ATP 500 Vienna: fantastico Sinner, supera Rublev e vola in finale contro Medvedev
La qualità del campione? Alzare il livello e giocare al massimo le fasi decisive, trovare freddezza e scelte corrette nei punti importanti. Questa la foto più nitida del successo di Jannik Sinner nella seconda semifinale dell’ATP 500 di Vienna, dove l’azzurro ha sconfitto Andrey Rublev per 7-5 7-6(5) al termine di 1 ora e 49 minuti di ottimo tennis, condotto con un ritmo forsennato da parte di entrambi e grande qualità, ma anche un notevole acume tattico da parte di Sinner per pungere le debolezze del russo e provocarne quella frustrazione che gli è costata carissima nelle fasi decisive. Jannik ha vissuto una giornata meno brillante al servizio, soprattutto nel primo set, con un pessimo sesto game condito da due doppi falli. È scivolato sotto 2-5, ma qua è salito in cattedra, ha ritrovato efficacia con tutti i colpi e si è preso di forza il contro break e poi l’allungo, uno strappo mortale con cinque game di fila nei quali è stato nettamente più forte del moscovita, in spinta e nell’acume tattico. Come nel secondo set, condotto e poi vinto al tiebreak dall’azzurro.
Sinner ha sprecato nel secondo set la chance per chiudere servendo sul 5-4 e subendo un break con qualche errore di troppo – ma anche per le accelerazioni violentissime e disperate del rivale, ormai spalle al muro – ma è stato davvero solido nel non perdere il focus e giocare un tiebreak fantastico, rimontando un gap di 4 punti a 2, infilando una serie di scambi perfetti per tattica e tempi di gioco. Poi c’ha pensato Andrey a completare la “frittata” con un doppio fallo sul match point, ma quanto pesava nella sua fragile psiche l’aggressività in risposta dell’azzurro, uno dei colpi più continui ed efficaci nella prestazione odierna, e una delle frecce più letali del suo repertorio.
La partita è stata un vero e proprio scontro frontale, una gara a chi spingeva di più, con più potenza, più intensità e velocità. Sinner è stato più efficace e continuo, ha sbagliato di meno e ha strappato più vincenti. Ma in una giornata meno brillante al servizio rispetto all’inizio del torneo, quel che ha portato Jannik a vincere è stata una gestione tattica più lucida e oculata rispetto al rivale. Andrey è un colpitore formidabile: quando riesce a sbracciare a tutta con buon equilibrio “spacca” la palla e trova accelerazioni pazzesche. Ma soffre tanto la pressione, incartandosi maledettamente, e non solo. Rublev è poco flessibile, quando l’avversario trova il modo per scombinare i suoi tempi di gioco e ritmo nella spinta, tende a sbagliare per primo. Questo ha intuito lucidamente Sinner ed è stato perfetto in molte fasi nell’eseguire uno schema tanto facile quanto oggi redditizio: rallentare e poi affondare. Anche Jannik ama follemente condurre il ritmo, una progressione micidiale che chiude con l’ennesima accelerazione, ancor più profonda e potente. Ma oggi è stato più utile ed efficace il suo colpo di scambio, soprattutto col rovescio, leggermente più lento e carico di spin, ma molto profondo. Rublev ama girarsi col diritto da sinistra e scaricare pallate a tutta. Il rovescio di Jannik è stato tanto sotto pressione, ma l’azzurro è stato bravissimo nell’alternare pallate a tutta cross, per buttare ancor più lateralmente il rivale e costringerlo a colpire col rovescio, a un colpo di scambio meno rapido ma profondissimo e lento, che il russo non è riuscito a colpire a tutta, finendo più corto. Poco più corto, ma quel che basta a Sinner per prendersi il tempo e lo spazio per attaccare a tutta sbaragliare il rivale. Ha copiato questo schema anche “al contrario” con un diritto carico e poi via affondo lungo linea, ma in generale l’abilità di Jannik del colpire anche non tutta e poi cambiare ritmo è stata la chiave del suo successo, con una qualità massima nell’esecuzione nei momenti chiave, nella rimonta e allungo nel primo set e il tiebreak del secondo.
Sinner ha chiuso il match con il 62% di prime palle in campo, numeri non eccezionali, vincendo però l’82% dei punti (questo ottimo). Meno bene invece con la seconda palla, dove ha vinto il 52% dei punti, assai meno rispetto alle sue migliori prestazioni, ma Rublev in risposta ha spinto tanto e si è meritato molti punti.
