Vagnozzi: “Il successo a Pechino concretizza il lavoro con Sinner”
Simone Vagnozzi, coach di Jannik Sinner, ha rilasciato un’interessante intervista a SuperTennis dalla Cina all’indomani del bellissimo successo all’ATP 500 di Pechino del suo assistito. Una vittoria storica che porta Jannik al n.4 ATP e infrange il tabù Medvedev, superato per la prima volta dopo sei sconfitte in altrettanti precedenti. L’allenatore del miglior tennista italiano parla della soddisfazione per i risultati raggiunti nei quasi due anni di collaborazione, di come sta cambiando il gioco di Jannik e anche delle prossime finals di Davis, alle quali il suo assistito pensa di partecipare concludendo così il 2023. Ecco il pensiero di Vagnozzi espresso nell’intervista.
“Siamo molto contenti di come è andata tutta la settimana. È dallo scorso febbraio, quando abbiamo iniziato insieme, che abbiamo in mente questo tipo di Jannik, questo tipo di gioco, migliorare certe cose in funzione di battere giocatori come Medvedev, che erano la sua “bestia nera”. Quindi con la vittoria di ieri si è concretizzato il lavoro di questi 17 mesi assieme”.
“Nelle partite con Alcaraz e Medvedev sono contento di come ha gestito i momenti, ha capito quando rischiare di più e quando invece sfidarlo sullo scambio restando più solido. Questa è sempre stata la parte in cui ha fatto più fatica, invece in queste due partite è stato molto bravo”.
“Penso che da quando sono entrato a lavorare con lui lo scorso febbraio ho sempre avuto le idee piuttosto chiare di quello di cui ha bisogno per fare un ulteriore salto di qualità. Stiamo lavorando bene con tutto il team, si sta evolvendo sulla parte tecnica, sulla gestione tattica della partita. Ora bisogna continuare a lavorare, il percorso non è terminato”.
“In Darren ho trovato una persona fantastica, un grande professionista, ci sentiamo tutti i giorni e condividiamo il lavoro da fare. La pensiamo allo stesso modo sulle cose più importanti da migliorare. Abbiamo un ottimo rapporto che spero continui per tanto tempo”.
“Dopo New York abbiamo parlato con Volandri, ha finito il torneo non in ottime condizioni fisiche, aveva bisogno di staccare, di prendersi del tempo per poi poter concludere bene tutta la fase finale della stagione che terminerà con le Finali di Davis a Malaga. Sapevamo di avere un’ottima squadra e quindi che le possibilità di arrivare in finale erano alte”.
“Rigiocare due giorni dopo aver vinto un torneo non è facile, dobbiamo cercare di adattarci nel più breve tempo possibile alle nuove condizioni. Oggi si è preso un giorno di riposo, domani ci si allena all’impianto. L’importante è che scenda in campo con la migliore attitudine possibile”.
TAG: Jannik Sinner, Simone Vagnozzi
Non ho capito bene, ma fa niente.
Quello dico io sempre, non solo nel caso di Vagnozzi/Cahill, è quello di ponderare bene le parole quando si fanno critiche, soprattutto avendo rispetto dei professionisti, che, per dimostrare di essere all’altezza, hanno sicuramente bisogno di tempo. Se le critiche sono fatte con rispetto e competenza ben vengano.
Ma nei confronti di Vagnozzi e Cahill molto spesso si è vomitato odio e basta.
E come vedi, a oggi il tempo ha dato ragione a loro. In futuro si vedrà ma l’armonia, l’entusiasmo che si percepisce nel team di Sinner, la voglia di quest’ultimo di migliorare sempre, mi sembra facciano ben sperare per il futuro.
@ Pippolivetennis (#3792258)
A MIO AVVISO SENZA FONDAMENTO..tutti bravi a salire sul carro dei vincitori,ma in verita’ le critiche che ci sono state in passato in merito al servizio o alla tenuta fisica ci potevano ampiamente stare,è nel percorso di ogni giocatore migliorare a step,ora auguriamoci che lo stato attuale rimanga all altezza o migliori addirittura,ma che si possa incensare crediti anche in occasioni malevoli non mi sembra il caso,ora applaudiamo JS ed il suo staff,in futuro vedremo.
