Nike “abbandona” diversi giocatori e riduce i contratti di molti altri
È una cattiva notizia per il tennis come “industria”. Nike, il marchio sportivo americano che ha investito molti milioni nel tennis negli ultimi decenni, sta riducendo drasticamente i suoi investimenti in questo sport. Il sito web “Tennis.com” ha sentito alcuni dei migliori giocatori, i quali hanno confermato che il marchio ha deciso di rallentare i suoi investimenti in questo settore, non pagando più nulla alla maggior parte dei suoi giocatori.
D’ora in poi, molti dei tennisti Nike dovranno raggiungere determinati tipi di obiettivi – legati alla classifica, all’iscrizione ai tornei e ai risultati – per migliorare le loro condizioni economiche.
Per questo motivo molti giocatori hanno lasciato il marchio nelle ultime settimane: Sloane Stephens (campionessa americana del Grande Slam), Andrey Rublev, Donna Vekic, Marta Kostyuk e Marketa Vondrousova sono alcuni dei tennisti che non sono più supportati dal marchio.
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Ormai il Baffo è spelacchiato.
Credo a che sia la ciclica crisi del capitalismo. Anche Amazon non sembra passarsela tanto bene, sta licenziando 18.000 dipendenti in tutto il mondo. La Nike si è accorta che molti tornei si svolgono in stadi quasi vuoti, che il tennis femminile non ha un grande appeal, che le vendite non aumentano ma diminuiscono. Perchè? Il capitalismo per sua natura crea pochi ricchissimi e una moltitudine sterminata di poveri. Logicamente finisce per risentirne il mercato enzo i
fra poco lasciano anche il poverino sinner troppo sopravaluttato piu ai Box che in campo gia adesso piu infortunato che seppi in 25 anni dicarriera quindi fa una carriera corta corta
@ Annie (#3400984)
Idem al femminile!
@ Urcaz! (#3400698)
Tante grazie!!! Trovalo, il supercampione..pensionato Roger, con Nole che veste Lacoste e con un Nadal che, con tutto il rispetto, appesantito, in affanno, e mai stato raffinato nella scelta dei colori, non credo si configuri come indossatore esaltante, manca proprio il campione famoso che fa notizia, che è anche personaggio, che possa esaltare e convincere all’emulazione, almeno nell’outfit.. e per ora i giovani stabilmente al top con risultati eclatanti o con forte personalità da influencer scarseggiano, tanto che probabilmente appare a rischio per gli sponsor la stessa futura popolarità del tennis post rivalità dei tre big
Ok. Allora cresciamo all’infinito, senza problemi, come abbiamo fatto negli ultimi 150. Sta andando alla grande, del resto.
Scusate ma è partito il commento a metà,continuo
Tra serbi e kosovari, mancata crescita economica della Cina, perdite in borsa enormi dei mega paperoni, stia andando in crisi il sistema planetario basato sui profitti?
Forse che dopo il covid e la guerra in Ucraina e i venti di guerra tra serbi e
Si vede proprio che si prospettano anni bui per il tennis con l’addio sempre più vicino dei 3 tenori con il goat che è già in pensione e il WTA che ormai è già allo stato brado.
Anche se questi nomi scritti nell’articolo non sono certo di altissimo profilo.
Ho visto un ottimo servizio.
Poi è anche tornato a tirar lavandini, non facendo nulla che ancora non sa fare come: discese a rete, palle corte e volè. Quindi per me un ritorno al passato che tanto gli aveva dato, senza novità.
Bene così. Avanti sempre con Jannik
Io addirittura vorrei introdurre regolamentazioni etiche per la produzione di chi investe nello sport… pensate quanto posso essere fuori dal magico mondo del massimo profitto con la minima spesa.
Sarà perché di quel “massimo” profitto, al pari di quasi tutti, non ho mai visto un euro.
L’obsolescenza programmata,pianificata, comincia a scricchiolare.
Kostyuk ha fatto molte dichiarazioni “problematiche” anche prima della guerra in Ucraina, chiamando “tortura” la bolla degli AO sotto piena pandemia, e perorando in prima persona la causa dell’esclusione delle atlete bielorusse/russe in modo esasperante. Non è certo un simbolo dei valori sportivi di “solidarietà” e “amicizia”. Direi che ora stanno uscendo anche le nette perdite che questa disastrose strategia d’immagine della Kostyuk ha accumulato nel tempo e che le sue fotografie in costume da bagno su Instagram non sono riuscite ad invertire
e cosa facciamo per mantenere 8 miliardi di bocche da sfamare? Il consumismo è brutto, ma se siamo in tanti, o diamo il reddito di cittadinanza a tanti (cog…oni poi quelli che lavorano?) o produciamo e consumiamo.
