ATP 500 Vienna: Sinner regola Sonego in due set, altra prestazione super al servizio per Jannik
I derby sono sempre match particolari, scomodi, spesso imprevedibili, ma nella serata di Vienna Jannik Sinner è stato più forte di ogni tensione o contesto creato dall’affrontare Lorenzo Sonego, imponendo la maggior velocità, pressione e consistenza del suo tennis, davvero scintillante quest’autunno. Il n.4 del mondo ha sconfitto il torinese col punteggio di 6-2 6-4, volando nei quarti di finale dell’ATP 500 disputato nella capitale austriaca per terza volta in carriera, dove attende il vincente dell’ultimo match di giornata tra Tiafoe e Monfils. Davvero un buon Sinner, la super prestazione contro Shelton all’esordio è confermata, soprattutto per il rendimento del servizio, davvero impressionante come numeri per il secondo match consecutivo. Jannik ha chiuso l’incontro odierno con l’83% di prime palle in campo, vincendo il 73% di punti, questo un numero inferiore rispetto alla partita contro l’americano ma estremamente positivo, come anche il 60% con la seconda di servizio. Nel secondo set Jannik ha messo in campo 30 prime su 33, il 91%, numero eccezionale. E quando Sinner serve così bene, tutto il suo tennis decolla, diventa micidiale per aggressività, continuità e consistenza.
Nel primo set di partita ce n’è proprio stata poca, nettissimo il divario a favore di Jannik in ogni settore di gioco, con Lorenzo troppo modesto al servizio per tentare di restare vicino al rivale. Nel secondo set Sonego ha mollato gli ormeggi, servito assai meglio (79% di prime in campo) e si è preso rischi indicibili pur di controbattere Jannik, con risposte a tutta, diritti cercando le righe e qualche intelligente back di rovescio per provare a spezzare il ritmo infernale imposto da Sinner. C’è stata più bagarre, e anche una delicata palla break annullata da Jannik nel sesto game. Un momento in cui ha dovuto alzare l’attenzione al massimo e che l’ha portato a prendersi di forza, alla terza chance nel game successivo, il break che ha di fatto chiuso la partita.
Sembra evidente il salto di qualità compiuto da Sinner dopo US Open. I numeri parlano chiaro: col servizio sta trovando una continuità mai vista, e da molto tempo commentiamo le sue partite sottolineando come la battuta sia decisiva, nella buona e nella cattiva sorta. Quando il servizio lo sostiene, il suo tennis decolla fino alle stelle, sicuro nella spinta con braccio sciolto a generare velocità e precisione, un forcing quasi ingestibile per la maggior parte dei rivali. Quando invece il servizio si inceppava, finiva per innescarsi quella perversa “catena cinetica degli errori”, con braccio rigido, seconde morbide, diritto meno incisivo e sicuro, posizione di campo appena più arretrata. Queste fasi negative, di tensione create dall’insicurezza per cattivo rendimento della battuta, sono al momento un brutto ricordo. Vedremo se Jannik continuerà con questi numeri, quelli di questa settimana faranno fischiare le orecchie a un certo Sampras, Mr. Servizio. Pete aveva efficacia superiore, il suo è stato il servizio più forte della storia moderna del gioco, ma anche per Jannik il servizio sta diventando la base su cui costruire tutto il resto. E il resto… è tantissimo tennis, di pressione, fortissimo, efficace.
Il bravo Sonego nel secondo set c’ha provato davvero. Perso per perso, ha spinto a tutta, senza alcuna pressione, tanto aveva già subito nei tre match precedenti, l’altro giocava sulle nuvole, tanto vale prendersi il massimo del rischio e via. Ha funzionato, c’è stata un po di partita e anche spettacolo. Il “polpo” ha rimesso tante palle, si è difeso con orgoglio e testa, e ha attaccato tanto. Chissà, se quella palla break a metà del secondo set l’avesse trasformata, magari il match si poteva complicare per Sinner; invece proprio dal fuoco dell’aver annullato quella chance – senza lasciar scampo al torinese col servizio, un Ace salvifico – Jannik ha rilanciato, è andato a prendersi di forza bruta un break decisivo.
