Us Open: Nuno Borges che ha sconfitto il nostro Francesco Maestrelli al turno decisivo: “E’ stata una partita molto nervosa, Molti alti e bassi. Abbiamo interrotto la partita tre o quattro volte e si sono dovuti fare tutti i preparativi per l’ingresso in campo”
Nuno Borges si è qualificato questo venerdì per il main draw degli US Open, al suo primo tentativo, e alla fine della partita era naturalmente molto felice dopo aver battuto il nostro Francesco Maestrelli. Il 25enne di Madeira ha ricordato il nervosismo di una partita che si è conclusa sette ore dopo l’inizio, a causa delle numerose interruzioni dovute alla pioggia caduta abbondantemente durante la giornata decisiva delle qualificazioni.
“E’ stata una partita molto nervosa, Molti alti e bassi. Abbiamo interrotto la partita tre o quattro volte e si sono dovuti fare tutti i preparativi per l’ingresso in campo, tutto il riscaldamento e abbiamo anche mangiato qualcosa dopo tutte queste ore di interruzione per pioggia. Alla fine per me è stata davvero una “grande partita” che ricorderò per sempre e sono davvero felice di essere riuscito a qualificarmi per il main draw. Nel terzo set quando era sotto per 3 a 5 non mi sono demoralizzato e sono riuscito a controbrekkarlo. Nel tiebreak decisivo sul 4 a 7 non mi sono perso d’animo ho combattuto ancora e ho rimontato Maestrelli vincendo la partita. Non ho sempre giocato bene, ma ho tenuto duro e sono rimasto positivo nei momenti difficili. Quando era importante ho dato il meglio di me stesso. Sono davvero felice”, ha confessato il lusitano al termine della partita.
Borges affronterà al primo turno il giovane americano Ben Shelton, 19 anni. Sarà il primo incontro tra i due, che non si sono mai incontrate al College.
TAG: Francesco Maestrelli, Nuno Borges
Sei severo come al solito e mi trovi in disaccordo.
Io penso che in generale si siano battuti bene quasi tutti, con piacevoli sorpresissime fra ragazzi che sul cemento ci giocano poco e niente, per formazione ed anche caratteristiche fisiche (Bonadio, Arnaldi, Cobolli, Brancaccio, Agamenone, Passaro, Zeppa, Moroni….).
I “vecchi” tipo Steto, Marcora, Pelle o Mager sono passati in banca….
Discorso a parte per Seppi, che aveva tutto per passare ma si è imbattuto in una giornata così così ed un avversario invece forte.
E soprattutto Luca Nardi, che non migliorando flessibilità e rapidità non riesce a concretizzare il timing pazzesco che mamma natura gli ha dato. Lui rimane per me l’oggetto misterioso. Preoccupante che da Roma in poi abbia vinto 5 partite in tutto….).
Riguardo a Maestrelli, che vuoi dirgli? Progressione notevole e sconfitta millimetrica su filo. Il ragazzone si rifarà con gli interessi, soprattutto se lima qualche problema tecnico e atletico. Dipende dall’ambizione e preparazione del Team che ha intorno…..
@ sileno (#3316766)
cemento…terra— terra cemento… cemento
insomma ..piu cemento meno terra dite?
MA perche lasciare l’agricoltura per mettersi a fare i muratori?
troppo poca “erba” forse?
ps: su cemento si gioca con la cazzuola? su terra con la vanga?
Sono completamente d’accordo.
Sul perché in Italia si giochi così tanto sulla TB, fra l’altro una superficie generalmente più dispendiosa del cemento, dal punto di vista della manutenzione, non sono ancora riuscito a capirlo. Probabilmente è un omaggio alla tradizione. Di conseguenza i tornei vengono giocati su questa superficie. Fra l’altro ho il dubbio che il gran numero di tennisti stranieri (sudamericani ma non solo) che vengono a giocare in Italia proprio perché ci sono tanti tornei sul rosso forse non sarebbe altrettanto attratta dal cemento.
Io però continuo a pensare che, al di la della superficie, i tennisti italiani, soprattutto giovani, dovrebbero andare a giocare all’estero.
Sarò ripetitivo, ma Jannick Sinner, a neanche 18 anni compiuti, andò a giocare il torneo di Lexington, che vinse. Piatti, che, comunque la si pensi, ha avuto dei meriti sulla costruzione di questo tennista, disse che così imparava a prendere l’aereo. Alcune settimane dopo a 18 anni vinse le qualificazioni per gli USO (era il 2019). L’unico italiano ad esserci riuscito nelle ultime 4 edizioni (per la cronaca l’anno scorso partirono in 7,3 arrivarono al secondo turno e 0 al terzo).
