Flavia Pennetta: “Sinner è ben centrato, Musetti deve ancora capire il suo valore”
Flavia Pennetta ha rilasciato un’intervista a Fanpage nella quale racconta la sua vita di tutti in giorni in famiglia, impegnata nella crescita dei tre figli avuti con Fabio Fognini. Oltre al momento sportivo del marito, l’ex campionessa di US Open 2015 si è soffermata anche su Sinner, Musetti e Berrettini. Riportiamo alcuni passaggi del suo pensiero, sempre interessante.
“Sono molto contenta della mia vita oggi, anche se non nascondo che con tre figli piccoli a volte ti senti un po’ come… ‘cotta’. La sensazione di non avere molto tempo per te, dopo una vita in cui tutto girava intorno a me. Con i bambini cambia tutto e c’è tanto lavoro. Flavia è passata in secondo o terzo piano, ma cerco di ritagliarmi dei momenti in cui tornare indietro nel tempo e ricordare momenti bellissimi. Nostalgia del tennis giocato? Non rimpiango niente e non vorrei niente di diverso da quello che ho oggi, ma è sempre bello ritrovarsi come giocatrice. Anche come donna e come moglie. Si lavora costantemente sul rapporto di coppia, perché i bambini sono stupendi, ma se non c’è una solidità è difficile. Dicono che i bambini uniscono, ma se non sei una coppia solida e disposta a cambiare questi equilibri, possono anche separare”.
“Come sta Fabio? Quando cambiano un po’ gli equilibri e l’età avanza, recuperi diversamente, non sei più veloce come prima e fai più fatica. Però dall’altra parte c’è sempre quel talento che non si vede tanto nel circuito. Si vede molta più forza, molta più potenza, con più capacità fisica e meno tecnica. Per questo giocatori come Fabio sono giocatori che divertono molto” commenta Flavia.
Il discorso si sposta su Matteo Berrettini, in difficoltà in questo 2023 e bersagliato da molte critiche: “Sicuramente tutte le critiche che ci sono trovano il tempo di un giorno e poi spariscono. Noi atleti siamo consapevoli che non si può essere sempre al 100%. La gente non comprende che per noi questo è un lavoro e siamo i primi a voler far bene. Quando andiamo in difficoltà lo percepiamo e chi soffre realmente è il giocatore. Ma siamo abituati ad essere messi sotto torchio. Le critiche per la sua vita privata? Il problema è sempre lo stesso: quando uno inizia a vincere, la gente si entusiasma e dà quasi per scontato che tutto sia dovuto. Ma non è così, perché il tennis è uno sport durissimo. Ti fermi solo due mesi, se ti va bene, ed essere sempre costanti non è facile. Le parole fanno male, te lo dico per esperienza personale. Ti senti accusato, ti vengono dette parole pesantissime perché poi la gente esagera e va fuori di testa. Devi imparare a farti scivolare tutto addosso. Giustamente Matteo ha detto di essere un ragazzo normale e la sua è effettivamente una situazione normalissima. L’ha chiusa lì ed è stato bravo perché ha detto basta subito, non essendoci più nulla da dire”.
Flavia parla anche degli altri azzurri in alto in classifica: “Sinner è quello più ‘centrato’. Lo apprezzo molto perché ha avuto il coraggio di cambiare determinate cose quando sarebbe potuto rimanere nella sua zona comfort, senza modificare nulla. Lui invece è andato alla ricerca di novità e questa è una gran cosa. Lo vedo lì, c’è poco da dire. Musetti deve ancora realmente capire il suo valore ed essere più sicuro di se stesso. Più ‘valiente’, come si dice in spagnolo. Però ha un gioco bellissimo. Bisogna tenere conto anche delle pressioni che può sentire, dovendo riconfermare l’annata scorsa. Dovrà imparare a farlo. La verità è che sono piccoli, giovanissimi. Quando non sei nessuno e tutto quello che fai non sempre è sotto i riflettori, è più facile. Ma quando diventi un nome la gente inizia a pretendere da te e tutto cambia. Bisogna imparare a fare quel tipo di gestione. È successo a Matteo, è successo a me, a mio marito, a tutti”.
Chiedono a Pennetta se Camila Giorgi in futuro avrà dei rimpianti per non esser riuscita a modificare il suo tennis e vincere di più, la risposta della brindisina: “Alla fine i rimpianti servono a poco, perché lei sembra molto convinta del suo gioco e del percorso che ha fatto, anche quando molti di noi dicevano che avrebbe dovuto prendere altre strade. Non credo che lei stessa abbia rimpianti. Chi la vede giocare dal di fuori dice ‘se avesse fatto così…’. Ma con i se non si va lontano”.