Nella spinta Jannik è sempre più efficace e continuo. Sonego paga troppo il gap a sinistra contro Sinner, e anche col diritto è ottimo se lo spinge al massimo, ma se deve contenere cercando comunque profondità, il suo controllo è rivedibile. C’ha pensato lo stesso Sinner a fugare ogni incertezza, correndo tanto avanti a prendersi il punto (ben 20 discese sul net, vincendo 14 incursioni), e bravo a non disunirsi e continuare a provarci nonostante un paio di errori marchiani, proprio brutti. Niente, lui è talmente sicuro dei suoi mezzi e sulla bontà del piano tattico da cancellare tutto con un clic e via, si riprova. E stavolta non si sbaglia più, la forza mentale del campione.
Sicuro, continuo, offensivo, aggressivo, con quel diritto velocissimo in lungo linea dopo il servizio e un rovescio cross granitico e pesante, per Sonego l’ostacolo era davvero troppo alto. Questo Jannik vola, corre e diverte. Sempre più forte e convinto, vittoria dopo vittoria.
Marco Mazzoni
La cronaca
Il quarto derby tra Sonego e Sinner inizia con Lorenzo alla battuta. Un buon game, servizi in campo e via aggressivo, 1-0. Altrettanto spedito l’avvio di Jannik, colpisce con grande velocità e impone un ritmo altissimo, pungendo ovviamente il lato sinistro del torinese. Anche Sinner a zero vince il suo primo game. Sonego deve chiedere tutto il possibile al servizio, pena essere aggredito dalla risposta di Sinner. Una pressione che gli costa il primo doppio fallo del match. E sulla prima seconda di battuta, ecco che Jan entra a tutta e si prende di forza il punto. Una pressione che “Sonny” cerca di evitare attaccando, buttandosi a rete, ma anche il passante di Sinner è potente, la volée del piemontese vola via. Chirurgico Jannik sulla prima palla break: risponde centrale nei piedi del rivale, diritto potente d’attacco e via a rete a chiudere la porta con una solida volata d’opposizione. BREAK Sinner, 2-1 e servizio. 8 minuti di tennis, ma è già chiaro che quello di Jannik ha altra velocità e consistenza. Lorenzo si prende rischi totali con una risposta di diritto, vince il primo punto in risposta, ma non è un bel messaggio… è la conferma di quanto debba rischiare il torinese per strappare un punto sul servizio di Jannik. Un Jannik che col pilota automatico spinge forte, preciso, intenso, continuo, soprattutto sul rovescio di Sonego dopo averlo spostato lateralmente sul diritto. 3-1 Sinner, tutto sembra fin troppo facile per il n.4 al mondo. Netto il gap di controllo alla massima velocità a favore di Sinner, una macchina infernale che Sonego non riesce a contenere. Lo scoramento di Lorenzo è palese, con il servizio che non va e teme la “tranvata” in risposta… Difficile servire con serenità con questo fiato sul collo continuo. Incredibile come ai vantaggi nel quinto game Jannik abbia gestito con un diritto lungo linea una bordata di Sonego, trovando pure un vincente. Palla break per il doppio allungo. Stavolta se la gioca bene Lorenzo, pronto ad aggredire col diritto una risposta non così ficcante di Jannik, è il suo schema preferito e funziona. Ha bisogno di vincere uno scambio terrificante chiuso con un rovescio lungo linea (non esattamente il suo colpo…) Sonego per chiudere un game durissimo (2-3). Bella la reazione emotiva di Lorenzo, che in risposta ci prova vince due punti, ma sul 30 pari Jannik alza l’attenzione, prima di servizio e via dentro col diritto, pesante e preciso. 4-2. Lorenzo regge, sprinta, spinge, rischia col diritto, ma non basta perché non trova punti facili col servizio. Il martellamento di Jannik è continuo, allontana Sonego dalla riga di fondo e si procura una palla break ai vantaggi; se la prende forzando con gran ritmo e angoli l’errore del connazionale. 5-2. Serve per chiudere Jannik, ma commette qualche errore e cala il numero di prime palle. Non sfrutta un set point e con un errore banale col diritto concede la prima palla break del match. L’annulla con una bordata col diritto inside out imprendibile. Un gran rovescio cross porta a Sinner il punto del 6-2. 72% di prime vincendo il 78% dei punti per Jannik, solo 48% per Sonego, vincendo il 53%, ma il divario tra i due è stato molto netto anche negli scambi.
