Jannik Sinner e Adriano Panatta alla “Domenica Sportiva” (Video)
Con la vittoria a Pechino, Jannik Sinner ha scalato le classifiche per collocarsi al quarto posto dell’ATP, un traguardo straordinario che ha permesso al giovane tennista di pareggiare il record del mitico Adriano Panatta. Quest’ultimo aveva raggiunto la stessa posizione nel 1976, un anno in cui aveva trionfato a Roma, Parigi e si era aggiudicato la Coppa Davis, realizzando un tris unico per l’Italia.
Il confronto con Panatta non è passato inosservato. Nonostante l’enorme rispetto e ammirazione per quello che Adriano ha rappresentato e rappresenta per il tennis italiano, Sinner, con maturità e consapevolezza, ha esposto la sua filosofia: ogni atleta percorre una strada propria, un cammino che si sforza di seguire con determinazione e umiltà, concentrando lo sguardo sugli obiettivi futuri più che sui fasti passati.
Panatta stesso, ospite della Domenica Sportiva su Rai2, ha manifestato un genuino entusiasmo nei confronti di Jannik, rivelando un atteggiamento distensivo e incoraggiante. Le sue parole sono state un misto di benedizione e sfida: pur non essendo ossessionato dai record, egli si dice propenso a vedere Sinner trionfare nei Grand Slam e non vede l’ora che il giovane vinca a Roma, Parigi e porti a casa un’altra Coppa Davis per l’Italia.
La rotta, comunque, è chiara negli occhi di Sinner: lo scopo è di continuare a muoversi avanti, di cimentarsi negli Slam e di iscrivere il proprio nome tra le leggende di questo sport. Panatta lo sostiene, sottolineando che la vera misura del successo nel tennis sono le vittorie nei grandi tornei, i titoli che restano impressi nella storia.
Sebbene il recente successo di Sinner abbia generato un immenso interesse e una certa pressione mediatica, la sua mentalità sembra rimanere ben ancorata al terreno. E Panatta lo ribadisce con una battuta, sottolineando come, pur nel bel mezzo dell’entusiasmo mediatico, Sinner, con la sua indole non tipicamente latina, rimane inattaccabile, centrato e immune dalle distrazioni esterne.
“Se dovesse vincere un Major lo facciamo santo?” scherza Panatta, evidenziando il fervore che circonda la carriera di Sinner. Ma la serietà e l’approccio metodico del giovane tennista rappresentano la sua vera forza.
Queste le parole di Sinner nel messaggio regisrato: “Ovviamente sono contento di essere il numero quattro al mondo come Adriano, ma guardo anche me stesso e la mia storia. So che tu hai vinto a Roma, a Parigi, Coppa Davis e tantissime altre cose. Io farò la mia cosa, continueremo a lavorare perché so che c’è ancora tantissimo da fare. Vedremo che fine farò”.
Il messaggio di #Sinner a Adriano Panatta a #LaDS pic.twitter.com/SSaZudxn4E
— RaiSport (@RaiSport) October 8, 2023
Marco Rossi
TAG: Adriano Panatta, Jannik Sinner
L’unico problema di Panatta era che gli piacevano troppo le patatine.
Un po’ l’aria da saccente?
Solo un po’?
@ NICK (#3797396)
Fisicamente i tennisti di oggi sono molto ma molto più atleti, anche le donne sono atleticamente superiori ad allora, Borg forse come atleta reggeva il confronto, anche Vilas ma la palla viaggiava meno della metá, a detta di Panatta stesso. Sicuramente non a detta di Pietrangeli.
@ Sudtyrol (#3797171)
Panatta é una persona intelligente, ha un pò l’aria da saccente però non dice stupidaggini. Da giovane quando giocava era un pò sbruffone, grande classe ma meno forte di quanto si sentisse, limiti fisici e sul rovescio. Pietrangeli antipatico e rosicare ma era sicuramente più forte. Altra era, altro tennis, con Sinner la palla neppure la vedevano entrambi, però i colpi di oggi con le racchette in legno non potevano essere fatti, impugnatura diversa, altra era altro tennis
@ tinapica (#3797240)
Mi sono riferito chiaramente e assolutamente a Nicola Pietrangeli che ha tirato in ballo con le sue palesi ed infantili offese la conseguente diatriba oggetto di discussione !
