Sinner parla prima di Roland Garros: “Devo migliorare tanto, soprattutto nel fisico. Un sogno? Giocare per un giorno come Federer”
Jannik Sinner si sta allenando sui campi di Roland Garros a caccia delle migliori sensazioni, per disputare un torneo da protagonista. Inserito nella parte bassa del tabellone con la testa di serie n.8, ipoteticamente potrebbe sfidare Daniil Medvedev, uno dei giocatori finora più ostici per lui. Ha rilasciato un’interessante intervista alla rivista tedesca Tennis Magazin, nella quale parla del suo momento, delle aspettative, dei settori in cui crede di dover migliorare, fisico su tutto. E un sogno “impossibile”…
“C’è molta pressione in Italia su di noi, ma è normale quando sei così in alto in classifica a un’età così giovane, i tifosi si aspettano molto da te. Tuttavia le aspettative più grandi vengono sempre da te stesso, voglio sempre vincere, voglio sempre migliorare. Quello che dicono gli altri o quello che scrive la stampa viene dopo” afferma Jannik.
Il suo pensiero in merito alla rivalità con Alcaraz, una delle più attese dal pubblico internazionale: “Speriamo di continuare ad affrontarci, la nostra rivalità può diventare davvero buona. Siamo due bravi ragazzi e anche bravi giocatori che possono raggiungere un livello molto alto. Carlos in questo momento è più avanti nonostante sia più giovane, ha un talento eccezionale. È già fisicamente maturo e ha tutti i colpi”.
Ecco una risposta chiave, dove pensa di dover migliorare: “Devo ancora migliorare molto, soprattutto dal punto di vista fisico. Se fossi un po’ più forte, alcune cose diventerebbero un po’ più facili per me. Nelle settimane senza torneo faccio molto allenamento fisico, lavoro tanto sul servizio, so di avere del potenziale per crescere, proprio come nel gioco di volo. Onestamente devo migliorare in tutte le aree, vedremo dove sarò tra due anni. So di poter vincere i tornei, l’ho già dimostrato, ma se vuoi vincere i grandi tornei hai bisogno di tante partite ed esperienza. Sconfitte come quella di Djokovic a Wimbledon finiranno sicuramente per essere molto utili”.
Cahill è un valore aggiunto: “Darren è una bravissima persona, tutta la mia squadra è felicissima di lui, questa è la cosa più importante. Ha allenato molti giocatori diversi, dai giovani ai veterani. Entrambi crediamo che da tutto questo possa venire fuori qualcosa di veramente buono, la fiducia viene sempre prima di tutto per noi”.
Un suo motto è fare le cose che desidera: “Se hai voglia di fare qualcosa, fallo. Ho sempre seguito questo motto. Quando avevo voglia di sciare, sciavo. Poi ho iniziato a giocare a tennis perché mi piaceva. A volte il percorso per diventare un top player è fare cose che non vuoi fare. Nel tuo tempo libero, invece, dovresti fare quello che vuoi, cercare di vivere il più liberamente possibile, è importante”.
Un sogno? “Dev’essere meraviglioso essere Roger Federer per un giorno, giocare a tennis con la sua disinvoltura ed eleganza. Mi stupisce quanto fosse sempre rilassato, sia in campo che fuori. Aveva un grande equilibrio tra allenamento e tempo libero, è sempre stato il mio idolo. Speravo che continuasse a giocare per avere l’opportunità di affrontarlo. Purtroppo non accadrà”.
Il buon momento del tennis italiano: “Stiamo avendo un grande sviluppo con molti eventi, oltre ai grandi giocatori che abbiamo attualmente. Non dobbiamo dimenticare il numero di tornei ATP Challengers e Futures che abbiamo, questo permette ai nostri di giocare ai livelli più bassi stando in casa tutto l’anno, e quindi facilitare il salto nel circuito ATP. I più giovani ricevono wild card ai tornei in Italia così possono condividere con i migliori e migliorare il mio gioco. La struttura continua a migliorare, ogni volta abbiamo allenatori migliori che possono istruire i tennisti”.