TAG: Flavia Pennetta, Intervista, Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini
@ Lo Scriba (#3461178)
Ma anche quando hanno ragione e meglio negare sempre!!
Le mogli sanno sempre tutto.
Dalla sua pagina Wikipedia :
A distanza di quasi un mese dalla vittoria a New York torna in campo nell’ultimo Premier Mandatory dell’anno a Pechino, dove batte all’esordio la wild-card di casa Han Xinyun 7-5 4-6 6-4, supera poi Teliana Pereira 3-6 6-0 6-4 raggiungendo così gli ottavi di finale, dove però viene rimontata e battuta da Anastasija Pavljučenkova per 3-6 6-4 6-3. Al fine di ottenere i punti necessari per qualificarsi al Masters di Singapore chiede e ottiene una wild card per il torneo di Tientsin, dove partecipa come testa di serie numero uno, ma viene sorprendentemente sconfitta all’esordio per 6-3 7-5 da Ljudmyla Kičenok, numero 404 del ranking. La qualificazione matematica arriva però nel seguente torneo di Mosca, grazie alla vittoria su Dar’ja Gavrilova per 6-2 6-4 negli ottavi di finale; nei quarti decide quindi di ritirarsi precauzionalmente per essere al top della forma in vista delle WTA Finals. Pennetta diventa così la terza tennista italiana di sempre a qualificarsi al Masters di fine anno dopo Francesca Schiavone (2010) e Sara Errani (2012-2013).
Sampras aveva un carisma incredibile. Ricordo quando al Foro lui faceva un set di allenamento su uno dei campi laterali gli altri campi si svuotavano letteralmente e migliaia di persone dimenticavano i match in corso per vedere il grande Pete
Quando c’è il legame “padre-padrone” che magari nel suo caso è anche una scelta di comodo, ma mai lo sapremo, quasi mai si riesce a sfruttare tutto il potenziale di una persona e di un giocatore.
Rune e Tsitsipas coi genitori sul collo però ci sono arrivati lo stesso.
Tutto sommato la Giorgi, fonte WTA, ha guadagnato quasi 6 milioni di dollari in carriera, più sponsor e premi vari probabilmente sarà sui 10 milioni lordi. Di sicuro finisce la carriera in una condizione finanziaria molto migliore di quando l’ha iniziata.
Pennetta in questo caso ha voluto evitare polemiche sterili.
Più utili del “Fognini, ritirati!” oppure del “dove vuoi che vada Musetti con quel coach” che si scrivono qui ogni giorno….
@ Mario Blu (#3460953)
vero. io non seguo molto il circuito wta, ma pensavo che alle finals ci si qualificasse in ogni caso vincendo uno slam ed essendo una top 20 come tra i maschi. non è così per le donne?
Chiedere a giocatori, o comunque a persone dell’ambiente, giudizi su altri giocatori è uno degli esercizi più inutili del giornalismo. Costringe l’intervistato a dire banalità.
ahahahha sei un grande …… cioè tu sai (o sospetti) che tua moglie ti legga su LT sotto nick a te ignoto (mentre il tuo è noto a lei) 😀 😎 😆
Concordo con quasi tutto detto da Flavia, tranne che per la Giorgi, purtroppo è stata una delle occasioni perse del tennis italico…e la colpa è tutta di Camila che non è riuscita a fare scelte diverse come le ha fatte Jannick
@ Mario Blu (#3460953)
Credo che andò proprio così. Diede in pratica l’addio dopo li Slam ma si ritirò dopo le Finals. Avevo idealizzato il suo ritiro.
@ Guidobaldo Maria Riccardelli già Franco 66 (#3460904)
Flavia e’ semplicemente una persona vera, una brava e devota madre e moglie. Una ragazza che e’ quello che da a vedere, e lo fa con enorme decenza ed in silenzio, che e’ una dote rara al giorno d’oggi. Flavia e’ stata insieme a Schiavo (sua cara amica insieme a Gisela Dulko) la più grande interprete al femminile della storia del nostro sport. E per slam vinti e’ la prima tennista italiana. Guai a chi me la tocca, la Signora Pennetta in Fognini
Lei mi e’ sempre piaciuta, ma se vogliamo essere onesti in quanto a bellezza, lui e’ lo e’ ancora di più.
Ma davvero, la migliore. Flavia meraviglia. Che bravo il fogna, e che invidia…
Ma in realtà Flavia non si ritirò dopo gli usa.open …dopo New York giocò altri 2/3 tornei per ottenere i punti per le Finals e proprio alle Finals chiuse la carriera
@ Pier (#3460878)
Io ho iniziato a tifarlo dopo l’AO del ’95 quando pianse in campo durante la partita contro Courier a causa della malattia del suo allenatore. Io spero che i più “anziani” di questo blog se lo ricordino bene, perchè era un giocatore incredibile, sicuramente uno dei migliori prima dell’avvento dei big3.
