Masters 1000 Miami: Sinner da impazzire! Rimonta un set ad Alcaraz e vola in finale contro Medvedev
STREPITOSO SINNER! Nella seconda semifinale del Masters 1000 di Miami, l’azzurro rimonta un set di svantaggio al n.1 del mondo Carlos Alcaraz, vincendo per 6-7 (4) 6-4 6-2 e regalandosi la seconda finale di categoria, e seconda proprio a Miami (dopo quella 2021 persa contro Hurkacz). Una prestazione enorme, per qualità, intensità, capacità di soffrire, lottare e superare la furia dello spagnolo, che era riuscito a rimontare il primo set e vincerlo al tiebreak. Questa vittoria è eccezionale, non solo perché è una splendida rivincita dopo la battuta d’arresto di Indian Wells, ma perché ha dimostrato quanto sia migliorato Sinner, in ogni aspetto del gioco. Stanotte l’azzurro ha battuto un ottimo Alcaraz, rimontando, forzando gli errori del rivale, andando a prendersi con coraggio, intensità e grandissima qualità punti importanti. È andato sotto e si è rialzato, non ha mollato mai, ha superato per la terza volta Alcaraz e per la prima volta un n.1 ATP, con tanto tennis e tantissima testa.
Si scriveva prima dell’incontro che il servizio sarebbe stato decisivo per “Jan”: così è stato. Sinner ha servito meglio, ha ricavato più punti diretti (37 contro 20), ha chiuso l’incontro col 63% di prime palle in campo contro il 55% del n.1, vincendo il 68% di punti con la prima (contro 66) e soprattutto un ottimo 55% sulla seconda, con il 41 di Carlos. Quando L’azzurro riesce a tenere questi numeri con il servizio, il suo tennis diventa una macchina infernale perché è più sicuro e sciolto nella spinta e riesce anche a prendersi più rischi in risposta. Infatti proprio la risposta è stata la chiave del match a suo favore, insieme ad uno spirito indomabile trasformato in intensità mostruosa.
Mostruoso infatti è stato Sinner per intensità nello scambio. Aveva impressionato Alcaraz nel torneo per come anticipava, chiudeva gli angoli, non lasciava giocare gli avversari. Beh, c’ha provato anche contro Jannik ma… la difesa dell’azzurro è stata micidiale. Non una difesa “classica”: si è difeso attaccando, ribattendo in modo efficace e tatticamente sublime il primo affondo del rivale, inchiodandolo nello scambio di ritmo, di pressione, dove la quantità di prestazione di Jannik è diventata clamorosa, insostenibile. Forte, continuo, non sbanda e sbaglia pochissimo, aggrappato su un diritto sempre più potente e preciso, e un rovescio che viaggia col telecomando tanto profondo e continuo. Anche col cambio lungo linea di rovescio ha lavorato benissimo stanotte, spostando all’improvviso il rivale e prendendosi punti importantissimi. Soprattutto mettendo dubbi al rivale, mostrando la faccia “cattiva” di chi c’è, di chi non ha paura, non retrocede, è pronto alla pugna sino in fondo.
Fa piuttosto impressione ripensare al Sinner di due anni fa a Miami, quello arrivato in finale, e quello di questa notte, di questo torneo. Davvero un altro giocatore come spinta, forza, intensità, ma anche soluzioni di gioco. Jannik non è solo uno-due-tre di pressione alla stessa velocità, ora sfonda col diritto dal centro, attacca, trova pure delle variazioni ma soprattutto ha due colpi di inizio gioco FORMIDABILI, e oggi come mai essere continuo in risposta e servizio è decisivo per vincere. È più sicuro, è consapevole della sua resistenza fisica, non ha paura di lottare perché sa di poter anche resistere, controbattere e andare a prendere il punto sia di “garra” che fioretto. Un nuova forza mentale che lo spinge a rischiare nei primi colpi, con ottimi risultati. È la somma di un lavoro fisico e mentale eccellente, oltre a quello tecnico, che ci ha regalato uno Jannik fantastico, mai così intenso, mai così forte, mai così consapevole della propria forza. Contro Medevedev sarà partita durissima, non c’ha mai vinto. Ma questo Sinner è un grandissimo giocatore che non deve aver paura di nessuno. Che spettacolo vivere notti così. Notti Magiche.
