L’allenatore storico di Federer subisce l’amputazione del piede a seguito di un’infezione
Peter Lundgren, l’acclamato tecnico di tennis, è noto per aver guidato Roger Federer alla conquista del suo primo titolo di Grand Slam e alla cima della classifica ATP all’inizio del nuovo millennio. Tuttavia, recentemente, Lundgren ha dovuto affrontare una sfida personale importante. A causa di una grave infezione, gli è stato necessario amputare il piede sinistro negli ultimi giorni.
Lundgren non è solo il mentore dietro i primi trionfi di Federer, ma ha anche contribuito significativamente alla carriera di altri noti tennisti. Per diversi anni, ha lavorato al fianco di Stan Wawrinka, contribuendo anche al successo di altre grandi figure del tennis mondiale. La sua esperienza e competenza hanno lasciato un segno indelebile nel mondo del tennis, e il suo contributo è stato fondamentale per la crescita e il successo di molti atleti di alto livello.
La notizia della sua difficoltà fisiche ha scosso la comunità tennistica. Nonostante le sfide personali, il suo impatto duraturo sul tennis e sui suoi atleti continua a risplendere attraverso i successi dei suoi tennisti.
Marco Rossi
TAG: Peter Lundgren, Roger Federer
collegata alla frattura di un piede qualche settimana prima. Su fb aveva detto che a seguito di ciò aveva dovuto vendere il suo pappagallo, non potendolo accudire per la lunga decenza che si prospettava. La situazione è ulteriormente peggiorata per infezione e problemi di circolazione
obesità e diabete tipo 2 sono due piaghe sociali che potrebbero essere contenute o quasi eliminate ma non c’è nessun interesse a farlo evidentemente se uno sportivo arriva a tal punto dietro ci devono essere scompensi ben più gravi qualcuno sa qualcosa della collaborazione di Lundgren con Dominik Striker
Jay Berger??? Ussignur che brutto! Si avvicina Helloween e ricordate Berger con quel servizio che sembrava tratto da “il Servizio: come buttarla di là”.
Giocava spesso con la ginocchiera come Kent ” The devil” Carlsson … ma mai come quella “bionica” di Prpic (che voci di corridoio sostengono ci fosse nato con quel supporto).
Che tempi, ora tutti a guardare “eh ma il dritto non è bello, eh ma con quel rovescio”, un tempo alcuni erano personalissimi in alcuni fondamentali.
Non sapevo della morte di Volkov, giocatore molto particolare. Se ci penso ricordo 3 cose di lui: era diventato mancino dopo un infortunio alla spalla mentre praticava il suo sport l’hockey (e già questa è tanta roba);era tra i pochi ad utilizzare le ottime Volkl(forse per assonanza col nome) ; era della pattuglia dei russi tristi con Chesnokov e Cerkasov: li guardavi e immaginavi che ciò che spettava agli altri a loro era precluso.
Poi sono arrivati Kafel’nikov, Safin e pure Gulbis (alla nascita russo) a prendersi parecchie cose… E molte pulzelle pare.
Ah pero’ grande Scriba
Non sono in completo disaccordo anche se il miglior Caratti che porta al quinto Jay Berger a NY , batte Krajicek a ML facendo 1/4 Slam , batte Lendl e Steebe a Milano oppure quello che a Bolzano in Davis batte Bruguera secondo me era legg superiore al miglior potitone.
Opinabile x cui non dissento completamente da te , certo come longevità certamente Potito come punta io dico Karate Kid
Come BR sicuramente, come livello di giocatore invece a mio parere è stato Potito Starace che ha raggiunto come BR la ventisettesima posizione ma che ha avuto una carriera nei top 100 molto più lunga di Carati Kid, con quattro finali perse e nessuna vittoria nel circuito maggiore.
