Tursunov : “Il tennis sta cercando di neutralizzare le emozioni. Kyrgios ha personalità e riempie gli stadi”
L’ex tennista russo Dmitry Tursunov, oggi coach di Belinda Bencic, ha rilasciato parole al veleno sul mondo tennis al maschile, e su quel che è diventato il tour, a suo dire carente di carattere e personalità. L’ha fatto nel corso del The Craig Shapiro Podcast, nel quale ha difeso a spada tratta Nick Kyrgios e criticato duramente l’atteggiamento troppo blando e misurato dei giocatori. Riportiamo alcune sue dichiarazioni che, certamente, faranno discutere.
“In questo momento il tennis sta cercando di neutralizzare le emozioni che si provano in questo sport, i giocatori hanno paura di mostrarsi per quello che sono, di dire quello che realmente pensano davanti al microfono, perché sanno che attualmente qualsiasi cosa tu dica può essere travisata. Faccio un esempio, se vai in conferenza stampa e dici ‘Penso di aver giocato molto bene oggi’, sicuramente molti penseranno che sei arrogante o che stai sminuendo il tuo avversario. A causa di cose come queste, i giocatori hanno iniziato a provare quella paura quando si tratta di esprimersi, paura che è sfociata anche nella difficoltà di essere se stessi di fronte alle persone. Per questo Kyrgios riempie tutti gli stadi in cui gioca, perché non è stato ancora neutralizzato tanto quanto gli altri. È stato multato, sì, ma non abbastanza, quindi non gli importa. Ha una personalità troppo forte”.
Continua Tursunov, con un esempio piuttosto forte per esprimere il suo pensiero: “Dov’è il problema se un giocatore alza il dito medio alla tribuna a metà partita? Sicuramente sembrerà un brutto gesto e otterrà come risposta fischi immediati, ma con questo hai già coinvolto emotivamente l’intera folla. Gli hai fatto odiare qualcuno, gli hai fatto provare qualcosa, invece di lasciare che se ne siano lì fermi senza fare niente che non sia uno sbadiglio o aprire un sacchetto di patatine”.
Una posizione davvero particolare quella dell’ex top30, che rimpiange l’assenza di giocatori più rissosi e chiassosi, che in qualche modo, anche con eccessi, coinvolgono maggiormente gli spalti.
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Non ho visto la scena ma è possibile che Jannik tenda ad esagerare nel fare i complimenti all’avversario. Va bene voler stare con i piedi per terra e non montarsi la testa, va bene rispettare sempre l’avversario e lodarlo quando se lo merita, ma a tutto c’è un limite!
Comunque andrei piano nel ritenerlo falso o addirittura “lecchino”. Penso che lui cerchi soltanto il giusto equilibrio. L’arte della diplomazia non si improvvisa, semmai non si finisce mai di approfondire.
Non ho idea di ciò che Medvedev possa pensare di Jannik, ma se veramente sparla male di lui alle sue spalle, sbaglia il russo, non il tennista italiano.
@ ItalyFirst (#3436376)
Assolutamente d’accordo con te… Grande Jannik.
Bene, mi fa piacere. Allora la pensiamo allo stesso modo.
Evidentemente secondo Truzz un tennista per scaldare il pubblico deve fare il coglione. Io la penso diversamente.
Sciocchezze, Medvedev è un po psycho in campo ma fuori è uno dei giocatori più intelligenti e anche piuttosto simpatico e sportivo. Nell’intervista post partita ha detto che Sinner vincerà tanti tornei, anche Slam. Poi durante la premiazione parlottavano con Jannik mentre si scambiavano sorrisi. Poi tra giocatori di alto livello il più delle volte c’è stima….
Quando c’è stata la premiazione e Sinner aveva la parola, si è girato cortesemente verso Medvedev. Questi lo guardava con una faccia di m***a…ognuno ha il suo innesco…a me se mi guardano in quel modo…ricordo Mario Puzo quando incontrò Frank Sinatra gli disse: un uomo del nord (Sinatra aveva madre genovese e padre siciliano) è meglio che non guardi troppo a lungo negli occhi un uomo del sud.
Queste dichiarazioni di Tursunov spiegano come mai alla gente piacciano gli sport violenti, tipo pugilato o MMA o wrestling. Dentro ognuno di noi c’è un lato cattivo che non fa bene reprimerlo ma è male manifestarlo in modo puramente istintivo.
