Gilles Simon: l’ultimo match di uno sport che rende pazzi
“C’est terminé”: con sudore e sofferenza Gilles Simon ha giocato contro l’attuale numero 8 del mondo Felix Auger-Aliassime il suo ultimo match da professionista.
Non c’era solo Parigi stasera, nel Court Centrale di Bercy, ma tutta la Francia, che con affetto e gratitudine ha espresso un tributo al suo campione uscente.
Ha solo 37 anni, 38 a dicembre, Gilles, ma per il tennis sono tanti, è una vita, la vita di un corpo allenato per vincere, di una mente concentrata giorno e notte su una passione, uno sport che logora e rende pazzi, di cui sente di doversi scusare pubblicamente con la moglie Carine. Ha voluto accanto a sé in questo momento il giovane figlio Timothée, a cui ha dedicato parole toccanti. Tenace, umile, equilibrato, intelligente, umano, sportivo, rispettato da tutti gli atleti, amici e avversari, per il fair play sul campo e nella vita; 504 vittorie e 14 titoli vinti, ex numero 6 del mondo (nel 2009): i numeri non rendono il valore. Come in una vera festa di pensionamento, anni e successi del nizzardo scorrono nel filmato, realizzato per l’occasione, che lo ritrae fin da bambino. Lo scopriamo, inusualmente, perfino al pianoforte, lo rivediamo vittorioso su Federer, e anche su Nadal e Djokovic che in un’intervista lo omaggiano. Lo fa anche il suo amico Tsonga, ritiratosi circa 6 mesi fa, che aveva voluto essere presente con gli altri storici francesi Gasquet e Monfils per festeggiarlo al primo turno di questo torneo, vinto contro Andy Murray. Come loro, Gilles gioca il tennis alla vecchia maniera, senza arroganza e potenti colpi offensivi di dritto e rovescio, ma quasi garbato, tattico, strategico e inventivo a un tempo, è un tennista brillante che sa cambiare e adattare il suo gioco rispetto all’avversario. Esperto di problem solving sul campo. Nel suo libro dal titolo ‘Ce sport qui rend fou’ pubblicato nel 2020, Simon ha espresso la sua visione del tennis e dato consigli sulla formazione dei giovani tennisti.
Gilles talvolta ha sollevato qualche polemica per le sue dichiarazioni, come quando ha affermato che è ingiusta la ripartizione uguale dei montepremi maschili e femminili, perché i tornei maschili attirano più pubblico. Inoltre in modo laconico, ma con la sua consueta franchezza, lo scorso anno, dopo essere stato escluso dagli US Open, aveva alimentato un dibattito per aver sostenuto di non volersi vaccinare perché non aveva paura del virus.
Stasera Gilles Simon ha detto ripetutamente grazie per la wild card che gli ha concesso di giocare questo Masters 1000, lo ha ripetuto più volte ringraziando gli organizzatori presenti, il direttore Tecnico Nazionale e la Federazione Francese di Tennis col suo Presidente: lo stesso ringraziamento che avremmo voluto sentire dal nostro Andreas Seppi, a cui invece è stata negata l’ultima partecipazione in un torneo ATP e che ha dovuto salutare il suo pubblico in sordina al Challenger di Ortisei.
Ha ringraziato davvero tutti Gilles: il pubblico e i fedelissimi per il sostegno nel corso di tanti anni.
Una vera festa in famiglia, un ricordo da conservare per sempre nell’angolo più dolce del suo cuore: felice in quel campo da tennis col suo pubblico…Si gioca a tennis per questo!
Gisella Bellantone
TAG: Gilles Simon, Ritiro
Grande Gilles, cuore sportivo!
Ce lo ricorderemo eccome con il suo tennis d‘altri tempi, elegante ed intelligente!
GILLES SIMON,Grande intelliggenza tattica e Signore fuori e dentro il Campo…
Non bello da vedere ma sempre molto professionale e giusto, vedere che lascia un altro tennista della vecchia leva fa sempre male
Ti assicuro che anche senza la FIT c’è tanto tennis in giro….
