Sinner parla prima di US Open: “Siamo un team e c’è confronto. Non vedrete mai la mia vita privata sui social”
Con US Open alle porte, Jannik Sinner ha rilasciato una lunga e interessante intervista al quotidiano Repubblica. Il n.6 del mondo è molto felice della sua classifica, ma dice di non averla programmata, è il frutto di un lavoro che sempre più condivide col suo team, con ampio confronto su ogni aspetto. Proprio sulla parola “condivido”, tanto di moda ai nostri giorni dominati dai Social network, Jannik taglia corto: mai vedrete foto del mio privato online. Riportiamo i passaggi più significativi dell’intervista, che racconta un Sinner sicuro, consapevole, anche divertente.
Bordighera, la prima destinazione quando si spostò dalle Alpi all’accademia di Piatti, era distante 650 km da casa e… “man mano che ci avvicinavamo alla Liguria cominciai a piangere. Quel viaggio… i bagagli, la macchina… Non ebbi dubbi, ma mi dispiaceva lasciare i miei genitori. Quando i miei ripartirono li vidi preoccupati, così ogni venti minuti li chiamavo per dir loro che era tutto a posto. I primi tre, quattro giorni furono davvero duri, poi cominciai ad adattarmi, anche molto velocemente: imparai a far la spesa, la lavatrice, le cose semplici che servono per sopravvivere. Mi adattai come faccio in campo, no? Sono contento del percorso che ho fatto, credo che non avrei potuto fare cosa migliore. Non mi riferisco solo ai risultati ma anche come persona, e credo forse conti un po’ di più dei risultati che sto raggiungendo. Sono felice di come mi hanno fatto crescere i miei genitori, questa è la cosa più importante”.
“Non abbiamo mai programmato la scalata del ranking. Credo di essere cresciuto tantissimo, soprattutto quest’ultimo anno: abbiamo fatto tante cose in modo diverso, investito nella parte fisica, ma anche in quella squisitamente tecnica, perché ho tante cose in cui devo crescere e lo sappiamo. Abbiamo lavorato tanto sul servizio, ma stiamo cambiando anche altre due, tre cosine. Ma la cosa più importante ora è lavorare tanto, in qualità e quantità. Poi, certo, sono numero sei del mondo ed è un ottimo risultato”.
Jannik si sofferma sull’importanza della squadra, da lui fortemente voluta e costruita, pezzo dopo pezzo, dopo la separazione da Riccardo Piatti. “A questa età pensi totalmente ad altre cose e ascolti. Io ero bravo ad ascoltare e lo sono ancora: ascolto i consigli tecnici e provo a realizzarli subito. Forse questo mi ha portato dove sono ora. Certo, anche nell’altro senso ora le cose un po’ sono cambiate. C’è più confronto e, quando non capisco una cosa, ho voce in capitolo. C’è un confronto per trovare una soluzione giusta. Ora siamo tutti sulla stessa linea, siamo una squadra: il fisioterapista, il preparatore, poi i due tecnici Darren Cahill e Simone Vagnozzi. Quando c’è un dubbio su cui discutere si parla tutti insieme, e insieme si mettono tutte le cose: quella è la nostra forza, il segreto del team”. Da queste parole si intuisce che forse uno dei motivi che ha portato al divorzio choc da Piatti potrebbe essere stata la difficoltà di Jannik nell’imporre il proprio pensiero con un allenatore così esperto e di grande carisma come Riccardo. A suo dire ora c’è una situazione diversa e l’atmosfera nel team sembra ottima, come racconta parlando dei momenti di svago: “Il burraco? Giacomo (Naldi) è ingiocabile, troppo forte: prende sempre la carta giusta. Darren (Cahill) invece ha sfiga, non la prende mai. Io sono una via di mezzo. Ma Simone (Vagnozzi) è il peggio, come anche un po’ Umberto (Ferrara)”.
La parte finale dell’intervista si sposta sul personale, le sue passioni e la netta chiusura ai social per quanto riguarda il suo privato: “Sono sempre uguale, come persona, ho le mie passioni: ora mi piace giocare a golf, e poi mi piacciono tantissimo le macchine. Il mio vero e unico regalo, è stata una Alpine. Ma non per farmi vedere in giro, credo di essere un ragazzo normale. Dentro di me ci sono i dubbi, mi pongo domande, mi incavolo e rosico quando non risolvo subito perché io sono uno che vuol fare le cose subito. Tedesco? Da quando ho 13 anni tutti i miei ragionamenti sono in italiano, ormai faccio fatica in tedesco. Gli amici veri sono quelli dei tempi della scuola, sono gli amici che mi conoscono da sempre e per loro non è importante se sono il numero 6 o 6000. Sono come fratelli, li sento tutti i giorni e quando ho bisogno di parlare loro qualche volta restano svegli anche la notte ad aspettarmi, come faccio io se qualcuno di loro ha bisogno. Per me l’amicizia è più importante che giocare una partita. Se sto o no insieme ad una ragazza non lo metterò mai sui social, perché la mia vita privata voglio tenerla privata. Non ho bisogno di mettere una foto domattina per far vedere a tutti che sono fidanzato, o che non lo sono. I social sono un mezzo per lo sport che faccio, non per la mia vita privata. Non ho mai postato una foto con i miei genitori, forse con mio fratello una volta”.