Anche le risse verbali che ci sono in tanti talk show o anche in programmi politici, indicano che quanto ci ostiniamo ad addomesticare i nostri lati oscuri, questi non spariscono. Tuttavia vanno manifestati nella maniera opportuna, senza danneggiare gli altri o violare la legge.
Comunque non sono d’accordo che Kyrgios attragga pubblico solo perché non sa gestire la propria emotività. Oggi ha imparato a evitare molti “siparietti” ma questo non lo ha reso meno popolare. D’altra parte non concordo nemmeno che per avere spettatori sul palco sia per forza indispensabile avere Kyrgios. Tanti spettatori preferiscono evitare i suoi match.
Medvedev è solo invidioso di Sinner. Alla sua età a confronto era un mezzo pippone. Con piffero che a lui Nike a 21 anni gli avrebbe dato la montagna di soldi con cui ha coperto Jannik. Quando gli darà una bella ripassata, Jannik gli farà comunque i complimenti perché signori si nasce, e lui lo nacque, perbacco. E per quanto riguarda il tipo dell’articolo, visto che ci piacciono le esternazioni, lo mando volentieri ad andar di corpo.
Mai sentito parlare della tecnica di ignorare il troll per farlo inc….re di più?
E comunque Jannik è così. Non credo si senta sminuito perché lui è un signore e l’altro un tamarRusso.
Un giorno lo batterà sul campo e poi con un sorriso gli dirà: forse la prossima volta che lo chiamerai Jannik, Rublev sarà più contento
Lo stiletto fa più male di un dito alzato, fidati
Non so perché questo post abbia ricevuto tanti segni meno, ma provo ad ampliare il ragionamento e a spiegare perché mi hanno dato fastidio i complimenti esagerati di Jannik a Medvedev.
Il russo prova una naturale antipatia verso Jannik. Quando gli ha sbadigliato in faccia, quella è stata una clamorosa mancanza di rispetto che il nostro non meritava. Gli ha detto che il suo tennis era noioso.
In una chiacchierata online, dove erano in collegamento Medvedev e altri tennisti russi in collegamento con la Mattek Sand a fare da conduttrice, Medvedev ha per raccontare un episodio simpatico ha detto che quando è nello spogliatoio con Rublev lo chiama Jannik per sfotterlo ( per via della somiglianza ) con Rublev che si arrabbia per l’accostamento.
Ma quello che ho visto nelle interviste post finale di Rotterdam è che mentre Jannik si è inoltrato in Lodi mielose verso il russo, complimentandosi non solo nell’intervista di premiazione ma anche su quella del sito atp e su tutti i social…il russo al contrario ha fatto pochissimi cenni su Jannik. Ha solo detto che nel primo set Jannik aveva avuto dei meriti ma lui non era ancora entrato in partita e che era felice di avere ritrovato il suo tennis.
Nessun complimento o ringraziamento, nessuna parola gentile.
Jannik si sarebbe dovuto a mio modo di vedere, limitare a poche parole formali…non ringraziarlo e facendogli i complimenti pure su tutti i social.
Disse quello che
1) Non dovrebbe esercitare la professione di coach in quanto russo
2) Ha ottenuto un sacco di accessi ai MD degli slam col suo ranking protetto…
Quanto mi manca Tursunov, solo a vederlo faceva paura! Lui e Malisse quando non giocavano facevano i serial killer
Riconoscere la superiorità dell’avversario, in caso di sconfitta, è segno di maturità, umiltà, eleganza, rispetto, ed è anche un enorme segnale di forza, che di solito a 21 anni non si riesce a dimostrare, poiché viceversa, la supponenza, la spocchia, la fanno da padrone. Sinner ha dimostrato grande consapevolezza, elogiando il suo avversario ha dimostrato di essere pronto a batterlo, sul campo, fregandosene completamente dell’atteggiamento irrisorio che talvolta il Russo ha avuto. È come Totó, che faceva pernacchie ai presunti signorotti superiori. Grande Jannik, sei un signore vero, oltre ad essere un campione vero. Ultima considerazione di psicologia spicciola: se un uomo è invidioso o geloso di qualcun altro, innalza il valore dell’altro sminuendo se stesso, se invece ne riconosce il valore effettivo senza invidiarne alcunché, significa che ha abbastanza autostima, e che è pronto al prossimo scontro partendo alla pari.
