Bublik: “Non voglio che mio figli diventi un tennista”
Il russo Alexander Bublik (naturalizzato kazako) è da sempre uno dei giocatori più bizzarri e imprevedibili del tour. Ne ha fatto un punto di forza, con giocate estemporanee che sorprendono i rivali, ma che a volte sono fin troppo sopra le righe. Freschissimo il colpo “di manico” contro Lorenzo Sonego nella finale di Metz, una follia totale che ha fatto il giro del mondo, coprendolo di ridicolo. Bublik non si scoraggia, continua la sua corsa sul tour immerso nelle sue stranezze. Tuttavia ascoltando le sue parole rilasciare al media del suo paese “Clay”, ci sono dei passaggi che fanno riflettere. È diventato padre lo scorso agosto, e pensando al futuro del figlio si augura che abbia la possibilità di fare la sua strada, stando alla larga dal tennis.
“Non so come la paternità possa cambiare la mia vita. Non sono passati nemmeno 40 giorni da quando sono diventato padre, lo scoprirò nel prossimo futuro. Quello che so è che tutto il resto perde importanza e diventa diverso, relativo. Se mi dicono che devo giocare alle 11 di mattina sulla terra battuta non è un problema. Devo dare il buon esempio a mio figlio. Ma onestamente non voglio che da grande diventi un tennista. È una vita dura, piena di viaggi e di rinunce”.
Continua Bublik: “Ci sono persone che non guardano oltre le apparenze, ed è per questo che pensano che io non apprezzi la vita che ho. Non è vero, il mio problema è mi ritengo oggi anche fortunato, ma questa vita non mi piace, è semplice. Non la voglio per mio figlio. Voglio che possa fare le sue scelte, io non ho avuto questa possibilità, non potevo scegliere”. Parole forti, che rivelano come la pratica sportiva professionistica è stata una scelta “obbligata”, una via di fuga per cercare un futuro migliore.
Bublik nell’intervista ha anche ironizzato sul nome della stessa, ‘Clay’, ossia terra battuta, non esattamente la condizione che predilige per giocare a tennis. “Non mi piace la superficie, ma stimo sempre meno queste cose e cerco di giocare in ogni tipo di condizione. Da quando è nato mio figlio ad agosto, la mia prospettiva su queste cose e sui piccoli dettagli della vita è completamente cambiata”.
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io invece penso che se Bublik ama esibirsi come artista, o comunque apparire originale, non convenzionale o altro, dovrebbe farlo in altri palcoscenici e comunque fuori dai campi di gioco. Quello che ha fatto con Sonego non è accettabile perché potrebbe apparire (o probabilmente lo è davvero) come un modo per delegittimare l’avversario, irridendolo. Nel contempo volendo far credere che sia lui a voler perdere anziché il suo avversario ad averlo battuto perché più forte. Non a caso le pagliacciate sono cominciate quando Sonego aveva ormai la partita in mano
Bublik ha un temperamento d’artista.
E’ da tutelare come un bene prezioso.
A me è parso ben eseguito! Bravo Sonny ad intuire la traiettoria.
Adoro questo tennista.
Checché ne pensino molti qui dentro é una persona fragile e molto intelligente, con tanto talento, ma messo a dura prova mentalmente in un match.
C’è chi affronta queste fatiche come lui, chi con scaramanzie e chi con mezzucci come MTO, toilet break e infinite attese prima di servire.
Chi come lui non me fa un dramma per una sconfitta, chi per vincere violenta il suo fisico.
Io, preferisco Bublik
Il colpo di manico è il mio marchio di fabbrica. È un tipo di colpo che se ben eseguito da le sue soddisfazioni
Koko uno di noi, grande
Non penso, se fossero tutti così , il tennis sarebbe molto migliore !!!!
@ Ozzastru (#3348830)
Per il tuo commento novanta minuti di applausi. Bravo, nulla da aggiungere.
Non fatela facile.
I tennisti, molti ricchi, molti figli che hanno il percorso facilitato dalla propria famiglia e dalle proprie conoscenze, ma in genere tutte le persone che hanno un successo nella vita che non derivi da studio, non sanno che il successo, i soldi sono terribilmente difficili e lunghi da conquistare.
Pensano che uno (con le loro capacità tennistiche) avrà successo e farà soldi facilmente partendo da zero come nel loro sport, qualsiasi cosa faccia.
Poi vedono che la maggior parte delle persone che hanno immensamente meno disponibilità di loro (diciamo un lavoro sicuro, 100mila euro in banca e una famiglia) sono immensamente più felici di loro.
E infine sentono che la loro giovinezza gli sta sfuggendo dalle mani, persa in quel loop che sono i viaggi settimanali, lo stress delle partite e la fatica degli allenamenti.
Per me lui in quei minuti di follia che ha in quasi ogni match riesce ad evadere dal forte stress che prova in quei momenti.
Credo succeda anche a Kyrgios.
Evidentemente molte volte hanno avuto un esito in qualche modo positivo.
Che fosse la vittoria, portare il pubblico dalla propria parte, deconcentrare il proprio avversario, attutire lo strazio dell’ansia per la sconfitta o semplicemente quello di affermare la propria personalità comunque il match stia andando.
