Toni Nadal: “Tsitsipas ha sbagliato tattica contro Djokovic a Melbourne, puntando sulla velocità solo Federer poteva farcela”
Affrontare Djokovic ad alta velocità aprendo molto gli angoli è una tattica suicida, ed è costata la sconfitta a Tsitsipas nell’ultima finale degli Australian Open. Questo il parere di Toni Nadal in un’articolo pubblicato sul quotidiano iberico El Pais, del quale lo “zio” più famoso del tennis è apprezzato opinionista da qualche tempo. Oltre a dirigere la nota Academy del nipote a Maiorca, Toni periodicamente commenta i fatti salienti del tour Pro sulle colonne del giornale di Madrid. Riportiamo il suo qualificato parere in merito alla finale di Melbourne, e come invece decise con Rafa di affrontare il serbo prima della finale di US Open 2013, match nel quale Novak partiva ampiamente favorito ma che, invece, vide trionfare lo spagnolo.
“Ciò che Djokovic ha ottenuto è tanto sorprendente quanto ammirevole” scrive Toni Nadal. “Che 15 anni dopo quel 2008 in cui ha alzato il suo primo Major a Melbourne, sia stato capace di rifarlo di nuovo per la decima volta (per la ventiduesima nel computo totale) e con un livello tennistico così impressionante dovrebbe ugualmente stupire il popolo del mondo del tennis e tutti i tifosi. In questa edizione è stato praticamente ingiocabile, disputando un torneo impeccabile dall’inizio alla fine. Il suo gioco è senza dubbio il più completo del circuito, che gli permette di giocare sia in attacco che in difesa. È deciso e combatte fino allo sfinimento. Risponde con una serenità sorprendente nei momenti di massima tensione. Impressiona per la sua ambizione e la conseguente voglia di continuare a migliorare”.
Ecco il punto in cui tratta su come Tsitsipas ha provato ad affrontare il serbo, a suo dire con un approccio errato. “Pur riconoscendo l’enorme difficoltà del confronto e le poche garanzie offerte da qualsiasi strategia da adottare, credo che il suo approccio iniziale sia stato sbagliato. Nel primo set il giocatore di Atene ha voluto giocare contro Novak faccia a faccia, con colpi veloci e aggressivi, cambiando continuamente la direzione dei suoi tiri. Con questa condotta ritengo sia impossibile battere il balcanico a meno che tu non sia Roger Federer. Batterlo in velocità è una tattica quasi suicida, come abbiamo visto in quel veloce primo set in cui il giocatore greco sembrava tanto sconcertato quanto incapace di mettere in difficoltà il rivale”.
Toni racconta quindi un aneddoto del 2013, quando suo nipote Rafael sfidò Novak a New York, sconfiggendolo in finale nonostante si giocasse sul sintetico. “Ricordo il giorno prima della finale con Djokovic agli US Open 2013, i dubbi che io e Rafael avevamo e la decisione che alla fine abbiamo preso. Per batterlo abbiamo pensato di non aprire troppo gli angoli o di cambiare velocemente direzione e giocare, invece, più al centro. Aumentare l’apertura del campo, le lunghe percorrenze e la velocità negli scambi non potevano che provocare una risposta ancora più aggressiva, inesorabile e quasi definitiva da parte di Djokovic. Quindi abbiamo pensato di giocare più lentamente, al centro del campo e con convinzione di perseguire questa tattica di sfinimento. Fortunatamente per noi, Rafael è uscito vincitore, ma ricordo quella finale come una di quelle più difficili mai giocate da mio nipote”.
È un punto di vista interessante quello di “zio” Toni. Effettivamente Tsitsipas, pur avendo un tennis offensivo, non ha l’anticipo di Roger Federer, che proprio grazie a tempi di gioco estremamente rapidi ha spesso battuto Djokovic, portandolo all’estremo in epiche battaglie negli Slam, nonostante un certo gap di età a favore del serbo. Tuttavia è anche corretto affermare che rallentando molto il gioco, le incredibili capacità difensive e di resilienza in campo di Djokovic sarebbero state forse ugualmente superiori a quelle di Stefanos. Quindi, in qualsiasi modo la si voglia guardare, la partita per il greco restava un muro troppo difficile da superare visti i suoi mezzi e le straordinarie qualità (e forma) del fortissimo avversario.
