Tsitsipas: “Ho dato a mio padre una pausa, con Philippoussis proveremo cose nuove”
A volte si lasciano, poi si ripigliano… Questa massima delle tormentate relazioni di coppia calza a pennello per descrivere il secondo atto della collaborazione tra Stefanos Tsitsipas e Mark Philippoussis. I due, dopo la separazione appena prima di Roland Garros, sono tornati ufficialmente insieme. Ma la vera novità è che papà Apostolos, storico allenatore del n.4 al mondo, per la prima volta si fa da parte. Si erano già visti insieme Los Cabos Mark e Stef, ma ancora Tsitsipas non ne aveva parlato ufficialmente. L’ha fatto ieri sera alla stampa in quel di Toronto, raccontando l’evoluzione dei loro rapporti e la decisione di allontanarsi, almeno temporaneamente, dall’ala protettiva ma forse un po’ troppo ingombrante del padre.
“Ho dato un po’ di tempo libero a mio padre. Non ha avuto da quando ho 12 anni”, ha detto Stefanos nella conferenza stampa pre-torneo. “Penso che per lui sia molto salutare prendersi un po’ di tempo lontano dal campo e sentirsi di nuovo sereno, senza stress. I genitori a volte possono diventare emotivi e lo capisco perfettamente. Io stesso non sono un genitore, ma posso immaginare quanto possa essere difficile a volte vedere tuo figlio dare il massimo e affrontare così tante difficoltà durante una partita. Lo amo e voglio che faccia parte di quel viaggio che abbiamo costruito insieme, e non andrà da nessuna parte. È ancora con noi ed è ancora lì a seguire il nostro percorso e il nostro viaggio”.
Quindi non un addio, ma un arrivederci. Intanto, l’idea è quella di approfondire il suo gioco, con novità ed esperimenti sotto la guida di Philippoussis, uno dei migliori attaccanti della fine degli anni ’90. Con lui di nuovo al suo fianco, è arrivato il primo titolo del 2023 a Los Cabos.
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“È tempo di continuare a esplorare cose nuove. Ho una mentalità aperta e voglio imparare il più possibile per massimizzare la mia carriera perché a volte mi sono sentito un po’ fermo, stagnante. Mark è lui stesso un genitore. Non è mio padre, ma ha attraversato molti momenti della sua carriera personale che può identificare e catturare meglio in certi modi. È un ragazzo incredibile, mi ha aiutato molto. Lui è stato lì per me. Anche quando la gente non lo vedeva in giro, è stato lì a porte chiuse in privato. Ed è una grande aggiunta alla nostra squadra” afferma Stefanos.
Vedremo che cosa accadrà nel gioco di Tsitsipas nella seconda parte di stagione, se riuscirà a tornare a quel gioco più proiettato in avanti o cercherà, finalmente, di mettere mano a quel rovescio tanto bello stilisticamente quanto traballante per stabilità ed efficacia. Il finalista dell’ultima edizione degli Australian Open aveva intrapreso lo scorso autunno un nuovo percorso guidato, oltre che dal padre, dall’australiano di chiare origini greche, personaggio di carattere e carisma. “Voglio spostare il tennis di Stef sempre più verso la rete, ha mano e fisico per farlo, è un completamento al suo gioco e oggi quasi nessuno va davvero a rete, farlo per noi sarà un vantaggio competitivo”, così affermava Mark lo scorso inverno nella off-season. I risultati parevano dagli ragione: finale a Melbourne, dove un Djokovic troppo forte sbarrò la strada al suo primo Slam, ma i miglioramenti erano visibili. Poi una primavera modesta, nessuna vittoria contro un top10 e la drastica decisione di interrompere la collaborazione.
Tsitsipas allora disse che il rapporto con Mark era eccezionale, ma che due visioni diverse di come stare in campo alla fine portavano solo a confusione. Evidente quindi che Philippoussis avesse un progetto di dove portare Stefanos ben diverso da quello di papà Apostolos. Il fatto che il padre sia stato temporaneamente messo “in vacanza”, e le parole di Tsitsipas su di un suo gioco “stagnante”, fanno pensare che si sia reso conto di uno status quo non soddisfacente, con la voglia di provare nuove strade. Del resto i migliori dell’epoca recente hanno insegnato a tutti che il miglioramento continuo deve essere il mantra per una carriera lunga e ricca di successi. Mai stare fermi.
