La curiosa statistica che accomuna Djokovic e Hurkacz nel 2023
Vincere un torneo da “sopravvissuti”. Nel tennis accade, quando un giocatore finisce per vincere un torneo avendo annullato un match point, un singolo punto che poteva decretare la fine della sua avventura. Non è un fatto frequente ma succede, con alcuni casi diventati storici. Gli appassionati meno giovani ricorderanno il nastro “benedetto” che permise a Boris Becker di annullare una palla match contro Derrik Rostagno e US Open e quindi continuare la sua cavalcata sino al primo successo a New York.
Quest’anno sono stati finora 8 i tornei ATP nei quali il vincitore ha dovuto annullare un match point. Curioso che sia accaduto ben due volte sia a Novak Djokovic che a Hubert Hurkacz. Il polacco, fresco vincitore del Masters 1000 di Shanghai, è riuscito a salvare il match al tiebreak decisivo del terzo set ad Andrey Rublev, tornando così prepotentemente in corsa per un posto alla Finals di Torino (è adesso 11esimo nella Race, a 335 dall’ottavo Holger Rune). Il n.1 del mondo Djokovic invece ha vinto il primo titolo del 2023 ad Adelaide, salvando un match point a Korda, e quindi al Masters 1000 di Cincinnati, salvando palla match ad Alcaraz.
Ecco la lista completa dei tornei 2023 nei quali il vincitore ha salvato un match point.
Adelaide (250): Djokovic
Dallas (250): Yibing Wu
Marsiglia (250): Hurkacz
Monaco (250): Rune
Stoccarda (250): Tiafoe
Maiorca (250): Eubanks
Cincinnati (1000): Djokovic
Shanghai (1000): Hurkacz.
.@HubertHurkacz and @DjokerNole have won 2 titles in 2023 after saving match point:
* @DjokerNole, Adelaide-1
* Yibing Wu, Dallas
* #Hurkacz, Marseille
* @holgerrune2003, Munich
* @FTiafoe, Stuttgart
* @chris_eubanks96, Mallorca
* @DjokerNole, Cincinnati
* #Hurkacz, Shanghai— ATP Media Info (@ATPMediaInfo) October 15, 2023
Grazie ai 1000 punti conquistati a Shanghai, Hurkacz ha strappato un +6 posti nel ranking, piazzandosi al n.11, e Rublev è risalito al n.5 (+2). In queste ultime settimane di tour la lotta per gli ultimi 4 posti disponibili per Torino sarà molto accesa.
TAG: Hubert Hurkacz, Novak Djokovic, Statistiche ATP
7 commenti
Senza nemmeno farlo apposta mi stai dando ragione perché hai preso proprio gli scarsoni pallettari da terra rossa + uno scarsone da veloce (Curren). Mayotte, ma soprattutto Hlasek erano Signori giocatori. Anzi, Hlasek anche qualcosina in più di un signor giocatore per un paio di stagioni. A fine ’88 la nascondeva praticamente a tutti, da Lendl a scendere. E comunque Svensson aveva molto più tennis nel braccio della stragrande maggioranza di insulsi colpitori di pressione da fondocampo che ci hanno ammorbato per quasi un trentennio. E pure un noioso pressatore antelitteram come Perez Roldan giocava volée che oggi la stragrande maggioranza se le sognano. Più che una teoria la mia è cronaca e storia: un dato di fatto.
Esatto, e gli anni 90 forse sono stai i peggiori, salvati in parte da Becker e soprattutto da Sampras. Ivanisevic tirava 30 ace a partita. Sul rosso dominavano giocatori di una noia mortale come Courier, Muster, Bruguera e Berasategui. Adesso con Alacaraz, Rune e tanti altri sei vede sicuramente un tennis più vario. Anche Sinner che è nato diciamo in stile Courier, uno che sfondava da fondo, ormai si è convertito alle verticalizzazioni e al gioco molto offensivo. Non cito Kyrgios che ha giocato decentemente 10 tornei in carriera, ma anche Bublik, ora Shelton, Korda, lo stesso Tiafoe, non sono giocatori monotoni. Anche il miglior Tsitsipas ha un tennis esplosivo e al tempo stesso con grande tocco. Non faccio cambio col tennis di 30 anni fa.
E’ un post del tipo “si stava meglio quando si stava peggio”, “non ci sono più le mezze stagioni” ecc ecc.
Ho preso a caso una classifica del 1989. N.6 Kent Carlsson, n.7 Jacok Hlasek, n.12 Tim Mayotte, n.15 Guillermo Perez Roldan, n.19 Kevin Curren e n.20 Jonas Svensson. Mmm la tua teoria non mi convince molto
Pur essendo un grande appassionato del tennis anni 80 e 90 (il mio primo idolo Mac, poi Edberg) direi che al giorno d’oggi il pallettaro da terra rossa sia completamente scomparso. Io vedo giocatori fare pressione continua da tutte le zone del campo, recuperi incredibili, pallonetti, dropshot e via dicendo…
È vero che ormai si attacca pochissimo la rete (ma negli ultimi 2 anni si sta vedendo una leggera inversione di tendenza) ma, quanti negli anni 80 sarebbero riusciti a fare una volee su palline sparate a 130kmh? Quanti tweener si vedevano in quegli anni? (Oggi se ne vedono 2-3 a partita anche nei challenger) quante palle corte facevano in quegli anni?(ricordo una di Canè contro Wilander in Coppa Davis, dopo uno scambio lunghissimo, che venne celebrata come un colpo sisprendente)…oggi anche i “meno dotati di tocco” fanno almeno 5-6 dropshot a partita…
Pensate che oggi sarebbe possibile vedere un Chang giocare 4-5 lob consecutivi facendo piegamenti sulle gambe (aveva i crampi) con Lendl che non riusciva a chiudere il punto (Lendl, non il ragionier Filini)?
Ogni epoca ha avuto il suo tipo di tennis con i suoi relativi campionissimi, ma dire che oggi non sono completi mi sembra quantomeno superficiale. Chi afferma ciò può ribattere che con le racchette attuali sia più semplice…ci può stare, ma non esiste la controprova su come i grandi degli anni 80 si sarebbero adattati alle condizioni di gioco attuali.
Sarà anche una curiosità statistica, ma se un incontro è molto equilibrato e viene deciso al tie break dell’ultimo set vi è sempre una certa probabilità (salvo black out improvviso di uno dei contendenti) che chi lo vince abbia dovuto salvare almeno un MP. Se questo avviene col servizio a disposizione, la cosa dovrebbe considerarsi persino normale a quel livello. Nel caso specifico l’impresa di Hubi non è stata così trascendentale (per lui s’intende!): ha sparato un ace come aveva fatto una ventina di altre volte nello stesso incontro e si è tolto dall’impaccio. Buona giocata la sua, ma fa certo molto più scalpore il caso del MP salvato sul servizio dell’altro (o addirittura sui servizi dell’altro, se non si tratta di tie-break).
Che gran bel giocatorino fu Rostagno. Negli anni ’80-90, ventennio d’oro del tennis, era difficile trovare scarsoni – generalmente inquadrati come pallettari da terra rossa. Adesso, da praticamente 30 anni, è difficile trovare uno completo, che sappia giocare bene a Tennis. E quando succede, tutti a gridare al fenomeno. Quando progresso fa rima con regresso.