Cervara: “Medvedev è un muro e confonde le idee agli avversari”
Daniil Medvedev è il tennista più in forma e vincente in quest’inizio di stagione. Con il successo a Miami in finale contro Jannik Sinner, il moscovita ha alzato il quarto trofeo del 2023, forte di un record di 29 successi e sole 3 sconfitte, che lo issano in vetta alla Race con 3030 punti, davanti a Djokovic (fermo nel mese di marzo per la nota questione vaccini), Alcaraz e Sinner. Un dato statistico sulla carriera di Medvedev è molto particolare: il Masters 1000 della Florida è il suo 19esimo titolo in carriera (e quinto di categoria), tutti ottenuti in tornei diversi. 18 coppe sono arrivate su campi in cemento, tra indoor e outdoor, 1 sull’erba di Maiorca nel 2021.
Quando si gioca sul “duro”, Medvedev è durissimo da battere. I motivi della sua forza sono noti: ha un gran servizio, risponde molto bene, è fortissimo in difesa e riesce a far giocare “male” gli avversari alternando palle di varia velocità, rotazione, angolo e potenza, con improvvise accelerazioni che tagliano le gambe e il morale al malcapitato di turno. Nel “Sunshine Double” ha perso solo da un Alcaraz formidabile nella finale di Indian Wells, capace di giocare un tennis brutale per velocità d’esecuzione e rischio, sostenuto da una brillantezza fisica che purtroppo ieri sera Sinner non ha avuto.
Gilles Cervara, coach di lungo corso di Daniil, ha parlato al sito ATP del grande momento del suo pupillo, una condizione ritrovata che l’ha issato dal n.12 ATP del dopo Australian Open (il punto più basso dall’estate del 2019, quando esplose al massimo livello) alla forma straripante delle ultime settimane. Tra i due c’è un rapporto molto particolare, che si regge su equilibri sottili ma che evidentemente funziona. Il coach francese ha raccontato come sia riuscito a far svoltare improvvisamente una stagione che non era iniziata affatto bene, con la brutta battuta d’arresto a Melbourne contro Korda, e quali siano a sua avviso i punti di forza del russo.
“Finalmente qualcosa è scattato poco prima di Rotterdam” racconta Gilles. “Ricordo che i tre giorni passati ad allenarci a Rotterdam prima dell’esordio nel torneo furono molto, molto duri. Dopo l’Australian Open, durante le due settimane di allenamento a casa, fino a pochi giorni prima del primo round a Rotterdam, Daniil era piuttosto nervoso e del tutto insicuro del suo tennis. Io ero convinto che stesse giocando bene in allenamento, ma lui non lo sentiva. Il mio compito in quel momento era trovare il modo giusto di parlargli, affinché le mie parole potessero schiacciare dentro di lui il bottone buono per farlo accendere. Questo è quello che è successo. Anche se non era pronto a rendersi conto che stava giocando bene, ho sentito di aver toccato qualcosa. Poi il primo turno contro Davidovich Fokina è stato fondamentale, vincere quel match sebbene fosse in difficoltà. Quello è stato il primo passo, poi la vittoria contro Felix [Auger-Aliassime] lo ha rimesso completamente a fuoco e da lì in avanti non si è fermato più”.
Come ha fatto ad essere così convincente con Daniil? “Non ho un segreto particolare, Non gli ho dato un consiglio speciale… Conosco Daniil, so come funziona con lui. Cerco di adattarmi alla situazione e quello che dice è molto importante perché con me è come un libro aperto. Cerco di essere come l’acqua, trasparente, e di usare l’onda buona. È un ragazzo intelligente ed è un giocatore straordinario, quando tocchi la corda giusta con lui, è in grado di trasformare “la merda in oro”, diciamo così. Abbiamo un rapporto di una certa conflittualità ma anche equilibrio, ci stimoliamo a vicenda, lui ha bisogno di esser toccato nel vivo, pungolato, allora reagisce e dà il meglio di sé”.