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Appunto: massimizza minori occasioni (con i meno forti) con più esperienza ma se gli capita di non riuscirci con gente di livello superiore ha perso e capita spesso nelle fasi finali dei tornei! Nella quantità di breaks è superiore perchè col tennista medio ha un altro livello rispetto a prima ma come si sale di livello con poche occasioni è difficile brekkare sempre e la carenza al servizio emerge tutta rendendolo senza grandi tornei vinti!
Riapro i commenti in serata e scopro che Sinner ha le gambe a X, è uno che colpisce a strappi, colpisce troppo forte (???) e non ha avuto crescita della struttura ossea e della massa muscolare, non ha stamina, non ha killer instinct. Praticamente uno che si sarebbe dovuto dedicare ad altro nella vita
Infatti è settimo nel 2023 sui punti in risposta sulla prima, secondo sulla seconda e terzo nei game vinti in risposta..all time rispettivamente 27* 45* e 42*…pensa te…
In realtà, abbiamo tutti la speranza di vedere Jannik ai quarti, anche se prima non sarà una passeggiata. Se poi dovesse arrivarci, e se l’avversario fosse ancora Medvedev, bisognerà mischiare per bene le carte, poiché se si metteranno a fare muro contro muro, sappiamo tutti chi vincerà. Credo che una delle possibili tattiche, per scardinare il Russo, possa essere una variazione di gioco continua, senza dare mai la possibilità di metterla sulla regolarità. Il problema maggiore sta proprio in questo, poiché anche Sinner predilige lo scambio in progressione. Purtroppo, peró, al momento Jannik non ha nelle sue corde quella fantasia che servirebbe per destabilizzare Medvedev, il quale è un giocatore molto intelligente che, una volta capito cosa vuol fare l’avversario, ( e impiega poco a far questo) ne prende subito le contromisure. Ecco perché con un giocatore così bisogna variare spesso i colpi, per non dargli riferimenti fissi.
Ci crea pensieri Jannik figuriamoci gli altri, ci vuole un libro non un articolo….
Mi vado convincendo che uno dei problemi di Jannik è che non gioca con fluidità continua, ma a strappi (anche violenti). Ciò determina un maggiore dispendio di energie e un appannamento fisico-mentale nel prosieguo del match (infatti quasi sempre, anche quando vince, gioca molto meglio nel primo set o comunque nella prima ora).
@ Gabriele Camussa tennis club Chiomonte (#3584839)
Jannik con la J, dai !
Ok, le statistiche dicono che Sinner gestisce bene questi punti, ma non tutte le palle break hanno lo stesso peso! Killer instinct è anche chiudere un set subito quando si serve per il match o per il set, oppure evitare di farsi breakkare in apertura dopo un set vinto, quando si potrebbe sfruttare l’inerzia a favore e non rimettere in gara l’avversario.
Ok ma se il problema è la stamina e la resistenza cominci ad aumentare l’allenamento con corsa lunga resistente e Hiit per il running! Per me il problema è il servizio non abbastanza continuo e fuori parametro ideale per un top ten. Le due cose sono correlate: se il servizio allevia poco dandoti poche pause per recuperare con facili punti, devi soffrire sempre e se vai a rispondere non sei sul pezzo e fresco! In effetti Sinner solo a tratti serve e risponde con continuità da top player. Prima aveva molte più palle break anche se le sciupava mentre ora è più esperto e le sfrutta maggiormente ma ne ha di meno! Se saltano le poche che ottiene rispetto a prima la sconfitta è più vicina e meno rimediabile perchè è in un passaggio più stretto. E’ come negli scacchi giocare da teoria: se giochi da teoria vai meglio ma non ti puoi permettere il minimo errore perchè altrimenti crolla tutto. Se giochi più vario e meno da libro puoi soprendere e assorbi anche qualche errore ma magari la vittoria dipende dalla capacità di valutare il colpo giusto volta per volta.
Ci si focalizza sempre troppo sul duello Sinner Alcaraz, dimenticando che Jannik deve ancora vincere qualcosa di importante.
