Berrettini, un sorriso da Monte Carlo, ma è solo un primo passo
Sorride Matteo Berrettini sotto il sole del Principato. Ha appena battuto Maxime Cressy e vinto il suo primo match in carriera sullo storico Centrale intitolato a Ranieri III. Un campo incastonato tra rocce, cielo e mare, una meraviglia della natura e dell’uomo, quasi sospeso nello spazio nonostante le tribune provvisorie e un baccano a tratti insostenibile dall’iconico e allo stesso tempo anacronistico ristorante sulla terrazza e dai vialetti assiepati da fin troppo pubblico, accorso in massa per festeggiare tra sole e tennis una pasquetta diversa.
Sorride Berrettini, ha vinto una partita sulla carta banale ma per lui importantissima. Battere Cressy sulla terra battuta è tutt’altro che un’impresa, ma Matteo in questo 2023 di grandi W ne segnate pochissime. Tornare a vincere per un atleta è respirare ossigeno purissimo, equivale a scacciare via tonnellate di scorie, pensieri negativi, tensione e timori che ti frullano in testa e irrigidiscono braccio e gambe. Ne sa qualcosa il “Mattè nazionale”, che poche settimane fa in quel di Phoenix aveva urlato qualcosa tipo “portatemi via da questo campo, gioco in modo orribile”, a sottolineare con tanti decibel una frustrazione galoppante e perversa, che ne ha fiaccato spirito e prestazioni.
Non ci sono molte medicine per uscire da questa spirale perversa e tornare ad essere quella fenomenale macchina da tennis delle ultime annate, quel tennista formidabile, potente, aggressivo, focalizzato e assai vincente, un vero Top10. L’unica via è il campo, il lavoro, ritrovare serenità nella semplicità del cavalcare ogni giornata di allenamento e torneo. Ritrovare la felicità di colpire quella sfera gialla a tratti inafferrabile e spingerla senza tensione, solo la voglia di superare se stesso e gli avversari. Come è stato nelle ultime stagioni, segnate da troppi infortuni ma anche tante vittorie.
“Si” urla matteo sul passante di rovescio lungo linea in corsa tirato sul primo punto del terzo game, un bel colpo, quasi inatteso. Quindi guarda gli spalti e il cielo, divorando con gli occhi questo piccolo angolo di paradiso chiamato MCCC. Un colpo banale, ma non per il Matteo del 10 aprile 2023, perché ha bisogno di sentire che la palla esce bene dalle corde, soprattutto in quelle giocate meno sicure come il rovescio difensivo. Un colpo vincente che lo scuote, lo si è visto chiaramente nei punti successivi: più vicino alla riga di fondo, il braccio più sciolto nella spinta, la voglia di prendersi qualche rischio e provarci, con meno tensione.
Oltre alla vittoria, fondamentale, proprio il rovescio è stata la nota più positiva della sua prestazione. Il match di fatto è durato solo il primo set e il primo game del secondo, quello dell’allungo, mortale per Cressy. Berrettini ha scavato la differenza col rivale servendo decentemente ma soprattutto trovando alcuni rovesci importanti e vincenti in momenti chiave. Due sul 2-3, e poi uno splendido in risposta sul 3 pari; quindi un passante sulla palla break trasformata sul 3 pari. Tutti rovesci lungo linea con buon equilibrio, lasciando correre le braccia senza paura. Ottima anche la risposta, sempre di rovescio, sul 5-3 15/30, che gli procura due set point. Non li trasforma, ma è il segnale che Berrettini c’è, è vivo in campo, attivo e ci prova, senza trattenere il colpo più debole.
Ancora una rovescio in risposta, cross, così basso da morire nei piedi di Cressy, gli vale il break del primo game del secondo set. È di fatto un match point, poi è solo una passerella fino al match point, quello che restituisce il sorriso a Matteo di fronte al pubblico, tutto per lui.
Una vittoria tutto sommato agevole, contro un avversario che sul mattone tritato è a dir poco un pesce fuor d’acqua, ma alle fine prendiamo e portiamo a casa questa vittoria, è importante e potrebbe essere la pietra angolare per costruire il 2023 del romano che, di fatto, non è ancora iniziato, almeno per quel che tutti noi e lui per primo ci aspettavamo…
Vittoria buona, ma prima di chiamarla scaccia crisi è necessario aspettare la prova del 9. Non sarà affatto facile il prossimo match, al di là della rete ci sarà Francisco Cerundolo, uno che gioca forse meglio sul cemento (soprattutto a Miami) ma che il rosso lo conosce eccome. Per fare partita pari contro l’argentino servirà ben altra qualità e sostanza da parte di Berrettini.
