Wimbledon: Djokovic troppo forte per Sinner. Il serbo vince in tre set, punta all’ottavo titolo ai Championships
Quando l’avversario si dimostra più forte giocando sereno, in controllo, sbagliando di meno e sfruttando le chance per l’allungo in ogni set, il risultato finale è purtroppo scontato. Novak Djokovic si conferma forte, fortissimo, sconfigge Jannik Sinner col punteggio di 6-3 6-4 7-6(4) in 2 ore e 46 minuti di gioco, qualificandosi per la finale dei Championships, la sua nona nel torneo e 35esima Slam, punta all’ottava coppa sui prati londinesi. Aspetta Alcaraz o Medvedev, in campo nella seconda semifinale e vedendo la sua forma, sarà l’uomo da battere anche domenica. C’era grandissima attesa per questa storica prima semifinale Slam per Jannik, purtroppo è andata male e, onestamente, l’incontro è stato anche piuttosto deludente sul piano dello spettacolo e divertimento, e non solo per l’esito finale. L’azzurro era chiamato alla partita perfetta, coraggiosa, alzando l’asticella oltre ai suoi limiti per provare a vincerla. C’ha provato, non ha disputato un brutto match, soprattutto nel terzo set – nonostante il fardello di due set sotto – è stato forse finalmente più sciolto. Ha avuto due set point (peccato per il diritto out sul secondo) e si è issato al tiebreak, avanti anche 3 punti a 1. Ha complessivamente retto, non è stato annichilito dal formidabile avversario, ma la differenza tra i due è comunque parsa ancora piuttosto netta. Djokovic, ricordiamo, è imbattuto nel torneo dall’edizione 2018, ogni anno sull’erba “sacra” del Centre court migliora e diventa sempre più difficile da battere. Ha dato l’ennesima dimostrazione di classe, di completezza, di superiorità, giocando una partita terribilmente concreta ad efficace, colpendo pulito, forte, profondo. Continuo. Se nessuno riesce a batterlo, ci sarà un motivo…
Sinner non ha demeritato, ha spinto tanto ed è stato piuttosto vicino al rivale, come dicono i numeri, ma l’altro è stato un “muro”. Sicuramente l’esperienza dell’anno passato, quella rimonta a cui è stato costretto, l’ha messo in guardia, tanto da farlo partire subito molto forte. Novak ha governato i tempi di gioco conducendo per la massima parte il match alle sue velocità, rischiando poco e ottenendo un rendimento altissimo. Al contrario Sinner ha rischiato tanto, ha sbagliato troppo col diritto soprattutto in alcuni momenti chiave. Ha vinto i big point e si è procurato diverse situazioni interessanti e sei palle break. Non ne ha trasformata nessuna ed erano giocabili, questo nell’andamento del match pesa tonnellate. Ma c’è dell’altro, oltre le chance reali non sfruttate. Nonostante la forza nella spinta, i momenti di vero forcing, Sinner non ha mai dato l’impressione di poter prendere in mano il match e poterlo girare a suo favore, perché non è mai riuscito a “montare sopra” all’avversario, a soverchiarlo per potenza e velocità. L’unico spiraglio è arrivato nella fase finale del terzo set, quando Djokovic è calato al servizio e ha iniziato a concedere qualcosa, pure a beccarsi col pubblico. Il secondo set point sul 5-4 e quel doppio fallo sul 3-1 del tiebreak resteranno gli unici veri rimpianti della partita dell’azzurro. Punto importantissimo quello nel tiebreak, però poi nel “decider” il serbo ha di nuovo ripreso in mano il controllo dello scambio, e pur senza gli effetti speciali ha portato Jannik a sbagliare, fino al match point trasformato. Semplicemente, Djokovic ha fatto “il Djokovic”, ha imposto i suoi ritmi, quella magnifica pulizia all’impatto e controllo degli angoli che lo rende unico, portando Jannik all’errore e facendo tantissimi punti col servizio. È stato più forte.
