Alcune riflessioni dell'australiano Copertina, Generica

Philippoussis: “Lavoro sulle volée con Tsitsipas. I giocatori di oggi sono come Brand, e troppo soft”

26/10/2022 08:30 10 commenti
Mark insieme a Stefanos
Mark insieme a Stefanos

In una breve e divertente video intervista prodotta per Tennis Channel, Prakash Amritraj (figlio del grande campione indiano Vijay) ha parlato di diversi temi tennistici con Mark Philippoussis. Dopo diversi anni ai margini del tennis, nei quali è stato in grave difficoltà economica per investimenti sbagliati e pure perso in programmi tv di dubbio gusto, l’australiano ex finalista a Wimbledon e US Open è ora nel team di Stefanos Tsitsipas, cercando di aiutare il talento greco ad affinare il suo tennis, soprattutto nella fase offensiva. Davanti ad una tazza di caffè (“rigorosamente con latte di mandorle, devo cercare di prendere le cose più salutari che posso…”), i due hanno parlato del rapporto con Stefanos ma anche fatto alcuni paragoni tra il tennis degli anni ’90 e quello odierno, non tanto dal punto di vista tecnico quanto sull’ambiente e di come vivono oggi i giocatori di vertice. Per Philippoussis, i campioni dell’epoca attuale sono straordinari, ma manca loro un po’ di spontaneità, forse anche perché sono diventati delle vere e proprie industrie… Mark era un personaggio tutt’altro che banale, lo sono anche oggi le sue riflessioni. Ecco alcuni passaggi dell’intervista.

“Essere una superstar negli ’90, ai miei tempi, era molto diverso da quello che significa oggi” afferma Mark. “Innanzitutto le lounge e gli spazi dei giocatori non erano così affollate come adesso. Prima avevamo un coach, a volte un fitness trainer, stop. Oggi i migliori giocatori sono come… un Brand. Intorno hanno un entourage fitto e variegato, ogni tipo di allenatori, manager, social media manager! Non avevamo i social media ai miei tempi, o i telefoni per chiamare in tutto il mondo in ogni momento. I rapporti erano più diretti e in un certo modo più facili. Andavi in campo, giocavi, vincevi o perdevi e poi c’era l’applauso con il pubblico, qualche autografo, ma finiva lì. Se avevi voglia o bisogno di staccare la spina, lo potevi fare, era facile startene tranquillo e farti i fatti tuoi altrove. Se volevi andartene e star da solo non c’erano problemi. Adesso i giocatori hanno con sé fin troppe persone, non c’è un momento di pausa, è uno stress continuo e devi stare attento a tutto”.

Chiedono a Mark come è il suo rapporto di mentore per Stefanos Tsitsipas. “Sto dedicando tutto me stesso a questo nuovo ruolo, affinché la mia presenza significhi qualcosa di importante per lui, come lo è la sua per me. Stef è un ragazzo che mi dà emozioni, mi comunica qualcosa quando stiamo insieme e anche quando gioca trasmette molto. È uno dei pochi tennisti che oggi possiamo definire “all-rounder”, ossia che giocano in ogni angolo del campo. Ha un bel servizio, un eccellente diritto, un rovescio molto elegante ed è uno dei pochi che viene ancora a rete e riesce a giocare con qualità di volo. Credo tuttavia che il mio ruolo possa essere non solo quello di mentore ma anche tecnico, sul gioco di volo, su come ci arriva. In come si muove sul net ha ancora un grande margine di miglioramento, voglio continuare a lavorare con lui proprio sulle sue volée. Capisco che possa sembrare un aspetto marginale rispetto ad altre situazioni di gioco, perché a rete non ci va quasi più nessuno… purtroppo i tempi sono cambiati, hanno rallentato fin troppo le condizioni di gioco, con campi lenti, palle pesanti… ma il gioco di volo è ancora una parte importante del tennis, e anzi, proprio perché in pochi sia avventurano a rete se riesci ad eccellere in questa situazione puoi avere un vantaggio rispetto a tutti gli altri”.

Un altro degli aspetti del tennis attuale sui quali Philippoussis ironizza paragonandolo ai suoi tempi è l’eccesso di correttezza, solo formale… A suo dire un po’ di sano agonismo e di “pepe” senza esagerare sono elementi necessari… “Veniamo da un periodo storico contraddistinto da atleti eccezionali, grandi talenti, ma… accidenti se sono… soft! Adesso a loro disposizione c’è addirittura una sala di bellezza per il dopo partita, si mettono a posto unghie di mani e piedi… E questo anche in campo. Quando facevo una palla corta o tiravo una pallata addosso, guardavo in faccia l’altro e ok, gli puoi dire scusa ma poi stop, finisce lì e si guarda al prossimo punto. È il gioco, è la competizione. Oggi …cavolo, arriva una situazione del genere e arrivi a pensare cose tipo gli devo mandare una email, o una storia su Instagram per scusarmi… ma basta! Rifallo ancora e tira di nuovo! O preferisci un pedicure?”.

Forse non a tutti piaceranno queste considerazioni, ma certamente il tennis dei ’90s, paragonato a quello attuale, aveva quel pizzico di ruvidezza in più che forse oggi un po’ manca.

Marco Mazzoni


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10 commenti. Lasciane uno!

Brontolo (Guest) 26-10-2022 14:54

Tsitsipas sta sacrificando il suo enorme talento, solo perchè vuole apparire come il ragazzo della porta accanto. Gli manca un po di cazzimma napoletana.

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Markus (Guest) 26-10-2022 14:30

Un Aussie con un Ellenico è come il cavolo a merenda. Siamo seri.

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fisherman (Guest) 26-10-2022 12:44

Scritto da simposio

Scritto da Paola
aggiungo che anche il trio australiano Cash, Rafter e Woodbridge ai tempi mi faceva battere il cuore…

Cash e Rafter era uno spettacolo visivo. Ma Philippoussis era una sorta di Berrettini/Raoinic/Isner/Cilic….

Il doppio storico costituito dai 2 Woodies: Wootforde e Woodbridge….performanti e vincenti alla stregua dei loro predecessori fine 70 / inizio 80 i Macs: Mc Namara e Mc Namee.

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+1: il capitano
Francesco (Guest) 26-10-2022 11:41

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ape Maia (Guest) 26-10-2022 11:00

Zizi sta diventando troppo buono e non mi piace affatto,lo preferisco in versione viperotto

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simposio (Guest) 26-10-2022 10:34

Scritto da Paola
aggiungo che anche il trio australiano Cash, Rafter e Woodbridge ai tempi mi faceva battere il cuore…

Cash e Rafter era uno spettacolo visivo. Ma Philippoussis era una sorta di Berrettini/Raoinic/Isner/Cilic….

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rudifeller 26-10-2022 10:15

a me la visione di Stefan Edberg al vecchio centrale del foro in un anonimo secondo turno cambiò l’approccio a questo sport, sentire queste parole mi commuove e mi riempie il cuore di speranza

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Paola (Guest) 26-10-2022 09:14

aggiungo che anche il trio australiano Cash, Rafter e Woodbridge ai tempi mi faceva battere il cuore…

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Paola (Guest) 26-10-2022 09:12

Guarda caso tutti quelli che sanno giocare bene a rete sono anche dei bei ragazzi..
Tsitsipas, Feliciano, Nick e in Italia direi proprio musetti

2
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GianlucaPozziPerSempre (Guest) 26-10-2022 08:56

Lapalissiano ma giusto.

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