Vagnozzi ne ha sentite e incassate talmente tante ogni volta che il rosso perdeva (fatto comunque non frequentissimo) che trovo giusto e legittimo che alzi la mano e ci ricordi “ci sono anche io”
@ brunodalla (#3792601)
Per l’esattezza 33 volte!!!
70% (23/33) di punti realizzati.
Ma ciò che mi ha lasciato a bocca aperta è la sua aggressività e la sua qualità dei colpi a rete (voto 8).
Vorrei ricordare, che lo staff di Sinner gode della collaborazione di Ferrara, Naldi e non dimentichiamo Vittur. Tutte persone che godono della piena fiducia di Jannik. Lui deve pensare solo a giocare.
Queste due partite devono essere una memoria positiva per i prossimi incontri contro questi due, nei tornei che contano.
Mi fa piacere anche leggere che ci si può rendere conto che tra il sapere di “dover fare” e il “riuscire a farlo” la distanza non è scontata. Certi commenti sul “deve fare quello o quest’altro” come se fosse uno sciocco circondato da sciocchi che ignorano le cose più elementari fanno cascare le braccia. Certo che sanno che devono irrobustire il fisico, certo che sanno che devono migliorare le percentuali di servizio, ma mentre scrivendo dalla tastiera basta gridarlo ai quattro venti, il team deve prendere delle decisioni concrete (come, quando, in che periodo dell’anno, con che tipo di metodo, come valutare i risultati). Non è che si possono permettere di cambiare idea due volte al giorno o semplicemente di aprire bocca e la cosa si realizza, come gli “opinionisti”. Qualche errore da correggere in corsa ci può stare, ma bisogna mantenere la barra di navigazione dritta e fidarsi del processo, senza ossessione per il risultato. Poi, udite udite, ci può anche stare che qualcosa non si riesca a migliorarlo più di tanto, ma sicuramente non credo che Sinner non sia uno che ci provi fino in fondo, anche cambiando in maniera traumatica se necessario. Certe affermazioni sul deve cambiare preparazione, deve cambiare team, deve cambiare programmazione dei tornei, deve tornare quello di una volta, come se esistessero le ricette magiche invece del lavoro serio sono incommentabili
@ andrewthefirst (#3792320)
No. Neanche Piatti lo pensa.
Jannik ha ANCHE picchiato come un fabbro, ma non solo, per questo ha vinto rispetto alle altre volte che ha incontrato il russo, come vogliono Vagnozzi e Cahill, come è il nuovo Jannik.
E se la smettessimo di considerare ogni partita una prova del nove?
Si rilegga il post di @Pippolivetennis e si goda semplicemente il match.
si certo. come no, è sceso a rete una ventina di volte….
tu guardi le partite , ma non le capisci.
Grazie per questo bellissimo ed equilibrato commento,che esprime al meglio quello che tanti di noi pensano. Complimenti ancora!
bella metafora.
Qualcuno vuol sapere qual’è il mio tennista ideale. Rispondo con facilità: Jannik Sinner con 10 centimetri di circonferenza toracica in più, 4-5 cm sulle cosce. Potente il braccio, buona l’altezza, il metro e 90 è l’optimum. Chi non ha questi numeri? Fa quel che può. Non è detto però che non ci siano eccezioni. Al momento il tennista ideale è Novak Djokovic. Questa e la mia opionione, può non conicidere con quelle di altri, enzo
Congratulazioni a tutto il “dream team” divenuta una famiglia allargata,creando i presupposti di un alchimia….,dove pure le sfide a burraco diventano un momento di condivisione e semplice spensieratezza…
Bravi Simone e Darren, perchè quando il maestro è pronto arriva il discepolo/allievo con le giuste qualità…e…viceversa.
Adesso credo che sia il momento di stare con i piedi per terra,come dice Jannik,tanto lavoro,tecnico,tattico,mentale ancora da implementare per raggiungere la cima e colmare il gap che è ancora in essere con i primi 3,che tra un pò forse diventeranno 2 ,perchè Nole prima o poi…
Questo momento di maturazione rappresenta “la svolta” di Jannik,avendo preso consapevolezza nei propri mezzi.
