Roland Garros: Una terra in cerca di un nuovo Re
Dalla vittoria al Foro Italico di Daniil Medvedev alla terra rossa del più recente dei tornei del Grande Slam passa solo un giorno: il 22 maggio è iniziata la veloce corsa degli scattanti raccattapalle del Roland Garros!
Ai margini del Bois de Boulogne il tempo finora è soleggiato e comunque, a protezione di eventuali piogge, il Court Philippe Chatrier offre una spettacolare copertura, in attesa che, nel 2024, in occasione dei Giochi Olimpici, venga completata anche quella del Court Suzanne Lenglen.
Nato ufficialmente a Parigi nel 1925, l’Open di Francia prende il suo nome definitivo nel 1928, quando si trasferisce presso lo Stadio intitolato a Roland Garros, a ricordo dell’aviatore francese noto per le sue imprese sportive nei cieli, come la trasvolata in monoplano sul Mar Mediterraneo, morto a soli 29 anni per un incidente aereo durante la prima guerra mondiale. All’ingresso dello stadio si trova un suo busto in acciaio e una frase, attribuita a Napoleone I e fatta sua, si legge sulla ringhiera della tribuna centrale del Campo Philippe-Chatrier: «La victoire appartient au plus opiniâtre», di fronte all’altra tribuna che riporta la versione inglese: «Victory Belongs To The Most Tenacious». La vittoria appartiene ai più tenaci, come sono appunto i campioni vincitori del torneo. Quattro tribune del campo principale del Roland Garros sono dedicate ai primi 4 “Mousquetaires”: René Lacoste, Henri Cochet, Jean Borotra, Jacques Brugnon, che tra il 1922 e il 1932, anni d’oro del tennis francese, conquistarono 10 titoli; protagonisti soprattutto della vittoria di squadra in Coppa Davis nel 1927, anno in cui per celebrarli fu decisa la costruzione dello stadio. Tra il campo 1 e il centrale Philippe-Chatrier si trova la Place des Mousquetaires a loro intitolata, anche se oggi chi l’attraversa ricorda più facilmente altri talentuosi ‘moschettieri’ francesi: Richard Gasquet, Gilles Simon, Gaël Monfils, e Jo-Wilfried Tsonga…
L’interesse per la moda a Parigi ha la sua immagine anche su questi campi: Lacoste, marchio fondato dal ‘moschettiere’ René Lacoste con l’imprenditore André Gillier e contraddistinto dal simbolo dell’alligatore per il soprannome “il Coccodrillo” dato a Lacoste per la sua tenacia, al Roland Garros veste arbitri, guardialinee e raccattapalle, oltre ad essere lo sponsor ufficiale di grandi campioni come Djokovic e Medvedev.
Suzanne Lenglen, la Divine che ‘volava’ sui campi ad ali spiegate in tutto il suo candore, è ritratta in una scultura davanti al secondo campo principale del Roland Garros, a lei meritatamente dedicato. La plurivittoriosa tennista, la più celebre dell’età d’oro del tennis francese, alla fine della sua carriera fondò presso questi campi una scuola di tennis, divenuta centro di allenamento federale della FFT.
Dal 2021 all’ingresso del Roland Garros campeggia un’ enorme statua d’acciaio che ritrae Rafael Nadal, “the King of Clay”, “il re della terra rossa”, che al Roland Garros ha fatto la storia: vincitore del titolo per 14 volte nelle ultime 18 edizioni. Il campione spagnolo, che ha sempre partecipato dal 2005, quest’anno è assente per infortunio all’anca e il giorno in cui tristemente lo ha annunciato in conferenza stampa, il quotidiano sportivo francese l’Equipe gli ha dedicato un’ intera pagina di copertina a colori dal titolo: ‘Une terre sans son roi’. Il suo obiettivo, ha dichiarato Nadal, è rigenerarsi per chiudere la carriera nel 2024, magari giocando in Coppa Davis.
In sua assenza, gli aspiranti sovrani sono tanti: tra i favoriti Alcaraz, Djokovic e Medvedev. Ma anche Rune, che ha un buon tabellone, e Ruud che, come altri atleti in vari tornei ‘intermedi’ di preparazione, si è ‘allenato’ a Ginevra. Darà certamente il massimo dall’inizio alla fine il nostro Sinner, che a Parigi si è amichevolmente allenato mercoledì con l’austriaco Dominic Thiem e venerdì con Stan Wawrinka.
Come ogni torneo del Grande Slam, si gioca 3 set su 5 per gli uomini, 2 su 3 per le donne e pertanto la tenuta nei match è molto impegnativa anche per i supercampioni, tra i quali solo il più ostinato e la più tenace giungeranno a sollevare la Coppa dei Moschettieri e la Coppa Suzanne-Lenglen.
Da domenica, spostandosi da un campo all’altro, a piedi o col telecomando, ci sarà molto buon tennis da vedere..
