Jenson Brooksby fa il break colpendo la rete e sorride. Fognini risponde al sorriso (Video)
Jenson Brooksby si è qualificato lunedì per gli ottavi di finale dell’ATP 250 di Auckland in un match molto vivace contro Fabio Fognini, che ha avuto anche delle polemiche.
L’americano, che ha vinto per 6-7(2), 6-1, 6-3, ha fatto il break all’inizio del terzo set con una grande palla che ha toccato anche la rete e, mentre si dirigeva verso la sedia, aveva un sorriso sul volto senza scusarsi, ma a Fognini non è piaciuto.
L’italiano voleva che Brooksby si scusasse invece di festeggiare e, al termine dell’incontro, l’americano ha rivelato la breve ma intensa conversazione con il l’azzurro.
“Ha detto che avrei dovuto scusarmi con lui per aver colpito la rete, ma mi è stato insegnato che non è davvero basato sulla fortuna”, ha risposto.
Would you believe it?
Jenson Brooksby Loved it, Fabio Fognini did not #ASBClassic pic.twitter.com/4TodLja7OH
— Tennis TV (@TennisTV) January 9, 2023
TAG: Fabio Fognini, Jenson Brooksby, Video del Giorno
Adesso che ho potuto vedere il video penso che Fognini sia stato eccelso nel rispondergli con una linguaccia per significargli “sei un povero pagliaccio”. Altro, il sorrisetto, irriverente, sfottente e pure in cerca di asserzione (!) di Brooksby, non meritava.
@ Losvizzero (#3404602)
Fognini va spegnendosi, rassegnato alla sua imminente fine carriera, per ciò dá poco in escandescenze ormai.
Normale proprio no, mai lo è stato ed ancor meno ai giorni nostri.
Se capita, ad una delle condizioni da me elencate nella risposta a BRAZZ, è un fatto che dalle cronache viene subito registrato negli annali e lo si cita a distanza di tempo come qualcosa di eccezionale.
@ BRAZZ (#3404598)
Mi sa che lei si riferisce ad un ciclismo tutto frutto dei desideri della sua fantasia…forse, ma dubito assai data la feroce competizione già in quella categoria, potrà, raramente, accadere nel ciclismo turistico.
Ma nelle altre categorie, da quella amatoriale su fino alle alle varie categorie agonistiche, chi si raggiunge in prossimità del traguardo dopo lunga fuga solitaria, perché “non ce la fa più”, si sorpassa senza alcuna pietà, anzi con la maggior soddisfazione della beffa inflitta.
Ed è uno dei motivi per cui le fughe solitarie quasi non vengono più intentate: se ci fosse la garanzia di vittoria in caso di ricongiungimento ci si proverebbe sempre, non crede?
La vittoria si “lascia” solo in un paio di situazioni: nel caso in cui chi si raggiunga faccia parte della stessa squadra (o comunque vi si abbia un debito/vincolo di riconoscenza, amicizia, parentela) e nel caso che sia la tappa di un giro in cui si finisce per indossare la maglia di chi guida la classifica generale (ed anche in questo caso, negli ultimi decenni, questa convenzione è sempre più spesso infranta da atti di”cannibalismo”, ciclistico, s’intende).
@ Michele 78 (#3404682)
Grazie Michele, per l’approfondimento che hai dato. Pensavo fosse chiaro quello che avevo scritto.
@ Maria VM (#3404661)
Ciao Maria vm, ti assicuro che nel ciclismo è sistematico, a meno che il corridore che lo raggiunge non abbia bisogno di secondi per prendere una maglia di qualsivoglia colore. In alcuni casi c’è anche stata la spinta.
@ giorgione (#3404780)
@ giorgione (#3404780)
@ Marco (#3404915)
…molti che oggi guardano il tennis purtroppo sono “tifosi strappati al football”…gli stessi che esultano per un autogoal o per un rigore frutto di una simulazione?!…aver voluto rendere il tennis uno “sport di massa” comporta una “cultura di massa” dove il risultato è apprezzato…in qualsiasi modo arrivi?!
@ giorgione (#3404780)
@ giorgione (#3404780)
Deliranti anti Fognini? O stress?
