Connors: “Il tennis si è impoverito, per i giocatori di vertice contano solo gli Slam. Il tennista del futuro sarà diverso”
Jimmy Connors è sempre stato un personaggio particolare, in campo e fuori. Ruvido, a volte fin troppo sopra le righe, certamente unico e terribilmente schietto. Una lingua “tagliente” che l’ha portato spesso a distinguersi dai propri colleghi prendendo posizioni scomode. In un postcast chiamato “Advantage Connors”, il 70enne ex n.1 statunitense ha parlato di alcuni temi del tennis attuale, esaltando le qualità del giovane n.1 Carlos Alcaraz, ma anche scagliandosi sul modo in cui a suo dire da anni i migliori giocatori al mondo vivono il tour. Secondo “Jimbo” ormai contano solo 4 tornei all’anno, gli Slam, e questo ha notevolmente impoverito l’annata tennistica. Ecco alcuni passaggi del suo pensiero, che certamente – come al solito – farà discutere.
“In questo momento Alcaraz ha dimostrato di esser una spanna sopra a tutti, ha vinto gli US Open, ha avuto un grande anno ed è il numero uno al mondo. Ma attenzione, deve porsi obiettivi ambiziosi perché altri sono pronti a sorpassarlo. Deve rendersi conto di essere diventato l’obiettivo principale, tutti metteranno in campo il proprio massimo per batterlo, le cose saranno diverse per lui. È necessario che inizi a vincere anche quando è al 70%, o la superficie non gli piace, dove è troppo lenta e il suo gioco non rende”.
Interessanti le sue parole sulla direzione del tennis attuale: “Sarà interessante vedere dove andrà a finire il tennis. È cambiato molto dai miei tempi, il modo di giocare è stato rivoluzionato. Non so se i nuovi giovani saranno in grado di giocare con più potenza di così. Il prossimo grande tennista credo che sarà un tennista diverso, una sorta di ibrido, mostrerà la potenza del tennis di attuale ma anche un atteggiamento da ‘vecchia scuola’ per assomigliare a Federer, perché quando tutti giocheranno al massimo della forza senza mai variare, allora chi ci riuscirà e giocherà un tennis offensivo e con cambi di ritmo avrà delle armi micidiali”.
Ultima e secca considerazione sull’annata tennistica, a Jimbo non piace affatto come i giocatori approcciano i tornei stagionali: “Ai miei tempi, ogni partita contava, giocavamo più di adesso ed era importante vincere titoli contro altri grandi tennisti contro i quali gareggiavamo con frequenza, in ogni torneo. C’erano rivalità che correvano tutto l’anno e anche in tornei più piccoli si vedeva grande tennis, tutti davano il loro massimo. Oggi l’enfasi è solo sui tornei del Grande Slam, gli altri sono solo una preparazione. Molti ragazzi pensano di aver già fatto una bella stagione quando hanno raggiunto una semifinale o la finale di un Grande Slam. Se la raggiungi è un grande risultato, certo, ma poi? Il pubblico segue i tornei e vuole vedere i top player giocare bene tutto l’anno; al contrario spesso non vede i migliori giocare al loro potenziale, è deludente. Questo per me è un impoverimento”.
Parole chiare, condivisibili quando si pensa al “prodotto” tennis nel suo complesso, non sempre all’altezza delle aspettative. È corretto sottolineare che rispetto ai tempi del mitico Connors (anni 70-80) oggi si gioca ad un’intensità nettamente superiore, con i fisici dei giocatori sottoposti a stress allora sconosciuti. Disputare ogni torneo spingendo a tutta è quasi impossibile. Considerando gli spunti di Connors interessanti, qual può essere una soluzione? Forse quella di tornare a un tennis meno sbilanciato sul lato atletico, che permetta ai giocatori di spremersi di meno e quindi “divertirsi di più” giocando anche più spesso al massimo del proprio potenziale. La strada sarebbe quella di intervenire sui materiali, premiando la tecnica e non la forza. È un discorso affrontato più volte, caro a molti ex giocatori e osservatori, ma chi è al governo del gioco al momento non sembra interessato a parlarne.
Marco Mazzoni
TAG: Jimmy Connors, stagione ATP
Altro che Alcaraz…
Adriano Panatta annullo’ 11 (undici) match point a Warwick, giocatore insidiosissimo, al primo turno a Roma, e poi … vinse il torneo.