Poteva fare qualcosa in più Jannik? Forse. Non è stato contratto e col braccio rigido come nelle fasi peggiori del suo – splendido – torneo, ma nemmeno così sciolto; ha spesso perso aderenza rincorrendo, quando gli appoggi sono una chiave del suo gioco; ha fatto pochi punti diretti col servizio ma… occhio a chi rispondeva dall’altra parte. Probabilmente avrebbe dovuto cercare più spesso il rovescio lungo linea improvviso, per far correre a destra “Nole”, ma quel colpo continua a centellinarlo, forse non se la sente di rischiarlo, provando invece il diritto a tutta e forzando spesso perché colpisce con poco equilibrio esagerando nella rotazione. Ma oltre agli errori col diritto, dove Jannik è mancato è stata la conclusione del punto dopo esserselo ben costruito: ha sprecato alcune occasioni all’interno di diversi game in risposta, situazioni interessanti di 15-30 o 30-30, dove ha comandato ma non è riuscito a finalizzare, esagerando nella spinta o scegliendo il momento tatticamente peggiore per rischiare. Sembrano piccole cose, ma invece fanno l’esatta differenza tra il super campione e chi sta lavorando per arrivarci.
Qualche variazione in più dopo aver spinto tanto poteva starci, o per assurdo poteva anche provare a spinger ancor di più, ma Novak è stato troppo bravo ad appoggiarsi su tante accelerazioni del nostro, cambiare angolo e ribaltare lo scambio a suo favore. Il controllo del corpo e della palla di Djokovic restano uno dei più grandi, splendidi, misteri del gioco. In questo Novak è una leggenda non solo del tennis, ma dello sport.
Contro un avversario così forte e centrato, era difficile fare molto di più, anche perché Jannik non ha al momento un servizio che possa portargli tantissimi punti gratis – come Hurkacz per esempio nel torneo, ed è uscito ugualmente sconfitto. Purtroppo è corretto ammettere che oggi Djokovic è qualche spanna superiore a Sinner, e questa differenza si amplifica a dismisura negli Slam, dove la costanza di prestazione del serbo sulla lunga durata è impressionante.
Jannik merita tutti i nostri applausi. Alla fine ha compiuto la missione: era testa di serie n.8, è arrivato in semifinale contro il più forte sfruttando un tabellone eccellente. È un merito, non è fortuna, coloro che ha battuto si erano guadagnati sul campo quella situazione. Sinner continua ad accumulare esperienza, a mettere mattoncini in classifica, a costruire il suo gioco e la propria mentalità. Quest’ottimo Wimbledon è un altro scalino superato, deve continuare a guadare la vetta e a puntarci convinto. La strada per arrivarci è ancora bella lunga, ma c’è un solo modo per farcela: crederci e lavorare. Novak così ha fatto.