Grazie Jannik per quello che hai fatto e che farai…
Andrewfirst sarà Luce nella notte sotto mentite spoglie..
Con gli occhi di oggi, sembra impossibile che pochi mesi fa, Jannik abbia perso al quinto set con … nientepopodimeno che Altmaier
Io comunque
È un gran tennista, possibile campione…attendiamo e vediamo cosa riesce a fare…per ora mi sembra andare bene 🙂 , però non dimentichiamoci che già 2 anni fa poteva avere in saccoccia un 1000, non è che fosse scarso prima, solo che è uno che ha bisogno di digerire i livelli un po’ alla volta e crederci…non è l’alunno con la parlantina che interrogato porta a spasso il professore e prende 6 anche se non ha studiato niente, lui è il secchione che deve studiare tutto, sennò il prof gli chiederà immancabilmente quell’unico paragrafo che non ha fatto.
Esaustivo.
In bacheca.
Congrats!
Ho sempre difeso Vagnozzi e, ai suoi tempi, ho sempre definito scellerata la decisione di Cecchinato di rompere il rapporto con lui. Ma al di là delle capacità indiscusse di Vagnozzi, credo che Jannik abbia scelto accuratamente le persone di cui circondarsi e che sia stato guidato dallo spessore umano di queste. Il sorriso e l’abbraccio alla squadra al termine della partita contro il russo la dice lunga. Sempre forza Jannik!
Questo 2023 doveva essere l’anno della consacrazione. Incredibile come, tappa dopo tappa Jannick e il suo team siano riusciti inesorabilmente a centrare gli obiettivi prefissati. Credo che questa vittoria su Medvedev rappresenti il punto di chiusura della prima parte della sua carriera ed il punto di partenza della seconda parte. Ieri si è vista un’anteprima di quello che Jannik potrà diventare dopo un’altro paio di anni di rifinitura della sua tecnica e della sua crescita fisica. La metamorfosi tecnico tattica con la quale ha adattato il suo gioco per affrontare con successo Alcaraz il giorno prima e Medvedev il giorno dopo mi hanno veramente impressionato. L’esperessione “giocatore monodimensionale” va in soffitta.
Tra il Sinner di Rotterdam e quello di Pechino c’è sunto della stagione. Quello di Rotterdam stava ancora cercando di applicare timidamente gli insegnamenti ricevuti. Quello di Pechino aveva l’aura di consapvolezza di colui che ha assimilato gli insegnamenti mettendoli in pratica senza più incertezze. Ieri ha fatto con successo quello che a Rotterdam (e a Miami) sapeva di dover fare ma ancora non gli riusciva. Il confronto tra questi match è l’emblema di quello che Jannik voleva raggiungere in questo 2023 al di là del ranking e dei titoli vinti o persi. Quelli sono importanti ma sono solo una conseguenza. Missione compiuta. Bravo Jannik. Adesso, come dici sempre tu, si continua a lavorare per raggiungere altri speriori livelli di qualità che ti permetteranno di lottare per giungere all’obiettivo che hai in mente. Sappiamo tutti qual’è ma per scaramanzia non lo scrivo.
Meglio non si poteva dirlo
Hai assolutamente ragione. Mi chiedo come te come sia possibile recuperare le energie fisiche e mentali dopo uno sforzo tale. Impossibile per me, sovrumano
Ho fatto una ricerca nello storico delle partite di Alcaraz e di Medvedev sul sito dell’ATP.
Se non mi sono perso qualcosa, è la prima volta che qualcuno sconfigge Alcaraz e Medvedev nello stesso torneo!
@ Pippolivetennis (#3792258)
Bravissimo, tutto ciò che hai scritto non fa una piega!
@ Pippolivetennis (#3792258)
Bravo Pippo.
Con Piatti stava diventando un noioso pallettaro, ma che partite hai visto?
