Italiani, compagni di squadra
Siamo pronti per la finale, italianissima, dell’ATP 250 di Napoli. Abbiamo difficoltà a scegliere per chi tifare in questa partita che dà lustro al nostro tennis: non saremo unilateralmente schierati, ma seguiremo seduti sul divano ‘neutro’, sul quale sobbalzeremo equilibratamente a tutti i bei colpi, i ‘drittoni’ di Matteo Berrettini e gli sciolti rovesci di Lorenzo Musetti. Matteo parte con un problema al piede sinistro, accusato già da ieri, ma con professionalità giocherà al massimo anche oggi: ha infatti dichiarato di essere stanco di ritirarsi per problemi fisici (ricordiamo l’infortunio alla mano), molti dei quali ultimamente affliggono i nostri giovanissimi atleti. Napoli è tutto cuore per gli azzurri, e lì aiuterà a non mollare, fino alla fine.
Lorenzo è davvero giovanissimo, 20 anni, è precoce come molti campioni della nuova generazione, volitivo, concentrato, coraggioso, umile; ha un allenatore-secondo padre, Simone Tartarini, che lo segue costantemente fin da quando era bambino: come un poderoso Hagrid, è protettivo nei confronti del suo maghetto talentuoso Harry Potter, che a sua volta lo ricambia con rispetto, gratitudine, affetto. Sono entrambi persone semplici, concrete. Eppure Lorenzo ‘Potter’ è capace di fare magie. Volando qua e là leggerissimo, fa sfoggio di colpi di classe con la sua racchetta magica, mentre l’amico, oggi avversario, si difende bene e attacca all’occorrenza.
Matteo, figlio di un maestro di tennis, è una persona garbata, molto legata alla famiglia. A Firenze ha giocato in doppio col fratello minore Jacopo, lo stesso che da ragazzo lo ha convinto a praticare il tennis.
Inizialmente, sia pur attraverso numerosi break, i due azzurri procedono in parità, con spirito agonistico ma grande fair play, come dovrebbe essere sempre, tra italiani e non solo, impegnati in un agone. Sugli spalti il caloroso pubblico napoletano, tra un ‘Forza Lollo’ e un ‘Dai, Matteo’ si gode il sole e, nelle pause, la vista di quel mare in cui Fabio Fognini, qualche giorno fa, si è tuffato per festeggiare la vittoria contro Grenier. Anche noi, seduti sul divano, inforchiamo gli occhiali da sole per meglio seguire i movimenti leggiadri ed eleganti dell’adolescente e il potente servizio del suo ventiseenne fratello maggiore Matteo. Sana competizione, senza acrimonia, che pacifica gli animi italiani spesso troppo astiosi ed esacerbati. Palleggi straordinari giocati sotto gli occhi dei genitori e dei nonni: la famiglia italiana oggi è di scena, a sostegno dei figli, che su di essa possono sempre contare. Riconoscendo reciprocamente il valore, Matteo e Lorenzo si complimentano l’un l’altro durante il match: un modello comportamentale che speriamo ispiri e traini i tennisti in erba.
Dopo la vittoria del primo set al tie-break di Musetti, ci auguriamo tutti di arrivare al terzo set. Il pubblico napoletano infatti sostiene Berrettini dopo che, all’inizio, subisce un break anche per il calo fisico dovuto al dolore al piede, che lo segna psicologicamente. Il giudice di sedia , il giovane spagnolo Nacho Forcadell (quello di ‘gioco Federer’ -al posto di Djokovic- a Roma’), non ha grossi problemi con 2 giocatori correttissimi come gli azzurri, così anche i bravi giudici di linea, arrivati stanchissimi alla finale, dopo i problemi organizzativi dei primi giorni. Alla fine vince Lorenzo Musetti, senza esaltarsi: è il suo secondo titolo dopo il 500 di luglio ad Amburgo (finale contro Carlos Alcaraz). I due, tornati ‘compagni di squadra’, si abbracciano. il Il lottatore sconfitto Matteo Berrettini, che tante emozioni ci ha regalato da Wimbledon in poi, con eleganza signorile ringrazia, in primis tutta la famiglia, presente coi nonni, e si congratula col vincitore, senza neppure accennare al suo problema fisico. Musetti dedica la vittoria al suo coach, crescendo insieme al quale ha vinto una lunga serie di sfide, fin da quando era bambino, e rende onore a Berrettini, che considera ‘modello di persona’ anche al di fuori dal campo.