Scriveva al tempo Scannagatta: “… l’ ottavo e il nono match point sono due clinch, due corpo a corpo, si tirano addosso pallate da un metro, tuffi, rincorse, mezzi miracoli…”
Chi avesse visto la precedente partita agli US Open si sarebbe accorto che gia’ contro Tsitsipas il Djokovic nazionalista barcollava e ha portato la vittoria a casa con mestiere e capacita’ incredibili, che lo contraddistinguono.
In finale era un cadavere ambulante rispetto al Djokovic pimpante.
Non ha potuto fare i tornei di avvicinamento perche’ nell’ inferno di Tokyo era letteralmente scoppiato.
Valanghe di studi analizzano l’ impatto del “jet lag” sul fisico e sulla rovina dei “ritmi circadiani”.
Che dopo tre slam di fila, a 34anni era assolutamente necessario riposarsi e rifiatare (anche per evitare infortuni) se ne era accorto anche il papa’ “Spartaco” il quale rivolgendosi al figlio pubblicamente aveva detto: ” sei Gesu’ Cristo, non andare a Tokyo “
Si certo, vallo a dire a uno che ne ha vinti 21 ed è stato detentore di tutti e 4 gli slam consecutivamente (e che quindi a ripetere il grande slam nell’anno solare cambia poco), uno orgogliosamente nazionalista, che l’oro olimpico vale meno.
A parte che la tua teoria che le Olimpiadi lo hanno stancato è completamente campata in aria, visto che è arrivato tranquillamente in finale, perdendo da chi ha dominato la stagione del cemento americano per due anni di fila.
Credo che per chiunque giochi a tennis Wimbledon e i 4 dello Slam siano semplicemente imparagonabili con qualsiasi altra cosa…
Un campione di Formula 1 perde il campionato perche’ va a fare un “rally” e si infortuna e arriva a pezzi a Monza… non so se mi spiego.
Hai fatto una disamima perfetta, che non fa una piega
Come darti torto
@ tacchino freddo (#3358878)
D’accordo su tutto.
Come nella Champions League del calcio. Sono praticamente sempre quelle 5 o 10, più 5 che vincono. X le altre e’ sufficiente o superare i gironi o fare i quarti. Così succede pure nel tennis. E questa e’ una dura verità.
Davvero metti sull9 stesso piano le Olimpiadi con il WTT?
Potrebbe. Sarebbe da sperimentare
Ti meriti anche la mia standing ovation
Il peso è quello attuale, il piatto sarebbe più piccolo (attualmente è sui 100).
Basterebbero racchette più piccole?
Jimbo, quanto eri forte! Quando scendevi a rete facevi paura…
Scusate gli errori, è l’unico modo per me di avere dei circoletti rossi.
Jimbo negli anni d’oro, con un padellone di ferro colpiva piatto da fondo a fil di rete e non gli sfuggiva manco il Torneo del Condominio dalla voglia di vincere e stravincere. Per lui uno Slam o Scapoli e ammogliati erano la stessa minestra, condita da una grinta pari a nessuno. Che Champion!
quello che pensavi veramente l’hai già scritto 4 anni fa ….quello che scrivi ora è solo di un pingo pallino qualunque….é questa l’unica dura verità
Quindi solo i top 5 o 10 preparano slam e 1000
Gli altri si gingillano
A posto così
Ah Jimbo Jimbo, sei stato un gran mascalzone e perdi ogni occasione per fare mea culpa. Ma sei stato un giocatore fenomenale che, prima di Borg, ha dato una virata al tennis, con un gioco meno ortodosso,violento, con colpi da, fondo esteticamente discutibili giocati con una padella di ferro coi pesi solo da un lato (ho una T2000 e mi chiedo come fece Lacoste ad idearla,altro che l’eleganza del coccodrillo). Il tennis di oggi è tecnicamente migliore, i giocatori colpiscono bene, non trovi un colpitore “strano” come Gomez o segaligno alla Yarrido Gilbert: le scuole con studi sulla biomeccanica producono ottimi giocatori, preparati fisicamente (niente pancetta alla Leconte)… Ma, sono omologati, simili, pochi entusiasmano come quelli d’un tempo. Il tennis è un prodotto, ben convenzionato, dove ci sono contesti e campi curati ma anche un “clamoroso al Cibali” era storia, anche un campo in legno del Paraguay lo era o l’erba secca indiana.