Applausi a scena aperta, grazie 🙂
La vittoria in Canada aveva avuto come protagonista in panchina Cahill con la motivazione e la strategia del vincere da favorito mentre in Cina è stato protagonista Vagnozzi con la fattura dei colpi più qualitativa di sempre da Cecchinato che con precisione ammazza Djokovic a Parigi. Servizi slice, drittoni incrociati vincenti ben portati e non sciatti, rovesci puliti anche in risposta, volee concrete e semplici con l’unico neo di un paio di cesti di smash negletti! 😆
Io sono stato d’accordo dal primo momento col cambio allenatore. Semplicemente sinner e piatti avevano idee diverse su come dovesse evolvere sinner.penso jannik stesso abbia chiaro quello che vuole diventare e cercava qualcuno che lo accompagnasse invece che uno che lo dirigesse
Ma quello che insiste con i “disgraziati” che a suo dire l’avrebbero rovinato, e continua a invocare l’ingaggio di un fantomatico “big server”… è lo stesso che già 3/4 anni fa spaccava i maroni con la storia del cambio racchetta e le scarpe sbagliate? Magari sotto mentite spoglie? Ed è pure lo stesso che ci deliziava con lunghissime analisi tecniche, in cui auspicava un uso maggiore dei “lungolinea incrociati” e delle “smorzate in top”?
Beh, se uscisse presto ovviamente nessun dramma. Però insomma, addirittura simulare una ricaduta… Se sta bene, che giochi. E se sta bene, e gioca bene, andiamo a prenderci anche questo!
Che poi l’unico grande punto interrogativo rimasto è la famosa resistenza fisica, no? E allora tanto vale allenarla sul campo…
Le se sensazioni sono quelle di questa settimana fa benissimo a battere il ferro finché è caldo
È un mille e lui sta a mille, arriverà al terzo turno e ci proverà per veramente
Lo vidi giocare nel mio club, in un torneo a squadre, tanti anni fa.Bensì non sopportato di un gran fisico e di una palla pesante, sopperiva con un sagacia tattica invidiabile.Discese a rete controtempo,palle corte illeggibili.Credo che a Sinner gli stia passando un pò di queste nozioni, frutto di tante sue vittorie anche se a livello inferiore.Ribadisco ai commentatori ignoran…do tutto questo, che prima di sparare sentenze sulla capacità di allenare a certi livelli,dovrebbero passare i polpastrelli sul fuoco,ma siccome uno vale uno Alè!Tutti possono parlare di tutto,anche e soprattutto gli incompetenti
Dal cellulare non riesco a mettere i pollici per ringraziarvi (non so perché). Pertanto lo farò con un altro commento.
Grazie bxldav, brunodalla, Giampi, Alex77…
C’era una classifica del CPI di 1000 e slam e Shanghai risultava il più veloce di tutti.
Indian il più lento dei 1000 cementizi ( qua Medvedev sarebbe d’accordo ).
Nei campi in terra Montecarlo e Roma di solito i più veloci, il più lento sul mattone non serve ve lo dica, vero?
jannick ha vinto perchè ha picchiato come un fabbro per due ore…
come voleva Piatti…come è Jannick…
Sinceramente, da quello che ai vede in tv a me il gruppo Sinner in questo momento piace da matti. Cahill è un po’ l’alieno superprofessionista ma secondo me si diverte anche lui. Mi danno un po’ il senso di una banda di persone che stanno bene e la sanno lunga più che di un pool di esperti ecc e chi ha lavorato ad alti livelli sa che spesso il segreto sta proprio in questo nella fiducia e nel piacere di stare insieme. Bravo Jannik a costruirsi il suo mondo e a farcene sentire parte
In passato era velocissimo, adesso non saprei.
Sono dei “disgraziati”, era questa la frase, giusto?
E niente caro Pippo, commento sempre di una lucidità e correttezza, anche espositiva, notevoli.. nulla da aggiungere, o meglio, si.. spero che l’”alienato” legga e rilegga e rilegga le tue righe in primis, che ci capisca qualcosa in secunda (speranza ultima a morire), comunque gran commento
Ora c’è da capire quando arriveranno tornei importanti con palline che amerà Medvedev.
