Laver Cup, “anno zero”
Discussa, seguita, amata, osteggiata. Da alcuni esaltata. Si è detto e scritto di tutto e di più sulla Laver Cup, esibizione creata dal team manageriale di Roger Federer nel 2017 e giunta quest’anno alla sua sesta edizione, in scena da questa sera a Vancouver, ma di sicuro l’evento che segna l’inizio dell’autunno non lascia indifferente il mondo della racchetta. Nonostante lo scetticismo di molti – giustificatissimo – la Laver Cup ha riscosso anno dopo anno un successo enorme, crescente. Lo dicono gli ascolti in tv, tra i più alti registrati dai broadcaster di tutto il mondo; lo conferma il botteghino, con biglietti pagati a peso d’oro praticamente sold out settimane (a volte mesi) prima dell’evento, nonostante prezzi esagerati per una “esibizione”. La portata della manifestazione ha finito per dargli pure un posto ufficiale nel calendario ATP, pur non assegnando punti. Fu a suo tempo una corta di certificazione, tutt’altro che scontata.
Laver Cup è sinonimo di Roger, colui che ha pensato che sarebbe stato bello ricreare anche nel tennis una sorta du Ryder Cup, uno dei massimi eventi della stagione del golf, con un team europeo che sfida in una tre giorni di gare quello del resto del mondo. Affare questo ancor più centrato in un’epoca moderna dominata dai giocatori europei (l’ultimo vincitore Slam non nato nel vecchio continente è Del Potro, anno 2009…). La potenza del “marchio” Federer è stata sicuramente decisiva ad imporre un’esibizione che ha un senso logico, copiando un altro evento di enorme tradizione e successo, ma non è stato solo questo ad essere la sua fortuna. Vari sono infatti i suoi punti di forza: 1) un formato eccellente, innovativo, che punta sull’aspetto squadra per creare show. La Davis è (anzi, era…) la massima manifestazione a squadre, ma… “che figata” vedere Roger e Rafa che esultano insieme, giocano il doppio insieme, danno consigli a Tsitsipas, Berrettini o Zverev. Non c’è un altro momento dell’anno in cui puoi vedere questo. 2) bellissimo il campo, le luci, le grafiche, l’atmosfera. Ha fatto scuola, copiato da lì a poco da molti. Con quel già iconico campo di colore quasi nero, da late-show. Chi ha studiato visivamente l’evento, è da Oscar. 3) le vagante di dollari investiti, anche da sponsor che hanno fiutato il business sicuro, è aiutato non poco a tenere in piedi la baracca e coinvolgere i migliori. 4) la presenza dei migliori ha finora tenuto in vita la Laver Cup, non c’è un altro weekend in cui potevi vedere moltissimi dei giocatori più amati tutti insieme, giocando insieme, con uno spirito leggero, di squadra, a fare spettacolo in campo.
Già, i migliori. Quest’anno, dopo il commovente addio di Federer arrivato proprio nella Laver Cup 2022 di Londra, i migliori non ci sono. C’è Roger sì, ma a far da anfitrione, uomo immagine, non ci sarà in campo (almeno questo sappiamo… che colpaccio di scena sarebbe invece ritrovarlo all’improvviso almeno in doppio… ma non credo accadrà). Che ne sarà della Laver Cup senza Roger, Rafa, Novak, Andy e via dicendo? Reggerà l’urto di un anno con ottimi giocatori, ma non esattamente le icone della disciplina? Manca pure Kyrgios, che è amato e parimenti odiato, ma lui da solo è capace di muovere lo show in un evento che sembra cucino su misura per la sua taglia.
Ci sono tutte le idee e programmi affinché la LC vada avanti negli anni, contratti firmati, ecc. Ma… se quest’edizione che vede come star Rublev, Shelton, Auger-Aliassime, Tiafoe, Hurkacz, Ruud e Fritz fosse un flop clamoroso di presenze e soprattutto ascolti tv, sicuramente ci saranno dei ripensamenti.