Una scelta saggia per un ragazzo di talento, lavoratore e ambizioso, che sa benissimo dove vuole arrivare. Passo dopo passo, il tennis è una maratona ma ormai Jannik corre…
Marco Mazzoni
TAG: Intervista, Jannik Sinner
Buona sera signor Enzo.. il mio è un augurio x sinner che possa arrivare al numero 1 basato su dati oggettivi che sono i risultati raggiunti dal nostro giovane campione che ho pocanzi elencato.. la sfera di cristallo può pensare di averla chi pronostica una grande carriera di successi di un tennista che non ha ancora dimostrato niente
@ Fabio (#3729980)
Questi che avete la sfera di cristallo e vedete tutto in anticipo mi fate impazzire dall’invidia enzo
Carissimo Walden, lui si diverte già così come è.
@ Rovescio al tramonto (#3729444)
Le prospettive erano ben altre? Ti ricordo che jannick ha 22 anni non 38… Quindi non deve essere contento di essere già il numero 6 del mondo? Quest,anno ha raggiunto la sua prima semifinale slam a Wimbledon e 2 settimane fa ha vinto il suo primo master 1000 a Toronto.. ha già in bacheca 8 titoli + se non sbaglio altre tre finali .. di cui 2 mille entrambe perse a Miami.. quindi ha un bilancio di finali vinte perse + che positivo… Danil Medvedev alla sua età non era nei primi 30.. poi anche se x poche settimane al numero 1 ci è arrivato.. e sono convinto che anche jannick sinner ci arriverà.. tempo al tempo..
Bella intervistas, mi è piaciuta, Jannik ha la faccia del bravo ragazzo! Cocciuto, volenteroso, vuole arrivare molto in alto. Gli faccio i migliori auguri. Se poi pensa in tedesco o in italiano, è marginale. E’ una caratteristica comune a tutti gl’italiani di frontiera, vedi gli sciatori. enzo
Pensiamo che nella decisione di lasciare Piatti abbia influito il fatto che gli sia stata negata la partecipazione alla sua prima Davis e soprattutto alle olimpiadi e il contratto abbia fatto il resto, ma che molto non andava si era visto già nelle ultime partite.
Comunque Jannik è veramente una brava persona. Il fatto che non sia nei social, dopo quello che stanno facendo i suoi coetanei e anche ragazzi più piccoli, và solo a suo merito. Bravo Jannik!!
@ DT (#3729450)
il suo mentore ci doveva pensare prima, o accontentarsi (con giusto compenso..) poi di essere coach di un campione; sarebbe stata comunque un’ottima promozione della sua accademy ..
figurarsi se dobbiamo preoccuparci di riccardo piatti ..
Yannick? Veramente un bravo ragazzo. Ma martedì spero che perda.
a questo punto della stagione quello che conta è la race.
confermando il quarto di finale US open si consoliderebbe la prospettiva di nr.4 al masters, che mi pare un obiettivo ragionevole per il fine stagione
un ragazzo intelligente e apprezzato da tutti gli avversari.
Quando si dice “un ragazzo con la testa sulle spalle”. Credo che questa sia anche la ragione per la quale tra lui e Carlitos ci sia tanto rispetto. Sono entrambi, prima di tutto due ottime persone e poi due campioni. Sono assolutamente certo che anche Jannik arriverà in cima. E’ questione di poco tempo ormai. Se resta lontano dagli infortuni credo che a fine anno sarà tra i primi 4, anche con un eventuale US open non all’altezza delle aspettative. Putroppo gli sono mancati due turni a Cincinnati per prendersi la tds nr. 4 che gli avrebbe evitato il girone della morte nel quale si trova allo US open. Se anche andasse avanti parecchio, arriverebbe in fondo sfinito. Non ha ancora abbastanza fisico per questo trittico (Zverev, Alcaraz, Medvedev, Djokovic……!!!!) Djokovic arriverà in fondo in carrozza. Da grande tifoso di Sinner mi aspetto la svolta ad altissimi livelli in qualsiasi momento. Ragionevolmente, se continuerà a lavorare con questo impegno su tecnica e fisico, credo che l’anno prossimo ne vedremo delle belle…..ma, forse, anche in questo finale di stagione.