A proposito. Com’è Shanghai? Veloce veloce?
Che disgraz.. ops, volevo dire, bravo, Vagnozzi e Cahill stanno facendo un ottimo lavoro con Jannik e come il loro giovane tennista, sono ben consapevoli che il percorso è tutt’altro che finito.. interessante la parte sulla coppa Davis nel post Us open.. capito, “Cazzetta dello Sport”??
Io penso che abbia fatto bene a cercare un coach giovane, questi ragazzi sono ovviamente molto isolati ed hanno bisogno anche di compagnia.
La fortuna degli allenatori la fanno i giocatori…Sinner ha una ambizione smodata e mi ricorda, a proposito di allenatori, Sarri che insegue l’utopia ovvero la perfezione e per questo sarà sempre insoddisfatto perchè capisce che è irraggiungibile…lo stesso Jannik che già pensa agli step successivi, i miglioramenti che deve fare..non credo di aver mai sentito dichiarazioni di questo tipo dopo un torneo vinto battendo il n.2 e il 3 del mondo..Jannik vuole diventare un giocatore di tocco, di serve& volley, finanche giocare il back come Dimitrov, diventare un big server, un giocatore forte fisicamente e resistente…appunto l’utopia…non vuole vincere uno slam ma andare in doppia cifra…
@ Pippolivetennis (#3792258)
tutto perfetto. aggiungo solo che prima di criticare il lavoro di due allenatori così, bisognerebbe avere le COMPETENZE minime per poterlo fare.
Ma ci credi davvero?
Questa versione di Sinner, in molte xose, a me pare l’antitesi della versione finale che era con Piatti.
Ottimo commento.
Queste partite appunto sono state il punto di arrivo di un percorso dove hanno presentato la prima versione di Sinner come giocatore adulto.
Adesso ha tutti i fondamentali ad un buon livello e quelli che riescono a gestire la sua pressione dovranno gestire anche le variazioni.
Mi domando cosa passi per la testa di Alcaraz e Medvedev in questo momento, perché sorge il dubbio che non sia finita qui.
Io spero che sia una battuta….
Volevo scrivere una cosa analoga ma ho fatto bene ad aspettare perché non sarei stato all’altezza di questo magnifico contenuto.
Chapeau
PS sarebbe bello se i fenomeni da divano, lettino e tapis roulant alzassero la manina per dire: scusate abbiamo scritto una marea di cattiverie gratuite e tracotanti. Ci siamo sbagliati e lo riconosciamo.
Ecco farei chapeau anche a costoro
Ma non credo capiterà
Adesso per Sinner questo 1000 sarà la prova del nove,vediamo se ha veramente imparato dagli errori,questo è un test ancora più difficile di Cincinnati perché lo sforzo fisico e mentale è stato superiore e mai come stavolta potrebbe scendere in campo intontito dalla vittoria su Alcaraz e soprattutto sulla sua bestia nera,le condizioni poi sono completamente diverse,Shanghai è un campo più veloce di Pechino e si gioca completamente all’aperto e in questi giorni c’è molto vento,Giron oltre al primo match ha avuto 4 giorni in più per ambientarsi
Non seguo più il tennis maschile,Vagnozzi fino a qualche giorno fa sconosciuto,ma questa è la teoria che seguo da 30,da quando seguivo Tommasi, l’importanza di un campione nel trascinare un movimento,nel dare coraggio agli altri di muoversi alla sua ombra,ottenere risultati senza pressione mediatica,che è già tutta su Sinner.
Sarebbero anche un po’ da prendere a calci nel culo.
Molte volte il campione non lo abbiamo avuto e chi poteva emergere non ha avuto le palle.
Dopo una montagna di critiche, a mio avviso senza fondamento, un complimento va sicuramente anche Vagnozzi, come pure il resto del team.
Si diceva che stavano snaturando il gioco di Sinner, si diceva che lo stavano rovinando. Io mi riservai, dopo un 2022 travagliato di dare un giudizio per tutto il 2023 dopo un anno di lavoro iniziato e concluso assieme. Lo farò alla fine dell’anno ma lo si potrebbe dare già da adesso.