“Ecco, io potrò pure perdere, ma mi faccio beffe della sconfitta. Questo sono io. Tanto sono solo soldi e quelli non mi mancano”.
Azzardiamo analisi, ma non giudichiamo, dai.
E, soprattutto, il figlio potrà fare tutto quello che vuole grazie a tutti i soldi che ha fatto lui.
Bravo!
questo forum, avrebbe tanto bisogno di persone come te!
un abbraccio sincero!
Le sue giocate sono uniche. Così combatte lo stress. La sua divisa spartana diversa da tutte e quel gambaletto? Ci vuole uno così nella noia mortale del dopo Roger!
Hai parlato di MediaWorld perché ti esce continuamente nei banner, vero?
Missione pseudosubliminale compiuta 😀
Semplicemente perché lui, a dispetto degli altri che hai citato è un simpatico mattacchione. Quando fa le sue mattane non lo fa per destabilizzare l’avversario, ma semplicemente per il gusto di provare un colpo divertente e, se sbaglia, il primo a riderci su è lui
Grande crazy horse. Un uomo ed un tennista mai banali.
Come il suo sosia cantautore, guarda caso anche lui “crazy horse”.
Ridicolo è definizione adatta per il tuo commento.
Sara perché non parli strettamente di tennis che per una volta ci si trova d’accordo.
È il nuovo Fantozzi,dico per l’espressione del viso! Per il resto è molto serio…
Ma via! È tutta la carriera che ripete quanto odia il tennis. Bene, adesso è maggiorenne, ricco, e libero di fare ciò che vuole. Andasse a fare altro se questa professione gli fa tanto schifo.
Periodicamente leggiamo queste considerazioni, a volte irritano se pensiamo al quotidiano e di chi sacrifica metà dello stipendio per l’affitto e bollette (se basta) ma poi ricordi Dokic, Capriati,Agassi e vale la pena essere più prudenti. Però… Però… Bublik ha un talento che gli consente di giocare senza sacrificarsi in estenuanti allenamenti (Muster magari avrebbe barattato qualche migliaio di ore di training se avesse avuto un po’ del braccio del kazako),a 25 anni è sopra i 3.500.000 di soli montepremi ed ha residenza a Montecarlo che male non gli fa. Senza scelleratezze può dare al figlioletto qualche garanzia di buoni studi.
Credo che a volte certe riflessioni possano avere più credito se giunte a fine carriera o comunque in età matura. Fosse ancora Russo forse ora avrebbe ben altri pensieri.
Però il ragazzo sembra genuino, forse col tempo capirà che è stato fortunato oltre che bravo.
L’articolo dice che il colpo “di manico” l’ha reso ridicolo di fronte al mondo.
In verità l’aveva già fatto un paio di mesi fa su hard, mi pare a Miami, ed era stato salutato come un colpo “impossibile”.
Il suo “peccato” è legato purtroppo all’errore che ha fatto a Metz, averlo giocato sul break point contro e soprattutto averlo fatto contro un italiano.
E come si sa tutti quelli che giocano contro gli italiani sono etichettati come scarsi, sopravvalutati, prossimi al ritiro, degni più di un Future che dell’ATP, per elencare i complimenti migliori, se non addirittura come pagliacci, ridicoli, clown o peggio.
Questa è la cultura del tifoso medio italiano, trasferita interamente da quella calcistica dove il “tifo contro” è l’unico tifo che conoscono, essendo nella maggior parte dei casi dei frustrati e rosiconi che altri giochino meglio degli italiani. O giochino peggio come Bublik. Cioè basta che giochino contro gli italiani per essere oggetto d’improperi ingenerosi, irrispettosi e da persone totalmente incompetenti e prive di spirito sportivo.
… che fin ora ti hanno dato più di 20.000$ a partita giocata di soli premi!!
Sante parole!
Se il soggetto in questione avesse una prospettiva ampia su cosa è il mondo attuale gli scenderebbero lacrime di vergogna per quello che dice.
Dobbiamo dirlo: quando ha colpito la palla con il manico avremmo voluto vedere un sorriso da parte di Lorenzo, così non è stato e ci è dispiaciuto. A noi Bublik piace, piace questo non prendersi troppo sul serio: dopo il colpo in oggetto avendo perso il punto si è fatto una grande risata. Crediamo che questo uscire dagli schemi sia il suo modo di sopportare un lavoro che tutto sommato fa bene, gli dà da vivere bene ma che non ha scelto e probabilmente non sa fare altro. Crediamo sia più maturo di quello che pensano molti su questo forum. E poi l’abbraccio con Lorenzo a fine partita non ha bisogno di parole …
Non è a posto
Sarà pure una vita di rinunce, ma non è facile trovare un altro lavoro che nel giro di pochi anni ti fa guadagnare milioni di dollari. È la natura degli uomini che li rende inquieti, mai contenti ,incapaci di apprezzare la fortuna enzo
Infatti, ma oggi è una bella lotta tra invidiosi e pigri che si fermano al titolo perché leggere un articolo di poche righe è troppo faticoso per loro.
