Millman: “Il tour femminile deve incolpare solo se stesso per la disparità salariale. Solo con un’unica gestione accadrà”
18/05/2023 13:09 
38 commenti
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John Millman
Secondo il veterano australiano John Millman la disparità di prize money tra uomini e donne non ha ragione di esistere, ma il WTA tour deve solo rimpiangere se stesso per mancanza di strategia e qualità dirigenziali. L’ha scritto in un editoriale pubblicato sul sito news.com.au, parole secche di sicuro faranno riflettere. Riportiamo il suo pensiero.
“Cerchiamo di essere chiari. La parità di montepremi tra uomini e donne nel tennis può essere risolta. Ma non accadrà. I principi e l’uguaglianza del tennis sono stati gettati al vento grazie a un processo decisionale inadeguato da parte della WTA. È una questione controversa quella dei prize money. Il tennis è all’avanguardia in quanto le sue atlete vengono ben pagate. Nel 2022, sette delle prime dieci sportive più pagate sia in sponsorizzazioni che in prize money erano giocatrici di tennis. Ma lo sport dovrebbe essere soddisfatto solo confrontandosi con altre atlete o dovrebbero essere confrontandosi con le loro controparti maschili?
L’ultima vittoria della WTA è avvenuta nel 2007, quando si sono assicurati la parità di retribuzione in ogni torneo del Grand Slam, tuttavia da allora non sono riusciti a fare nessun passo in avanti. Sfortunatamente per le donne, i tornei del Grande Slam occupano ogni anno solo otto settimane del calendario. Al di fuori degli Slam, i montepremi del tour maschile e femminile non sono uguali e il divario retributivo si sta allargando.
Com’è possibile? È un aspetto scioccante e questo non dovrebbe stare bene a chi fruisce del gioco. Questo fino a quando non ti immergi un po’ più a fondo e inizi a capire come viene gestito il business del tennis professionistico. Il tour proopera con due società separate, WTA e ATP, che si prendono cura degli interessi dei loro giocatori. I loro modelli e strategie sono indipendenti l’uno dall’altro e le loro entrate sono piuttosto diverse. Le lamentele di giocatrici di spicco come Iga Swiatek e Viktoria Azarenka si fanno sempre più forti chiedendo prize money pari a quelli degli uomini per l’intero anno. Nel 2021, l’ATP ha registrato un fatturato annuo di 176,8 milioni di dollari contro gli 87,8 milioni di dollari della WTA. Mentre l’ATP inanellava successi, attraverso sponsorizzazioni, licenze e le loro Finals del World Tour, la WTA ha commesso un errore dopo l’altro, subendo dei veri autogol.
Con la mancanza di una strategia a lungo termine e le entrate stagnanti, la WTA ha cercato una soluzione rapida vendendo quasi un quarto del programma del suo tour in Cina. Anche nei momenti migliori è difficile portare spettatori in Cina ed è brutto giocare in stadi vuoti, ma è stato quando il Covid ha colpito e il paese ha chiuso i suoi confini abbiamo visto le conseguenze dell’essere troppo indebitato un solo posto in un “tour globale”. La mancanza di strategia della WTA è emersa ancora una volta con la loro posizione di principio sulla scomparsa della giocatrice cinese Peng Shuai. I principi non sono durati molto a lungo e sono stati presto messi da parte quando la WTA ha revocato il divieto ai tornei cinesi nonostante la situazione di Shuai fosse stata tutt’altro che chiarita.