Moneta con cui sarebbe opportuno tu paghi uno bravo a darti ripetizioni di grammatica italiana
sinner è il goat
nemmeno io non ho mai capito le scusa dopo un nastro. Per quanto mi riguarda, le scuse (ammesso che una persona debba scusarsi per il caso, ma è l’altra faccia della medaglia del dannarsi l’anima per aver avuto sfortuna) sono totalmente ingiustificate se il nastro viene preso durante uno scambio da fondo, per esempio, per il semplice fatto che il colpo era in ogni caso diretto in una specifica zona del campo e per puro caso la pallina ha toccato la rete. la volontà del tennista era indiscutibile, il colpo ha solo cambiato la traiettoria per un contatto casuale. viceversa, le scusa andrebbero fatte quando la volontà del giocatore non è in relazione con la realizzazione del punto, cosa che nel tennis non succede mai perché ogni colpo è finalizzato a fare punto. un po’ come un fumatore accanito che si becca un cancro ai polmoni: non è sfortuna, doveva capitare prima o poi.
Davvero, da che pulpito
L’americano non ha purtroppo l’educazione che sfoggia Fognini in giro per il mondo.
La sua dipartita ha salvato Gianni Clerici dal leggere molti di questi interventi, ai quali avrebbe risposto con la sua proverbiale ironia (un po’ snob, per la verità) che ormai le racchette le vendono anche al supermercato.
Noi che non valiamo un pelo proveniente dalle sue “partes nobles” possiamo solo dire che la “kirgizzazione” ha derubricato ad “ipocrita” ogni comportamento che si riferisca ai codici della cavalleria tennistica. Non sarebbe così grave, la “cancel culture” si applica a cose ben più importanti di un match sul rettangolo di qualsivoglia materiale, l’importante è che, per non essere ipocriti, domani non vada bene chiamare “negro” una persona dalla pelle un po’ più scura, “frocio” chi ha preferenze omosessuali, o “mongoloide” una persona che soffre di una sindrome da alterazione genetica.
Consiglio la lettura di un libro uscito alcuni anni fa, “Il razzismo è una gaffe” scritta dal compianto Flavio Baroncelli.
Sparati imbranato
Ma giochi a tennis michele78?
Ma piantala di dire idiozie e vai x vedere il calcio…nel tennis ci sono delle regole non scritte…puoi anche non chiedere scusa…è sei già una merd.a,ma se ridi in faccia al tuo avversario dopo un break strappato Con un nastro fortunoso ti mando a fanculo…
E vi mando anche te caro michele
Da come si comportano in genere gli Statunitensi non me ne stupisco…poi Brooksby è Californiano, assomiglia a quei razzisti wasp antisemiti del film di Spielberg (The Fabelmans)…ovviamente scherzo, ma certi atteggiamenti sono antropologicamente connaturati.
Complimenti vivissimi. Un grande evento che meritava un articolo
Parlare di educazione in presenza di Fognini?!ma stiamo scherzando!? è stato semplicemente pagato con la stessa moneta
Parlare di educazione in presenza di Fognini?!stiamo scherzando!?non ha prezzo vedere la sua faccia,si riccordo che si paga con la stessa moneta
non vi pareva che perdeva
Americano maleducato! (Poi è furbo,al cambio campo si mette a ridere per fare innervosire Fabio…MALEDUCATO!!!)
Brooksby leggermente fortunato ma fognini era a 2 metri dalla palla, non è stato un nastro vincente che ha deciso lo scambio. Fognini doveva arrabbiarsi per aver sbagliato direzione con lo smash. Non ne farei un caso.
se campioni e fenomeni di questo sport che hanno vinto tutto e più volte si scusano quando gli capitano punti di questo tipo o prendono righe che alterano il rimbalzo della pallina direi che sarebbe bene “mantenere questa abitudine sportiva” anche da parte di questo ragazzotto yankee tra l’altro anche abbastanza “goffo”?!
@ Kelarw (#3404656)
No, bisognerebbe che un giocatore si scusi con l’avversario quando questi prende il nastro ma la palla non va di là, oppure va fuori
@ Perugino doc (#3404530)
Ora ho sentito anche questa… l’educazione scambiata per buonismo…per carità
@ Luciano (#3404607)
No mi spiace ma questa è prevenzione. Perché mi stai dicendo che il gesto fatto dall’americano assume valenza diversa se fatto a Fognini piuttosto che a Federer.
Per me un errore è un errore, indipendentemente da chi lo subisce.
@ Kelarw (#3404656)
Scusate ma da quanto guardate il tennis,20 minuti?
Mi volete far credere che nn avete mai visto un tennista scusarsi per un nastro?
È proprio strano il mondo…scambiare l’educazione (anche sportiva) per ipocrisia.
@ Maria VM (#3404661)
Bisogna comprendere la dinamica del ciclismo ed aggiungere qualche elemento.
