ATP 500 Vienna: troppo Rublev per un buon Arnaldi, il russo vince si qualifica per le Finals
Ha lottato e sprintato su ogni palla, ricorso ogni accelerazione del rivale arrivando più volte a rimettere in gioco la palla con una spaccata estrema “a la Djokovic”, ma la resistenza di un volitivo Matteo Arnaldi non è bastata per arginare il forcing di Andrey Rublev. Il russo batte l’azzurro per 7-5 6-3 in un’ora di mezzo di gioco, qualificandosi per i quarti di finale dell’ATP di Vienna (affronterà Zverev) e soprattutto straccando un meritato biglietto per le ATP Finals di Torino. La partita è stata condotta interamente dal moscovita, determinato a vincere per ottenere l’agognato pass per il Masters di fine anno. Ha spinto come un forsennato, mettendo in mostra tutta la potenza del suo diritto con il quale ha allontanato l’azzurro dalla riga di fondo, infilandolo poi con un classico vincente a sventaglio da sinistra. Uno schema noto, per lui classico, ma difficile da contro battere a meno di non brillare con i colpi d’inizio gioco. Qua è venuta tutta la differenza tra i due: Rublev ha disputato una partita eccellente al servizio, chiudendo con il 69% di prime palle in campo e vincendo l’83% di punti con la prima e un fantastico 63% con la seconda. Numeri che ben spiegano come Rublev abbia condotto il gioco, e concesso – e annullato – una sola palla break in tutto il match. Al contrario Arnaldi è stato spesso sotto pressione nei suoi game, per la qualità in risposta di Andrey e anche per colpa di numeri non così buoni, poco il 53% di prime in campo. In generale Arnaldi è stato bravo a riprendersi da un avvio shock, trovare ritmo e belle accelerazioni col rovescio, soprattutto cross, oltre a qualche discesa a rete ideale per non permettere al russo di comandare. Ma in generale la spinta di Rublev è stata superiore, e solo qualche errore di troppo in pressione, abbinato il suo solito nervosismo nelle fasi chiave dei game, non gli consentito di vincere con più agio.
Rublev per Arnaldi è un avversario “tosto”, perché impone grandi ritmi e pressione, non lasciando molto spazio all’azzurro per spingere e variare. Tuttavia Matteo non ha affatto sfigurato, e probabilmente non era nemmeno al meglio dopo l’attacco influenzale dei giorni scorsi, evidente nel primo match del torneo vs. Ramos. Oggi il ligure è stato tutt’altro giocatore, più veloce, dinamico, pronto a spingere quando possibile e molto combattivo in difesa. Tuttavia la spinta del n.5 del mondo è stata davvero martellante e alla fine ha prevalso. Matteo ha annullato 7 delle 9 palle break concesse, chiudendo con 19 vincenti e 11 errori. Per un match soprattutto difensivo e di rimessa, non sono numeri affatto negativi. Arnaldi conferma anche a Vienna di valere ampiamente la sua classifica e che questi tornei sono al suo livello.
Marco Mazzoni
La cronaca
Rublev scatta al servizio e parte a tutta, vince i primi sette punti imponendo ritmi elevatissimi. Arnaldi troppo contratto, pure un doppio fallo, ma salva le tre palle break con servizio e un buon attacco col rovescio. Matteo salva anche una quarta palla break vincendo uno scambio di alto ritmo con un bel passante di diritto. Con un’ottima smorzata Arnaldi vince un game complicatissimo ed entra in partita. Il russo martella con totale sicurezza nei suoi turni di battuta, anche l’italiano prede un buon ritmo dopo l’avvio in salita, è pronto a correre avanti spingendo il primo colpo dopo il servizio, tutto per non cadere nello scambio in progressione di Andrey, dove è nettamente sfavorito. Il forcing di Rublev s’inceppa nel settimo game, da 30-0 sbaglia tre affondi consecutivi e concede la prima palla break. Indovina l’angolo esterno con la prima di servizio, non riesce a rimetterla in gioco Arnaldi. 4-3 Rublev. Bene l’azzurro, secondo turno di battuta a zero per il 4 pari, si entra nel rush finale del set. Andrey si porta 5-4 e in risposta spinge a tutto braccio per chiudere il parziale. Si infuria su di un errore in spinta, ma in risposta è super aggressivo e si procura un set point sul 30-40. Non è fortunato Rublev, la risposta diritto s’impenna sul nastro, facile per Arnaldi avanzare e chiudere. 5 pari. Nervoso Rublev, come suo solito non gestisce serenamente la pressione, esagera col diritto e si ritrova 15-30. Risolve continuando a martellare e servendo bene (72% di prime in campo e 4 Ace). 6-5 Rublev, e di nuovo in risposta apre il campo con un drive profondo e chiudendo col diritto a sventaglio da sinistra. 15-30 e poi 30-40, stavolta con un raro rovescio lungo linea. Secondo set point. Ottimo Arnaldi, lo cancella con l’Ace, più preciso che veloce. Sbaglia poi un diritto il ligure, sotto la pressione di una risposta violenta del moscovita. Rublev trasforma il terzo set point con un passante al corpo, difficile da gestire per Matteo, sceso a rete con un approccio un po’ centrale e una demi volée complicata. 7-5 Rublev.