Sinner ha lottato con forza e lucidità, si è meritato la vittoria n.55 nel 2023, che lo consacra come l’italiano più vincente di sempre nell’Era Open in una singola stagione. Ma la vittoria è dolcissima anche perché gli consente di tenere a distanza Rublev nella classifica, rafforzando il suo quarto posto, e lo qualifica per un’altra finale, di nuovo contro Daniil Medvedev. Questo Sinner così migliorato se la giocherà alla grande, ma sarebbe meglio ritrovare i numeri al servizio dei primi turni, perché Daniil in risposta è davvero uno dei più forti. Sarà un’altra grande partita.
Marco Mazzoni
La cronaca
La seconda semifinale dell’ATP 500 di Vienna scatta con Rublev alla battuta. La palla corre velocissima, entrambi spingono a tutta già dai primi scambi, con il russo che cerca di girarsi sul diritto da sinistra per sprigionare tutta la sua potenza. Ai vantaggi, 1-0 Rublev. Davvero impressionante come sia Sinner che Rublev riescano ad aprire così bene l’angolo, velocissimi nella copertura del campo. È una battaglia a chi per primo prende l’iniziativa, è l’aspetto decisivo della partita. Jannik mette in moto il suo rovescio, fantastica l’accelerazione vincente che lascia immobile il rivale per il 30-15. Con una buona prima, Sinner impatta 1 pari. Andrey in quest’avvio conferma l’ottima forma mostrata in settimana, è una scheggia nell’anticipare col diritto la risposta di Jannik e tirare bordate davvero incisive, e anche il servizio lo assiste, soprattutto una prima palla slice da destra sicura e veloce. Non è facile per l’azzurro incidere in risposta, ma nei suoi game è lui a comandare imponendo dal centro del campo un ritmo altissimo. Ottima la sicurezza in spinta col rovescio di Sinner, inchioda il russo tutto a sinistra e via cambio in lungo linea nel campo aperto. Il primo Ace di Jannik gli vale il 2 pari. Complicato il sesto game per Sinner. Inizia con in doppio fallo, poi Rublev trova un diritto da sinistra terrificante per angolo e velocità. 0-30, per la prima volta suona l’allarme nel match. Si butta avanti Jannik, attacco col diritto e volée bassa per niente facile, la conferma degli enormi miglioramenti sotto rete, per posizione e controllo. Ottima la seconda di servizio molto carica, risponde corto Rublev e via dentro col diritto in contro piede. Poi sbaglia un rovescio di scambio, leggermente in ritardo con le gambe. Palla Break Rublev, la prima del match. Sinner la cancella con il suo schema più solido, servizio esterno e bordata di diritto. Rublev martella a tutta in questa fase, vince il braccio di ferro successivo e strappa una seconda chance. Doppio fallo!?! Il secondo del game è decisivo, regala il BREAK a Rublev, avanti 4-2 e servizio. Brutto game per Jannik, lo paga a caro prezzo. Serve benissimo il russo, scappa via 5-2. Sinner ritrova quel che servizio che l’ha tradito nel turno precedente, si porta 3-5. Rublev serve per il set, ma avverte la pressione… affretta fin troppo i tempi degli affondi, sbaglia due diritti cercando le righe, e non trovandole. 0-30. Fantastico Jannik sul 15-30 a passare da difesa ad attacco con un gran rovescio carico. 15-40, due palle del contro break (prime per Jannik). OK la seconda, clamorosa risposta di rovescio di Sinner, letteralmente sui piedi, il russo non fa quasi in tempo ad aprire. Contro BREAK, serve sul 4-5 l’azzurro. La giornata al servizio di Sinner non è delle migliori… sotto al 60% di prime, e anche un doppio fallo nel decimo game, per il 30 pari. Finalmente ritrova l’Ace (secondo del match) e poi profondità col rovescio. 5 pari, rimonta completata. Il ritmo nello scambio torna micidiale, come all’avvio. Entrambi spingono a tutta, diritti e rovesci a grandissima velocità, e il contro di Jannik è superiore. Sul 15-30 Rublev sbaglia un’accelerazione di rovescio dopo il servizio, troppa fretta… scaraventa la racchetta a terra e inveisce contro il suo angolo. Due palle break per Sinner! Gli esce di poco un diritto di scambio molto aggressivo sulla prima; come nel break precedente, da sinistra risposta di rovescio eccezionale, potente e profonda, il diritto difensivo di Andrey vola in corridoio. SORPASSO Sinner, 4 game di fila dal 2-5 per il 6-5. Con la grandezza degli “attributi” di Sinner si potrebbe salvare il mondo… Che testa, che qualità, che tennis, esattamente quando conta alza il livello. Rublev è accecato di rabbia, si tira delle racchettate micidiali sulle gambe e pure si ferisce… Sinner ha buon gioco nel pensare al suo serve bene (anche un Ace) e chiude 7-5 al primo Set Point con il quarto Ace del set. 5 game di fila, rimonta e sorpasso, alzando il livello. Sinner Monumentale. Solo il 56% di prime in campo, davvero poche, ma la sua risposta e capacità di reazione è stata fantastica.