Adriano Panatta non c’entra assolutamente, anzi … e poi Panatta, il quale ha quasi 20 anni meno di Pietrangeli, non può ancora definirsi un vegliardo !
E io mi sono soffermato su questo aspetto per il nesso, anche sotto il profilo temporale, tra causa ed effetto ! Se poi si vuole allargare il tema su altri aspetti per dribblare quello centrale, come per primo ha fatto intelligentemente Jannik, è un altro discorso !
Ma noi non siamo Jannik e commentiamo qui secondo un criterio che non coincide, nè può coincidere con quello di Jannik che risponde ai media !
Evidentemente non sai nulla di Panatta, ma veramente nulla, le sue origini sono umili, molto più umili di quelle di Sinner, almeno da un punto di vista economico, suo padre faceva il custode del tennis club Parioli.
Non capisco la polemica su Panatta, che ha sempre parlato bene di Sinner, è uomo intelligente e piuttosto privo di complessi d’inferiorità, sa benissimo che non sono i successi di Sinner a sminuire i suoi. Panatta sarà sempre nel cuore di chi ama il tennis e lo ha visto giocare.
@ antoniov (#3796906)
Il “vegliardo” sarebbe Panatta o Pietrangeli?
Perché le dichiarazioni di Pietrangeli danno addosso a Sinner, mentre quelle di Panatta non mi pare
Tu evidentemente non sai che è fuori luogo tirare in ballo la politica in un forum di questo tipo. E poi chi sei? Il biografo di Panatta? Spiegaci cosa sai tu del mondo. Siamo tutti orecchie.
Come per le Arti Marziali.
Non esiste la migliore A.M., ma è il PRATICANTE che la rende di alto o di basso livello.
Così nella politica (e anche nella religione).
Ciao.
Oltre che alimentare le polemica per aumentare l’ascolto di programmi in calo, cercano di fare pubblicità alla Davis che trasmetteranno.
È lì il vero dramma per noi tifosi di tennis: i telecronisti RAI per Malaga
Pietrangeli si, Panatta no.
E’ sempre stato uno senza troppi peli sulla lingua, se augura il meglio a Sinner e gli fa dei complimenti per me sono sinceri.
Poi ricordo che già tantissimi anni fa, una trentina, auspicava qualcuno che arrivasse a risollevare il tennis italiano e che battesse i record suoi e di Pietrangeli.
Addirittura un messaggio preregistrato, manco fosse Mattarella o un prigioniero di guerra
il tennis pensavano i vegliardi fosse solo uno sport per pochi eletti e che quindi facevano parte di un club di ricchi, inarrivabili per la plebe.
Ormai da trent’anni è uno sport popolare, accessibile ai più, anche alle classi sociali non abbienti e questi pariolini, con la puzzetta sotto al naso e il capello impomatato pure a 70 anni masticano amaro, per lesa maestà. 🙂
Mi sembrano due che parlano due lingue diverse, una che ormai è in via di scomparsa sempre sul filo della battuta un po’ spaccona perché probabilmente già all’epoca comunicava così coi colleghi (Panatta), una proiettata al futuro e focalizzata su di sé (Sinner). Il problema è la tristezza di metterli insieme in video sperando che ci scappi la lite o comunque qualche parola di troppo, ma d’altronde tutta la TV generalista campa così, più il tennis diventa popolare più sarà così
grande Giuras,comunque meglio tenere fuori la politica dal campo
Ormai Panatta vive a Treviso solo per il prosecco.
Si anche a me ricorda Djokovic come mentalità (e come tipo di gioco). Non gli frega dei confronti con gli altri ma attraverso gli altri (Djokovic, Alcaraz e Medvedev..) trova gli stimoli per continuare a migliorarsi. Ha le idee chiare e si pone obiettivi a lungo termine. Sa che il cammino e lungo.