In effetti ho visto diversi giocatori con completi diversi. Uno su tutto l’orribile vestitino della Jelena Ostapenko. Sarà pure sgraziata nelle forme, però ci aggiungwe del suo. Sembra che l’obbrobbio sia opera della madre! Anche Sergio Tacchini si vede pochissimo. Il circo ha stufato? enzo
tutte donne…. (e questo la dice lunga sulla poca appetibilità del tennis femminile) e Rublov che ha creato un suo marchio….
per il resto, i tempi son duri per tutti….. pretendere partecipazione ai tornei, ranking e vittorie, mi sembra il minimo sindacale per poter aspirare a contratti milionari……
Dal punto punto di vista epidermico dello spettatore è sicuramente una buona notizia, magari finalmente non vedremo più due tenniste affrontarsi indossando lo stesso identico outfit, spesso anche inguardabile.
Mi sento responsabile!! Non ho mai acquistato un capo Nike! Sic!
Se è per questo ho ancora una maglietta “feticcio” di 45 anni fa’…
:-))
Se la sponsorizzazione sarà legata ai risultati, la stellina inglese sarà costretta a stendere la mano…
La tendenza nei grandi brand dei vari settori è di non farlo, massimizzando invece i guadagni su piccolissime fette di “grandi” utenti e mollando completamente i medi. Me lo hanno detto senza mezzi termini esperti di merchandising di due settori produttivi strategici: la linea è di fare lo stesso guadagno producendo e vendendo poco o pochissimo, per tutti gli altri ci saranno strade diverse dall’acquisto tradizionale.
La Vondrousova probabilmente aveva firmato subito dopo la finale raggiunta al Roland Garros. Poi da quel momento, vuoi anche per gli infortuni, non ha piu avuto risultati di rilievo.
La Stephens fino a qualche anno fa era una top player, e l’atleta black piu importante dopo Serena Williams. Adesso la Stephens e’ un po di tempo che non ottiene risultati, e in piu e’ venuta fuori Coco Gauff per il mercato black.
Marta Kostyuk e Donna Vekic non so che meriti avessero per avere un contratto Nike. L’ucraina e’ un giovane prospetto che molti forse vedevano in top10.
La Vekic ha avuto un buon momento 3 anni fa, in cui era riuscita ad arrivare fino alla n19 ma senza mai ottenere risultati di rilievi (di sicuro non negli slam ) probabilmente avra’ influito il triangolo con Kokkinakis e Wawrinka che qualche anno fa le diede una certa visibilita’ mediatica a livello gossipparo…
Nel complesso, forse, nel momento in cui hanno firmato i contratti, qualche motivazione c’era…
Certo adesso, a distanza di tempo, soprattutto Vekic e Vondrousova, per la Nike, risultano poco profittevoli per il loro brand.
La Kostyuk solo per la situazione legata all’Ucraina l’avrei tenuta. Non ci fanno una bella figura a non confermarlo il contratto proprio adesso. E poi e’ molto giovane e le sue potenzialita’ non ancora pienamente espresse.
Manca il mercato cinese
E ce credo con quello che danno a Sinner…
Finito “l’effetto Federer” trainante per il mondo tennis, dopo il ritiro dello svizzero.
Le esibizioni di Nadal sono praticamente ininfluenti a livello di popolarità del tennis (magari vanno bene per quella dello spagnolo, non so.. non ho letto di vendite al rialzo o nuove proposte di sponsor). Nel basket le vendite delle scarpe di Jordan o di Lebron non sono diminuite.
D’altronde Roger era il tennista più amato da quasi vent’anni, per cui è molto naturale che la sua assenza si faccia sentire, e che gli altri tennisti non possano più sfruttare l’onda lunga che aveva generato la sua popolarità nel mondo.
Io indosso magliette e pantaloncini acquistati 10 anni fa
Quelli della birra ? 🙂
Ma Rublev non aveva lanciato il suo marchio da poco? E’ normale che non sia più Nike…
@ Spigolo (#3400650)
Hai detto cose vere Spigolo, ma un’altra conseguenza, che sarebbe anche la migliore, potrebbe essere che Nike farà meno utili in futuro .