Palline uguali,racchette identiche, giocatori simili e quindi un Musetti può essere davvero una luce non nel buio ma una una luminosità con troppi led, troppo arificiale insomma.
Cavolo, io godevo quando Lendl rompeva le corde su un punto decisivo o gli rimbalzava male la palla prima di un dritto negli, ora è tutto previsto o prevedibile. P. S. Divieto cambio racchette se non rotte: quella te la tieni.
Pasticci con il cel…continuo il mio discorso:
Partite noiose ci sono sempre state e sempre ci saranno, e non si può fare nulla per evitarlo, ma a mio parere un match tra un n. 120 e un n. 80 era molto più noioso 40 anni fa che oggi. Per fare un esempio calcistico, andate a rivedervi la finale dei Mondiali 82,che all’epoca sembrava essere stata giocata a ritmi indiavolati…oggi rasenterebbe la noia.
Sono convinto delle mie affermazioni nonostante il mio idolo assoluto sia stato Stefan Edberg (Mac il secondo).
Per il futuro spero di non rimanere deluso dall’aver scelto Musetti come nuovo idolo assoluto.
Non sono assolutamente d’accordo con chi afferma che oggi il tennis è meno tecnico. Vorrei solo che si andassero a rivedere partite del passato contando in quante occasioni si facevano tweener o dropshot, senza contare quanto sia più difficile con la pallina che viaggia al doppio della velocità. Oggi le capacità tecniche sono ancor più evolute che 20-30-40 anni fa ma vengono eseguite a velocità raddoppiate e certi colpi spettacolari li vedi fare sempre più spesso anche da parte di tennisti fuori dai 100. Per me il problema principale è quello della poca differenza tra le superfici e dell’obbligarietà di partecipazione a un numero di tornei forse eccessivo. Eliminare una palla di servizio lo considero snaturare il tennis, dopo che, a mio parere, abbiano già sbagliato inserendo il tiebreak al quinto set.
Per quanto riguarda i materiali non credo che si possa tornare indietro e non lo ritengo neppure giusto. Sinceramente mi chiedo quanti di voi, abituati alla velocità di palla di oggi e alla “fisicità” degli scambi attuali riuscirebbero davvero a divertirsi con il tennis di un tempo che fu33
Non sono assolutamente d’accordo con chi afferma che oggi il tennis è meno tecnico. Vorrei solo che si andassero a rivedere partite del passato contando in quante occasioni si facevano tweener o dropshot, senza contare quanto sia più difficile con la pallina che viaggia al doppio della velocità. Oggi le capacità tecniche sono ancor più evolute che 20-30-40 anni fa ma vengono eseguite a velocità raddoppiate e certi colpi spettacolari li vedi fare sempre più spesso anche da parte di tennisti fuori dai 100. Per me il problema principale è quello della poca differenza tra le superfici e dell’obbligarietà di partecipazione a un numero di tornei forse eccessivo. Eliminare una palla di servizio lo considero snaturare il tennis, dopo che, a mio parere, abbiano già sbagliato inserendo il tiebreak al quinto set.
Per quanto riguarda i materiali non credo che si possa tornare indietro e non lo ritengo neppure giusto. Sinceramente mi chiedo quanti di voi, abituati alla velocità di palla di oggi e alla “fisicità” degli scambi attuali riuscirebbero davvero a divertirsi con il tennis di un tempo che fu
E certo, forse perché Nadal non le ha mai vinte?
E perché non legare i piedi anche ai favoriti?
Ma per piacere, Connors si sarà fatto di Jack Daniels, te invece di cosa?
A volte alle Finals la gente arriva bollita, o perché ha dato il massimo nella prima parte di stagione, o perché ha speso tutto nella seconda parte per qualificarsi.
Mi pare un discorso che non sta in piedi. Quali sono i giocatori di vertice? Nadal gioca solo gli slam perché il fisico non glie permette più di giocare tutti i tornei interslam. Djokovic gioca dove può da un anno a questa parte. Gli altri mi pare che giochino ovunque, ma non essendo dei dominatori non sempre arrivano in fondo. Alcaraz, attuale n. 1, ha vinto 2 mille, e altri ne ha giocati quando in salute.