Non rimarrà nelle mente di chi non ha la più pallida idea di cosa sia lo sport.
Simon ha vinto 14 titoli, di cui un 500, è arrivato in finale a due 1000, è arrivato almeno una volta agli ottavi di tutti gli slam e due volte ai quarti (sconfitto da due brocchi come Nadal e Federer) ed è rimasto nella top 100 per 15 anni consecutivi arrivando al numero 6.
Tutto questo nell’era di Federer, Nadal, Djokovic, Murray, Wawrinka e Del Potro.
Insomma una grande carriera. Spero per te che nel tuo ambito sia riuscito a raggiungere gli stessi risultati del francese.
Lo Sport professionistico fa male.Ti porta a una maniacale visione a senso unico della vita, oltre a un logorio fisico cronico. Uscirne a pezzi e un po’ pazzi, a fine carriera, è il prezzo che si paga.
Eh sì con atteggiamenti come il tuo la FIT sta alimentando da vent’anni una cricca di persone che non hanno combinato nulla, ma proprio nulla a livello di federazione. Gli unici risultati ottenuti sono stati personali. Contento tu di pagare stipendi a persone che fuori dalla Federazioni farebbero poco o niente contenti tutti. Io non mi diverto a pagare lo stipendio ad un inetto ma il mondo è vario.
Simon non ha mai vinto masters, a differenza di Fognini…
Sinceramente il nizzardo Gilles Simon e la niçoise Alizé Cornet sono stati due giocatori migliori forse degli attigui liguri di Ponente più famosi, scritto questo l’addio é stato ben innaffiato da un Andy Murray che ormai è l’ombra di se stesso e da un Taylor Fitz che ormai se non si tratta di uno slam non é che si impegni alla morte…
Sicuramente valido tennista, classificabile tra quelli “senza infamia e senza lode”, una carriera che probabilmente non passerà alla storia per episodi memorabili..personaggio altrettanto tranquillo, non particolarmente comunicativo, sempre corretto per come lo ricordo: e l’addio è stato come lui, misurato, col grande pregio di risparmiarci fiumi di lacrime ma riuscendo proprio per questo a farci arrivare la sentita commozione della famiglia e l’amicizia e il rispetto dei colleghi
Perché eremita? Ho 250 soci, un bilancio in attivo, promuovo il tennis nelle scuole gratuitamente, faccio attività sociali nei confronti di associazioni che si occupano di disabilità, ho una scuola tennis con circa 120 bambini, maestri ed istruttori a libro paga ( assunti ), 4 persone che si occupano della struttura a tempo pieno. Faccio tornei intercircolo ogni mese da 70/100 iscritti. Riempio pullman quando faccio attività extra circolo. La Fit cosa mi da? Non mi aiuta con corsi ( seri ) a livello amministrativo, non fa altro che fare una specie di corso di aggiornamento agli istruttori, il prezzo pagato da noi nel fare 2 campi in veloce è stato più basso del 15% di quanto pagato da un circolo vicino allo stesso fornitore usufruendo della convenzione FIT.
Hai scritto bene, va bene se vuoi avere un club “agonistico”; dire che poi la Fit sia d’aiuto al crescere dei talenti è dire una castroneria.
Con Seppi il ras e la sua combriccola hanno fatto una figura di….
Ripropongo il commento di saluto a Simon che ho scritto ieri notte sull’articolo del live di Bercy. Apprezzo molto che abbiate nel frattempo pubblicato questo articolo a lui dedicato.
Giornata per salutare Gilles Simon che si ritira.
Ottima carriera, bravo giocatore, presenza tattica eccezionale, termina la sua carriera in crescendo nella sua Parigi, sotto l’occhio degli altri (semi.ritirati) moschettieri Tsonga, Gasquet a Monfils, che l’hanno salutato rispettivamente con l’allegria dei ricordi passati, degli inizi di carriera e come “mon frere”.