Marco Mazzoni
TAG: Australian Open 2023, Djokovic, Federer, Stefanos Tsitsipas, Toni Nadal
Djokovic sa bene come il rovescio di Wawrinka fosse obsoleto.
mantenere una condizione per tutto l’anno non è semplice quindi per il Grande Slam non si può parlare almeno per adesso
Sarà pure un’arma obsoleta ma, per il momento, consente a Stefanos di stazionare al numero 3 ATP.
D’accordissimo. Come ho già detto la generazione degli Zverev, Medvedev, Tsitsipas, Rublev ha fallito. Uno Slam in quattro. E il più giovane va per i 25. Una eta’ alla quale Borg si ritiro’ dopo avere vinto 11 Slam confrontandosi con gente come Connors, Mc Enroe, Nastase, Tanner e il primo Lendl. Spero che la generazione di Sinner, Rune, Alcaraz faccia meglio (se non altro per ragioni anagrafiche).
@ Annie (#3421455)
Vero, è il più grande difensore di sempre. Le poche volte che perde è quando l’avversario gioca talmente di anticipo e con continue variazioni, da sorprenderlo. A parte Federer che in questo è stato il massimo, l’ho visto fare recentente solo da un giocatore. Il ragazzino spagnolo.
Alcaraz, ha infatti molte cose che ricordano il Federer giovane ed ha,vista l’età ampi margini di miglioramento. Mi preoccupa un po la sua tenuta fisica ma spero che sia solo un periodo transitorio. Comunque, è per me nel circuito, l’unico che può rovinare la festa a Djokovic per la conquista del Grand Slam.
Non ha detto che con una buona strategia e’ facile vincerlo…ha detto “Pur riconoscendo l’enorme difficoltà del confronto e le poche garanzie offerte da qualsiasi strategia da adottare…”
@ tinapica (#3421071)
Diciamo che il tanto decantato rovescio a una mano può trasforma in un vulnus nei momenti decisivi..attrarra’ esteticamente ma è sempre più obsoleto nel tennis moderno e per un emotivo come Tsitsipas, nei punti importanti, quando la tensione è al massimo, la stecca di rovescio è ormai sistematica, diventando un limite non da poco soprattutto quando l’avversario è Nole, (che peraltro ha nel rovescio un’arma micidiale) ma credo che ormai in molti abbiano capito che insistere sul rovescio di Tsitsi prima o poi da i suoi frutti
@ Annie (#3421455)
Assolutamente d’accordo
Posso essere d’accordo con la tesi toniana ma noway per ora è troppo strutturato mentalmente, negli slam in special modo, per poter pensare, appunto, di fare partita pari. Con lui la questione della tattica, pur fondamentale, non regge, è inutile..A livello di mente concipio, Stefanos o chi per lui, per adesso con il serbo non c è gara. Forse il nipotino ma sul due su tre, negli slam capitolerebbe pure lui. Inutile giocar bene, far bene tatticamente, un set, magari due li strappi, ma se sta bene, alla fine arriva sempre la commare secca.anzi all’inizio: basta solo vedere il cupio dissolvi stampato in faccia dei suoi contendenti quando entrano nell’arena. Hanno già reso le armi, la partita è già chiusa..naufraghi aggrappati ad un relitto affiorante prima e dopo il passaggio della balena bianca.
In realtà neppure in quarta categoria si suggerisce di giocare al centro. E questo dimostra che il tennis professionistico è altra cosa. Il giocare al centro quando possibile, con palle cariche è alte, è per non concedere subito la diagonale su cui Nole va a nozze. E non significa “vincere” ma limitare il danno ed il margine di errore. Poi, visto che il punto non lo porti a casa pallettando,è ovvio che bisogna affondare ma in quel modo si spera di dettare i tempi. Rafa quello poteva fare, Roger altro, Murray o Del Potro altro ancora.
Infatti, tutti quelli che hanno giocato così hanno “sempre vinto”.
E ma oggi sei anche allenatore di tennis…
Grazie di esistere VERBO
Tutto giusto.
E comunque su una cosa Toni ha ragione. Tutti i next gen hanno la comune caratteristica di essere tatticamente dei polli da competizione.
Amen!