@ Sinner@Raducanu (#3728592)
Una academy investe in tanti ragazzini, non tutti ce la fanno, magari nessuno, cioè va in perdita. Chiaro che quello che c’è la fa, paga anche il sistema. Poi c’è l’investimento umano, il progetto e il sogno. Il punto è che forse Piatti non ha voluto ritoccare il contratto firmato qd JS era nessuno, ma è un dato certo che JS, una volta arrivato, non ha voluto dare più niente al suo mentore. Ingratitudine. Vi ricordate agli AO i modi con cui ha liquidato Piatti? Non è proprio il comportamento di una bella persona, ma di uno che fa i propri interessi. L’unica scusante è la giovane età e gli avvoltoi che si sono fatti avanti.
@ Rovescio al tramonto (#3729444)
Ma se le aspettative sono irrazionali la “compagnoni è di Jannik, il quale ha dichiarato di voler diventare nunero 1 del mondo, di vincere la Davis e almeno 1 slam ( come disse anche Piatti all’epoca) e mi paiono tutte cose possibili, no?
Appena tornato dal concerto dei New Trolls?
ragazzo educato, a modo, proveniente da famiglia di lavoratori con sani principi morali, un esempio positivo per tutti i giovani
Concordo su tutta la linea. Ogni volta che Sinner ha parole al miele per il suo attuale team, penso che avrei voluto essere una mosca appoggiata al muro della stanza in cui ha avuto l’ultimo confronto con Piatti per conoscere cosa si sono detti
Beh, dai, anche De Minaur mi sembra davvero una brava persona. O no?
Speriamo che l’educazione, l’impegno e la correttezza non siano solo valori di altri tempi…..
E soprattutto, ormai alle soglie del ritiro. Ma tu devi scrivere un numero minimo di parole al giorno?
No certi commenti non fanno ridere, sono semplicemente esche lanciate dai troll che dopo si siedono e si divertono come matti a vedere chi gli risponde e che rosica.
E alla fine fanno bene visto che qui è pieno di gente che ci casca ogni giorno.
Intenditore…
Ottima analisi.
Si, Adriano riuscì ha cavalcare l’onda nel 1976 centrando Roma(al 1° turno annullò 11 match point all’australiano Kim Warwick )e lo slam di Parigi, vincendo inoltre l’insalatiera in Cile (quando la Coppa Davis era uno spettacolo)…,rimase qualche settimana al N°4 del ranking,infatti a fine anno del 1976 era N°7.
In definitiva per continuità di risultati Jannik a mio avviso è superiore, manca solo il grande acuto di uno slam…
Le cose fondamentali che ha detto nella bellissima intervista sono tantissime ma due, secondo me,sono venute fuori in particolar modo:
il suo enorme sacrificio per emergere in questo sport( lasciare i suoi genitori, lavorare tanto per migliorare) e il rispetto per lui
(lui sa di valere tanto e vuole essere il protagonista del suo futuro e non il risultato del lavoro di qualcun altro).
Jannik scritto così,per il resto d’accordissimo con te.
Può essere vera la questione dei soldi, ma credo che ci sia stata una sorta di emancipazione.
E’ vero che in quanto a esperienza e carisma anche Cahill (e Vagnozzi) non scherzano, ma l’hanno preso già top 20 (o intorno al 20) e bello formato, sia come giocatore che come “adulto”, quindi sicuramente avranno carisma su di lui però lo ascoltano e parlano insieme di tutto trattandolo per quello che è, un uomo giovane e già campione.
Piatti lo ha preso praticamente bambino, certamente di belle speranze, ma da formare sia come tennista che come “adulto”, potrebbe essere che Piatti lo ascoltasse con quel senso di paternalismo negativo, come a dire “tu parla, ma qua decido io”, mentre ora Jannik “sente” una compartecipazione nelle scelte e una considerazione che prima non aveva.
È un ragazzo d’oro e lo dimostra ad ogni dichiarazione e ad ogni match. Merita il meglio e sono sicuro che lo otterrà.
c’è una terza possibilità: è un disturbato mentale…
Certi commenti fanno proprio ridere, nella storia del nostro tennis solo Panatta e’ stato n.4, mentre Berrettini al massimo e’ stato n.6 come Sinner.Jannik ha solo 22 anni e tutra una carriera davanti.Ma chi scrive certe cavolate un minimo di riflessioni le fa oppure scrive tanto per allenare il dito ahahahahahahahah
Certi commenti fanno proprio ridere, nella storia del nostro tennis solo Panatta e’ stato n.4, mentre Berrettini al massimo e’ stato n.6 come Sinner.Jannik ha solo 22 anni e tutra una carriera davanti.Ma chi scrive certe cavolate un minimo di riflessioni le fa oppure scrive tanto per allenare il dito ahahahahahahahah
Jannik ti adoro…non ho altro da aggiungere!