70 % forse è troppo ma ce ne vorrebbero almeno 3 a luglio -agosto su duro
hai ragione ma dopo che mi citi gente che ha giocato 3/4 anni sul duro non è che un paio di partite avrebbero cambiato la storia. Safiullin ha giocato 3 tutta l’estate sul duro, vinto 2 tornei e ha perso al primo turno da Cobolli. Al Roland Garros tutta la gente da te citata sotto non si qualificherà e forse nemmeno arriverà al turno finale, mentre noi ne porteremo 2/3/4 al tabellone principale (segnatelo già adesso). C’è sicuramente poca attitudine al veloce da parte dei nostri ma c’è anche una certa casualità.
Un esempio a caso. Wu al secondo turno era a un punto da andare sotto 5-1 e un set sotto con Psyco Travaglia, e a quel punto il match era finito. Quel singolo 15 dipende dal fatto che ha fatto preparazione per mesi o che gli ha detto bene ?!? bravo a star lì ma anche una bella dose di c…, bastava una riga o un nastro ed era fuori come Safiullin o Lestienne – altro che ha fatto sfracelli sul veloce appena prima delle quali e poi manco è arrivato al terzo incontro da tds n 1 (tornando a Wu si è salvato solo grazie a Travaglia, che sul veloce ha fatto finale ATP, quindi un pochino ci sa pure giocare, peccato è da inizio anno che è in una crisi spaventosa e va giù di testa appena qualcosa va leggermente storto).
Poi io sono il primo a dire che i nostri giocatori più forti e consolidati tra i qualificandi avrebbero dovuto fare almeno parte dello swing americano, gli altri giovani (Maestrelli in testa) 2/3 mesi fa o erano fuori di 100/200 posti oppure è gente sul circuito già da tempo che si deve programmare per stare lì in classifica e per parteciapre a più quali Slam possibile o addirittura avvicinare il main draw non perdere tempo a cercare i migliorare a 29/30 (come Agamenone e Bonadio che peraltro quasi entravano)
Problema cronico – è cosi’ da quando lo seguo. Anche in partite relativamente a senso unico, ripete più lanci di qualsiasi giocatore io abbia mai visto – spesso anche 5,6 o 7 volte a game. Se lo cerchi sui social vedrai che lui stesso si schernisce per questa cosa, mentre i “colleghi” lo prendono bonariamente in giro.
Il lancio tutto storto peraltro penso che sia voluto. Il problema credo che stia nel trovare la giusta “pendenza” (da buon Pisano…).
Certo, è probabile che quando la posta in gioco è più alta, la situazione peggiori ulteriormente.
@ Brufen (#3316526)
Il problema è che molti dei nostri non hanno proprio più giocato per un mesetto nemmeno su terra. Chiaro che un minimo di agonismo è importante e non ci si può solo allenare. Le certezze dei tornei vinti hanno lasciato spazio ad un riprendere con l’agonismo poco rodato magari facendo tornare abitudini e incertezze da 700 al mondo superate da poco e non consolidate in quelle vittorie challenger.
Di base hai ragione, troppa terra
Beh non esageriamo, ormai lo sappiamo che c’è un livellamento anche in termini di superfici, ma alla fine il desolante zero nella casella QUALIFICATI è figlio anche della non-preparazione sul duro. Convertire il 70% dei challenger italiani al cemento è ridicolo e ovviamente impraticabile, ma convertirne 2 o 3 nelle settimane pre-USO secondo me sarebbe una grandissima idea. A conti fatti, si sono qualificati tanti giocatori non eccelsi ma con una solida formazione e/o preparazione sul duro americano:
Borges (4 anni a Mississipi State)
Ritschard (4 anni a UVA)
Eubanks (3 anni a GA Tech, gioca esclusivamente su duro)
Brouwer (mezzo americano che gioca praticamente solo in America)
Holt (USC, credo non abbia mai giocato una partita fuori dal duro)
Wu (gioca solo sul veloce americano da mesi)
Couacaud (è in America da Wimbledon)
ecc.
E alla fine, GLI UNICI a essersi qualificati senza aver disputato nemmeno un torneo di preparazione sul duro sono Galan e Gombos, tennisti esperti e oggettivamente di caratura superiore rispetto al livello medio delle quali. Assurdo quindi dire che la preparazione è irrilevante. Essere preparati è SEMPRE meglio che non essere preparati, e avrei detto la stessa cosa anche se si fossero qualificati tutti e diciotto i nostri alfieri.
@ Mithra (#3316329)
Si però mettiamoci d’accordo: se il tennis moderno è soprattutto atletismo e potenza lo schema di veder bene solo il molto tecnico e di classe è abbastanza datato risalendo alla racchetta di legno. Se vedo uno che tira fortissimo, migliora di centinaia di posizioni ed ha limiti superabili con più attenzione non è detto che veda meglio il giovane tecnicissimo e spettacolare. E’ una gara aperta con il tecnico che (mediamente) tira più piano che anche lui deve migliorare nella potenza o non va da nessuna parte pur così bravo!
