Bentornato Hyeon Chung
A volte ritornano… Il torneo ATP 250 di Seoul, oltre a Ruud, Shapovalov, Evans e Norrie, segna una gradita presenza. Nel tabellone di doppio il sudcoreano Soonwoo Kwon farà coppia con il connazionale Hyeon Chung, al rientro sul tour Pro dopo un autentico calvario. Prima problemi agli occhi, quindi una spalla KO che l’ha costretto ad una lunghissima e difficile riabilitazione, il tutto nel mezzo della pandemia. Il coreano è finalmente tornato ad allenarsi con buona continuità dalla scorsa estate ed ha scelto l’evento nel proprio paese per tornare in campo. L’ultimo torneo disputato da Chung era stato Roland Garros 2020, sconfitto al secondo turno delle qualificazioni. Già allora il suo tennis era sceso come qualità, in preda a vari problemi fisici che l’avevano costretto a diradare assai le proprie apparizioni e scivolare oltre la posizione n.150 in classifica.
Un vero peccato per Hyeon, che nel 2018 era balzato nel tennis di vertice toccando la posizione n.19 in classifica, dopo aver disputato la semifinale agli Australian Open. Un torneo pazzesco quello per il coreano: aveva superato infatti uno dopo l’altro Medevedv, Zverev e Djokovic, mettendo in mostra una mobilità fantastica, una risposta notevolissima e una capacità nel passare da difesa ad attacco da vero campione. Dopo aver battuto nei quarti Sandgren, si era arreso in semifinale a Roger Federer (poi vincitore del torneo), letteralmente svuotato dalle maratone disputate.
Hyeon si era rivelato al grande pubblico alla primissima edizione delle NextGen Finals di Milano. In un evento a cui parteciparono talenti come Rublev, Medvedev e Shapovalov, Khachanov, “zitto zitto” il coreano s’era fatto largo, impressionando per qualità tecniche e motorie. Non un colpo che ti faceva sobbalzare sulla sedia, ma un tennis completo, continuo, sostenuto da agilità e reattività notevolissime. Impatti puliti, pronto anche a venire avanti a prendersi il punto, il coreano era un tennista difficile da battere perché non ti regalava niente ed era pronto a lottare su ogni punto. Hyeon sembrava un tennista destinato ad entrare tra i migliori 20 giocatori al mondo (per un pelo c’è riuscito) ma soprattutto restarci a lungo.
Non era arrivato a questi risultati “per caso”. Chung da ragazzo aveva segnato risultati di prestigio: vinse l’Eddie Herr International e l’Orange Bowl (under 12), completando la propria formazione tecnica in Florida – insieme al fratello – all’Accademia di Nick Bollettieri. In molti lo ricorderanno per la finale disputata e persa contro Quinzi a Wimbledon junior. Quindi lo sbarco nel tennis professionistico, dove si era imposto piuttosto rapidamente: 9 successi in tornei Challenger, la semifinale a Melbourne e i quarti di finale a Indian Wells e Miami nel 2018, la sua miglior stagione, con conseguente best ranking. Non è riuscito a vincere un torneo ATP, ma a quel tempo sembrava solo una questione di tempo.
Purtroppo i mille problemi fisici l’hanno prima limitato e quindi escluso dai giochi per tantissimo tempo. Di lui si erano completamente perse le tracce. Rarissime le dichiarazioni sul proprio stato di salute e percorso di recupero. Fa davvero piacere ora ritrovarlo in campo, pronto a tornare in una competizione ATP, anche se per ora solo in doppio.
All’agenzia nazionale Yonhap ha dichiarato: “Era davvero troppo tempo che aspettavo questo momento. Non ho idea di come giocherò, ma di sicuro darò il meglio di me stesso. Non ho ancora giocato partite ufficiali, quindi è difficile dire come sarò fisicamente ed è presto per confrontarmi con il 2018. Da un certo punto di vista, penso di essere mentalmente in una posizione migliore rispetto a quella di allora. Quando ero al mio massimo in carriera, devo dire che non apprezzavo il tennis come adesso. Ora sono davvero grato per il semplice fatto di rimettere piede in campo. Mi sono allenato molto duramente negli ultimi due mesi, ma mi sono divertito così tanto che volevo mangiare e dormire sul campo! Non vedo l’ora di giocare e provare di nuovo la sensazione della partita. Poi vedremo”.
Dopo questo piccolo antipasto casalingo, la speranza è che Chung possa riprendere la propria carriera dal 2023, finalmente in salute. La famiglia l’aveva spinto a giocare a tennis sotto consiglio dei propri medici, che vedevano nel tennis un ottima disciplina per “allenare la vista”, dato che il piccolo Hyeon era nato con un deficit visivo importante. Quella pallina, finché è stato sano, la vedeva e centrava assai bene… Bentornato Hyeon!
Marco Mazzoni
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@ IlCera (#3348367)
Grande Giangi, ti ho seguito per anni fedelmente sperando almeno in una Top 100 che era assolutamente alla tua portata. Non ti rinnego, ma ora mi sono imborghesito e tifo, nell’ordine, Jannik, Matteo e Lorenzo.
Due mesi dopo perse ancora contro Federer a Indian Wells per colpa dei calli.