(Federer in campo a Vancouver alla Laver Cup in un evento per ragazzi)
🎾 A Roger Federer comeback on the cards? Who says no? (Ok, maybe his knee says no) 😝😭
📸 scottrintoulpro IG pic.twitter.com/USwP4FyKbd
— Olly 🎾🇬🇧 (@Olly_Tennis_) September 21, 2023
Ritengo che l’aspetto che più ha distinto l’evento dal resto dell’annata tennistica è il tennis stesso prodotto dai giocatori. È un’esibizione, quindi non ci sono in palio punti in classifica, quindi zero stress. Ma quando si affrontano i migliori, beh, nessuno ci sta a perdere in nome dello show… Quindi i campioni delle passate edizioni giocavano match discretamente tirati ma senza il coltello tra i denti, concedendo colpi allo spettacolo. Potevi vedere Rafa tirare dei vincenti clamorosi e fare serve and volley quasi perfetti, un Campeon meno “duro” rispetto al resto dell’anno produrre un tennis più leggero e divertente, lasciando l’ascia di guerra nel borsone ed esaltando la sua mano fatata. Idem per Nole e tutti gli altri. Si vedeva in ogni match competizione vera ma senza lacrime e sangue, e questo tennis un po’ meno estremo e muscolare è piaciuto tantissimo al pubblico, che poi tra un punto e l’altro aveva pure l’happening delle reazioni degli altri nelle panchine. Uno spettacolo, ovviamente, puro entertainment, ma la gente si è divertita e va benissimo così.
A poche ore dall’avvio della Laver Cup c’è curiosità per scoprire se i protagonisti di quest’anno, forti ma non icone del gioco, riusciranno a ricreare le stesse emozioni e pathos delle annate scorse. Sarà un aspetto decisivo per il futuro dell’evento, perché senza divertimento e seguito, nessuna manifestazione può avere un futuro. Di sicuro gli organizzatori cercheranno per il 2025 di recuperare qualche big, e presentare i giovani che più sono seguiti e interessano, Alcaraz, Sinner, Rune, oltre Shelton che sarà a Vancouver. La loro presenza avrebbe dato alla Laver Cup 2023 tutt’altra vetrina.
Marco Mazzoni
TAG: Laver Cup 2023, Marco Mazzoni, Roger Federer
Il figlio di una mia collega ha fatto un anno negli usa corrispondente alla quarta superiore e racconta che hanno fatto delle esperienze anche interessanti ma la matematica ad esempio era al livello terza media in Italia
se restiamo in tema geografia…anche il concetto di espellere una nazione da un continente è affascinante
Borg in doppio con il figlio…
Gli Stati Uniti sono estesi, a fronte di strutture scolastiche d’eccellenza abbiamo realtà mediocri e la motivazione è semplice :basso tasto di disoccupazione quindi non servono chissà quali competenze per trovare un impiego.
Ma ciò che non si sa è che molti istituti hanno un’impronta “cristiana” che non è di per sé garanzia di un’etica cristallina ma guardano molto alle situazioni extra USA con iniziative di beneficenza, seminari, corrispondenze con altre Nazioni. Spesso organizzano per gli studenti viaggi verso zone più povere per portare degli aiuti.
Non sono, in sostanza così chiusi. Poi non dimentichiamo le lauree in business, le più gettonate, con molta attenzione agli scambi con l’estero.
Questa è la migliore della settimana. In futuro potrebbero essere Federer e Sampras.
Eh, non insegnano più la geografia come una volta……
Pietrangeli, ovviamente….
Si vabbè, mettiamo anche Laver-Pitrangeli, Connors-Nastase….ecc., ecc., ecc…..
Come è giusto che sia.
Infatti il familismo amorale è una dinamica del sud Europa..di più le cultura che appartengono alle società sud europee sono fondate sull’amicizia, ovvero sui rapporti personali mentre quelli del nord Europa sulla legge..sono stili complessi e molto diversi…detto questo sicuramente il buon Pier conosce il mondo del college più di me.. ma l’ignoranza degli americani verso il resto del mondo è cosa nota..e non è l’ignoranza di chi non studia…
Ragazzi, era un post a trabocchetto! Eh! Eh! Giusto per per la curiosità di sapere in giro come viene considerata ora la Russia. Infatti Rublev è schierato con “Europe” e nell’ articolo Medvedev viene di fatto considerato europeo. Ergo la Russia è Europa.
@ Pier no guest (#3775711)
Amavo tanto anche Gigi Garanzini!
Ma anche altri come Ruggeri col suo Il falco e il gabbiano
Cruciani e Parenzo non sono nelle mie corde, anche se la telefonata con Perino, leader notav, l’ ho sempre nel cuore 🙂
Ciao Maurizio, un caro saluto 🙂
Cito a memoria Giampi…era una studiosa americana che venne a studiare la gente del sud, a Pisticci a coniare il familismo amorale?
Simpatica questa mezza ribaltata verso gli americani supponenti!
Però nello specifico chissà se hai ragione?