Secondo set, Sonego to serve, ma la musica non cambia. Sinner risponde “troppo”, e risponde molto bene… profondo, ruba un metro di campo e comanda, provocando errori del rivale. Sul 15-30 Jannik divora una chance con una volée spedita fuori di metri a campo aperto. Sonego “ringrazia” e vince il game spingendo a tutta. Tutt’altra vita per Sinner, a zero con quattro “schiaffoni” impatta 1 pari. Si scorre senza scosse sui game di servizio, fino al sesto game. Sinner commette due errori in spinta col diritto, un po’ di fretta nel cercare la riga, scivola 0-30. Rimedia col servizio, trovando il primo Ace del match esattamente quando ne aveva bisogno. Sul 30 pari Jannik commette il secondo disastro del match sulla rete, cercando un tocco quanto il campo era aperto per una semplice volée d’opposizione. Palla break Sonego! Rischia Lorenzo, ma un diritto aggressivo gli esce di un pelo, qua poso fortunato. È il game più lottato del match, scambi anche spettacolari grazie a un Sonego che gioca fuori tutta e si difende al massimo. Alla fine Sinner si prende il game con sicuro tocco di volo. 3 pari. Scampato il pericolo, Jannik risponde con qualità e approfitta di un brutto tentativo di smorzata di Lorenzo, per il 15-40, due palle break che profumano di MP. Grandissimo cuore Sonego! Rischia ogni colpo, apre il campo e pizzica le righe. Ma Jannik non molla la presa, la risposta è sempre pressante e si prende di forza una terza chance per l’allungo. E il break arriva, ancora un altro scambio a tutta velocità, si gira sul diritto Lorenzo e rischia il lungo linea, ma la palla atterra in corridoio. BREAK Sinner, 4-3 e servizio. Nel momento più duro, un vero braccio di ferro, è l’altoatesino il più tosto. Resta il miglior momento del torinese, che anche in risposta dà tutto quel che ha per cercare di riaprire il match, ma è davvero rapido Sinner nell’avanzare dopo il servizio e chiudere. 5-3 Sinner. Sonego resta in scia, Jannik serve per chiudere sul 5-4 e vola in campo, vola a rete dopo il servizio, vola sui lob trovando un’ottima coordinazione aerea e controllo. Regala al pubblico e a se stesso pure un serve and volley sulla seconda di servizio chiuso con un tocco degno di Mr McEnroe, forse anche un po’ casuale tanto bello. Chiude al secondo match point, con una prima palla ingestibile. Un bell’abbraccio tra i due, al termine della quarta sfida stagionale tra i due, tutte vinte da Jannik. Giocherà il 13esimo quarto di finale in stagione e terza volta a Vienna. Consistenza massima, servizio sempre più continuo. Con un Sinner così, si vola…
[LL] Lorenzo Sonego vs [2] Jannik Sinner (non prima ore: 17:30)
Tennis Match Statistics: Sonego vs Sinner
Tennis Match Statistics
🇮🇹 Sonego vs 🇮🇹 Sinner
Statistic | 🇮🇹 Sonego | 🇮🇹 Sinner |
---|---|---|
ACES | 6 | 1 |
DOUBLE FAULTS | 2 | 0 |
FIRST SERVE | 41/64 (64%) | 48/58 (83%) |
1ST SERVE POINTS WON | 25/41 (61%) | 35/48 (73%) |
2ND SERVE POINTS WON | 11/23 (48%) | 6/10 (60%) |
BREAK POINTS SAVED | 4/7 (57%) | 2/2 (100%) |