Interessante il passaggio in cui Cervara spiega perché Medvedev sia un giocatore tanto ostico da affrontare per tutti gli avversari: “È un tennista completo, diverso da tutti gli altri. A volte i suoi colpi hanno potenza, a volte no. È imprevedibile, l’avversario si aspetta qualcosa ma lui va dall’altra parte facendo l’opposto. A volte ti aspetti una palla profonda e invece te ne arriva una corta senza consistenza. Inoltre, molto importante, è come un muro, ti rimanda ogni palla e sbaglia pochissimo. Serve bene, corre tanto. È in grado di trovare quasi una soluzione per ogni problema che gli pone l’avversario. È un combattente straordinario, vuole davvero vincere sempre, non concede niente e spinge chi lo affronta a mantenere un livello che, top player a parte, non sono abituati a mantenere su ogni punto. La combinazione di tutto questo lo rende così difficile da affrontare”.
Cervara è altrettanto preciso e lucido nella sua analisi. Parole quelle del coach transalpino che ben spiegano i motivi che rendono Medvedev un tennista straordinario, un grande campione davvero difficile da battere, anche per il grande Sinner di questa stagione. La speranza è che Jannik possa affrontarlo di nuovo con altra energia e magari sulla terra battuta, dove le condizioni potrebbero avvantaggiarlo rispetto al cemento. Potremmo assistere ad un’altra grande partita, tecnicamente assai diversa poiché la ragnatela tattica di Daniil sul “rosso” perde molta della sua efficacia, visti i tempi di gioco diversi, mentre la potenza in progressione dell’azzurro può diventare insostenibile.
Marco Mazzoni
TAG: Daniil Medvedev, Gilles Cervara, Jannik Sinner
@ Cooper (#3473591)
L’analisi che hai fatto è di per se molto interessante, poi come sempre diventa difficile delineare un quadro in generale. Se c’è un giocatore che rappresenta la sopportazione del dolore è Nadal secondo me, e lui è latino per esempio.
In ogni caso la presenza di giocatori nordici e russi nella Top Ten della classifica generale è rilevante … ma i più forti quali sono in divenire? Alcaraz sicuramente (lo è già ora) e io penso il nostro Sinner (sebbene non è esattamente la rappresentazione della cultura latina 😀 😀 😀 ).
Temo sia proprio il gioco medio che diventa ogni dì un po’ più brutto
hai la memoria troppo corta ma veramente …..vai a vedere ad Astana che fine gli ha fatto fare Nole l’ha demolito obbligandolo al ritiro e alle FINALS a Torino dove stavi ? dormivi?
Direi però che i modelli culturali dell’area di provenienza hanno un forte effetto su motivazione e impegno. Se questi sono valori fondati su accettazione del disagio, sofferenza, responsabilità e dedizione al lavoro, vengono trasmessi dalle figure sociali di riferimento .E primi i genitori .
In altre casi anche le dirette esperienze individuali, di mancanza e disagio, si traducono comunque in capacità di resistenza e forza di volontà. Anche la percezione dello sforzo è mediata culturalmente. Le culture nordeuropee e americane prestano attenzione a chi domina il dolore. Le culture latine sudamericane e italiana a chi lo manifesta. Lo tollerano meno. La superiorità della societa spartana sui greci non era nemmeno per carattere genetico, visto che erano uguali e vicini, ma per la differenza del modello educativo proposto.
a mio avviso è quasi solo una questione fisica.
C’è quel gap a livello fisico da colmare, uno pare tosto l’altro molle alla lunga
Difficilmente Sinner affronterà il russo molte volte sulla terra.
Lui odia (finora) giocare quei tornei, lo ha detto lui senza problemi, e quindi al massimo di solito affronta un top player massimo a torneo e infatti sono pochissimi i suoi confronti con i big sulla terra.
Statisticamente, quindi, se Jannik vorrà batterlo dovrà quindi saperlo fare sul duro nel futuro.
davide
Fondamentalmente dicono: se Sinner gioca alla perfezione, variando i colpi, venendo a rete, sbagliando quasi mai ma al contempo tirando forte e profondo ha buone possibilità di vincere … grazie al piffero
Ennesima dimostrazione che chatgpt è fuffa
La partita di ieri secondo me è poco significativa per valutare le chances di Jannick di battere Danil.
