Tomas Etcheverry, l’importanza della mentalità
La vittoria di Sasha Zverev su Grigor Dimitrov nella sessione serale di ieri sul Chatrier ha completato il quadro dei quarti di finale al Roland Garros. Alcaraz (1) vs. Tsitsipas (5), Djokovic (3) vs. Khachanov (11) nella parte alta del tabellone, in quella inferiore Rune (6) vs. Ruud (4) e Zverev (22) vs. Etcheverry. Questi si giocheranno la Coppa dei Moschettieri 2023. Partite di notevole fascino, con grandi e attesi protagonisti, eccetto l’ultimo quarto di finale. Lì, oltre all’uscita prematura di Medvedev, sorpreso dalle bordate di Seyboth Wild, manca tantissimo Jannik Sinner, di cui abbiamo già detto e scritto. Ma se la presenza di Zverev è tutt’altro che sorprendente, visto che il tedesco è uno dei più forti, scivolato nel ranking solo per colpa della terribile “scivolata” e crack alla caviglia patita proprio nel torneo dello scorso anno in semifinale, la vera sorpresa del torneo è la presenza tra i migliori 8 dell’argentino Tomas Etcheverry. Sorpresa sì, ma che il 23enne di La Plata fosse sul punto di esplodere a grande livello era una sensazione diffusa.
Il n.49 del ranking mondiale già dall’anno scorso ha dato segnali molto, molto importanti di qualità. A livello Challenger è stato uno dei tennisti più consistenti in stagione, con una vittoria e quattro finali, districandosi assai bene anche nei tornei italiani,e terminando la stagione al n.80 del ranking. Quest’anno, il primo giocato quasi interamente sul tour maggiore, rischiava di vederlo in ribasso, scontrandosi con un livello maggiore, insieme Tomas è cresciuto notevolmente. Ha raggiunto a quarti al 250 di Buenos Aires e soprattutto le finali a Santiago (L. Jarry) e Houston (L. Tiafoe), sino alla finale raggiunta al quotato Challenger di Bordeaux, dove nel torneo ha battuto gente come Ramos Vinolas e il “caldissimo” Struff di questa stagione.
Alto e con buon servizio, leggero e veloce in campo, dotato di due fondamentali molto interessanti con i quali può sia difendersi che affondare con accelerazioni vincenti, è un giocatori in piena evoluzione, con mezzi che gli possono consentire ancora una discreta crescita. Qualità che ha esploso in tutto il suo ottimo torneo parigino, inclusa la splendida vittoria di ieri contro il giapponese Nishioka che gli ha aperto le porte ai quarti di uno Slam per la prima volta in carriera. Dopo la grande affermazione, ha parlato alla stampa raccontando cosa sia scattato dentro di sé per alzare il livello e raggiungere questi ottimi risultati. La chiave? Lavoro e crederci davvero, con un forte cambio di attitudine e mentalità.
“Non riesco ancora a credere a quello che ho fatto. È il giorno più felice di tutta la mia vita” esordisce Etcheverry di fronte alla stampa. “La verità è che sono partito un po’ nervoso, era difficile per me affrontarlo, è un mancino dallo stile di gioco molto particolare. Ho cercato di insistere sul rovescio, ma non ci riuscivo come volevo. Vincere il primo set è stato fondamentale perché stavo soffrendo, ma da quel momento in poi sono stato in grado di giocare in modo molto più aggressivo, prendendo tempo e cercando di imporre il mio ritmo. Era più affaticato, mentre io ammetto di sentirmi benissimo fisicamente, non mi sento per niente stanco”.
“Provo un’emozione fortissima in questo momento perché entrare in un quarto di finale del Grande Slam… voglio continuare, so che avrò bisogno del mio miglior tennis contro Zverev, ma sto giocando molto bene e arrivo con fiducia”.
Già, fiducia. La parola chiave della sua ascesa, grazie al lavoro iniziato nel 2023 col nuovo coach, Wally Grinovero. “Nel momento in cui ho iniziato a lavorare con lui, mi ha martellato insistendo sul fatto che dovevo cambiare aspetti tecnici in tutti i miei colpi, perché dovevo giocare molto più aggressivo. Ho rinunciato parzialmente e poi progressivamente allo stile che avevo e che mi aveva portato tra i primi 100 al mondo. Non è stato facile uscire dalla comfort zone alla ricerca di un livello superiore. Ho lavorato molto a livello mentale, non solo in termini di psicologia per gestire le emozioni dentro e fuori dal campo, ma anche con il mio allenatore per quanto riguarda la comprensione di questo sport e l’interpretazione dei momenti di gioco. Conoscenza del gioco e di me stesso, questa è la chiave del mio successo“.