Marco Mazzoni
La cronaca
Già dal primissimo game si capisce che razza che partita ci aspetta: serve Sinner, scambi a velocità pazzesca, angoli, accelerazioni. Spettacolo. Un game da 10 punti, lo vince Jannik, 1-0 avanti. Si intuisce che rispetto all’incontro disputato tra i due California due settimane fa, l’azzurro sembra aver una marcia più nel suo tennis, è ancor più potente e aggressivo alla risposta. Mentre a Indian Wells Sinner non riuscì in risposta ad incidere, stavolta è efficace, più sicuro e profondo con i propri colpi, mettendo quindi in difficoltà la velocità d’esecuzione col primo colpo dopo il servizio di Alcaraz. Infatti il primo allungo del match è di Jannik: nel quarto game trova due risposte favolose, una meglio dell’altra, che lo portano 15-40, prime palle break del match. Bravo Carlos ad annullare la prima con un diritto perfetto, ma sulla seconda un nastro rallenta il drive dello spagnolo e Sinner si avverte bene sulla palla e chiude. BREAK, avanti 3-1 e servizio. È “on fire” l’altoatesino, serve benissimo e consolida il vantaggio, portandosi 4-1. Spinge con un forsennato Sinner, Alcaraz è costretto a difendersi – sì, a difendersi! – ma sul 15-30 spreca una chance enorme per volare a due palle break, sbagliando uno smash. Si salva ancora Alcaraz e sfrutta questo piccolo regalo alzando ancor di più il livello della sua spinta e del rischio. Nel settimo game la tensione blocca il servizio di Sinner, un doppio fallo lo condanna alla prime due palle del contro break. Alcaraz è un killer, alla seconda chance trova il punto che lo rimette in parità, 3-4, e quindi con un ottimo turno di battuta impatta lo score sul 4 pari. Sinner aveva compiuto un grande sforzo, sembrava in controllo del match, ma ora tutto è da rifare.
Il match entra in una bagarre incredibile: l’inerzia sembra girata dalla parte di Alcaraz, in questo momento più fluido ed efficace in campo. Nonostante un Ace di Sinner, Carlos trova le palle break sul 5 pari per scappare via a servire per il set. Salva la prima Jannik, ma cede sulla seconda opportunità, subendo un break dolorosissimo che manda lo spagnolo a servire per il primo set sul 6-5, con una striscia per lui di 5 giochi a 1, nonostante un buon Jannik. Il 12esimo game è la foto del NUOVO Sinner, potente, irriducibile, pronto a spingere a tutta e non mollare niente, mentalmente e fisicamente. Sinner si ribella al momento “no”, sprinta e attacca, sbaglia anche una volée che grida vendetta ma strappa in totale tre palle break mettendo enorme pressione ad Alcaraz che, per una volta, la sente eccome (commette due doppi falli). Annulla un Set Point Jannik e alla terza chance di break si prende un game fondamentale, issando il match al tiebreak. Qua forse Sinner paga lo sforzo del durissimo game precedente, la lotta continua punto su punto. Sinner strappa un mini-break, si gira con l’azzurro avanti 4-2 ma Carlos alza il livello in modo spaziale, vince 5 punti di fila e con un Ace (terzo dell’incontro) si aggiudica il “decider” 7-4.