La partita di Rotterdam invece di più. Il primo set è stato giocato alla grande e Jannick ha messo sotto il russo nel gioco, ma appena è calato un pò d’intensità è stato travolto (e anche lì si è notato un evidente calo fisico, già nella semifinale contro l’olandese c’erano stati i primi segnali di affaticamento). In sintesi Jannick non deve fare miracoli per batterlo, ma riuscire a mantenere la stessa intensità per tutto il match (facile solo a parole). Quando Jannick avrà acquisito più sicurezza nel gioco a rete in primis, ma anche in altri colpi come il rovescio in back per esempio, potrà variare di più il suo gioco e sorprenderlo maggiormente per uscire appunto dalla sua ragnatela nefasta. Ci vorrà ancora un po’ di tempo e pazienza
Caro Cervara, i muri prima o poi vanno giù.
Itennisti russi possono essere brutti ,noiosi ,ma stranamente sono ai primi posti delle classifiche.Altre nazioni che in passato hanno fatto la storia del tennis ne hanno al massimo 1 ai primi posti.Non e’ magari la scuola del tennis russo in questo momento all’avanguardia?.
@ morbius (#3473052)
E’ bruttissimo, specie quando vince sempre! Ma fate il piacere. Chi conosce il tennis, vede il giocatore spietato, preciso, imprevedibile, dotato di un ottimo servizio. Ho capito che Sinner avrebbe perso fin dai primi due games. Il russo vince il suo servizio a 0. Sinner patisce le pene d’inferno per aggiudicarselo. Così per tutta la partita.
Il coach ha detto una cosa giusta, a Medvedev non ho nulla da insegnare, posso solo aiutarlo psicologicamente nei momenti di crisi. Questo è parlare con onestà intellettuale. Cosa vuoi insegnare ad uno che bazzica i campi da tennis da venti anni? Puoi solo sorreggerlo psicologicamente nei momenti di crisi. Per Sinner è leggermente diverso, ha ancora dei difetti che un allenatore come Cahill può tentare, ripeto tentare, di correggere. Il servizio, per esempio. potrà migliorare, ma non sarà mai un suo punto di forza. enzo
Ho chiesto a Chat-GPT come Sinner può battere Medvedev. Ecco la sua risposta:
“Jannik Sinner può battere Daniil Medvedev giocando un tennis aggressivo e offensivo, rimanendo mentalmente duro e concentrato per tutto il match. Per battere Medvedev, Sinner dovrà sfruttare al massimo i suoi potenti colpi a terra e il gioco di gambe veloce per dettare il ritmo del match.
“Dovrà incorporare molta varietà nel suo gioco, tra cui cambiare il ritmo dei suoi tiri, usare un mix di rotazione, angoli e profondità e venire a rete quando si presenta l’opportunità. Sinner dovrebbe anche concentrarsi sul mantenere al minimo gli errori non forzati e capitalizzare ogni possibilità che ottiene di rompere il servizio di Medvedev.
“Mentalmente, Sinner dovrà rimanere calmo sotto pressione e non sentirsi frustrato se le cose non vanno per il verso giusto. È importante che rimanga concentrato sul momento presente e non si soffermi su errori o opportunità mancate. Nel complesso, battere Medvedev richiederà una combinazione di consapevolezza tattica, abilità fisica e resilienza mentale. Se Sinner riesce a eseguire il suo piano di gioco e rimanere mentalmente forte, avrà buone possibilità di uscire vincitore.”
@ AO (#3472987)
Si rilassi lei, se ne ha proprio necessità.
Io a vedere e sentire la cultura plurimillenaria del mio Paese fatta a pezzi perché è così che gira il mondo ho solo voglia di andare controcorrente, non certo di rilassarmi ed adeguarmici.
Finalmente un post intelligente.
Questo luogo comune che Medvedev è lantitennisha attecchito proprio tra chi di tennis ne capisce poco.
Medvedev gioca indubbiamente uno dei tennis più raffinati e cerebrali del circuito, mai una palla uguale all’altra, sempre una soluzione inaspettata e soprattutto non sbaglia mai.