Marco Mazzoni
La cronaca
La semifinale scatta con Djokovic al servizio, e Sinner slitta sull’erba già nel primo scambio, finendo quasi in terra. Jannik vince il suo primo punto del match con un passante solido che Novak non controlla. Sul 30 pari Jannik risponde molto dietro, è una risposta profonda, avanza e chiude col diritto inside out. 30-40, palla break per l’azzurro. Trova la riga il serbo con un diritto da sinistra, così la cancella. Fantastico Jan! Lungo scambio, diritto cross veloce e poi diritto lungo linea velocissimo, imprendibile. Seconda Palla Break! Stavolta è Sinner a sbagliare in campo, la palla viaggia molto veloce. Con due diritti molto profondi, Novak si prende il primo game. Sinner to serve. Perfetto Djokovic nel rimettere la palla, Sinner si prende rischi ma sbaglia due diritti. L’ultimo gli costa la palla break sul 30-40. E niente primo servizio in campo… Chirurgico “Nole”: risposta profonda, diritto aggressivo sulla destra e Jannik spara in corridoio. BREAK Djokovic, 2-0. Come temevamo in presentazione, il “Djoker” è partito fortissimo per far sentire pressione a Sinner: impatti puliti, molto preciso, non forza niente, gioca profondo a basso rischio. Una macchina. 3-0 Djokovic. Muove lo score Jannik con un game di battuta rapido, incluso un Ace, 1-3, ma ora è necessario rincorrere e trovare un super-game in risposta. Il controllo del corpo del serbo è, come sempre, clamoroso: controlla la frenata su di un ottimo contro piede dell’azzurro e infila un passante comodo, ma come si è fermato e ritrovato equilibrio. Sinner lotta, va a prendersi la palla del contro break comandando lo scambio sul 30 pari e infilando un vincente di rovescio lungo linea strepitoso. Ci prova Jannik, ottimo schema, rovescio lungo linea e poi diritto cross a tutta, ma gli esce di poco. Novak si salva ancora (3 pb su 3 annullate), con un Ace si porta 4-1. Bene l’azzurro nel tuo game di servizio, ma purtroppo anche il serbo è molto preciso nel suo pressing alla sua velocità, e trova pure un nastro fortunato (non ha granché bisogno…). 5-2. Jan rischia la smorzata dopo il servizio, è talmente sorpreso Novak da scivolare a terra. Anche un serve and volley, molte variazioni che hanno funzionato. 5-3, ora il campione in carica serve per il set. Gran risposta dell’altoatesino, poi Novak tira due Ace, anzi… tre. Tre infilate da campione, 40-15 e doppio set point. Altro servizio perfetto, la risposta è in rete. 6-3 Djokovic, in 40 minuti. Jannik ha giocato bene, ha pagato l’unica palla break concessa, e non salvata. L’altro del resto non è un tennista, è un chirurgo… Un luminare della disciplina che ha un record di 27/0 nelle semifinali Slam dopo aver vinto il primo set….
Secondo set, Sinner al servizio. Due un paio di errori in spinta, rimedia con un Ace e un poi un diritto inside out vincente. 1-0, fa il pugno al suo angolo, può adesso fare corsa di testa. Djokovic concede un paio di regali nel suo primo turno, smorzata errata, rovescio out. Sul 30 pari Jannik tira forte col rovescio ma sbaglia, era una piccola chance. 1 pari. Terzo game, Jannik va in difficoltà: subisce un rovescio lungo linea splendido, poi commette un doppio fallo, 0-30. Tira su il muro “Nole”, spinge l’azzurro ma alla fine con un rovescio rapido va lungo, 0-40. Tre palle break da difendere. Splendido lo schema offensivo per annullare la seconda, diritto cross e poi via attacco col lungo linea, massimo anticipo, palla imprendibile. 