Gli americani sono particolari, ma da qui a dire che siano tutti ignoranti non so…
Poi se Pier conosce personalmente la realtà dei college, facile che ne sappia più di te
Dai addirittura il Familismo amorale…
Che dire… Con l’arrivo del Cicala bisogna accendere il riscaldamento… Siamo già a -1…
il fatto che la Laver cup sia un torneo non esclude che sia comunque un’esibizione. Cio’ che la rende tale non è tanto il premio (punti, soldi, biglietti…) ma le modalità:
– è basata su inviti, con un criterio che predilige lo spettacolo o “la carriera” ad altro (vedi Monfils o lo stesso Federer l’anno scorso). Le olimpiadi o la Davis sono basate su convocazioni fatte da qualcuno messo li per quello scopo (e non Borg e McEnroe perchè erano leggendari nei 70/80). Il criterio non sono i punti ATP ma le modalità di partecipazione, che sono ad esclusiva discrezione degli organizzatori;
– è organizzata dalla ATP (non dal comitato olimpico, dalla ITF o dal circolo tennis tor di quinto) che non avrà inventato il tennis ma al momento è la cosa più vicina ad un depositario o custode. La scelta di non assegnare punti o in qualche modo premiare i partecipanti (come fanno invece per le Finals o per la ATP Cup) è indicativa
Ci stiamo estinguendo caro Luca, ciò che hai elencato è solo una piccola parte (allucinante) delle cause che dovrebbero quantomeno farci riflettere
Massima stima già perché ascolti Nicoletti. Radio 24 mette in onda lui e Cruciani… Un po’ come la pizza con l’ananas.
Menù vario!
Geograficamente la Russia si divide in Russia europea e Russia asiatica, con i monti Urali a fare da spartiacque. Quindi Mosca è europea, la Siberia no. Sportivamente viene considerata europea anche perché credo che la maggior parte degli abitanti risieda nella parte occidentale, inoltre vi è ubicata la capitale Mosca
Un fatto banale che mi è successo.
Ero al capolinea del bus e si sono avvicinate zia e nipote, una ragazza di 20 anni.
La zia chiede l’ ora, la nipote guarda l’orologio della stazione e dice: “scusa ma non so leggere gli orologi con le lancette”.
Non sapevo se ridere o piangere.
Mia figlia mi ha confermato che conosce numerose ragazze che non lo sanno leggere.
Lo stesso tra un po’ potrebbe capitare per la scrittura. Gianluca Nicoletti, un famoso giornalista radiofonico, ha confessato in una sua trasmissione che si trova in imbarazzo a scrivere ‘a mano’.
Lo fa rarissimamente, e quando lo fa si trova a disagio.
Chissà quanti sono nelle stesse condizioni!
Scusate l’affondo laterale 🙂
@ Giampi (#3775637)
Commenti senza, sapere dunque, non conoscendone i corsi di studio.
Vale il detto di mia nonna “tosato tasi se no te sa e robe, almanco tasi”.
Ma vedo che la miopia te la fa fare fuori del vaso… Siediti che almeno lo centri.
Le perplessità sul futuro della Lever Cup sono più che giustificate, e l’edizione di quest’anno ne è un banco di prova.
Mi permetto comunque di contestare l’equazione “no punti ATP = esibizione” non ha nessuna giustificazione.
Ad esempio le Olimpiadi non si possono derubricare ad esibizioni, e più in generale se una partita ha in palio un premio per il vincitore è si gioca seguendo le regole ITF, con arbitri e tutta la relativa configurazione a norma, è un incontro regolare, a prescindere dall’assegnazione di punti da parte di una azienda privata quale è la ATP.
Per intenderci il Next Gen è una esibizione, mentre per me la Laver Cup è un regolare incontro.
Wimbledon in una edizione non ha assegnato punti ranking ma è stato un regolarissimo torneo.
Il tennis non è stato inventato dall’ATP e loro non ne sono i depositari ed i custodi.
Io sono stato a Londra 2022 e devo dire che è stato uno spettacolo clamoroso e irripetibile. Condivido in pieno i punti forti elencati in articolo e concordo sul fatto che quest’anno sia una schifezza, ma con quegli orari passerà inosservata. Oltretutto con dei prezzi assurdi (100 dollari canadesi minimo nei posti più lontani, poi hanno fatto qualche offerta perché non se ne vendevano e infatti ci sono molti invenduti). Però è una bella idea e ben congeniata. Ovviamente per avere ancora successo bisogna chiamare i migliori, banale ma è così, e per farlo forse occorre trovare un accordo con ATP per assegnare dei punti.
Ginevra e Londra le due edizioni TOP.
@ Kramerprostaff (#3775553)
Cmq Rublev gioca per l’Europa.
Il “familismo amorale”.. siccome ho i figli in Usa devo fare l’avvocato difensore degli studenti dei college a prescindere…la mia non è una battura ma è legata al fatto che l’egocentrismo Usa è notoriamente disinteressato al resto del mondo e lo conosce a mo di Risiko…ma naturalmente un fatto non esclude l’altro, tipo le condizioni della scuola italiana..
