Murray: “Sento di poter essere competitivo contro i migliori a Wimbledon. Su erba il gioco è stato molto rallentato”
La sconfitta patita da Andy Murray all’esordio nel torneo del Queen’s, battuto da Alex De Minaur, è stata una vera doccia fredda per lo scozzese. Se avesse centrato i quarti di finale, sarebbe stato certo di strappare una testa di serie a Wimbledon. Adesso sarà solo una delle cosiddette “mine vaganti” nel tabellone del più prestigioso torneo al mondo, a lui vinto in due edizioni. Dopo la sconfitta, Andy ha parlato alla stampa con un pizzico di delusione ma fermamente convinto di essere sulla buona strada per presentarsi all’All England Club in buona forma e pericoloso per tutti, migliori inclusi.
“Adesso sono consapevole di non poter avere una testa di serie a Wimbledon. Beh, è qualcosa a cui penso da molto tempo e sapevo che dovevo arrivare ai quarti di finale qui per riuscirci. Non credo di aver sentito pressione extra, non ha nulla a che fare con la mia scarsa prestazione di oggi, è qualcosa che ho gestito bene nelle ultime due settimane. In ogni caso, sento di poter battere la maggior parte delle teste di serie nel torneo perché ce ne sono parecchie che non si sentono a proprio agio sull’erba. Dall’altra parte ci sono anche tennisti che non partiranno tra le teste di serie, ma che si trovano molto bene su questa superficie, quindi non ci resta che aspettare e vedere cosa dirà il sorteggio” afferma Murray.
“La prossima settimana non giocherò in torneo, penso sia il momento di riposare un po’ fisicamente e mentalmente, ricaricare le batterie e tornare al lavoro. Ci sono state molte cose positive nelle ultime settimane, in particolare il mio servizio ha lavorato bene, per questo penso che di non dover dare troppa importanza a questa brutta giornata perché so che sto andando nella giusta direzione. Deve solo servire bene e continuare a lavorare sulla mia mobilità in campo. Ho perso contro un grande giocatore su questa superficie (De Minaur, ndr), ma le sensazioni che ho avuto nelle ultime due settimane sono state magnifiche, non solo in gara, ma anche in allenamento con alcuni dei migliori avversari al mondo. So che il mio livello è lì, ho solo bisogno di prendermi qualche giorno di pausa e dedicare dieci giorni ad allenarmi con intensità”.
Dall’alto della sua esperienza e tanti tornei giocati su erba, chiedono a Murray un parere sulle velocità del gioco sui prati: “È chiaro che i campi di Wimbledon siano stati rallentati nel corso degli anni, sicuramente da quando ho debuttato nel 2005. È pervasivo in tutto il circuito, tanto che direi che i campi del Queen’s Club sono tra i più veloci al mondo. È anche evidente che le palle sono più pesanti e più lente, penso sia il risultato dell’evoluzione del fisico dei giocatori. Più i giocatori tirano forte, più si cerca di rallentare il gioco ed è difficile trovare punti vincenti”.
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Ci credevo a Murray protagonista a Wimbledon, ma dopo la legna Tina con De Minaur, ci credo molto meno
posso battere la maggior parte delle teste di serie : una dichiarazione all’insegna dell’understatement britannico…
Banalmente, da possessore di giardino ti dico che non é così, segnatamente certe primavere devi ad esempio passare il tagliaerba tutti gli attimi, altri anni no, poi ovviamente il campo agonistico avrà due tagli e due piallate settimanali, ti dico soloo che al di fuori del mondo dello sport un’aiuola non tagliata in Piemonte al termine di un mese e mezzo di pioggia è una selva, già in Liguria non é così
da più parti piuttosto mi si dice “una risiera”…
No, non su erba. Scusa ma non hai mai visto il Barcellona bagnare il campo per velocizzare i passaggi? Su terra si ma, sul veloce, e l’erba lo è, l’umidità velocizza.
Almeno lui ha fatto una umilissima e solo da plauso preparazione su erba da challenger, cosa che tanti soloni della racchetta non fanno
No
ai tempi in cui Borg vinceva a W, complice anche la siccità che si verificò in quegli anni, dopo pochi giorni i campi erano di “erba battuta”.
Eheheh…fantatennis!
Secondo me batte Nole nella finale
Direi che è proprio l’opposto, con l’umidità le palle sono più pesanti e lente
Mi permetto di aggiungere che dire che “i campi sono sempre gli stessi, identici” non può essere per un motivo semplice: l’umidità. Meno piogge, meno umidità nell’aria, sole costante, va da sé che l’erba è più secca ed in queste ultime edizioni siccitose è inevitabile che le palle rallentino.
sono indeciso se credere a Murray o a Salvo che sono anni che è abbonato sky
A Gaiba per gli amanti della vera erba di qualche anno fa è un sogno
Caro Andy, piuttosto che essere una delle ultime teste di serie spesso è meglio essere unseeded, specie se si è bravi.
Con l’augurio di un buon sorteggio.
L’anno scorso ho portato a casa da Wimbledon un tubo di palle Slazinger utilizzate durante il torneo: dei sassi! Però ammetto che si giocava veramente bene, erano molto più semplici da controllare rispetto alle palle che utilizziamo noi comuni mortali. Certo, bisogna avere dei polsi piuttosto forti per giocarci a lungo…
Anni fa era impossibile palleggiare su erba da fondo campo come fanno ora. A fine torneo la parte del campo piu consumata, oltre alla zona del servizio, era quella vicino alla rete. Adesso invece è la zona di fondo campo quella piu consumata.
È evidente che i campi sono piu lenti, e magari le palle un po’ meno dure, o piu pesanti come dice Murray.
Lo si vede da spettatori, e se lo dice anche Murray che ci gioca, mi sembra curioso metterlo in dubbio…
I campi sono sempre gli stessi identici.
Se il gioco sembra più lento, questo è dovuto ai materiali.
Tra l’altro, questo rallentamento generale dell’erba non è suffragato dai numeri, fonte: ultimatetennisstatistics