Intervista a Leonardo Rossi: “Giocare a tennis mi fa sentir bene”
“Giocare a tennis mi fa sentir bene…. In campo gioisco, mi arrabbio, tiro fuori il meglio e il peggio di me… Insomma un mix di emozioni che mi fanno sentire vivo ogni giorno!”
Così, tre anni fa, spiegava in un’intervista il suo rapporto con il tennis un giovane italiano che proprio la scorsa settimana ha fatto il suo ingresso fra i prime mille giocatori del mondo. Stiamo parlando di Leonardo Rossi, toscano, venti anni e numero 977 nel ranking ATP. Accendiamo i nostri riflettori su di lui.
Leonardo cresciuto nel (e attualmente tesserato per il) Tennis Club Pistoia, ha vissuto un’intensa stagione 2022 a livello ITF, la prima vera a livello pro ed ha aperto l’anno con una splendida semifinale a Sharm ElSheik. Abbiamo fatto alcune domande a Rossi per cominciare a conoscerlo meglio.
Ci descrivi il tuo tennis? C’è un giocatore a cui ti ispiri?
Come tipologia di giocatore sono un attaccante da fondocampo, mi piace fare gioco con i due fondamentali. Anche se gioco il rovescio bimane, uno dei miei idoli è sempre stato Simone Bolelli.
Il record della tua scorsa stagione recita 50 vittorie e 26 sconfitte. In sostanza hai vinto davvero tante partite. Poi a settembre le gemme dei due quarti di finale conquistati partendo dalle quali. Possiamo definirla la stagione della consapevolezza?
Sì assolutamente, lo scorso anno è stato il primo in cui sono riuscito a dare più continuità a livello ITF e partendo sempre dalle qualificazioni ho avuto la possibilità di giocare tante partite e di vincerne molte. Nel corso della stagione sono riuscito a qualificarmi in molte occasioni e a quel punto ho capito di avere il livello per competere con i giocatori del main draw. Un’ulteriore spinta a livello di consapevolezza è stata la conquista dei primi punti ATP.
Su quale parte del tuo gioco dal punto di vista tecnico stai lavorando in questo periodo?
Sto lavorando principalmente su due aspetti: il primo è riuscire a gestire meglio il primo colpo dopo il servizio e il secondo migliorare la mia lettura e abilità nell’approccio a rete, che considero una parte fondamentale per sviluppare ulteriormente il mio gioco.
Qual è la caratteristica dal punto di vista mentale e di atteggiamento sul campo che ti contraddistingue? E dove invece credi di dover migliorare?
Una caratteristica che credo mi contraddistingua è una buona sicurezza nei miei mezzi e il poter competere con qualsiasi tipo di avversario. Credo di dover migliorare nel mantenimento del livello di attenzione, evitando così cali di concentrazione nel corso della partita.
Ti sei posto un obiettivo di classifica da raggiungere per il 2023? O sei concentrato al momento solo sullo sviluppo del tuo gioco?
Sono molto concentrato sul miglioramento della mia professionalità e del mio gioco a 360 gradi, credo che migliorando sotto questi aspetti una crescita a livello di ranking sia direttamente proporzionale.
Ultima curiosità, mi interessa il parere di un tennista giovane: sei favorevole all’idea di modificare qualcuna delle regole del tennis per rendere le partite meno lunghe?
No. Io sono abbastanza tradizionalista e mi piacciono le regole di punteggio che sono sempre esistite. Credo che altrimenti si rischierebbe di snaturare la vera essenza del gioco.
Antonio Gallucci
TAG: Antonio Gallucci, Giovani Italiani, Intervista, Leonardo Rossi, Livetennis Magazine
A me oltre che livore e cattiveria sembra ci sia molta invidia, brutto sentimento… Qui parliamo di giovani! Inoltre ci terrei ad informarla che i Futures hanno montepremi di 15000 e 25000 dollari, distribuiti tra i giocatori, seppur poco ma vengono pagati… inoltre questi ragazzi vengono pagati migliaia di euro anche per le competizioni a squadre. Sono a tutti gli effetti professionisti, e vista la giovane età la loro classifica può salire per ambire a montepremi più alti… se ci sono i presupposti e le doti per salire e in questo caso ci sono! L’età e il tempo che hanno davanti è dalla loro parte! Poi chi vivrà vedrà..
livore e cattiveria? ma sei matto?
è semplice italiano: se vieni pagato per fare una cosa sei un professionista, se paghi per fare una cosa sei un cliente. se paghi per fare una cosa per puro diletto, sei un hobbista. il 100% dei frequentatori dei circoli di tennis sono hobbisti, e non c’è nulla di male.
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Di ragazzi giovani che ci provano ce ne sono tanti…in bocca al lupo a tutti!
Un commento francamente terribile, fuori contesto ed animato da livore e cattiveria che evidenzia una personalità avariata.
Al ragazzo vorrei dire di seguire le sue aspirazioni e i suoi sogni.
Questa settimana è entrato nei 1000, al no. 977, la settimana prossima entra nei 900, al no. 885 circa
Comunque ha 20 anni… credo abbia il tempo di salire in classifica, no?
Ma se sta bene… Pensa te Agassi che è stato male una vita a odiare il tennis..
in effetti, paga per giocare.
basta intendersi cosa si intede per professionsimo.
Ma va ? Ti fa stare bene ?
Se essere nei 1000 per un pelo, significa giocare nei PRO, questo non è un Rossi qualunque.