Van Assche, un talento da sviluppare
Cielo uggioso, pioviggine, fresco. Un clima tutt’altro che ideale quello del primo mercoledì agli IBI23, ma dopo un’ora abbondante di ritardo il programma sul Grand Stand è scattato con il match tra Etcheverry e Van Assche. Non esattamente un blockbuster, ma c’era più di un motivo di curiosità per seguire quest’incontro. Da un lato l’argentino, tennista di sostanza, che da buona formichina ha scalato il ranking inanellando ottimi risultati prima nei Challenger e poi negli ATP, con due finali disputate quest’anno (Santiago e Houston) che l’hanno issato al n.61 attuale nel ranking, un paio di posti dietro al suo best toccato giusto un mese fa. Dall’altra parte della rete il promettente francese Van Assche, padre belga e madre italiana, più giovane tennista in top100, ancora 18enne fino a domani, quando spegnerà diciannove candeline. Purtroppo per lui non potrà festeggiare forte del primo successo al Foro Italico, visto che ha ceduto in due set (7-6, 6-3) sotto i colpi dell’albiceleste e anche una discreta pioggia in più fasi dell’incontro. Una partita persa “male”, perché nel complesso ha giocato meglio di Tomas Martin, ma non è bastato. In più fasi è venuta fuori la giovane età, l’inesperienza, si potrebbe dire la poca efficacia nel trasformare fasi di scambio nelle quali conduceva in punti pesanti.
Pesante è stato a tratti il diritto di Etcheverry, un colpo con il quale ha monetizzato fasi difensive in attacco, cogliendo il giovane transalpino fuori posizione, o sorpreso perché convinto di aver mosso gli scacchi a suo favore avendo però fatto male, evidentemente, i calcoli.
Incredibile il parziale subito da Luca all’avvio del primo set: avanti di un break, ha perso 15 punti di fila, crollando sotto 1-4. Poi ha ritrovato ritmo nello scambio, spostando l’avversario con un pressing asfissiante fatto di anticipo ed angoli stretti, guadagnando campo e spazio. È questo il Van Assche che lascia intravedere sprazzi di grandissimo giocatore: quando riesce a comandare lo scambio abbinando la facilità di aprire l’angolo all’intensità, la faccenda si fa serie. Appoggi eccellenti, anticipo, ottima lettura dei colpi del rivale, in queste fasi sembra un piccolo Hewitt, uno che non ti lascia respirare perché sei costretto a rincorrere a destra e a manca, e non è mica facile ribaltare l’inerzia perché Luca è davvero rapido a chiudere gli spazi.
Con questa qualità Van Assche si è preso il contro break sul 3-5 rispondendo con grande profondità e impattando 5 pari. Al tiebreak si gioca punto su punto, e qua si vedono i suoi difetti, quelli che ancora, per inesperienza e necessità di crescere, gli sono costati la sconfitta. Ha giocato la maggior parte dei punti in comando, ma nonostante si sia creato lo spazio per l’affondo, ha preferito continuare a macinare invece che piazzare la zampata, avanzare sulla rete, sfruttare la situazione di vantaggio creata costruendo. L’altro è bravo a ribaltare situazioni a suo favore spingendo bene col diritto, si procura set point e si prende il set al quarto, per 9 punti a 7.
Van Assche parte forte nel secondo set, break immediato dettando i tempi di gioco, 3-0 avanti. Si rivede il suo miglior tennis, ha guadagnato campo. Ma dura poco: Etcheverry riguadagna una posizione migliore, serve bene impatta sul 3 pari, quindi mette la freccia spingendo di più, approfittando di qualche errore di troppo di Luca, che sente di aver perso continuità ed efficacia.