Non ho resistito , sono andato a controllare
1991 a Milano , Caratti batte Lungdren 7-6 6-2 poi Lendl 6-4 1-6 7-6 ai quarti altro svedese Kulti 6-3 6-1 e poi nella semi fantastica Carl Uwe Steebe 7-6 6-7 6-2
In finale nulla riusci a fare vs un ispirato volkov ( pace all anima sua) che lo sconfisse 6-1 7-5
Caratti probabilmente il + forte italiano della storia ( best ranking 26 ) a non aver MAI vinto 1 atp
L’infezione da diabete è micidiale
Tuo nonno era senz’altro eccezionale però anche adesso ce ne sono di persone così e molti sono esempi conosciuti, pensiamo ad esempio a Zanardi o la Bio.
Esatto…..zitto e mosche
Se non si sa come agisce un’infezione, se non si sa quanto fosse grave l’infezione che ha colpito Lundgren, se non si sa se esistono terapie per curare quella specifica infezione, sarebbe meglio tacere.
Cavolo addirittura un amputazione per un infezione, che strano e che sfortuna!
Dovrei guardare non sono sicuro ma sugli eventi vecchi ho ricordi nitidi mentre dimentico cio’ che e’ successo il mese scorso
Se ben ricordo l anno in cui Karate Kid Cristiano Caratti fece finale a Milano ( sconfitto da Volkov ) batte’ Lendl e Lundgren oltre a Steebe in semi e un altro che non mi viene in mente ora
Mi ricordo ancora il match con il commento di Rino Tommasi e Gianni Clerici.
Che tempi 🙂
Che storia Luca
I ns nonni hanno fatto la guerra , che tempra avevano, davvero, il mio del 1893 fece la 1ma ( guerre di trincea) mio zio suo figlio ( del 1921 ) la 2nda e torno’ vivo dalla russia dove tanti persero gli arti per il freddo ma la maggioranza perse la vita
Dispiace tanto per Ludgren , gli auguriamo il meglio, certo senza un piede e’ un problema ma con la forza giusta la vita continua. forza.
Bello il tuo racconto. Ma le guerre continuano ancora sempre di più. Altro che historia magistra vitae! L’uomo è un pagliaccio tragico
Che brutta storia!
Speriamo la sappia prendere dal verso giusto.
Mio nonno era un Ragazzo del ’99 e poverino a 17 anni in guerra è saltato per aria e gli hanno amputato una gamba ( che ogni tot anni doveva essere nuovamente segata per la cancrena).
Tuttavia era sempre di buon umore e gioviale con chiunque. Lo salutavano tutti, anche in città dove non eravamo mai stati.
Nessuno sapeva che aveva una gamba finta, tranne noi parenti.
Nessuno ha mai sentito il più piccolo lamento.
Va be’, persone con quella tempra forse non ne fanno più.
Però auguro a Lundgren di riprendersi meglio che può!
La medicina del 2023 impotente di fronte a un infezione??!!! Ahiaaa
Siamo come d’autunno sugli alberi le foglie, scritta in un periodo di guerra, ma valida anche in tempo di pace.
Da questa foto sembrano fratelli. Auguri a Peter!
Lo ricordo bene, da giovane vinse in California un torneo, mi pare nel 1987,battendo non uno qualunque ma Ivan Lendl che sul cemento partiva sempre avanti di un 15 in ogni game.
Sembrava l’ennesimo svedese 8n grado di issarsi nella top ten ma, non ci riuscì diventando però un affermato allenatore.
Terribile quanto accaduto, solitamente incide l’essere affetti dal diabete ma non se ne sa di più. Per fortuna ora le protesi sono straordinarie e rendono più accessibile il ritorno alla mobilità.
Forza Peter!
Me lo ricordo bene anche in campo. È la dimostrazione che siamo caduchi come le foglie degli alberi e bisogna trovare la forza di vivere il presente, comunque esso sia.
Ricordo un ragazzone svedese coi capelli lunghi, di grandi capacità atletiche, ora senza un piede, non ci posso pensare. Forza Peter