Mettiamo anche che, come lui dice (ma è una sua riflessione che dovrebbe essere suffragata da prove fornite dagli “indottrinati”) adesso i giocatori siano troppo educati dal sistema per essere se stessi in campo o nelle interviste. Primo, mi deve dimostrare che durante alcune fasi degli incontri i giocatori, che in fondo fanno uno sport in cui i tempi di reazione sono minimi riescano, pur agendo spesso per istinto, ad essere allo stesso tempo controllati e riflessivi. Secondo, di verbal abuses e consimili se ne sentono o leggono (labiale) fin troppi. Essere personaggio non ti esime dal dover avere un tennis personale, se vuoi essere tale, il che nel caso di Kyrgios è incontestabile. Non penso che se Nick giocasse il tennis di un Bautista Agut pur facendo le sue mattate si guadagnerebbe tanto apprezzamento da parte del pubblico. Se poi essere personaggi significa avere un ego che deve debordare sempre e comunque, a questo punto siamo piuttosto nell’ambito del solipsismo comportamentale, in cui do per scontato che qualunque cosa io faccia sia positiva a prescindere. Io penso che un campione debba anche saper comprendere le ragioni altrui, in questo caso del pubblico che è lì non per trasformare gli spalti in un’arena gladiatoria. A questo punto anche gli spettatori, dovendo essere se stessi, avrebbero diritto di disturbare i servizi, gli scambi, lanciare insulti di ogni tipo, fare gazzarra per deconcentrare il nemico e via dicendo. Quanto all’arbitro, è lecito, sempre per essere spontanei (o piuttosto spontaneisti) rivolgere parolacce alla minima contestazione di una decisione. In secondo luogo durante le interviste il problema non è che non possano dire: – Quello l’ha mi sta sui…- o – Oggi ho giocato di m…, quanto il fatto di esternare concetti o valutazioni che abbiano un minimo di sensatezza, di individualità e, soprattutto, di rispetto lessicale o morfosintattico. Le interviste sono spesso insulse perchè evidentemente molti tennisti non hanno nulla da dire, o sono troppo concentrati sul lato esecutivo del loro sport da aver completamente eclissato quello critico-espressivo. E poi un Sinner, che magari è riservato e un po’ timido, dovrebbe forse violentare se stesso per essere più “popolare”? Recitare il copione di un personaggio e quindi risultare, automaticamente non autentico? Caro Tursunov, se uno vuole essere eccessivamente pubblico può finire facilmente per diventare volgare, nel senso etimologico e traslato del termine. Se Kyrgios fosse solo schiamazzi, racchette fracassate ed esternazioni polemiche, non penso che lo seguirei. Mi piace vederlo giocare perchè il suo tennis non è “educato”, nel senso che è del tutto anti-scolastico, il resto in fondo è solo qualche breve parossismo che, se si considera la durata di un match, rappresenterà si e no lo 0,2% della sua rappresentazione tennistica sul campo. Ergo, non toglie nè dà nulla all’imprevedibilità esecutiva, per cui non può servire per creare il personaggio mediatico.
tursunov dice cose sagge seppur politically uncorrect
È giusto coinvolgere il pubblico e cercare di intrattenerlo, ma in maniera sana!
Pure io mi sono fatto due maroni a vedere certe partite, e non tutti i giocatori sono istrioni, alcuni possono anche essere introversi!
E meno male, sennò non ci sarebbe varietà, Borg era di ghiaccio ma riempiva gli stadi comunque!
Tutto si fonda sull’immagine, la personalità e il talento!
Bisogna avere queste tre doti per appassionare!
Per essere educato, dico che tursunov ha mescolato capra e cavoli…bah
Anche in tre. Alcuni (troppi, purtroppo) confondono automi e persone educate.