Perdere un set così sembra una mazzata micidiale per Sinner, visto che aveva condotto il gioco e lo score all’avvio, quindi è andato sotto e poi aveva recuperato, ma alla fine aveva perso il tiebreak, ancora una volta rimontato. È una mazzata, ma Sinner ha la spalle larghissime e l’animo del campione che non si arrende mai. Come nel 12esimo game, questo Sinner non è mai domo, dimostra in campo di esser diventato un agonista feroce e aver fatto un salto enorme come capacità di reazione. Lo si vede chiaramente all’avvio del secondo set, quando vola avanti 0-40 in risposta e si prende un immediato break, forzando con grande ritmo l’errore di Alcaraz. La lotta continua, palla su palla, stavolta è Jannik ad andar sotto al servizio, concede due palle break ma le annulla, portandosi avanti 2-0. Purtroppo per Sinner, ancora avanti, viene raggiunto sul 2 pari grazie al forcing del rivale. Al cambio di campo sul 3-2 Alcaraz, arriva il fisio in campo, ma per fortuna non è niente di grave. Il set, e il match, si decide tra ottavo e nono game: Sinner serve sotto 3-4, è bravo a restare freddo al servizio, annullando due palle break pericolosissime, che avrebbero mandato a servire per il match Alcaraz; quindi alza di nuovo il livello in risposta, mette alle corde Carlos che, incredibilmente a zero, cede il turno di battuta! Sinner serve sul 5-4 per chiudere il set, non trema, gioca rapido e spinge col diritto. A 15 si prende il game che gli vale il 6-4. 1 set pari, che partita!
Sullo slancio del gran finale di set, e mostrando in questa fase una forza e velocità in campo superiore a quella di Alcaraz, Sinner scappa immediatamente via nel primo game. Come nel secondo parziale, BREAK in apertura, con risposte a tutta e colpi intensi e precisi. Jannik qua domina fisicamente Alcaraz, mostra una netta superiorità nella spinta, nell’intensità. Impensabile pochi mesi fa. 1-0 e poi 2-0, con un Ace a suggellare il momento ottimo dell’azzurro. Veloce in campo, preciso, Sinner conduce il gioco e si porta avanti 3-2. Alcaraz in risposta nel sesto game cerca l’ultimo assalto, un disperato tentativo di riaprire l’incontro, nonostante soffra di qualche problema alla gamba destra, forse dei crampi o risentimento, la sua corsa non più fluida come nella fase finale del primo set, quando sprizzava energia in modo clamoroso. Nonostante tutto, lascia correre il braccio e si procura una palla break! Jannik è freddo, la cancella. Sulla chance non sfruttata, cala il sipario sul match di Alcaraz. Nel turno di servizio seguente lo spagnolo incappa in due doppi falli consecutivi, è la resa. Sinner con un doppio BREAK vola a servire per il match sul 5-2. Un Ace, diritto a tutta, VINCE! Vince Sinner, batte per la terza volta in carriera Carlos, e per la prima volta un n.1 del mondo (vertice che lunedì prossimo cambierà, lo spagnolo perde i punti dell’anno scorso e sarà superato da Djokovic), torna in finale a Miami. Avrà di fronte Medvedev, contro il quale non ha mai vinto. Ma questo Sinner, così forte fisicamente, mentalmente e potente, non deve temere nessuno.
[1] Carlos Alcaraz vs [10] Jannik Sinner
5 ACES 8
9 DOUBLE FAULTS 4
62/113 (55%) FIRST SERVE 66/104 (63%)
41/62 (66%) 1ST SERVE POINTS WON 45/66 (68%)
21/51 (41%) 2ND SERVE POINTS WON 21/38 (55%)
6/12 (50%) BREAK POINTS SAVED 9/12 (75%)
15 SERVICE GAMES PLAYED 15
21/66 (32%) 1ST SERVE RETURN POINTS WON 21/62 (34%)
17/38 (45%) 2ND SERVE RETURN POINTS WON 30/51 (59%)
3/12 (25%) BREAK POINTS CONVERTED 6/12 (50%)
15 RETURN GAMES PLAYED 15
13/18 (72%) NET POINTS WON 16/25 (64%)
24 WINNERS 24
47 UNFORCED ERRORS 39
62/113 (55%) SERVICE POINTS WON 66/104 (63%)
38/104 (37%) RETURN POINTS WON 51/113 (45%)
100/217 (46%) TOTAL POINTS WON 117/217 (54%)
222 km/h MAX SPEED 216 km/h
197 km/h 1ST SERVE AVERAGE SPEED 196 km/h
164 km/h 2ND SERVE AVERAGE SPEED 164 km/h
TAG: Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Masters 1000 Miami 2023
Giusto!