Grazie x i vs commenti pacati e competenti, si leggono nefandezze, più o meno volutamente provocatorie che fanno rabbrividire.
Il lancio è irregolare e dunque può andare benissimo se oliato e spontaneo come da destra in cui colpisce come con automatismo quasi infallibile ad uscire(quasi alla mancina) ma anche centrale se gli gira ma al contempo questa irregolarità lo stoppa tante volte alla Errani dopo il lancio con il classico sorry o scusa perdendo focus e distraendosi su un colpo che nei momenti chiave diventa da sinistra un limite. Inoltre ho notato un andare continuo all’ asciugamano che lo porta a servire all’ultimo secondo a volte di fretta e non va bene nei momenti di estrema importanza e tensione! Se ha problemi di sudorazione e surriscaldamento come quando bagnava le mani nell’acqua gelida delle bibite si fornisca di polsini maxi Lendeliani cambiandoli ogni due giochi!
Ti ringrazio e quello che dici tu è tutto corretto.
Tutte quelle interruzioni non gli hanno fatto assolutamente bene, perché la pressione era tanta e ovviamente un giocatore più esperto come il portoghese era più abituato a gestire queste situazioni.
Comunque ti invito a rivedere i turni di servizio di Maestrelli perché veramente faceva tantissima fatica a mettere una prima da sinistra, soprattutto nel terzo set.
Per il resto, come ho già detto precedentemente solo applausi x un ragazzo che in pochissimo tempo è passato dagli Itf a giocarsela coi top100 e sfiorare una qualificazione Slam.
Ho visto relativamente poco della partita di Maestrelli, l’ho seguita nella parte finale del terzo.
Per quel poco che ho visto ho notato un gran servizio da destra, con quel lancio laterale, che gli permette di uncinare la palla dando potenza o effetti slice di difficile lettura, ma un servizio da destra che fatica ad essere incisivo verso l’esterno.
Sulla mobilità non mi è dispiaciuto, Nuno Borges, pur essendo un tennista da terra, con quindi maggiore esperienza, ha potuto gestire con maggiori geometrie e più sicurezze gli scambi, trovando spesso ottime costruzioni su diagonali e lungolinea, dove gestiva bene la profondità.
La differenza probabilmente è stata nel deficit di memoria tennistica di Francesco, che non gli ha permesso di essere definitivo tutte le volte che si è trovato davanti nel punteggio. 4-1 e 7-4 nel tb, ma leggo anche di un vantaggio di un break nel terzo.
Altro aspetto che probabilmente ha deciso l’incontro sono state le tante interruzioni. Non so quante altre volte gli sia capitato di gestire tensione nervosa e pause lungo le 7h.
Per il resto ha giocato una partita alla pari ed obbiettivamente mi è sembrato che possa, competere sul cemento se trovasse movimenti un po più compatti con il dritto. Allora se ne vedrebbero delle belle.
È stato bravissimo. Per me era uno di quelli che ieri se la giocava alla pari con l’avversario
@ genny48 (#3316263)
Sarà la ventesima volta che leggo questa domanda, ad ogni Slam viene riproposta.
195 cm in realtà: è cresciuto
C’è un motivo per cui ve la siete presa tutti con questo commento???
Se si elimina la cavolata che la classifica dei nostri giovani è pompata e che non valgono quelle posizioni, il discorso sui TROPPI challenger su terra è reale e veritiero.
Cosa costerebbe organizzarsi per stagioni anche qua, come avviene non solo oltreoceano? Almeno prima degli Slam.. un mese di challenger su quelle superfici, 2 o 3 tornei nelle gambe.
Detto questo, Cobolli, Maestrelli, Brancaccio (per fare 3 nomi), lo stesso Agamenone, si sono comportati molto bene.
Ci va Einstein per capire che se la Federazione organizzasse meglio i tornei, ne passavano almeno 4-5 al MD??
Boh… continuiamo a dire che son tutti bravi e non cambierà mai nulla. I commenti tecnici poi sono sbagliati. Voglio vedere chi tra i fenomeni che scrivono ha mai giocato uno SLAM, e chi ci riuscirebbe senza nemmeno un adeguato torneo organizzato dalla Federazione alle spalle
@ Mithra (#3316329)
Tecnicamente rispetto alla parita hai ragione. Io che ho visto giocare questo ragazzo dallo scorso anno posso dirti che ha fatto già grandi progressi.
Soprattutto non smette mai di mettersi in discussione. Gli farò leggere le tue legittime osservazioni. Ieri la tensione della vittoria e l’emozione, dopo 5 interruzioni, in un match durato 7 ore si è fatta sentire. Sono certo che con almeno un paio di interruzioni in meno e con qualche cervellotica decisione in meno dell’incapace giudice di sedia, staremmo qui a parlare, ad occhi chiusi, della sua qualificazione.