Marco Mazzoni
TAG: Mark Philipoussis, Masters 1000 Toronto 2023, Stefanos Tsitsipas
No Brufen, non è così scontato, anzi…ma era proprio il legame che traspariva con connotati quasi morbosi che sinceramente risultava umiliante per il ragazzo…poi queste sono le mie impressioni dal divano di casa o al massimo dagli spalti del foro italico. Cmq come ho scritto in un post precedente a mio giudizio non credo possa arrivare a slam, come dire, il suo apice è stato toccato e con suo padre
Tutti a esultare di questa notizia… Col padre, al netto degli sfotto’ e delle chiacchiere da bar, e’ arrivato ventenne ai vertici e da anni fisso nei primi 5. E’ poco? Ed e’ cosi’ scontato che senza fara’ meglio? Vediamo…
Se per caso decidesse anche di concedere una pausa a Badosa..io mi tengo libero..
Finalmente!!
Speriamo se ne liberi per molto tempo
No. Oggi proprio non è giornata.
Ma non ti fare sentire dalla “curva Giorgi”!!!,,, Lo farebbero santo subito,!!!
La Camila avrebbe dovuto fare lo stesso.Pero’ a lei dispiaceva allontanare il papà allenatore.
Una volta è capitato (2 anni fa’qui in Canada) che il padre allenatore non c’èra e la Camila ha vinto il suo unico mille.
Questo, qualcosa significava o no.
“Penso che è stato”… la tua maestra in seconda elementare piange
Un po’ come Jannik quando si è liberato di Piatti
@ Sudtyrol (#3700323)
papà Stefanos può sempre ripiegare su Petros….
era ora
La scelta migliore possibile. Vedo buoni margini di sviluppo per questo ragazzo
Andare in giro coi genitori è da folle per un tennista. Finalmente ora che si è trovato la tipa ha capito che è meglio stare a cena pregustando il dopocena, piuttosto che star h24 con mamma e papà. Mi ero sempre chiesto come facesse Tsitsi a tromb.re se stava sempre coi suoi, adesso sappiamo: non tromb.va!
Bravo Stefanos …meglio tardi che mai,magari metti in saccoccia uno slam…anche se i tempi,..con ancora in giro il vecchietto di Belgrado e Carlitos schiaccia sassi , Holger e Jannik,….saranno sempre più duri…
Penso che è stato lo stesso Tsitsipas a volersi liberare dallo stress che gli metteva il padre,impietose le scenate familiari a Barcellona,Roma e Roland Garros
E adesso si cresce, ad maiora
Ovvio
Finalmente lo ha licenziato.
Spero gli serva per andare in campo senza pensare, senza focalizzarsi sul gesto in sé ma sull’obiettivo.
C’era una vecchia regola che a volte suggerisco a chi sbaglia troppo, magari perché focalizzato sul movimento del colpo da correggere ed è “se sai cosa fare inizia a… Contare. Un rovescio, due…tre…ecc”.Sembra banale ma si riducono drasticamente gli errori (possono provare tutti) ed automaticamente il colpo diventa più fluido, la, traiettoria si alza per andare sempre oltre la metà campo.
Qui siamo ovviamente a livelli altissimi ma lo sguardo di un padre che giudica, benché competente, può bloccare, innervosire e Tsitsi se nervoso rende molto meno.
Se è stata la Paula, grazie, grazie di cuore.
E la mamma???
Per raggiungere il suo 100% ha bisogno che il padre si tiri da parte. Di sicuro non ha sfruttato 4 anni dove poteva avere chance di Slam…vedremo in futuro.
Se Mark lo trasformasse in un serve&volley ci sarebbe da divertirsi.
Gli ha dato un po’ di tempo libero o l’ha educatamente invitato a farsi da parte? Ocio però che Philipussis era un implacabile sciupafemmine…….
Gli ha dato un po
Bravo tsitsi. Evolversi e provare a gestire la tua vita senza la costante presenza di mamma e papà può farti solo bene
Quello che avrebbe dovuto fare la Giorgi, ma ahimè non l’ha mai fatto…
Finalmente ci è arrivato (cioè ci è arrivata la Badosa). Amen.
Cioè…
gli ha premuto le due barrette verticali ? 🙂
grande Tsipi, c’è la meravigliosa Badosa che ti consola in caso di sconfitta….mejo di così…
Vediamo….
La cura Badosa si fa sentire, eccome! Non gli dò cmq molte speranze per gli slam, certo qualche buon risultato ma troppo bimbo viziato mi pare…in ogni caso era ora di staccare il cordone ombelicale