@ Berga (#3421230)
è giusto quello che fai osservare, ma tirare al centro senza permettere all’avversario di comandare il gioco non è così facile. Concordo con Toni in parte, Djokovic va prima “attaccato” al centro con palle su cui non si può appoggiare o su cui deve rischiare per prendere angoli, ma poi occorre sferrare l’attacco finale prendendo gli angoli, senza permettergli di prendere ritmo. Quello che dico è difficile ma è un pò quello che ha fatto Federer nel 2019 a Wimbledon dove a livello di gioco lo ha dominato, ok ha perso ma principalmente per il braccino/tensione, ha buttato 2 set che aveva in pugno (Djokovic lì è stato bravo a rimanere al suo posto sbagliando il meno possibile). Anche farlo venire a rete lo mette in difficoltà, ma ovvio ci vogliono dei mezzi tecnici per poterlo farlo venire a rete senza che poi prenda in mano lo scambio e la next gen questi mezzi non li ha.
La realtà è che la Next Gen è un grande bluff. La presentano come una generazione di talenti ma perdono pure da Cilic o Dimitrov a fine carriera. Sono giocatori che stanno emergendo principalmente per un discorso fisico (di resistenza) e non tattico/tecnico/mentalità. Per quanto riguarda Tsitsipas la superficie a lui più congeniale è la terra rossa, ha movimenti poco compatti e rapidi, ha bisogno di quella frazione di secondo in più per le aperture e per il suo gioco di gambe. Difficilmente vincerà uno slam al di fuori del RG. Mi hanno fatto sempre ridere i paragoni con Federer solo perchè gioca il rovescio ad una mano… è come paragonare un’auto rossa alla Ferrari solo per il colore.
La carta vincente di Nole è che non ha bisogno di studiare tattiche prepartita rapportate all’avversario di turno..lo lascia fare all’avversario, che quindi si comporta secondo uno schema preparato e immaginato come vincente, mentre Nole ha un tale bagaglio di risorse mentali, fisico/atletiche, e soprattutto quella risorsa unica di impossessarsi di qualunque palla gli arrivi, potente o rallentata, acchiappata in qualunque parte del campo e arrivando in qualunque modo possibile e addomesticarla a suo piacimento avendo già visto dove indirizzarla, che smonta e ammortizza qualunque strategia avversaria..è questo per me che lo rende potenzialmente candidato alla vittoria su tutti, soprattutto quando il 3 su 5 lo fa entrare con sempre più confidenza nel gioco dell’avversario, nel frattempo sempre più stremato dalle capacità intuitive e reattivo/difensive di Nole..insomma, se l’avversario è normale lui riesce ad essere bravo, se l’avversario è bravo lui riesce ad essere bravissimo, se l’avversario è eccellente lui riesce a fare miracoli, per questo esula da teorizzazioni e fa sciogliere come neve al sole ogni consiglio tattico anche accreditato.
@ Flynn (#3421189)
Djokovic ha winto l’Australian Open 10 volte e Us Open 3 volte, Nadal non lo ha battuto nel suo slam più importante. Djokovic allo Us Open non ha mai brillato per una serie di motivi.
Grande Toni.
Giocare al centro e profondo rallentando il gioco.
Brava!!! Hai capito la situazione Non avevo dubbi
Cosa ti fumi? c’hanno 6 anni di differenza 😆 😆
Si parla ormai di un tennis robotizzato, fai questo fai quello ecc La vera differenza del serbo è la forza nervosa, la voglia di vincere…Ha vinto per la seconda volta gli AO con un infortunio che non lascierebbe scampo a tutti gli altri: lesione di 2 cm alla coscia…l’altra volta lesione agli addominali…come riesca a recuperare e giocare producendo uno sforzo del genere ha dell’incredibile!!!
@ Maria VM (#3421169)
Appunto! Per non parlare di tutte le altre noie che ha dovuto fronteggiare, anche a causa della stampa , troppo spesso contro( come sempre) . Dalla telenovela sul toylette break,per il quale non avrebbe ottenuto il permesso, all’incredulità (quasi unanime)sull’infortunio,fino alla circostanza che ha coinvolto il padre il quale non ha potuto assistere agli ultimi incontri del figlio, ecc ecc ecc. Sfido chiunque a non essere in preda a nervosismo. A mio avviso, lui ha fatto fin troppo! Veramente troppo
Ma infatti, tutti allenatori dal divano. Me compreso, quando prima della finale scrivevo che l’unica possibilità di provare a vincere per Tsitsipas era avere una percentuale alta di prime e usare variazioni per spezzare il ritmo. Ci poteva riuscire? Non so dirlo. Ma se affronti Djokovic sul ritmo finisci battuto in ogni caso. Persino Nadal a Parigi nel 2021 ha perso in questo modo.
Congratulazioni Toni! Ha citato l’ultima (!) vittoria di Nadal contro Djokovic su superfici veloci. Da allora solo legnate (10-0).
