Il tennis universitario statunitense fa grande mostra di sé a Indian Wells 2023
Negli ultimi anni, il livello del tennis universitario statunitense è in costante crescita e rappresenta una valida opzione per molti giovani tennisti in formazione, poiché offre la possibilità di migliorare il proprio gioco senza la pressione e l’esigenza richieste dal circuito professionistico. Ciò consente ai giocatori di mettersi alla prova e di arrivare al professionismo quando sono più maturi.
Inoltre, sempre più giocatori internazionali scelgono di studiare e giocare nel circuito universitario statunitense, il che ha notevolmente arricchito la competizione e ha reso il titolo di campione della NCAA un importante trampolino di lancio per diventare professionisti.
La rilevanza di questo fatto è stata evidente a Indian Wells 2023, perchè Ben Shelton, campione della NCAA 2022, Emma Navarro, campionessa della NCAA 2021 e Peyton Stearns, campionessa della NCAA 2022, sono riusciti a superare il primo turno, dimostrando l’alto livello di gioco raggiunto attraverso il loro percorso universitario.
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Adelmo on fire!
ha cominciato poco dopo
Ma soprattutto non ha praticamnete non ha mai giocato fuori degli USA, a parte due tornei in Australia, con modesti risultati in entrambi, e gli scorsi AO dove ha beccato un corridoio particolarmente favorevole fino a quando non ha incontrato Tommy Paul.
Anche dopo averlo visto ieri continuo a pensare che fuori dal contesto dove ha sempre giocato da due anni a questa parte, perchè da tanto gioca nel circuito, con 6 mesi di NCAA in mezzo, ed ha già avuto una WC per partecipare alle qualificazioni degli USO del 2021, cavandosela anche bene, battendo Mmoh e portando al terzo set VDZ, non è detto che sappia esprimersi allo stesso livello, troppa fragilità tecnica che compensa in terra amica con un atteggiameno che altrove non può avere.
@ Guardiano della Fede (#3449910)
Le Turati hanno ancora un ranking molto migliore di tante ns giovani beneficiarie di contributi federali e wc a iosa
Anche Sanguinetti si formò all’università NCAA
Infrastrutture, tutto lì. Dove girano soldi prima o poi arrivano i risultati, statisticamente su 10000 uno buono lo tiri fuori se gli dai l’opportunità.
@ Fabblack (#3449827)
Basterebbe ricordargli gli esempi del nostro paese le Turati più Oradini nel maschile per capire che è un discorso senza nesso logico.
Poi che sia possibile giocare a tennis essendo spesati è una banalità quindi ha ragione nel dire una cosa scontata e ripeterla ogni volta non la rende diversa.
Beh Navarro e Stearns a 18 anni erano già ampiamente dentro le prime 500 del mondo WTA.
Shelton è “il vero prodotto NCAA”. Di questi tempi due anni fa non aveva ancora giocato una partita a livello pro…
Faccio un esempio del mondo dei college Usa.Settimana scorsa mia figlia viene chiesta da un altro college per completare il roster in previsione di un’amichevole.
Si rende disponibile, ama giocare,e spera in un pranzo gratis magari migliore di quello cui è abituata (nel suo il cibo è così così).
Gioca, mangia e le rimborsano il viaggio dandole inoltre 100$ ripromettendosi altre occasioni.
Lì è così: allenamenti alle 6.30 per un’ora e mezza, frequenza, allenamento, studio, palestra.
Certo costa, le borse di studio (atletiche ed accademiche differiscono) ma hai tutto(abbigliamento, racchette e se incordi per altri sei pagato), vitto e alloggio. Livelli diversi ma in NCAA1 si gioca un ottimo tennis e, alla fine, mantenerle a casa (lei è la sorella) mi costerebbe di più.
Shelton ha un buon servizio e un gioco mancino niente male….diciamo che con questo gioco nei 20 ci arriva facile per fare il salto ci vuole ben altro a cominciare da una tattica di gioco e una regolarità per ora fa tutto di fretta
Ha anche il pregio di costruire una exit strategy all’altleta in caso di fallimento.
Mi fa rabbia che una delle cose migliori in USA non sappiamo importarla, l’unico difetto è che questi ragazzi si approcciano al professionismo un po’ tardi.
E adesso, chi lo sente, il pallettaro 😕
Manca sempre il trascuratissimo Adelmo Filini,figlio del famoso rag. 🙄 re del “batti lei”