Se sei in una grande corsa a tappe e il ciclista andato in fuga per primo è attardato in classifica generale e magari si è fatto 100km di fuga solitaria (che è molto +stancante di andare in gruppetto dove ti dai i cambi per tirare), è normale che se viene raggiunto da uno che invece è ben piazzato in classifica generale, quest’ultimo lasci l’onore di coronare la fuga al primo. L’altro di beneficio avrà un ottimo piazzamento (o magari addirittura il primato) nella classifica generale
Se quel colpo e quel rimbalzo sono voluti questo fa il Grand Slam per i prossimi 10 anni.
Penso che quasi tutti i tennisti della top100 si sarebbero scusati per questo punto, se è vero che si è giustificato dicendo che era voluto allora ha dei problemi di ego onestamente da affrontare.
Giusto.Tu non giochi a tennis vero? Se si: in campo non devi essere apprezzato. Se no: molti maestri il fair play lo insegnano ancora e potresti seguire un loro allenamento.
Fine del buonismo gratuito: 5€ per i consigli grazieeee.
Non mi pare fosse un colpo che richiedesse le scuse.
non ho capito, cioè chi lo raggiunge lo lascerebbe vincere? ma sei sicuro di ciò?
ok la fortuna del nastro, ma non competere e lasciar vincere l’avversario ‘per educazione’ toglie tutto il gusto di guardare una gara. Boh, se non c’è vera competizione, che agonismo è?
se una tradizione è ipocrita e insulsa non è mica scritto da nessuna parte che bisogna continuarla. Il nastro fa parte del campo, alle volte la palla lo scavalca a volte no. Allora ci si dovrebbe scusare ogni volta che si prende una linea?
Il tennis è uno sport speciale dove ancora qualche gentiluomo applaude il vincente dell’avversario. Finché ci sarà qualcuno che chiede scusa per un colpo fortuito, la speranza che rimanga tale potremo continuare a coltivarla.
La vera mancanza di rispetto è gioire per un errore dell’avversario, mostrargli i pugni, urlargli in faccia e lanciare sguardi di sfida durante l’incontro.
C’è poi l’etichetta, con termine desueto galateo, (l’educazione è altra cosa) che prevede tradizionalmente certi gesti, il cui rispetto o meno lascia abbastanza il tempo che trova: quando mai si è visto qualcuno scusarsi quando guadagna lui il punto perché la palla dell’avversario ha toccato il nastro? E’ evidente che si tratta solo di una convenzione.
Comunque non capisco l’affermazione di Brooksby riguardo la non dipendenza dalla fortuna: se sottintende che sotto sotto c’è comunque una parte di merito mi sembra un po’ sbruffone, se invece voleva dire che è un evento puramente casuale che non va addebitato a chi ne beneficia ha invece ragione, ma temo che la distinzione tra “fortuna” (che non esiste) e “caso” (che invece esiste) sia una considerazione un po’ troppo sottile per lui.
Quoto in toto.
Fogni che si lamenta per questo motivo fa proprio ridere.
Ora questo tizio spero si ravveda e si scusi. Spero anche che il suo allenatore glielo spieghi, cosa che non hanno fatto gli allenatori precedenti. Spero inoltre che una volta a casa, glielo spieghino anche mamma e Papà . Torno un’attimo indietro, Anche Tiafoe, non mi è piaciuto per niente.
Il suo si vedeva che non era un sorriso beffardo ma di circostanza. Certo avrebbe potuto scusarsi però, occasione mancata di portare rispetto, sopratutto a un tennista che ha una grande carriera rispetto la tua.
E’ già buona che Fognini non abbia messo a ferro e fuoco lo stadio, sta facendo progressi
@ Pier (#3404510)
Giusto, ci sono le regole non scritte, come il ciclista che va in fuga per 100 chilometri, che viene raggiunto vicino al traguardo da un solo corridore, il quale potendolo sorpassare con una sola gamba lo lascia oltrepassare la linea dell’ arrivo. Questo è il rispetto per l‘avversario, e si chiama educazione.
Giusto al 100% quello che hai scritto(Pier).
Concordo,99 volte su 100 i tennisti si scusano.
E poi non è vero che si tratta di bravura fare il punto grazie al nastro ma solo di caso e di fortuna.
Fabio ha ragione.
Colpire il nastro fa parte del gioco. Non sarebbe nemmeno irregolare colpirlo di proposito, qualora ci si riuscisse. Quindi non ho mai capito perché bisogna scusarsi.
In uno sport dove qualche volta si mira di proposito al corpo e si cerca di innervosire l’avversario in ogni modo, dal perdere tempo al servizio al chiamare hawk eye anche quando non serve., bisogna ancora scusarsi se si colpisce inavvertitamente il nastro.