SuperMac insegna…
Se ti comporti così al circolo la prima volta ti ammoniscono, la seconda ti tengono d’occhio, la terza ti cacciano…
Alzare il dito medio è sinonimo di personalità o maleducazione? Perché stiamo parlando delle parole di Truzzunov qui, non di “personalità”
Tursunov ha ragione quando dice che i tennisti sono quasi tutti omologati, ma non può certo dire che kyrgios ha personalità solo perché,quando gli fa comodo, fa’il maleducato. Non c’è né uno che si discosti dal coro: le conferenze stampa sono tutte uguali, se ne potrebbe fare a meno. Quando qualcuna ha detto qualcosa sulla nostra società, extra tennis, è andata in depressione, perché i giornalisti battevano solo su quel punto e, probabilmente a 20 anni i ragazzi che vivono questo sport sono talmente immersi negli allenamenti e nei tornei che non si accorgono di quel che gli succede attorno. I campioni prendono talmente tanti soldi che non pensano neanche ai colleghi che sbarcano il lunario a malapena. Altri tempi: noi alla loro età eravamo schierati politicamente e pensavamo di cambiare il mondo in meglio… il risultato sono loro… non riescono ad esprimersi perché o non sanno cosa dire o hanno paura di perdere lo sponsor…
Il tennis non è cabaret , è sport, agonismo .
Se uno è anche espressivo e ganzo meglio, ma non è necessario .
Se ne facciano una ragione i clown.
Il tennis ha bisogno di colpi spettacolari, vittorie sorprendenti, rivalità appassionanti. Non di scemi del villaggio. La personalità non è sinonimo di maleducazione e strafottenza.
io mi sarò perso qualcosa, ma non ricordo che in passato ci fosse un’orda di tennisti maleducati. sopra le righe erano McEnroe e Connors. ci sono molti più maleducati oggi. Il problema è che non sono sufficientemente personaggi per potersi permettere un atteggiamento provocatorio. Servono tennisti con la T maiuscola in questo sport, il resto è fuffa
Avrà bevuto un barile di vodka prima di buttare fuori queste cazzate!
Ragazzi, Turnusov comunque non ha detto ” BISOGNA ESSERE tutti come Kyrgios ” ma spiegava PERCHE secondo lui riempie i palazzetti.
E spiegava perche i talenti di adesso risultino, per quanto forti, troppo anonimi dal punto di vista mediatico.
Sono davvero tutti fatti con lo stampino. Non esprimono e non comunicano nulla dal punto di vista umano. Sono dei robot,degli automi, assolutamente INESPRESSIVI.
Agassi e Becker, per fare due nomi, non erano dei Kyrgios, ma avevano qualcosa che attirava il pubblico al di la del tennis che offrivano. E valeva per molti altri nomi. Tra un Ivanisevic e un Hurckacz io preferivo 100 volte Ivanisevic. Tra Thiem e Marcelo Rios, mille volte meglio Rios. Non sto parlando di qualita’ tennistiche, attenzione. Sto paragando alcuni top 10 di personalita’ degli anni 90/2000 con i freddi e robotici e inespressivi top 10 di adesso. Perche io oggi dovrei spendere dei soldi per vedere un match di Hurckacz, Fritz o Norrie ? cosa mi comunicano? per Rios e Ivanisevic invece li si spendevano volentieri, perche valevano il prezzo del biglietto, al di la’ del tennis che offrivano.
Musetti non e’ Kyrgios, ma ha sicuramente una personalita’ diversa da Korda, Aliassime e Sinner che hanno tutti e 3 la stessa identica personalita’e modi di fare freddi, distaccati e poco comunicativi.
E infatti la gente tende a preferire Musetti a quei 3 nonostante quei 3 siano ( al momento ) piu forti. Perche c’e’ quel qualcosa, dal puntio di vista caratteriale, che cattura di piu, rispetto ai soliti giovani freddi e compassati.
Alcaraz e’ piaciuto sin da subito perche sfrontato e diretto. E anche qui, non parliamo di un Kyrgios…perche lo spagnolo non bestemmia, non spacca racchetti e non insulta nessuno. E’ educato come come Sinner e Aliassime…ma e’ molto piu comunicativo. Non ha peli sulla lungua ( in modo educato ) e viene percepito come meno finto.
All’arrivo della staffetta mista di biathlon, Giacomèl ha portato il dito all’orecchio. Ambesi è Puppo hanno detto che non si fa ma andava scusato perché è giovane. Però, hanno aggiunto, si è subito scusato con gli altri atleti della staffetta…così tanto per capire cosa vuol dire sportività…
Esatto Mario, bravo..io sono del 77 e se uno mi sbadiglia in faccia sfottendomi in mondivisione rimane un nemico a vita, sportivamente parlando.