Arnaldi è costretto ai vantaggi nel primo game del secondo parziale, è in difficoltà nel tenere fermo il rivale, pronto a verticalizzare e girarsi sul diritto. Ci prova e spinge molto Andrey, ma non è preciso, comanda ma commette diversi errori. Male Matteo col diritto, affretta la spinta e affossa a mezza rete, errore che gli costa una palla break. È il punto più bello del match, entrambi trovano colpi spettacolari tra attacchi e difese a tutto campo, ma il lob di tocco di Rublev è perfetto. Un break che manda avanti il russo 1-0 e servizio. Serve troppo bene Rublev, quasi solo prime palle, è poi facile per lui fare due passi avanti e tirare un diritto a tutta davvero impossibile da contenere. In un lampo si ritrova avanti 3-0, l’inerzia del match è totalmente dalla parte del n.5 del mondo (cinque game di fila vinti), ad un passo dalla matematica qualificazione alle Finals. Matteo non crolla, resta aggrappato al match salvando con un buon attacco la palla del 5-1 al rivale. Il russo continua ad alternare grandi affondi a qualche errore di troppo, ma non sbanda, nonostante un settimo game complicato (ai vantaggi, ma senza palle del contro break per Arnaldi). Sul 5-3 Andrey serve per i quarti di finale e soprattutto strappare il biglietto per Torino. Servizio e diritto lo sostengono, 40-0 e Tre Match Point. Basta il primo, servizio esterno perfetto. 7-5 6-3, complessivamente un successo meritato, ora per lui Zverev nei quarti. Arnaldi esce di scena a testa alta, ha tenuto bene il campo contro il n.5 del mondo.
Matteo Arnaldi vs [3] Andrey Rublev
Tennis Match Statistics: Arnaldi vs Rublev
Tennis Match Statistics
🇮🇹 Arnaldi vs 🇷🇺 Rublev
Statistic | 🇮🇹 Arnaldi | 🇷🇺 Rublev |
---|---|---|
ACES | 4 | 6 |
DOUBLE FAULTS | 4 | 0 |
FIRST SERVE | 38/72 (53%) | 42/61 (69%) |
1ST SERVE POINTS WON | 25/38 (66%) | 35/42 (83%) |
2ND SERVE POINTS WON | 20/34 (59%) | 12/19 (63%) |
BREAK POINTS SAVED | 7/9 (78%) | 1/1 (100%) |
SERVICE GAMES PLAYED | 10 | 11 |
1ST SERVE RETURN POINTS WON | 7/42 (17%) | 13/38 (34%) |
2ND SERVE RETURN POINTS WON | 7/19 (37%) | 14/34 (41%) |
BREAK POINTS CONVERTED | 0/1 (0%) | 2/9 (22%) |
RETURN GAMES PLAYED | 11 | 10 |
NET POINTS WON | 12/16 (75%) | 14/19 (74%) |
WINNERS | 19 | 21 |
UNFORCED ERRORS | 11 | 6 |
TOTAL SERVICE POINTS WON | 45/72 (63%) | 47/61 (77%) |
TOTAL RETURN POINTS WON | 14/61 (23%) | 27/72 (38%) |
TOTAL POINTS WON | 59/133 (44%) | 74/133 (56%) |
MAX SERVICE SPEED | 207 km/h (128 mph) | 213 km/h (132 mph) |
1ST SERVE AVERAGE SPEED | 182 km/h (113 mph) | 195 km/h (121 mph) |
2ND SERVE AVERAGE SPEED | 150 km/h (93 mph) | 150 km/h (93 mph) |
TAG: Andrey Rublev, ATP 500 Vienna 2023, Matteo Arnaldi
Arnaldi come giocatore e struttura fisica mi ricorda Renzo Furlan, buon giocatore anche lui che ha avuto una buonissima classifica per un periodo ma che non potra’ mai diventare un top ten
Dov’è l’errore? Quando scrivo che Arnaldi è ormai vecchio per certi traguardi, ho un buon motivo. L’inesperto, in questo forum abbondano, ribatte: Giocatori come Djokovic, Monfils, a 37 anni vincono ancora i tornei e Arnaldi a 22 è vecchio? Certo! Bisogna però andare a guardare quello che i due hanno fatto alla sua età. Mi spiego meglio. Alcaraz a 27-28 anni continuerà a vincere i tornei, però ha cominciato a vincerli a 18 anni. Lo stesso vale per Sinner, già a 17 anni ha mostrato le sue capacità. Le conclusioni fatevele voi enzo
Il russo ha dovuto giocare al 95%!!