Beh dai forse Connors ha esagerato un po’. Contano anche i 1000. Le finals non le considero X il semplice fatto che nel tennis chi perde e’ fuori, mentre questa maiestazione, con la sua formula, e’ fatta apposta X le televisioni e gli incassi da botteghino. Comunque le FINALS rappresentano uno spot X il tennis, X renderlo visibile a platee maggiori.
PS Sono felice che tu sia tornato a scriver articoli su LT
No, perché, X il momento, non sono tennisti di vertice assoluto, fatta eccezione X Berrettini
Condivido tutto
Ci sono tante differenze rispetto ad allora.
L’aspetto atletico/agonistico si è esasperato molto adesso.
Ma ad esempio il mio insegnante di Atletica Leggera negli anni ’80 mi consigliava vivamente di arrivare al campo A PIEDI. Ed erano alcuni km…Questo per formare e preparare già tutti gli arti inferiori.
Alimentazione: almeno fino ai 17/18 anni, non ero mai entrato in un fast food, non ho mai mangiato cibo spazzatura. Non sapevo manco cosa fosse. Quindi massa magra, struttura osteo-articolare valida, zero infortuni. Adesso a 17/18 anni i ragazzi i un fast food ci sono entrati già centinaia di volte.
Insomma…Ci sono tanti aspetti della preparazione che sono evoluti, ma anche alcuni che hanno subito una involuzione.
Giusto pensare che il tennis possa un po’ “appiattirsi” dati gli sviluppi dei materiali che hanno semplicemente precluso la strada a giocatori spettacolari (non tutti).
Si può obiettare che Tsitsipas ha un tennis addirittura sfolgorante per varietà e ricchezza, lo stesso Alcaraz fa di tutto / dipiù.
Però la media è quella che è, la fisica e i metodi di allenamento spingono verso dei sentieri sempre più obbligati.
Le donne hanno avuto una specie di tracollo verticale con la dipartita di una generazione di fenomeni sovrumani (Willams, Williams, Sharapova, Kvitova, Muguruza, Pennetta,…).
Allora forse è il caso di valutare qualche marginale correttivo ai materiali.
Se le palle diventassero più grandi di 1,5 millimetri (o qualcosa del genere) si vedrebbero meglio alla TV e scendere a rete sarebbe meno rischioso / più vantaggioso.
Anche il servizio resterebbe fondamentale ma non così “devastante” come può essere oggi come oggi (soprattutto sul veloce).
Palle appena appena più grandi, potrebbe essere la soluzione ?
ESATTTTOOOOOOOO !!!
1974, vince tre SLAM (…) ma salta uno SLAM per partecipare al World Team Tennis…
Eppure mi sembra che mi venga in mente qualcosa… TRE SLAM VINTI…. Tokyo, jet lag bestiale devastante che sostituisce il giorno con la notte e ti spezza le reni…
DUE TORNEI in contemporanea con OLTE 40° UMIDISSIMO in campo…
34 anni, “vecchiotto”…
Non mi ricordo bene, devo andare a controllare
@ MAURO (#3358717)
CARO MAURO IL PUNTO NON E’QUANTO GIOCHI MA COME GIOCHI.I BIG 3 E ANCHE I GRANDI TENNISTI A LORO CONTEMPORANEI HANNO DIMOSTRATO DI GIOCARE INTENSAMENTE NEGLI ULTIMI VENTI ANNI PER TUTTO IL CIRCUITO VINCENDO O ARRIVANDO IN FINALE NEI 1000 500 E 250,MA SOPRATTUTO CON UN GRANDE TENNIS,OGGI QUESTI NUOVI ARRIVATI NON GIOCANO UN GRANDE TENNIS BASTI PENSARE IL CALO DI MEDVEVED TSITSIPAS O LA FATICA DI ALCATRAZ A VINCERE UNO SLAM CON SINNER MATC POINT CONTRO O CILIC VECCHIO AL 5 SET.SICURAMENTE JIMBO DICE GIUSTO QUANDO RITIENE CARLITOS IL MIGLIORE TENNISTA IN ASSOLUTO DELLA SUA GENERAZIONE.
Ai tempi di Connors
– Non c’era lo squilibrio di punti e montepremi fra gli slam e gli altri tornei
– Le superfici erano diversificate
– I materiali (superfici, palline, racchette) non favorivano il tennis di resistenza, per cui il tennis, soprattutto negli slam è diventata una maratona. I tennisti di vertici di oggi preparano quelle otto settimane per correre altrettante maratone.
