Prizmic, odiare la sconfitta
Dino Prizmic è un ragazzo che odia la sconfitta, ne sono certo. Ho visto questo sentimento nei suoi occhi in una foto piuttosto inquietante che lo ritrae bambino alla fine di un incontro: Dino ha appena vinto probabilmente, gli occhi sono rivolti verso il cielo, la bocca spalancata in un urlo, i muscoli del collo tesi e i pugni serrati lungo i fianchi. Non avrei mai pensato che un bambino potesse arrivare a una tale trance agonistica prima di imbattermi in questa foto. Dino Prizmic odia la sconfitta quindi, ma nei quarti del Challenger di Oeiras ha dovuto cedere il passo al belga De Loore, interrompendo così la striscia positiva di 19 vittorie consecutive che ha contribuito ad attirare sul ragazzo croato l’interesse degli appassionati.
Croato, classe 2005, finalista nell’ITF di Dubrovnik in aprile e semifinalista al Roland Garros juniores a giugno, Prizmic ha giocato un gran finale di stagione 2022. Quindici vittorie consecutive gli sono servite per conquistare tre titoli ITF consecutivi a Monastir fra novembre e dicembre. Un vero e proprio dominio. Tre settimane in pratica di due set a zero rifilati a tutti gli avversari fatta eccezione per il francese Gautier.
Già in ottobre, a dire la verità, il croato, (entrato a far parte degli atleti gestiti dalla società di management di Ivan Ljubicic), aveva dato segnali importanti, portando a casa il primo ITF della carriera a Heraklion, in Grecia, dopo aver annullato un match point nei quarti al ceco Palan.
Con l’inizio del 2023, il passaggio al livello Challenger non ha scalfito le certezze di Prizmic. A Oeiras infatti ha superato le quali e si è issato fino ai quarti di finale battendo in serie due tosti mestieranti come Janvier e Holmgren, un ex top 100 come Herbert e un giovane in ascesa come il nostro Matteo Gigante.
Ciò che mi colpisce del tennis di Prizmic è la pesantezza di palla che, soprattutto con il rovescio, fa abbastanza “paura” anche a livello Challenger, la velocità dei suoi piedi e la dote preziosa di giocare bene i punti importanti. Riguardo i colpi di inizio gioco, molto interessante, seppur ancora da sviluppare, l’efficacia con cui varia gli angoli e le rotazioni della prima palla di servizio; solida è anche la risposta mentre la seconda palla è ancora molto esitante e attaccabile. Ho notato che mentre alcuni suoi coetanei come Mensik stanno provando a sviluppare una propensione verso la rete, Prizmic pare ancora molto restio a giocare al volo. Il modo di stare in campo è abbastanza “alcaraziano”, direi, anche se forse il croato esagera un po’ nelle urla di esultanza dopo gli errori degli avversari.
Credo sia intrigante a inizio stagione per ogni appassionato osservare la schiera dei giovani tennisti in rampa di lancio e provare a individuare il cavallino su cui puntare. Allo stato attuale fra i primi mille giocatori al mondo la classifica (ovviamente molto fluida) degli under 18 è la seguente:
1 – Juncheng Shang (CHN) – ranking ATP 192
2 – Jakub Mensik (CEC) – ranking ATP 414
3 – Dino Prizmic (CRO) – ranking ATP 445
4 – Gabriel Debru (FRA) – ranking ATP 573
5 – Learner Tien (USA) – ranking ATP 770
6 – Juan Carlos Prado Angelo (BOL) – ranking ATP 779
7 – Joao Fonseca (BRA)- ranking ATP 826
8 – Kilian Feldbausch (SVI) – ranking ATP 857
9 – Kyle Kang (USA) – ranking ATP 897
10 – Maxim Zhukov (RUS) – ranking ATP 973
11 – Sebastian Sorger (AUT) – ranking ATP 998
La corsa è appena cominciata. Le puntate sono aperte.
Antonio Gallucci
TAG: Antonio Gallucci, Dino Prizmic, Giocatori da scoprire, giovani emergenti
Aspettavo questo giorno qui, una bella gufata però
addiritura fenomeni assoluti??
federer djokovic e nadal cosa sono allora?