SERVICE GAMES PLAYED | 9 | 9 |
1ST SERVE RETURN POINTS WON | 13/48 (27%) | 16/41 (39%) |
2ND SERVE RETURN POINTS WON | 4/10 (40%) | 12/23 (52%) |
BREAK POINTS CONVERTED | 0/2 (0%) | 3/7 (43%) |
RETURN GAMES PLAYED | 9 | 9 |
NET POINTS WON | 7/10 (70%) | 21/29 (72%) |
WINNERS | 17 | 20 |
UNFORCED ERRORS | 10 | 7 |
TOTAL SERVICE POINTS WON | 36/64 (56%) | 41/58 (71%) |
TOTAL RETURN POINTS WON | 17/58 (29%) | 28/64 (44%) |
TOTAL POINTS WON | 53/122 (43%) | 69/122 (57%) |
MAX SERVICE SPEED | 223 km/h (138 mph) | 210 km/h (130 mph) |
1ST SERVE AVERAGE SPEED | 206 km/h (128 mph) | 190 km/h (118 mph) |
2ND SERVE AVERAGE SPEED | 170 km/h (105 mph) | 163 km/h (101 mph) |
TAG: ATP 500 Vienna 2023, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego
@ MARMAS (#3815098)
La madre di Tsitsipas è un ex giocatrice di tennis russa! Ha fatto un’ottima carriera restando per lungo tempo fra le prime 50. Il padre Apostols, non ha sicuramente la stessa esperienza di gioco. E poi si sa che padre e madre litigano, non è una novità! enzo
Cerchiamo di capirci amico: ho inteso dire che, fisicamente, il nostro non ha ancora una muscolatura in grado di dargli resistenza e forza fisica che sono indispensabili non certo per vincere un grande torneo ma per ripetersi costantemente contro avversari che si farebbero ogni volta un punto d’onore per batterlo.
La crescita del fisico, nel suo caso, è indispensabile così come lo è la continua attenzione ai miglioramenti tecnici.
E in questo occorre sperare anche in madre natura…
Hai citato il serbo: per me ha sì un fisico asciutto ma strutturato in ben altra “armonia”.
Los mercoledines hispanicos 😛
Avresti anche ragione, ma a volte mi stimola per la faccia tosta ( chiamamola così..) che ha di scrivere certi commenti e replicare pure
Che significa “fisico asciutto”? Nole non ha forse sempre avuto un fisico asciutto? E dunque?
dai, è come sparare sulla Croce Rossa, lascialo stare, povero ragazzo
Due considerazioni: la prima, su Gipo Arbino, come da molti di voi già detto… bisognerebbe clonarlo e preservarlo per le prossime generazioni di tennisti. Non solo per la simpatia, ma per ben altro, visto quello che ha fatto con Sonego, non certo un predestinato della racchetta.
La seconda su Sinner, che in questi ultimi mesi ha acquisito una consapevolezza da vero top player. Unica perplessità che ho ancora, in chiave tornei Slam, è la sua tenuta fisica e mentale nelle partite lunghe. Finora ha sempre sofferto tantissimo in questo aspetto, perdendo spesso le sfide al quinto set. Se riuscirà a sistemare anche questa cosa, possiamo aspettarci davvero di vederlo come numero 1.
Per il resto, il lavoro straordinario fatto da Jannik e dal suo staff per trasformare i punti deboli in risorsa a favore (servizio, gioco a rete), beh, davvero tanti complimenti a tutti!
Già oggi Sinner sembra non avere avversari se non il serbo.
Ma stupiscono i post nei quali si prevedono montagne di slam vinti, avversari asfaltati, gioco stellare e inimitabile.