Io trovo tristi le critiche un novantenne nei confronti di un ragazzo di 22 anni. Dovrebbe criticare ma allo stesso tempo rispettare le scelte cercando di metterci un pò di empatia.
Invece sembra quasi voler accusare Sinner di lesa maestà perché sta “osando” avvincinarsi tra i grandi del tennis italiano.
“Sinner bravo ragazzo, ma per superare anche me non gli basteranno due vite”
Che tristezza.
E Panatta che fa riferimento a Bagnaia e al suo rientro in pista dopo 3 giorni dall’incidente (paragone totalmente strampalato), usando anche Djokovic come esempio che da uno schiaffo morale a Sinner e Alcaraz.
Quando invece Djokovic li ha difesi asserendo di essere stato lui il primo a rinunciare alla Davis diverse volte per proseguire il suo percorso individuale.
Vabbè, sarà anche il fatto che non mi piacciono i moralisti.
Dovremo essere tutti orgogliosi di un ragazzo di 22 anni che ha voglia di lavorare, crescere e vincere. E lo farà anche in Davis.
Ragazzo, a Malaga dai tutto te stesso e lo schiaffo morale dallo tu a tutte queste malelingue.
Forza ragazzo, segui la tua strada sempre.
grande Sinner lezione di stile
Invece di elogiare e complimentarsi con il giovane Jannik sono lì a sminuire le sue vittorie,i suoi successi o a darli per scontato dopo che per anni non ci sono mai stati così tanti successi come adesso.
È difficile dare una risposta a queste persone.
Francamente trovo questa diatriba piuttosto patetica
Ho avuto la stessa impressione. Cioè che fino a quando Sinner non vincerà uno slam, essere arrivato al quarto posto conta ben poco.
Poi ha previsto che di Slam di sicuro ne vincerà, ma mi é parsa più una sviolinata di circostanza.
Mi auguro di cuore che Jannick faccia ingiallire le vecchie glorie italiane.
Panatta&Pietrangeli :
noi abbiamo vinto più di te cica cica bum…
due bei bambini dell’asilo Mariuccia…
@ Giuras (#3796948)
Su Panatta non saprei, ma quanto a non sapere/capire un cavllo devo dire che tu te la cavi veramente bene!
Jannik per quello che sta facendo in questo periodo é inattaccabile…i commenti esterni lasciano il tempo che trovano…
Jannik “Non ti curar di lor, ma guarda e passa”
Dirò di più, ho la netta impressione che le critiche rafforzino in Jannik la determinazione, contribuendo in un certo senso a progredire.
Sinner ha un solo obiettivo in testa ed è il continuo miglioramento di se stesso in ogni aspetto del gioco, atletico, tecnico, tattico e mentale
Tutto il resto, successo, soldi, ma anche titoli, record e classifiche viene dopo ed è solo la conseguente del suo unico obiettivo.
In questo ricorda tantissimo Djokovic, anche Nole ha la stessa mentalità.
Quindi, se questo è il modo di ragionare (a mio parere da grandissimo campione), figuriamoci quanto gli possano interessare i paragoni con Panatta e Pietrangeli.
Secondo me non gli interessano nemmeno i confronti con Alcaraz e Medvedev… L’unico termine di paragone è se stesso in una continua, direi quasi ossessiva, ricerca del miglioramento
@ Il mio personalissimo cartellino (#3796946)
Non avrà senso fare paragoni con i più forti tennisti di mezzo secolo fa e anche oltre, però il paragone è stato fatto proprio dal soggetto che rappresenta la “leggenda del tennis italiano”, giusto per riportare la locuzione più usata dai media, e potete star certi che a Sinner non gli hanno certamente fatto piacere quelle dichiarazioni, come non avrebbero fatto piacere a nessun altro al suo posto, in quanto offensive senza se e senza ma, essendo rivolte ad un ragazzo di appena 22 anni !