Mi piacerebbe sapere quanti padri augurerebbero al proprio figlio di fare un lavoro che non amano.
Quella del tennista professionista è di sicuro una vita massacrante, carica dì sacrifici, ansie, frustrazioni…
Detto questo, però, la frase di Bublik (“non voglio che mio figlio debba fare quello che ho fatto io”) la sentii dire, tale e quale, da uno che era andato a fare il minatore in Belgio…
Insomma Alexander, sacrifici ne fate ma non fino ad ammazzarvi e non per un pezzo di pane. Capisco l’enfasi delle interviste, ma vediamo di non esagerare e di analizzare le cose con realismo
Ha detto semplicemente che il lavoro del tennista gli è stato imposto e lui non è stato libero di decidere cosa fare da grande. Vorrebbe che suo figlio fosse libero di decidere. Mi sembra abbia detto delle frasi sensate. Alcuni commenti non li capisco proprio.
Dipende sempre da che prospettiva la si guarda, se l’alternativa è fare turni di notte in fabbrica o lavorare 6 giorni su 7 a Mediaworld forse è meglio non avere scelta e fare vita da sportivo professionista, non credi?
Senza prendere in esame i campionissimi dubito che Bautista Berdych o Tsonga o chissà quanti altri augurino ai loro figli di non fare i tennisti, del resto ci sono in attività già ora figli di tennisti
Bublik è particolare: di base il suo tennis è da spilungone dell’est condizionato pavlovianamente con servizio che viene anche a rete (e questa parte lo rende competitivo a buoni livelli) ma poi lo infarcisce con colpi estemporanei di talento non sempre di successo! Vuole evadere dalla routine da topolino della racchetta che gli hanno imposto sergenti di ferro orientali e lo fa prendendosi licenze poetiche/tecniche spesso infruttuose! Ma proprio questo prendersi licenze fuori dagli schemi grossolanamente per sentirsi libero (accedendo finalmente ad un sospirato condizionamento operante skinneriano) lo rende più umano e meno antipatico!
nota:La differenza tra condizionamento classico di Pavlov e condizionamento operante di Skinner sta nel fatto che Pavlov rinforzava i riflessi che l’animale già possedeva mentre Skinner aiutava l’animale a realizzare nuovi apprendimenti che non sono compresi nel suo corredo innato.
I’m campo è ridicolo. Poi però quando apre bocca… è ancora peggio.
Si, una vita di stenti, ho una grande fortuna a fare il commesso e non il tennista.
Fiuuuuu
Nutro poca simpatia per chi ostenta talento con colpi non necessari (smash con salto di Monfils), chi gioca a fare il simpatico quando non lo è proprio (Tiafoe), chi esegue troppi colpi tra le gambe e ha sempre da polemizzare (kyrgios), chi ha molto da polemizzare (kyrgios e fognini) e non me ne vengono altri in mente…
Per carità, li considero ottimi tennisti.
Dovrei provare qualcosa di simile per Bublik. Non ci riesco, non mi è antipatico.
Io lo guardo solo in attesa che faccia qualcosa di bizzarro…
Se non gli piace può sempre smettere, non penso sia ancora obbligato da qualcuno a giocare.
Basta che non gli insegni a rompere una racchetta ogni 3X2 come fa lui, per posa, immotivatamente, magari oltretutto non su un errore suo, ma su un bel colpo del suo avversario
Se non vi fermate al titolo, nell’articolo c’è una spiegazione importante, anche ai suoi comportamenti bizzarri tipo quello visto l’altro giorno con Sonego
Non hai pensato che lui è così perché probabilmente è l’unico modo che ha per non prendere troppo sul serio un lavoro che non gli piace? Io adoro giocare a tennis, ma diverso sarebbe se dovessi farlo tutti i giorni, allenarmi continuamente, viaggiare continuamente non per turismo, ma per lavoro, il discorso cambia. Anche molti del mondo dello spettacolo dopo un po’ hanno preferito fare altro. Noi vediamo di questi lavori solo il lato più bello e ce lo fa sembrare fantastico. Leggetevi Open, fantastica biografia di Agassi e si capirà meglio questo mondo
Non giudicherò queste dichiarazioni, non ho i mezzi per farlo, tuttavia giudicherò quella cosa indegna che ha fatto domenica: la versione mainstream è che Bublik prende il tennis alla leggera, la versione reale è che, una volta subito il break nel secondo set, ha mandato la partita in vacca guastando anche la performance del suo avversario.
Non è giusto, in primis per l’avversario e poi per gli spettatori che non non sono lì per un spettacolo del circo ma per una competizione, e credo debba essere sanzionato per questo.
Tennista da stimare, l’unico direi…
Bublik fa un lavoro che gli è stato imposto fin da bambino e non è stata una sua scelta libera. Per il figlio, giustamente si augura libertà di scelta. Bravo.
puo sempre fare …che so…l’operaio…..nessuna rinuncia e tanti viaggi (con la fantasia)!!!!
Forse vuole dire che ha terrore che diventi come lui….