Grande Mazzoni, sempre un piacere leggerti
L’altro Chung coreano é davvero un tennista brocco, lui ha avuto sfortuna con questa schiena…
Anche a me sembrava proprio un bravo cinno.. 😉
Lo conobbi non ricordo dove , credo al 250 di Shenzhen prima che diventasse famoso.
Parlammo un 5-10 min Un bel sorriso , alla mano un Ottimo inglese e tanti brufoli in viso, gli guardavo le lenti appannate degli occhiali mentre mi raccontava un po di cose e realizzai che l ultima volta che avevo visto occhiali del genere era stato durante il match tra Fantozzi e Filini al cinema prima e alla TV poi
Un ragazzo speciale , spero il fisico gli dia tregua, faro’ il tifo per lui.
perchè altrimenti te ne stavi a mollo al mare tutto il giorno, senza stare qui a sparare sentenze alla nostradamus o al divino othelma. nessuno potrà mai sapere se in condizioni fisiche ottimali la partita sarebbe andata diversamente, semplicemente perchè non è successo. punto e basta. ed è inutile continuare a sparare affermazioni di questo tipo, che non potranno mai essere verificate, tanto per darsi un tono da fenomeno da tastiera.
Prima dell’avvento di Sinner e Musetti le aspettative erano tutte su di lui, purtroppo si capi alle prime apparizioni tra i “grandi” quanto inconsistente fosse il suo gioco privo di accelerazioni o colpi devastanti. Resta comunque una bellissima favola per chi come il sottoscritto lo ha seguito dai 10 ai 17 anni sperando l’impossibile….
Io c’ero a bordo campo e la storia del 400% può essere vera. Però in quelle condizioni ripeto, non sfigurò. E’ anche vero quello che dici che, atleticamente, c’era un gap enorme con gli altri.
Medvedev invece, futuro numero uno, sembrava un pesce fuor d’acqua, ancora con gioco molto irregolare ed embrionale di quella molla difensiva che è diventato in poco tempo.
@ bruno dalla francesca (#3348347)
Che ne sai?
In bocca al lupo a Chung, anche se le storie più affascinanti del tennis sudcoreano a mio avviso sono altre: in primis Duckhee Lee, il tennista sordomuto, che si era spinto fino alla soglia dei 100 per poi crollare vertiginosamente, e soprattutto Cheong-eui Kim, l’ambidestro che gioca due diritti, due rovesci e serve indifferente con la destra e con la sinistra, talvolta alternando addirittura fra prima e seconda palla. Anche lui purtroppo calato dopo una fugace capata nei primi 300,e ormai 32enne – però vedo che ha fatto qualche bel risultato negli Itf negli ultimi mesi, risalendo attorno alla 600esima posizione. Anche a loro auguro tutto il meglio!
come mai ancora non hai vinto al superenalotto?
Contro Federer, praticamente è stato battuto dalle vesciche ai piedi. Senza quel problema stendeva anche Roger e andava in finale.
Quanto durerà?
Ma dai, ancora citate Quinzi? Bah
Quinzi non sfigurò? Certo, giocò al 400% con tutto il pubblico a favore sudando ventordici magliette… perdendo comunque tutte le partite mentre gli altri passeggiavano per il campo. Non prese una stesa perchè il formato dei set era ridottissimo e con un po’ di fortuna poteva favorire chi partiva con l’acceleratore spianato. Peccato che quinzi non avesse nemmeno il fiato per tenerlo premuto a lungo.
E niente.. mi tocca vedere anche qui quanto Federer fosse forte.
Forza Chung!
Bentornato Hyeon!!!
Ma non vincere un MM al primo colpo come Coric (anche perché… Bercy servirebbe ai nostri) ;);)
La piú bella immagine che ho di lui è al primo next gen, quando fecero quel teatrino con le spogliarelliste. Tutti gli altri sembravano all’Excelsior di Montecatini, lui invece in disparte con quella faccia “ma siamo venuti qui a giocare a tennis o a vedere sederi?”
Sono passati 4 anni.
Bello l’articolo, bello coltivare la speranza.
Ma oggettivamente la vedo dura per il coreano ritornare a quei livelli (notevoli).
Torna nel doppio. A presto speriamo in singolare
Chung..bia!
Non è omonimo, lui si chiama Hyeon, l’altro Yunseong.
Ottimo articolo Mazzoni
Torna adesso? Ma quindi quello che fino ad ora ha giocato nel circuito challanger era un suo omonimo. E io pensavo fosse lui.
Ps: comunque ironia della sorte, altri due semifinalisti degli Australian Open di quegli anni, Edmund e Pouille, sono spariti dai radar anche loro per problemi fisici. E tra un po anche Karatsev ( non per problemi atletici ) andra’ fuori dal giro mi sa….
Alle next gen del 2017 c’ero. Chung le ha vinte, battendo in finale Rublev. Aveva una leggerezza impressionante sul campo, malgrado il fisico non certo fine e longilineo degli altri ragazzi che parteciparono a quella edizione, quasi tutti giocatori che diventarono poi top 10 o meglio. Medvedev, Rublev, Coric, Shapovalov, Kachanov… e Quinzi wild card, che non sfigurò neppure in quell’occasione.
Zverev non ci andò, nel 2017 aveva 20 anni ma era già molto più in alto.
Praticava il gioco di Djokovic senza avere il fisico per sostenerlo. Un gran peccato, mi è molto simpatico.