Corretto quando dice che deve migliorare nel fisico, speriamo riesca a farlo nella maniera corretta(ovvero senza infortuni), da lì parte tutto. La grossa differenza che c’ è tra lui e gli altri due giovani è soprattutto fisica, la parte tecnica dipende molto da quanto riesci a giocare in decontrazione…e se stai bene fisicamente è anche più facile giocare in decontrazione.
Hai ragione !
Prova a proporre un reclamo qua:
https://www.livetennis.it/main/contatti.php
Noi utenti forumisti non c’entriamo niente 🙂
La speranza (vana) è che arrivi ai quarti e trovi un altro
Acc, hai implicitamente ammesso che Sinner è italiano! Un passo avanti, anche se inconsapevole.
Diciamocelo, abbiamo tanti giovani nel limbo fra la centesima e la duecentesima posizione, ma dubito che alcuni di loro ce la facciano, forse Arnaldi che ha tutti i colpi e può solo migliorare, anzitutto a livello fisico… per la maggior parte vedo pochi margini di miglioramento (il 6-0, 6-0 di Musetti a Nardi, uno che veniva descritto come un fenomeno, è esemplificativo), ovviamente in bocca al lupo a tutti e godiamoci Sinner e Musetti, neanche Panatta alla loro età giocava a quei livelli
Non saresti adatto nemmeno a seguire un lanciatore di freccerete… tanta è l’ignoranza (nel senso di non conoscenza) in materia…
c’è però una cosa che mi spaventa nel gioco di Sinenr, che somiglia sinistramente a Berrettini.
Entrambi tirano molto forte e non hanno un fisico adeguato all’enorme potenza che sprigionano con la racchetta. Ergo, facilità a farsi male.
Quindi ok lavorare finchè si vuole su resistenza e agilità ma io inizierei a giocare anche di rimessa e a usare di più il back.
O il cervello ad Y…le gambe sono ad x quando gioca il rovescio in recupero come Djokovic, segno di elasticità e coordinazione…
Medvedev è più gracile di lui e soprattutto il russo non mi sembra che voglia lavorare sul fisico più di tanto.
La differenza è che il russo ha un gioco di rimessa e non spinge i colpi, fa insomma meno fatica e si infortuna meno
Jannik avrebbe le gambe ad x,ma qualcuno ha le traveccole.
Se potessi suggerirei a Sinner di non andare oltre iimiti nel mettersi pressione ma soprattutto di farsi scivolare addosso qualche sconfitta, perché si risparmiano energie preziose. La voglia di arrivare che ci mette pressione addosso è una risorsa preziosa per mantenere il focus, ma quando la pressione supera certi livelli ci costringe a usare energie per non rimanerne schiacciati. E le energie vanno preservate.Lo stesso per le sconfitte: spaccare il capello sul perché, in certi momenti, fa consumare troppe energie. In certi momenti un banale “Si chiude una porta e si apre un portone” fa risparmiare risorse utili
Secondo me Jannik arriverà tranquillamente a raggiungere i quarti a Parigi contro Medvedev, e lì è chiuso, perché non riesce a sfondarlo. Unica speranza qualche bel serve and volley e ogni dieci minuti una battuta cortissima dal basso, quello risponde a cinque metri dalla linea di fondo e non riesce a prenderla neanche se fosse Mennea. Devi toglierli certezze facendolo avanzare, se rimane nella sua confort zone è praticamente imbattibile 🙄
Ecco il killer instinct..Jannik è 16* all time nei punti “under pressure leaders”. I parametri sono, tie break, palle break sul servizio e in risposta, partite vinte al terzo o al quinto…nel 2023 è 8* e Rune 27*…ma come dici e dicono molti manca dall’istinto dell’assassino (tradotto in italiano suona brutto ma questo diciamo)…ha vinto 12 finali su 16 ma è debole mentalmente…la differenza tra informazione e parole a caso..e attenzione anche tra i giornalisti tipo uno che scanna i gatti il livello è basso..
Forza rosso!
“Meglio un giorno da Roger che cento anni da Novak” semi cit.
“vorrei giocare come Federer”.