L’organo di governo dell’ATP supera continuamente la sua controparte WTA. Laddove l’ATP conclude le finali del World Tour negli stadi affollati di città amanti del tennis come Londra e Milano (in realtà è Torino, qua c’è un errore di Millman, ndr), la WTA tenta di costruire il proprio futuro negli stadi vuoti di Shenzhen e Fort Worth. Le donne hanno avuto la stessa retribuzione nei Grande Slam per 25 anni ed è ora che ricevano la stessa retribuzione su tutta la linea. La WTA ha avuto tempo più che sufficiente per raggiungere questo obiettivo. Le nostre tenniste sono tra le migliori atlete del mondo e meritano di essere pagate allo stesso modo, ma sfortunatamente sono rappresentate da un governo poco performante. Il tennis può essere l’invidia di tutti gli sport quando finalmente raggiungerà la vera parità, ma ritengo che affinché ciò accada deve essere gestita sotto un unico ombrello e basato sull’ATP. Fino ad allora la parità salariale è un sogno irrealizzabile e non accadrà”.
La posizione di Millman è netta e interessante. Gaudenzi ha parlato più volte di sinergie con la WTA, ma al momento di unificare totalmente la gestione dei due tour pro non si parla, anche per i tanti contratti distinti in essere. La richiesta da parte del pubblico inoltre, non sembra uguale tra match maschili e femminili, come spesso vediamo nei tornei Combined, dove spesso gli spalti restano vuoti per molti match “rosa”, per poi riempiersi quando scendono i campo match maschili. È una situazione complessa, di non facile soluzione.
TAG: Circuito WTA, John Millman, prize money, uguaglianza salariale uomini e donne
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@ wild (#3570684)
Infatti, concordo, e lo dico io da donna… non capisco queste richieste ed argomentazioni, se una attività attira più o meno pubblico sarà più o meno compensata, da che mondo è mondo: questo “femminismo a caso” come lo chiamo io non porta a nulla. Pure io quando penso a certi discorsi penso alle modelle donne e ai modelli uomini per esempio. Io pure non sono una fanatica di tennis, ma se sento notizie, mi interessa ben di piu una finale maschile di un torneo… fra le donne manco so le principali, mi spiace che Ash Barty si sia ritirata (ma capisco che le motivazioni della vita sono personali), perchè unica che conoscevo un pò.
A me pare che siano sufficienti i gonnellini per “ribilanciare” in parte l’interesse.
(Chiedere al simpatico – per me – Hair49).
Stampano le banconote?
WTA in crisi? Ecco la soluzione: obbligo di giocare indossando solo un micro-tanga. Vedrete: altro che ATP.
ma a chi non ama il tennis femmile perche deve dare fastidio quanto guadagna una tennista?…..non toglie niente a nessuno!
@ SIMONA (#3571125)
@ Giampi (#3570587)
Sinceramente sono stanco di pagare per vedere il tennis femminile; sarebbe il caso di dividere il torneo WTA da quello ATP.
pienamente d’accordo con te, lo spettacolo è solo dal tennis maschile, le TV serie trasmettono solo tennis maschile, gli spettatori guardano solo tennis maschile … è pure troppo quanto guadagnano le tenniste
Questo discorso non fa una grinza…. Piaccia o meno ma è la pura e semplice realtà.
@ sunshine (#3570945)
Non si può negare che le cinesi stanno emergendo enzo
@ Sottile (#3570637)
quelli della wta sono dei fenomeni invece, aggamciandosi al atp maschile riescono a far guadagnare ( del tutto immeritatamente , visto l’interessa per il femminile ) cifre mostruose alle loro atlete
Grande!
Il simpatico John ha ragione da vendere!
Ma quale aumento aumento pretendono, per quale motivo poi?
Il tennis femminile semplicemente non fattura quanto quello maschile, solo per questa ragione il dibattito non si dovrebbe nemmeno porre!
Poi per carità, nessuno dice che le donne devono guadagnare di meno, ma bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare!
Quando inizieranno a riempire gli stadi allora sì, sarebbe più che ragionevole un discorso simile!
Annamo va!
Qualcuno spieghi a Millman che non è che pagando di più le giocatrici nascano dei fenomeni ed aumenti l’interesse..
In Norvegia i giocatori e le giocatrici della Nazionale di calcio prendono gli stessi compensi
Mi piacerebbe vedere l’audience delle partite maschili e femminili.