Poi sarebbe ora che finisse questo consumismo fine a sè stesso, e magari un capo di abbigliamento invece di cinque mesi lo si utilizzi per due anni, come succedeva una volta .
Così non confonderemo più Rublev con Sinner
La seconda delle tue ipotesi, ovviamente
Può essere che voglia investire nel suo marchio, Rublo
Nike, per portarti a casa un capo o delle scarpe di qualità devi spendere ben più di 100€, altrimenti è fuffa.
Siti produttivi nel sud del mondo, dipendenti sottopagati e, per ripulirsi la coscienza, modelli provenienti dagli angoli più poveri del pianeta
Vesto Decathlon … Buona resistenza…140 euro per un completo Nike anche no … Costi alti per mantenere i super divi …
Fossi il responsabile del marketing punterei su di un super campione e un paio tra i migliori giovani. Non credo paghi sponsorizzare decine di atleti ai più sconosciuti.
Concordo con te. Se a qualcuno piace spendere per un prodotto perché giudicarlo? Dietro quella vendita c’è un volume d’affari che coinvolge l’operaio, lo spedizioniere, l’autista e non solo i “grandi capi”.Se io lavorassi alla Nike e chiudesse lo stabilimento sai che salti di gioia?
Credo sia un segnale preoccupante di un trend che ci coinvolgerà (ma in parte l’ha già fatto). Nel tennis l’aumento delle quote campo, delle palline sta portando molti utenti dei circoli verso brand più economici per compensare questi costi (tanto una maglietta dopo alcuni mesi si “sente” che è stata usata più volte).
Di certo la Nike, per dominare il mercato, ha proposto contratti molto onerosi e forse ora quel ritorno scarseggia.
O, più semplicemente, cominceranno a diminuire i prezzi al dettaglio per la legge della domanda/offerta
Come conseguenza secondaria gli atleti verranno pagati molto meno
Anche perchè, diciamocelo, in generale gli atleti degli sport più seguiti sono pagati uno sproposito
Basterebbe leggere, c’è scritto chiaro e tondo
Effetti delle crisi che si susseguono ormai ininterrottamente; senza entrare nel merito delle cause, gli effetti sono ovvi: la fetta di popolazione che può permettersi di pagare più il marchio che il prodotto (in rapporto anche 10 a 1 tra il prezzo del brand e quello del materiale) sta drasticamente calando.
La riduzione dei profitti è fuori discussione per questo genere di aziende, quindi non gli resta che cercare di abbassare i costi, già notevolmente ridotti in passato con delocalizzazioni selvagge e politiche salariali aggressive.
Non mi pare ci sia da essere troppo contenti nell’avere purtroppo intrapreso una strada senza via di uscita.
Avrei tenuto Vondrousova
Sugli altri concordo, Stephens ha buttato nel cesso dei mezzi tecnici e fisici divini
Perché come sempre non si tagliano i super guadagni di manager e azionisti si licenzia e si fa prima
Dear Nike… do you remember Roger Federer?
Tutti veri i commenti qui sotto. Ma mancano di sottolineare la vera notizia: cominciano a scarseggiare le risorse nella quota di popolazione mondiale che può acquistare questo tipo di capi. Il che porterà ad abbattere i costi, come in questa notizia, o, peggio, a licenziare personale e chiudere sedi produttive.
Non mi sento di festeggiare
Di quei nomi l’unico che stupisce è Rublev perché è al momento n6 al mondo. In questo caso deve essere stato lui a mollare la Nike
Un appassionato non può comprare un modello diverso al mese come quello che propongono ai giocatori soprattutto a 80 euro a maglia e 60 ai pantaloncini.
In ogni caso a leggere quei nomi hanno tagliato ,tranne rublev,tutte donne che onestamente non vendono
Per quegli stracci di plastica che produce tagliati a laser e fatti pagare 1000 volte il costo di produzione, se anche chiudesse i battenti non sentiremmo la sua mancanza. Anzi. Per la serie: come cancellare un mito. Se penso al John delle Trainer 1 o al Blazer di Roger, e vedo come hanno ridotto l’outfit a plastica straccia USA e getta, mi scende una lacrimuccia. Vergogna (da estendere all’intero comparto).
Piuttosto che comprare una Nike vado in sandali come i frati trappisti!:-)
Forse sono sempre di meno quelli disposti a spendere 80 e passa euro per vestirsi da pagliacci come i loro idoli per giocare nel campetto del circolo..