Race To Turin: Tsitsipas n.2. Berrettini e Sinner puntano a New York
Una sconfitta non cancella il sorriso. Nonostante il KO nella finale del Western & Southern Open contro il croato Borna Coric, Stefanos Tsitsipas ha diversi motivi per essere soddisfatto della settimana del Masters 1000 di Cincinnati. In Ohio il greco ha giocato e vinto uno dei suoi match migliori dell’anno contro il numero uno del mondo Daniil Medvedev e ha rafforzato la sua candidatura per una quarta qualificazione consecutiva alle Nitto ATP Finals. Grazie ai 600 punti ottenuti, Tsitsipas è salito infatti al secondo posto nella Pepperstone ATP Live Race To Turin, la classifica basata sui risultati stagionali che determinerà i qualificati per la seconda edizione torinese del torneo in programma dal 13 al 20 novembre al Pala Alpitour.
Tsitsipas è distante 1.010 punti dal leader Rafa Nadal e ha scavalcato Carlos Alcaraz. Il teenager spagnolo, vincitore delle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals l’anno scorso, sogna di ripetere la stessa impresa riuscita a Tsitsipas tra il 2018 e il 2019, ovvero riuscire a trionfare prima a Milano e poi alle Nitto ATP Finals in due stagioni consecutive.
Il secondo Masters 1000 dell’estate nordamericana non ha portato certo buoni frutti ai due italiani ancora in lizza per un biglietto per Torino. Matteo Berrettini (14°) e Jannik Sinner (15°) restano ancora in corsa, praticamente con chance uguali visto che sono separati solamente da cinque punti: il primo obiettivo utile è la settima posizione, attualmente occupata dal convalescente Alexander Zverev con 2700 punti. Se infatti le Finals dovessero giocarsi la prossima settimana, sarebbe Zverev l’ultimo a entrare direttamente in tabellone in quanto Novak Djokovic, essendo fuori dalla Top 8 ma ancora in Top 20 (attualmente è n.13), avrebbe l’ultimo posto utile in qualità di campione Slam.
Gli US Open diventano quindi ancor più determinanti per la rincorsa dei due azzurri. A New York Berrettini ha festeggiato nel 2019 la sua prima semifinale in un Major. Sinner, invece, ha l’occasione di dimostrare che il coach Darren Cahill non ha torto nell’affermare che ha tutto per vincere uno Slam anche subito.
PEPPERSTONE ATP RACE, TOP 15 (22-08-2022)
1. Rafael Nadal (ESP) – 5.630 punti
2. Stefanos Tsitsipas (GRE) – 4.620
3. Carlos Alcaraz (ESP) – 4.460
4. Casper Ruud (NOR) – 3.685
5. Daniil Medvedev – 3.195
6. Felix Auger-Aliassime (CAN) – 2.815
7. Alexander Zverev (GER) – 2.700
8. Andrey Rublev – 2.695
9. Hubert Hurkacz (POL) – 2500
10. Taylor Fritz (USA) – 2.375
11. Cameron Norrie (GBR) – 2.140
12. Pablo Carreno Busta (ESP) – 2.090
13. Novak Djokovic (SRB) – 1.970
14. Matteo Berrettini (ITA) – 1.865
15. Jannik Sinner (ITA) – 1.860
Settimana negativa per gli Azzurri anche in doppio, con la coppia formata da Simone Bolelli e Fabio Fognini scivolata in nona posizione nella Pepperstone ATP Doubles Teams Ranking, la classifica basata sui migliori risultati in stagione delle coppie di doppio. Battuti a Cincinnati da Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis, sesti in questa classifica, gli azzurri hanno peraltro tutte le carte in regola per tornare alle Nitto ATP Finals per la seconda volta in carriera.
Nelle posizioni di vertice salgono al terzo posto nella Race Joe Salisbury e Rajeev Ram grazie al titolo vinto in Ohio. Rispettivamente numero uno e due nella Pepperstone ATP Doubles Ranking, Salisbury e Ram inseguono la quarta qualificazione consecutiva alle Nitto ATP Finals, in cui vantano come miglior risultato la semifinale del 2020.