Tecnicamente il colpo che mi piace di più è il dritto che gioca con movimento rapidissimo a controbattere le accelerazioni di dritto avversarie: uno pensa di aver fatto il punto o quasi e invece di ritrova indietro una palla al doppio della velocità
Con due L 🙂
‘Palettaro Deluxe 5 stelle’.. chiamiamolo così!! 🙂
Che il russo sia “brutto” ci sta, che sia un pallettaro non concordo. A meno che il termine si sia evoluto si intende solitamente un giocatore che sbaglia pochissimo, privo di accelerazioni, che gioca palle alte per non incappare in errori e che tiene una solida diagonale. A volte si definisce “dal gioco conservativo” e mi viene in mente Ruud ad esempio.
Medvedev intanto non è scontato, nè per ciò che fa né per come lo fa. Accelera eccome, ti manda fuori con angoli impensabili, se lo mandi fuori tu non si limita ad alzare per riprendere la posizione ma affondaaffonda, spinge in lungolinea e si riprende il campo inoltre, soprattutto col rovescio, è capace di andare a cambiare l’inerzia dello scambio.
A chi assomiglia? Provoco un po’ ma me lo sono rivisto contro Lendl: a Mecir.Ovviamente con un’altra velocità ma siamo su quel piano: scambi lungolinea lenti (più o meno) e angoli stretti.
E solitamente i pallettari di vincenti da fondo proprio ne fanno proprio pochi. Lui no.
La cosa che Cervara ha evidenziato è quella che meno si nota. Lui ha la capacità di cambiare la velocità della palla 3/4 volte nello stesso scambio. E’ una dote rara, che solo nole ha a questi livelli. Quindi non sai cosa ti arriva. E come dice l’utente Mission to slam, i suoi colpi sono imprevedibili, può giocare indifferentemente lungolinea o incrociato ed è difficile da leggere. Se a questo aggiungiamo le grandi doti di corsa, il servizio, la forza mentale, viene fuori un campione.
Detto questo, continuo a leggere analisi sulla partita di ieri che non hanno senso. Sinner era senza gambe e senza reattività, sembrava uno che si fosse svegliato con 38 di febbre e a Medvedev ha indicato la gola quando il russo gli ha chiesto cos’aveva. Magari ha preso un mega colpo d’aria con l’aria condizionata a -18 degli alberghi ameticani. Non lo sapremo, ma la partita di ieri non è giudicabile. Aspettiamo il prossimo incontro tra i due giocato ad armi pari fisicamente e vediamo quanto è distante Sinner.
E’ un pallettaro, forte come un mulo. Se ti trascina sul suo terreno ideale quello della resistenza, della distanza, vincerà sempre. Sul piano della resistenza anche un buon cavallo perderà sempre contro il mulo. Può correre forte ma se lo insegue scoppia.
Non ci vince nemmeno più Nole…disse qualcuno…H2H 9-5 per il serbo. E quando ci ha perso,vedasi USopen 2021 e Dubai 2023,c’erano motivi probanti. USopen 2021 draw di ferro per il serbo con 2 top 10 affrontati fino alla semi,di cui uno (Zverev campione olimpico,3° al mondo e specialista dell’hard court)…l’altro il pagliaccio russo con tabellone il challenger di Voghera fino alla semi con un Auger in versione pallettaro da terra rossa con tanto di braccino.Dubai 2023 il russo veniva da 13/14 partite consecutive,Nole era alla 4a dopo un mese di ferie dalla vittoria degli AO.E tra i 2 ci sono ”solo” 9 anni di differenza.
Quando ho letto “Medvedev è un muro” ho subito pensato “sì, del pianto”, perché dico la verità, Danilo figlio di Amedeo è una disgrazia…
Scherzi a parte, Medve sul duro è imbattibile, volponi come Djokovic e Nadal con lui la spuntano ma ancora per poco. Con Alcaraz non saprei dire, non ho visto la finale di IW ma l’impressione è che lì Medvedev non fosse a suo agio, superficie troppo lenta e troppo simile alla terra battuta da lui aborrita. Aspetterei di vedere un’altra partita prima di dire che anche Carlitos ha trovato la chiave per batterlo.