Complimenti all ARNALDINO!! Molto bravo e un po’ sfortunato! Avanti tutta! Un Abbraccio sei Forte!!
Quanti giocatori italiani – non in attività, nella storia – sono superiori a Rublev? Si contano sulle dita di una mano, forse senza che sia necessario utilizzarle tutte. Non si poteva chiedere ad Arnaldi di batterlo. Peraltro il nostro ha fatto una buona partita.
@ grinta2 (#3814614)
Questa mi sembra la migliore definizione! Complimenti enzo
@ di Pablito ce n’è uno…… (#3814643)
Se Berrettini si rischia a fare una “spaccata” come quella di Arnaldi, esce dalcampo in ambulanza. enzo
@ Trepi53 (#3814675)
Per certi traguardi, Arnaldi, 22 anni, è ormai vecchio, una dignitosa carriera nel tennis però ci stà! enzo
Partita di gran valore di Arna, ha dimostrato con questo match di valere certamente i primi 20 al mondo, tra le altre cose i punti più belli li ha fatti lui, certo non si diventa top 20 con i bei colpi estemporanei, ma averli in repertorio é da pochi
Condivido il tuo “punto di vista” oltretutto vedo molta più tranquillità nell’angolo di Arnaldi: ad un cero punto del match credo sul 5-5 Arnaldi è scoppiato a ridere di gusto con il suo angolo e con tutta la serietà dell’angolo di Rublev veniva quasi da “vergognarsi”…invece era tutto così spontaneo e bello.
A mio modesto parere il ragazzo ha un futuro molto interessante.Bravo bravo nonostante la sconfitta
Io credo che intendesse dire che il prize monet complessivo per tutti gli 8 partecipanti è davvero notevole. Direi superiore (ma vado a memoria) di quanto prendano in totale i 8 che fanno i quarti in uno slam. È un modo di valutare l’importanza di un evento sportivo che non condivido molto ma che ha un suo senso.
@ Leftwing (#3814658)
Infine, per chi segue Arnaldi da un paio d’anni, da quando ancora si cimentava negli ITF, il dato che stupisce è la sua progressione nei miglioramenti del suo tennis, una progressione che è difficile pensare che sia finita.
E comunque oggi, sicuramente non nella sua giornata migliore, non ha affatto sfigurato, dimostrando di potersela giocare anche coi primi del ranking.
Io invece non concordo sul fatto che non abbia armi particolari, se non una grande presenza di spirito.
Intanto, oltre alla presenza di spirito, ha una grande qualità che si chiama ‘intelligenza tennistica’: saper leggere il match, trovare le contromisure all’avversario in corso d’opera, variare il gioco.
A questa di aggiunge una completezza di colpi – nessuno micidiale, ma tutti efficaci – che lo rende un giocatore con diverse frecce al proprio arco.
Infine, per chi segue Arnaldi da un paio d’ anni
Nel prima set Matteo era vicinissimo al suo avversario e, per qualche palla sfortunata, ha perso il set. Nel secondo penso abbia un po’ mollato. Peccato per il primo set, che secondo me, con un pizzico di fortuna, avrebbe anche potuto vincere e portare così, nel secondo, il russo ai suoi abituali “svalvolamenti” con ulteriore possibilità di vincere anche il secondo. Oggi non mi ha convinto molto il nostro, soprattutto nella sua poca lucidità nel cercare il rovescio del suo avversario. Capisco che,quando sei sotto pressione, la butti di là e basta, ma quando il tempo c’è stato non lo ha fatto lo stesso e allora… Penso sia un po’ stanco, speriamo che recuperi per la mini-Davis.
tutta esperienza per il buon matteo “el grinta”, che ci ha deliziato di una spaccata nemmeno da ballerino, da contorzionista, atleta vero e ricordiamoci che solo qualche mese fa non era nemmeno nei 100, quindi tanto di cappello anche se dovesse restare perenne in questa posizione. Contro rublev che gioca a specchio ma spinge di più doveva penso utilizzare di più il s&v dato che si sa far valere anche sotto rete; comunque sta alzando il livello medio delle sue prestazioni, anche oggi pur nella sconfitta
@ ilpallettaro (#3814555)
Cioè, mi si aiuti per piacere a capire…un’esibizione strapagata tra chi, in base a freddi algoritmi, occupa le prime 8 posizione del tennis mondiale dell’anno in corso, avrebbe più impatto, più eco, varrebbe insomma di più in termini di fama, delle Olimpiadi, dei Mondiali di Calcio, del Tour de France…di Wimbledon!?!