Per completezza, fammi riportare i dati di Sinner e di Alcaraz sulla percentuale di prime palle nei primi due set.
1° set. Sinner 70%, Alcaraz 56%, vince Alcaraz.
2° set. Sinner 53%, Alcaraz 59%, vince Sinner.
Oltre alle cose che hai detto giustamente, quello che nessuna statistica potrà mai catturare in pieno è il fatto che negli incontri così combattuti, che si decidono su piccoli dettagli, in ogni set è fondamentale vincere quei due o tre punti chiave che possono far girare la partita da una parte o dall’altra.
Grazie. Caro….
Oddio genialata, è uno dei fondamentali del tennis in risposta quello di rispondere forte al centro per non dare angoli. Che poi l’abbia fatto bene non ci piove.
Si può dire anche di un Berrettini con il rovescio di jannik
Come dico sempre io a chi fa a pugni con la logica e l’aritmetica, la statistica ha senso su un campione di dati sufficientemente ampio. Trarre conclusioni su un punto singolo ed estrapolare una teoria è follia logica pura
Evidentemente non conta solo la percentuale di prime in assoluto, conta il fatto che tale percentuale sia più alta di quella dell’avversario (e ieri Carlitos ha fatto 9 doppi falli!).
Inoltre conta l’efficacia della risposta (e ieri Jannik ha risposto meglio dell’avversario)
@ Dancas (#3470862)
Si, infatti. Il 4to colpo è una conseguenza della risposta aggressiva per dare continuità alla pressione.
Tutto parte da una risposta giocata tatticamente in un certo modo@ Patoschi (#3470717)
Mi fa piacere condividere impressioni tra appassionati. Grazie
Sono d’ accordo, Bertolucci e’ anche molti scaeamantico.
Comunque il fatto che ammiri Alcaraz non vuol dire che disprezzi Sinner.
@ Dancas (#3470862)
Si, infatti. Il 4to colpo è una conseguenza della risposta aggressiva per dare continuità alla pressione.
Tutto parte da una risposta giocata tatticamente in un certo modo
Jannik oltre a tirare frigoriferi è un big returner, se diventasse anche big server sarebbe da 20 slam
In ogni caso – un match del genere dovrebbe essere in chiaro sulla Rai o su Supertennis – è qualcosa di storico per il tennis italiano.
Ma un Sinner con il servizio di Berrettini..?
Avremo probabilmente il nuovo numero uno che dominerebbe…
Va beh accontentiamoci!!
Tra le altre cose, questo incontro sembra arrivato apposta per sfatare un po’ di luoghi comuni.
Da due settimane tutti a dire quanto sia fondamentale la percentuale di prime palle di Sinner per poter battere Alcaraz. Poi arriva questo incontro:
1° set. Sinner mette in campo il 70% di prime e perde il set.
2° set. Sinner mette in campo il 53% di prime (la vituperatissima percentuale dell’incontro di Indian Wells) e vince il set.
Ovviamente non sto dicendo che migliorare il servizio non sia importante e che non sia meglio avere una percentuale alta di prime… Però la realtà è sempre più complessa di una singola statistica.
Sempre forza Jannik! E onore a Carlos…
Si, ti ringrazio per aver espresso tecnicamente le mie osservazioni da tifoso. 🙂
Rimango però del parere che più che sul quarto colpo, la partita è stata decisa dalla risposta alla figura (o centrale come dici tu giustamente) con qualche tentativo di prendere la diagonale con il diritto. Il quarto colpo mi sembra una diretta conseguenza della gestione della risposta: Alcaraz era quasi obbligato a un terzo colpo con poco angolo, di conseguenza Sinner recuperava in anticipo il centro del campo e utilizzava il quarto colpo per attaccare. Comunque la si voglia vedere, una interpretazione magistrale del match.
