La VAR sbarca agli US Open: presentata la Video Review Technology
Agli US Open, quarto torneo del Grande Slam e uno dei più prestigiosi in stagione, arriva un nuovo e importante strumento tecnologico per aiutare i giudici di sedia a prendere decisioni più precise: la Video Review Technology (VRT). Questa tecnologia, già ampiamente utilizzata in altri sport come il calcio, consentirà ai giudici di rivedere momenti di gioco, scambi (si pensi al doppio rimbalzo) e qualsiasi situazione controversa attraverso un monitor, garantendo così maggiore precisione e riducendo le possibilità di errori umani.
La VRT non sarà una sostituta, ma piuttosto un complemento al già esistente sistema “Hawk-Eye” (il falco), che consente di determinare con precisione la posizione della palla rispetto alle linee del campo. Mentre l’Hawk-Eye si concentra esclusivamente sulla posizione della palla, la VRT permetterà di analizzare vari aspetti del gioco, come potenziali errori, comportamenti dei giocatori o decisioni controversie che possono non riguardare direttamente la pallina.
Una delle principali novità è che la Video Review Technology sarà disponibile non solo sul campo centrale, ma anche su altri campi principali del torneo, oltre al campo n. 5 e al campo n. 17. Questo rappresenta un grande passo avanti nella direzione di una maggiore equità per tutti i giocatori, indipendentemente dal campo su cui stanno giocando.
Gli organizzatori degli US Open hanno sempre mostrato un forte impegno nell’innovazione e nell’adozione di nuove tecnologie per migliorare l’esperienza di gioco sia per i giocatori che per i tifosi. L’introduzione della VRT segna un altro passo in questa direzione, garantendo decisioni più giuste e riducendo la tensione spesso causata da decisioni discutibili.
L’accoglienza da parte di giocatori, allenatori e appassionati sarà fondamentale per determinare il successo della VRT in questo torneo e in quelli futuri. Ma una cosa è certa: gli US Open stanno dimostrando, ancora una volta, di voler essere all’avanguardia nel mondo del tennis professionistico, abbracciando le opportunità offerte dalla tecnologia per garantire un gioco più equo per tutti.
Francesco Paolo VIllarico
TAG: Us Open, US Open 2023
Se usare il cervello significa scrivere un’offesa in maiuscolo l’intelligenza artificiale può aiutare subentrando ad un amministratore di sostegno.
Bene, ma dovrebbe funzionare su tutti i campi. Poi, quando si deciderà di abolire la regola del let sul servizio non sarà mai troppo tardi. Non si capisce perché non rigiocare il punto anche quando la palline tocca il nastro durante il gioco, allora. O sempre o mai. Meglio mai, visto che c’è sicuramente bisogno di velocizzare il gioco.
Beh, diciamo che il 95% delle situazioni dubbie riguardano il dentro/fuori già gestito dall’hawk-eye.
Il VAR potrà aiutare per qualche fallo di piede, qualche invasione o appinto i già citati doppi rimbalzi.
Direi non indispensabile, poi tutto ciò che migliora va sempre bene
Discriminatoria. Sui campi dei presunti big SI e su i campi secondari NO. Povero Tennis,
Quindi come nel calcio adesso si starà fermi otto minuti ogni tre X due, magari quattro quindici successivi sarà tolto un game? La distruzione della filosofia degli sport inventati dai britannici, che dalla palla ovale del rugby dal rimbalzo irregolare in poi , trovano il loro fascino proprio nell’aleatorio…
Avere introdotto la da tempo richiesta Video Review è cosa buona e giusta, ma limitarla ai soli campi principali (show courts più 5 e 17) non è affatto un “grande passo avanti nella direzione di una maggiore equità per tutti i giocatori”, anzi è un passo indietro in quanto si introduce una discriminante.
Francamente non è comprensibile perché una tecnologia così semplice e facilmente disponibile non venga applicata contestualmente su tutti i campi, introducendo invece un fattore di discriminazione.
Non si devono preoccupare Cecchinato e Fognini che tanto non ci saranno
Dovrebbe essere dotata anche di un misuratore di decibel 🙄
Djokovic in assolo in entrambe le categorie ahahahah
Musetti, Cecchinato, Fognini, etc
La var non puo’ fare che bene al tennis, perche’ ridurra’ ancora i margini di errore in tutti i settori del gioco e gli atleti smetteramno di fare inutili polemiche.
non sono contrario personalmente a questa innovazione, ma sarebbe ora che tutto ciò portasse a un abbassamento dell’altezza della sedia dell’arbitro. sembrerà una stupidaggine, ma chi come me va a vedere spesso tornei di tennis sa bene cosa vuol dire prendere un biglietto dalla parte dell’arbitro. che fosse così in alto aveva senso quando doveva vedere le linee ed eventualmente fare overrule, ma ora non c’è più bisogno di una simile altezza che francamente impedisce a chi sta dietro di vedere bene il campo.
Voglio il timer nei bagni, e un “tempo limite” per le… evacuazioni:
(di 1°grado o di 2°) 🙂 😉
Quasi sicuro che Musetti quando farà pena oltre al classico warning si prenderà anche un penalty point se non un penalty game
Tempi duri per Munar, Moutet, Rune & C
Ciò che sta uccidendo la Var nel calcio è il protocollo. Quindi è assolutamente necessario che non siano poste limitazioni alla casistica in cui questo è utilizzabile.
La Var nel calcio attualmente sta peggiorando la situazione di partenza visto che un errore col Var è 1000 volte più grave di quello di un normale arbitro di campo.
Gigi Garanzini ha sempre visto negativamente la tecnologia nel calcio vedendola come la mazzata definitiva alla poesia, al romanticismo.Inevitabile per lui, nato con la passione per El paron (Nereo Rocco), ed il Vecio (Enzo Bearzot), con le collaborazioni con Brera, l’amicizia con Beppe Viola e Gianni Mura. Epoca del computer umano Tommasi Rino cui chiederei un’opinione in merito ma credo sarebbe diversa per lui più pronto ad accettare un progresso che pur uccidendo il romanticismo può impedire truffe e risultati bugiardi.
Lo sport muove interessi, una palla dentro o fuori può dare una qualificazione mondiale con annessi e connessi, un doppio rimbalzo può determinare un match.
Ben venga la serenità in campo, la sicurezza che tutto sia alla luce del sole.
McEnroe però avrebbe detto al marchingegno: “anche tu sei contro di me????!!! “.
gli americani non sono mai sazi di nuova tecnologia informatica. ci voleva solo questa per complicare ancor più le cose !! ma vedete un pò di usare il vs cervello non quello dei computers, yankees ! certo è un pò più “faticoso”, ma non più di tanto. lazzaroni !
Non ci voleva la scala. Almeno dai 1000 in su in uno sport come il tennis non ci possono essere errori arbitrali: campo piccolo, due giocatori, nessun contatto… maddai
Dedicato agli scagliatori seriali di palline e di racchette