Per chi ricorda la finale 2013, l’esito della partita si è deciso in pochi punti del terzo set, vinto in rimonta da Nadal se ricordo bene dopo una fase di partita in cui Nole sembrava aver preso il sopravvento. Bisogna poi considerare che quello dell’estate 2013 è stato probabilmente il Nadal più competitivo sul cemento outdoor mai visto.
Però non è difficile: Toni Nadal parla della tattica adottata da Rafa in forza non solo dell’avversario ma delle caratteristiche di Nadal stesso. Non puoi fare gioco solo per limitare l’avversario ma devi farlo sapendo come tu colpisci,come tu sai giocare. A Tsitsi avrebbe suggerito (lui che ha le statistiche degli scambi, le percentuali di colpi) come utilizzare il proprio bagaglio tecnico e non perché con quello avrebbe vinto ma per avere più chance.
Certo, se azzecchi tutte le risposte sulle righe, se metti nel sette ogni prima, se colpisci la palla più forte di un 20% come Karatsev a Belgrado si può vincere ma parliamo non solo di fare “100% nei tiri da 3” ma di farlo in finale, 3 su 5,con Nole agli AO.
Ripeto si può criticare chiunque ma Toni Nadal non allena la D4 al circolo.
@ Carcarlo Moschettoni (#3421043)
14 volte fino al 2010…9 volte dal 2011…Non mi sembra poco visto che fino al 2010 era Nole a non essere il vero Nome ma negli ultimi anni anche Roger non era più Roger soprattutto fisicamente…
E cmq Zio Toni ha ragione da vendere…Le osservazioni sono giuste ma sul campo bisogna saperlo fare e potrebbe non bastare, visto che parliamo di Djokovic e non del Capitano…
@ Carlo (#3421135)
Si sono incontrati in periodi di scarsa forma di Nadal su una superficie comunque favorevole al serbo.
E comunque Rafa lo ha battuto in due finali su tre nel torneo più importante del mondo sul cemento (Us Open) che ha anche vinto quattro volte contro tre. Ora non sta bene perché il fisico lo sta abbandonando, ma non deve dimostrare altro.
una su 38 si può anche perdere o no?
Il punto è che , qualunque tattica, logica e sensata predisposta con il proprio team , può funzionare o meno in quanto inevitabilmente, dovrà fare i conti con una serie di variabili che non sempre si possono controllare in anticipo o durante il match in questione. Questo vale per tutti i giocatori ,in generale .
Ecco perché era nervoso e trattava male tutti!
Articolo molto bello ma illogico: se come dice TONI serve”usare la giusta strategia” e tirare forte al centro per dare filo da torcere a Djokovic sul cemento, come mai Nadal nei 10 anni successivi non è riuscito, in 10 partire, non solo a batterlo, ma neanche a vincere un singolo set (sul cemento)? La risposte è evidente: Nadal ci avrà pure provato, visto che nel 2013 gli era andata bene, ma ha sempre perso.
Imiterei Karatsev a Belgrado 1 in semifinale, correva l’anno 2021. Il russo giocò o giochette o giochebbe una partita che in un post scrissi ” ho visto giocare Djokovic contro Djokovic”.
Sicuramente Toni Nadal ha meriti incontestabili, ma il suo modo di ragionare dal punto di vista logico non lo condivido. Non ha senso, per me, voler “dimostrare” che la tattica suggerita a Rafa nel 2013 è stata quella vincente. Per assurdo, allora tutte le altre volte che ha suggerito la stessa tattica e Rafa ha perso con Nole, che è successo, gli ha suggerito quella sbagliata?
L’esempio di Rune lascia il tempo che trova, Djokovic l’ha giocata al 50% visto che era in preparazione delle finals, contro un Rune al massimo. Su 5 set è imbattibile oggi come oggi. Hanno voglia Alacaraz, Rune, Tsitsi e i nostri a provarci. L’unico modo di batterla è un suo infortunio o un crollo mentale tipo Us open 2021
La tattica di zio Toni non avrebbe portato a nulla che ad un’altra sconfitta perché Djokovic ha interpretato correttamente le condizioni di gioco e la superficie (e come lo smonti il primo set vinto sul servizio di Nole?? Tsitsipas si inventa su due piedi una risposta che non ha??).