E’ la migliore di tutte, dopo mia moglie.
PS
Se qualcuno pensa che abbia scritto questo solo perché temo reazioni di gelosia incontrollate di mia moglie ha perfettamente ragione.
@ giorgione (#3460918)
Corretto quello che dici. Sampras smise di giocare dopo quella partita, ma dichiarò ufficialmente il ritiro solo l’anno successivo appena prima proprio dell’US Open
Macchè dimenticato. Negli anni 90, in assenza completa degli italiani, seguivo il tennis quasi solo per lui. E come me siamo in tanti a ricordare quella classe. E quando si è ritirato pensavo non avrei più seguito da vicino il tour, è invece è esploso Federer. E ora dopo Federer ho Sinner di cui non perdo una partita. Lo sport e la vita ci offrono sempre nuove opportunità di coltivare passioni….
@ ItalyFirst (#3460844)
In verità disse che avrebbe smesso alla fine di quell’anno, confermando qualche settimana prima che gli us open sarebbero stato l’ultimo slam.
in verità no. flavia si è ufficialmente ritirata durante la premiazione, l’ha detto in diretta che quella finale sarebbe stata l’ultima partita per lei. sampras ha giocato la sua ultima partita contro agassi agli us02, ma non disse all’epoca che si sarebbe ritirato. di fatto si è ritirato ufficialmente l’anno dopo. ergo, non so se flavia sia stata l’unica tennista a fare una cosa del genere
Premesso che dice cose assolutamente condivisibili ma altro che “cotta” È più bella che mai!!!
Famiglia felice, formidabile, fanno faville!
Esatto e non solo: da persona molto chiusa (Bertolucci e Panatta l’hanno definito sostanzialmente un insulso, come se tutti debbano essere brillanti o esuberanti) non fece nessun proclama.
Giocò, vinse dove aveva vinto la prima volta, raggiunse l’allora incredibile cifra di 14 Slam battendo ancora il suo alter ego Agassi e se ne andò.
E devo dire che molti appassionati lo hanno dimenticato ma chi ne ha amato il gioco e la classe no.
Sempre affascinante , emana luce come una stella !!!!
Solo i grandissimi allora!
Donna indubbiamente molto bella e intelligente, Flavia Pennetta!
Aldilà dei 41 anni portati divinamente, apprezzo di lei la grande diplomazia nelle sue argomentazioni, mirata a evitare le polemiche inutili e soprattutto a incoraggiare e costruire.
Sono convinto che saprebbe essere una grande capitana di BJK Cup! Ricordo in un’occasione dello scoppio di una polemica con Sergio Giorgi, la quale avvenne proprio una volta in cui lei non venne convocata. In altre circostanze lei fu molto brava a contribuire all’eliminazione di tensioni con il team di Camila, immediatamente sul nascere.
La mia sensazione è che lei, forse, non sia poi così tanto convinta quando dice che secondo lei Camila non avrà rimpianti. Ma a che cosa serve creare polemiche inutili? Non sempre dire la verità è funzionale a creare valore e nelle parole di Flavia percepisco proprio l’intenzione di crearlo!
Bravissimo!
Pete Sampras
Flavia Pennetta ci fornisce il punto di vista del professionista, e su questo il suo ragionamento non fa una piega. Ma il mondo del tennis, come direi di tutti gli sport si regge su tre soggetti, gli atleti, con tutto il loro entourage, gli sponsor, che consentono di stare in piedi a tutta la baracca, e, last but not least, gli appassionati, che permettono agli altri due di andare avanti o indietro a seconda della maggiore o minore passione. Per cui è normale che la pressione del pubblico sia forte. Il tennista o la tennista professionista non possono pensare che la loro professione finisca dopo l’ultimo scambio sul campo. Loro stessi traggono grandi vantaggi dall’essere popolari, in termni economici. E devono saper gestire questa popolarità.
@ ItalyFirst (#3460844)
Sampras agli US Open 2002
Flavia ha dato l’addio al tennis professionistico nel modo migliore possibile, al termine della partita che le ha regalato la vittoria Slam. Mi chiedo se lo abbia mai fatto qualcuno. FantaFlavia.
Stupenda!
Te prego, Flavia, insegna loro la variazione sul rovescio lungolinea. Sai che “gonfiaggio di classifica” ne avrebbero
Assolutamente!! Non c’è proprio storia!!
Fabio, se ci leggi non ingelosirti.
Altro che la Melissa. La meglio te la sei presa tu.
E non aggiungo altro.