Il classe 2004 partiva sfavorito, e ha perso. Ci sta, Etcheverry è il classico tennista scomodo da affrontare, è in un ottimo momento e sarà lui a sfidare Djokovic al prossimo turno. C’era la prospettiva di gustarsi la rivincita di quella partita a Banja Luka aveva divertito. Ne vedremo certamente altre, Van Assche non sarà un crack epocale, ma ha testa, tennis e gambe per diventare un buonissimo giocatore, appena riuscirà ad essere più incisivo ed aggressivo a chiudere i suoi schemi di costruzione molto interessanti
Marco Mazzoni
TAG: Luca Van Assche, Tomas Martin Etcheverry
Alcaraz scalzo arriva malapena a 1.80 sarà 1.78, ma poi viene misurato come tutti gli sportivi con le scarpe. Quindi ci sta che possa essere 1,83. Non di più assolutamente
Uno simile e che per me aveva ottime possibilità era Kuhn, poi si è infortunato ed è letteralmente sparito…mi meraviglio di come uno che era già in rampa di lancio per gli atp a 17 anni sia rimasto nel nulla più totale.
Anch’io punterei di più su Fils, anche se devo dire che non m’ispira particolare simpatia. Per quanto riguarda Korda, stiamo parlando di un 23enne, ha solo un anno meno di Shapovalov ed uno più di Sinner, ormai la maturazione dovrebbe essere giunta alla fine. Discorso simile per Draper, coetaneo di Sinner, ma con risultati infinitesimalmente inferiori, ma spesso contrapposto ai nostri migliori come esempio. Su Shelton potremo dire qualcosa dopo Wimbledon, su Stricker non riesco a capire perché l’hai inserito in questo mazzo…
Ecco, sul cemento è molto meno performante che sulla terra che è la sua superficie….
Sì, purtroppo il francobelgaitaliano pare difettare in potenza, almeno per quanto riguarda la terra battuta che, con rare eccezioni (Musetti), è sempre più la sagra della randellata. Probabilmente il suo senso dell’anticipo e le sue geometrie gli permetteranno di essere un buon giocatore sul cemento.
A meno di straordinarie trasformazioni fisiche, non stiamo però parlando né di Alcaraz, né di Rune, né di Musetti, né di Sinner, né di Auger-Aliassime, né di Shapovalov, ecc.
Diverso è il discorso su Fils, che i colpi del ko li possiede, e se riesce a metterli a registro e ridurre la fallosità inevitabile per un giocatore con le sue caratteristiche può davvero pensare a stare stabilmente in top 10.
Io sono anche curioso di vedere la piena maturazione di giocatori talentuosi come Draper, Korda, Shelton, Stricker.
toh, sembrano i dati fisici di Alcaraz
perche non ditemi che credete sia veramente 183-185 cm perche rido 😀
E questa è stata appunto la domanda che mi sono posto anch’io.
Quest’articolo con “mamma italiana” nelle primissime righe serve, anzi sarebbe dovuto servire a sdoganare Van Assche presso i tifosi italiani?
Perché mi pare dai commenti che leggo che vige ancora lo status “nazionalità” su quello della “genetica”, motivo per cui ad esempio un Agamenone è stato tifato, ignorato e di nuovo tifato (nonni italiani, se non sbaglio), mentre un van Assche (madre italiana) è stato avversato dalle sue prime vittorie, perché sempre di nazionalità straniera. Ovviamente dovesse diventare italiano, chissà.., il giorno dopo tutti a tifarlo come fosse Musetti o Sinner.
Personalmente non ho cambiato idea, né Banja Luka mi ha fatto pensare ad altro. Ripeto quello che scrissi allora, si muove bene ma il braccio è tatuato “Mouratoglou”, anzi vorrebbe essere tatuato così, perché “il buon.. quel terraiolo… il mini-Schwarztman” Etcheverry preso per una comparsa che passava dal Foro invece ha un colpo più forte come si è visto in campo e nel punteggio.
Van Assche presto protagonista
Come diciamo in tanti da tempo arriverà serenamente nei 30, ma Top è un’altra categoria e fenomeni sono altri ancora…
Poi essendo giovanissimo potrebbe smentire tutti nel bene, ma anche nel male
Commento onesto. I colpi non sembrano niente di che, il fisico non è da bombardiere, la cosa migliore sembra la testa, non sembra da top10, magari 30 40, poi non si può mai dire.