Parole importanti, che raccontano la svolta e crescita di un tennista apparentemente “normale”, dotato di un discreto fisico e buoni colpi, ma niente che ti faccia saltare sulla sedia urlando “wow”! È l’esatta spiegazione di come con tanto lavoro tecnico, applicazione e soprattutto un forte cambio di mentalità si possano raggiungere grandi risultati.
Marco Mazzoni
TAG: Roland Garros 2023, Tomas Martin Etcheverry
L’ ultima frase dell’ articolo puo’ essere ambivalente: … con tanto lavoro tecnico ASSURDO e un cambio di mentalita’ SBAGLIATO (mettendo in testa ad un campione, NEGATO per il gioco al volo, di andare a rete e DIMENTICANDOSI IL SERVIZIO) si possono peggiorare i risultati.
E’ stato il triste declino tennistico (non morira’ di fame…) di Sinner nel 2022 e 2023 quando non ha piu’ migliorato NIENTE di quanto non avesse gia’ raggiunto nel perido della crescita, con il fisico debole, e in particolare il SERVIZIO.
Mi piace questo ragazzo!!! Contenta che avanzi nel torneo
Proprio cosi
Già seguito e indicato nei commenti dello scorso anno come tennista molto interessante, è entrato presto fra quelli che controllavo nei tabelloni.
Dotato di una qualità di colpo discriminante rispetto alla “legion sudamericana”, migliore a mio avviso del drittone di Cerundolo sia per aggressività che per prontezza, discreta mobilità (ottima per la sua altezza). Direi quasi che è un talento, tenuto conto che non ha avuto grandi allenatori.
Lato sudamericano la sorpresa, per me, è stato Cachin, la cui trasformazione è spiegabile solo in base al coach che aveva preso. Varillas interessante ma tarlato dal morbo del primo Sinner, per esprimersi al meglio deve poter giocare alle “sue” condizioni. E come l’italiano dovrà aggiungere tecnica di gioco se vuole migliorare.
Aspettando il fenomeno giovanile e il suo coetaneo, Pucinelli e Santiago Taverna, che dopo aver fatto tutto giusto e aversi creato una fama presso i suoi avversari stenta notevolmente ad affermarsi nel circuito maggiore e no, non aveva un vantaggio di sviluppo muscolare rispetto ai suoi coetanei, quindi per ora rimane un mistero questa sua stasi evolutiva.
Etcheverry è eccezionale anche perchè aveva vinto solo 19 partite Atp prima di questo Roland Garros. Ed ora i quarti! Poi con Zverev incontra pobabilmente il giocatore più debole ancora in gara.
Grazie a Mazzoni per l‘ottimo artiolo!
Ma Insalatiera76 che fai, ti metti a discutere in modo seri ocon un provocatore da quattro centesimi? A questo è già troppo onore mettergli un pollice verso!
Tipo Arnaldi che batte Ruud? Intendi ciò?
Senza scomodare Del Potro diciamo che questo ragazzo e’ proprio forte.
Per scrivere una “ minchiata del genere “ ci hai messo 3 post tutti uguali: complimenti 🙂
Definiti i quarti si possono agevolmente dare le % di probabilita’ della vittoria finale:
al primo posto, con una % abbastanza alta, 100%, Djokovic.
Al secondo posto, con percentuale abbastanza bassa, 0% Alcaraz: e’ bravo, e’ completo, si battera’ come un leone… e non ce la fara’.
Quindi a seguire ma sempre con una percentuale bassa, 0,00 % Tsitsipas, ha un tennis elegante, potente e di tocco, e non vince (purtroppo) uno Slam neanche morto.
A seguite gli altri, con % ancora piu’ basse.
Definiti i quarti si possono agevolmente dare le % di probabilita’ della vittoria finale:
al primo posto, con una % abbastanza alta, 100%, Djokovic.
Al secondo posto, con percentuale abbastanza bassa, 0% Alcaraz: e’ bravo, e’ completo, si battera’ come un leone… e non ce la fara’.
Quindi a seguire ma sempre con una percentuale bassa, 0,00 % Tsitsipas, ha un tennis elegante, potente e di tocco, e non vince (purtroppo) uno Slam neanche morto.
A seguite gli altri, con % ancora piu’ basse.