E si può affermare che le ultime due partite di Sinner sono la sintesi di un miglioramento tecnico notevole (palle corte, slice, volee, servizio…) ma soprattutto un miglioramento tattico inimmaginabile.
Sorprendente il suo attendismo con palle medie ad aprirsi il campo, affondare un comodino nella prateria lasciata dal russo e poi scendere con tempi perfetti a rete, eseguire volee pregevoli a chiudere il punto. Roba che due anni fa erano impensabili.
Che fosse necessario del tempo per arrivare a questi risultati era abbastanza ovvio, ma tantissime persone ci sono andate giù pesante, prendendo gli allenatori per degli incompetenti nati.
Che brutte parole sono state usate per due professionisti che non hanno affatto snaturato il gioco di Sinner, ma l’hanno solo implementato di soluzioni tecniche e tattiche fondamentali per chi aspira ai vertici del tennis mondiale.
Diciamo che prendere un cavallo di razza come Sinner richiede una grande dose di coraggio. Lo stesso coraggio che ha avuto Sinner ad abbandonare Piatti. Tutte decisioni che ci lasciarono spiazzati e abbastanza convinti che Jannik fosse stato un incosciente.
Questa vittoria e questo livello di tennis stanno dando ragione a loro.
Per questo i coach, i medici, i laureati in scienze motorie DA TASTIERA in questo periodo sembrerebbero in ferie.
Le critiche ci stanno, per carità, ma prima di massacrare dei professionisti ci si augura che abbiano il tempo di lavorare e portare a casa risultati. Se poi non li si porta, allora il diritto di critica diventa sacrosanto. Ma la critica da montagne russe dove dopo un incontro si osanna e dopo l’altro si crocefigge è tipico di noi italiani. Per portare a casa i risultati cercando di cambiare tante cose nel tennis serve tempo. Tutti vogliono tutto in tempi fulminei.
Non funziona così.
C’è ancora tanto da fare? Sicuramente si.
Ma ci si augura che le critiche al duo Vagnozzi/Cahill siano abbastanza ponderate e rispettose.
Di nuovo complimenti a Vagnozzi per quello che ha dato al nostro pupillo e quello che potrà ancora dargli.
bravo vagnozzi…ha capito che jannick deve giocare come con Piatti…
Un mix formidabile, due eccellenti allenatori ed un ragazzo che vuole salire molto in alto e si sacrifica per farlo. enzo
un 1000 senza Djoker non si butta via mai!
Con lui prima Cecchinato e poi Travaglia, raggiunsero, in età già avanzata il loro BR, ma soprattutto si crearono le premesse per un cambiamento della loro carriera, che purtroppo non ha retto nel tempo. Con Sinner ha avuto la possibilità di lavorare su di un soggetto ancora da sviluppare e con una volontà ferrea di riuscire. Questi sono gli ingredienti: età giovane, coach preparato, atleta con le idee chiare: proviamo a fare uno screening dei giovani tennisti italiani che hanno queste tre caratteristiche? A me ne vengono in mente 2 e mezzo…
Ragazzo molto serio e preparato, ha accettato una grande sfida, ovvero allenare un potenziale numero uno al mondo non ancora assemblato. Che continui così.
Di più non si può, sabato si ricomincia…e niente qui se non si trova il modo di allungare gli anni, che so 60-70 settimane, non se ne esce..comunque bastano un paio di turni poi, se fossi io ma lui non credo, una “ricaduta” dell’influenza e via per l’europa…
Ufficiale: Jannik Sinner sarà a Malaga! Penso che Volandri non ci deluderà e con Jannik opterà per Arnaldi come secondo singolarista. Doppio Berrettini-Sonego con il top 20 Musetti pronto ad entrare se ce ne sarà bisaogno. Solo la Serbia può competere contro di noi. E non so se riuscirà a fermarci nella plausibile semifinale. Direi che mai come quest’anno la coppa Davis è così vicina. 😎
Un giorno di riposo? Almeno !!
Bravo vagno. Ottimo lavoro!!!