Meglio essere n.6 che darsi alle scommesse.
Gran bravo ragazzo, però non credo che Vagnozzi e Cahill siano quello che ci vuole per lui se vuole davvero diventare qualcuno
Persona seria e professionale in quello che fa,non si monta la testa adesso che è famoso e non si fa distrarre da fattori fuori il campo ma va dritto e determinato per la sua strada,Berrettini che è esattamente l’opposto di lui nel gestire la vita privata e nel lavorare sodo dovrebbe prendere esempio da Sinner
È Jannik,Yannick è quello che deve affrontare martedì
Credo volesse dire in confronto alle aspettative di 3/4 anni fa che molti lo vedevano ad oggi N.1 con 2/3 slam in bacheca
Detto da un fan di un numero 100 qualunque vale come moneta da 5 euro
Si può solo volergli bene.
Un conto è avere carisma ma essere disposto al confronto e un conto è decidere senza ascoltare il parere del tuo allievo.
Eh si, hai proprio ragione, effettivamente essere solo il nr. 6 al mondo a 22 anni già compiuti è veramente uno schifo…che si dia al padel…
Anche troppo adulto, speriamo riesca anche un po’ a divertirsi…
Protagonista incontrastato del gossip? Sei sano di mente?
Solo per queste dichiarazioni ci sarebbe da tifarlo a vita anche se fosse una pippa…e per fortuna non lo è! Ragazzo d’altri tempi!
La frase sull’uso dei social mi fa’ sperare che qualche ragazzo normale esiste ancora
Ti diro’ un segreto: ognuno fa quello che gli pare!
Sull’uso dei social in pratica è l’esatto opposto di berrettini che ha pure fatto la serie su Netflix quando stava con l’Australiana ed è tuttora protagonista incontrastato del gossip 😀
Che bravo ragazzo!
Che altro gli vuoi dire? Che sarebbe l’orgoglio di ogni padre!
Un appunto a Marco Mazzoni quando scrive:
“uno dei motivi che ha portato al divorzio choc da Piatti potrebbe essere stata la difficoltà di Jannik nell’imporre il proprio pensiero con un allenatore così esperto e di grande carisma come Riccardo”
Perché Cahill non è esperto e non ha carisma? Io penso che per sapere la verità bisogna, come al solito, seguire l’odore dei soldi.
Forse a Bordighera ne volevano troppi!
Ho 2 figlie appena più piccole di Jannik; non per i soldi, va beh se ci sono meglio, ma seriamente vorrei almeno un genero in futuro con la testa di Jannik. Grande ragazzo, ti auguro tutta la fortuna di questo mondo
É poi chiedono perché uno gli vuole bene! È un ragazzo con il cuore al posto giusto, grazie ai genitori e alla sua natura. Indipendentemente dal tennis gli auguro il meglio per la sua vita.
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Contento di essere il numero 6 quando le prospettive erano ben altre…mah
Sempre con te Jannik! Rappresenti più di molti altri il tricolore e le tue parole ti fanno Onore
Che bella persona.
Lo svezzamento che ha avuto lasciando casa, lo ha fortificato.
Tutti i ragazzi dovrebbero emanciparsi dalla famiglia, che va bene fino ad una certa età ma poi diventa stretta, se non claustrofobica.
Il fatto che sia N. 6 al mondo con prospettive future anche migliori, mi dà veramente una grande soddisfazione.
Grande Jannik, giusto, i fatti personali sono fatti propri…. Sto ragazzo ha propria la testa ben piantata sulle spalle nonostante sia ormai una Star mondiale di questo sport. Fenomeno 🙂
Ragazzo davvero d’altro tempi, lo ammiro e lo invidio davvero tanto da coetaneo..
Ecco perché adoro questo ragazzo, sono cose che non si imparano sono innate!!!
Non c’è paragone con nessun altro campione o presunto tale! Ragazzo d’altri tempi ..
grande Jannik e speriamo che con il tuo esempio le nuove generazioni siano più…a-social come te!
Bravo Jannik, il discorso dei social è un consiglio che va bene anche per Berrettini, ma forse l’altra parte non è daccordo….
In ultimo, bello il rapporto con i tuoi amici, dalle tue parole sono rapporti veri. Unico appunto, faccio una richiesta a tutti gli amici di Jannik, non chiamatelo di sera nelle prossime due settimane…..
Grande Jannik, saggio, maturo, umile, riservato il più possibile, bravo!
Il talento conta, il lavoro duro conta .. ma il vero motivo per cui Yannick è quel che è.. è la testa! Un carattere forte, una grande volontà, l’umiltà di imparare e una buona e sana educazione. Il ragazzo sta crescendo con la testa sulle spalle!
Grande tennista ma soprattutto splendida persona. Non si può non volergli bene…