Segue il nostro inno nazionale, auspicio di un futuro tennistico azzurro.
Musetti domani sarà già a Basilea, dove ci consolerà per la mancanza di Roger Federer; Berrettini volerà invece a Vienna (ATP 500 Open), poi li vedremo al Masters 1000 Parigi- Bercy e infine, a novembre, italiani riuniti, compagni di squadra nella Coppa Davis a Malaga.
Forza, squadra azzurra!
Gisella Bellantone
TAG: Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini
…credimi non hai proprio capito niente su di me…
…spero che un giorno potrai capire,quanto posso amare questo gioco,anche senza essere d’accordo con il mio pensiero…
…è andato in crisi dopo aver perso una partita vinta a Roma,fino a li stava facendo bene aveva ottenuto anche il BR,poi oggettivamente ha perso fiducia e a parte le quali degli Us Open dove ha mancato il MD di poco (ha perso da Delbonis),ha avuto anche un problemino fisico si è fatto male a Todi è stato disastroso,anche perchè ha il peso di punti pesanti da difendere e si trova fuori dai 300 attualmente nella race…
…detto questo il 2000 a mio giudizio più forte di tutti è Houkes,per chi non lo conosce a me ricorda in molte cose Stefan Koubek,non solo perchè biondo albino,mancino e rovescio bimane,l’ho già scritto in passato quando era 1002 ad inizio anno,sempre a mio giudizio può diventare più forte di lui,(anche oggi con Coria ha molto spesso comandato gli scambi e l’argentino l’ha spuntata anche grazie alle sue doti da corridore),l’austriaco è arrivato nei primi 20 (anche se un breve periodo),lui non so se ci arriverà anche perchè sono davvero in tanti forti e la concorrenza aumenta di anno in anno,solo l’Italia ne ha almeno 7 0 8 davvero forti,oltre ai 3 noti…
Bell’articolo, complimenti! I nostri giocatori vanno sostenuti!
…i nomi li ho fatti ormai decine di volte…
…lo scorso anno scrivevo di Rune,Cressy,oltre dei panda olandesi e venivo deriso dalla maggior parte di voi utenti di questo forum…
…quando vidi quest’estate Shelton contro il panda Van Rijthoven scrissi di quanto poteva diventare forte anche lui e anche qui in molti a fare gli spiritosi…
PS: Se vai a vedere l’articolo sulla WC di Bergamo,trovi la mia risposta a quello che hai scritto…
…per rimanere in tema di talenti panda ti continuo a segnalare i panda olandesi 2000 Houkes,Deckers e il 2002 Den Ouden (fermo per infortunio da aprile),i ceki ne hanno almeno 4 o 5 davvero interessanti,idem per i belgi,la lista è lunga…
…quanta ipocrisia,vedrete quando il prossimo anno cominceranno a giocarsi qualcosa di serio tra di loro,come saranno tutti amici per la pelle…
…per non parlare di quello si scatenerà sui forum…
…ne riparleremo,anche di questo,il tempo sarà galantuomo…
Esemplificare i talenti grazie..
Un po’ di nomi e cognomi di gente che viene boicottata dal “sistema”
Poi andiamo a vedere che risultati ottiene questa massa di talenti senza valore
p.s. Spero tanto che tu non ti riferisca all’eccelso De Jong (battuto oggi dal Ceck)
Che negli ultimi 4 challenger ha rimediato un passivo umiliante
4 perse, una vinta
Ma d’altronde è uno che ha più sconfitte che vittorie quest’anno..
Se smettesse proprio di scrivere sarebbe meglio
@ MM&I (#3369529)
Ti riformulo la domanda.
Curiosità, per caso ti censura la redazione?
Perché mi sa che per ciò che ti fa comodo usi caratteri cubitali ma poi sulla sostanza glissi.
Tu non rappresenti proprio nulla.
Hai solo voglia di provocare.
Ma tutto sommato il fatto che io ti stia rispondendo significa che hai raggiunto il tuo scopo .
Hai vinti.