Giocatore molto difficile da leggere, a cui si poteva solo rispondere aumentando la pressione in campo per non farlo pensare su dove e come piazzare le palle. come dice lui stesso nella sua intervista ” gli spettatori preferiscono Tsonga per i 200 km all’ora del servizio e per il gioco forte e non vogliono vedere un Simon- Mannarino di 3 ore, lo capisco e rispetto gli spettatori per la loro opinione, sono loro che pagano per vederci. Ma sul piano del gioco in campo non li seguo, perché non sanno che vuol dire giocare a tennis con quella tensione e precisione nel piazzare le palle”.
Ben detto, chi non ha giocato a tennis certi commenti non li dovrebbe fare perché non sa cosa c’è dietro un gioco così intensamente tattico, può non piacere, ma non si può dire che sia un tennis facile.
Ciao, professore.
Ciao Mario, il tuo ragionamento è condivisibile, ma la Francia negli ultimi anni ha avuto diversi top 10, Simone, monfils, guasquet, tsonga, poielle, e sicuramente altri che ho dimenticato. L’Italia prima del 2018 ha avuto seppi, lorenzi e fognini…….. quindi un gradino sotto ma seppi in un atp 250 poteva essere celebrato
probabilmente un circolo che se la passa bene economicamente, dato che non deve rendere conto alla fit con le assurde richieste come quella dell’omologazione dei campi, procedura talmente astrusa e complicata che vorrei vedere quanti l’hanno fatta. un circolo piccolo (il mio ha 3 campi) faceva un torneo all’anno, massimo 2. Anch’io faccio parte del direttivo del mio circolo, e non è improbabile che usciremo dalla fit nel prossimo anno
Uno dei pochissimi francesi davvero piacevoli da vedere sul campo assieme a Gasquet e Tsonga.Simon usava delle traiettorie specifiche geometricamente che riuscivano a creare problemi pure ai mostri sacri,un grande scacchista in campo e dallo stile di gioco curato e ammirabile.
Si, ma hai citato tutti top10 con risultati di rilievo.
Seppi non ha mai fatto parte di quella categoria. Se concedi ” la passarella” a Seppi, poi la devi concedere praticamente a tutti gli altri della sua fascia. Anche Paolo Lorenzi allora poteva meritarlo.
Andreas non ha nemmeno mai superato lo scoglio degli ottavi negli slam.
Cosa si dovrebbe fare allora con Cecchinato che e’ stato n16 e ha una semifinale slam?
Secondo me e’ giusto premiare solo quelli che hanno avuto picchi fuori dalla norma.
Quando si ritirera’ Fognini, avra’ i suoi riconoscimenti.
Stessa cosa quando si ritireranno Sinner e Berrettini e Musetti ( sperando che presto, riesca ad ottenere i risultati degli altri 2 ) …
Seppi semplicemente,non fa parte di questa categoria.
Pioline, Tsonga, Forget erano persone a modo e sicuramente ne dimentico qualcuno, non generalizziamo.
Simon è un giocatore alla Seppi, alla Davydenko, non esaltavano ma sono da ammirare per saggezza, calma, capacità tattica. Quando vedo i ragazzini sparare come matti a volte li fermo e gli spiego che quel bellissimo dritto sulla linea vale quanto, in termini statistici, il rovescio cacciato sotto la rete. Sono anche l’esempio che il tennis è un gioco in cui il punto lo fai oppure non lo perdi e si può vincere anche non essendo estrosi o esplosivi.
Poi che sia anche esaltante da vedere è altro discorso è a volte mi dico che tennisti cosi hanno due qualità: atteggiamento Zen e… Una perfidia assoluta.
Lo ricordo con i pantaloncini a quadratoni per un periodo
Binaghi sta tremando guarda
Parliamo di uno che senza essere stato baciato dal talento puro ha vinto 14 titoli,ha battuto i grandissimi almeno una volta e si è spinto fino a 6 del mondo.forse non rubava l’occhio per fantasia e spettacolo ma credo sia stato uno dei 3 giocatori più intelligenti degli ultimi 20 anni. Per non parlare della correttezza in campo e della buona educazione.buona vita Gillou
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L’ho sempre apprezzato anch’io. Un tennista per lo più non spettacolare, ma capace comunque di impegnare duramente atleti più quotati, sapendo soffrire come pochi in difesa per poi trovare la palla che capovolge lo scambio. Molto forte mentalmente. Bonne chance!