Solo l’audience, guardare le nazionali di calcio femminili proprio no, quando ci ho provato a momenti vomito
Millman ha centrato un punto interessante, la WTA aveva puntato tutto sulla Cina ed è rimasta con il cerino in mano.
Però lascerei perdere per adesso le beghe salariale: è più di un anno che Shuai Peng è scomparsa…vediamo di non dimenticarci!
Cinicamente (ma essendo concreti) la parità salariale non fa una grinza sul piano etico. Ma siccome il tennis professionistico è un business succede che viene pagato di più chi muove più spettatori e più soldi (pubblicità, diritti TV ecc.). Cioè gli uomini, nel tennis. Se vuoi avere un’economia basata sul mercato funziona così. Se non ti sta bene cambia economia. Altrimenti lamentarsi è inutile. Non puoi aspettarti che un leone diventi vegetariano, non puoi aspettarti che un’economia di mercato non rispetti la legge della domanda e dell’offerta.
Stranamente le donne guadagnano le stesse cifre nei tornei dove giocano di meno rispetto agli uomini. Capisco che per natura hanno maggiori limiti fisici e quindi difficilmente potrebbero resistere a 4h per 3 o 4 partite ma francamente mi sembra la cosa più ingiusta di questo sport visto che la mettono sempre sul fatto che siccome fanno lo stesso lavoro allora devono essere pagate allo stesso modo.
Se ci lamentiamo del femminismo imperante e poi non ci chiediamo perché ad esempio a Firenze questa settimana il montepremi sia più basso che a Torino, (sono entrambi tornei per reietti/e del Foro raggiungibili comodamente con l’AV ferroviaria), a Roma la Wta 40% dell’omologo torneo Atp, (segnatamente se non erro 3,4 milioni di $ di moneyprize contro gli oltre 7 degli uomini), quando ieri sera la Swiatek nell’umidità della seconda serata ha rischiato di compromettere la stagione, non andiamo da nessuna parte: quindi la parità salariale ci vuole eccome, e John Millman al massimo mi era piaciuto qualche volta sull’erba di Gelserkinken ad Halle.
Ho due figlie femmine che adoro e quindi non parlo da maschilista becero e retrogrado. Il tennis maschile con quello femminile non c’entra niente. Le sorelle Williams fecero un paio di game con il numero cento del mondo che ai cambi campi fumava e beveva birra. I circuiti dovrebbero essere completamente separati. E se si potesse, separerei pure gli Slam.
Amen
@ Stepan (#3570663)
le donne nei combined sono dei pesi che bloccano i campi tra una partita e l’altra
non parliamo poi dei doppi misti dove si vede che c’è un divario abissale tra maschi e femmine e fanno tanto folklore
Mi aspetto le lotte di Millman affinché i modelli maschi nella moda e i pornostar guadagagnino quanto le donne. Lì non è sessista che quadagnino di più o c’è una ragione, cioé la fregna è la fregna e tira di più???? E’ il mercato, uno/una guadagna quanto attira.
Mi sa che il veterano Millman o fa il solito discorso da woke culture per i suoi sponsors e le sue fans o vuole candirdarsi alla presidenza della WTA.
Dove si firma?
Possono chiedere quello che vogliono. Io non pago per vedere Swiatec o Giorgi.
Si rendono conto che fanno richieste assurde?
Resto un po’ deluso dal discorso di Millman perchè parte dall’assunto inoppugnabile che la parità di retribuzione debba essere raggiunta a ogni costo.
E su una cosa discordo completamente, ma posso capire che se lui dicesse quello che io ora ho la fortuna di poter dire senza essere sbranato dopo due minuti non riuscirebbe più a stare in pace: la WTA fa quello che può su sponsor e contratti e ha avuto la sfortuna di trovarsi incastrata in alcuni casi o eventi (vedi Shuai Peng) in posizione molto debole. Se un domani gli emiri cominciassero a villaneggiare o guerreggiare contro il mondo, l’ATP può tranquillamente permettersi una posizione eticamente forte senza per questo dover sconvolgere i suoi piani di sviluppo.
