Soffre ma vince l'azzurro a US Open ATP, Copertina

US Open: Berrettini soffre cinque set contro Davidovich-Fokina ma vola ai quarti (Video)

04/09/2022 22:40 108 commenti
Matteo Berrettini
Matteo Berrettini

Matteo Berrettini sull’ottovolante, vince ma non convince. L’azzurro soffre, trova ritmo con servizio e diritto, rimonta, cala e poi va ancora avanti in un convulso quinto set contro Alejandro Davidovich Fokina, finendo per vincere col punteggio di 3-6 7-6 6-3 4-6 6-2. Un successo che gli apre le porte dei quarti di finale agli US Open. L’azzurro, ancora lontano dalla sua miglior condizione, ha dato segnali incoraggianti dal tiebreak del secondo set. Lo spagnolo era partito molto bene, giocando un tennis con poca tattica ma tirando forte e mettendo a nudo una mobilità non al meglio del romano e i suoi soliti problemi alla risposta, soprattutto di rovescio quando non può allungare le braccia per colpire in anticipo. Dopo aver ceduto il primo set, a metà del secondo parziale Matteo pareva scoraggiato, le telecamere di US Open hanno indugiato sul suo volto quando ha urlato al suo angolo “ma che cosa posso fare?”, segnale inequivocabile di un momento a dir poco delicato. Per fortuna ha tenuto col servizio, anche senza il suo miglior ritmo, e quindi è riuscito a vincere il tiebreak del secondo set, trovando un paio di diritti da sinistra di quelli “doc”, pesantissimi e imprendibili. Lì qualcosa è scattato, si è liberato prendendo il miglior ritmo col servizio e anche più sciolto nei movimenti da dietro. Ha trovato finalmente più velocità nel primo passo verso la palla, decisivo per entrare a tutta col suo diritto. Lo spagnolo invece è calato nella intensità, facendo alcune scelte tattiche sbagliate (del resto è più un vero colpitore che uno capace di manovrare in modo lucido) e regalando alcuni punti importanti all’azzurro, pronto a capitalizzare le chance e prendersi il vantaggio. Quando ormai il match pareva indirizzato dalla parte dell’italiano, nel quarto set un brutto turno di battuta di Matteo rimette tutto in discussione, con l’azzurro incapace (come nel primo set) di arrivare alla palla per riaprire il parziale. Nel quinto set ci sono tre break di fila, Berrettini si porta avanti e approfitta poi (già avanti 4-2) di un problema al ginocchio del rivale. Una vittoria “sporca”, più di testa e di cattiveria che di tennis. Segnale quindi incoraggiante da un lato, ma non troppo da quello tecnico. Incerto in risposta, spesso poco efficace anche col diritto (troppi errori), ha stentato a prendere il miglior ritmo col servizio. Però ha vinto, ha sofferto, si è confermato un campione portando a casa un match difficile in una giornata tutt’altro che buona.

Una vittoria importante, perché gli apre le porte dei quarti di finale, dove aspetta Casper Ruud ma anche perché seppur non al meglio si sono visti finalmente sprazzi del campione potente e imprendibile che abbiamo ammirato più volte negli Slam. Il fatto che l’azzurro sia già tra i migliori otto del torneo nonostante sia lontano dalla sua miglior forma è l’ennesima conferma di quanto sia diventato forte nei tornei che contano.

 

Nel primo set Berrettini parte male, cede il turno di servizio al suo primo game di battuta alla quarta palla break. Uno svantaggio che non riesce al colmare, non arrivando nemmeno a palla break in tutto il parziale.

Nel secondo set è incerto col diritto Matteo, lento nel cercare la palla, poco incisivo con la prima. Va sotto di un break per 3-2 ADF, e la situazione sembra mettersi molto male. Per fortuna riesce a strappare un immediato contro break, quindi il set avanza fino al tiebreak, dove l’azzurro riesce a trovare un paio di “mazzate” col diritto delle sue, che tramortiscono lo spagnolo fino al 7-2 che impatta il conto dei set.

Forte del parziale vinto, Berrettini è finalmente più sciolto, la prima palla di servizio continua, e anche in risposta è più incisivo, mentre lo spagnolo ha accusato il colpo. Strappa il break immediatamente Matteo, un vantaggio che difende piuttosto agevolmente nei propri turni di servizio, nei quali non concede alcuna chance di rientrare a Davidovich-Fokina, per il 6-3 conclusivo (con un altro break proprio nel nono gioco).

Avanti 2 set a 1, Berrettini incappa in un brutto turno di servizio nel terzo gioco, alla quarta chance lo spagnolo strappa il servizio all’azzurro, tornato più vivace fisicamente e aizzato anche dal pubblico che chiede sempre più partita e lotta in campo. Alejandro ritrova la miglior spinta, mentre Matteo torna titubante in risposta e meno veloce da fondo campo. Non riesce a trovare la palla per riaprire il set l’azzurro, ADF vince il quarto set 6-4, il match va al quinto.
Il quinto set si apre con tanta tensione e incertezze da parte di entrambi i giocatori, che commettono più errori che colpi vincenti. Lo spagnolo gioca un pessimo turno di servizio nel secondo game, regala letteralmente il turno di battuta a Berrettini, troppa fretta nello spingere a tutta, come col paraocchi. Matteo però, avanti 2-0 e servizio, lo “imita” giocando proprio un brutto game, lento e falloso, e restituisce il break. Arriva il terzo break di fila, ancora avanti il romano sfruttando altre incertezze dell’iberico e trovando un paio di accelerazioni buone. Sul 4-2, Alejandro cade malamente a terra dopo una torsione anomala del ginocchio, arriva il trainer col ghiaccio, ma il ginocchio pare assai dolorante. Resta in campo lo spagnolo, ma sotto in break e menomato non riesce a riaprire la partita. Berrettini vince, ma non convince. Resta una vittoria importante, perché vincere giocando non al meglio è sempre un forte, fortissimo segnale di qualità. Ma per sognare in grande, questo tennis non basta.