Mi sfugge:
la necessità di dare enfasi alle “esternazioni” di… Nuño Borges ? 🙁
Da quando inizia il Torneo… 🙂
@ ging (#3316252)
Maestrelli ha giocato troppo teso, e la palla non gli usciva dalle racchette come al solito per questo motivo, sicuramente la condizione generale per uno inesperto come lui non ha giovato, tante interruzioni dalle quali rientrava via via piu’ nervoso e teso.
da quel che ho visto da alcuni mesi a questa parte il principale difetto tecnico di Maestrelli è il lancio palla al servizio, in certi momenti tragico. In tutti i set in momenti fondamentali ha commesso doppi falli decisivi. E questa cosa l’ha portato, sempre nei momenti decisivi, ad appoggiare la prima invece che tirarla.
Ieri notte ho visto il match di Maestrelli e da tecnico (quale sono) e non da tifoso di parte voglio fare una breve analisi.
Innanzitutto faccio i complimenti a questo giovanissimo ragazzo pisano che in pochi mesi è riuscito a passare quasi dal nulla alla top200 ed a sfiorare una qualificazione Slam.
Parlando del match, io ho visto un Borges quasi sempre al comando degli scambi e che faceva il bello e cattivo tempo (bei vincenti alternati a brutti errori) mentre il nostro si faceva sentire grazie al gran servizio spesso oltre i 220 km/h.
Maestrelli a mio avviso ha mostrato come maggior lacuna gli spostamenti, era davvero troppo lento, considerando che è si alto, circa 193 cm ma non 2 metri.
Altra pecca a mio avviso su cui lavorare è la percentuale di prime in campo, troppo bassa e soprattutto da sinistra bassissima, praticamente non gli entrava mai.
In definitiva un ragazzo che col lavoro può e deve migliorare e che nella top100 ci può arrivare assolutamente ma intendiamoci non ha il tennis di Musetti o Nardi che devono puntare più in alto.
Finalmente qualcuno che non dice che abbiamo solo sfortuna e siamo il paese dominante nel tennis aggrappandosi alla ridicola e insignificante classifica dei next gen
voluta
Cambia spacciatore…te la taglia male e distorce la realtà..è un consiglio da amico!
@ ging (#3316252)
Maestrelli ha un limite più specifico: il servizio da sinistra!
Da quando il ranking si aggiorna di sabato?? Dai su
Dobbiamo essere contenti dei risultati ottenuti dai nostri giocatori anche perché con un po’ di fortuna tre o quattro potevano passare,non farei dei drammi sette di loro hanno intascato 50 Milà dollari e 16 punti atp
smettila di beri tutti sti ging-tonic!!!!
del bonis,bagnis,galan,couacaud,machac,borges,kotov,gombos,jarry,dove sono quelli degli indoor americani???….ma scrivete solo per scrivere?
Dispiace per i nostri ragazzi.Qualcuno sa dirmi perché il ranking non è aggiornato con i punti comunque presi fino al terzo turno?
In effetti Saffiulin che ha vinto 2 challenger su 3 sul duro americano ha stravinto le quali…ops mi sa che mi sono perso qualcosa…
@ ging (#3316252)
Cambia Sport 🙄
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Il problema è che tutti hanno perso per limiti tecnici pesanti su un colpo.
Cobolli: servizio
Maestrelli: dritto
Arnaldi: servizio
A loro discolpa va detto che Arnaldi e Cobolli sono piccolini.
Non riusciamo a fare una ciambella col buco perché non sappiamo insegnare tennis e siamo rimasti alle racchette di legno per cui crediamo ancora che il talento siano fare le volee quando ormai il tennis è un gioco fisico e di potenza soprattutto col servizio e dritto
C’è poco da girarci intorno. 0/18 é un risultato davvero brutto, figlio di una totale mancanza di programmazione. Perché è impensabile presentarsi lì senza un minimo di preparazione su cemento. Se guardate bene sono passati quelli che si sono preparati sul duro nei challanger americani.
E si torna sempre al solito discorso che in Italia ci sono troppi challenger su terra e la maggior parte dei nostri risulta avere una classifica pompata che non corrisponde al reale valore.
Bisognerebbe tagliare un buon 70% dei challenger italiani su terra e sostituirli con challenger cemento outodoor e indoor.
Paghiamo il numero esagerato di challenger su terra e poi i nostri arrivano impreparati agli appuntamenti importanti.
Sei stato miracolato, una fortuna incredibile! Meritava Maestrelli…
Qualcuno sa qualcosa sul lancio di palla di maestrelli? Se è un problema dovuto a tensione o se è una cosa voluta
Borges e Maestrelli due grandi tennisti. Bravi entrambi