Mai avuto dubbi in proposito. Sinner è per attitudine di gioco molto molto vicino allo svizzero, un gioco indipendente dall’avversario che incontra, nessun adattamento, nessuna pre-ricerca sull’avversario. E’ stato anche il “bello da vedere” proprio per questo, affinando e limando sempre il suo tennis in solitaria. Un tennis tutto d’attacco come quello di Sinner versione Piatti che spiace dirlo, ma è il vero Sinner, quello attuale sta facendo cose che non sono nel suo “core” (all’inglese, non in napoletano) di tennis, giocando più muscolarmente, per cui è anche ovvio che risenta di avere meno preparazione atletica PER il tennis che sta attualmente producendo (e che gli ha portato ottimi risultati per picchi, meno per continuità).
“io e Darren abbiamo lo stesso motto fai quello che desideri…” hmmm, questo è preoccupante lato motivazione se inteso come fare quello che si vuole fare, se invece si riferisce alla tempistica (“fai quello che vuoi fare, fallo subito”) allora è meglio.
“Federer era molto elegante e Rilassato”. Lol, not even close. Federer era sì elegante, ma per niente rilassato, urlava come un ossesso, spaccava racchette a go-go, piantato perfino dal padre che s’imbarazzava per le sue scenate giovanili in campo. Lo svizzero è migliorato moltissimo lato comportamentale… quando imparò a fare la “faccia da poker” dal suo allenatore Luthi (cito da sue interviste, potete cercarle in rete). Per cui Sinner può imitarlo, basta che trovi anche lui qualche giocatore di poker. Ma dubito che lo faccia, mi pare un altro tipo di carattere dalle sue reazioni in campo, meno emotivo di Roger.
“Stiamo avendo un grande sviluppo a livello tennis… i molti tornei che sono giocati a livello Futures e Challenger in Italia facilitano il salto di categoria dei nostri giocatori”.
Il segreto di Pulcinella contro il quale qualche utente pretendeva di fare delle sedute d’ipnosi collettive per convincere gli altri del contrario, che non c’è nessun vantaggio a giocare una miriade di tornei sul suolo nazionale. Vabbè, fa niente, chi è convinto non cambierà idea checché ne dica il tennista pro n.3 fra quelli attivi in Italia per risultati. Ripeto, per risultati.
Il fisico va sempre allenato ma è già migliorato molto. Il punto è che ha un anatomia poco proporzionata soprattutto sulle gambe e su quello c’è da fare ben poco.
Se si appesantirà troppo farà la fine di Berrettini e simili, se diminuisce troppo la muscolatura si sfascerà subito con quella gambe a X. Dovrà continuamente rinforzarsi ma concentrarsi sempre su tantissimo streching per durare più a lungo possibile.
@ me-cir te no (#3584823)
Eh si, il problema è proprio che non abbia ancora trovato moglie a già 22 anni, ah sta generazione.
Dico la mia: penso che il suo problema in questo momento sia la pressione che sente. Sono straconvinto che a Roma non avesse niente fisicamente ma sentisse tantissimo la pressione di “dover” fare un grande torneo. E quando senti pressione giochi teso e senti dolore e stanchezza amplificati. Da qui un po’ di invidia per Federer che secondo lui giocava rilassato.
Secondo me la tensione lo ha anche divorato a Miami ed è arrivato “svuotato” alla finale.
Sono parzialmente d’accordo con Giampi: la voglia di spaccare tutto e stupire la si è vista solo con Alcaraz ultimamente. Questo perchè rispetto a 3 anni fa sta conoscendo meglio il gioco e pensa di più: alla lunga sarà un vantaggio. In questo momento in certe partite non lo è, perchè quando incontra gente che gli varia il ritmo e la profondità, si arrovella per cercare soluzioni e si snatura un po’. Esempi lampanti contro Rune e Medevedev.
Faccio un augurio: sappiamo che Roger ha sofferto la pressione del predestinato ma una volta sbloccatosi non si è più fermato. Spero che a Sinner succeda lo stesso. Quando riuscirà a fare l’impresa sarà come aver imparato ad andare in bicicletta: dopo non ci si dimentica più come si fa. A Wawrinka è successo a 28 anni, e di slam ne ha vinti altri 2 dopo il primo…
Muscoli ,aspetto tecnico tattico,per quanto mi riguarda lasciano il tempo che trovano.