Il fatto che a Guadalajara vendessero biglietti a 5 dollari americani mezz’ora prima della finale sconta una generale mancanza d’interesse per il tennis femminile: penso che se lo stesso evento, nella disorganizzazione e nell’improvvisazione più assoluta, lo avesse fatto l’atp il messico si sarebbe riempito di persone e gli stadi avrebbero avuto il tutto esaurito in poche ore.
Pienamente d’accordo col veterano australiano, questi della WTA per molti aspetti sembrano dei dilettanti allo sbaraglio
Delirante
ma perchè bruce springsteen per un concerto guadagna come anna oxa?
Chi è d’accordo con Millman sarebbe disposto a spendere centinaia di euro per vedere i match femminili? Facciamo la prova a scorporare i combined per un solo anno e vediamo se si crea un divario nella presenza di pubblico?
Scioccante?? Ma scioccante cosa. E poi basta scimmiottare sempre gli altri. Il tennis femminile è meno interessante meno seguito e per questo c’è infatti meno pubblicità, nonostante tutto girano comunque cifre da capogiro. Ne prendessero atto e si accontentassero.
Mi chiedo se Millman sia convinto che è giusto far guadagnare le colleghe quanto i colleghi maschi perché attraverso una buona promozione le tenniste possono arrivare ad attirare tanto pubblico quanto i colleghi maschi oppure se questa deve essere proprio una questione di principio, indipendentemente dalle leggi di mercato.
In ogni caso se è vero che la WTA è gestita peggio dell’ATP, forse la soluzione migliore non è continuare a puntare il dito contro gli uomini per principio, ma puntare su gestioni manageriali più qualificate. La mia sensazione, però, è che questo sarà possibile solo quando le colpevolizzazioni sessiste saranno terminate.
In molti sport l’interesse per le donne è pari a quello per gli uomini, sport invernali, nuoto, atletica, pallavolo e via dicendo, in altri anche superiore come nella ginnastica..in altri, calcio, basket neanche si può paragonare..chi scriverebbe un articolo o farebbe una intervista per chiedere la parità salariale per il calcio femminile?
Ma se non riescono a suscitare interesse, a vendere biglietti, per quale ragione dovrebbero avere lo stesso montepremi dei giocatori ATP?
Dimostrassero di potere camminare sulle proprie gambe. Vorrei proprio vedere gli slam e i 1000 WTA quello che riuscirebbero a produrre se non fossero ” combined ” con gli slam e mille ATP.
Io non penso che la parità salariale debba essere un assunto.
I fatti dimostrano che il tennis femminile partecipa ad eventi anche maschili e ne ricava economicamente più di quanto non succeda per l’opposto.
Che la parità sia ottenuta imponend al pubblico di pagare eventi che non interessano, non penso sia la via migliore.
Come ribadito già, per me quello della parità salariale è un puro discorso di “politically correct”.. c’è una differenza abbastanza netta di spettacolo, fatica e audience tra i due circuiti che mi fanno trovare le lamentele femminili molto sfacciate e inopportune
La differenza caro il mio Millman dovrebbe essere anche maggiore.
Appunto è un business e uno spettacolo, se la wta porta meno spettatori e quindi meno incassi creando problemi agli organizzatori è giusto che le ragazze (o i ragazzi se capitasse il contrario) guadagnino meno. Se poi un torneo può permettersi lo stesso prize money ben venga che lo faccia ma non deve essere obbligato.
Per differenza d’interesse non dovrebbero essere uguali neanche negli Slam, purtroppo il tennis femminile paga l’appiattimento stilistico degli ultimi vent’anni. Non aiuta neanche il ritiro della Barty…
Ha ragione perfettamente