E questo che fa? Elogi su elogi, mielosi e finti.
Ma svegliati, è ora di finirla con questo perbenismo da social e pensiero unico universale
non diciamo stupidaggini… vogliamo che il tennis diventi quel condensato di volgarità, aggressività e immaturità che si vede ogni domenica nei campi di calcio?
per fortuna il tennis è un altro sport, dove l’eleganza e la classe fanno la differenza (RF su tutti) e stupidità e ignoranza sono fortunatamente ai margini, non c’è nessun bisogno di fenomeni da circo ma solo di grandi campioni che si sfidano tra loro senza esclusione di colpi ma sempre in modo corretto
Se l’obiettivo è batterlo sul campo devo dire che ci sta riuscendo alla grande.
Non mi convince. Definire “personalità” l’incapacità di riflettere e pensare prima di parlare di Kyrgios è questione di opinioni, a me a volte sembra una persona fragile in balia di sé stesso, per fortuna che adesso ha trovato un minimo di stabilità. Indicare come un modello le emozioni che ti può suscitare un gestaccio lascia il tempo che trova, si tratta di emozioni superficiali che non lasciano il segno. Vero è che il rimbalzo di ogni minima dichiarazione sui social, spesso estrapolate dal contesto, ha sterilizzato in maniera evidente ogni dichiarazione, per cui per non dire nulla che possa essere interpretato male estraendolo dal contesto, si finisce per ripetere sempre le stesse cose a prova di fraintendimenti
Quindi per uscire dalla “monotonia” (sic) del gioco ben vengano racchette spaccate, bestemmie, insulti al pubblico o dare il cinque al pubblico come un pagliaccio, spintoni all’avversario, minacce al giudice di sedia, palle sparate in faccia ai raccattapalle (TUTTI ESEMPI REALI: i nomi li conosci anche tu).
A posto così ……….
Ho letto anch’io le dichiarazioni di Jannik e le ho trovate pure io fin troppo mielose.
Jannik e’ un ragazzo educato, e non ci si possono ovviamente aspettare atteggiamenti e parole da bad boy. Sarebbe innaturale. Ma come dice Mario, quei complimenti mielosi ripetuti piu volte tra stampa e social, verso uno che ti sfotte e ti sbadiglia in faccia, forse potevano essere limitati a due parole di circostanza, dette una sola volta alla premiazione e stop.
Siamo in due
Tursunov e il discorso sull’odio…..come se fare incazzare o odiare qualcuno fosse una bella cosa. Credo che a Tursunov sfugga un particolare, forse crede che tutti i tifosi che vanno a vedere Kirgios siano dei frustrati, demotivati dalla vita che aspettano un ragazzotto che gli fa il gestaccio per sentirsi vivi per elemosinare l’emozione della rabbia e del rancore. Ma visto che è Russo non è che il suo compatriota Putin adotta lo stesso metodo?. Vuole ravvivare la popolazione mondiale perchè pensa che si annoi e il pensiero dell’atomica porta un bel pò di strizza alla gente così la tiene viva?
Qual è il problema, troppa Vodka?
Cercasi mental coach per coach, povera Bencic.
Ognuno ha la sua personalità, sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Personalità sarebbe incitare il pubblico contro Osaka come fece la Williams nel 1998? Per me è più la straordinaria caparbietà di Murray…
Mah, se quello che fa Kyrgios lo facessero Ramos Vinolas o Pedro Cachin (tanto per nominare un paio di pallettari old style) credo che non attrarrebbero uno spettatore in più, anzi.
Se vuoi essere sopra le righe, e sostenere quel ruolo, devi essere Mc Enroe, Nastase, Connors o appunto Nick Kyrgios.
Il bad boy funziona se è un campione o gioca in modo divino o meglio ancora entrambe le cose, altrimenti non funziona e sei solo un maleducato
Mancava solo
Moutet santo subito
Tiafoe beato
Oppure che so
“credere, obbedire, spaccare la racchetta”
“umpire ti spiezzo in due”
“il giudice di linea davanti e di dietro tutti quanti”
“Rutto libero al posto del pugnetto”
“Accoppiamoci liberamente durante il doppio misto”
Ma che bello! Continuiamo così, facciamolo diventare uno sport per cavernicoli. Eccitiamo la folla, coinvolgiamola in una notte di Valuprga selvaggia.