Per arrivare ai traguardi dei 3 fab occorre avere anche fisici e tempre eccezionali e Jannik, su questi aspetti, avendo ancora un fisico molto asciutto e, forse, ancora lontano dalla resistenza (anche mentale, ovviamente) che occorre avere per essere sempre davanti a tutti, dovrà chiedere
aiuto non solo al suo team ma pure a madre natura…
Per ora godiamoci il campione che è senza avventurarci in previsioni perlomeno azzardate…
Mi aspettavo più commenti sul servizio di Jannik che è visibilmente migliorato in termini di percentuali di prime messe in campo…. Oltre 80% di prime era una cosa che non si è mai vista finora…
Ah ah, ma quanto “fesso” sei Mauro, parli di Sinner dal cognome non italico e poi citi Davidovich Fokina come spagnolo e ne vai orgoglioso anche di quel giocatore dal cognome “ibericissimo”.. comiche
Per raggiungere il limite, il vertice del tennis, ad oggi o sei un superuomo ( Nadal o Alcaraz), o hai una mentalità di ferro (Djokovic o appunto, Sinner).
Per chi ha debolezze o insicurezze non ci sarà mai questa possibilità, almeno nel tennis di oggi.
sicuramente ha l’intelligenza e l’attitudine mentale e l’umiltà di imparare “tattica” (e occorre un maestro), perchè per aver voglia di migliorarsi la prima cosa è l’umiltà. Jannik ha tutto questo e i risultati lasciatemi dire sono strabilianti, anche solo a paragonarlo a un anno fa, da pechino c’è stata una svolta e questo jannik “variopinto” sembra sia tornato anche a divertirsi, è la sua superficie certo ma è soprattutto una maggiore sicurezza e consapevolezza della propria forza e del fatto che ora ha anche nelle corde il famoso “piano b” per il quale ha affrontato tanti cambiamenti; dovrà ancora migliorarsi questo è sicuro, non si smette mai, però la domanda a questo punto diventa “dove arriverà” ?
sono d’accordo con te, non mi piacciono mai i favoriti.
Comunque il gioco di Sinner gia da ora è studiato in tutte le scuole tennis del mondo, per come colpisce la palla cosi’ bene e per come esce cosi’ veloce, questo nonostante un fisico normale.
la cosa che non mi stupirebbe è vedere un Sinner al vertice, che vinca slam ma che non riesca ad esultare e a mostrare le sue emozioni davanti alle telecamere.
In questo ricorda un pò camila giorgi, che se non sbaglio a Montreal non battè ciglio dopo la vittoria in finale.
Vero che il carattere altoatesino non è lo stesso dell’italiano medio, però non ce lo vedo a fare festeggiamenti alla Tomba o alla Valentino Rossi.
Bisogna dare merito a Sonego che nonostante il 91% di prime di SInner, nel secondo set ha avuto la sua chance e l’ha sbagliata lui tirando appena fuori un dritto
Se andava 4-2 chissà che karate kid non la girava
Io non credo. Il team di Sinner è ultraprofessionale. Tutto è indirizzato al miglioramento di Jannik e tutti remano nella stessa direzione.
Non è Tsitsipas che il padre dice una cosa, la madre un’altra, poi litigano e la madre se ne va.
Jannik sentiva di avere margine e quindi dopo il break nel secondo set ne ha approfittato per provare in partita delle cose diverse… Anche perché in allenamento non è facile trovare uno sparring che ti consente di fare una demo volete con pallina tra i piedi dopo una prima a 200 Km/h.
Sono sicuro che lo avrebbe fatto anche se sugli spalti ci fosse stato Vagnozzi
@ MAURO (#3814926)
Avevo volutamente omesso Martinez, sperando in un tuo intervento chiarificatore, in modo che ce lo dicessi tu, ce lo gridassi tu, che stai appeso alle sue brache, un ventiseienne.
@ Paolo (#3815080)
Ha giocato allo stesso modo a Pechino.
Secondo me é interessante notare la differenza di stile di gioco se nel box c’è Vagnozzi o Cahill. Più cinico e potente dal fondo con il primo, più ispirato al limite della follia creativa con il secondo. E i risultati migliori li sta ottenendo da quando i due si alternano. È solo una mia impressione?
A domanda, risponde:
“…se è così c e ne per pochi”
“…non c’è ne sarebbe per nessuno”
Forte!
Ma, non penso. Se vincesse uno Slam e raggiungesse la prima posizione in classifica verrebbe automatico porgli altri traguardi come stimolo per continuare a tifarlo.