Proprio vero che il mondo è bello (?) perché è vario.
Allora, giusto per restare in quest’ambito, chiedo: secondo Lei Federer è più ricordato per le sei (o sette, non ricordo) nomine a “maestro” di fine anno o per la sola, isolata, vittoria al Roland Garros (per tacere delle 8 a Wimbledon…)?
Sarebbe interessante condurre un sondaggio per appurarlo.
Molto ha influito anche il fatto che Rublev si giocasse le finals (chiaramente avrebbe avuto altre chances, ma prima ti levi il pensiero meglio è).
Direi un ottimo Arnaldi, ha perso il primo set sul filo di lana.
Di certo coi big non sfigura, vediamo quanti margini ha.
Arnaldi mi sembra il classico giocatore (forte) che sa fare bene tutto ma nulla benissimo, si muove molto bene, ha una gran testa ma nessun colpo davvero eccezionale.
fisicamente un po’ leggerino ma dal rendimento costante.
inoltre è simpaticissimo e gradevole da sentir parlare
giustissimo
Concordo.
Interessante anche la frase “non ha armi particolari da mettere in campo contro questi mostri tranne una gran presenza di spirito”.
Questa è una cosa interessante da valutare nel proseguo della carriera di Arnaldi. Ossia se e quanto potrà ancora crescere tecnicamente, specie come intensità di colpi.
Secondo me qualche margine ancora c’è.
per quei tifosi che si offenderanno subito…..la stimmate del campione o ce l’hai o non ce l’hai…
penso che avremo possibilitò di vederla dopo qualche vittoria slam e il n. 1 in classifica…..prima avrà in mente solo quello….niente distrazioni….jannik guarda Musetti/Berrettini e impara….loro guardano Jannik e ci hanno capito ben poco…
C’erano fondati presupposti per giocarsi il primo set alla lotteria del tie-break e, in caso di vittoria, non iniziare il secondo set con il morale sotto i piedi, ma le mie sono solo illazioni.
Giocava col numero 5 del mondo in forma, che si poteva chiedere di più?
Bravi Matteo comunque, ormai si possono cominciare i bilanci di stagione ed è stato un ottimo 2023.
La differenza con Rublev si vedeva ma è stata ugualmente una gran bella partita. Matteo è un gran bel giocatore con la testa sulle spalle e ci darà soddisfazioni
Col sennò di poi era una mission impossible. Una ragazzo con 35 partite ATP che gioca contro un top 10 stabile da 4 anni, con 400 partite ATP sul groppone in piú di lui. E non ha armi particolari da mettere in campo contro questi “mostri” tranne una gran presenza di spirito.
Peró ci ha talmente abituati bene che prima della partita un pó ci speravo che bastasse quella.
Resta un bel torneo e tanta esperienza. Vediamo chi peschiamo a Bercy, la stagione non é ancora finita
Non ho capito la strategia di servire sul diritto di Rublev, soprattutto da destra, visto che il russo rispondeva comodamente con micidiali diritti incrociati.
Oggi Arnaldi non mi è piaciuto molto anche se avrebbe potuto portare il 1° set al tie-break…ha commesso molti errori in risposta, faceva fatica a rispondere quando Rublev angolava il servizio sul suo dritto e non riusciva mai a essere propositivo….non fa nulla, ora sotto con Parigi per cercare di rimanere nella top 40 e chiudere quest’anno fantastico
al momento attuale questa è la differenza tra i due
un po’ come tra Sinner e Sonego
arnaldi super per continuità di prestazioni. da togliersi il cappello.
intanto gli slot per le finals si vanno sempre più delineando: essere dentro significa essere parte dell’unica manifestazione tennistica che ha un impatto mondiale, che domina su tutti gli altri eventi sportivi. il prize money ne è diretta conseguenza, così come i premi che gli sponsor personali dei giocatori contrattualizzano per arrivarci.
Qualche nota di costume, aspettando il match di Sinner.
Gran parte dei coach, non ultimo il Vicente, altro non sono che delle macchine spara-vamos. Ma serve davvero a qualcosa avere nell’angolo questi imbarazzanti automi col pugnetto fisso? A me darebbero i nervi. Meglio Arnaldi, che ha nel suo angolo una bella ragazza dall’aria composta e sobria, una che, si vinca o si perda, ha sempre la stessa espressione, senza concedere nulla all’emozione (tutto il contrario del padre di Shelton, con quei sorrisetti impostati e nervosi). Una ragazza così, timida e riservata, la vedrei più da Sinner. A proposito: vedremo mai una donzella nel suo angolo?
Mi si concedano queste riflessioni, non tanto da Platini ma almeno da Platinette.