Approccio mentale alle partite,quando si è sotto pressione perchè favoriti…,gestione delle partite quando non gira tutto per il verso giusto….,vincere i punti e le partite che contano,queste le sottili differenze tra un ottimo giocatore e un campione.
Per me quello che manca a Sinner è una vittoria importante (un mille o uno slam) per togliersi l’ansia da vittoria importante.
Ha ampiamente dimostrato quest’anno, dopo l’anno scorso un poco perso dietro agli infortuni, di esserci e che deve solo centrare la settimana giusta.
Poi non tutti sono rpecoci alla stessa maniera (che è quello che dice lui su Alcaraz): Hewitt a 21 anni e mezzo a<veva vinto due slam, Federer il primo slam lo vince a 22 anni
Certo e se poi avesse incontrato una pippa avrebbe vinto lo stesso, ma credo sarebbe servito a poco.
Una cosa che Jannik non riesce ancora a fare è la progressione di rendimento durante il singolo torneo….quando è sfasato, è sfasato e spesso per 2/3 settimane consecutive.
Ragazzi, ma Medvedev, vi pare forse uno muscoloso? E’ alto 1,98 cm, e immaginate voi se avesse più massa di ciò che ha, non si muoverebbe. Un pò come il nostro Berretto, che è alto 1,96, e avrà si i polpacci di un maratoneta, ma ha cosce e spalle da rugbista, e infatti sugli spostamenti laterali fa fatica. Cosa voglio dire? Che Sinner ha solo bisogno di aumentare la resistenza e l’agilità, non altro. Il suo fisico è quello, non può modificarlo più di tanto, non può diventare uno che fa i 100 m alla Marcel Jacobs, ma può fare i 10.000 alla Gebreselasie.
Come sempre Sinner fa ragionamenti molto centrati e decisamente onesti. La sua crescita è innegabile, sia fisica che tecnica, così come è innegabile che sia stata ad oggi più lenta rispetto ai “contender” Alcaraz e Rune (e non è detto che la cosa sia un male, in prospettiva…).
Quello che secondo me sarà più complicato da acquisire è il “killer instinct”, che è una caratteristica che è poco allenabile, ma molto più istintiva. Certo, una maggiore solidità al servizio e una migliore resistenza fisica aiuteranno anche in questo, ma non è così scontato. Personalmente credo che Jannik soffra anche il fatto di non avere ancora vinto un torneo importante (1000 o Slam), a differenza degli altri due più giovani, e di conseguenza stia vivendo la cosa con molta pressione supplementare. Per questo motivo spero si sblocchi presto, magari in qualche torneo estivo sul cemento, forse quelli a lui più congeniali. Ecco, spero di essere profetico e di vedere per lui un percorso di carriera alla Lendl, prima un predestinato “perdente”, poi una volta sbloccato, un vero n.1.
@ walden (#3584876)
Certo, resta il fatto che Francisco é fortissimo e se avesse più sangue freddo lo sarebbe altrettanto anche Juan Manuel, per il resto contro lo stesso avversario Yannik stava molto peggio di salute purtroppo a Miami ’22 che l’altra settimana a Roma, secondo me stando bene avrebbe perso 6-4 e non 6-2 come avvenuto in realtà, mi sia concesso di ipotizzare ciò, poi in un altro scontro diretto fra i due può benissimo non essere in giornata l’argentino, sicuramente nell’ultimo anno Sinner é ad esempio migliorato tantissimo sull’erba e lo batterebbe agevolmente…
Abbiamo finito con gli articoli su Sinner? Perché non sarà l’unico italiano al via in questo torneo casomai ve lo foste dimenticati
Cerundolo non è certo un giocatorino da sottovalutare, ma lo vedeva un cieco che Sinner non stava bene. Con la forza di volontà è riuscito avincere il primo set, poi l’Argentino (in campo si capisono molte più cose su di un avversario di quante ne vediamo noi dal video, soprattutto se sei uno sveglio)ha capito che si ripresentava un’occasione simile a quella dell’anno prima a Miami e non c’è stato più nulla da fare.