In realtà io indosso regolarmente il cappellino rovesciato(i frontino mi toglie visibilità) e mi serve per attenuare il sudore. Poi ho provato fascetta tipo Barazzutti ma, essendo lucido, l’immagine era quella di Blake o di Ljubicic:lo sguardo di mia moglie è stato eloquente…
@ mmarco82 (#3404544)
Da che mondo è mondo dopo un colpo fortunato (e il nastro lo sappiamo che lo è…) nel tennis ci si è sempre scusati. Poi se vuoi avallare l’americano, che dice che gli è stato insegnato che il nastro non è un colpo fortunato è un altro discorso.
secondo me chi prende il nastro gode da matti e scusarsi con l’avversario e come prenderlo in giro.
certo che la Fogna che si lamenta del comportamento dell’avversario fa proprio ridere ; ah già si gioca Down Under…
Lezione da Fognini? Giammai
Punti di vista …..
Uno che imbroglia non si scusa, però.
Uno che imbroglia si scusa solo se viene sgamato e vuole evitare un fracco di legnate o la galera. E quindi chi imbroglia e si scusa è ipocrita. Poi ci sono “le vie di Damasco” ma in quel caso diventi santo ……
E mettiamo sia consuetudine scusarsi: preferisco la consuetudine all’educazione quando sai che sei stato fortunato piuttosto che la consuetudine all’imbroglio quando sai che sei stato fortunato che non ti hanno beccato
Punti di vista
L’educazione impartita da Fognini è credibile come la pirite da Tiffany.
Secondo me si confondono le consuetudini con l’educazione.
Proprio perchè può capitare oggi a me e domani a te, fa parte del gioco. Se vinco, sono contento. Se sono stato fortunato, sono contento.
Poi posso venirti a dire che sono stato fortunato a vincere contro di te, e posso anche dire che non me lo meritavo (questa è educazione), ma da qui a dover fare la faccia triste e chiedere scusa (perchè scusarsi per la fortuna, poi?) ce n’è di differenza. Perchè un conto è imbrogliare, e lì ci si DEVE scusare, un altro è essere semplicemente fortunati.
@ Pier (#3404510)
una volta c’erano i gesti bianchi, oggi tra smutandate, suoni sgradevoli, pugnetti ad ogni punto, capellini rovesciati
Buonismo gratuito dopo un po’ stanca
è la “kirgyzzazione” del tennis, ma evidentemente a qualcuno piace (prevendita esaurita in 1 ore)
Anch’io la vedo così: si tratta di riconoscere all’avversario che non c’è un suo demerito in quel punto essendo frutto del caso e non di un gesto voluto.
chi ha giocato a tennis sa perchè…oltretutto ha esultato, cosa proprio brutta da vedersi, come esultare dopo un gratuito dell’avversario. E Fognini glielo ha ripetuto alla fine dell’incontro. Devo dire che Brooksby è uno dei più indisponenti del ciruito.
Il tennis è uno sport con delle regole non scritte: steccare, prendere una riga con palla che salta male, un nastro sono episodi fortuiti che chi ne beneficia ha il buon gusto di “scusarsi” riconoscendo di aver avuto fortuna. Poi che ci si rallegri del vincente ci sta ma c’è anche il rispetto dell’avversario.
Sono le basi di questo sport.
Perfettamente d’accordo, ma non è Fognini (o nessun altro) che deve insegnarle. Bello lo sport educato e pulito, ma non deve essere ipocrita.
Auguro al giovane tennista americano di perdere tante partite con nastri a sfavore. Chissà magari capirà il senso dell’educazione connesso con la sorte (favorevole o sfavorevole).
Credo che sia semplicemente questione di rispetto ed educazione. Effettivamente materie di studio poco insegnate al giorno d’oggi. Tra poco assisteremo in questi casi al gesto dell’ombrello con annessa pernacchia.
Si chiama educazione. Costa poco fare un gesto di empatia anche se dentro stai esultando, anche se la fortuna fa parte del gioco, anche se oggi a me domani a te.
Ma comprendo siano concetti passati di moda.
Bravo Brooksby e grazie
@ mmarco82 (#3404484)
Lo scusarsi è un non senso ipocrita. Mica lo fa apposta un giocatore
come cambia il sorriso il ragazzo… che sguardo la fogna 😆
@ mmarco82 (#3404484)
I cosiddetti “gesti bianchi”, consuetudini di un tennis che evidentemente non c’è più. Secondo il tuo ragionamento, perché darsi la mano alla fine della partita ?
Ho sempre trovato abbastanza ipocrita scusarsi per un punto, per quanto fortunato. Sono professionisti che vivono grazie ai loro risultati, fortunati o meno che siano. A che serve scusarsi “forzatamente” se dentro di te stai esultando?