30-40. Purtroppo la terza gli è fatale, in scambio il diritto tirato da destra in corsa gli vola via, bello lungo. BREAK Djokovic, 2-1 e servizio. Troppi errori col diritto di Jannik, la palla di Novak sembra niente di che, in realtà è sempre precisa, angolata, con una discreta rotazione, complessa da rigiocare con velocità. Djokovic sul 15 pari caccia un urlo ben dopo aver colpito di rovescio, il giudice di sedia ferma il gioco e assegna il punto a Sinner per “gioco disturbato”. Scelta coraggiosa ma corretta. Protesta incredulo Novak, ma si rimette a macinare il suo gioco senza scomporsi. Jannik va a prendersi una palla del contro break lavorando un filo maggiormente la palla col diritto. Comanda lo scambio Jan, sposta Novak per tutto il campo, ma invece di venire avanti aspetta troppo e forza in rete l’ultima accelerazione. Questo è esattamente un suo limite, non venire avanti. Si prende un warning per time violation Novak, mentre rifiatava dopo il duro scambio precedente, ma ritrova concentrazione e vola 3-1. Jannik forza il sesto game in vantaggi, ci prova con una risposta di rovescio vincente, ma gli esce di poco. 4-2 Djokovic, continua a sbagliare troppi diritti l’azzurro, soprattutto sulle palle chiave, ci prova, spinge tanto, ma i risultati sono così così. Settimo game, di nuovo in difficoltà Jannik, ancora per gli errori col diritto (13 in totale nel match). 0-30. Brutto game per l’azzurro, ora anche niente prima palla e rovescio out, colpito troppo forte e stretto per il precario equilibrio. 15-40, due palle break per Djokovic, praticamente dei set point (o quasi match point….). Sbaglia un rovescio in scambio Novak, rarissimo regalo, poi trova un bel vincente Jannik, a grandissimo rischio. Con un Ace resta in scia, 4-3. Sinner vince alcuni big points, ma non riesce a incidere in risposta. Djokovic chiude il secondo parziale 6-4 al secondo set point, con il “solito” Ace esterno, slice, imprendibile. Come nel primo set, i numeri di Sinner non sono malvagi, ma 0/1 sulle palle break e troppi errori col diritto, mentre 1/5 per il serbo, il break che fa la differenza. Se l’altro sbaglia di meno, sfrutta le chance, impossibile vincere per Jannik. Solo -4 punti, è vicino, ma l’altro controlla e purtroppo domina.
Terzo set, Sinner to serve. Nel terzo game Djokovic mette il pilota automatico, Sinner non trova via d’uscita. Nel terzo game c’è tanto da soffrire per Jan. “Nole” trova un back di rovescio clamoroso, basso, maligno.. 0-30, poi tira in rete di rovescio al termine di uno scambio complicatissimo. 0-40, tre palle break che profumano di MP per il serbo. Bravo Sinner a reggere e variare sulla prima chance, scambio durissimo portato a casa, soffrendo. Poi trova uno slice esterno (Ace) e un’altra ottima prima palla. Si salva, e chiude il game con un altro Ace, il sesto del match, 2-1. Il quarto game va ai vantaggi, ma il “solito” servizio esterno sulla riga manda in bambola la risposta dell’italiano, incapace di gestire questa situazione in tutto il match. Un buon Jannik finora al servizio nel terzo set, due prime su tre in campo, vincendo il 77% dei punti. Il problema restano i game in risposta, finora solo 4 PB ottenute (nessuna sfruttata) contro le 9 ottenute di Novak (sfruttate, una per set). Sinner torna a vincere un game a zero, non accadeva dal primo set, 4-3. Inizia bene in risposta Jannik, 0-15, poi è chiamata out una risposta (era buona! ma nessuno chiama la verifica), piccola occasione sprecata. Perfetta la manovra di Novak, apre l’angolo, incrocia e via, si prende il punto. Sciolto, sicuro, che classe. 4 pari. Si entra nel rush finale. Non trema affatto l’azzurro, spinge tanto e si butta avanti trovando sul 40-15 una volée perfetta. 5-4. Come in altre occasioni nel match, si costruisce bene il punto Jan, ma sbaglia l’affondo finale perché lo rischia da una posizione difficile, MAI tirare un colpo ad alto rischio dopo essersi creato lo spazio per chiudere. Sul 15 pari Sinner spinge a tutta in risposta col diritto, punendo una seconda palla non così incisiva. 