PEPPERSTONE ATP DOUBLES TEAM RANKINGS, TOP 10 (22-08-2022)
1. Wesley Koolhof (NED)/Neal Skupski (GBR) – 5.260
2. Marcelo Arevalo (ESA)/ Jean-Julien Rojer (NED) – 4.195
3. Rajeev Ram (USA)/Joe Salisbury (GBR) – 3.720
4. Marcel Granollers (ESP)/Horacio Zeballos (ARG) – 3.380
5. Nikola Mektic (CRO)/Mate Pavic (CRO) – 3.215
6. Thanasi Kokkinakis (AUS)/Nick Kyrgios (AUS) – 2.790
7. Tim Puetz (GER)/Michael Venus (NZL) – 2.690
8. Lloyd Glasspool (GBR)/Harri Heliovaara (FIN) – 2.490
9. Simone Bolelli (ITA)/Fabio Fognini (ITA) – 2.265
10. Kevin Krawietz (GER)/Andreas Mies (GER) – 2.235
TAG: Race Torino 2022
@ walden (#3310767)
non commento la parte tecnica perchè non sono un’esperta, ma se ci fate caso sono molti i tennisti che si soffiano sulla mano dominante. secondo me è come per augurarsi fortuna, come quando uno soffia sui dadi al casinò prima di lanciarli
Concordo con quanto scrivi tranne le ultime tre righe, perchè finisci anche tu per formulare un’indicazione tecnica. Purtroppo in italia siamo fatti così: ci manca la capacità di tenere la giusta distanza.
C’è stato qualcuno che si è piccato perché Sinner faceva i pugnetti dopo i punti, adesso invece chi si piccherà per il fatto che si soffia continuamente nella mano?? Scherzi a parte, credo fortemente che il gesto di soffiarsi nella mano, sia indice di una malcelata ansia, strano a dirsi, poiché Jannik ci ha abituati ad una quasi, ormai, proverbiale freddezza. Lo abbiamo visto molte volte nei momenti difficili dei match, dove grazie a questo suo essere granitico, è quasi sempre riuscito a cavarsela. Oltretutto, non penso che il soffiare nelle mani possa alleviargli chissà quale dolore, lo fanno in molti, è vero, ma non serve assolutamente a nulla. Piuttosto, non avevo mai visto Jannik muoversi, prima di ogni suo servizio, con tale frenesia, è evidente che qualcosa lo disturba, è come se avesse perso certezze. Inoltre, so bene che il passaggio dall’adolescenza ad una età un pó più matura, comporti un cambiamento radicale nella testa, in sostanza si smette di essere istintivi, e si comincia a ragionare. E questo a volte porta ad un paradossale peggioramento. Spero di rivedere Jannik, di cui sono supertifoso, di riprendere a camminare con calma, prima di servire, e di tornare ad essere un pó più istintivo nel suo gioco, cosa che lo ha portato dove è arrivato oggi. Prima eravamo tutti allenatori della nazionale di calcio, adesso siamo tutti supercoach di tennis. Sto ragazzo lo stiamo massacrando, dovrebbe fare questo, dovrebbe fare quello, e magari chi lo dice non ha mai preso una racchetta in mano. Assurdo. Io spero la smetta di pensare di poter cambiare il suo gioco, che si basa per l’80 % sulla pressione da fondo, creando angoli a volte impossibili, e che gli ha dato grandi soddisfazioni.
Eccomi…
Ahhh ahhhh
Speriamo!!!
Speriamo che a New York Berrettini faccia meno sciampi e più ace…..
Guarda. Ti metto pollice a favore anche solo per il tuo Nick name!
@ Pippo (#3310336)
Io ci credo!!!
Salve a tutti. Se Sinner vince gli US Open invito i primi 20 che quoteranno questo commento a festeggiare sulle colline del prosecco. Ovviamente offro io.
Forza azzurri!!!
Nadal, Alcaraz e Tsitsi sono già dentro praticamente.
A Ruud e Medvedev manca poco.
Gli altri bene o male se la giocano tutti, New York dirà molto ma i punti sono ancora tanti.
Zverev ahimè più out che in però chi lo sa