Roger Federer e l’intervista al Daily Show: “quella volta che non volevano farmi entrare a Wimbledon” (Video)
Roger Federer è stato ospite del Daily Show di Trevor Noah e ha colto l’occasione per raccontare alcune storie curiose. Non solo ha rivelato come è stata la telefonata con Rafael Nadal quando gli ha comunicato la fine della sua carriera, ma ha anche rivelato che un giorno gli è stato impedito di entrare a Wimbledon quando ha cercato di entrare al di fuori dell’arco del torneo.
NON PRENDERE IL TENNIS TROPPO SUL SERIO
Sento di essermi divertito molto nel circuito. Non si trattava solo di tennis. Si trattava anche di andare a una bella cena con gli amici e sono felice di non aver preso il tennis così seriamente o professionalmente. Aveva un’atmosfera un po’ amatoriale. Ora sono un po’ preoccupato, visto che tutti gli sport stanno andando in una direzione così professionale da perdere il divertimento. È importante anche divertirsi.
QUANDO NON MI FECERO ENTRARE A WIMBLEDON
Non sono mai stato a Wimbledon senza che il torneo si svolgesse. Così mi sono avvicinata alla porta dove di solito entrano gli ospiti. Sono uscito con il mio coach e ho chiesto alla signora della sicurezza da quale porta dovevo passare. Mi ha chiesto se avevo la tessera di socio. E l’avevo perché quando vinci Wimbledon diventi automaticamente un membro, anche se non sapevo dove fosse la tessera e volevo solo sapere dove potevo entrare. Mi ha ripetuto che dovevo essere un membro. Così la guardai un’ultima volta, già in preda al panico. Non posso credere di averlo detto perché mi sento ancora in colpa. Ho guardato e le ho detto: “Sentite, ho vinto questo torneo otto volte, credetemi”. Sono un membro. Dove devo entrare?
LA TELEFONATA A NADAL CHE GLI COMUNICAVA LA FINE DELLA SUA CARRIERA
L’ho chiamato dopo gli US Open ed è stata una conversazione molto emozionante perché è stata una delle prime volte in cui ho comunicato la mia decisione a qualcuno che non faceva parte della mia squadra o della mia famiglia. Gli ho detto: “Ciao Rafa, prima che tu prenda altri impegni, vorrei che venissi alla Laver Cup per giocare con me la mia ultima partita di doppio”. Sarebbe fantastico perché purtroppo il mio ginocchio non è a posto e questa è la fine della mia carriera. Rafa rimase senza parole e mi disse “Ok, sì, ci sarò”.
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8 commenti
Bastava che dicesse alla donnina della Security ” lei non sa chi sono io”.
@ redazione…
tradurre “coach” con “pullman” è perfettamente nello spirito del trafiletto, ma forse è meglio correggere… 🙂
Cioè la signora non ha riconosciuto Federer . Lol
Andando avanti con l’età il naso diventa più grosso……
@ cataflic (#3394275)
non scordiamoci che da regazzino era teribbbile.
tutti quelli che lo battevano avevano avuto solo fortuna e lui doveva essere il più forte, nella sua testa
Credo che l’immagine un po’ naif di Roger tenda a far passare in secondo piano il mostruoso agonista che era.
Se non hai dentro una carica nucleare di agonismo non riesci certo ad ottenere tutti i risultati che ha avuto.
Questo per dire che a volte sembra quasi che sia passato di lì per caso…sti capperi!!
Comunque Roger può continuare ad andare a cena con gli amici che ha sul circuito. Se era una cosa tanto importante, questo può farlo anche dopo il ritiro.
Si fosse presentato in noto club italiano anche il cugino di secondo grado di Federer gli avrebbero steso i tappeti rossi.