Senza Roger. Senza Nole e Rafa. Mi spiace ma l’appeal se ne scende al di sotto dello zero. Ma a chi volete che possa importare Fils vs Fritz ?
@ wild (#3775590)
Si vede che mi leggi ben poco, e hai tutto il diritto di ignorare i miei pezzi. Ma ho sempre difeso a spada tratta la Laver Cup, fin dalla sua prima edizione. Trovi gli articoli tutti qua nell’archivio. Idem sulla necessità di lasciare la nostalgia accogliendo con entusiasmo le nuove leve.
Buona Laver Cup
Ruud partecipa sempre a tutte le esibizioni e poi si lamenta che si gioca troppo e solo alcuni mesi fa ha dichiarato che ha sbagliato la preparazione facendo le esibizioni invece di una adeguata preparazione
Io fatico a guardarla e mi accadeva pure negli anni 90 con la Grand Slam Cup perché, al di là dei nomi presenti e di cui non nego l’impegno, una competizione per me deve avere una storia ed un albo d’oro che le dia valore. La Laver cup la vedo troppo scherzosa, non sopporto le urla di giubilo della panchina che sono palesemente scenografiche.
Ecco perché, a differenza di qualcuno, trovo assolutamente di valore il Master (ora finals) che pur vedendo pochi giocatori presenti e con una formula non tennistica (gironi) ha una tradizione di lungo corso e direi piuttosto nobiliare.
Beh fa strano che nè alcaraz nè Sinner nè Rune abbiano mai partecipato.
Sarebbero nella stessa squadra e sicuramente rivitalizzerebbe la competizione.
Personalmente metterei anche un match tra i capitani Borg -Mc enroe, il pubblico gradirebbe tantissimo!
Urca !!! In solamente due righe ti candidi al post più assurdo della settimana !!!
Shelton e Tiafoe sembrano fatti apposta per questi eventi. Specialmente il secondo che è un attore nato (altro che i napoletani), anche in tornei ufficiali. Degli altri nessuno ha un gioco particolarmente affascinante, ne tecnica sopraffina, ne colpi sorprendenti. Chissà che la leggerezza della competizione non tiri fuori il loro lato estroso.
No, no , no e no.
Ragazzi, l’ortografia!!! Li rileggete gli articoli? Se no mi offro per farlo.
@ Giampi (#3775589)
Fossi in te la pianterei di offendere. Ho due figlie in USA, che studiano duramente ed altri, studenti atleti come loro, che si fanno il sedere.
Ti consiglio di guardate gli ultimi report sui test invalsi delle scuole italiane e prima di fare battute cretine guardare nel nostro paese che proprio benissimo non siamo messi.
Non vedevo l’ora di fare notte per vedere Ruud-Fritz ma purtroppo ho altri impegni…. disdetta.
giornalista rosicone
è un’esibizione, una delle migliori al mondo, qui si assegna un trofeo, altrove si o no a seconda dei casi
vedere top players che giocano assieme magari anche in doppio è un piacere
no rosiconi, mi spiace ma il tennis non si ferma ai fab 4, anzi salvo Nole è ora che vadano ai giardinetti e si facciano una vita
con il ragionamento dei rosiconi la lazio allora in champions che ci sta a fare??? 3 delle 4 partite con meno telespettatori sono loro, manco con l’atletico attirano attenzione. O chiudiamo la champions?
Forse nel futuro la Russia sarà espulsa dall’Europa ma ad oggi fa parte dell’Europa e non dell’Asia..livello di competenze di geografia da studente United States of America…
Flop assicurato, sicuramente delle tv, guarderanno oggi per curiosita’ ma non essendoci nessuno dei nomi importanti finira’ li.
@ Maria VM (#3775546)
Stanlio e Ollio pare… 😆
Del Potro non è l’ultimo extraeuropeo a vincere un torneo Slam. Danil Medvedev ha vinto US OPEN 2021 e non è europeo ma Russo. Infatti ora Rublev gareggia con il Team World.
Chi saranno i capitani delle due squadre?
personalmente sono contenta che non ci siano Alcaraz, Rune e Sinner, non mi piace nessuno di loro.
ricordo però che ci sono 3 top 10 fra cui il n.6 (quindi più avanti del Sinner citato nell’articolo
Sarà che è Roger, ma da tennista della domenica quale sono, vedere il movimento di dritto e rovescio è qualcosa di ipnotico per me
il grande pubblico vuole vedere i grandi miti. fuori dall’evento coi big, il nostro è uno sport che si gioca con spalti vuoti e numeri tv ridicoli.