ha gli appoggi perfetti, tanto per dire la prima cosa che salta in mente.
vederlo giocare è sempre stato un piacere per il suo modo “scolastico” di intendere il tennis.
rimane interessante il tuo commento, che spiega più di mille discorsi perché il tennis è uno sport così spostato al vertice con i primi giocatori multimilionari e star internazionali, mentre il numero 100 non lo conosce nessuno e accetta volentieri un ingaggio in serieA o in bundesliga per raccimolare qualche migliaia di euro: al grande pubblico interessano solo gli slam, magari dai quarti in poi. gli altri tornei, anche fosse un master 1000, vegnono completamente ignorati.
è una scelta legittima e se un professionista struttura il proprio circolo per l’attività di base, assolutamente comprensibile.
la fit funziona bene per i circoli che vogliono fare agonismo e competizione, altrimenti da poco e chiede tanto.
Grazie Gillou.
Il tuo Tennis mi è sempre piaciuto: geometrico, elegante, mai forzato, preciso…
Ho patito un po’ quando ho letto che ti hanno reso omaggio Federer, Djokovic, Nadal…meritava anche Seppi un saluto.
Della FITP ho già detto in un altro post.
@ Christian (#3376924)
Io uno che fa fare 100 errori non forzati a Djokovic me lo ricorderò per sempre
La wild card non data a Seppi fotografa perfettamente lo stile della nostra federazione a partire dalla sua testa. La classe e l’educazione non si comprano. E, sia detto per inciso, chi va in giro gonfiando il petto per i vari Berrettini, Sinner, Musetti, Nardi sa perfettamente che non c’è merito alcuno per la fit. Trattasi solo di quelle congiunzioni astrali per cui per quarant’anni c’è il nulla e poi, improvvisamente, le culle si riempiono di talenti. Niente meriti per il padrino. Solo culo.
bel tennista. non sapevo del fatto che non si sia vaccinato perchè non aveva paura del virus. questo me lo rende ancora più simpatico.
Andreas ha avuto una buona carriera, ma piatta e anonima. Simon ha raggiunto il n6 e ha giocato finali 1000 ( avendo la sfortuna di giocarle con i big3 ).
Non si possono mettere sullo stesso piano.
Quando si ritirera’ Fognini, meritera’ di essere celebrato. Perche e’ arrivato in top10, vinto 1 mille, vinto uno slam di doppio.
Andreas purtroppo e’ stato veramente troppo anonimo. Grande persona, e grande lavoratore. Ma non ha avuto picchi particolare, e tra 10 anni pochi si ricorderanno di lui ( come oggi, pochi ricordano Camporese o Sanguinetti ) se non gli appassionati di nicchia…
Aggiungo solo una cosa… Alla federazione francese va dato ogni merito, ma in fondo ha fatto solo ciò che ci si attendeva… Anche la federazione spagnola del resto rese onore al ritiro di Tommy Robredo dandogli una wc a Barcellona nonostante da anni non fosse più competitivo (un po’ diverso fu il caso di Almagro, trattato come Seppi perché considerato un rompic… ma questo non era ovviamente il caso di Andreas!).
Con Seppi, Binaghi ha posto le premesse per un’ulteriore brutta figura… Prossimamente dovrà ritirarsi anche Fognini, anzi già a Roma 2023 dovrebbe non avere più la classifica per evitare le qualifiche. Negare anche a lui una wc sarebbe un’ingiustizia, ma dargliela sarebbe a questo punto un altro schiaffo morale al povero Seppi, inspiegabilmente discriminato.
Insomma, la Fit sembra aver trovato la formula perfetta per farsi criticare – e a ragione – per qualunque cosa faccia d’ora in poi con le sue wc!
e non guardare più supertennis mi raccomando 😆
la tua è una polemica inutile e fine a se stessa
Cioe quindi non fai nulla in sostanza. Un circolo eremita
Io è anni che non la faccio e come presidente di un circolo non affilio il club quindi 250 tessere socio, non faccio più i tornei e non ho nemmeno maestri/ istruttori Fit ed andiamo benissimo.