Oggi Matteo ha ruggito con la prima di servizio per annullare palla del contro break sul 4-3 , ma nemmeno col servizio è stato continuo e perfetto. Cerundolo risponde assai meglio di Cressy, cerca una palla profonda per iniziare lo scambio e spostare il rivale con i suoi fondamentali, piuttosto equilibrati e potenti. Farà colpire molte palle a Matteo, dovrà correre 10 volte quel che ha corso oggi e sbagliare assai di meno col diritto, mostrando continuità nella spinta e altra intensità. Oggi si è giocato senza ritmo, su episodi, vs. Cerundolo sarà battaglia vera…
Il Berrettini visto oggi non sembra così pronto per arginare e sovrastare la potenza di Cerundolo, se sarà quello di Miami. Matteo ha commesso qualche errore di troppo col diritto, per eccesso di foga nella spinta ma soprattutto perché in ritardo sulla palla, nella ricerca della miglior posizione coi piedi.
Questa lentezza di riflessi, nel mettersi rapidamente in moto, la si è vista chiaramente anche uscendo dal servizio, dove è stato più volte sorpreso dalle poche risposte profonde di Cressy. La scarsa rapidità nel cercare la palla coi piedi finisce per costringerlo a colpire quasi solo al braccio col diritto, perdendo di controllo, profondità e sicurezza.
Infatti ha tirato i migliori diritti quando è stato costretto ad accelerare l’escursione, quando è andato solo di polso e tempo d’impatto. Ma contro Cerundolo questo non se lo potrà permettere. Sarà sicuramente un match assai duro sul lato fisico, dovrà correre molto di più a meno che non riesca a trovare il meglio nei colpi di inizio gioco.
Vincere aiuta a vincere, un vecchio adagio che passa mai di moda; ma forse per Matteo sarebbe stato meglio affrontare un primo turno contro un avversario diverso, colpendo più palle e lavorando di più i punti, perché sembra esattamente quello che manca al nostro giocatore e che invece sul rosso dovrà necessariamente ritrovare ed esplodere per battagliare e sconfiggere avversari più tosti e preparati alla superficie.
Bravo Matteo, un successo comunque importante, che porta entusiasmo, serenità e un pizzico di fiducia. “Sto bene voglio giocare tante partite in questo torneo”, ha detto a caldo in campo. È la speranza di tutti.
da Monte Carlo,
Marco Mazzoni
TAG: Marco Mazzoni, Masters 1000 Monte Carlo 2023, Matteo Berrettini
@ robdes12 (#3487451)
Ma sai, ognuno giudica dal proprio punto di vista ed esperienza..io non ho la tessera del WWF, in compenso mio fratello ha un appartamento a poche centinaia di metri dal Country Club da più di vent’anni, a Roquebrune-Cap Martin, e quei posti li conosco molto bene e non come “turista per caso” ..ti posso garantire che St. Roman, dove è ubicato il Country Club, è rimasto negli anni lo stesso quartiere quasi dimesso, dove facciamo la spesa nel piccolo Casino (supermercato) e prendiamo caffè e giornale nel bar di fronte, che forse anzi avrebbe bisogno di una rinfrescata.. insomma una realtà che non ha niente a che vedere con l’espansione del centro di Monte Carlo che comunque ha il pregio di rimanere identificata dal Casino’, dal circuito del Gran Premio, dai suoi curatissimi giardini, dalla bellezza dei suoi camminamenti sul mare che oltre Cap d’Ail arrivano alla villa che appartenne a Greta Garbo, e un’atmosfera comunque piacevole dove non prevale l'”ostentazione” della ricchezza
Ne difende 0 su terra e questo è molto importante per iniziare a costruirsi un tabellone buono per Wimbledon
Alla fine matteo su terra ha sempre avutoi ottimi risultati (da quando è competititvo) con una finale a madrid, un quarto a Roma e, soprattutto, uno a parigi.
Però mi pare che su erba ne abbia 750 in uscita e sono tantissimi, non ci spererei che matteo faccia tutti sti punti su erba.
Lui deve arrivare in forma all’accoppiata Queens Wimbledon, dove si gioca la più grande carat della sua carriera e io, me ne sento abbastanza sicuro,. sta lavorando per quello.
Scommetto che hai scritto il commento “con l’altra mano” (cit. Elio e le Storie Tese)
Spero che dalla stagione su terra…Montecarlo monaco Madrid Roma Parigi Matteo possa fare più punti di quelli che deve difendere su erba
Non so, a me sembra ancora più grosso (attenzione non grasso ma più muscoloso) nell’arte superiore del corpo. E più “pesante” rispetto al passato.
Magari è una sensazione data dalla maglia nera.
Andiamo Matteo, vincere aiuta a vincere. ora con cerundolo entra in campo da sfavorivo ma speriamo di giocarcela. daje matteoooo
Come rosichi…Vorresti essere al posto suo con la Satta, vero???
Daje Mattè, e lassa perde sti rosiconi!!!