Quindi, Jannik, secondo me, con la sua consueta eleganza e maturità, ha inteso rispondere per le rime indirettamente anche e soprattutto Nicola Pietrangeli, oltre a quelli che lo hanno denigrato per la recente mancata partecipazione alla Coppa Davis !
Il fatto che intenda concentrarsi su sè stesso e che gli freghi poco dei paragoni è un altro paio di maniche, ma questo non esclude quanto ho scritto e pure ripetuto !
Valga il detto partenopeo: qua nisciuno è fesso 🙂
Sinner è un numero uno assoluto.
E tra non molto lo sarà anche nelle classifiche.
Panatta è solo un vecchio comunista che pensa di sapere tutto sul mondo e sulle persone, ma non sa un cavolo.
Un classico dei rossi radical chic.
W JS.
Non ha senso il paragone tra Sinner e Panatta, tanto meno quello con Pietrangeli. Ricorda un po’ quando chiesero a Batistuta cosa si provava ad avere eguagliato il record di Pascutti. La risposta fu: chi ca**o è Pascutti? Io non ho visto giocare Pietrangeli. Mi sono entusiasmato con Panatta, che era un giocatore in grado di battere chiunque, se in giornata. E di perdere con chiunque negli altri casi. Ma era un altro tennis, lasciamo perdere questi paragoni. Panatta forse oggi non avrebbe combinato niente di buono, con questo tennis così fisico. Sinner lo stesso, coi materiali dell’epoca e la sua tecnica tutto sommato elementare. E questo vale anche per una quantità di altri giocatori dell’epoca e di oggi, naturalmente.
A me sembra che i leggendari Pietrangeli e Panatta siano costretti a fare “buon viso a cattivo gioco”: sono stati per anni ed anni il simbolo del tennis italiano (con i relativi onori e per Pietrangeli mi pare anche con un “vitalizio” pagato dalla Fit) ed adesso intravedono qualcuno che (data l’età) può eguagliarli e forse (speriamo) superarli…
Non dico che gli tifino contro, ma un pochino masticano amaro…
Vero, penso anche che Jannik pensi quello che dici Pippo indipendentemente dal trattamento riservatogli per la Coppa Davis.. l’ha anche detto, a lui interessa fare il suo percorso per sè stesso, ovviamente, in primis e poi per il suo team, stop, nessun riferimento alla Federazione, all’Italia, ai tifosi.. può sembrare molto distaccato, freddo, ma penso che siano le parole di un ragazzo totalmente concentrato su suoi altissimi obiettivi e di come raggiungerli.. di Panatta, Pietrangeli, frega poco o nulla..
Ad un certo punto Panatta ha affermato: “Vediamo i tornei che contano, quelli 3 su 5”. I 3 su 5 mi pare che siano solo gli Slam, 4 in tutta la stagione, o sbaglio? Degli altri non ce ne sono di importanti? Cosa avrà voluto dire?
Secondo me invece le parole di Jannik, pronunciate col suo consueto fair play, seppur per il tramite di Adriano Panatta, hanno costituito una risposta soprattutto alle inattese poco eleganti dichiarazioni di qualche giorno fa del vegliardo !
Sinner è una brava persona, ha le sue idee e i suoi obiettivi. Ha capito come funziona il sistema dell’informazione in Italia e non volendo cadere in polemiche è rimasto educato, calmo e freddo.
La sensazione che ho avuto, al di là delle parole, è che Jannik volesse dimostrare chi è, e quanto contano per lui le opinioni degli altri: zero.
Il ragazzo è bello tosto e sembrava, nonostante la pacatezza voler dire:” Adriano hai vinto tanto, ma a me di quello che hai vinto frega poco. Potete dire quello che volete che mi scivola tutto a dosso. Io seguo la mia strada e potete anche andarvene a quel paese considerato il trattamento che mi avete riservato”.
A torto o ragione sulla questione della Davis, non mi interessa riprendere l’argomento, ognuno la pensi come vuole, ma la mia sensazione sentendo le sue parole è quella che ho detto.
Come diceva il mitico Dan Peterson: Sinner per me numero uno!