15-30, è a due punti dal set l’azzurro. OH! Regalo di Djokovic, costruisce il punto benissimo, ma tira largo un diritto davvero facile per la sua accuratezza in queste fasi. Due palle break per Sinner, le prime del set, e sono anche Due Set Point!!! Dopo aver colpito in rete la prima palla Novak è disturbato, applaude polemicamente il pubblico… gioca sulla riga il rovescio seguente, che classe, in un momento così delicato. Rischia Jannik correndo a destra, ma col diritto spara largo. Vorrebbe piegare in due la racchetta Jan per la rabbia, gesto strano per lui, mentre il pubblico “becca” il serbo di nuovo. Elettricità a mille. Pessimo al servizio “Nole” nel game, ma impatta 5 pari. Mima lacrime Djokovic, schernendo gli spalti che normalmente supportano il più debole, non capisce che gli spettatori lo amano meno esattamente per questi atteggiamenti… Non sfrutta due chance fondamentali Sinner, ma continua a giocare ottimi turni di servizio, si guadagna almeno il tiebreak. È calato il serbo negli ultimi game, commette più errori, non mette più la stessa pressione a Jannik. Il “solito” slice esterno, non così rapido ma precisissimo, lo aiuta. Solo righe per il più vincente. Tiebreak. Ne ha vinti 14 fila negli Slam… Si prende il mini-break subito Jannik, riposta vincente di rovescio su di una seconda di servizio troppo corta del rivale, 2-0. Con un servizio esterno ottimo, Sinner si porta 3-1, ma al punto seguente rischia una seconda palla rapidissima che è OUT, un doppio fallo terribile (il secondo del match), in momento pessimo. 3-2, serve “Nole”. Rimette il pilota automatico col diritto, contro piede, scivola l’azzurro e 3 pari. Vince un punto rocambolesco Novak, ritrovando in modo misterioso la coordinazione dopo una terribile deviazione del nastro. Troppo bravo. 4-3. Ora è Novak a scivolare sul contropiede dell’azzurro, 4 pari. Si scivola tanto quest’anno sui prati londinesi. No, no, no! Sbaglia malamente un rovescio in rete in scambio Jannik, un vero errore gratuito, su di una palla docile, normalissima. 5-4 Djokovic. È l’errore che di fatto chiude il match. Il campione in carica si prende Due Match Point (6-4) spostando Jan a destra, tanto per cambiare. Altro scambio condotto, apre il campo, è Sinner a sbagliare col rovescio. Game Set Match Djokovic, è di nuovo in finale. Terzo ottimo set per l’azzurro, ma non è bastato di fronte ad un rivale davvero troppo forte.
J. Sinner vs N. Djokovic
J. Sinner | N. Djokovic | |
---|---|---|
ACES | 8 | 11 |
DOUBLE FAULTS | 3 | 0 |
1ST SERVE IN | 54/90 (60%) | 65/112 (58%) |
1ST SERVE POINTS WON | 41/54 (76%) | 49/65 (75%) |
2ND SERVE POINTS WON | 20/36 (56%) | 28/47 (60%) |
NET POINTS WON | 22/29 (76%) | 17/25 (68%) |
BREAK POINTS WON | 0/6 (0%) | 2/9 (22%) |
RECEIVING POINTS WON | 35/112 (31%) | 29/90 (32%) |
WINNERS | 44 | 33 |
UNFORCED ERRORS | 35 | 21 |
TOTAL POINTS WON | 96 | 106 |
DISTANCE COVERED | 3196.4 m | 3194.7 m |
DISTANCE COVERED/PT. | 15.8 m | 15.8 m |
TAG: Jannik Sinner, Novak Djokovic, Wimbledon 2023
Forse oggi è più maturo di 10 anni fa, sicuramente è diventato più efficace nel servizio, ma per tutto il resto che sia più forte dell’edizione più giovane non sono affatto d’accordo !
Djokovic senza Federer, Murray e forse anche Nadal qualche altro Wimbledon in più l’avrebbe potuto vincere anche prima dei 30 anni … oggi dove stanno più quegli stessi avversari con la stessa caratura dell’epoca ?
Secondo me, a differenza di oggi, sino a pochi anni fa gli errori banali di Djokovic forse si contavano appena sulle dita di una mano in un’intera partita di un Grande Slam, come ribattitore era decisamente più forte ed efficace di oggi e anche nei recuperi delle palle quasi impossibili era più forte anche perché si muoveva più agilmente in campo.