Pari pari come ad Andreas…
Hai ragione, tranne in una cosa, attribuire a tutti noi italiani l’inutile figuraccia di uno solo, tal Binaghi, la cui scelta non è mai stata chiarita. Serviva dare una wc in più ai giovani per favorire la loro corsa a Milano, ed è poi servita realmente? Ammesso anche, non c’era già Musetti classificato, che si voleva di più, trasformare anche le finali Next-gen in un ennesimo challenger in terra italiana?
Considerazioni che condividiamo tutti… il movimento tennistico italiano certo avrebbe dovuto dissociarsi apertamente da certe visioni binaghiane
Ti quoto, ma non mi sorprende.
Fin dal Rinascimento, ed ancora oggi, grandi uomini, donne, scienziati, artisti e menti italiane sono dovuti andare all’estero per vedere riconosciute le loro qualità. Italiani popolo invidioso ed individualista al massimo.
Pensate per un attimo cosa avrebbe fatto la Francia se Leonardo da Vinci fosse nato in un paesino vicino a Parigi. Ci sarebbe lì forse il più grande, moderno, attrattivo e spettacolare museo del mondo. In Italia, il nulla.
Grandissimo giocatore, sapienza tattica ed anticipo incredibili, a dispetto di un fisico filiforme, leggerissimo e perfettamente adatto a durare nello sport del tennis. Ho semore avuto una grande ammirazione per questo atleta.
Bell’articolo celebrativo.
Purtroppo, forse mi sbaglio, non ricordo lo stesso per Andreas Seppi. 🙁
Nei grandi slam non ha mai combinato nulla in 20 anni di carriera…mi ricorda Santoro che in 25 anni ha fatto solo 1 quarto di finale..e lo chiamavano il mago..forse perché spariva quando il risultato contava davveroSimon non lo rimpiangera’ nessuno ovviamente…buon giocatore ma non rimane nella memBuon di nessuno
Grande Gilles
Non ci voleva molto per fare lo stesso con Seppi. In Italia l’ingratitudine la vince sempre purtroppo. Scoccia farsi dare lezioni dai cugini francesi .. ma siamo più noi i parvenu di questo sport.
Qualita’ tennistiche a parte, uno dei piu piu intelligenti ed educati del circuito. Uno dei pochi francesi gentiluomini se pensiamo ai Moutet, Paire, Grenier, ma anche quel clown di Monfils e tutti gli altri antipatici e irritanti. Simon ( come anche Gasquet ) e’ stato uno dei pochissimi francesi educati e rispettosi dello sport.
Grande Gilles sul campo e fuori. 2 turni incredibili dove ha mostrato la sua intelligenza tattica. Penso diverrà, se lo vorrà, un dirigente o tecnico della nazionale francese.
Peccato invece per la miopia dei nostri piccoli dirigenti del tennis inchiodati da anni alle loro sedie e che non hanno salutato uno dei giocatori italiani più forti degli ultimi 20 anni…neppure un 250 a Firenze o Napoli per dare la wc a……Non commento…grazie Andreas
Grande interprete dei match, un giocatore di scacchi.
Sei sempre stato un signore, nella vita ed in campo. Ti ricordo ragazzino in una partita, ti diedi un avvertimento…..tornasti in campo e perdesti la tua partita. Ti avvicinasti a me e mi rivolvesti un “merci “ la mia non risposta ti sorprese e continuasti….grazie, potevi darmi un warning mi hai insegnato tanto….un sorriso e te ne andasti. Tu poi sei diventato un campione io invece, a causa di una federazione a dire poco imbarazzante, qualche anno dopo smisi di arbitrare.
Ciao Gillou…
Giusto rimarcare quanto fatto ad Andreas!!
Quello che è accaduto a seppi è stata un’infamia. Per protesta, non faccio la tessera fit l’anno prossimo e non dovreste farla nemmeno voi
meglio di così…ritirarsi a quasi 38 anni dopo aver raggiunto gli ottavi di un 1000 in casa…