Secondo set, Rublev to serve. Per lui fondamentale ritrovare un minimo di focus dopo la follia esternata nel finale del primo set. Ci riesce, il servizio lo sostiene e anche il diritto torna in campo. Sinner non cala il suo ritmo, un errore ma anche tanta qualità e sostanza. 1 pari. Il set torna in equilibrio, si avanza spediti nei turni di servizio. Si infuria Andrey con qualche spettatore che si muove durante lo scambio, ma il suo diritto è tornato a far male, dal centro si prende grandi rischi e la palla fila spedita. Di par suo Jannik è cresciuto al servizio, nel secondo set è sul 70% di prime in campo e vince praticamente tutti i suoi punti, sul 3 pari ne ha persi solo tre. Fantastico lo scambio vinto da Sinner nel primo punto del settimo game, tennis “Playstation” per controllo e velocità, per come passa da difesa ad attacco. Rublev è disarcionato dal centro e sballottato. Se la cava con un vincente di diritto clamoroso e un altro paio di sbracciate, ma in risposta il russo può poco contro un Jannik velocissimo coi piedi nell’aggredire la palla, solido di rovescio e pungente col diritto lungo linea. 4 pari. Si entra nel rush finale, la tensione sale alle stelle. E quanto i punti scottano, Sinner sale in cattedra. Con una risposta fantastica si apre lo spazio all’affondo per il 30 pari. Da destra poi Jan spara una risposta di rovescio da destra inside out IRREALE per difficoltà e precisione. Voleva metterla lì, c’è riuscito. Palla break! Con un diritto cross difensivo strettissimo, ribalta lo scambio e chiude a campo aperto. Monumentale, perfetto Sinner, un BREAK che lo manda a servire per il match sul 5-4. Sbaglia un diritto cross Jannik, sarebbe stato vincente, poi rischia una “smorza” che non va. 0-30. Rimette in moto quel rovescio cross non così veloce ma profondo un po’ carico che impedisce a Rublev di spingere, un colpo che non è mai riuscito a gestire in tutto il match. NOO! Jannik sbaglia un rigore a porta vuota, una palla alzata dal nastro che era comoda da piazzare in lungo linea. 15-40, due palle del contro break!!! Gran servizio sulla prima, rischiato sul diritto del rivale, 30-40. Ace! Che freddezza. Rischia poi troppo con la seconda di servizio, doppio fallo, ecco la terza PB da cancellare. Rischia pure la seconda di servizio, e gli va bene. Andrey trova un gran lungo linea col diritto, strappa la quarta chance. Stavolta il BREAK arriva, in rete il rovescio di Jannik. 5 pari, tutto da rifare. La bagarre continua, Sinner non ha accusato la delusione della chance mancata, spinge col rovescio e forza ai vantaggi l’undicesimo gioco. Col servizio il russo sale 6-5, non trema l’azzurro, 6 pari. Tiebreak time. Con un Ace Jannik sale 2 punti 1, solido anche Rublev (3-2). Il primo punto in risposta lo vince Andrey, muore in rete un diritto di Sinner colpito con meno scioltezza. 4-2. Si riprende il mini-break l’azzurro con uno schema tatticamente perfetto: diritto dal centro più lento e carico, Rublev accorcia e Jannik entra a tutta e attacca. 4 pari. Con un bel contro piede, dopo una botta di rovescio fantastica, Sinner si porta 5 pari. Ora si va a set point. Anzi, Match Point (6-5) con un altro ottimo contro piede col diritto. Doppio fallo!!! Incredibile, regalo di Andrey, ma che sostanza Sinner, bravissimo nel momento decisivo. 55esima vittoria in stagione, è l’azzurro più vincente di sempre in una singola stagione, ma soprattutto vola in finale a sfidare di nuovo Medvedev.