@ me-cir te no (#3584823)
Ma non sappiamo nulla del suo rapporto con la Braccini. Non facciamo speculazioni. La figlia di Cahill è molto carina. Mi piace che si sia unita al gruppo in questa parte di stagione, però credo che fra qualche mese comincerà il college negli Stati Uniti.
infatti è sempre li con la madre…
Io lavorerei più su resistenza e fessibilità.
Il prototipo di giocatore da Slam è più flessibile che muscoloso.
Ma penso che chi lavora con lui ne sappia e gli abbia proposto gli allenamenti giusti…
Un’altra considerazione che può dare altri elementi al dibattito sul nostro.
Prima volta che incontra Nadal siamo sulla terra, Nadal era Nadal e lui ragazzino. Primo set da paura strappa il servizio e va a servire per il set poi sappiamo come andò, ma set pazzesco. Nel secondo Sinner i trova 3/1 e Nadal 15/40 sul 30/40 la pallina di Nadal danza sulla rete e finisce nel campo di Sinner sarebbe stato il 4/1. Cosa voglio dire? Che Sinner sarà migliorato a rete in questi anni e nelle smorzate ma prima giocava più spensierato come lui vorrebbe ancora fare ed i lavandini precisi a destra e sinistra li lanciava ad ogni scambio. Deve trovare serenità e spensieratezza e ritornare a giocare come prima con in aggiunta il bagaglio tecnico acquisito. Nell’intervista io ho intravisto questo concetto. Poi potrò essermi sbagliato.
Forse proprio questo sarà il suo limite: non ha il fisico adatto al tennis attuale. Non è cresciuto soprattutto nella struttura ossea ma neanche in quella muscolare e non credo che potrà irrobustirsi e mettere molta più resistenza. Da qui i mancati trionfi in almeno 1 mille perchè arriva nelle fasi finali dei tornei dove il fisico non lo sostiene. La natura non la puoi cambiare. Inoltre con la competizione attuale non puoi neanche centellinare le forze durante un incontro.
Chissà e tipo di forza sta allenando, forza resistente e forza reattiva. Il ragazzo ne ha bisogno e lo sa bene. Per chi scrive di muscoli….. l’ipertrofia non c’entra con Jannik, non avrà mai i bicipiti alla Nadal, ma non vuol dire che non possa migliorare la sua forza muscolare.
Beh, comunque anche la stagione sulla terra di Yannik é rivalutata ad esempio dal valore del suo avversario a Roma Francisco Cerundolo che anche questa settimana nel circuito sta facendo davvero bene e secondo me contro Cameron Norrie oggi può portarla a casa
Analisi molto matura per un ragazzo della sua età, almeno parlo per me che a 21 anni ero un pisquello.
Problema centrato, fisicità e quindi resistenza alla fatica. Con Medvedev nella finale post trionfo su Alcaraz fa un primo set mostruoso poi crolla, idem con Ruud , complice pioggia, così con Rublev , crampi addominali e Cerundolo ma quest’ultimo è un caso a parte. Quindi aumentare fisicità per mantenere costante il livello di gioco.Poi purtroppo ci sono i vari problemi, polline ecc sui quali porre rimedi.
Il ragazzo è un cavallino di razza e lo continuo a scrivere dal torneo di Bergamo. Sono fiduciosissimo che lo vedremo tra i 5 grandi.
Credo che abbia colto davvero il segno Jannik, il suo non è (o non è più) un problema tecnico-tattico ma di resistenza psico-fisica.
In tutte le grandi finali disputate e perse Jannik è arrivato appannato e a ben vedere, anche nelle finali minori vinte non era lucido come nei primi turni. Jannik ha un numero inusuale di ritiri nel corso di partite che avrebbe potuto vincere e/o di tornei nei quali avrebbe potuto arrivare fino in fondo. Persino in partite vinte facilmente, dopo un primo set straripante c’è un momento in cui perde lucidità e l’avversario che sembrava già steso gli si rifà sotto.
