Sospeso Kamil Majchrzak: è risultato positivo a tre controlli antidoping tra settembre e ottobre
L’ITIA (International Tennis Integrity Agency) conferma l’indiscrezione uscita ieri sera: il polacco Kamil Majchrzak è stato sospeso in via precauzionale ai sensi dell’articolo 7.12.1 del programma antidoping. Il 26enne di Piotrków Trybunalski, attualmente n.77 del ranking ATP, è stato testato al Sofia Open lo scorso settembre, al Japan Open e al FILA Open Seoul Challenger in ottobre. “I campioni di ciascuno di questi test sono stati suddivisi in campioni A e B e la successiva analisi dei campioni A ha rilevato la presenza di SARM S-22 e un metabolita di LGD-4033; due campioni contenevano SARM S-22 e metaboliti di un agonista PPARδ. Gli agonisti SARM S-22, LGD-4033 e PPARδ sono tutte sostanze non specificate elencate nell’elenco delle sostanze proibite dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA) del 2022. Risultati analitici avversi per sostanze non specificate comportano una sospensione provvisoria obbligatoria”, così riporta il sito ufficiale ITIA.
Majchrzak chiederà le contro analisi, per verificare la correttezza dei primi test (è suo diritto procedurale), ma nel caso in cui queste diano risultati concordanti, scatterà la sanzione prevista dal codice anti doping. Le sostanze rilevate sono steroidi, utilizzati per carenze muscolari, e un recettore dell’ormone nucleare 1.
Immediata la reazione del tennista, comunicata attraverso un comunicato social nel quale afferma: “Ho una brutta notizia difficile da condividere con tutti voi. Sono risultato positivo ad alcuni controlli antidoping effettuati nei mesi di ottobre e novembre 2022. Innanzitutto voglio affermare di non aver mai preso consapevolmente alcuna sostanza proibita. In questo momento non ho idea di cosa sia successo e per me questa notizia è uno terribile shock. Inizio adesso la battaglia più difficile della mia vita: quella per provare la mia innocenza e ritornare a praticare lo sport che amo”.
La sospensione costerà al polacco la trasferta in Australia, dove era prevista la sua presenza alla neonata United Cup oltre, ovviamente, all’Australian Open.
TAG: Controllo Antidoping, Doping, ITIA, Kamil Majchrzak
Il Doping a livello TOP 100 si fa con perseveranza ma si rinnega con costanza. Così fan tutti.
@ Brufen (#3394388)
Detto da uno che di nome fa Brufen e’ splendido. Rido di gusto
Sognare è lecito
Adesso bisogna beccare i top ten che giocano tre settimane consecutive senza cali né fisici o mentali né infortuni battendo ripetutamente dei top ten
Per me l’aspetto più inquietante è proprio che abbia continuato imperterrito ad assumere le stesse sostanze e che abbiano atteso 3 evidenze prima di fermarlo.
L’unica spiegazione che trovo è che fosse certo dell’impunità perché assumeva delle sostanze “coprenti” e, proprio per questo, anche chi ha fatto le analisi non fosse certo dei risultati.
Se cosi fosse, significa che hanno modificato le metodiche di analisi e possiamo aspettarci altri casi simili
@ Spigolo (#3394346)
Ma anche no
Appunto, innanzi tutto aspettiamo il giudizio definitivo senza condannare prima.
Ma non ne conosceva il risultato.
Magari era nei tortellini…
L’unico caso nella storia in cui è più difficile scrivere il nome del giocatore che della sostanza.
Come mai tutti adesso, hanno iniziato a fare controlli seri?
@ Betafasan (#3394367)
Inconsapevolmente…..!!
Ahahah !! ..qualcuno gli ha fatto mangiare hamburger dopati
Mah
mi hanno buttato in mezzo ai lupi e ne sono uscito capobranco
Secondo me, non è stato furbo: dopo il primo controllo, doveva darsi malato…
Cercano scappatoie, provano ad eludere norme di rispetto.Se fai l’educatore devi avere, a mio modesto parere, una certa integrità morale altrimenti resta il dubbio che i tuoi assistiti possano avvalersi dela tua “esperienza”.Se Ben Johnson avesse degli allievi che ottengono dei buoni risultati? Lo sport dovrebbe insegnare dei valori che chi bara ha disatteso perché pare sia 3 controlli su 3 in cui risulta in fallo.
Ovviamente la mia personale sentenza vale se la colpa è comprovata. In caso contrario sentite scuse.
Lo sport professionistico ed il doping sono inscindibili. Condivido il fastidio per la faccia tosta (ma cosa si può pretendere di più?). Il resto del post invece lo trovo un eccesso
Buon per Cecchinato.
A quando un professionista che sui social si limiterà a scrivere “annuncio che mi hanno beccato”? Invece avanti con ” Condivido una triste notizia ” Oppure “ora inizia la mia battaglia più difficile “… Si, trovarsi un lavoro fuori dal tennis o in un circoletto di periferia per qualche euro, a spingere il carrello delle palline insegnando ad adulti negati. Perché questi devono stare lontano da bambini e ragazzi.