[3] Andrey Rublev vs [2] Jannik Sinner (non prima ore: 15:30)
Tennis Match Statistics: Ruble vs Sinner
Tennis Match Statistics
🇷🇺 Rublev vs 🇮🇹 Sinner
Statistic | 🇷🇺 Rublev | 🇮🇹 Sinner |
---|---|---|
ACES | 4 | 10 |
DOUBLE FAULTS | 2 | 4 |
FIRST SERVE | 55/77 (71%) | 45/73 (62%) |
1ST SERVE POINTS WON | 39/55 (71%) | 37/45 (82%) |
2ND SERVE POINTS WON | 9/22 (41%) | 15/28 (54%) |
BREAK POINTS SAVED | 2/5 (40%) | 4/6 (67%) |
SERVICE GAMES PLAYED | 12 | 12 |
1ST SERVE RETURN POINTS WON | 8/45 (18%) | 16/55 (29%) |
2ND SERVE RETURN POINTS WON | 13/28 (46%) | 13/22 (59%) |
BREAK POINTS CONVERTED | 2/6 (33%) | 3/5 (60%) |
RETURN GAMES PLAYED | 12 | 12 |
NET POINTS WON | 7/7 (100%) | 10/12 (83%) |
WINNERS | 16 | 26 |
UNFORCED ERRORS | 13 | 10 |
TOTAL SERVICE POINTS WON | 48/77 (62%) | 52/73 (71%) |
TOTAL RETURN POINTS WON | 21/73 (29%) | 29/77 (38%) |
TOTAL POINTS WON | 69/150 (46%) | 81/150 (54%) |
MAX SERVICE SPEED | 211 km/h (131 mph) | 209 km/h (129 mph) |
1ST SERVE AVERAGE SPEED | 193 km/h (119 mph) | 196 km/h (121 mph) |
2ND SERVE AVERAGE SPEED | 149 km/h (92 mph) | 158 km/h (98 mph) |
TAG: Andrey Rublev, ATP 500 Vienna 2023, Jannik Sinner
@ Detuqueridapresencia (#3817134)
Io scrissi una cosa simile a quella di Givaldo quando Sinner vinse Umago, e anche lì molti mi presero per stupido.
Il tuo è un grande post, soprattutto dopo l’intervento del legnatore. Bravo.
Che legnata Urrutikoetxea ….. e i baschi a ridergli appresso ….
@ bruno dalla francesca (#3816730)
Ma no se vince vienna e Parigi arriva a 6400 punti… a cui andrebbero aggiunti i punti delle finali d mi torino… difficilmente chiuderà oltre il quarto posto tranne se vincesse tutti e 3 i tornei cosa alquanto improbabile.
Eh già…,arrivare ai quarti di finale era come vincere un titolo slam .
In bacheca.
Ma chi dice che quelli del passato gli sono superiori? Pietrangeli?! ha detto ultimamente che a Sinner servirebbero due vite per avere i suoi risultati…che a 22 lo vedeva dal binocolo sinner. Purtroppo i 90 anni esasperano difetti già noti…
AHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHHA
Ma io chiedo ai tanti sacerdoti del santo sinedrio che hanno provato a lapidarmi perché ho “osato” fare apprezzamenti lusinghieri su Shelton dopo averne sottolineato i numerosi difetti di gioco sui quali ha lavorato ed è migliorato.
Io chiedo dunque a costoro: MA DOVE PISPOLO ERAVATE quando questo tizio sparava a zero su QUALSIASI torneo successivo a USO, essendo (a detta di costui) tornei per falliti che fino a USO avevano combinato poco e che troverebbero (sempre a detta del burlone) un po’ di refrigerio vincendo tornei in cui i grandi nomi hanno esaurito la carica propulsiva e quindi perdono più facilmente.
Ma RIUSCITE A PUNTARE IL VERGINELLO DITINO VOSTRO non solo contro chi ci mette la faccia quotidianamente nel “debunking” dei bufalari MA ANCHE contro i bufalari medesimi?
Cioè, Givaldo fa la parodia del medesimo burlone di cui trattasi, scrivendo in buona sostanza in tono sarcastico ESATTAMENTE quello che il bufalaro sostiene, un utente non comprende l’ironia (E CI STA) ma poi il bufalaro medesimo proclama come verità che Givaldo sia un mezzo matto e DISCONOSCE quello che egli stesso bufalaro scrive a ogni pie’ sospinto a riguardo della presunta inferiorità dei tornei post USO?
E tutti zitti. Nessuno si adonta o istruisce i medesimi processi sommari che ho subito io a causa della mia attività di sbugiardamento dei bufalari.
Tutto molto bello.
PS: il falegname ha terminato la partita di legna che dispensa agli italiani oppure gli hanno bloccato i container per la Danimarca…… quien sabe?
In sintesi:
– si, sono abbastanza nuovo del sito
– no, seguo il tennis da diversi anni
– molto spesso mi capita di partecipare ai commenti qui in condizioni precarie (bado spesso ai nipotini, per cui guardo e scrivo a singhiozzo)
– quanto alla Pero tuttavia mi pare di aver udito bene (e confermo il giudizio negativo su di lei).
Ottima considerazione. Bravo.
Ok ok, non avevo capito