Tu stimo.
@ MM&I (#3369380)
Per cortesia, puoi smettere di urlare?
…SEMPRE PIU’ ORGOGLIOSO DI RAPPRESENTARE I TALENTI DEI PAESI PANDA!!!
Figurati! Le emozioni vengono dal cuore e al cuor non si comanda. Se avessi tifato giocatori di tutto il mondo, avrei gioito molto di più, ma molto di più… Ma il tifo corretto per chiunque ci aggradi è una libertà fondamentale dell’appassionato. Personalmente non capisco il tifare contro a prescindere, quello no, o negare l’evidenza per difendere i propri pupilli. Tifo appassionato, corretto e obiettivo: così si dovrebbe fare.
Bell’articolo di Gisella Bellantone, che dipinge una realtà molto vera e positiva. Infatti ce grande rispetto ed unione tra i nostri tennisti, ovviamente poi in campo ognuno cerca di fare bene, senza distinzione di chi incontra.
Poi è sempre molto poco piacevole giocare contro un connazionale, spesso un amico, un collega che rispetti e con il quale passi tempo anche fuori dal campo. Questa estate al challenger di Parma, Giannessi e Caruso, che avevano trascorso con le rispettive compagne un weekend a Chiavari, si trovarono contro al primo turno e la tensione di giocare uno contro l’altro, sotto un caldo non indifferente, giocò un brutto scherzo a Salvo, che ebbe attacchi di panico sino ad un quasi svenimento… Il tennis è brutale in questo e negli scontri diretti tra amici…a volte è anche causa di rotture di amicizia, o di rotture poi ricomposte (Fognini – Caruso agli US Open) a fatica…potrei stare qui ad elencarne altre decine, ma mi interessa invece informare gli amici di questa chat che anche nel gruppo dei tennisti di spicco nel nostro Paese, esistono amicizie e più plasmate e meno coltivate; per esempio, Fogna e Bole sono molto amici anche fuori dal campo, cosi come lo sono Giannessi e Caruso, Vavassori e Sonego. Musetti è molto in sintonia con Fogna, che lo ha preso quasi sotto la sua ala dato che è molto giovane ma di carattere è gioviale e molto simpatico, cosi come lo è Fabio (oltre che gran ragazzo per valori ed animo) fuori dal campo. Sinner invece fa più vita solitaria, non lo vedi quasi mai insieme agli altri, sen non al suo staff, non è più chiuso di carattere, semplicemente è molto meno aperto e suscettibile ad un rapporto di amicizia e contatto che altri suoi connazionali…un poco come Seppi, che invecchiando è diventato più aperto, ma che rimane di una gentilezza, serietà e cuore inestimabili.
@ ItalyFirst (#3369455)
Ho capito. Ma no, non è limitante, è solo il tuo legittimo modo di vedere il tennis, e immagino anche gli altri sport. Non ci avevo badato ma anche il tuo nick ricalca fedelmente e sinteticamente il tuo pensiero.
Anche io metto sempre prima gli italiani nel tifo (tranne alcuni che per me non rappresentano al meglio la nostra nazione), solo nel tifo però.
Però nel caso di Federer e pochi altri, a me invece capita di gioire.
Alla prossima
Ahah!
Meglio di Federer perché tifo solo azzurro. The King, come tutti gli altri tennisti non italiani, non li ho mai tifati e quindi non ho mai gioito delle loro vittorie. In tal ottica (assolutamente limitante, limitativa e “reprensibile”, lo ammetto), anche Sonny è meglio di Federer… Naturalmente Federer, Nole e Rafa sono i tre più grandi tennisti dell’era moderna. Poi le emozioni personali sono un’altra cosa.
…il DOSSIER è ormai chilometrico!!!
…come provo a toccare argomenti scomodi,tipo l’Atp di Napoli e chi lo ha partorito(pres.dell’Atp e Fit)…
…sono solo 2 anni che succede!!!
…se hai voglia,provaci te a spiegarglielo…
Federer resta Federer, Musetti solo sè stesso. Comunque Muso è l’unico a trasmettere emozioni tra i vari picchiatori seriali, lo aspetto a Wimbledon….