Gisella Bellantone
TAG: Jannik Sinner, Roland Garros, Roland Garros 2023
Complimenti per il bel articolo a Gisella…
Il tuo è il commento più aderente alla realtà! Gli stessi che ora danno come vincitore uno tra Alcaraz, Rune e Djokovic avevano dato gli stessi tre come sicuri vincitori a Roma, ma le cose sono andate diversamente. E non perché Roma sia strutturalmente diversa dal RG (anzi storicamente hanno sempre avuto andamenti molto simili tra loro), ma perché i tempi sono cambiati. Alcaraz non può essere il nuovo Nadal, ovvio che Rafa non si sarebbe mai presentato a Parigi dopo aver perso da uno sconosciuto a Roma. Djokovic non è quello di una volta (forse farà un ultimo acuto a Wimbledon o a NY, ma su terra lo vedo difficile), Rune è uno che può battere chiunque e non ha paura di nessuno, ma può altrettanto perdere da chiunque, anche con uno Struff o un Jarry (cito apposta due di quelli che si incaricheranno di fare brutte sorprese a chi passerà per la loro strada). Medvedev è un mistero e così anche Tsitsipas…
Il torneo è apertissimo, non vedo mostri sacri, chiunque può far fuori o essere fatto fuori da chiunque altro, compreso Sinner ovviamente. Capisco che i bookmakers debbano fare il loro mestiere, ma ormai una nuova epoca è cominciata
Alcaraz
Nole
Rune
in ordine di probabilita’
Mai come quest’anno il torneo è apertissimo, per l’assenza di Nadal e un Djokovic non al meglio. Ci sono almeno una decina di tennisti che potrebbero portare a casa il titolo, e tra questi c’è Sinner.
Dopo Re Carlo III nel Regno Unito, avremmo Re Carlos I in Francia? Ai posteri l’ardua sentenza.
Diciamo che il “re” uscente Nadal poteva davvero definirsi tale grazie alla sua “specializzazione” sulla terra, con i due avversari “big” che in realtà non hanno mai avuto nel rosso un punto di forza: emblematico che lo stesso Roger non l’abbia addirittura mai battuto al RG, come ha sottolineato Ubaldo Scanagatta di Ubitennis..solo Nole è riuscito nell’impresa una volta, quindi chi poteva contrastare Rafa nel suo cammino vincente in questa fase tennistica dominata dai tre big? Adesso sono cambiate tante cose nel tennis, l’egemonia dei tre, l’organizzazione, la tendenza a tornei sul veloce con conseguente assenza di giovani realmente “specializzati”..e quelli indicati come più portati per il rosso in realtà stanno avendo scarsa resa, da Thiem, a Tsitsipas, ad Auger, a Shwartzman, che non vince praticamente più e lo stesso Ruud che sembra aver allargato il suo tennis a altre superfici: chi vincerà quest’anno e i seguenti probabilmente uscirà dal gruppo dei “forti”, che però si stanno spartendo “tutti” i tornei che contano a prescindere dalla superficie (persino Medvedev con Roma si è candidato alla vittoria) e si alterneranno, credo, senza uno specifico monopolio sullo storico, un po demode’ ma sempre affascinante campo parigino (con una speranziella che il grande Nole riesca ancora, almeno per quest’anno, a continuare la tradizione vittoriosa dei big)
Se si prende un considerazione una lista allargata di 6-7 papabili Tsitsi chiaramente vi rientra. Ma in una short-list di favoriti sicuramente no, visto l’andamento delle sue prestazioni anche su terra battuta
Carlo Magno lo diventerà quando arriverà a superare DJOKOVIC e NADAL.
Con Maroszan partita che non fa’ testo, perché Carlone, dopo aver vinto Madrid e’ andato a Roma solo X certificare la posizione numero 1 e con l’ intenzione di uscire appena raggiunto L’ obiettivo, senza sprecare energie superflue.
Direi proprio di no. E’ sulla strada di Alcaraz ( probabile incrocio ai QF ) che e’ in vantaggio 4-0 negli h2h e che nell’ultimo scontro, nella finale di Barcellona, lo ha letteralmente demolito. Il greco non ha armi contro lo spagnolo, che e’ piu forte di lui in modo oserei dire imbarazzante.
Poi Tstisipas, finale di barcellona a parte, non e’ che abbia brillato su terra quest’anno. Perdendo pure da Struff e Fritz che non sono dei terraioli. E da Medvedev che anche lui odia la terra.
I favoriti sono Alcaraz e Djokovic nella parte alta. E poi ce ne sono 4 nel lato basso: ruud, rune, sinner, medvedev.
Di questi 4, Sinner e Rune sono quelli che hanno dimostrato di avere il tennis per contrastare lo spagnolo.
Se in finale ci va uno tra medvedev e’Ruud, la finale diventa a senso unico a favore di Alcaraz ( o djokovic ).
No…. Se gioca come gli ultimi tornei e continua ad avere i tranquilli genitori all’angolo non potrà MAI vincere uno Slam!
Carlone fa le cose alla carlona?
No…
Da Carlitos adesso è diventato Carlone?
Perché non direttamente Carlo Magno?
Intanto vediamo se passa con Flavitos, uno che con Maroszan ci ha perso un po’ meglio
È già scritto. Vince Rune
Non ritenete Tsitsipas uno dei favoriti?
Se non dovesse infortunarsi il RE vi e’ già.
Il suo nome e’ CARLOS; il suo cognome e’ ALCARAZ; i suoi soprannomi sono CAMPEON 2 e CARLONE.