Il francese è troppo troppo leggero.
È 179 cm, mingherlino, gioco molto prevedibile, nn ha grandi variazioni.
Una sorta di Mats Wilander, ma capitato nell’epoca sbagliata
Articolo del quale si sarebbe potuto fare a meno, a meno che da domani LT decida di dedicare ogni Mercoledì alle giovani promesse perdenti, e probabilmente non ne basterebbe uno a settimana. Van Assche come scrssi la prima volta 6/7 mesi fa, non ha colpi decisivi, ha una buona tecnica, un’ottima testa, ed infatti riesce spesso a recuperare situazioni di svantahggio e non di rado a trasformarle in vittorie. Ma questo nei challenger. Da quanto ha iniziato a disputare con maggior frequenza il circuito ATP queste doti gli sono state meno utili, soprattutto perche incontra, come è ovvio, avversari più abili a contrastarle. Il buon Etcheverry, terraiolo di fama, non si è fatto sorprendere. Può darsi che queste virtù fra uno o due possa acquisirle nel circuito. Ed allora potrà aspirare a posizioni di vertice. Ma difficilmente alla top 10.
Ha la mamma italiana? Allora adottiamolo dai. A patto che la porti con sé, come fanno Humbert e Rune
Al momento Van Assche vale Nardi, nonostante sia piu avanti in classifica.
Ahahah questa è stupenda e di grande finezza 🙂
Abbbasta con sti francesi, teniamoci i nostri, chi se ne frega di loro. D’altronde da una nazione che si è inventata “il pallone d’oro” una cagata pazzesca lasciamoli nella loro grandeur. Forza italiani
Almeno i francesi hanno Van Assche. Beati i francesi che non hanno la possibilità come gli italiani di denigrare tre top 25
di giocatori talentuosi è pieno il mondo.
Nardi è di un’altra categoria di braccio…poi è uno sport quindi il fisico conta ovviamente..nardi fino all’anno scorso sembrava un ciclista o un pattinatore…gambone e sopra niente..ma lo visto la scorsa settimana e devo dire che si vede che ci tiene di più..sta mettendo su un bel fisico asciutto..ha colpi da top 10 una volta che avrà messo su il servizio che è ormai il 50% del gioco..anche l’atteggiamento in prospettiva mi piace di più perché ha un tennis dove vuole lui comandare anche in risposta sempre due passi dentro sulla seconda..per me se non avesse preso lo spot di struff karatvsev ci avrebbe fatti divertire a Madrid…poi dopo al challenger di Cagliari zero motivazioni come spesso gli capita e una contrattura…non so se sia al 100%
@ robdes12 (#3552911)
mi sa che hai centrato in pieno il punto.
visto giocare, mi sembra che abbia le caratteristiche fisiche e il tipo di gioco somiglianti a schwarzman. il problema è che sembra la brutta copia dell’argentino, per adesso. parlo ovviamente di quando l’argentino era top10, non quello di adesso.
Buahahaha
Articolo acchiappa-troll se mai ce n’è stato uno!
E se il problema fosse l’autonomia del suo miglior tennis? Intendo autonomia “mentale”. Ne abbiamo anche noi diversi che sembrano avere talento per primeggiare (si pensi a Nardi) però in questo sport sono tanti i tasselli che devono combaciare perfettamente per avere un grande futuro. Sarà così per lui? Poi penso che ci sia un ulteriore problema, dettato dall’età dei suoi futuri competitori. Non è che possa sperare in una rapida obsolescenza di Alcaraz, Sinner, Musetti, Rune e gli altri tennisti di vertice ancora lontani dalla trentina. E non mi sembra avere armi che surclassino quelle dei succitati. Staremo a vedere.
Van Assche non può nulla contro le profezie di Mago Antoine