Secondo me gli sta facendo bene questa sensazione di essere attaccato ingiustamente. Io fossi in lui, sentirei un gran spirito di rivalsa, avrei tanta voglia di sbattere in faccia ai miei detrattori il suo ritorno ai piani alti. Io oggi l’ho visto molto convinto, molto deciso. Con ancora tanti difetti, ma con lo spirito giusto per stare in campo e lottare, per far vedere che è ancora lui.
Sì, ma considera sempre il livello di questi due ultratrentenni. Bautista è in crisi nera, se non al tramonto. L’altro era stato appena battuto in due da Fucsovics, è un lucky loser.. Può darsi che abbiano dato vita a un bel match, ma entrambi erano destinati a fare le comparse in questo torneo.
@ Annie (#3487232)
Annie, io ho avuto la tessera del WWF dall’età di 6 anni, nel lontano 1967. Per me quel piccolo frammento di costa mediterranea è solo una dimostrazione di come si possa mettere la natura dentro una struttura museale. Dovrebbe essere la natura a circondare un frammentto di civiltà, lì’ avviene al contrario. Del resto anche etnicamente è uno stato anomalo. L’unica nazione monoclasse del mondo, con lievi sfumature determinate dalla quantità di zeri sul conto bancario. Una riserva è sempre una specie di carcere, anche se dorato e marmoreo. Nn basta un frammento dipinto per fare un affresco. E il principato a me ricorda appunto una reliquia frammentaria. Tra l’altro continuano a costruire. La Rapa Nui dell’opulenza europea. C’è però una bella collezione di crassulacee nel loro orto botanico, quello si veramente angolo fin de siecle, sia per la costruzione che per l’impostazione del parco-giardino. Peccato che abbiano dimenticato certe “discrezioni”. Sinceramente quel che si vedeva in Caccia al ladro era ben altro rispetto a oggi. Un’angolo di paradiso, diceva sempre Lea Pericoli. Appunto, il paradiso messo in un angolo.
Off topic. Il 2006 spagnolo Landaluce ha battuto Kovalic a Madrid
Vedere un Thiem ed un Berrettini sorridenti fa ben sperare!
Impossibile giudicare la condizione di Matteo da questa partita…
Non per colpa di Matteo, qualsiasi match con Cressy diventa brutto, lui non sa giocare a tennis,si affida soltanto al servizio nel bene e nel male,che poi non ha una grande percentuale di prime che può vantare,quando gli rispondono cerca in tutti i modi di andare a rete anche piuttosto goffamente e infatti viene puntualmente infilato tra passanti,risposte sui piedi e lob come ha fatto il nostro Matteo oggi
Servirà almeno il Berrettini di Gstaad ’22. Se non si manifestasse quello, dovrà lasciare brandelli d’anima per portarla a casa…
…che sarebbe pure più bello.
Come stanno giocando Bautista e Ktajnovic mi sto riconciliando con il tennis , che scambi che punti. Oggi ho tifato Berrettini ma francamente come spettacolo e divertimento un abisso.
Grande Matteo!
Vittoria preziosa che fa morale!
Ora a festeggiare con la Melissa, soddisfare una leonessa come lei deve essere più impegnativo di una finale slam!
Annamo va!
Anche se perde mi basterebbe vederlo competitivo contro Cerundolo.
Banner pulze ….2 boing…
@ robdes12 (#3487125)
Ma no, “contornato da tremenda cementificazione” non direi proprio..questa incomincia dopo, entrando in Montecarlo, il “Country Club” credo sia ancora nel quartiere di St.Romain, poche case datate e una più recente espansione verso la collina ma non così aggressiva..e poi la predominante apertura verso il mare con la villa di Lagerfeld sullo sfondo, in contrasto la modernità impressionante e solitaria dell’hotel Vista appeso all’ultimo sperone di roccia: insomma, il riassunto del fascino di Montecarlo, dove l’attualita’ riesce a non disturbare quell’intenso sapore retro dei suoi simboli originari
Adesso C’é rundolo, banco di prova ben più veritiero rispetto a Cressy
Berrettini paradossalmente mi è piaciuto in risposta medvedeviana da dietro e meno al servizio! Alla battuta deve recuperare una certa potenza in più perchè se l’avversario più abile di Cressy arriva bene su servizi non potentissimi gli risponde sui denti come ha fatto Rune!
Oddio, veramente il campo è anche contornato da una tremenda cementificazione, che ha molto rovinato l’aspetto antico di quella rocca. Il cowntry club sembra quasi una riserva fin de siecle in mezzo agli scempi della modernità turistica. E’ bello solo se non si guardi alle sue spalle, dopo di che si ammirano solo asfalto e casermoni. A Trieste, tanto per citare un luogo più o meno alla stessa latitudine, hanno avuto più criterio urbanistico.
Direi articolo più che condivisibile!