Vincesse gli AO e diventasse n.1, verrebbe da tifarlo perché superi Alcaraz per esempio; perché vinca il torneo dei tornei: Wimbledon o perché vinca più Slam di tutti gli italiani di tutti i tempi. Oppure ancora , altro esempio, perché superi i 44 tornei di Pietrangeli, giusto per capire se bastano o meno “due vite” per vincere ciò che ha vinto lui. E qui mi fermo.
Io, nonostante Federer avesse vinto tutto speravo vincesse sempre il torneo in corso…
Si trovano migliaia di motivazioni per continuare a tifare i propri idoli e Sinner non ce le farà mai mancare, vedrai.
Destiamoci dai sogni. Sinner, vinca quel che vinca ti dà sempre due motivi per continuare a tifarlo: è un ragazzo esemplare e un tennista straordinario.
Se prima mettevo il tennis di Musetti (tra gli italiani), esteticamente parlando, davanti al suo, ora no. Se continua così, c’è poco da dire, vince e diverte molto più di prima.
Con questo servizio che gli da la sicurezza e la tranquillità dei punti “gratis” necessari a rifiatare, a mantenerlo tranquillo, a spezzare qualche velleità dell’avversario; con questo gioco di volo che ricorda a tratti i migliori del settore (anche se in rare occasioni commette ancora qualche errore) ; con questa pressione che mette da tutte le parti del campo; con questo modo di rispondere ecc ecc beh, non ci sono dubbi: il suo tennis non è più vittoria “sporca” ma vittoria brillante da lasciare a bocca aperta.
Pertanto speriamo che Sinner si piazzi primo poi i motivi per continuare a guardarlo ce n’è saranno sempre.
@ Andy.Fi (#3814990)
Dopo Pechino, sorry
@ Givaldo Barbosa (#3814856)
Mannaggia, lo pensavo anche io dopo Shanghai, c’è della verità in quello che scrivi. Io che come tanti qui seguiamo Jannik da quando ha 17 anni e ci siamo innamorati di lui da subito, lo abbiamo difeso sempre e comunque perché vedevamo il campione che è ed il bravissimo ragazzo che è. Adesso è ad un passo da quello che sognavamo e mi chiedo come sarà quando ci arriva. Sono stati 5 anni bellissimi, grazie Jannik
grande persona, la Federazione dovrebbe assumerlo per tirare su i bambini….
non invocarlo per carità, che scrive un altro poema
hai detto bene, da matti!
Quindi, tradotto, Sinner starebbe già facendo a 22 anni quelli che fa Djokovic? Adattarsi all’avversario e giocare sui “punti deboli” dell’altro?
Perché io lo vedo proprio così. Avere il “tennis” per ogni avversario
Bellissimo post. Io concordo, nel senso che non ho mai digerito i favoriti. Ho sempre tifato per gli svantaggiati, nel tennis come nella vita. Ma dico la verità, credo che me ne farò una ragione. E prima di veder affievolire la mia passione per Sinner, sono certo che aspetterò almeno un paio di Slam. E poi, finché Nole gioca, tutti gli altri sono outsider. 🙂
Troppo Sinner per il buon Sonny. Domani Tiafoe e non mi fa stare tranquillo l’imprevedibile pazzarellone… spero che Jannik gli rifili una bella randellata tanto per rimetterlo in riga. Numero delle prime innaturale per lui. Se tenesse queste cifre chissà cosa combinerebbe al torneo dei maestri…non ci voglio pensare…
Casomai è un’ispirazione perché ha qualcosa in più, non il contrario. Rileggersi prima di postare…
bravo Santer e bravissimo Mazzoni che racconta, come pochi la vera essenza delle partite
@ Santer (#3814900)
Quoto in pieno, bravo Santer e bravissimo Mazzoni
Il fuori onda di Arbino…sembri un pulcino bagnato, questo ti schiaccia, ti distrugge…troppo forte…
Troppo divario, Jannik nel secondo set ha provato a giocare alla Federer, o alla Edberg per i più vintage…
E si ci è arrivato vicino….