Melbourne non è New York, e il greco ha deciso giustamente nel primo set complice la freschezza, la gioventù e i problemi alla gamba di Djokovic, di giocare per sfiancarlo/infortunarlo, come ha giocato Federer contro Isner a Miami. E’ stata la tattica migliore che lui poteva adottare, infatti negli altri 2 set l’ha portato al tie-break, quindi un po’ efficace lo è stato. C’era una tattica più efficace, in linea teorica, da poter adottare, ma non era fra quelle del greco, quindi io non recriminerei troppo. Federer per giocare alla Nadal, da fermo senza dare angoli, ha perso l’ultimo Wimbledon che ha giocato, per dire che le tattiche non sono tutte buone ovunque si giochi.
Ti posso assicurare che quando ha giocato la finale aveva anche le sue cose Ma grazie alla sua titanica volontà ha trionfato lo stesso!!!
Allora vale lo stesso affermare che Federer ha perso più spesso dopo i 30 con un Djokovic più giovane di 6 anni
La tattica,la strategia, tutto vero. Però bisogna saperla attuare, pretendere che il greco sappia prendere Djokovic per sfinimento la vedo dura. Quando Federer le prendeva da Nadal, arrivò in soccorso Ljubicic,prima lo convinse a passare al piatto corde 97,poi a giocare con i piedi sulla riga anticipando all’estremo il rovescio per non farlo salire sopra la spalla.Da quella finale in poi chi sa dirmi gli H2H tra i due? Certo il talento dello svizzero lo rende più recettivo al cambiamento rispetto al greco
da gennaio 2011 ai giorni nostri su 42 slam finiti ne ha vinti 21 cioè la bellezza del 50 % condito inoltre da 9 finali 5 semifinali e 4 quarti di finale non parlo dei 1000 perchè se no rischieresti una paralisi ….c’e’ solo da stare zitti e pedalare con questi numeri il resto è aria fritta che fai giornalmente tu e altri compreso quell’elemento che si chiama Toni Nadal un ciarlatano e lo conferma l’intervista letta sopra che rinvaga una vittoria del nipote nella preistoria del 2013 un peccato che non abbia ripetuto quella prestazione a Melbourne 2019 un vero peccato
ogni 38 partite Nole ne può anche perdere una ….non oso pensare che credevi potesse vincerle tutte
@ Carcarlo Moschettoni (#3421043)
Ecco, pur nella consapevolezza della superiorità serba che tanto mal mi ha fatto in troppe occasioni, a me piace ricordare una vittoria che esula dall’arco temporale che lei pone come limite: Roland Garros 2011, quindi già contro la macchina da guerra serba collaudata, sulla superficie meno amata da ambedue, ma sicuramente, tra i due, invisa soprattutto allo Svizzero.
E per riuscirci, anche su terra rossa, Federer gli tolse il tempo di impostare il suo “Djoko”, che allora era proprio fatto solo a ragnatela, come un Gilles Simon portato all’estremo.
Poi, per fortuna, Giocovic è un campione che mai si accontenta ed ha saputo aggiungere molte altre strategie efficaci, grazie alle quali (ed alla infondata sensazione di superiorità che Federer in cuor suo ha sempre avuto) riuscì ad infligger(ci) la “sconfitta tra le sconfitte” in un triste giorno di luglio del 2019.
ho mica scritto che Federer era un comprimario ….a sminuire i PIU FORTI ( perchè nello sport conta solo quello) siete voi che fortunatamente non fate testo ma solo chiacchere
Tutti esperti dell’Accademia della Crusca!”Er Capitano” non se discute,se ama.
@ MD (#3421024)
Secondo me “Alcaraz” e “Pascal” avevano ben compresa l’ironia de “il Capitano” e vi hanno adeguato il proprio stile di scrittura.
Almeno a me piace pensare che sia così.
Riguardo ai commenti che, sperticando lodi su Giocovic, dileggiano Federer e NadalParera penso che abbiano torto: non a sole vittorie si riferiscono Toni Nadal e Marco Mazzoni ma al più ampio concetto di “mettere Giocovic in difficoltà” e, al netto dell’imbarcata subita con Medvedev (che comunque di controbalzo sulla linea di fondo ci sa giocare eccome) a Flushing Meadows, le sole vittorie penate o mancate (cioè sconfitte) affrontate dal Serbo negli incontri dei 4 tornei che contano di più negli ultimi anni (diciamo post Vavrinca) furono con il Basilese ed il Maiorchino, ambedue prodigiosi colpitori di controbalzo.
È un po’ il segreto di Pulcinella perché è la ragione prima alla base del triumvirato che ha dominato il tennis degli ultimi 20 anni e già si sapeva.