– Non si era obbligati a giocare tutti i tornei, ma nella classifica contavano le sconfitte, adesso per fare punti contano i 5-6 tornei di massimo risultato, non i 15-20 dove si esce nei primi turni (o non si partecipa proprio)
E’ meglio? Peggio?
A me piacerebbe che veramente si fosse obbligati a giocare 10-15 tornei, diversi fra loro, che in quelli veramente tutti fossero spinti ad essere al top.
Parlando di aspetti pià tecnici, i discorsi che si fanno sui tennisti alla Musetti sono belli, ma se poi gli altri tennisti fanno più punti e soldi, allora è giusto puntare a caratteristiche che fanno vincere con maggiore continuità.
Sante parole, e dopo che Berrettini perde da Baena
E allora perché denigri gli italiani che perdono in 250. per loro non vale la regola del 1000/slam e del 250 in preparazione?
Troppo chorizo e sangria fanno male. Ocio!
@ Alex77 (#3358753)
CERTO UNA ORGANIZZAZIONE DEL TENNIS DIVERSA PIU’ ACCETTABILE OGGI IL TROPPO STROPPIA BASTI PENSARE DEFINIRE 1000 TORNEI CHE ALL’EPOCA DI JIMBO NEANCHE ESISTEVANO.
Si gioca troppo, normale selezionare gli eventi.. Connors mi pare giudichi il tennis attuale con i parametri dei suoi tempi, arduo
@ simposio (#3358727)
…ma anche inferiori: spesso constavano di due, max tre turni!
Gli SLAM nel tennis sono l’equivalente di riviste come SCIENCE o NATURE per la scienza. Pubblicare un articolo li’ equivale a venti articoli su riviste minori in termini di prestigio e visibilita’. E’ un fenomeno che si puo’ applicare ad altri ambiti. E’ la forbice tra l’elite dei “top players” ed il resto del mondo che si fa sempre piu ampia in tutti i settori.
@ olati (#3358704)
Non mostriamo ingenerosità verso Sinner: anche se diversamente dotato rispetto a Musetti dalle divinità della racchetta, sta proprio cercando di far evolvere il suo gioco nella direzione dell’imprevedibilità.
Che non lo faccia per gusto estetico credo sia palese. Semplicemente anche a lui, come credo a chiunque mastichi un po’ di questo antico e nobile gioco, appare chiaro che saper sparigliare le carte in strategie di gioco che sono sempre più monotone ed uguali a sé stesse può essere quell’arma in più che consente di prevalere quando le forze sembrano in equilibrio.
Io non tifo Sinner per motivi “etnici”, ma negare che si stia dando da fare per variare il suo gioco, col risultato collaterale di renderlo anche più piacevole a vedersi (con buona pace di chi continua da questi commenti a scrivere che il gioco moderno tutto da fondo campo possa essere altrettanto spettacolare), mi pare scorretto nei suoi confronti.
@ marco.mazzoni (#3358736)
LE FINALS NON SONO NEANCHE UN TORNEO.
@ Luce nella notte (#3358681)
E per di più una discreta percentuale dei tornei che lui disputava constavano di due, max tre turni….Vero è che ce n’erano di più dove si giocava al meglio delle 5 partite, e con la eventuale V ad oltranza (il che, da quest’anno, è impossibile), ma proprio negli Stati Uniti d’America, dove Connors concentrava la maggior parte dei suoi impegni, già fin dagli anni ’70 era pieno di tornei dove gli incontri si disputavano al meglio delle 3 e sul 6 pari si andava a spareggio.
Quindi sottoscrivo il commento a cui sto rispondendo: da che pulpito viene la predica!
@ MAURO (#3358717)
Proprio per questo, una stagione di oltre 45 settimane in cui “davvero” per i giocatori di vertice contano le 8 degli Slam e le Finals… qualcosa, evidentemente, non va.
Considerazioni molto interessanti.
Penso a quella sull’importanza che rivestono per i giocatori gli Slam rispetto ai tornei minori e a scapito degli stessi.