Pedro Martinez ai quarti di Brest ha forse preso la cittadinanza italiana?
Poi quando sono assenti X infortunio i primi 2 giocatori spagnoli in classifica (Alcaraz e Fokina) ed il vincitore di 22 SLAM cosa dovrei aspettarmi?
Se il servizio fosse questo, ti sbagli: non c’è ne sarebbe per nessuno, il perché è presto detto: Jannik con un servizio ballerino ma in evoluzione è arrivato al numero 4 del mondo, immaginalo con un servizio come quello delle ultime partite e ciao ciao, visto che in risposta se la cavicchi, no?
Comunque Gipo Arbino è di una simpatia unica..me lo ricordo come uno dei pochissimi spettatori a Toronto quando Jannik, ormai cotto dopo la vittoria di Washington, perse malamente da Duckworth…
Sai che l’ho pensato anch’io? Anche perché Jannik in versione benzinaio pelle e ossa non me la dimenticherò di certo. Ma quello che dici non succederà per due motivi: il primo è che c’è già ora un buon numero di avversari difficilissimi da affrontare, alcuni dei quali potranno anche essere più forti di lui (magari non sempre) e poi perché è il suo modo d’essere, di pensare lo sport e l’esempio che è per tantissimi bambini e ragazzi che, almeno personalmente, ci appassiona e ci fa stare incollati ai suoi match. Lui è “granitico” come dice spesso Mazzoni, ma anche così matto da complicarsi la vita e da farci impazzire ogni volta.
Scusate ma abbiamo sistemato il servizio? No…perché se è così c e ne per pochi…
La fate facile, il Sonego del secondo set con l’80% di prime era un osso duro per tutti e Jannik negli ultimi game ha dovuto alzare di tanto il livello con un gioco rischioso fatto di discese a rete che speriamo perfezioni anche se ha fatto due volée da sogno…certo il servizio quei “disgraziati” lo hanno peggiorato come dice il “fulminato” nella notte…
La statistica sulle prime di servizio è fuorviante. Non ha quasi mai cercato l’ace (infatti ne ha fatto solo 1), mentre ha cercato il piazzamento, la palla lavorata, verso la fine anche tirando più debole per avere il tempo di andare a rete.
Questo 83% di prime palle non mi sembra significativo.
Ha giocato nel modo giusto per affrontare Sonego, in modo diverso da come affrontava Shelton.
E analogamente giocherà in maniera diversa con il prossimo avversario. È questa la sua forza: giocare nel modo giusto per l’avversario di turno.
un sinner sempre più sicuro al servizio con percentuali di prime fantascentifiche, non cerca più l’ace per forza ma il vantaggio nello scambio, e poi anche a rete sempre più sicuro nei tempi e nel tocco, solo un anno fa sembrava un pesce fuor d’acqua in quella zona del campo, insomma veramente un fine anno in crescendo e non solo di condizione ma di sviluppo e di livello di gioco, grande jannik, solo 22 anni e la testa e la caparbietà per migliorarsi ancora
Ma dov’è finito quello che per 1500 volte ha ripetuto il ritornello che a Sinner bastava solo migliorare il servizio e che invece il nuovo staff tecnico lo stava rovinando, cercando di farlo migliorare in tanti superflui aspetti trascurando il servizio??
Pensavo potesse anche prendersi un “match di riposo” in vista del gran finale di stagione, ma è troppo in forma(e superiore) per non vincere. Oggi secondo set anche serve e volley stile Isner 🙂
Nel secondo Sonego ha giocato benissimo mentre Jannik si è un po’ distratto fino al 3-3..poi ha cambiato marcia, anche con un pizzico di follia, andando a rete come se non ci fosse un domani…come ha detto, ha il coraggio di cambiare qualcosa anche durante lo stesso torneo e desidera provare tutti gli schemi di gioco ma oggi sono veramente sorpreso anche se è stata la mossa giusta perchè Sonego stava crescendo game dopo game…sono strabiliato…
Siamo sempre lì, troppa differenza di “cilindrata” tra Jannik e Sonego che, sempre generoso, per avere qualche speranza di vittoria dovrebbe indovinare la partita super sperando, al contempo, nella giornata storta del rivale.. non è successo nemmeno su erba, nel peggior momento della stagione di Jannik, figuriamoci su indoor, speranze zero.. comunque quello che impressiona del “rosso” è il livello del servizio.. come è migliorato, sulle palle break di Shelton e Sonego, quasi sempre ace.. grandissimi progressi!! È talmente in confidenza che oggi ha provato varie discese a rete ( con alterne fortune), giusto per prova, allenamento.. vai così Jannik, ora sotto con il prossimo, Monfils o Tiafoe che sia!!