Mi auguro che fra qualche anno si dirà “gioca come Musetti”….
se ti esprimessi si riuscirebbe
Direi che Musetti è più spettacolare di Federer alla stessa età (i numeri li inseri molto dopo Roger ed era un ragazzotto sul grassoccio e mangiacioccolata che giocava potente più che di numeri) ma infinitamente meno vincente per ora! Il Federer ventenne però è del tutto comparabile con il Musetti di oggi (ha si battuto Sampras a Wimbledon ma poi va a perdere con Henman! Milano dove vince era solo un grande 250) che comunque porta al quinto Djokovic (con tutto il rispetto Sampras a parte l’erba non vale la metà del Serbo comunque sono come Urano e Giove) e fa suoi due tornei non trascurabili su superfici diverse. Il salto enorme Roger lo fece solo negli anni seguenti.
@ MM&I (#3369380)
Curiosità, ma è la redazione che ti censura?
Mah….a me sembra una polemica decisamente sterile. In questo forum ci sono diversi utenti che tifano appositamente contro gli italiani. premesso che ognuno può tifare chi gli pare, credo sia normale se in italia si tenda a tifare per i giocatori italiani(soprattutto se sono belli da vedere come Musetti). E non c’ entrano nulla nazionalismi di sorta. Il problema è che la gente deve imparare a contestualizzare evitando digressioni politico/filosofiche che con lo sport, appunto, non c’ entrano nulla.
Toni un po’ eccessivi per i miei gusti… È livetennis o l’istituto Luce?
Scusa, se ti esprimi meglio si riesce a capire cosa vuoi dire
@ ospite (#3369341)
Grazie
Sognavamo da tempo una finale (anche 250) di 2 italiani che danno spettacolo!
Adesso abbiamo anche il fake di ItalyFirst… Che brutto mondo quello dei social
…spero che ci siano tanti utente come ospite…
Jacopo fratello maggiore?
…fa piacere che ci sia ancora qualcuno (anche da queste parti),che non si lasci indottrinare facendo leva sullo sport…
PS: SE ANCORA QUALCUNO SI CHIEDE DEL PERCHÉ LÌ CHIAMO ITALICI EROI,BASTA LEGGERE QUESTO ARTICOLO!!!
…MI RACCOMANDO CENSURATEMI COME AL SOLITO,TANTO LO RITROVERETE PUBBLICATO PROSSIMAMENTE,COME TUTTI GLI ALTRI RIMOSSI IN QUESTI 2 ANNI!!!
…SEMPRE W LA DEMOCRAZIA DI TUTTI I LIBERI PENSATORI COME CHI HA AVUTO IL CORAGGIO DI DIRE COME LA PENSA IN LIBERTÀ!!!
@ ItalyFirst (#3369320)
Dai, anche se italiano “meglio di Federer” stona molto….
la parte finale si poteva non pubblicare, Berrettini non andrà a Vienna e forse nemmeno a Parigi. Lasciamo che lo sport sia sport senza passare per imprese, gesti storici, patriottismo , è sport . Punto.
Nutro seri dubbi sulla partecipazione di Matteo alla coppa Davis. la fascite plantare è una infiammazione seria e limitante, non consente il gioco a questi livelli di intensità. Se vuole essere l top in Australia, si vede rifermare per qualche mese per lo sconforto suo e di noi sostenitori.
Affinché l’idea del “compagni di squadra” si trasformi in un’unione effettiva e non solo formale, rinnovo il mio pensiero a proposito della trasferta australe: la FIT dovrebbe organizzare la permanenza per tutti i 25 (dovrei ricontarli, siamo lì) atleti in corsa per l’AO.
Una struttura apposita affittata a gennaio per tutto il gruppo e relativo staff dando la possibilità anche ai più giovani di allenarsi in vista dell’obiettivo primario, partecipando inoltre ai challenger australiani.
Ripenso agli Us Open: la stragrande maggioranza degli atleti italiani ha preso parte ad eventi sulla terra rossa fino a metà agosto.
Di una oculata gestione economica della trasferta beneficerebbero tutti, con ovvi risultati sportivi (il talento non manca).
Ritengo Musetti personalmente meglio di Federer… è italiano!
L’articolo patriottico andrebbe aggiornato nella parte conclusiva: Matteo ha dato forfait, purtroppo.