Non sapevo di questa chiacchierata.piatti sarà anche strano ma non così padre padrone come spesso è stato dipinto
Ma che devastante il servizio di Medvedev… A Indian Wells in finale con Alcaraz zero ace, per esempio. E’ un ottimo servizio, ma anch’esso soggetto a giornate più o meno buone.
Di devastante (ma meglio dire: da top 3) il russo ha la mobilità laterale, l’autostima, la precisione e confidenza di dritto e soprattutto rovescio dai teloni.
E’ attualmente il miglior pallettaro al mondo.
Oltre ovviamente ad avere lavorato sul fisico in ottica potenziamento e prevenzione infortuni affidandosi a persone di livello
Secondo me è stato decisivo quando a dicembre scorso anno Cahill è andato a fare una chiacchierata con Piatti a Bordighera.
Lo scorso anno Sinner, con l’obiettivo di ampliare le opzioni a disposizione, aveva perso la sua caratteristica principale, che è il palleggio asfissiante da fondo campo, per cui era in fase involutiva.
Piatti secondo me ha consigliato si di lavorare sul servizio, gioco di rete, ecc. ma senza snaturarlo.
Da lì ha ripreso il suo gioco ampliandolo con un servizio sempre più di qualità e una manualità nella volee e nella palla corta che prima non aveva.
Poi Cahill da ex giocatore e coach di ex top players sta dando il suo fondamentale contributo anche dal punto di vista mentale e di approccio alle partite.
A me Medvedev non è antipatico (neanche simpatico per la verità). Almeno con il russo non dobbiamo sopportare i genitori di Tsitsipas o la madre di Rune…
@ merlino (#3470605)
e Garfia dove lo metti?
Ottima analisi. Dire che Alcaraz è solo forza bruta è ingiusto. È un giocatore universale con in più una forza devastante. Sinner ha più margini di crescita, ma tra 2 anni anche Alcaraz ridurrà i passaggi a vuoto, figli della giovane età.
Boomer (Guest) 01-04-2023 13:04
Sono due fuoriclasse. Sinner sembra avere più margini di miglioramento.sicuramente si contenderanno i primi 2 posti in classifica x 12/13 anni ….
E certo non dobbiamo dimenticare che Sinner ha cominciato da ragazzo con il Tennis , da bambino e´stato un campioncino di sci quindi ha 5- 6 anni in meno di attivita di certi altri tennisti che hanno cominciato a giocare al tennis ancora con il biberon.
Analizzando il rendimento di Sinner in questo inizio 2023, si può interpretare più correttamente il giudizio dello scorso anno dell’Equipe, che aveva definito Jannik la delusione dell’anno. Effettivamente le aspettative degli addetti ai lavori, oltre che di noi tifosi, erano altissime già per il 2022. Infortuni, cambio di allenatore e… un po’ di sfortuna, hanno tolto certezze a Sinner. Ora sta finalmente dimostrando il suo reale valore e per questo ne sono immensamente felice. Dopo Bercy, in cui il suo tennis aveva toccato il fondo, scrissi in questo forum che non mi sarei mai stancato di aspettare la vittoria di Sinner in uno slam. Ora attendo con maggiore fiducia. Grazie campione!
@ Luce nella notte (#3470741)
A dire la verità il tocco di Jannik appare in costante miglioramento, e i due si sono molto avvicinati sia in questo fondamentale che nelle voleè. Non è che Jannik adesso non faccia che sporadicamente palle corte vincenti o molto buone o voleè anche difficili e scelga di andare a cercarsi il punto a rete solo occasionalmente. Però in partite come quella di ieri, quando entrambe giocano con tale potenza e intensità, mi pare difficile avere palle semplici da dosare di tocco, e infatti anche Alcaraz non è che abbia giocato spesso di fino. Se non sbaglio c’è stato un solo scambio in cui si sono visti degli slice, e ad iniziare col fioretto è stato, inoltre, proprio Jannik. Si potrebbe obiettare che anche Alcaraz, pur avendolo migliorato, non avrà mai la sicurezza e penetrazione col rovescio che ha Sinner, per cui alla fine le caratteristiche dei due si equivalgono e/o neutralizzano. Ti faccio però notare che la palla di Sinner cammina così veloce senza dover usare l’apporto di tutto il corpo come fa Alcaraz nè con la spinta di una muscolatura altrettanto formata. La domanda quindi è: – Che cosa avverrà quando Sinner avrà completato la sua muscolazione, accentuandola ancora un po’?- Staremo a vedere, ma dall’incremento di prestazioni nell’ultimo periodo, sembra che all’orizzonte si stiano aprendo scenari piuttosto rosei.