Per il momento, la mia sensazione è che il numero 1 sarà il russo, dato che almeno due Slam all’anno finiranno nelle sue sgrinfie. E io che già mi rallegravo per il nuovo big 2 e per la rivalità Carlos-Jannik (sicuramente ci sarà, ma a livello personale e non per contendersi il primato)!
Il Medvedev di solo pochi mesi fa a Parigi – Bercy che aveva sotterrato mucchio di voléee contro Alex De Minaur o quello del girone – Master di Torino contro Jannik a livello di indoor avrebbe perso, altroché…
@ morbius (#3473052)
Sei un grande. Pienamente d’accordo con te per quello che è un giocatore inguardabileas iniziare dalla battuta.
@ morbius (#3473052)
Verissimo, brutto e scorbutico…poi come la forma non lo sostiene perde partite con tanti…il suo tennis si basa su equilibri molto delicati.
Ad ovest…di Paperino?
@ Armonica (#3473011)
Son d’accordo e spero che si capisca il mio intento provocatorio, tant’è che alterno la mia grafia personale a quella più comunuemente accettata.
Ma in questa fattispecie originaria i nomi sono Russi, l’alfabeto è Cirillico, perché dovremmo traslitterarli con l’alfabeto usato nella lingua inglese e non con il nostro?
Brutto ma buono !!!
Qui non ci si rende conto che a tennis spesso emergono i giocatori poco ortodossi, che giocano sporco, che fanno giocare male gli avversari. Con l’estetica non si vince quasi mai, a parte casi assolutamente eccezionali.
E’ sempre stato così, ci sono stati sempre questi giocatori anomali, che proprio per questo motivo diventavano difficili da battere, anche per i più forti.
Si sono citati Simon e Mannarino. Io personalmente ho sempre apprezzato entrambi, soprattutto il primo che era un vero maestro della tattica, dal fisico filiforme (anni luce dai muscolari che furoreggiano qui nel sito) ma rapidissimo ed imprevedibile. Un piccolo Medvedev in effetti, senza quel servizio mortifero che in realtà, secondo me, è la vera forza del russo.
@ Albcors84 (#3473009)
ESATTO.e a Nole le entrano pure le “prime “
Sarà pure fortissimo ma resta sempre orrendo da vedere, sgraziato, antiestetico nei movimenti come pochi, di sicuro uno dei giocatori più brutti da vedere degli ultimi anni
De gustibus non disputandum est, ma io preferisco andare ad ovest.
Vogliamo parlare di Mannarino e Simon? 😀
Il ping pong contro Danilo non funziona! Non ci vince più nemmeno Nole che è da sempre il Re del muro contro muro. Al momento su questo confronto su cemento outdoor è di gran lunga il più forte..a meno che non trovi gente che ha il gioco vario. Non a caso un AlcaraZ o lo stesso Rafa ci vanno a nozze.
Condivido completamente e quindi quoto!
C’è un forte bisogno di italianizzare, o meglio, di tornare ad usare l’italiano, ma magari non per i nomi e cognomi stranieri! 😀 Farei volentieri a meno di call e meeting, di “h” usate a caso, di “k” al posto di “ch”, di verbi impropriamente utilizzati (es. uscire l’auto), ma i nomi son nomi! Già la pronuncia la sbagliamo! Ma quello è un discorso universale, e va bene così.
Personalmente sono contentissimo dei risultati ottenuti da Jannik in questi 2 tornei. Abbiamo constatato che è un campione.Questo non vuol dire che vincerà tutte le partite che giocherà, perché ci sono anche altri campioni!!Medvedev è rinato dopo un 2022 opaco,che ne aveva scalfito le sicurezze,e ieri ha dimostrato perché è arrivato fino al numero 1 in classifica. Rimane il piccolo rimpianto di non aver visto il miglior Jannik a livello fisico.ma penso che non sarebbe bastato lo stesso. Da questo swing americano, mi porto dietro l’impressione che il nostro stia raggiungendo un livello tale che riesca a superare i primi turni in maniera meno dispendiosa, riuscendo a conservare energie per i turni finali…stavolta le ha spese tutte per sconfiggere Alcaraz (tra l’altro, uscito stremato anch’esso dalla semifinale).Trovo che sia soprattutto questo ciò di cui ha bisogno Jannik!Staremo a vedere nei prossimi tornei se riuscirà ad andare in questa direzione.