Definiti i quarti si possono agevolmente dare le % di probabilita’ della vittoria finale:
al primo posto, con una % abbastanza alta, 100%, Djokovic.
Al secondo posto, con percentuale abbastanza bassa, 0% Alcaraz: e’ bravo, e’ completo, si battera’ come un leone… e non ce la fara’.
Quindi a seguire ma sempre con una percentuale bassa, 0,00 % Tsitsipas, ha un tennis elegante, potente e di tocco, e non vince (purtroppo) uno Slam neanche morto.
A seguite gli altri, con % ancora piu’ basse.
Le sorprese positive di questo RG sono senza dubbio Cerundolo e Etceverry, le negative Sinner e Medvedev. Il secondo si riprenderà sicuramente, il primo non lo sò! enzo
Molto interessante soprattuto l’ultima parte dove parla del rapporto con il nuovo coach e la difficolta dell’uscira dalla propria comfort zone.
Questo piccolo estratto forse andrebbe fatto leggere a Musetti: è chiaro che dopo aver giocato per venti anni esclusivamente col talento e sempre due metri dietro la riga di fondo non è semplice tutto d’un tratto giocare con i piedi sulla riga, ma è un passo che bisogna inevitabilmente fare se si vuole essere competitivi all-court, e non solo su terra.
Mai dire mai.
L’ultimo che mi viene in mente è Cecchinato semifinalista al RG. Poi (ma è l’età) Sanguinetti ai quarti a Wimbledon 98, Furlan ai quarti RG nel 95, Caratti agli AO, Zugarelli finalista la Foro Italico… chi sa quanti me ne scordo.
Certo, se segui il tennis da poco o sei giovane capisco che tu dica “mai”. Ma ci sono almeno 50 paesi che esprimono regolarmente dei top 50, ogni 20 anni a tutti tocca di avere un giocatore non di primissima fascia che raggiunge i quarti o le semi di uno slam. Ma appunto, uno ogni 20 anni.
tutti tranne ai nostri. Mai una sorpresa da parte dei nostri tennisti di seconda fascia, mai!
In quasi tutti i grossi tornei c’è uno che arriva molto in lá inaspettatamente, quest’ anno è giá successo a Paul e Struff. Tutti a dire cambio di mentalitá, esempio da seguire, poi però va sempre visto se si confermano.
Anche se poi, capitasse a uno dei nostri, esempio Vavassori a Wimbledon, mica mi farebbe schifo eh
Qualcun altro invece quello stesso lavoro sporco non l’ha saputo sfruttare…
Avremmo cinque – sei atleti sul rosso in grado di eguagliare i risultati di Thomas, e invece…
@ Perugino doc (#3602539)
Sinner è il campionissimo a
E’ stato bravo a sfruttare un ottimo tabellone, onore a lui
Senza setboth wild a fare il lavoro sporco da qualche non credo ci sarebbe arrivato l’argentino fin qui
@ Antonio (#3602513)
Nei suoi limiti, ha sfruttato al massimo il tabellone che gli si e’ presentato.
Due o tre che erano molto piu forti di lui non hanno saputo approfittare di un tabellone molto favorevole, e si sono fermati quasi subito.
@ Antonio (#3602513)
Sulla nemesi favorevole a Zverev sono d’accordo, sul fatto di aver battuto Coric e De Minaur, per uno come Etcheverry che è sempre stato fuori dal top 50, non si può negare l’ascesa evidente, lo ha anche dimostrato nel corso della stagione
in base a cosa sei cosi’ sicuro che perderà da zverev?
CREDERCI. mi ricorda tanto sonego, anche come fisico.
può entrare nei top 30 sicuramente
1.96…
Lui l’ha sfruttato,sinner invece?
L’avevo scritto ai tempi del challenger di Bordeaux che questo argentino poteva essere la mina vagante al RG. Impressionante mobilità per un ragazzone di 1m92 minimo e garra Sud americana nella sua massima espressione.
e poi ha trovato un bel buco in tabellone, che non guasta per niente
Ha battuto Draper De Minaur Coric Nishioka nessun top10 o comunque terraioli tosti sarebbe uscito con un Jarry o un Cerundolo che sono fuori nonostante meritassero i quarti più di lui solo perché hanno avuto meno fortuna con gli avversari. Ne beneficerà Zverev che riesce a riconfermare i punti della semifinale dell’anno scorso senza troppo sforza. E ci sta perché fu molto sfortunato quel match gli compromise il resto della sua stagione e il precipitare nel ranking successivo, aveva un debito con il destino e l’ha riscosso