Mah, contro il nostro Matteo Gigante abbiamo già visto il giovanissimo croato ricorrere al medical timeout tattico: quando una partita va male per farla girare gli escamotages sono sempre gli stessi
Questi sono dei fenomeni assoluti, ma ci sono giocatori eccezionali con magari una prospettiva di carriera alla Fognini che possono arrivare un cincinino dopo.
Ho visto Prizmic la scorsa primavera al torneo Avvenire. Mi ha colpito l’inteligenza tennistica più che il talento nel colpire la palla. Fa quasi sempre la scelta corretta ed è abile, nonostante l’età, a modificare la tattica di gioco quando è in difficoltà. Non ho idea di dove potrà arrivare,ma questo vale per tutte le giovani promesse.
Dei giocatori con meno di 19 anni nessuno ancora ha vinto una partita ATP, cosa che hanno invece fatto:
Alcaraz a 16 anni 9 mesi
Sinner a 17 anni 8 mesi
Rune a 17 anni 11 mesi
Dino odia la Sconfitta ma il problema è che la Sconfitta adora il povero Dino. È un ginepraio senza via d’uscita.
Spinge con servizio e diritto, rovescio di incontro al fine di tenere e ribaltare lo scambio sull’altra diagonale, poco tocco sia da fondo che a rete, ottima seconda e soluzioni veloci, bene in difesa
Così parlo Zarathustra….
bell’articolo… fa sempre piacere spostare l’attenzione sui talenti più o meno conosciuti.
Ad esempio io l’austriaco Sorger non lo conosco minimamente, nonostante segua quotidianamente il circuito junior e gli itf.
Quindi Berrettini, Sinner e Musetti non vinceranno mai uno slam secondo te? Può essere … Ma perché lo escludi a priori?
Under 21, che conta molto di più, abbiamo 5 nella top 12 (Musetti, Nardi, Cobolli, Maestrelli, DArderi).
Anche questo conta relativamente perché non vuo certo dire che questi (d eccezione di Musetti) faranno sicuramente una carriera da top, però non siamo certamete messi male.
Poi ci aggiungi Arnaldi, Bellucci e Zeppieri e vedi che possibilità di avere degli ottimi giocatori dietro i tre migliori ce ne sono eccome, dove ottimi gioatori per me vuol dire da top 50 a salire non necessriamente top ten
Le generazioni di mediocri, alivello italiano, sono finite 20 anni fa, Volandri, Fognini e Seppi già rappresentavano un passo in avanti, Berrettini e Sonego ne sono la (più che degna) continuazione, gli attuali Next Gen(dei quali fanno ancora parte Sinner e Musetti) andranno avanti anora per almeno un decennio. Direi che la continuità è assicurata. Non mi sembra strano, se c’è stata abbondanza fra il 2021 ed il 2023, che ci possano essere un paio di anni di scarsità (per ora). Oltre mi sembra prematuro soltanto parlarne, anche se qualche nome (a mio parere prematuramente) circola già.
Si parla di under 18 che, nel tennis di oggi, come soglia ha la stessa affidabilità dell’ under 13,5
Non si può avere promesse interessanti tutti gli anni. Dobbiamo aspettare la classe 2007 (Cinà) a meno che qualche 2005 o 2006 esca allo scoperto ma almeno per il 2005 non ne vedo di livello altissimo
Tuttavia non è una gara a chi prende l’oscar del fenomeno. Ho visto torme di minorenni promettenti finire nell’oblio e tanti mediocri diciottenni o diciannovenni maturare col 2 come prima cifra
I 2002-2003 italiani sono nettamente inferiori in prospettiva ai 2004/2005/2006 stranieri che stanno arrivando. I francesi su tutti. Purtroppo il sogno Slam che manca da 46 anni è destinato a proseguite per tanti altri anni ancora. Purtroppo
Ci faresti un articolo sui giocatori da te citati con le caratteristiche di gioco ? Di Prizmic a livello di gioco hai detto poco come mai ?
Ma il movimento italiano? Non è che ci aspetta un’altra generazione di mediocri dopo il boom attuale? Eppure sono questi i momenti in cui bisognerebbe dare continuità