Oddio, se è Bach mica tanto…
@ il capitano (#3472942)
carreno ci sta che sia antipatico, ma non rientra nella categoria dei vogatori. un medvedev v norrie bautista o anche ruud mi avrebbe steso
@ tinapica (#3472943)
Provi a rilassarsi; se ha la possibilità, esca a fare una passeggiata o un giro in auto in zone tranquille con poco traffico.
Eh sì, se volessi portare il discorso fino all’estrema coerenza andrebbe a finire così.
Le dirò, quest’idea traslitterante non mi sfiorava fintanto che, parecchi anni fa, non cominciai a sentire da gente italianissima pronunciare “Giunior” quel che si scrive “Junior” e lì mi parve il caso di far qualcosa per dar un segnale che andasse in direzione contraria.
Chiaramente è una battaglia persa: noi siamo colonia dell’impero stelle & strisce e dobbiamo obbedire ai loro desiderata (quando non proprio ordini). Ma io, da buona Tina Pica, amo rompere le scatole … anche donchisciottescamente.
P.S.: però i suoni duri in Italiano si rendono con la H, quindi Gech Soch e Endi Roddich
Purtroppo si vincono i tornei anche vogando, esteticamente il gioco di Medvedev mi farebbe spegnere la TV. Se in finale al posto di Jannik ci fosse stato Carreno Busta avrei accompagnato mia moglie a vedere il concerto con viola, violoncello e contrabbasso, un altro smaronnamento.
@ tinapica (#3472851)
wow che effort!
Medvedev ha vinto, complimenti a Medvedev.
Rimango dell’opinione che con Sinner abbiamo finalmente trovato il nostro campione, perché l’ho visto giocare con continuità un tennis di altissimo livello; un po’ di trofei li ha già alzati anche se minori; adesso ci saranno tutti i grandi tornei su terra rossa, se non sbaglio tre atp 1000 e uno slam: basta vincerne uno; se poi perderà un quarto, una semifinale o una finale, i soliti personaggi scriveranno le solite cose, ma sono opinioni che contano poco o niente.
Il merito principale di Danil è quello di far giocare male gli avversari: ha ragione Cervara (che è stato mandato più volte a quel paese da Medevedev durante una partita).
A Sinner questa tattica di non dare ritmo dà particolarmente fastidio.
Detto questo, Jannik ieri non era al meglio fisicamente, ieri l’ho visto scuotere più volte la testa rivolto a Vagnozzi, qualcosa non andava…
Ci saranno tempo e modo per rifarsi, godiamoci intanto gli ottimi risultati di questo inizio 23.
Quindi anche Gec Soc, o Endi Roddic?
E Gion Mecchenro?
@ Costelvis (#3472868)
Tra l’altro, se il suo soprannome deriva dal cantante inglese, le faccio sapere che posseggo un paio di dischi della sua gioventù artistica (con gli Attrechzions…ehehehe) e quello molto particolare della metà degli anni’90 con il quartetto Brodschi (doppiamentehehehehe).
Inoltre gli sono infinitamente grato per aver dato lustro produttivo ai Poghs (triplamentehehehehe) agli albori della loro carriera.
Però devo confessare che quand’ebbi, negli anni’90, occasione di vederlo dal vivo in quel di Londra (non ricordo più il locale dove si esibì, ma non era molto grande) mi ritrovai le gonadi parecchio frantumate, più o meno come mi capita guardando giocare i 4 Russi da cui scaturì tutto questo nostro dialogo.
@ Costelvis (#3472868)
Come ha potuto vedere leggendomi, non necessito di suggerimenti a riguardo 😉
La “pallacorda” purtroppo ha un regolamento, specialmente per quanto attiene all’uso dell’extra-campo, parecchio differente dal “giuoco (spero apprezzi il mio arcaicismo) della racchetta” contemporaneo, per cui di quella parola non si può far il comodo uso che vorrei.