Altro appunto che farei al team iberico è quello di provare a moderare gli slanci di entusiasmo di Carlos dopo ogni punto ben giocato. A furia di saltelli e corsette nella metà campo non fa altro che sprecare risorse e stancare ulteriormente i suoi muscoli, che essendo non proprio esili, richiedono ovviamente un notevole apporto energetico per rimanere efficienti. Ok, fa parte del suo lato estroverso quello di manifestare i propri slanci di soddisfazione, ma, in partite che sai essere sulla carta dure e dispendiose, forse sarebbe più saggia una certa attitudine all’evitare contorsioni inutili. Quello che in molti mi pare non capiscano è che Sinner/Alcaraz è anche un dualismo di sviluppo tecnico-fisico. Il team di Jannik punta sulla progressione a tappe, quello di Carlos sull’esplosione immediata. Forse tutti e due i modi operandi sono corretti, ognuno in ossequio ai diversi caratteri e caratteristiche fisiche, però a me pare che ciò che costruisci a lungo termine alla fine divenga più stabile nel lungo periodo, quello che raggiungi a razzo possa anche rapidamente consumarsi. Lo sapremo nei prossimi anni. Non so se arriverà qualcuno a breve a inserirsi fra i due, ma non penso che Rune abbia lo stesso potenziale dei due contendenti attuali alla leadership del tennis mondiale. Non ripeteranno probabilmente l’alternanza Nadal/Nole, o almeno me lo auguro per evitare alla lunga un tran tran sportivo che potrebbe ingenerare noia, però che almeno nei prossimi tre-quattro anni molto del tennis si risolva nel confronto fra loro due mi pare molto probabile. Che Jannik faccia in fretta a salire, dato che le loro partite attuali sono uno spreco in turni che non siano la finale.
Grazie, caro, sei davvero molto gentile .
Jannik ha meritato alla grande questa vittoria, così come la diamo meditata noi fedelissimi!!!
Oggi jannik ci ha dato un assaggio di ciò che potrebbe diventare in futuro con un buon servizio,70% di prime nel primo e secondo set per lui è tanta roba,peccato che queste prestazioni al servizio per ora te le caccia una volta ogni 10 partite,con il tempo lo farà con maggior frequenza, domani la fortuna di Sinner è che non servirà necessariamente contro il russo il 65/70% di prime perché la risposta del russo non è aggressiva come quella di Alcaraz,se la strategia di Medvedev non cambia è quella di farlo palleggiare e non appena Sinner rallenta il ritmo da un’accelerazione improvvisa oppure ti porta a rischiare tutto finché non sbagli,Sinner deve essere bravo a prendergli sempre più campo e anticiparlo nelle accelerazioni e in questa partita avrà bisogno del drop shot e discese a rete che da Sinner non se lo aspetta
@ Carlos Primero (#3470171)
Canè lavora per Eurosport e, a gettone, per la RAI
Giusto.
Sarebbe proprio ora.
Forse ti confondi con un altro giocatore e sminuisci anche l’ immensita’ dei risultati di Sinner di ieri, e non solo …
Alcaraz ha una mano D’ORO sia quando gioca le smorzate sia a rete, dove mi ricorda un po’ anche l’ esuberanza di Becker.
Sinner quasi riusciva a batterlo l’ anno scorso ai 4i US Open pur non avendo questi “atout” e addirittura sparando FUORI il 50% di prime palle e addirittura di piu’ in alcuni set…
Adesso stanno evidentemente lavorando bene e il servizio e’ tornato ai livelli di due anni fa e meglio ancora.