Vola Jannik, vola!
Specialmente se giocherà con l’americano la prossima, Jannik lo vedo troppo mingherlino………si scherza Enzo……….forza Peccatore. 🙂
Sinner ha fatto quello che ha voluto, tra i due ci sono due categorie di differenza.
Sonego quest’anno è sembrato come Gasquet contro Federer e Nadal… impotente, inerme, sconfitto prima ancora di scendere in campo.
Io l’ho capito perché Sinner per me e forse non solo per me ha qualcosa in più: perché è un’ispirazione.
In effetti l’ho pensato anch’io. Sembrava il 3.3 col 4.1…
@ MARMAS (#3814863)
era talmente in controllo e in fiducia che nel secondo set si è ALLENATO sul serve&volley.
straordinaria una voleè bassa di rovescio, da antologia.
La verità è che è stato un buon allenamento per Jannik che negli ultimi game ha anche provato qualche schema offensivo
Ag oggi Jannik è il numero 1. Anche Nole ci perde, e ci perderà vedrete.. Mai come oggi il sogno di un italiano che vince le Finals è vicino, molto vicino… e anche la Davis si tinge d’azzurro. Novembre col fiato sospeso.. non accadrà, ma se accade…
posa il fiasco
Vabbè, ma sembrava di vedere tre categorie diverse di gioco….. 😮
ma cè tutta sta differenza tra il numero 4 e il numero 30??
@ dancos (#3814855)
Al massimo ha meritato di vincere un game. Forse…
Faccio un’ipotesi, a testimoniare -almeno per quel che mi riguarda- come cose e vicende sia meglio immaginarle che raggiungerle.
Supponiamo che Sinner, in piena esplosione e maturazione, faccia grandi risultati qui o a Parigi, che guadagni una marea di punti a Torino e, dopo la pausa, magari con un probabile calo fisico di Djokovic, faccia il gran risultato a Melbourne: tempo l’inizio della primavera lo avremmo come numero uno del mondo. Bene. Passato l’entusiasmo per l’enorme risultato, svanito l’orgoglio di chi come noi lo segue da sempre, esaurite le celebrazioni che questo bravissimo ragazzo si merita, credo che non ci sarebbe più gusto nel seguirlo. Non si sognerebbe più la vetta, una volta raggiunta. Niente più brividi né sorprese.
Un Musetti che quasi dal nulla, marziano, arriva in semifinale ad Acapulco e gioca due set da sogno contro Djokovic a Parigi; un Berrettini commovente che, nonostante i limiti fisici si spinge fino alla finale di Wimbledon; lo stesso Sinner che, ragazzino, lotta nella notte contro Nadal sempre a Parigi: ecco, non sono momenti più emozionanti?
Aggiungo. Che gusto ci sarebbe nel tifare per il più forte?
Un Djokovic intorno ai 40 che lotta e sconfigge i ragazzini (italiani compresi) mi pare possa essere ben più interessante. E allora: speriamo che Sinner si piazzi al secondo posto e che dia vita, con Novak, a battaglie commoventi. Questo si che mi incollerebbe al video.
PS
Il Mauro, spariti già al mercoledì gli spagnoli dai tabelloni atp e challenger, non trovando più senso ai suoi deliri, se la sta prendendo ora col cognome e il nome di Sinner non sufficientemente italiani etc.
Roba da matti
Sonny meritava la vittoria!
che tranvata Sonego