Poi c’è quella clamorosa voragine che gli si aprì, all’improvviso, sotto i piedi, inghiottendolo, contro Zverev nella semifinale olimpica: a parte che al meglio delle 3 il Serbo è più vulnerabile, credo che nè lui nè il RussoTedesco abbiano ancora capito cosa sia successo quel giorno…uno svarione simile è un’eccezione assoluta nella carriera di Giocovic.
Tutti questi commenti stizziti io proprio non li capisco: invece di gongolare perché da tali incontri combattuti allo sfinimento il loro beniamino, comunque, ne usciva vincitore questi commenti sembrano voler anche rifiutare ogni paragone tra il Serbo e gli altri due, tanta sarebbe (stata) la superiorità di Giocovic. Cosa che invece non è (stata): ogni vittoria se la doveva sudare allo stremo, non certo come questa volta con Zizipas.
Zizipas che, per inciso, ha un buon controbalzo di dritto (quando non lo stecca…) ma è completamente vulnerabile di rovescio.
Tra i giovani che in qualche maniera si sono già affermati (facile constatazione, dato che ce l’hanno già dato a vedere) i soli due che al momento possano, mantenendo piedi sulla linea di fondocampo, seppur ad intermittenza, giocare così, sono Rune ed AlcarazGarfia (per me il Danese più dello Spagnolo, che però ha altre doti).
Purtroppo non vedo Italiani in grado di poter opporre resistenza al Serbo (anche se Musetti, quella volta al Roland Garros, gli fece vedere i sorci verdi: probabilmente lo colse di sorpresa, e poi la terra rossa è la superficie meno favorevole -che è tutt’altra cosa rispetto a sfavorevole- a Giocovic).
Articolo interessante, ma riuscite a non usare ‘resilienza’ in ogni articolo? Grazie.
@ MD (#3421024)
Non è questione di essere tifosi, si riportano i dati incontrovertibili. In un mondo sereno basterebbero ma sono i tifosi degli altri due che non accettano la cruda realtà
Caro amico qui tutti staressimo scherzando!!!
Il soggetto in questa frase è “il sottoscritto” e quindi come dice giustamente Pascal la forma corretta è “gli farebbe mangiare la polvere” Questa la faccio leggere al mio nipotino di 9 anni Voglio vedere se ti corregge anche lui Un’altra cosa Tu dici 10 kg in meno Io sono 1,80 per 75 kg Se perdo 10 kg mi ricoverano Non per dire ma te quanto pesi?!?
Da questo articolo non ho capito se l’infortunio era al ginocchio, alla coscia (fasciata) o all’anca!! O a tutti e tre?
si Loserer o Perderer lo ha battuto 23 volte e non 24…di cui la prima 16ina di volte nei primi 4 anni del serbo…dal 2007 al 2010…
Comunque Federer lo ha battuto 23 volte su 50, quasi 24….
Sssh Toni! Non dire queste cose che giusto adesso gli ultras novax stavano credendo davvero che fosse il migliore!
Eh no capitano non puoi cavartela così! Ora ci sveli la tattica! Ah, non vale quello che fece un mio amico: anni 80,torneo e per sapere gli orari si telefonava (ore al telefono occupato e senza repeat,a girare la ghiera magari col prefisso…crampo al dito indice assicurato), e quando rispondono chiese “con chi gioco? Ah si si, siamo amici lo avviso io! “.
In realtà non lo sopportava, ci aveva perso 4 volte di fila e… Non lo avvisò. Vinse per assenza non giustificata.
Lo ha fatto Rune a Bercy, alternando scambi di pura rimessa centrale ad accelerazioni improvvise.
Io credo che Toni abbia ragione, però se la metti sul palleggio con Nole, devi essere molto, molto, molto solido…forse ad oggi solo Zverev se la può giocare in questo modo.
È ovvio (OVVIO!!!) che il Capitano non batterà mai Djokovic, non vincerà nemmeno un set e forse (non me ne voglia) neanche un 15.
A prescindere da chili e dagli anni.
È un commento paradossale. Volutamente paradossale.
E per sottolineare la improbabilità della situazione ha usato una grammatica altrettanto improbabile e sgangherata.
Ora: metà dei commenti danno addosso a un post che non hanno capito.
Una metà dicono che Toni Nadal è ubriaco, che deve posare il fiasco, forse dimenticando che ha forgiato e allenato uno dei giocatori più forti di sempre e dirige una struttura che ne sta sfornando altri ancora. Quindi forse proprio ubriaco marcio non sarà.