Ma NON basta !
Sinner non ha la mano a rete di Alcaraz enon sara’ mai un giocatore che puo’ buttarsi a rete (Ivan Lendl…?) e allora oltre al fondo campo pazzesco di cui dispone e alla migliore visione di gioco che sta guadagnando con Cahill – Vagnozzi ha bisogno di un SERVIZIO DEVASTANTE.
E ancora non ci siamo, perche’ il tocco di Alcaraz difficilmente lo avra’ mai
Con un servizio discreto era riuscito a 20 anni a trascinare Medvedev all’ ultimo punto dell’ ultimo tie-break alle Finals dei Maestri.
Risultati IMMENSI che ora sta di nuovo raggiungendo, come la finale a Miami.
Ma Medvedev HA un servizio DEVASTANTE e se Sinner non lo fa funzionare ha un handicap troppo grande da recuperare con il gioco strepitoso di fondo campo.
e questo è solo il Sinner 2.0, ne ha ancora di margini abbondanti e ha solo 22 anni
Parlando di Alcaraz, come ho sempre scritto è fisico-dipendente, appena scende del 10% corrisponde ad un calo generale del suo tennis del 20%.
Questo non significa che è scarso, anzi sul tocco è tutt’ora superiore a Jannik. Ma che in prospettiva futura di depauperamento fisico e a causa del suo gioco dispendioso, non lo vedo fra 5-10 anni l’avversario da battere. Ergo, per me il meglio di Alcaraz è in questi primi anni, invece per Sinner il meglio dovrà venire.
Perché è un tennis il suo completamente diverso.
Forse non hanno letto i numeri del terzo set, giocato a parita’ fisica: JANNIK di un altro pianeta rispetto al minuscolo alcaraz.
Questo ti dimostra come Jannik spinge di tecnica, impostazione braccio, l’ altro al 50%, minimo, di muscolo forza
Verissimo….INFATTI al terzo set, a parita’ di fisico, di birra in corpo, la palla di Alcaraz non viaggiava mentre quella di Jannik come al solito: RISULTATO 6-2
@ Alessandro6.9 (#3470652)
Concordo su tutto punteggiatura compresa. Chapeau.
Non sono d’accordo
Lo ricordo benissimo, anch’io volevo ricordargli le sue ragliate…. ma sicuramente non ricomparirà per mesi…. Forza Jannik sempre! E onore ad Alcaraz per la sua sportività…
Applausi per Fibra, ma anche per Ari 🙂
Si, nella sostanza è così. Ma è stato un campionario di risposte che ha messo in soggezione Alcaraz, dandogli punti diretti e indiretti. Per indiretti intendo le numerose forzature sulle seconde, i doppi falli, i rischi che ha dovuto prendersi Alcaraz, che poi hanno fatto scendere le percentuali sulla prima a un 55% (gran parte dovuti alla stanchezza del terzo set dove è sceso al 25%)
La risposta di Sinner contro Alcaraz doveva essere questo: un misto di continuità ed efficacia. La risposta sul rovescio era quasi al limite: una palla estremamente pulita, profonda sul centro del campo per impedire angolo e preparazione a quello che è il colpo più pericoloso di Carlos, il terzo, quello in uscita dal servizio.
Però a riguardare la partita si vede la scelta tattica di spingere ogni volta che poteva avere un impatto pulito. Dritto e rovescio.
Spesso anche col dritto ha provato ad impattare per il centro o la diagonale per poi sfruttare in spinta il 4 colpo.
Credo che la grandezza del lavoro di Vagnozzi e Cahill sia proprio sull’interpretazione del 4to colpo: un colpo non più votato alla ripresa del centro del campo, ma alla ricerca dell’offesa e dell’attacco.
È un’impostazione che probabilmente non sarebbe stata necessaria senza l’avvento di questo altrettanto grandissimo atleta spagnolo.
Si vede qui l’innalzamento del livello di tennis, della modernità e dell’evoluzione del gioco