hanno voluto ……ergo
@ ego (#3823692)
Guardi, la questione è molto più semplice di quanto sembri:
si badi a chi incominciò prima, si badi a chi ha ucciso di più, si badi a chi occupa terre che non sono sue, si badi a chi controlla viabilità, spazi aerei, traffico marittimo, risorse energetiche e traffico di merci in capo ad una popolazione limitrofa.
Trovata la risposta a queste questioni (che è sempre la stessa: Israele) si capisce chi abbia fatta la prima mossa offensiva e chi abbia in seguito reagito; soprattutto, si capisce che questo conflitto non comiciò il 7 ottobre u.s.
Poi, se la paura (giustificata, almeno in parte giustificata) della diffusione dell’integralismo islamico fa turare il naso di fronte a tutte le nefandezze compiute negli ultimi 75 anni (almeno) in nome del sionismo, allora lo si dichiari. È, ripeto, un timore comprensibile, ma si abbia almeno il coraggio di dichiararlo.
sei la mia preferita sul campo per come giochi, ora lo sei anche fuori. Continua così!
Ons Jabeur ha sempre appoggiato la causa palestinese. Non c’è solo Hamas (che peraltro tutti sanno è stata una creazione dei servizi segreti israeliani e per anni è stata foraggiata dall’Arabia Saudita, soggetti ai quali la causa palestinese non frega niente) in Palestina, mi auguro che il suo contributo vada alle iniziative della società civile e non a gruppi politici.
Per me, oltre che una grande tennista, è una grande persona.
Intanto, in un paese a grande maggioranza musulmano, ci vuole una grande personalità per mostrarsi come tutte le altre tenniste.
In secondo luogo, sostenere in modo moderato che in Palestina, indipendentemente dalle porcherie che stanno succedendo, da un lato e dall’altro, quello che soffre è il popolo, è una cosa invidiabile.
Parlasse anche dei bambini israeliani decapitati
Come si fa a non amarla?
Brava Ons!
non farei articoli specifici su questi temi, è sempre molto complessa la questione affrontandola da una sola angolatura. Pace e solidarietà sono concetti universali e dovrebbero riguardare anche i bambini israeliani e si dovrebbe aver riguardo per le sofferenze di tutti, non solo per quelle di un solo popolo.
GRAZIE ONS
Eccezionale in campo e fuori.
Brava Ons ❗