Comunque Djokovic è un Campione immenso e domani vedremo quanti e quali conigli riuscirà a tirare fuori dal cilindro, ma deve fare molta, anzi moltissima attenzione ad un Alcaraz ancora col dente avvelenato per quanto accaduto al Roland Garros e che psicologicamente lo soffrirà molto meno di Jannik … anzi dovrà mettere in campo tutta la sua bravura ed esperienza, sennò Alcaraz lo bastonerà senza pietà !
Una vittoria in souplesse di Nole io ritengo che per domani ce la possiamo solo sognare 🙂
partita politica ! l’italia popolare di sinistra, quella che si “diletta” di tennis, non può creare problemi ad un serbo in cerca di un GS. quella di destra, al potere, ha altro da fare, purtroppo.( nel senso che se ne frega del tennis). deve fare di nuovo l’italia con la i maiuscola.
aveva bisogno di un giovane nel box, che si prendesse le sue responsabilità ! piatti non ce lo vedo nel box giocatore. e non so se c’è mai andato !
Sempre detto! Sinner un ottimo giocatore, campione mai!
Io però intendevo il Djoker già monster dieci anni fa, meno dominante di oggi a Wimbledon perché con una concorrenza pazzesca…
Saranno anche tre pari illuminato, nel frattempo quello è numero uno del mondo vince slam mille e 500 e l’altro vince a briscola. Anche il brentford ha avuto gli scontri diretti con il city a favore quest’anno…
Se per assurdo il Djokovic attuale incontrasse il Djokovic 21enne (coetaneo di Sinner) vincerebbe tranquillamente 3/0.
Penso che non ci sia alcun dubbio su questo.
Djokovic a livello mentale è molto più forte oggi rispetto a 15 anni fa.
A livello fisico è il tennista più integro di tutti i tempi.
È bravissimo a gestirsi e probabilmente ha anche la fortuna di avere un fisico cosi armonico e sano.
Insomma, non c’è storia tra il Djokovic 36enne e il Djokovic 21enne.
Ieri nel primo set è stato praticamente perfetto (quel set lo avrebbe vinto anche con il miglior Federer o Sampras o Becker….) , nel secondo è stato molto vicino alla perfezione. Nel terzo è diventato un po’ più umano e il nostro ragazzo se lo è giocato alla pari.
Rimane l’amarezza per la sconfitta di Jannik, ma dobbiamo riconoscere che davanti aveva il GOAT.
Se in finale giocherà al livello di ieri credo vincerà anche con Alcaraz.
Auguro a Djokovic di vincere il Grande Slam, forse poi perderà un po’ di stimoli e comincerà a lasciare qualcosa anche ai giovani, ma non ci credo troppo.
@ Ivan (#3665281)
Purtroppo Sinner lo hanno, fin da banbino, addestrato di singere ogni palla sucessiva sempre piu veloce, senza controlo. Da tale conceto di giocho derrivano tanti errori. Con i giochatori di mezza e bassa taglia va bene, pero com I migliorib tale giocho non e efficente.
Sinner troppo emotivo.
Lato positivo? Evitato il massacro,domenica, contro Alcaraz, dimostratosi di un’altra galassia rispetto a tutti, questo Nole compreso.
@ Carlo Magno (#3664484)
Sprando che Nole si ritira
Per Jannik l’ unica cosa da migliorare era il SERVIZIO
Nelle “finals” 2021, con numeri discreti, aveva tenuto testa fino all’ ultimo punto dell’ ultimo tie-breack al Sig. Medvedev !
Eppure la nuova gestione non ci ha pensato e nel 2022, a 21 anni, IL SERVIZIO E’ PEGGIORATO !!!
Adesso qualcosa finalmente sembra di vedere al SERVIZIO, ma le mani DISGRAZIATE che lo hanno seguito nel 2022 hanno fatto dei gran DANNI ad una carriera e ad un giocatore formidabile che aveva realizzato progressi e risultati SOVRUMANI fino ai 20 anni.