Un’altra metà è affidata a fondamentalisti della religione Djokovic, che attaccano a testa vuota e bassa chiunque nomini qualsiasi altro tennista.
Commentare è ormai quasi impossibile. Ma anche seguire il sito sta diventando molto difficile.
@ deuce (#3420973)
È il caso di dirlo: i commentatori di tennis legati ad un tempo che fu non guardano nemmeno i dati. Una volta le settimane da numero 1 del mondo erano la bibbia ora nemmeno quelle bastano più. Capisco la frustrazione del tifoso che non vuole accettare la realtà ma non è bello che chi dovrebbe essere terzo e imparziale non guardi i numeri
semplicemente le qualità difensive e di contrattacco di nole sono tali da rendere particolarmente problematico per chiunque trovare una chiave di gioco che possano metterlo in difficoltà in una maratona di 5 set.
insomma, se nole gioca al 100% o l’avversario riesce a giocare 4 ore sopralivello oppure perde.
Tutti professori di grammatica qua. Vi sentite meglio adesso che avete avuto i vostri 3 secondi di celebrità?
Mazzoni non voleva sminuire il vostro idolo, quel “spesso” va contestualizzato e non preso come un dogma in termini di numeri. Ma tranquilli, indiscutibilmente Novak diventerà il GOAT RACE.
@ il capitano (#3420946)
E a Nadal leccare la terra rossa….:)))
Considerazioni intelligenti e condivisibili
@ Lucy (#3420986)
E *questa
vero come anche vero che se Nole avesse sbagliato meno finiva con un 6 3 periodico giusto? troppo facie parlare cosi le partite si giocano e poi c’e’ un risultato finale giusto? lasciamo perdere i se e i ma è meglio
@ Carcarlo Moschettoni (#3420943)
È questa è un’ulteriore riprova , qualora ce ne fosse stato bisogno, della grandezza di questo campione! Ciò che ha realizzato
( per la seconda volta, dopo le vicende del 2021) nonostante le circostanze avverse , lo rende assolutamente straordinario, di un’altro pianeta, come hanno riferito Ivanisevic stesso, Tiley ed altri.
Toni Nadal, che di tennis credo ne sappia molto di più di tutti coloro che qui scrivono messi assieme, esprime un’opinione tecnica si cui bisognerebbe almeno riflettere .L’anticipo per togliere il tempo, il rallentare,giocare al centro mentre per la maggioranza degli appassionati bisognerebbe spingere, attaccare, giocare angolato. Sono informazioni utili si come si affrontano due professionisti.
Scommettiamo che inizieranno le diatribe su Roger(qui nominato) e Nole?
Ah no, scommettere a risultato acquisito non si può.
Chissà che avremmo consigliato(ovviamente mi ci metto pure io)ad Ali quando incontrò Foreman al rumble in the jungle: picchia subito, non subire, non essere passivo, non rallentare…
Per vincere con questo djoko ci vuole il bazuka
infatti scandaloso quanto letto sopra ….adesso va a finire che le finali di Wimbledon sono finite 3 a 0 per Federer ….agli AO 4 a 1 netto per Nole che ha perso solo nel 2007 agli ottavi quando non era ancora ancora Nole poi un cappotto 4 di fila e tutte semifinali nel 2008 2011 2016 2020…Toni Nadal e Mazzoni posate il fiasco ma il bello sta che tutti si prodigano a dire come si batte Nole ma in realtà poi tra dire e il fare c’e’ di mezzo un oceano infinito …nel mio personalissimo cartellino vedo che dopo il RG dello scorso anno 37 vittorie su 38 partite vero Mazzoni?
Tra i due ci sono poco meno di 365 giorni di differenza, parlare di gap nell’età mi sembra un po’ forzato.
Sul resto ok, punto di vista molto interessante ma non pienamente condivisibile, in tutti i loro scontri tipicamente vinceva quello che in quel momento era più in forma. O si arrivava al quinto e si lanciava una monetina.
@ il capitano (#3420946)
25 anni e 10 kg in meno…e un corso di lingua italiana in più…
@ il capitano (#3420946)
Gli farebbe
Come avete detto voi non esiste una tattica realmente vincente contro Nole, certo una può funzionare un pò di più rispetto all’altra ma è troppo bravo a leggere la partita in corso.