Slam Us Open
A. Davidovich Fokina
6
6
3
6
2
M. Berrettini [13]
3
7
6
4
6
Vincitore: M. Berrettini

A. Davidovich Fokina – M. Berrettini
4 ACES 18
6 DOUBLE FAULTS 3
97/146 (66%) FIRST SERVE % IN 73/135 (54%)
67/97 (69%) WIN % ON 1ST SERVE 61/73 (84%)
26/49 (53%) WIN % ON 2ND SERVE 34/62 (55%)
16/26 (62%) NET POINTS WON 20/35 (57%)
4/13 (31%) BREAK POINTS WON 6/10 (60%)
40/135 (30%) RECEIVING POINTS WON 53/146 (36%)
28 WINNERS 49
47 UNFORCED ERRORS 47
133 TOTAL POINTS WON 148
13750.0 ft DISTANCE COVERED 13036.2 ft
48.9 ft DISTANCE COVERED/PT. 46.4 ft


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Facciathostra (Guest) 05-09-2022 16:15

@ enzolabarbera1938@libero.it (#3328441)

Una volta tanto sono d’accordo con te. Ma forse ti sfugge un particolare
Nei quarti c’è in ballo molto di più. Il business della moda, le sue sfilate e le sue luci. Chi indossa meglio i capi, Matteo o Casper?

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Tafanus 05-09-2022 16:08

@Kuki

Cristiano Caratti – A vent’anni da n° 173 gioca i quarti a New Havene batte Brad Gilbert n° 6, e poi Mansdorf 39. Al terzo turno degli US Open batte Rostagno (38) e raggiounge i quarti. L’anno dopo (Crisitano ha già 21 anni) approda ai quarti degli AO battendo Krajicek. Battuto infine da tale Joe McEnroe al QUINTO SET.

A Milano batte Ivan Lendl (3).

A Menphis batte Tim Mayotte.

A Miami batte nullità come Connors e Bruguera.

A Montecarlo umilia a casa sua Lecomte.

A Manchester batte Sua Maestà Edberg

Basta così???

Renzo Furlan – dai 20 ai 23 anni d’età, mentre Berrettini si trstulla a San Benedetto del Tronto, Furlan batte (solo per citare i top-50) Yzaga 50, Davin 50, Davin 47, Chesnokov 47, Jaite 42, Perez Roldan 42, Arrese 41, Filippini 38, Arrese 37, Muster 37, Agenor 35, E. Sanchez 32, Lecomte 32, Aguilleira 28, Camporese 28, Ferreira 26, Masur 23, Prpic 17, E. Sanchez 14, Carlos Costa 12, Ivan Lendl 3…

E veniamo alla tua ultima perla preziosa (in negativo):

Stefano Pescosolido. Dai 20 ai 23 anni, mentre Berretto inanellava successi a San Benedetto del Tronto, Pesco aveva qualche scialbo risultato contro giocatori veri… Prendeva gli scalpi di Wheaton 47, Braasch 45, Carlsen 43, Chesnokov 40, Larsson 39, McEnroe 36, Camporese 35, Reneberg 35, J. Sanchez 34, J. Sanchez 33, Pripc 33, Rosset 30, Arrese 26, Mansdorf 26, Gilbert 25, Woodforde 23, C. Costa 22, Holm 21, Agassi 20, M. Chang 20, Bruguera 19, Novacek 17, Rosset 16, C. Costa 12, M. Chang 11, Muster 9, Rosset 9, E. Sanchez 8…

Vedi, mi sono fermato ai 23 anni, perchè se mi fossi spinto fino ai 26 attuali di Berrettini, avrei potuto ritenermi responsabile di un tuo infatrino…

Studia, ragazzo, altromento diventi come Robdes12.

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Spider 99 (Guest) 05-09-2022 16:05

Scritto da enzolabarbera1938@libero.it
@ SILVANO MARALFA (#3328359)
Il campione è colui che vince qualcosa d’importante. Quando Berrettini vincerà un mille o uno Slam, lo proclameremo campione, lo stesso vale per Sinner. Per ora sono ottimi giocatori. enzo

Chi fa finale a Wimbledon è un campione senza se e senza ma. Se poi guardi il suo rendimento slam capisci che in Italia non l’abbiamo mai avuto uno così forte.
Matteo con ruud sul cemento se gioca bene è favorito. Su terra no ma qua si.

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Tafanus 05-09-2022 14:01

Scritto da Guidoddounodinoi

Scritto da Givaldo Barbosa
Felice per i quarti, ma non mi aspettavo la palla corta di Berrettini sul match point, con l’avversario che più che un tennista era ormai un rappresentante della Zoppas.
Avrebbe potuto risparmiarsela, visto il punteggio comodo.
Da lui non me l’aspettavo.

Io credo non fosse un drop voluto, era un back rimasto corto.

Allora non conosci la differenza fra i due colpi. Dall’impugnatura della racchetta e dal movimento di braccio-polso era un tentativo, malamente eseguito, di drop-schot

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