Ai tempi di Connors, e ancora sino agli anni ’90 e inizio 2000, non c’era la sproporzione attuale nei montepremi tra Slam e altri tornei. Inoltre perdendo nelle qualificazioni non si guadagnavano né punti né premi in denaro e non c’erano tornei obbligatori. Pertanto chi non aveva attitudine alla superficie e non entrava direttamente in tabellone, ma anche coloro che pur essendo in tabellone non nutrivano grandi aspettative di fare strada, spesso non si iscrivevano. Penso soprattutto ai tornei sull’erba, che era tagliata più alta di adesso e si differenziava molto dalle altre superfici. Campioni come Muster e Bruguera hanno spesso disertato Wimbledon.
Praticamente a tutti gli equivalenti degli attuali 250 partecipava almeno un top-10. I tennisti giocavano molto di più e negli albi d’oro di questi tornei si leggono i nomi di innumerevoli campioni Slam.
Più aumenteranno i montepremi degli Slam più si aprirà la forbice.
CARO JIMBO SONO CON TE SEMPRE.SUL TUO PENSIERO SONO D’ACCORDO,IL MINOR LIVELLO DEL CIRCUITO E’EVIDENTE CONSIDERANDO LA GRADUALE ASSENZA DEL CAMPEON E DEL SERBO.IO PERSONALMENTE RITENGO CHE IL COSTRINGERE I TENNISTI A GIOCARE QUASI SEMPRE PER IL RANKING RENDE LOGORANTE IL TUTTO E SQUALIFICA LA QUALITA’ DEL GIOCO,SICURAMENTE ALLA TUA EPOCA C’ERA MAGGIORE SPAZIO PER SCEGLIERE DOVE GIOCARE E QUANDO GIOCARE BASTI PENSARE CHE TU BORG E MCENROE AVETE CONGIUNTAMENTE ESCLUSO DAI VOSTRI OBIETTIVI ADDIRITTURA UNO SLAM FACENDOLO DIVENTARE UNO SLAM MINORE COME L’AUSTRALAN OPEN.
Naturale che Connors dica cosi. Di 109 tornei vinti, un’ottantina era equivalenti dei 250 di adesso
Lo sport, in tutte le specialità, è molto cambiato in 30 anni. Il tennis (come il calcio, ad esempio) è diventato molto più veloce, potente ed atletico: sarebbe impossibile giocare 3-4 tornei filati raggiungendo la finale. Oggi chi vince un torneo… nel 80% dei casi crolla nell’appuntamento successivo (vale per uomini e donne). Gli infortuni sono molto più frequenti: un caso? Non credo! Confrontare il tennis di 30-40 anni fa con quello di oggi… è come parlare di specialità diverse! Ovviamente i top puntano agli Slam, con montepremi che valgono come 10 altri tornei e sicuramente spinti dai loro sponsor. Ricordiamoci che i tennisti sono PROFESSIONISTI e devono pensare al conto in banca prima ancora che alla passione. Mentre 30-40 anni fa scoppiava uno “scandalo” quando un calciatore passava da Fiorentina a Juventus… oggi tutto finisce dopo una settimana di insulti sui socials. Inutile fare certi paragoni, credo.
@ Luce nella notte (#3358681)
Connors ha pagato caro le sue scelte…..se non avesse fatto quella boiata del wtt probabilmente avrebbe fatto il Grande Slam.
È giusto che sia così. Gli slam sono l’obiettivo principale e il resto preparazione. La fisicità di oggi non consente più di essere al 100% tutto l’anno. In tutti gli sport si cerca il picco della forma nei momenti più importanti, non ci vedo nulla di sbagliato.
Toh, Connors sostiene che i tennisti di vertici utilizzano i vari tornei come preparazione X gli slam.
Mi pare sia un concetto che condivide con me.
Ad Alcaraz cosa vuoi che possano interessare tornei come Umago, Amburgo o Astana? Li utilizza X percepire ingaggio e come preparazione X eventi più importanti, a differenza di altri.