@ Vesciche e polline!! (#3472862)
Altra grande caratteristica … non si capisce mai se tira sul dritto o sul rovescio .
Nasconde benissimo meglio di chiunque altro la direzione del colpo …. e un gran figlio di ……… !
Un Medvedev al meglio sul cemento e’ veramente difficilissimo da battere, sicuramente per Sinner al momento – finche’ non migliora in gioco in verticale sara’ davvero difficile, non solo le discese a rete ma anche la palla corta (che di solito gli viene abbastanza bene ma ieri purtroppo non funzionava).
Comunque nel primo set, finche il fisico ha retto, Jannik ci ha provato a variare un po’ il gioco con discreto successo. Certo essere 0-6 contro il russo e’ pesante psicologicamente, speriamo riesca a incontrarlo (e ovviamente a batterlo) sulla terra, dove secondo me partirebbe favorito.
@ tinapica (#3472841)
Alla lettura “a parte le parole tennis e sport” sono ribaltato dalla sedia.
Dai, sforzati un pò, italianizza anche quelle.
Pallacorda, attività agonistica, provo a darti qualche suggerimento..
Con quelli che battono bene va in sofferenza o meglio e più lottata,vediamo sulla terra quanti punti prende il muro…
@ gig (#3472823)
È (molto) probabile che Giocovic quella voltà finì sconfitto più dall’enorme peso di quel che stava per compiere piuttosto che dal suo avversario.
Certamente però non si sconfisse da solo: Medvedev è uno dei 3 giocatori dominanti su superficie dura degli ultimi 5 anni; un altro è chiaramente Giocovic; il terzo, almeno fino all’anno scorso era NadalParera. Sinner ci deve ancora arrivare ma non è lontano.
@ verdasco (#3472818)
Se si rivolge a me (il che non è chiaro)…non le viene in mente che faccia apposta (di tanto in tanto, quando ho voglia di riaffermare l’italianità di ciò che scrivo) ad usare solo lettere dell’alfabeto italiano per esprimere gli stessi fonemi che per pura comodità di convenzione internazionale vengono traslitterati dal Cirillico usando la versione anglosassone della famiglia degli alfabeti di derivazione latina?
La sfido a trovare nei miei scritti un anglicismo; a parte proprio le parole “tennis” e “sport”, che pure, di tanto in tanto, ho il vezzo di sostituire con locuzioni e parole al meglio equivalenti, tipo “gioco della racchetta” e “agonismo”/”gioco”/”disciplina”.
Visto che il sito mi dice che ho già scritto questo commento ma non è vero, cambio l’attacco vediamo che accade: dicevo: Medvedev vince e non gli si può dire nulla, ma il suo gioco è veramente l’antitennis! però ha ragione lui
Se Medvedev ha vinto 18 dei 19 titoli sul cemento qualcosa vorrà dire.
Ieri Sinner è stato sempre in difficoltà ma d’altronde stessa fine aveva fatto pure Novak a NY 2 anni fa.
Comoplimenti a Danil per la vittoria ma grandi applausi a Sinner per questi ultimi tornei.
Medvedev vince e non gli si ouò dire nulla, ma il suo gioco è veramente l’antitennis! però ha ragione lui
pero’ , visto che siamo su un sito di tennis, qualche none esatto azzeccalo
Sarà…ma a parte qualche sporadica eccezione, che mi provoca ancor più “rabbia” perché dimostra che certe cose se vuole le sa, pur essendo piuttosto scarso nei pressi della rete, fare, Medvedev resta un fondocampista senz’alternative, di una noia mortale.
Proprio di quella specie che condivide il codice genetico del tennista contemporaneo e che, incredibilmente, piace.
Il fatto che poi TUTTI i giocatori russi di vertice si distinguano per questo “stile” è una caratteristica che mi facilita il compito di tifar sempre contro di loro.
Chiaramente Medvedev è il meno noioso dei 4, Cacianov è al secondo posto (lo sta diventando, provando pian piano a variare una strategia di gioco che era veramente monotematica), Rublev e la meteora Caratsev stanno ex-aequo sul gradino più basso del podio della classifica di godibilità di gioco del tennis professionistico russo (e non solo) contemporaneo.