Secondo me per batterlo in una finale Slam bisogna cercare di vincere psicologicamente su di lui(eh hai detto niente!), prendere quei minuscoli momenti di blackout che ha( perchè li ha come tutti, essendo fino a prova contraria umano) e ingigantirli senza cedere di testa.
Detto ciò non so se attualmente esiste qualcuno sul tour in grado di farlo, anche perchè ormai ,secondo me ,Djokovic emana un’aurea di imbattibilità agli occhi degli altri giocatori.
Magari quando sarà sazio di titoli allenterà la presa, mah vedremo !!
Anchio gliela farebbi mangiare
Bellissimo articolo, molto interessante.
Stranamente un po’troppo umile l’analisi di Toni Nadal…va be’.
Aggiungo a quello che è stato detto e ai commenti letti qui sotto, che per battere il serbo, bisogna avere la testa dura, e uno come Alcaraz ce l’ha.
Lo spagnolo non molla niente e sulla terra, ma anche sul veloce potrebbe essere la nemesi di Novak, dopo che Nadal avrà salutato tutti.
Il solo problema di Alcaraz è l’eccesso, caratteristica degli sportivi ‘infoiati’ e dall’agonismo esasperato.
Ha avuto già due crack, non devastanti, ma che fanno riflettere…
Forse avrà capito che, l’idea di aumentare costantemente i carichi di lavoro, è perlomeno pericolosa.
Zio Toni, posa il fiasco
Intanto imparassi a scrivere in italiano sarebbe già un traguardo.
@ ItalyFirst (#3420932)
Infatti
@ Rob (#3420935)
Proprio vero e ormai, vale lo stesso su erba! Anche a Wimbledon detta e domina.
Il sottoscritto, con 25 anni e 10 kg in meno, a Djokovic gli farei mangiare la polvere.
“Federer ha spesso battuto Djokovic portandolo all’estremo in epiche battaglia negli Slam”?. 11-5 il totale degli incontri Slam a favore del serbo, 9-2 a partire dal 2011.
Craig Tiley, responsabile degli Australian Open, ha confermato i dettagli dell’infortunio al bicipite femorale di Novak Djokovic.
Djokovic è stato infastidito da un problema al tendine del ginocchio per tutta la durata del torneo e non si è allenato nei giorni di riposo per questo motivo.
Nonostante l’inconveniente, molti hanno pensato che il serbo non fosse veramente infortunato, visto che ha conquistato in scioltezza il decimo titolo degli Australian Open, perdendo solo un set contro Enzo Couacaud al secondo turno.
Sebbene Djokovic sia stato chiaramente un livello superiore alla concorrenza, Tiley ha confermato che lo ha fatto con uno strappo di tre centimetri al bicipite femorale, aggiungendo che è “difficile credere” che il 35enne abbia gareggiato a un livello così alto con un infortunio considerevole.
Tiley ha dichiarato a SEN Sportsday: “Molte delle difficoltà di Novak sono dovute alla sua cattiva fama”.
“Ma alla fine della giornata, credo che nessuno possa mettere in dubbio il suo atletismo.
“Questo ragazzo, che ho visto, aveva una lacerazione di tre centimetri nell’anca.
Assolutamente (ho visto le lastre), i medici vi diranno la verità”.
“Ci sono state molte speculazioni sul fatto che fosse vero o meno, è difficile credere che possano fare quello che fanno con questo tipo di infortuni.
“È straordinario, ha affrontato la cosa con estrema professionalità”.
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Zio Tony….infatti tuo nipote è da allora…dieci anni or fanno che se ha vinto un set su cemento ed indoor è assai.Mentre sempre da allora tuo nipotino ha buscato 2 volte sul campetto di casa a Parigi,più altre volte a Roma…
direi che battere Nole sul cemento al meglio dei 5 set è qualcosa di molto molto difficile, negli ultimi 10 anni, qualunque sia la tattica usata. Poi la tattica è sempre migliorabile, ma Djokovic tende a vanificare ogni tentativo di tattica altrui.
Le tattiche le detta Djoker. I tennisti che non siano in giornata di grazia, Nadal o Federer al 100%,le tattiche le subiscono.
Nadal dal 2013, dalla partita citata da zio Toni, che non batte Nole sul cemento, tattica o non tattica non sembra essere facile
In sintesi: a 35 anni è di un altro pianeta
Tsitsipas ha commesso errori tattici nel primo set, finito 6-3. Il secondo e il terzo però li ha giocati alla pari, e avrebbe anche potuto vincerli sbagliando meno nei tie-break