E questa e’ una dura verita.
ai suoi tempi il mondo era completamente diverso, e il tennis non faceva eccezione: non c’era internet, e già questo cambia tutto. L’offerta di homenetertainment era di fatto inesistente, per sapere i risultati degli incontri dovevi aspettare che uscisse il mensile di tennis, per vedere una partita dovevi andare allo stadio.
oggi che a casa nostra possiamo vedere qualsiasi evento in tempo reale, lo spettatore è interessato solo al vertice dove vede la meraviglia e riconosce l’autore perché vedere un tiro perfetto di Federer è emozionante mentre se lo gioca un giocatore sconosciuto fa tutt’altra impressione.
succede dunque che una spanna sotto il vertice, i giocatori siano degli emeriti sconosciuti, ai tornei non ci sia nessuno, i premi e gli ingaggi siano una frazione di quelli dei tornei una spanna sopra, appunto di vertice.
se vinci un torneo 250 guadagni meno che se passi il primo turno di uno slam. se vinci un torneo 250 non lo sa nessuno: se fai finale in uno slam sei nell’olimpo per tutta la vita.
se non ci si rende conto che oggi qualsiasi sport è in concorrenza sullo schermo tv con tutti gli altri, la playstation, le serie tv, in film che ti compri con 5 euro, ci si continuerà a stupire.
aggiungerei superfici più diverse fra loro.
terra più lenta, erba con rimbalzo più basso ad esempio.. insomma ritorno alla specializzazione
Un solo servizio, ritorno al legno (come anni fa fece il baseball…), meno squilibrio di monte premi e punti tra slam, 1000 e 500, forse addirittura anche cambi campo senza sosta (per scoraggiare stili di gioco troppo dispendiosi)…
@ Allupo (#3358665)
vorrebbe dire mettere un grandissimo asterisco sul numero degli Slam del tennista maschile che ne ha vinti di più (Nadal), così come su quelli di S.Williams. Improponibile.
Tra le righe dice che i top player giocano tutti uguali..
Sinner ne è la fotografia.. spinta al massimo della velocità con poche variazioni. Ne nasceranno tanti come lui, è normale.
Viceversa, i Musetti sono i più belli da veder giocare, ma in questo momento storico, ho seri dubbi che il gioco vario paghi per il vertice.
Quindi, bisogna assolutamente intervenire su palline e materiali
eh…questo sarebbe un bel punto di partenza.
Condivido pienamente il ragionamento di Connors.
Ero convinto che il tennis stesse continuando ad andare verso la direzione della potenza, della solidità e diciamocelo, della monotonia.
Ma questa direzione potrebbe non essere sufficiente per i tennisti ambiziosi. Se tutti sono potenti, solidi e (dicimocelo di nuovo) monotoni, ci sarà un appiattimento del livello massiccio(ormai presente da anni nel tennis femminile, ma che si sta palesando anche nel circuito maschile) e sarà sempre più difficile vincere. Per fare la differenza ci vorrà qualcosa di diverso: un evoluzione.
Alcaraz tra gli uomini e la Swiatek tra le donne, sono dei “proto rivoluzionari”, sono infatti tennisti che sanno anche variare e sorprendere, ma restano ancora abbastanza ancorati alla spinta da fondocampo.
Magari, come dice il buon Givaldo, l’ uomo chiave di questa rivoluzione potrebbe essere il buon Musetti. Do strada da fare ce n’ è ancora tanta, ma sperar non costa nulla.
Ma cosa dice! 40anni fa non c’era ogni settimana del calendario atp occupata quindi era normale che oltre agli slam un tennista giocasse anche più tornei minori ora c’è la l’aver cup la XXX cup la facciamosoldiinqualche modo cup
Se non si vuole cambiare la tecnologia una palla di servizio cambierebbe già molto. E poi vietato rifiutare le palline del raccatapalle. Ignobile quel giochetto di scartarle tutte, è solo un tic che va tolto, così come quello di darsi la mano a ogni punto nel doppio o di fare il pugnetto al primo 15 di un 250. E’ tutto ridicolo il tennis moderno. Viva Jimbo e McEnroe, Borg e Gerulaitis!
In una lunghissima strabiliante carriera il mitico Jimbo e’ andato due volte (due) a giocare gli australian open…
Non aveva “master 1000” ai quali obbligatoriamente dover partecipare: ha sempre fatto in liberta’ quello che si sentiva di fare.
Ora facile criticare chi non ha piu’ questi privilegi ed e’ costretto a prendere parte a circa 15 “major” per 11 mesi all’ anno (tra Grand Slam, master 1000, “Finals”) e ovviamente trascura gli altri tornei
@ Allupo (#3358665)
magari…. 😎
Tra le righe: il prossimo grande tennista, ibrido, potenza ma vecchia scuola, sarà Musetti.
Un amico tennista propone: racchette di 340 grammi piatto 85. Per cominciare