Ovviamente quello che lui dice, la resistenza psico-fisica, è il suo principale ostacolo al conseguimento di grandi titoli, i quali sono in tornei lunghi e di difficoltà crescente perché i migliori giocatori sono alla fine.
Non è, dunque, questione di servizio, di gioco a rete o di variazioni tecniche, questi sono semmai rimedi per alcune situazioni, ma non le cause prime. Puoi allenare il servizio e la rete giorno e notte, ma senza la lucidità fisica per metterli in atto sarà sempre difficile mantenerli a lungo.
Bene quindi che Jannik abbia inquadrato il problema, la consapevolezza del quale è di per sé un principio di soluzione.
Se vi leggete l’intervista a Vagnozzi su sky capite che il problemi non sono questi, né quelli fisici né quelli tecnici. Il problema è che allenatori ed atleti leggono questi siti e questo è uno degli elementi di freno della loro crescita, perchè non solo leggono ma si capisce che ci soffrono..ci sarebbe bisogno di un mentak coach solo per questo per sopportare ed elaborare tutta la mondezza che viene riversata sui social…
Bella intervista focalizzata sul lavoro, sull’armonia del team. Conclude evidenziando come i tanti tornei in Italia consentano a molti di giocare praticamente sempre in Italia.
Federer alla sua età non era per nulla rilassato in campo. Poi maturò da questo punto di vista, e qualcuno dice che fu merito di Mirka.
Pure Nadal e Djokovic hanno delle relazioni stabilissime che addirittura partono dai banchi di scuola.
A questo punto avete capito dove voglio andare a parare… A quell’età li una relazione più “seria” di una Braccini farebbe in primis bene in generale a Sinner e forse lo aiuterebbe a migliorare più velocemente.
Ma d’altronde son cose queste che non si fanno a comando. Anche se… Jannik, ascolta lo zio… la figlia di Cahill fra meno di due mesi fa 18 anni 🙂
“Palestrato” ci può diventare chiunque, lavorando bene a tavola ed in palestra. Quel che è da valutare (ma il suo staff saprà sicuramente farlo benissimo) è il lavoro che sia funzionale alla finalità desiderata.
Bravo ragazzo Jannik e ottimo giocatore…
Analisi lucida e intelligente…
Ci darà grandi soddisfazioni!
Sempre molto lucido. Sa che deve colmare diversi gap, quello fisico (vedi le miriadi di microinfortuni degli ultimi anni) è il principale, già quest’anno meglio e a parte Roma i risultati lo confermano.
Il nostro piccolo Ivan Lendl è un diesel e ci metterà un po’ ad arrivare ma quando arriva… 🙂
Secondo me piu che alla muscolarita’ si riferiva alla resistenza. Se mentre giochi senti poco la fatica, anche il cervello gira piu velocemente e ti aiuta a trovare soluzioni migliori. Se le gambe e i polmoni sono al massimo dell’efficienza, tutto risulta piu facile. E al contrario mettere troppa massa diventa un limite.
E’ un discorso che vale anche per i ciclisti. A loro non serve mettere massa muscolare, perche diventa addirittura un impedimento nelle salite. Lavorano sul ”fondo” , sulla resistenza…
Jannik non ha bisogno di aggiungere ulteriore potenza ai suoi colpi ( che sono gia tra i piu potenti del circuito ) deve aumentare la STAMINA….
Jannik ha sempre parlato di un percorso di crescita di qualche anno, io spero solo che, dal punto di vista fisico, la strada per fortificarsi a livello top 5 si accorci perché, pur migliorato, è evidente sia ancora abbastanza indietro.. forza Jannik, dichiarazioni sempre umili e oneste, anche su Alcaraz, bravo
Ognuno ha le sue peculiarità, spero con questa smania di migliorarsi a tutti i costi che non si snaturi troppo e soprattutto non esageri con il lavoro fisico. Si rischia di fare danni.
Una persona magra di costituzione non può diventare palestrata, ci sono gli esempi di Rublev e soprattutto Medvedev a dimostrare che si può vincere anche con quel fisico.
Sull’eleganza e la rilassatezza di Federer, può soltanto sognarla.
Il re è unico