Poi arriva il 2022, e a 21 anni il servizio peggiora.
Per Jannik l’ unica cosa da migliorare era il SERVIZIO
Nelle “finals” 2021, con numeri discreti, aveva tenuto testa fino all’ ultimo punto dell’ ultimo tie-breack al Sig. Medvedev !
Eppure la nuova gestione non ci ha pensato e nel 2022, a 21 anni, IL SERVIZIO E’ PEGGIORATO !!!
Adesso qualcosa finalmente sembra di vedere al SERVIZIO, ma le mani DISGRAZIATE che lo hanno seguito nel 2022 hanno fatto dei gran DANNI ad una carriera e ad un giocatore formidabile che aveva realizzato progressi e risultati SOVRUMANI fino ai 20 anni.
Poi arriva il 2022, e a 21 anni il servizio peggiora.
Alcaraz sará più forte ma sono tre pari, Rune non è più forte, mettitelo bene in testa
Speriamo tu non scriva più fesserie….
Alcaraz sará più forte ma sono tre pari, Rune non è più forte, mettitelo bene in testa
Questo non succede con i forti, ma con uno….
Stai ancora a rispondere ad uno che dintennis non sa niente?
@ Dancas (#3664881)
Certo, ma il Djokovic giovane aveva due mostri con cui confrontarsi a ogni slam più altri giocatori fenomenali. Okay che sembra come il vino che migliori invecchiando, ma indubbiamente la concorrenza attuale non è fenomenale…
Nel frattempo,qualcuno si è accorto che ha 22 anni e non 20?
In netto ritardo rispetto ai suoi competitor diretti
Me lo domando anche io. La mia risposta è che il Djokovic attuale sia anche più forte della sua versione più giovane. Con il servizio in particolare. Non dimentichiamoci che Nole ha vinto 4 Wimbledon dopo i 30, e nell’edizione del 2013, a 26 anni, ne aveva vinto uno solo.
Che Alcaraz sia più forte di Sinner non ci piove, ma Rune direi che è più o meno lì…..
Jannik ad oggi è davanti nella race ma è dietro nella classifica ATP.
Vediamo un po’ chi sarà davanti a fine anno. Secondo me saranno molto vicini, uno al nr 4 e l’altro al nr 5.
Ovviamente dietro ai Djokovic, Alcaraz e Medvedev.
Ma Piatti in 7 anni – lo ha preso a 13 anni, un servizio e una voleè decente gliela poteva insegnare o no ? Ha dovuto andare a scuola come uno scolaretto delle elementari a 20 e rotti anni, quando è dura mettere su un gioco di volo, lo slice, il servizio etc etc. Alcaraz a 16 anni, oltre al fisico già formato, sapeva già fare tutto, palle corte, voleè, solo il servizio (anche a causa di un’altezza così così) è arrivato tardi
Sul fatto che dobbiamo essere orgogliosi comunque di Sinner, non c’è dubbio. Non mi sembra poco però il fatto che “gli mancano le palle importanti e le palle break…”. E dici poco ? Purtroppo non è la prima volta anzi con i più forti gli capita sempre, e siccome lui continua a dichiarare di voler diventare numero 1….c’è qualcosa che non torna
sei bravo jannick…purtroppo, da quando ti hanno convinto a lasciare piatti, non rappresenti più niente… e si vede…
Concordo totalmente, Sinner ha una pessima gestione delle palle break (oggi tante buttate stupidamente a mezza rete o 3 metri fuori dal campo) e delle palle importanti in generale. Se poi guardiamo la gestione tattica, le variazioni e la capacità di cambiare strategia in corsa di Alcaraz e Rune (per dire due più giovani ma già più forti di lui)…direi che Sinner è al momento lontano anni luce e non so quanti margini di miglioramento abbia