Bestie di Satana ne abbiamo?
E qualcuno gli da pure ragione a questo Truzzunov!
Ma infatti… Io per andare a Roma a vedere Kyrgios non spendo un cent. Per qualcun altro invece…
Ma tu che ne sai se a Sinner sta sulle balle Medvedev.. te l’ha detto lui..? non è che se sta a noi sulle balle deve in automatico stare anche a lui..
Ha elogiato un tennista che, per adesso, gli è superiore. L’uomo non interessa a Sinner, e fa bene. L’obiettivo è batterlo sul campo, le parole contano nulla.
E io che vado a vedere le partite di tennis per essere coinvolto dallo spettacolo del gioco, piuttosto che essere sfanculato da un maleducato… pensa te che retrogrado che sono.
Dobbiamo sorbirci maleducati e arroganti in qualsiasi ambito, nella vita di tutti i giorni e ancor di più sugli schermi. In alcuni sport, molto comuni, è considerato normale fare messinscene per perdere tempo o scontrarsi fisicamente con l’avversario a gioco fermo. Io continuerò a sostenere i tennisti educati e sportivi che quando si mostrano e parlano in pubblico cercano di mostrare il lato migliore di sé stessi, sapendo di essere in qualche modo un esempio per molti.
Sono perfettamente d’accordo. Nel nostro meraviglioso, civilissimo e liberissimo mondo del capitale, ogni persona che richiama un certo auditorium, diventa automaticamente un personaggio (e sottolineo questa parola) pubblico. Leggasi strumento nelle mani dei finanziatori. Il grave errore che ovunque viene giustificato, o peggio passato sotto silenzio, è che non esiste alcun rapporto di dipendenza della persona in relazione ai soldi. I soldi devono aiutare la persona, non controllarla: se non vogliono più farlo, gli investitori devono essere liberi di tirarsi indietro, come del resto lo sono. Ma non dovrebbe essere tollerabile che siano i soldi a programmare la personalità degli individui. E questo purtroppo lo si vede bene con tutti i personaggi (insisto sempre su questo termine) pubblici. Prendiamo il caso dei tennisti: sono obbligati a partecipare a eventi-cagate (scusate la volgarità) a cui molto spesso non vorrebbero aderire (provate a leggere tra le righe certe dichiarazioni… ma del resto come dar loro torto?), a non esporsi troppo, se non per fare dichiarazioni che l’opinione pubblica, liberissima anch’essa, non soltanto accetta, ma pretende; vengono multati se litigano col pubblico o se eccedono nei festeggiamenti, come se il giubilo o l’ira fossero parametri misurabili e per cui è indicato un limite. Sono automi. Personaggi. Non persone. E i primi a pretenderlo da loro siete proprio voi (io me ne tiro fuori perché sono consapevole di odiare ciò per me stesso, figuriamoci per gli altri) che commentate, voi come chicchessia su qualsivoglia social network.
D’accordo. Il politically correct adottato da Atp e Itf è controproducente. Il pubblico viene da sempre attratto dai bad boy di talento e non da noiosi robottini. Perché omogeneizzare sempre tutto come già fatto in modo deleterio con le condizioni di gioco?
Purtroppo ha ragione.
Anche le parole di Sinner dopo la quinta sconfitta per mano di Medvedev. Gli ha fatto un sacco di elogi sperticati prima alla premiazione, poi nell’intervista sul sito atp e infine su tutti i social ? Ma perché ? Tu stai antipatico al russo, nell’ultimo match ti ha sbadigliato in faccia. Quando è insieme a rublev, usa il tuo nome per sfotterlo …
Eppure Jannik nonostante la quinta sconfitta consecutiva, lo ha lodato a più riprese in tutte le interviste e social.
Eccesso di educazione? Forse. Però a me non sembra normale. La gente così ti percepisce come finto. Serve più carattere e personalità come dice Turnusov.
Bravo Tursunov, già il gioco ê sempre più monotono, manca solo la che tutti si comportano come robot.
Tursunov? quello del ranking protetto???
@ ospite (#3436053)
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